#Saluterò di nuovo il sole
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[Saluterò di nuovo il sole][Khashayar J. Khabushani]
Clicca qui per acquistare il libro Titolo: Saluterò di nuovo il soleScritto da: Khashayar J. KhabushaniTitolo originale: I Will Greet the Sun AgainTradotto da: Laura GazzarriniEdito da: NN EditoreAnno: 2024Pagine: 224ISBN: 9791255750215 K ha nove anni e vive a Los Angeles con i genitori iraniani e i due fratelli maggiori, Shawn e Justin. Desidera solo diventare un vero american boy, con un nome…
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#2024#fiction#I Will Greet the Sun Again#Iran#Khashayar J. Khabushani#Laura Gazzarrini#LGBTQ#Narrativa#NN Editore#Saluterò di nuovo il sole#USA
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Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.
Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra,
e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro.
Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.
— Forough Farrokhzad, Saluterò di nuovo il sole (Teheran, 1934 - Teheran, 1967)
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CON LE DONNE IRANIANE
Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le aride stagioni.
Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in dono
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva nello specchio,
immagine della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli come odori
che sgorgano dal sottosuolo
e gli occhi miei, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi oltre il muro.
Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.
Forough Farrokhzad
Immagine Manu Ella
Da: Atlantide
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Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le aride stagioni.
Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in dono
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva nello specchio,
immagine della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli come odori
che sgorgano dal sottosuolo
e gli occhi miei, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi oltre il muro.
Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.
Forough Farrokhzad
Immagine Manu Ella
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OLIO DI GOMITO
Non ho seguito la polemica sul nuovo tipo di saluto
(non il saluto col candelotto di dinamite... quello col gomito)
però devo dire che al di là della bassa possibilità che voi possiate prendervi il Covid-19 con una stretta di mano e le dita poi infilate nel naso, trovo ridicolo che si sia dovuta inventare una nuova forma di saluto quando ne esistono decine che non ci farebbero assomigliare a dei rapper da ghetto intossicati da amanita muscaria dopo 12 ore non stop di maratona a Double Dragon con sole 200 lire.
Lo sapevate che la stretta di mano è un antico saluto con il quale si dimostrava di non impugnare un’arma?
E allora conosco perlomeno dieci persone mancine che vi stringerebbero la destra per poi sgozzarvi con un rasoio tenuto nella manica sinistra.
Perciò da oggi ho deciso che saluterò le persone seguendo un calendario mensile a rotazione:
Mano alzata, dita unite con medio e anulare separati scandendo con voce ferma ‘Lunga Vita e Prosperità’
Guitar Air e prime note di Enter Sandman dei Metallica cantate con la bocca
Mano destra sul cuore e sinistra dietro la schiena urlando SHINZO WO SASAGEYO!
Accenno del Balletto di Chandler
Stringere le proprie mani assieme e simulare un breve scambio di convenevoli fra due persone imitando la voce di chi si sta incontrando.
Tracciare il Sigillo per un Edo Tensei (Tigre, Serpente, Cane, Drago)
Moonwalk attorno a chi si intende salutare
Battere i tacchi tre volte e urlare HO L’IMPRESSIONE CHE NON SIAMO PIÙ NEL KANSAS!
Indicare la persona e poi fare ‘Hey!’ con la voce di Fonzie
Fare il Cup Song con due bicchieri sul tavolo del bar in cui si stava aspettando la persona
Incrociare le braccia al petto e poi salmodiare H'NGLUI MGLW'NAFH CTHULHU R'LYEH WGAH'NAGL FHTAGN!
Ballo della Vittoria del Dott.Cox di Scrubs
Pollici alzati e indici puntati in avanti con simulazione di simpatica sparatoria
Unire i polsi con le mani a coppa e poi scagliare un Hadouken se in un giorno pari e un Kamehameha in uno dispari.
Mani sui fianchi e poi esclamare ‘SUKYA BLAT KURWA MAMA!’
Battere le mani assieme e poi palmo destro in avanti urlando ‘Il Cielo e la Terra non hanno confini!’
Torcere entrembe le orecchie tra pollice e indice sussurrando NANO NANO
Urlare MAMAAAAA! e aspettare che l’altro risponda HUHUHUUUU!
Fare la Ola da soli
Urlare ‘OH NO! NOT AGAIN!’ e poi spaccare un vaso di petunie a terra.
Dire alla persona che si incontra ‘Sai chi ti saluta?’ e quando lui risponde ‘Chi?’ portare le mani all’inguine e urlare ‘STOCAZZO!’
