#SPETTACOLO DI FUOCO
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Open Circus Puglia - Wedding
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exclusivepropertyrealestate · 6 months ago
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On August 16, 2024, the serene coastal town of Vasto Marina transformed into a dazzling spectacle as breathtaking fireworks lit up the night sky over the Gulf. Locals and tourists alike gathered along the sandy beaches and picturesque promenades to witness the vibrant display of colors reflecting brilliantly off the tranquil waters of the Adriatic Sea. The joyous explosions of light and sound created an enchanting atmosphere, celebrating the rich culture and lively spirit of this charming Italian seaside destination.
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scritti-di-aliantis · 24 days ago
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(Foto: l-o-t-m)
Eravamo a cena nel ristorante sotto casa. Ho visto come lui la guardava. M'è salita un'improvvisa vampata alla testa: un vero fuoco di gelosia. Ma la cosa comica è che non ero gelosa di mio marito! Si, perché lui infatti stava divorando con gli occhi Ornella, la nostra nuovissima e giovane vicina di pianerottolo, che era nello stesso locale a mangiare la pizza col fidanzato. Scherzando, ridendo e accarezzandosi teneramente. Si fissavano spesso negli occhi. Tornati a casa, avrebbero di sicuro scopato. Fossi stata in lui, le avrei rotto immediatamente quel bel culo tondo e sodo.
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(Foto: inemi)
Dio, come mi piaceva! Io infatti m'ero scoperta inspiegabilmente e segretamente cotta di lei da subito, dalla prima volta che l'ho incrociata per le scale, con scatole in mano e camiciona sporchissima semi-aperta, che lasciava intravedere i suoi seni acerbi. Un rapido scambio di sorrisi e il suo mix di sudore e profumo m'aveva fatto grippare il cervello. Cosa che non avrei mai immaginato potesse accadere in mille anni. Forse però non avrei mai osato passare la linea, il limite. Se quella sera non avessi capito quanto la desiderassi. Perciò, tornati a casa, a mio marito coglione feci una cazzo di scenata di gelosia, più che altro per togliergliela dalla testa.
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Poi scopammo a lungo, in modo davvero animalesco. E quindi il pomeriggio seguente avvenne tutto. Io ero a casa: insegno, quindi alle due rientro. Lui era ancora al suo studio di avvocato, giù in centro città. Suonai al campanello, per offrirle un dolce di benvenuto. Lei mi fece entrare. L'appartamentino però era zeppo di scatoloni e ancora completamente sottosopra. Si scusò, per questo. Allora la invitai a casa mia, dove saremmo state certamente più comode. Le preparai il tè con due fette di ciambellone e cioccolatini. Volevo conquistarla. Seppi che il fidanzato viene dalla Puglia a trovarla un paio di volte al mese, nel weekend.
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(Foto: darker-things)
Poi pian piano la feci bere molto: le offrii dello cherry buonissimo in dosi massicce. Entrammo quindi anche in intima confidenza. Sul divano, parlando le sfiorai più volte le gote, le ravviai i capelli e le poggiai le mani un po' ovunque senza apparente malizia. Le feci molti complimenti. Gradiva. Arrossiva. Ma le piaceva. D'improvviso la baciai. Per questo, presi un ceffone rapido e forte che mi fece fare una smorfia di dolore. Ero viola dalla vergogna. Dovevo essere veramente impazzita. Lo capii in un secondo. Abbassai la testa. Ero imbarazzata e restai immobile. Lei allora, per scusarsi mi prese il viso tra le mani e mi baciò le guance.
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(Foto: captainvalleyman)
Era rassicurante ma imbarazzata anche lei e non sapeva come comportarsi. Mi risolsi e di scatto la baciai in bocca. Tenendole la nuca, mentre contemporaneamente le sbottonavo la zip dei jeans. Schiuse le labbra e fece entrare la mia lingua. Le infilai subito la mano negli slip. Mi guardò cercando rassicurazione su ciò che stavamo facendo. Emise un grido soffocato. Però allargò le gambe. Le misi il medio nella vagina ora bagnatissima. Mi disse, rilassata, a occhi socchiusi: "ma che fai? Non l'ho mai fatto, con una donna. E poi vorrei sposarmi, l'anno prossimo." La rassicurai: non avrei mai lasciato mio marito, né rovinato i suoi progetti di giovane donna e futura moglie-madre. Volevo solo scoparla e leccarle la passera, il seno e il culo. Perché ero pazza di lei.
