#Rosso del Conte
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Puoi essere un somaro, un mulo, un brocco o un cavallo di pura razza. Dipende da come "quelli che contano" ti dipingono. Un giorno sei Varen e un altro l'asino piu' asino del nuorese. Ormai quasi niente viene raccontato per cio' che e', quasi nessuno per cio' che fa. Si e' quello che viene raccontato da chi conta. Ve lo ricordate il Salvini e la Lega del primo governo Conte? Per "quelli che contano" era un gigante, faceva tutto lui. Lui l'uomo del fare, quello che apriva cantieri a raffica e fermava i migranti. Era descritto come Un Mose' capace di aprire le acque del Mar Rosso (come fecero poi con Draghi). Conte e il M5S? Dei brocchi, dei buoni a nulla, degli scappati di casa che stavano facendo dell'Italia un paese fermo piu' di un bullone serrato su una traversina ferroviaria. E oggi? Eh, no! Oggi il Varen di turno e' Giorgia Meloni.. e Matteo? Beh, per lui c'e' solo la soma. Destino capitato a un altro Matteo, un certo Renzi, uno a cui avevano pompato il 40% dei consensi e adesso non viene votato nemmeno dai parenti stretti. Il potere e' questo, elevare a Varen un brocco qualsiasi per non cambiare niente e poi farlo ragliare appena l'aurea s'appanna. Avanti un altro, un altro brocco amico dei potenti vestito da nuovo Varen.... @ilpianistasultetto
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“ Mettiamo per ipotesi che volessimo ripercorrere la storia di un uomo terribile come Adolf Hitler. La raccontiamo dall’adolescenza alla presa del potere? Dalla presa del potere alla disfatta? Scegliamo solo un episodio significativo? Narriamo tutta la sua vicenda dagli inizi alla morte? Il problema più importante è decidere se il dittatore sarà il protagonista assoluto: sarà «visto» da un altro (o altri) oppure sarà raccontato oggettivamente? Nel primo caso verrà fuori un personaggio «filtrato» attraverso una precisa (e quindi parziale) esperienza; nel secondo egli risulterà così come realmente è stato, nella sua verità storica. Esaminiamo adesso questa seconda eventualità. Al di là della «autenticità» dei fatti che racconteremo, da un punto di vista strettamente narrativo siamo costretti a sciogliere un nodo molto difficile: riusciremo a rappresentare bene un personaggio così «negativo»? O meglio: riusciremo a renderlo in tutta la sua negatività? Nella nostra testa egli è la quintessenza della malvagità e del cinismo, ma poi, passando alla scrittura riusciremo a «restituirlo» così come lo immaginiamo? Sicuramente no, a meno di non renderlo «incredibile», falso, forzato. Non ci riusciremo perché nel momento in cui dobbiamo approfondire il personaggio - anche per cercare le ragioni più o meno oscure della sua violenza - finiamo fatalmente per trovargli una, seppur aberrante, giustificazione. E senza volerlo, faremo di Hitler un eroe, un sublime dannato, grande come un demone dell’apocalisse, una vittima di sé stesso, carismatico com’è carismatico il male.
Penso, ad esempio, al Riccardo III di Shakespeare, allo spietato duca di Gloucester, il quale riesce a salire sul trono d’Inghilterra dopo aver fatto assassinare mezza corte reale. La sete di potere acceca quest’uomo infelice (è nato storpio e claudicante) e quando alla fine il conte di Richmond giungerà a liberare il paese dall’usurpatore, questi, nel momento di morire, acquisterà la sua dimensione tragica ed eroica. Riccardo è un uomo reso cinico dalla natura, un «mostro» suo malgrado. La sua malvagità è in qualche modo legittimata dalla sua infelicità. Come potremmo noi, oggi, senza falsare smaccatamente la storia, trovare la spiegazione delle atrocità naziste nella contorta personalità di Hitler? Ogni tentativo di collegamento tra il carattere del dittatore e gli avvenimenti della storia è destinato al ridicolo.