Fare una giravolta, farla un’altra volta, guardare in su, guardare in giù e dare un bacio a chi vuoi tu
Lanciare un dado da 20 e consultare la tabella delle reazioni
Incrociare le mani dietro la schiena e urlare ‘AVE CAESAR! MORITURI TE SALUTANT!’
Ignorare la persona e conversare amabilmente col suo invisibile gemello astrale alla sua destra
Allungare la mano destra e quando lui fa per stringerla ritirarla di scatto indietro e strillare ‘MA CHE SEI SCEMO?!?!’
Se è un parente eseguire la Sibling Dance
Portare una mano all’orecchio ascoltando qualcosa e poi chiedere ‘È per te che sta suonando la campana?’
Mano destra aperta perpendicolare alla fronte e poi sussurrare ‘Il Buddha che è in me riconosce il Buddha che è in te’ facendo un inchino
Dire ‘Mi casa es tu casa’ e poi indicare un edificio a caso
Infine il saluto che si è soliti fare da dove vengo io: estrarre il pugnale da combattimento, avvicinarsi alla persona e poi appoggiargli il pomolo sul cuore con la punta rivolto al proprio; quando lui farà lo stesso dire ‘Che il tuo coltello colga sempre il cuore immeritevole’ e lui risponderà ‘Che il mio coltello rimanga sempre lontano dal tuo’ per poi buttarsi in un amichevole duello al Primo Sangue.
Il mondo è un posto troppo interessante e strano per darsi solo delle gomitate, insomma.
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Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.
Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
-Forugh Farrokhzad
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Mi vedi? Sono quel ragazzo nell'angolo della classe, proprio quello coi capelli davanti al volto, acquattato sul banco. Sono quello che siede solo sul tram, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi che vagano fuori dal finestrino, alla ricerca di qualcosa che non esiste. Se mi farai una battuta, riderò anche se non la capirò. Quando ti sveglierai la mattina e mi vedrai, ti sorriderò e ti stringerò in un abbraccio, lo stesso con cui ti saluterò quando suonerà la campanella della fine delle lezioni. Avrò sempre i capelli spettinati, le scarpe allacciate e i vestiti stirati. Se mi darai una bella notizia, sarò felice per te. Se mi darai una cattiva notizia, piangerò con te. Se qualcosa andrà storto, rimarrò accanto a te e ti aiuterò a risolvere il problema. Se non risponderai ai miei messaggi, non mi offenderò mai. Capirei. Ti sembrerò un bravo ragazzo. Ti sembrerò una di quelle persone sempre ottimiste, che non temono niente e nessuno. Ti sembrerò un buon amico con cui parlare del più e del meno. A cui raccontare i tuoi dubbi, i tuoi problemi, perché ascolterò sempre. E sarò felice di me, perché ti darò l'impressione che desideri. In realtà.... non sono affatto così. Ma non ti devi preoccupare. Saprò nascondere i miei malumori e asciugherò sempre da solo le mie lacrime. Non ti dirò mai tutti i casini che ho in testa, non voglio che ti preoccupi. Sarai all'oscuro delle mie paure e dei miei incubi. Combatterò da solo le mie battaglie. Cercherò di leggere un libro per riempire quel vuoto che ho nel petto, anche se sarà inutile. E proverò a cambiare musica per alleviare quella tristezza che aleggia nella mia anima. Ma se, per caso, un giorno vedrai i miei polsi tremare e i miei occhi arrossire, ti prego, stringimi le mani e portami a vedere un tramonto, per ricordarmi che anche le fini possono essere spettacolari. E non lasciarmi solo quella notte, perché anche se tengo le finestre spalancate, il silenzio non esce da camera mia, anzi, s'infiltra nella mia testa e inizia a farmi impazzire. Perciò rimani con me, fammi vedere le stelle, la luna, ripetendomi che c'è molto dopo ogni fine. Un intero universo. E quando ci sarà l'alba, tu mi avrai salvato, perché proprio come come il sole regala alla terra un nuovo giorno, tu mi avrai regalato un nuovo inizio.