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(Foto: pseudo-satisfaction)
E glielo confessai. Si fece rossissima e bollente in viso, ma era evidentemente compiaciuta. Mi si spogliò davanti nuda. Era uno spettacolo di ragazza: bella e attraente, in rigoglio come può esserlo una donna di ventisette anni che si cura con yoga e palestra. Ma poi, rapida si rivestì e mi disse che forse sarebbe stato più intimo e sicuro andare a scopare nella sua camera. Devo dire che, pur essendo stata la prima volta lesbica per entrambe, ci siamo divorate come due vecchie ed esperte puttane. La amo profondamente.
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E a tutt'oggi, quasi ogni pomeriggio me la lecco tutta ovunque e godo dell'expertise della sua bocca da vera troia di lungo corso. Infatti, amo in particolare i suoi splendidi lavoretti orali: ha una lingua da lucertola, in proporzione! Un quasi cazzo che mi entra facilmente nella vagina a cercarsi il clitoride! Quando lo raggiunge e me lo stimola, vado fuori di testa. La imploro di ficcarmi un dito in culo, quando sto per venire. Potrebbe ottenere qualsiasi cosa, da me. La mia giovane zoccoletta vicina di casa!
Aliantis
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raccontidialiantis · 4 months ago
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Ecco, finalmente sei mia
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Sei docile e remissiva, sempre pronta all'obbedienza. Devota e desiderosa di sacrificarti per il mio piacere. Spoglia dei tuoi vestiti sei bellissima. Quando poi metti a nudo anche la tua anima per me, solo per me, sei ancora più attraente. La perfetta schiava. Insospettabile per tutto il resto del mondo. Sei una madre tenera ma decisa. Una donna intelligente e combattiva. La persona professionalmente più cazzuta che io conosca. E malgrado due gravidanze avute in giovane età, hai un corpo da urlo. Solo guardarti mi scombussola le sinapsi. Sul lavoro e nei rapporti con gli altri non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno. Hai dovuto tirare fuori gli artigli e sviluppare gli anticorpi adatti, dopo che tuo marito se n’è scappato in sudamerica un anno fa. Vigliacco: questo è fare veramente male a una donna. Codardo, lui non è stato alla tua altezza.
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Per amare un fenomeno del cuore come te sarebbe bastato solo… esserci; il resto sarebbe venuto di conseguenza. Bisogna sempre fidarsi della vita. Che non sbaglia mai. Bastardo al quadrato: ne dovrà rendere conto a quei due angeli dei tuoi figli piccoli quando diventeranno uomini. Perché quel vero campione t'ha lasciata sola con quei due cuccioli da nutrire: di cibo, di puro amore e di tutto ciò che serve a crescerli. Dopo poco hai inoltrato opportuna richiesta di separazione per colpa. Arriverà presto. E personalmente non vedo l'ora. Io ero solo il tuo vicino cortese, quello che ti guardava con ammirazione e rispetto. Non visto, t’ho sempre guardato attentamente le gambe e il culo, però. E il tuo seno m’ha sempre fatto sognare. Comunque, t’ho aiutata come ho potuto, anche con le pratiche per la richiesta di separazione da quel verme.
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Perché quando qualcuno ha bisogno, tu lo aiuti. Punto. Tu poi sei veramente speciale, per me. Ma l’avrei capito solo dopo. E ti ho anche sopportata, in questi mesi: infatti hai il tuo bel caratterino, i tuoi gusti e le tue sacrosante esigenze. Infatti è proprio nel corso di uno dei nostri frequenti e aspri confronti che ho incidentalmente scoperto il tuo meraviglioso e insolito mondo emotivo nascosto. Avevamo avuto una discussione, non ricordo nemmeno più per quale motivo; i tuoi due figli erano uno all’asilo e l’altro a scuola e sia tu che io avevamo la mattinata libera dal lavoro. Verso le dieci sei venuta a casa mia per qualcosa… aspetta… ah, si: era a riguardo del posto macchina, perché mi allargo sempre un po’ troppo, mettendoci anche la moto. Cosa che ti impedisce di aprire completamente la porta del tuo ripostiglio.
