#Saldatura
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ilross · 8 months ago
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Mensolone per il laboratorio
Progetto per il laboratorio con materiale di recupero.. 
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dominousworld · 20 days ago
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La possibile saldatura tra i due conflitti 
Videoconferenza del canale YouTube IL CONTESTO, trasmessa online in live streaming il giorno 25 set 2024. Pochi giorni dopo lo scatenamento dell’operazione che ha portato all’esplosione di migliaia di cercapersone, walkie-talkie ed apparecchiature elettroniche di vario genere in possesso di altrettanti cittadini libanesi, Israele ha attaccato pesantemente il Libano prendendo di mira quartieri…
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webbozone-blog · 7 months ago
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Servizi di Assemblaggio e Test Elettronico Offerti da Webbo SRLS, Roma
Servizi di Assemblaggio e Test Elettronico Offerti da Webbo SRLS, Roma       Webbo SRLS di Roma offre un’ampia gamma di servizi per la produzione e il testing di componenti e circuiti stampati utilizzando tecnologie all’avanguardia. Se sei un professionista dell’elettronica o un’azienda in cerca di soluzioni efficienti e precise per l’assemblaggio di dispositivi elettronici, scopri come i nostri…
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advicestechno · 2 years ago
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YIHUA 926LED IV Stazione di saldatura da 60W 90~480°C
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leggerezza-dell-essere · 8 months ago
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È ciò che una volta ho definito “vivere senza convinzione”. Si provano più o meno gli stessi desideri e le stesse soddisfazioni degli altri, ma qualcosa si è spezzato; e se non c’è rottura c’è distacco; non si è più dentro, è impossibile identificarsi con un qualsiasi atto, eppure li si compie tutti, si fa esteriormente parte della società, anzi della folla. Ma si è visto dentro le cose, se ne è percepita la non realtà, la profonda vacuità. Si apre in continuazione un intervallo fra sé e l’atto, fra l’atto e la cosa. Si cessa per sempre di essere interi. Non si sarà mai più tutt’uno con ciò che si fa. Non vi sarà più saldatura fra il sé e l’essere. Perché non ci sarà mai più essere nell’antico senso della parola. Tutto è diventato apparenza? No. Ma più niente è, più niente assomiglia a quel che era prima. Non è il reale a essere trasfigurato, è il vuoto.
Emil Cioran, Quaderni
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lunamarish · 2 months ago
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Non può che essere così: generare, legare, esporre, esporsi, accogliere la morbida potenza del ramo che si allunga, la radice che affonda in cerca d’acqua, l’intreccio, la risonanza, la saldatura, l’urto delle cose; scoperchiarsi al fulmine in arrivo, lasciarsi spogliare dalla pioggia, invadere dal mare… Germogliare, sapendo di poter illividire.
Giovanna Rosadini
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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Siccome non m'e' mai piaciuto seguire i pifferi dei "fregnacciari di potere" ma preferisco seguire la mia testa ( che reputo fortemente intelligente), provo a lasciarvi uno specchietto sulle guerre nel mondo (almeno le piu' importanti) dopo la seconda guerra mondiale:
- anni '60 - Usa contro il Vietnam (comunista) e USA contro Cuba (comunista)
- anni 70 - Gli USA organizzano il colpo di stato in Cile contro Allende (comunista) sostituendolo con il macellaio fascista Pinochet. Sempre gli Usa organizzano il colpo di stato in Argentina contro Isabel Peron (comunista) sostituendola con il generale fascista Videla.
- anni '80. Gli Usa invadono Grenada e Panama per paura di una loro saldatura con la Cuba Comunista.
- anni '90 - gli USA e la Nato mettono i loro scaponi sul suolo ex slavo per evitare che la Serbia (comunista) facesse boccone degli altri Stati dell'ex repubblica socialista.
Poi e' stata la volta degli Usa in Iran, Afganistan e in Libia perche' Saddam Hussein, Bin Laden e Gheddafi non erano graditi agli yankiee. (Ve la ricordate quella famosa truffa sulle armi di distruzione di massa iraniane?)
Migliaia e migliaia di morti, migliaia di desaparacidos e centinaia di migliaia di esuli, in 70anni di guerre USA..