#frasi#frasi vere#citazioni#frasi tristi#frasi vita#frasi tumblr#frasi belle#parole#frasi italiane#storie di vita
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Mi vedi? Sono quella ragazza nell'angolo della classe, proprio quella coi capelli davanti al volto, acquattata sul banco. Sono quella che siede sola sul tram, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi che vagano fuori dal finestrino, alla ricerca di qualcosa che non esiste. Se mi farai una battuta, riderò anche se non la capirò. Quando ti sveglierai la mattina e mi vedrai, ti sorriderò e ti stringerò in un abbraccio, lo stesso con qui ti saluterò quando suonerà la campanella della fine delle lezioni. Avrò sempre i capelli pettinati, le scarpe allacciate e i vestiti stirati. Se mi darai una bella notizia, sarò felice per te. Se mi darai una cattiva notizia, piangerò con te. Se qualcosa andrà storto, rimarrò accanto a te e ti aiuterò a risolvere il problema. Se non risponderai ai miei messaggi, non mi offenderò mai. Capirei. Ti sembrerò una brava ragazza. Ti sembrerò una di quelle persone sempre ottimiste, che non temono niente e nessuno. Ti sembrerò una buona amica con cui parlare del più e del meno. A cui raccontare i tuoi dubbi, i tuoi problemi, perché ascolterò sempre. E sarò felice di me, perché ti darò l'impressione che desideri. In realtà…. non sono affatto così. Ma non ti devi preoccupare. Saprò nascondere i miei malumori e asciugherò sempre da sola le mie lacrime. Non ti dirò mai tutti i casini che ho in testa; non voglio che ti preoccupi. Sarai all'oscuro delle mie paure e dei miei incubi. Combatterò da sola le mie battaglie. Cercherò di leggere un libro per riempire quel vuoto che ho nel petto, anche se sarà inutile. E proverò a cambiare musica per alleviare quella tristezza che aleggia nella mia anima. Ma se, per caso, un giorno vedrai i miei polsi tremare e i miei occhi arrossire, ti prego, stringimi le mani e portami a vedere un tramonto, per ricordarmi che anche le fini possono essere spettacolari. E non lasciarmi sola quella notte, perché anche se tengo le finestre spalancate, il silenzio non esce da camera mia, anzi, s'infiltra nella mia testa e inizia a farmi impazzire. Perciò rimani con me, fammi vedere le stelle, la luna, ripetendomi che c'è molto dopo ogni fine. Un intero universo. E quando ci sarà l'alba, tu mi avrai salvato, perché proprio come come il sole regala alla terra un nuovo giorno, tu mi avrai regalato un nuovo inizio.
Alessia Alpi Volevoimparareavolare
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“Mi vedi?
Sono quella ragazza nell'angolo della classe, proprio quella coi capelli davanti al volto, acquattata sul banco.
Sono quella che siede sola sul tram, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi che vagano fuori dal finestrino, alla ricerca di qualcosa che non esiste.
Se mi farai una battuta, riderò anche se non la capirò.
Quando ti sveglierai la mattina e mi vedrai, ti sorriderò e ti stringerò in un abbraccio, lo stesso con qui ti saluterò quando suonerà la campanella della fine delle lezioni.
Avrò sempre i capelli pettinati, le scarpe allacciate e i vestiti stirati.
Se mi darai una bella notizia, sarò felice per te.
Se mi darai una cattiva notizia, piangerò con te.
Se qualcosa andrà storto, rimarrò accanto a te e ti aiuterò a risolvere il problema.
Se non risponderai ai miei messaggi, non mi offenderò mai.
Capirei.
Ti sembrerò una brava ragazza.
Ti sembrerò una di quelle persone sempre ottimiste, che non temono niente e nessuno.
Ti sembrerò una buona amica con cui parlare del più e del meno. A cui raccontare i tuoi dubbi, i tuoi problemi, perché ascolterò sempre.
E sarò felice di me, perché ti darò l'impressione che desideri.
In realtà…. non sono affatto così.
Ma non ti devi preoccupare.
Saprò nascondere i miei malumori e asciugherò sempre da sola le mie lacrime.
Non ti dirò mai tutti i casini che ho in testa; non voglio che ti preoccupi.
Sarai all'oscuro delle mie paure e dei miei incubi.
Combatterò da sola le mie battaglie.
Cercherò di leggere un libro per riempire quel vuoto che ho nel petto, anche se sarà inutile.
E proverò a cambiare musica per alleviare quella tristezza che aleggia nella mia anima.
Ma se, per caso, un giorno vedrai i miei polsi tremare e i miei occhi arrossire, ti prego, stringimi le mani e portami a vedere un tramonto, per ricordarmi che anche le fini possono essere spettacolari.
E non lasciarmi sola quella notte, perché anche se tengo le finestre spalancate, il silenzio non esce da camera mia, anzi, s'infiltra nella mia testa e inizia a farmi impazzire.
Perciò rimani con me, fammi vedere le stelle, la luna, ripetendomi che c'è molto dopo ogni fine. Un intero universo.