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Qualcosa non mi quadrava: eri truccatissima e vestita per non fare prigionieri. Uno spettacolo e un miracolo di seduzione. Non t’avrebbe resistito un santo. Eri arrabbiata in modo esagerato, per una stupidaggine del genere. C’era un certo qual fuoco, in te. D’un tratto infatti hai alzato la voce e a sorpresa m’hai dato un bel pugno sul petto; stavi per darmi anche uno schiaffo e io t’ho bloccato il braccio, mentre con l’altra mano t’ho preso i capelli alla nuca, ma solo per farti sollevare il mento e guardarti fissa negli occhi. Volevo solo farti capire che dovevi calmarti: eccheccazzo! Tu m’hai guardato negli occhi per un secondo. Hai iniziato a piangere e poi ti sei messa in ginocchio davanti a me, ti sei afflosciata come una marionetta e a capo basso mi hai sussurrato: “adesso comandami” con la voce più dolce, tenera e adorabile del mondo.
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Io non capivo: ero interdetto e stupito! Ho chiesto subito scusa della mia rudezza imperdonabile e t'ho pregata di alzarti. Sono sempre stato gentile, con una donna. Ma ho dovuto capire presto che con te tutto sarebbe stato molto diverso. E nuovissimo, per me che non ero culturalmente preparato, a gestire una gemma d'amore puro e decisamente particolare come te nella mia vita. Tu restando in ginocchio hai continuato, con voce flautata: “Non capisci. Non devi scusarti. Da adesso, anzi: dal mio passato, eterno e per sempre tu sei il mio padrone e devi ordinami di servirti. Per favore, onora la mia supplica. Ne ho bisogno per continuare a vivere. Adesso hai capito, o mio signore?” Quindi sconvolto ho sollevato il tuo mento. Ho guardato i tuoi occhi: due diamanti purissimi di passione.
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T'ho aiutata ad alzarti, t’ho baciata per la prima volta ma ero molto sorpreso, perché mi sono reso conto che in qualche modo già conoscevo le tue labbra, quel tuo sapore. Ho avuto un dejà vu e t’ho stretta forte a me. Ho provato una sensazione come di “casa.” Quel fuoco era quindi un incendio d’amore che doveva assolutamente sfogare. E tu avevi scelto me. Da tempo, benedetta donna! E io stupido a non capirlo. Da quel primo momento, almeno una volta a settimana vediamo di far capitare la mezza giornata libera insieme. Preferibilmente di mattina, coi tuoi figli a scuola e all’asilo. So che posso fare della tua mente e del tuo corpo ciò che voglio. E quindi ti lego al guinzaglio, ti faccio camminare a quattro zampe, ti umilio nella tua dignità di donna. È questo che vuoi veramente, da me.
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Me lo confessi ogni volta che facciamo l'amore. E ogni volta vuoi che spinga il gioco un po’ più a fondo. A volte non resisti e nel cuore della notte, mentre i tuoi figli dormono, vieni a casa mia per una mezz’ora o vengo io da te; stesso pianerottolo. Mi chiedi anche in quei rapidi incontri di darti piacere facendoti soffrire. Non manco mai di onorarti. Vuoi da me quel tipo di amore speciale. Che può essere molto coinvolgente. Sei un cucciolo smarrito. Vuoi essere dominata, comandata e quindi desideri provare tutte le durezze che posso infliggerti; null’altro ti soddisfa. Man mano, nella nostra sacra intimità sessuale, ho imparato ogni giorno di più a comandarti, a essere severo, per il tuo piacere. Sto evolvendomi assieme a te. Quando siamo da soli e sbagli a eseguire i piccoli compiti che ti ordino di svolgere - e lo fai apposta - ti infilo un plug o due e spesso ti lego anche, finché non chiederai scusa.