E ora i cattivoni sono Putin e Russi?
Per come la vedo io, un gran vaffa a Putin e 10 vaffa a tutti i Presidenti USA degli ultimi 70 anni.. @ilpianistasultetto
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ipierrealism · 3 months ago
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Una roba che ho sempre detestato di come sono arredate le case é che la stanza più bella viene spesso dedicata agli ospiti, aka a persone che invadono la nostra privacy per forse una o due volte l'anno, uno spreco totale.
Nella nuova casa ho praticamente preso tutto quello che c'era in una stanza di 40mq con doppia finestra usata come salotto e ho sostituito tutto con esclusivamente la roba che avrei voluto in una stanza interamente dedicata a me: una libreria gigante, diverse scrivanie ciascuna con il suo uso (lavoro, svago, elettronica+saldatura), una spin bike, un divano letto (ovviamente posto subito sotto un indispensabile condizionatore) e a breve una sacca da boxe professionale
Mai avuto un senso di relax più grande di quello che mi da entrare qui
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abr · 1 year ago
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(...) Judith Butler, studiosa femminista, esperta di questioni di genere e punta di diamante del pensiero «woke» statunitense, (...) diciassette anni fa durante un convegno all'università di Berkeley: «Hamas e Hezbollah sono movimenti sociali progressisti, parte integrante della sinistra globale». Una saldatura tra frange della sinistra radical e il fondamentalismo islamico (...) che porta alla diffusione di notizie non verificate o fake news anche da parte di quei giornalisti sempre attenti alla deontologia degli altri. Prendiamo il caso di Rula Jebreal, giornalista e scrittrice palestinese con cittadinanza israeliana e italiana (...). L'attivista attacca Israele in tv e dal suo seguitissimo profilo su X. Solo che la foga può fare brutti scherzi. (...) Venerdì Jebreal condivide un video in cui si vedono dei cittadini israeliani intonare cori che inneggerebbero alla distruzione di Gaza. Poi commenta indignata: «Fanatici di destra israeliani celebrano la carneficina a Gaza, esultano per l'uccisione di 4mila bambini palestinesi». (...) Solo che il video è del 2015. Un montaggio di filmati girati otto anni fa durante una manifestazione di un gruppetto di estrema destra contro i matrimoni misti. Ma la cosa più grave è che il video è stato preso dal profilo di Matteo Cocchi, un utente neofascista che twitta citazioni di Adolf Hitler.
E poi c'è la Lucarelli, opinionista del Fatto Quotidiano. Anche lei nell'impazienza di attaccare Israele rilancia una clip in cui si vedono dei civili morti su una strada. Poi scrive: «Sembrano le immagini di Bucha. Ma vedo meno pietà in giro». La fonte del video sostiene che l'esercito israeliano è il responsabile del massacro. Altri accusano Hamas. Lucarelli poi fa marcia indietro e spiega di non sapere chi abbia commesso il crimine. Sicuramente sarebbe stato opportuno evitare di diffondere un filmato non verificato. Ma sui social c'è di tutto. E impazzano giovanissimi tik toker con decine di migliaia di followers, invitati anche dalle tv nazionali, che accostano la Palestina e Hamas alla resistenza contro il nazifascismo. Non manca nemmeno chi si esalta davanti ai lanci di razzi da Gaza contro i civili israeliani. L'odio contro Israele è virale e si nutre di bufale.
Grazie a chiunque Lassù per avermi dato neuroni sufficientemente numerosi e attivi da evitare come la peste i carri in convoglio solidale delle Rula (pro Hamas) e delle Selvaggia (ch'illi so'tutti uguagli).
Ps.: Rula può dire fare girare e attaccare perché é musulmana araba israeliana, come tanti altri in Israele (la maggioranza degli abitanti di Haifa città ad esempio), col 100% dei diritti civili, caso unico per arabi mediorentali (*). Fosse cittadina di Hamas-land , uhmmm, mi viene qualche dubbio che potrebbe.
(*) Alla faccia di quelli che "no allo stato sionista", parificando di fatto Israele all'integralismo islamico (siamo al rovesciamento della realtà).