E quando ci sarà l'alba, tu mi avrai salvato, perché proprio come come il sole regala alla terra un nuovo giorno, tu mi avrai regalato un nuovo inizio."
La-ragazza-dagli-occhi-stanchi
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Saluterò di nuovo il sole
Saluterò di nuovo il sole
Polperro Saluterò di nuovo il sole,e il torrente che mi scorreva in petto,e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensierie la crescita dolorosa dei pioppi in giardinoche con me hanno percorso le secche stagioni.Saluterò gli stormi di corviche a sera mi portavano in offertal’odore dei campi notturni.Saluterò mia madre, che viveva in uno specchioe aveva il volto della mia vecchiaia.E saluterò la…
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Arrivo, arrivo, arrivo, con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra, e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
...
Arrivo, arrivo, arrivo, e la soglia trabocca d’amore ed io ad attendere quelli che amano e la ragazza che è ancora lì, nella soglia traboccante d’amore, io la saluterò di nuovo.
Forough Farrokhzad, da Saluterò il nuovo sole
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“Mi vedi?
Sono quella ragazza nell'angolo della classe, proprio quella coi capelli davanti al volto, acquattata sul banco.
Sono quella che siede sola sul tram, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi che vagano fuori dal finestrino, alla ricerca di qualcosa che non esiste.
Se mi farai una battuta, riderò anche se non la capirò.
Quando ti sveglierai la mattina e mi vedrai, ti sorriderò e ti stringerò in un abbraccio, lo stesso con qui ti saluterò quando suonerà la campanella della fine delle lezioni.
Avrò sempre i capelli pettinati, le scarpe allacciate e i vestiti stirati.
Se mi darai una bella notizia, sarò felice per te.
Se mi darai una cattiva notizia, piangerò con te.
Se qualcosa andrà storto, rimarrò accanto a te e ti aiuterò a risolvere il problema.
Se non risponderai ai miei messaggi, non mi offenderò mai.
Capirei.
Ti sembrerò una brava ragazza.
Ti sembrerò una di quelle persone sempre ottimiste, che non temono niente e nessuno.
Ti sembrerò una buona amica con cui parlare del più e del meno. A cui raccontare i tuoi dubbi, i tuoi problemi, perché ascolterò sempre.
E sarò felice di me, perché ti darò l'impressione che desideri.
In realtà…. non sono affatto così.
Ma non ti devi preoccupare.
Saprò nascondere i miei malumori e asciugherò sempre da sola le mie lacrime.
Non ti dirò mai tutti i casini che ho in testa; non voglio che ti preoccupi.
Sarai all'oscuro delle mie paure e dei miei incubi.
Combatterò da sola le mie battaglie.
Cercherò di leggere un libro per riempire quel vuoto che ho nel petto, anche se sarà inutile.
E proverò a cambiare musica per alleviare quella tristezza che aleggia nella mia anima.
Ma se, per caso, un giorno vedrai i miei polsi tremare e i miei occhi arrossire, ti prego, stringimi le mani e portami a vedere un tramonto, per ricordarmi che anche le fini possono essere spettacolari.
E non lasciarmi sola quella notte, perché anche se tengo le finestre spalancate, il silenzio non esce da camera mia, anzi, s'infiltra nella mia testa e inizia a farmi impazzire.
Perciò rimani con me, fammi vedere le stelle, la luna, ripetendomi che c'è molto dopo ogni fine. Un intero universo.
E quando ci sarà l'alba, tu mi avrai salvato, perché proprio come come il sole regala alla terra un nuovo giorno, tu mi avrai regalato un nuovo inizio.
Alessia alpi, @volevoimparareavolare
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Saluterò di nuovo il sole, e il torrente che mi scorreva in petto, e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino che con me hanno percorso le secche stagioni. Saluterò gli stormi di corvi che a sera mi portavano in offerta l’odore dei campi notturni. Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio e aveva il volto della mia vecchiaia. E saluterò la terra, il suo desiderio ardente di ripetermi e riempire di semi verdi il suo ventre infiammato, sì, la saluterò la saluterò di nuovo. Arrivo, arrivo, arrivo, con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra, e i miei occhi, l’esperienza densa del buio. Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro. Arrivo, arrivo, arrivo, e la soglia trabocca d’amore ed io ad attendere quelli che amano e la ragazza che è ancora lì, nella soglia traboccante d’amore, io la saluterò di nuovo.