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Anche se, quando vedo le tue lacrime, mi viene solo una gran voglia di coccolarti e basta. Capisco però che proprio quando piangi è quello il momento in cui sublimi il tuo amore per me e godi. Sei fatta così e non potrei adorarti di più. Ma comunque ti curo come un fiore. Non deve mancarti nulla. Deve essere solo un gioco bellissimo, quello tra noi due. Molto realistico, però tu sei la mia rosa preziosa. T’ho anche preso un anello, pegno d’amore. Lo indossi di continuo, non lo togli neppure sotto la doccia. Mi hai confessato che è nella tua natura molto peculiare e rara desiderare il padrone che ti tenga sulla diritta via, che adori essere punita e per questo dopo l’amore mi ringrazi sempre. Vuoi soffrire per me, piccola grande donna: servirmi, darmi piacere. Posso anche strizzarti i capezzoli: e più li stringo, più sei felice.
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Mi dai il potere totale sul tuo corpo. Ti adoro. Vorrei sposarti, ma temo che nella routine matrimoniale perderei la mia meravigliosa schiava, quella che quando si manifesta è uno spettacolo di piacere e lussuria per entrambi. Tu magari a questa cosa del matrimonio pensaci, mentre adesso ti schiaffeggio e faccio diventare le tue stupende natiche di un caldo e bellissimo rosso carminio. Ecco: fra un po’ ti ordinerò di prendermi in bocca e farmi godere come sai. Obbedirai ossequiosa e mansueta. Intanto io giocherò coi tuoi seni. Li accarezzerò, manipolerò dolcemente. Ormai mi hai abituato e mi piace da impazzire, torturarti i capezzoli. Tu gongoli quando lo faccio. Ti senti lusingata e felice, se ti faccio capire in questo modo che adoro il tuo corpo. Quando starò per venire, ti chiederò di strizzarmi gentilmente i testicoli.
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Eseguirai alla lettera. E ti disseterò abbondantemente. Finito, aspetterai che ti permetta di togliere il mio uccello dalla bocca. Quindi, t’è già noto, dovrai predisporti sul letto a pancia sotto. Muta e scrupolosa, avrai anche cosparso il tuo ano di vaselina. Già sai cosa ti aspetta e metterai da sola la gag ball in bocca. Io te la chiuderò dietro al collo. E te lo bacerò con trasporto, ringraziando segretamente Dio. Rito religioso, questo. Aspetterai, gambe ben allargate e braccia aperte. Le tue viscere mi riconosceranno anche stasera. Accoglierai la mia crema di maschio. Bravissima, la mia schiava. Poi però sai anche che stasera vorrò vederti bella come una dea e che ti porterò a cena fuori, rigorosamente coi tuoi figli. Che adoro. Almeno quanto adoro avere te, solo te, sotto di me. Sono entrambi miei privilegi. Tra noi due, il vero schiavo d’amore sono io.
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RDA
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ilfascinodelvago · 1 year ago
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L'educazione delle masse è stata assunta dalla televisione. E la televisione è dovunque nelle mani dei privati, cioè del Potere. Dunque agisce nel loro interesse, e contro l'interesse degli spettatori, cioè delle masse. Solo che il suo funzionamento è assai più pervasivo, più potente, più subdolo: l'educazione si realizza manipolando. E la manipolazione avviene in forme accattivanti, divertenti, solleticanti, tendenti al massimo ascolto. Così siamo stati “educati". Dunque il problema all'ordine del giorno è mettere a fuoco una verità elementare. È la tv a plasmare gli individui e a definire lo stato psicologico, intellettuale, morale di un popolo intero. In quanto tale, essa non dovrebbe essere né al servizio dei pochi, né fuori dal controllo democratico dei molti. In una società “debole”, cioè con un livello civile ridotto o elementare, la tv ha effetti più devastanti. Cento trasmissioni sono devastanti per lo stato intellettuale e morale di un intero paese. Hanno prodotto lo spettacolo necessario per stemperare gli obiettivi di trasformazione sociale; per oscurare, marginalizzare, ridicolizzare la critica al sistema; per produrre il rumore di fondo sufficiente a impedire l’ascolto di altre voci. Penso che per fare la televisione bisogna avere la patente. Perché l'informazione è un diritto e non può essere subordinata al mercato; perché la cultura è un patrimonio comune; perché l'educazione è un dovere.