Uno scrittore (di letteratura, di cinema, di teatro eccetera) non può fare a meno di andare nel fondo dei personaggi, di pescare nelle loro contraddizioni, nella loro essenza segreta. Là dentro si muovono forze creaturali capaci di rendere un uomo libero o schiavo di sé stesso. Ma in tutti e due i casi egli è innocente. Come può uno scrittore lavorare con un personaggio senza un briciolo di luce? Un Hitler tutto nero, insensatamente malvagio, rischia di diventare una caricatura, un burattino, la maschera del cattivo: niente di più schematico. Julien Sorel (protagonista di Il rosso e il nero), personaggio arrivista e assassino, è amato da Stendhal malgrado sia «negativo»: lo scrittore ne descrive con pietas il desiderio frustrato di adeguarsi alla morale della Restaurazione francese. Se volessimo dunque raccontare la malvagità di Hitler, sia come uomo sia come dittatore, senza «salvarlo» in qualche modo, saremmo costretti a farne un ritratto bugiardo. Quindi è meglio trovare un’altra strada, una maniera «trasversale» di raccontare il personaggio. Magari, come avevo accennato, cercando un altro protagonista e lasciare che sia lui a far da intermediario. “
Vincenzo Cerami, Consigli a un giovane scrittore. Narrativa, cinema, teatro, radio, Garzanti, 2002; pp. 28-30.
[1ª edizione: Einaudi, 1996]
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Sentire dopo anni parlare Giuseppe Conte per diversi minuti, da Shy, e sono subito flashback del Vietnam "semaforo rosso/arancione" "lockdown" "tamponi" "amuchina" "congiunti"
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Prese
La primavera del 1789 in Francia fu meteorologicamente disastrosa: freddo fino a maggio, grandinate e piogge fortissime ridussero i campi in miseria. Il prezzo del pane raddoppiò e in tutta la Francia serpeggiava il sinistro sentore di carestia. Luigi XVI deve ricorrere al sostegno di Jacques Necker, politico ed economista svizzero, come ministro dell’economia. In primis, per cercare di arginare il malcontento popolare che mal digeriva lo sfarzo di corte a Versailles. Il suo principale tentativo è quello di ottenere la ripartizione egualitaria delle tasse. Le classi borghesi e popolari, riunite nel "Terzo Stato”, sono i ceti che soffrono maggiormente il peso tributario. Il 5 maggio 1789 viene indetta l’Assemblea degli Stati Generali. Sono passati ben 175 anni dall’ultima volta. Il “Terzo Stato” ha la maggioranza numerica di deputati, ma il suffragio si svolgerà non per voto pro capite, bensì per ordine sociale, soluzione quest’ultima che avvantaggerebbe l’alleanza fra clero e nobiltà. Ma il 20 giugno del 1789, il “Terzo Stato”, insieme ad una piccola percentuale di esponenti degli altri due ceti, decide di radunarsi a parte per costituire “L’Assemblea dei deputati della Nazione”. La loro autoproclamazione è di fatto un affronto al Re in persona. La soluzione politica che Luigi XVI aveva affidato al ministro Necker, è ormai irrealizzabile. La nuova Assemblea si ritira nella sala dedicata al gioco della palla corda, per proclamare un giuramento solenne. La destituzione del ministro delle Finanze Jaques Necker, da parte del sovrano Luigi XVI, è per Parigi la prova inconfutabile della congiura aristocratica, il segno della bancarotta e della controrivoluzione. Così la mattina del 14 luglio 1789 la popolazione parigina insorge, riversandosi nelle strade con una bandiera tricolore: nasce la drapeau française. Il rosso e il blu simboleggiano Parigi, il bianco è il colore della dinastia borbonica. Quella mattina settemila insorti attaccano l’armeria de l’Hotel Des Invalides. Il bottino è di quasi trentamila fucili e diversi cannoni, ma della polvere da sparo nessuna traccia. Il popolo però sa dove trovarla: a Saint Antoine, nel centro della città, dove sorge la fortezza della Bastiglia. Prende avvio l’assedio di questo tetro carcere, simbolo dell’Ancien Régime, costruito sotto il regno di Carlo V, che detiene al momento dell’insurrezione solo sette prigionieri: quattro falsari, il Conte di Solages e due folli. Annientata l’ultima resistenza delle guardie del comandante De Launay, la Bastiglia è presto conquistata da migliaia di rivoltosi. Luigi XVI, sconvolto, decide di riassumere il ministro Jacques Necker e spera in una tregua, ma la protesta è ormai dilagata nelle maggiori città del paese e non solo. Le notizie che giungono da Parigi, unite all’insostenibile condizione determinata da più di un decennio di recessione, spingono alla ribellione. A dare adito all’insurrezione è la rabbia accumulata, la carestia e la disperazione della popolazione francese. Con la presa della Bastiglia e il martirio dei parigini uccisi per la libertà, si accende la prima scintilla della Rivoluzione, un colpo violento che sarà il primo di una lunga serie. Da quel 14 luglio 1789, la rivolta, divenuta rivoluzione, ha trionfato sul potere assoluto, delineando le sorti di una Nazione. E, per la Francia così come per tutti i popoli dell’Europa, niente sarà più come prima.