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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Il filo sottile che tiene insieme due persone.- Quale filo?- Il filo di tutto quello che le tiene legate, anche quando sono lontane. Anche quando non si vedono e non si parlano….- Perché dici il filo?- Perché è una cosa molto sottile e molto resistente, no? Che puoi anche non vedere, ed è estensibile quasi senza limiti attraverso la distanza e il tempo e l’affollamento delle altre persone che occupano lo spazio e lo attraversano in ogni direzione.Però non è affatto scontato che ci sia, il filo.- No?- No. Magari due pensano di essere molto legati, poi appena provano ad allontanarsi scoprono che in realtà stanno benissimo ognuno per conto suo.- E allora perché pensavano di essere legati?- Perché erano tenuti insieme da una colla di pura abitudine e oggetti e luoghi condivisi e gesti stratificati. E’ una colla così forte da sembrare una saldatura permanente, ma appena uno dei due prova a staccarsi non c’è nessun filo che lo segua.- Che triste.- Sì. La maggior parte dei legami sono di questo genere, credo.- Come fai a sapere che invece il filo c’è?- Quando provi a romperlo, e ti trovi in caduta libera attraverso il senso delle cose.- E di cosa è fatto, questo filo?- Di uno scambio continuo di domande e risposte. Sguardi, anche solo immaginati. Assonanze e intuizioni e sorprese, curiosità reciproca che non si esaurisce. E similitudini, e differenze.
Andrea De Carlo
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ilross · 1 year ago
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Arredamento officina 4 Verniciatura
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti 
L'IDENTITÀ È UN INCONTRO
Il variegato stile, le tecniche, l’iconografia, le evidenze culturali che s’incrociano sulla penisola italica non sono espressioni che solo gli esperti possano cogliere, almeno negli aspetti di visione comparata.  No, si tratta di una evidente condizione che investe l’arte e si delinea sulla scia di vicende socio-politiche complesse, divisive, soggette ad influenze geografiche e rotte commerciali.  Esistono molti modi di essere Italia e certamente uno è quello che guarda all’Oriente, a Bisanzio, al mediterraneo ed alla cultura araba.  Si tratta di uno scenario profondamente diverso da quello austero, dai toni misurati, dall’essenzialità delle forme plastiche, dalla prevalenza del chiaroscuro che si attesta nel romanico nordico e padano (che tuttavia rimane a lungo debitore del linguaggio figurativo bizantino): è il contesto della Sicilia e delle regioni meridionali d’Italia, Calabria e Puglia, a lungo soggette alla dominazione bizantina alla quale, in Sicilia, subentra quella Araba nel IX e X secolo.  Ed è un profluvio di colori quello che anima uno dei luoghi simbolo della Sicilia che si consolida nel regno normanno con l’incoronazione di Ruggero II nel 1130: la Cappella Palatina, la cappella che si trova all’interno dei Palazzo dei Normanni a Palermo, realizzata in soli due anni dall’incoronazione del nuovo sovrano di un nuovo regno e completata nei suoi cicli musivi nel 1143.  Qualcuno l’ha definita un “dorato tappeto splendidamente fiorito di colori”: in effetti, le immagini suggeriscono questa visione, più ricca e piena al punto da apparire espressione di horror vacui, in linea con le tesi dei commentatori arabi di Aristotele i quali, convinti dell’impossibilità del vuoto, ne attestavano la veridicità in base ad una presunta e controversa legge di natura.  Tant’è.  Se ne viene soggiogati per la vividezza delle tonalità, chiare e sensuali, frammiste di blu e di rosso, tra sacro e profano.  L’immagine in questa pagina ne è un esempio lampante, nel quale l’aspetto cromatico si somma alla nitidezza delle linee di contorno e di quelle interne descrittive dell’anatomia e delle vesti delle figure che manifestano il pittoricismo nitido, sapiente e consolidato delle maestranze bizantine chiamate ad eseguire i cicli.  In questo caso si tratta del “ciclo delle Feste”, costituito da dodici scene realizzate sulla parete meridionale del transetto che raccoglie episodi della vita del Cristo, episodi che non si concludono con la Passione di Gesù ma che si arrestano proprio con la scena rappresentata in queste pagine, la scena dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, un ingresso trionfale, festoso ed a suo modo solenne nei gesti, nelle pose delle figure che si pongono al seguito del Cristo.  Questi offre, in groppa ad un asino, l’umiltà e la mansuetudine poste a segno di una fede nobile, così come narrata dal Vangelo di Giovanni: 
“Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d'asina.”