P.P. Pasolini
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libriaco · 6 months ago
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Buona visione
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Il flusso lento del leggere sta diventando un atto fuori dai ritmi dei tempi. Un testo pretende il suo peculiare ritmo di lettura indugiante rispetto a quello veloce dell’atto del vedere. Lo straripante ed eccitante affollamento di messaggi che fluiscono in uno spettacolo visivo continuato, proposto quotidianamente da schermi, è come dicevo meno “faticoso” della lettura. Il leggere ha piú pretese. Pretende che ci si fermi sul dettaglio, che si restringa il fuoco dell’attenzione anche sul minimo, su una porzione delimitata della pagina, una parola, un sintagma, una frase, un segno di interpunzione addirittura.
G. L. Beccaria, In contrattempo, Torino, Einaudi, 2022
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canesenzafissadimora · 1 month ago
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È come se, navigando fra Scilla e Cariddi, sul solco della nave due sirene affiorassero e vi tentassero con due lusinghe contrarie: una celeste, che parla di gelsomini d’Arabia, letizie di luna, spiagge simili a guance dorate; l’altra scura, infera, con mezzogiorni ciechi a picco
sulle trazzere e sangue che s’asciuga adagio ai piedi di un vecchio ulivo. Nel rapporto fra queste due voci, nel loro incontro e scontro, consonanza e dissonanza, sta il segreto doloroso e la ricchezza della nostra storia. A farla breve, il primo consiglio a chi sbarca in Sicilia è di spiare in ogni parlata o mimica indigena, in ogni spettacolo naturale e contegno umano, la testimonianza, ora alterna, ora contemporanea, di un fumo nero e di un fuoco
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Gesualdo Bufalino, La luce e il lutto
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neverland-90 · 17 days ago
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"Arrivarono poi in un salone d'oro e d'argento: dei fiori rossi e blu, grandi come girasoli, lucevano alle pareti, ma nessuno poteva coglierli, perché i gambi erano degli orribili serpenti velenosi, e i fiori stessi non erano altro che il fuoco che usciva dalle loro fauci. Il soffitto era tutto pieno di lucertole rilucenti e di pipistrelli azzurri che sbattevano le ali sottili. Che strano spettacolo! In mezzo alla sala c'era un trono sostenuto da quattro carcasse di cavallo, coi finimenti formati da ragni fiammanti; il trono poi era di un vetro bianco come il latte, e i cuscini per sedercisi sopra erano dei topolini neri che si mordevano la coda l'un l'altro. Al di sopra si alzava un baldacchino di ragnatele rosa, guarnite di graziosi moscerini verdi che brillavano come pietre preziose. Sul trono stava seduto un vecchio troll, con una corona sull'orrida testa e uno scettro in mano. Questo baciò in fronte la principessa, se la fece sedere al fianco sul trono prezioso e poi cominciò la musica. Delle grandi cavallette nere si misero a suonare lo scacciapensieri, e il gufo, in mancanza di tamburi, si batté il ventre. Era un concerto ben strano. Dei minuscoli folletti, con un fuoco fatuo sul berretto, danzavano in tondo nel salone."
Il compagno di viaggio - Anderson
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ma-come-mai · 1 year ago
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L'educazione delle masse è stata assunta dalla televisione. E la televisione è dovunque nelle mani dei privati, cioè del Potere. Dunque agisce nel loro interesse, e contro l'interesse degli spettatori, cioè delle masse. Solo che il suo funzionamento è assai più pervasivo, più potente, più subdolo: l'educazione si realizza manipolando. E la manipolazione avviene in forme accattivanti, divertenti, solleticanti, tendenti al massimo ascolto.