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MISSIONE OFFENSIVA E CORSA ALLA GUERRA
Con il voto bipartisan che dà luce verde alla missione Aspides nel Mar Rosso, l’arco parlamentare che va da Meloni fino a Conte passando per tutti gli altri si aggrappa al concetto di “missione solo difensiva”. Le acrobazie politiche appese a un inganno linguistico, quando arrivano in zona di guerra, diventano molto pericolose e i politici acrobati diventano pericolosi irresponsabili. È uno di quei casi. Conosco i miei polli, purtroppo.
Perché se è volta a escludere qualsiasi presenza degli Huthi nel Mar Rosso la missione italica è a tutti gli effetti offensiva. Una cosa è stare su un confine a fare interposizione, altra cosa è scorrazzare nel Mar Rosso a caccia di Huthi. L'inevitabile conseguenza di qualsiasi incidente minore potrebbe essere un'appello a risposte militari più aggressive, trascinandoci verso un conflitto di maggiori proporzioni.
In tutta Europa c’è una corsa di molti politici a metterci nei guai. Corrono sia quelli che vorrebbero ingannare gli elettori dichiarandosi pacifisti ma coinvolgendosi in guerra, sia quei politici che dicono direttamente che il nostro futuro è la guerra, come Macron.
Macron invita gli Alleati a non essere “codardi”: «La guerra è tornata sul territorio europeo. Potenze diventate inarrestabili stanno estendendo la minaccia ogni giorno. Dovremo essere all’altezza della storia e del coraggio che implica». Ma davanti a Bibi il genocida dicono: "prego, si accomodi!".
Di fronte a questo scenario, è imperativo opporsi alla narrazione che vuole inevitabilmente trascinarci verso un nuovo conflitto globale. Dovremo smantellare tutta la tessitura che vuole ricomporre il mosaico della nuova guerra mondiale. Se vuoi la pace prepara la pace.