Saluterò il sole, Forough Farrokhzad, da Un’altra nascita (1964)
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Idiosincrasia inconsapevole
Sai, piango e piango ancora, e continuo a piangere. Vorrei avere la forza di smettere ma non riesco. Piango per tutte le volte che abbiamo litigato, per tutte le volte che mi hai girato le spalle, ed io sempre lì, pronta e testardamente convinta che potessi mantenere un qualcosa, non so cosa, con qualcuno, per una volta. Una sola, solitaria, volta. E invece no.
Mi accorgo che piango e continuo a piangere e non ho la forza di ammettere che non ho più la forza. Non ho più la forza di urlare a chi mi volta le spalle. Non ho la forza di ammettere che mi hai voltato le spalle. Non ho la forza di rendermi conto che in realtà non ti ho mai sfiorato, come invece mi hai affondato tu. E tutte le scuse che ho accettato, tutto l'egoismo che ho sopportato, tutta la forza che ci ho messo per ritrovare la motivazione ogni volta, credevo avessero un senso. Perchè sono cresciuta con la distruttiva idea che possa esistere qualcosa di eterno, di incorruttibile, insuperabile, insostituibile, stabile. Ma non è così.
Le cose cambiano, le persone si perdono, io cresco. E mi ferisco, sempre e male, e continuerò a farlo. Non c'è nulla di stabile in questa vita, nessuna idea che non sia pronta a cambiare, nessuna persona che non sia pronta a lasciar andare, a lasciare fuori.
Ho aperto il mio cuore ancora, e di nuovo è ferito, e fa male, e sembra impossibile stare di nuovo bene, sembra impossibile essere di nuovo com'ero questo pomeriggio, ieri, in vacanza, a casa. Sembra impossibile che domani possa essere un nuovo giorno, che il sole possa sorgere ancora. Sembra impossibile per il tempo passare.
Eppure lo farà. Perchè qualcosa che ho imparato in questi anni è l'incredibile capacità adattiva e rigenerativa che abbiamo dentro ognuno di noi. E sebbene ora mi sembra di morire, di non riuscire di nuovo a fidarmi di qualcuno, mi sembra di essere in una vasca circondata da squali, e non ho più la forza di raccontare a nessuno tutto quello che sono, domani mi sveglierò.
Berrò il mio caffè, farò tardi in università. Saluterò persone, imparerò cose, farò progetti. E ancora e ancora, fintanto che il tempo non scorrerà densamente lento dentro e fuori me, seppellendo sotto masse di esperienze delle più disparate tutto il dolore che sto provando ora, tutte le lacrime che ho versato, sigillando sotto terra questo oceano di tristezza in cui mi sento affogare, che mi tracina giù, avanti e indietro come una marea bianca.
Sono una disillusa. Un'incosolabile ottimista che si mette sempre in gioco, che continua a sbattere con tutto il proprio peso verso lezioni pesanti, verso persone importanti, verso ricordi indelebili, tutti velati da un'incancellabile malinconia. Sembra avere tutto una sfumatura grigio-blu da dove siedo ora. Sembra avere tutto un rumore più ovattato.
Sento solo un dolore senza valvole di sfogo, cieco, pessimo.
E piango, nonostante tutto, piango. Perchè mi accorgo che nonostante le parole, nonostante i miei tentativi, e il mio tener duro, ho ancora voglia di cancellare messaggi, eliminare foto, nascondere regali, buttare cimeli, e mi fa male. Perchè i miei gesti mi parlano più di quanto mi voglia ammettere, sinceramente, da sola.
Nella mia testa sei solo pianto. Nel mio cuore ti ho già chiuso fuori.
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Saluterò di nuovo il sole
Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.
Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.
Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra,
e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro.
Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.
به آفتاب سلامی دوباره خواهم دادبه آفتاب سلامی دوباره خواهم دادبه جویبار که در من جاری بودبه ابرها که فکرهای طویلم بودندبه رشد دردناک سپیدارهای باغ که با مناز فصل های خشک گذر می کردندبه دسته های کلاغانکه عطر مزرعه های شبانه رابرای من به هدیه می آوردندبه مادرم که در آینه زندگی می کردو شکل پیری من بودو به زمین که شهوت تکرار من درون ملتهبش رااز تخمه های سبز می انباشت سلامی دوباره خواهم دادمی آیم می آیم می آیمبا گیسویم : ادامه بوهای زیر خاکبا چشمهایم : تجربه های غلیظ تاریکیبا بوته ها که چیده ام از بیشه های آن سوی دیوارمی آیم می آیم می آیمو آستانه پر از عشق می شودو من در آستانه به آنها که دوست می دارندو دختری که هنوز آنجادر آستانه پرعشق ایستاده سلامی دوباره خواهم داد
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