Così siamo stati “educati". Dunque il problema all'ordine del giorno è mettere a fuoco una verità elementare. È la tv a plasmare gli individui e a definire lo stato psicologico, intellettuale, morale di un popolo intero. In quanto tale, essa non dovrebbe essere né al servizio dei pochi, né fuori dal controllo democratico dei molti. In una società “debole”, cioè con un livello civile ridotto o elementare, la tv ha effetti più devastanti. Cento trasmissioni sono devastanti per lo stato intellettuale e morale di un intero paese. Hanno prodotto lo spettacolo necessario per stemperare gli obiettivi di trasformazione sociale; per oscurare, marginalizzare, ridicolizzare la critica al sistema; per produrre il rumore di fondo sufficiente a impedire l’ascolto di altre voci (…).
Penso che per fare la televisione bisogna avere la patente. Perché l'informazione è un diritto e non può essere subordinata al mercato; perché la cultura è un patrimonio comune; perché l'educazione è un dovere.
Pier Paolo Pasolini
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t-annhauser · 9 months ago
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C'è un grosso incendio sulla pre-Sila, perché alla mancanza d'acqua si accompagna anche il divertimento di bruciare tutto, è un rapporto odio/amore che i piromani intrattengono con la natura matrigna. Fra un poco arriveranno i panciuti elicotteri della forestale con i loro addomi carichi di ritardante, come quello che si spalma sui goldoni, uno spettacolo senza pari che nemmeno le olimpiadi. Il fuoco piace al tipo australe, non passa sera, estate e inverno, che non facciano i botti, a me che danno fastidio anche i palloncini che scoppiano è la condizione ideale per mantenermi sempre vigile e all'erta. A ben guardare anche la passione per il peperoncino denota questa smania per le cose che bruciano, brucia tutto, la Sila, il sole, il gargarozzo, mi sento come una ricottina pallida che squaglia sotto il sole.
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Spettacolo cuore luminarie
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exclusivepropertyrealestate · 6 months ago
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On August 16, 2024, the serene coastal town of Vasto Marina transformed into a dazzling spectacle as breathtaking fireworks lit up the night sky over the Gulf. Locals and tourists alike gathered along the sandy beaches and picturesque promenades to witness the vibrant display of colors reflecting brilliantly off the tranquil waters of the Adriatic Sea. The joyous explosions of light and sound created an enchanting atmosphere, celebrating the rich culture and lively spirit of this charming Italian seaside destination.
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raccontidialiantis · 7 days ago
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Se quella sera non avessi capito quanto la desiderassi
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Eravamo a cena nel ristorante sotto casa. Ho visto come lui la guardava. M'è salita un'improvvisa vampata alla testa: un vero fuoco di gelosia. Ma la cosa comica è che non ero gelosa di mio marito! Si, perché lui infatti stava divorando con gli occhi Ornella, la nostra nuovissima e giovane vicina di pianerottolo, che era nello stesso locale a mangiare la pizza col fidanzato. Scherzando, ridendo e accarezzandosi teneramente. Si fissavano spesso negli occhi. Tornati a casa, avrebbero di sicuro scopato. Fossi stata in lui, le avrei rotto immediatamente quel bel culo tondo e sodo.
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Dio, come mi piaceva! Io infatti m'ero scoperta inspiegabilmente e segretamente cotta di lei da subito, dalla prima volta che l'ho incrociata per le scale, con scatole in mano e camiciona sporchissima semi-aperta, che lasciava intravedere i suoi seni acerbi. Un rapido scambio di sorrisi e il suo mix di sudore e profumo m'aveva fatto grippare il cervello. Cosa che non avrei mai immaginato potesse accadere in mille anni. Forse però non avrei mai osato passare la linea, il limite. Se quella sera non avessi capito quanto la desiderassi. Perciò, tornati a casa, a mio marito coglione feci una cazzo di scenata di gelosia, più che altro per togliergliela dalla testa.