#democraziasovranapopolare
Pino Cabras
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instagram
Il #Conte #Giuseppe detto anche il #Marchese del #Grillo e i suoi #disastri annunciati e perpetrati insieme all'ex art. 31 ora #PD e domani chissà #Roberto #Speranza {( i due change flags, ossia cambio bandiera, ossia camaleonti poltronari, ovvero io vado dove tira il vento, infine dico e faccio tutto e il contrario di tutto )} invocano a gran voce le dimissioni di Ministri e Sottosegretari dell'attuale governo di centrodestra, indagati ingiustamente e senza alcuna prova e per fatti inesistenti ed inventati e poi tremano e blaterano gridando allo scandalo, se viene aperta una commissione parlamentare di inchiesta sul loro operato nel governo giallo rosso o meglio giallo fucsia, spesso oscuro, molto poco legale e per niente giustificabile o perlomeno con molte cose, lacune e decisioni che meritano di gran lunga l'attenzione approfondita e l'indagine accurata della magistratura. 🤔🤔⁉️❓Due personaggi o personalità di alto profilo istituzionale e di alta e sperimentata coerenza e garanzia di giustizia 🤔🤔❓⁉️❗❓☹️🤬👎👎👎🤬☹️ Come la #EllySchlein e il suo #PD predicano bene e razzolano male, molto male e soprattutto a senso unico quando come sempre attuano due pesi e due misure ❗❗👎👎👎❗ Praticamente i cosiddetti e sedicenti politically correct che nella realtà sono sempre i politicamente scorretti, ssscorretti ❗❗👎👎👎 Meditiamo tutti sulla pochezza e bassezza politica di questi personaggi 😭☹️☹️🤬🤬👎👎👎❗❗❓❗❗❓❗
Mentre Magistratura Democratica ( corrente di magistrati filo e pro PD e sinistre varie ), invece di occuparsi dei compiti istituzionali dei magistrati e di diminuire il più possibile l'arretrato sempre più crescente di cause e contenziosi giudiziari penali e civili, ricomincia a pieno ritmo e incostituzionalmente a FARE POLITICA per screditare, delegittimare e danneggiare politicamente il governo di centrodestra, con l'apertura di fascicoli di indagini su presunte, inventate ad hoc ed inesistenti irregolarità ed anomalie nei confronti della ministra del Turismo Santanchè e del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, dicevamo mentre la Magistratura DEM, che guarda caso 🤔 NON🤔 vuole la riforma della Giustizia del ministro Nordio, per risollevare le sorti del PD e sinistre varie battute e sconfitte ad ogni elezione politica ed amministrativa, scende in campo politicamente a loro fianco e fa politica invece di occuparsi di ciò che le compete costituzionalmente; SI APRE uno scossone giudiziario e bioetico a Milano, dove la procura ha deciso di aprire un fascicolo su «Wish for a baby». La «fiera dell'utero in affitto», iniziativa che si è svolta nel capoluogo lombardo dal 20 al 21 maggio scorso, diviene così oggetto di attenzione per gli inquirenti. Un intervento era atteso da tempo. La mossa decisiva l'avrebbe fatta Guido Bertolaso, oggi assessore al Welfare in Lombardia, attraverso un esposto. Ma sono state tante le iniziative volte a fare chiarezza sulla manifestazione, tra cui un'interrogazione parlamentare firmata dal senatore di Fi Maurizio Gasparri. La notizia dell'apertura del fascicolo è stata accolta con favore dalle forze di centrodestra (e non solo). Le stesse che avevano protestato per l'organizzazione stessa della kermesse. «Sia che abbiate appena iniziato il vostro viaggio verso il diventare genitore, sia che sentiate di avere utilizzato ogni possibilità. >>
Inoltre giudicate e commentate i due seguenti campioni di: change flags, ossia cambio bandiera, camaleonti politici, poltronari e contraddittori di se stessi (dico tutto e il contrario di tutto ) #GiuseppeConte e #RobertoSperanza = #incoerenza senza #vergogna perché chiedono le dimissioni di altri ⬆️⬆️ senza guardarsi allo specchio !!🤔🤔☹️🤬😭☹️🤬👎👎👇🤔⁉️ 7 luglio 2023
Con il via libera di ieri alla Camera la commissione d’inchiesta sul Covid è realtà. Per Giuseppe Conte è un «plotone d’esecuzione» per colpire lui e Roberto Speranza. L’ex ministro della Salute, recentemente ritornato nell’ovile del Pd, parla di uno strumento «diabolico» contro gli avversari politici. Poi l’ordine di scuderia ai deputati di Pd e M5S: non votate, tutti fuori dall’Aula. Non è la prima volta che accade, la strategia «aventiniana» è ormai una prassi: quando non gradiscono se ne vanno. I due principali partiti d’opposizione non accettano un’inchiesta che intende valutare il loro operato quando si trovavano al governo. Allo stesso tempo, però, chiedono ad una ministra (Daniela Santanchè) di dimettersi perché è indagata, alla faccia della presunzione d’innocenza. Insomma, come al solito, due pesi e due misure. La ciliegina sulla torta della giornata di ieri è il presunto gesto intimidatorio di Toni Ricciardi (Pd) a Giovanni Donzelli (FdI). È quest’ultimo a denunciarlo: «Mi ha fatto il segno "ti aspetto fuori", come fossimo in un’osteria, va sanzionato». Fabio Rampelli, che presiede l’Aula, invita Ricciardi a scusarsi, e non ricevendo risposta, assicura: «Andremo a verificare i filmati».