È una scena serena, che non ammonisce ma accoglie, che illumina lo spirito e lo rende anima conciliata con la materia laica, mondana, riconoscibile nella saldatura tra i principi di fede e la maestà dell’istituzione reale normanna chiamata ad essere solida istituzione della cristianità. Cristo è accolto dalla folla osannante al “redentore”, ma sconta la diffidenza dei Farisei: il significato della novella evangelica probabilmente allude, simbolicamente, alle vicende controverse della presa del potere degli Altavilla, la lotta che sostennero per il riconoscimento della loro potestà sulle terre meridionali già bizantine ed arabe.  Una simbologia che corre sottile lungo tutte le scene del ciclo, a partire dalla Natività e Adorazione dei Magi, con un San Giuseppe pensoso e forse incredulo sul significato dell’evento.  Lo stile musivo bizantino, peraltro, pur riconoscibile ed attestato, in questo ciclo si alimenta di suggestioni narrative complesse che superano la tradizionale iconicità espressa nella fissità frontale delle figure, per proiettarle in un mondo reale nel quale, tuttavia, si respira l’atmosfera di un ideale realizzato.  Una cristianità che si compie in terra sotto il mantello protettivo di un regno nato per volontà del cielo, di un regno che può compiere il miracolo della pace e della concordia tra genti di culture e lingue diverse, quanto effettivamente fu, in parte, il regno normanno di Sicilia.
In copertina: Maria Casalanguida, “Bottiglie e cubetto”, 1975, collezione privata 
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curiositasmundi · 1 year ago
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C’è una convergenza di interessi tra mafiosi ed estremisti di destra su alcuni delitti eccellenti e stragi, manovrata da una regia ancora occulta che mette in collegamento Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e terroristi neri. Storie macchiate dal sangue di vittime innocenti su cui si attende ancora una verità, non solo giudiziaria ma anche politica. Il tema centrale, come scrivono i giudici della Corte d’assise di Bologna nell’ultima sentenza sulla strage del 2 agosto, “è il collegamento tra Cosa Nostra, l’eversione terroristica di destra e i collegamenti con il gruppo di potere coagulatosi intorno alla P2 e a Licio Gelli“. Ci sono una serie di legami che dimostrano che tra i “neri” dei Nuclei armati rivoluzionari, di cui faceva parte anche Massimo Carminati, e Cosa Nostra, vi fossero scambi operativi, “mediati da altri soggetti”. Le inchieste giudiziarie documentano come in diverse vicende i boss calabresi sono andati a braccetto con i neri. E comprendere lo sviluppo di questo intreccio è compito pure della Commissione parlamentare antimafia. Lo scorso aprile sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza della Corte d’assise di Bologna, da cui si legge che è stato un attentato, quello del 2 agosto 1980 alla stazione, eseguito da neofascisti. I giudici mettono in collegamento la strage con l’omicidio a Palermo del presidente della Regione, Piersanti Mattarella, fratello del Capo dello Stato. Per quel delitto sono stati assolti i neri Fioravanti e Cavallini. Nel processo di Bologna sono stati recuperati elementi che hanno indotto i giudici a ritenere che “l’eliminazione di Mattarella dopo quella di Aldo Moro, al quale si apprestava a succedere, secondo ragionevoli interpretazioni della fase storica, era indispensabile per eliminare un irriducibile ostacolo ai piani della P2 e al contempo a quelli di Cosa nostra, convergenti sull’obiettivo data l’azione che Mattarella aveva avviato in Sicilia per sottrarre il suo partito all’alleanza con la mafia”. I sicari di Mattarella non hanno ancora un nome, ma sono stati condannati come mandanti i componenti della cupola. I neri rivendicarono il delitto: “Qui Nuclei Fascisti Rivoluzionari, rivendichiamo l’uccisione dell’onorevole Mattarella in onore ai caduti di Acca Larentia”. Seguita da comunicati di rivendicazione di Br e Prima linea ritenuti depistanti, quasi a correggere quella prima incauta rivendicazione. L’assoluzione in primo grado nel 1995 scaturisce dalle dichiarazioni di