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Poi scopammo a lungo, in modo davvero animalesco. E quindi il pomeriggio seguente avvenne tutto. Io ero a casa: insegno, quindi alle due rientro. Lui era ancora al suo studio di avvocato, giù in centro città. Suonai al campanello, per offrirle un dolce di benvenuto. Lei mi fece entrare. L'appartamentino però era zeppo di scatoloni e ancora completamente sottosopra. Si scusò, per questo. Allora la invitai a casa mia, dove saremmo state certamente più comode. Le preparai il tè con due fette di ciambellone e cioccolatini. Volevo conquistarla. Seppi che il fidanzato viene dalla Puglia a trovarla un paio di volte al mese, nel weekend.
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Poi pian piano la feci bere molto: le offrii dello cherry buonissimo in dosi massicce. Entrammo quindi anche in intima confidenza. Sul divano, parlando le sfiorai più volte le gote, le ravviai i capelli e le poggiai le mani un po' ovunque senza apparente malizia. Le feci molti complimenti. Gradiva. Arrossiva. Ma le piaceva. D'improvviso la baciai. Per questo, presi un ceffone rapido e forte che mi fece fare una smorfia di dolore. Ero viola dalla vergogna. Dovevo essere veramente impazzita. Lo capii in un secondo. Abbassai la testa. Ero imbarazzata e restai immobile. Lei allora, per scusarsi mi prese il viso tra le mani e mi baciò le guance.
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Era rassicurante ma imbarazzata anche lei e non sapeva come comportarsi. Mi risolsi e di scatto la baciai in bocca. Tenendole la nuca, mentre contemporaneamente le sbottonavo la zip dei jeans. Schiuse le labbra e fece entrare la mia lingua. Le infilai subito la mano negli slip. Mi guardò cercando rassicurazione su ciò che stavamo facendo. Emise un grido soffocato. Però allargò le gambe. Le misi il medio nella vagina ora bagnatissima. Mi disse, rilassata, a occhi socchiusi: "ma che fai? Non l'ho mai fatto, con una donna. E poi vorrei sposarmi, l'anno prossimo." La rassicurai: non avrei mai lasciato mio marito, né rovinato i suoi progetti di giovane donna e futura moglie-madre. Volevo solo scoparla e leccarle la passera, il seno e il culo. Perché ero pazza di lei.
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E glielo confessai. Si fece rossissima e bollente in viso, ma era evidentemente compiaciuta. Mi si spogliò davanti nuda. Era uno spettacolo di ragazza: bella e attraente, in rigoglio come può esserlo una donna di ventisette anni che si cura con yoga e palestra. Ma poi, rapida si rivestì e mi disse che forse sarebbe stato più intimo e sicuro andare a scopare nella sua camera. Devo dire che, pur essendo stata la prima volta lesbica per entrambe, ci siamo divorate come due vecchie ed esperte puttane. La amo profondamente.
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E a tutt'oggi, quasi ogni pomeriggio me la lecco tutta ovunque e godo dell'expertise della sua bocca da vera troia di lungo corso. Infatti, amo in particolare i suoi splendidi lavoretti orali: ha una lingua da lucertola, in proporzione! Un quasi cazzo che mi entra facilmente nella vagina a cercarsi il clitoride! Quando lo raggiunge e me lo stimola, vado fuori di testa. La imploro di ficcarmi un dito in culo, quando sto per venire. Potrebbe ottenere qualsiasi cosa, da me. La mia giovane zoccoletta vicina di casa!
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RDA
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susieporta · 2 months ago
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Sta iniziando una nuova era e ve lo scrissi già tempo fa.
Un’era in cui il lusso sarà stare fuori dai social, con meno stimoli mentali e virtuali e più connessioni reali.
Conosco poco questo artista (o personaggio) ma ho letto che l’eccesso di impegni e il sovraccarico di stress, gli ha impedito di scrivere il suo spettacolo teatrale.
Ovviamente uso queste storie per attirare la vostra attenzione e portarvi a riflettere su argomenti che trascendono la storia personale di quest’uomo.
L’ispirazione necessita di vuoto, di spazio e di tempo.
È in queste condizioni che si “manifesta” come una cometa, come un’apparizione, è qualcosa che non decidi con la mente ma che accade.
Così come l’amore, la morte e tutti gli accadimenti sconvolgenti della vita, accadono spesso senza che noi possiamo scegliere.