https://www.ilgiornale.it/news/politica/procura-adesso-indaga-su-wish-baby-e-centrodes
https://www.iltempo.it/politica/2023/07/07/news/giuseppe-conte-roberto-speranza-covid-commissione-inchiesta-vendetta-36310515/
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Coppa Italia, il Napoli batte il Palermo e passa agli ottavi
Goleada del Napoli allo stadio Diego Armando Maradona. La squadra di Conte ha battuto il Palermo – 5 a 0 – passando agli ottavi di finale. Una partita finita al novantesimo senza recupero e segnata dall’episodio che ha lasciato in 10 i rosanero. Al 58′ Vasic è stato espulso per un’azione da rosso ai danni di Gilmour, colpito alla testa con un piede. A segnare ci hanno pensato Ngonge all’8′ e al…
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Il romanzo moderno nasce (1615) con il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes che per ragioni formali (la prosa anziché i versi come nei romanzi cortesi), narrative (lo studio dei personaggi, l’ironia, l’assenza di motivi didascalici) e contenutistiche (il tramonto dei valori cavallereschi) supera la letteratura precedente, dall’epica dantesca alla novellistica, dalla poesia di Petrarca alla drammaturgia di Shakespeare.
Nel Settecento diventerà - di contro all’epica cavalleresca - la forma letteraria borghese per eccellenza raccontandone l’ascesa, i valori, le aspirazioni nazionalistiche, le contraddizioni fino a venire messa in discussione dalla crisi della Prima Guerra Mondiale da cui deriveranno opere che metteranno in luce l’assurdo, l’alienazione, l’assenza di linearità del flusso di coscienza. La Prima Guerra Mondiale, anticipata dal naufragio del Titanic (1912) rappresenta la fine dell’età dell’innocenza della società europea e il termine di quel periodo che ricade sotto il nome di Belle Epoque, Gilded Age, età umbertina e giolittiana.
Breve cronologia della Prima Guerra Mondiale:
- 28/6/1914: attentato di Sarajevo
- 2/8/1914: invasione tedesca del Belgio. L’Inghilterra dichiara guerra alla Germania
- 12/9/1914: inizia la guerra di trincea sul confine franco-tedesco
- primavera 1915: le truppe anglo-francesi sono sbarcate in Turchia per sconfiggere l’Impero Ottomano e ricongiungersi, attraverso i Dardanelli, all’alleato russo. Sono sconfitte a Gallipoli da Kemal Ataturk
- 24/5/1915: entrata in guerra dell’Italia
- luglio 1915: battaglia del Col di lana
- settembre 1915: i tedeschi hanno la peggio alla battaglia della Marna
- ottobre 1915: occupazione della cengia Martini
- febbraio 1916: guerra di logoramento sul Verdun
- aprile 1916: battaglia del Col di lana
- maggio 1916: Strafexpedition austriaca sull’Altopiano di Asiago
- 10/6/1916: Salandra sostituito da Boselli come primo ministro
- luglio 1916: battaglia della Somme
- 12/7/1916: Cesare Battisti e Filippo Filzi impiccati a Trento
- agosto 1916: conquista di Gorizia
- 7/9/1916: Wilson presidente degli USA
- 21/11/1916: Carlo I succede a Francesco Giuseppe
- aprile 1917: gli Stati Uniti entrano in guerra
- agosto 1917: avanzata della Bainsizza
- 24/10/1917: Caporetto
- 6/11/1917: Rivoluzione d’ottobre
- 8/11/1917: Diaz sostituisce Cadorna