Buscetta e Marino Mannoia, i quali assicuravano che i killer erano uomini di Cosa Nostra, senza tuttavia saperli identificare. Fioravanti e Cavallini erano stati processati in base alle accuse rivolte da Cristiano Fioravanti, fratello di Valerio, che li indicava come autori dell’agguato; la testimonianza della moglie di Piersanti Mattarella che vide in faccia il killer e ne descrisse l’andatura ballonzolante di Fioravanti; e infine la presenza di Valerio Fioravanti a Palermo nei giorni in cui Mattarella fu ucciso. Su questo delitto la procura della Repubblica di Palermo sta ancora indagando. E poi c’è lo stesso modello di pistola che uccide Mattarella e il giudice Mario Amato, organizzato e portato a termine dai terroristi dei Nar. In questo caso spara Gilberto Cavallini. La perizia sulla pistola risulta “coincidente” con quella utilizzata per uccidere Mattarella. Ci sono “punti di collimazione” e poi la Colt utilizzata dai “neri” per uccidere Amato aveva “un difetto di funzionamento”, come quella che i testimoni oculari hanno detto per l’arma utilizzata nell’agguato al presidente della regione siciliana. Gli specialisti del Racis dei carabinieri sono riusciti a comparare i proiettili dell’omicidio Mattarella con la Cobra usata dai Nar a Roma. Il risultato è “coincidente”: significa che c’è una probabilità molto alta che l’arma sia la stessa. Sulla saldatura tra mafia e Nar indagava pure Giovanni Falcone, lui non era il solo a credere nella pista “fascio-mafiosa”. La commissione antimafia presieduta da Bindi ha tolto il segreto alla relazione sul delitto Mattarella del 1989 firmata Loris D’Ambrosio, allora in servizio all’Alto commissariato, in cui spiega che “l’inesistenza di piste mafiose per gli autori materiali non implica, sia ben chiaro, l’esclusione della matrice mafiosa dell’omicidio”. Per D’Ambrosio non era solo mafia. Mattarella viene ucciso come “nemico dell’anti-Stato”. E proprio la scelta di affidare l’esecuzione a terroristi neri permette ai capi di Cosa Nostra di “disorientare l’opinione pubblica e l’apparato investigativo” e dimostrare “alla stessa organizzazione quanto devastante ed estesa sia la capacità di espansione e controllo che l’anti-Stato è in grado di esercitare”. Una storia fascio-mafiosa che è materia per un’attenta inchiesta di una commissione parlamentare. Magari quella dell’Antimafia.
Dal delitto Mattarella alla strage di Bologna: la trama oscura che lega mafia e terrorismo nero - Lirio Abbate – repubblica.it
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auxoubliettes · 1 year ago
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No, a pensarci bene, la maggior assurdità di queste vite che pretendiamo di vivere è il loro falso contatto. Orbite isolate, ogni tanto due mani che si stringono, cinque minuti di chiacchiere, un giorno alle corse, una notte all'opera, una veglia mortuaria durante la quale tutti si sentono un po' più uniti (ed è vero, ma tutto finisce nel momento della saldatura). E intanto uno vive convinto che gli amici siano lì, che il contatto esista, che gli accordi o i disaccordi siano profondi e duraturi. Come ci odiamo tutti quanti, senza sapere che l'affetto è la forma presente di quell'odio, come le ragioni dell'odio profondo è questo decentramento, spazio incolmabile tra me e te, tra questo e quello. Ogni affetto è un colpo d'artiglio ontologico, ecco, un tentativo di appropriarsi dell'inappropriabile.
Julio Cortázar, Rayuela
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gianluca666 · 2 years ago
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brattolo: cavetto per il caricamento dell'IPhone €0,50; stagno per saldatura €0,50, Opinel n.7 €1,00.
il cavetto è telato e sembra in buone condizioni, ma purtroppo non funziona. lo stagno è una lunga matassina di medio spessore. l'Opinel è dotato di lama di acciaio al carbonio in ottimo stato, la punta non è rotta nè piegata, il manico ha qualche segno ma con un po' di carta vetro penso di poterlo far tornare in perfetta forma!
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valeriozannoni · 2 days ago
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