Ció che possiamo invece scegliere è di esserci mentre la vita accade, di esserci in modo totale.
Di non essere dei sonnambuli che vengono colti alla sprovvista dal fluire della vita.
Leggo l’intervista in cui Bizzarri afferma: “potrei trovare delle scuse per dirvi che non saró a teatro da voi ma la verità è che i troppi impegni mi hanno impedito di scrivere il testo da portare a teatro. Mi scuso con chi ha pagato”.
Non ha scaricato la responsabilità su nessuno.
È stato onesto.
Questa apertura, potete scommetterci, creerà un’ondata assolutamente benevola verso di lui, lo renderà più attrattivo.
Il suo prossimo spettacolo teatrale sarà stracolmo e lui verrà apprezzato anche da chi non lo conosceva o non lo amava molto.
E sapete perché?
Perché essere se stessi e rimanere fedeli al proprio passo avvicina le persone creando magnetismo.
Quando smettiamo di seguire il tempo esterno e imponiamo noi il ritmo e le regole del gioco, il nostro fuoco interiore aumenta: non lo abbiamo disperso tradendoci e sforzandoci di obbedire al mondo fuori.
Rileggere il post sul magnetismo è fondamentale per capire.
Nel prossimo futuro, essere disconnessi dal sistema e più connessi a se stessi, sarà il vero lusso e anche fonte di benessere e accrescimento del centro magnetico.
I social, nati per connettere le persone, si sono trasformati in un grande centro commerciale dove tutti mettono in vetrina oggetti, spesso di scarsisima qualità, e i pochi che restano “clienti” sono nauseati e saturi dall’invasione di questa mercificazione ridondante.
Per questo ho scelto di incontrare le persone fuori, nella vita reale, di trasmettere i miei insegnamenti solo a poche persone in via di disconnessione e riconnessione (a loro stesse) e per questo promuoveró la possibilità di stare insieme davvero.
Meglio ancora in luoghi sacri, in natura, in posti energeticamente potenti e risananti.
La tendenza al NO, la tendenza del rallentare, del prendere e abbracciare quel vuoto ormai sfondato da queste notifiche, sarà per pochi e sarà per quelli giusti.
Un tempo avere un smartphone era un lusso: tra tre anni ill lusso sarà non avere un telefono, vivere in natura, lasciarsi inondare dalla vera ispirazione e dimenticare questa ventennale parentesi di iper connessione che resterà appannaggio del livello più basso della giungla umana.
Claudia Crispolti
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ma-mu-nia · 5 months ago
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La continuità è una costante che mi viene a mancare; i tranguardi raggiunti con fatica e dedizione, che dovrebber far divampare il fuoco della volontà, non recano quella soddisfazione adatta a mantenere accesa la fiamma. C'è un principio del senso del dovere nella cosa ma spesso il fumo delle sue ceneri, una volta spenta la fiamma, impasta con la sua densità il piacere che l'impegnarsi reca nell'attraversare il traguardo e il senso dell'atto viene meno al suo risultato - per quanto nobile possa essere. Questo è il motivo principale per cui ad ogni Atto di vita il sipario cala sugli attori ricominciando poi da un nuovo spettacolo, con nuovi attori, con nuove storie o nuove passioni in un circolo eterno di atti non conclusi, abbandonati o parzialmente iniziati.
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mtonino · 5 months ago
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30° MedFilm Festival - concorso cortometraggi
Amplified (2024) Dina Naser - disabilità e infanzia temi delicati che la regista giordana tratta con abilità lavorando molto sul sonoro. Forse troppa carne al fuoco dal punto di vista narrativo.
Valerija (2024) Sara Jurincic - un viaggio nella memoria di due donne dove le immagini riuniscono vivi e morti, interessanti le tecniche sperimentali utilizzate, ma non coinvolge.
The Form (2024) Melika Pazoukiv - la storia di una quindicenne iraniana che si appresta a un incontro sessuale, buonissime le premesse, me non del tutto sviluppate.
I corti sono disponibili per gli abbonati MyMovies One nei giorni del festival
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