- giugno 1918: battaglia del Piave
- 16/7/1918: lo zar Nicola II ucciso a Ekaterinenburg
- ottobre 1918: Vittorio Veneto
- 2/11/1918: affondamento della Viribus Unitis
- 21/1/1920: Trattato di Versailles
Le tappe fondamentali del romanzo:
1532: Gargantua e Pantagruel (Rabelais)
1554: Lazarillo de Tormes (anonimo), il più noto frai i romanzi picareschi
1615: Don Chisciotte (Cervantes), racconto ironico della fine dell'epoca cavalleresca dopo la battaglia di Lepanto (1571)
i romanzi borghesi e avventurosi:
1719: Robinson Crusoe (Defoe), in viaggio per arricchirsi, non per un'avventura cavalleresca
1722: Moll Flanders (Defoe)
1726: I viaggi di Gulliver (Swift), allegoria del colonialismo inglese
1740: Pamela (Richardson)
1749: Tom Jones (Fielding), trovatello come poi Oliver Twist (Dickens)
1813: Orgoglio e pregiudizio (Austen) la cui protagonista, Elisabeth Bennet, sfida le consuetudini sociali del tempo e intende sposarsi per amore
1847: Cime tempestose (Emily Bronte) con il tenebroso Heathcliff. Della stessa autrice Jane Eyre, orfana che trova l’indipendenza e l’amore
1869: Piccole donne (Alcott)
1887: Capitani coraggiosi (Kipling)
i romanzi romantici:
1796: Wilhelm Meister (Goethe), romanzo di formazione del tipico artista romantico alla ricerca della sua ispirazione e vocazione
i romanzi storici:
1819: Ivanhoe (Walter Scott)
1830: Il rosso e il nero (Stendhal) che segue le ambizioni di Julien Sorel
1836: La figlia del capitano (Puskin)
1839: La Certosa di Parma (Stendhal) in cui Fabrizio Del Dongo vive gli ideali napoleonici nell’Italia della Restaurazione
1842: I promessi sposi (Manzoni)
1844: Il Conte di Montecristo (Dumas) in cui Edmond Dantès, accusato di bonapartismo, consuma la sua vendetta
i romanzi naturalisti:
1838: Oliver Twist (Dickens)
1850: Comedie humaine (Balzac), il cui titolo fa il verso alla Divina Commedia, e David Copperfield (Dickens)
1851: Moby Dick (Melville)
1856: Madame Bovary (Flaubert), storia dei tradimenti di Emma, oppressa dalla vita borghese di provincia, che compie un adulterio e poi si suicida. E' il romanzo realista per eccellenza, in cui l'autore osserva freddamente la materia come nel successivo L'educazione sentimentale (1869).
1862: I miserabili (Hugo) con la generosità del protagonista, Jean Valjean
1869: Guerra e Pace (Tolstoj) in cui la storia delle guerre napoleoniche fa sfondo alle storie dei protagonisti. La storia, come un pendolo, si muove a prescindere dalla gesta dei singoli individui.
1873: Il ventre di Parigi (Zola), racconto della repressione di un repubblicano nel Secondo Impero di Napoleone III
1877: Anna Karenina (Tolstoj). La protagonista, aristocratica bella e infelice, si perde nell’amore per il conte Vronskij e si suicida.
"Le donne sono la principale pietra d'inciampo nell'attività dell'uomo"
1885: Germinale (Zola) ambientato fra la vita dei minatori. Il romanzo naturalista è frutto del pensiero positivista e della temperie darwiniana di fine XIX sec. L'autore è onnisciente e in modo oggettivo studia la società dei più umili che fino ad allora aveva assunto un ruolo comico e non tragico.
1889: Mastro Don Gesualdo (Verga), parte del ciclo dei vinti
i romanzi decadenti:
1884: Controcorrente (Huysmans) con al centro il disprezzo verso il mondo dell’aristocratico Des Esseintes
1889: Il piacere (D’Annunzio) e l’alter ego dell’autore Andrea Sperelli
1891: Il ritratto di Dorian Gray (Wilde)
1897: Dracula (Stocker)
i romanzi ascrivibili al "realismo simbolico":
1915: La metamorfosi (Kafka). Con la trasformazione di Gregor Samsa in insetto, inizia il realismo magico e l’indagine nella complessità della coscienza umana.
1926: Il Castello (Kafka), scontro fra l’oscura burocrazia e l’agrimensore K
1940: Il deserto dei tartari (Buzzati). Come Calvino e Pavese, Buzzati coniuga una scrittura precisa e dettagliata dei fatti alla volontà di raccontare valori universali.
1949 - La bella estate (Pavese). Nei racconti e nei romanzi di Pavese la campagna diventa il luogo della verità, anche crudele, in contrapposizione della finzione cittadina: si coglie in questa letteratura l'influenza della letteratura americana (Melville, Steinbeck) e della coppia mythos e logos da cui quest'ultima è costituita.
i romanzi modernisti:
1922: Ulisse (Joyce). Leopold Bloom non è l’eroe omerico, ma l’essere umano comune seguito nella sua quotidianità;
1923: La coscienza di Zeno (Svevo), un antieroe alle prese con la difficoltà di smettere di fumare;
1925: La Signora Dalloway (Woolf) con il flusso di coscienza della protagonista che sta organizzando una festa.
1926: Uno, nessuno, centomila (Pirandello)
i romanzi esistenzialisti:
1866: Delitto e castigo (Dostojevskij)
1869: L'idiota (Dostojevskij) il cui protagonista è un nobile decaduto ed inetto di fronte ai drammi della vita
"La bellezza salverà il mondo"
1938: La nausea (Sartre)
1942: Lo straniero (Camus)
1947: La peste (Camus)
altri romanzi del primo dopoguerra:
1924: La montagna incantata (Mann) in cui viene rappresentato, in un lussuoso sanatorio di Davos, il tramonto della Repubblica di Weimar uscita dal Trattato di Versailles. Segue la struttura del romanzo di formazione, ma prelude significativamente non alla pienezza della vita, ma al crogiuolo della Prima Guerra Mondiale.
1925: Il Grande Gatsby (Scott Fitzgerald)
1929: Niente di nuovo sul fronte occidentale (Remarque)
1932: Brave New World (Huxley)
1938: La cripta dei Cappuccini (Philip Roth), elegia della fine dell’impero austroungarico vista da una famiglia della piccola nobiltà slovena. Un anno sull’Altopiano (Lussu).
1939: Furore (Steinbeck), ambientato durante la Grande Depressione del primo dopoguerra
1967: Il Maestro e Margherita (Bulgakov). Pubblicato postumo, rappresenta una metafore della dittatura di Stalin (il diavolo) e della libertà dello scrittore ("i manoscritti non bruciano").
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Verona: 160 anni di Croce Rossa, incontro commemorativo in Gran Guardia
Verona: 160 anni di Croce Rossa, incontro commemorativo in Gran Guardia. L'incontro in Gran Guardia non è stato solo un momento di commemorazione, ma anche un'occasione di riflessione sul ruolo cruciale che la Croce Rossa continua a svolgere nel fornire assistenza umanitaria, supporto e conforto a chi ne ha bisogno, in ogni parte del mondo e in ogni situazione di emergenza. Al termine dell'evento, il monumento verrà illuminato di rosso, simbolo tangibile di solidarietà e impegno per la causa umanitaria, e stata consegnata all'Amministrazione comunale la bandiera della Croce Rossa, segno dell'unità e della collaborazione tra istituzioni e volontari nel perseguire il bene comune. Tutte azioni che il Comune sostiene, dal momento che è nella vicepresidenza della Rete Città sane dell'OMS. La Croce Rossa Italiana da oltre 140 anni è una presenza consolidata nel tessuto sociale di Verona, testimoniando un legame profondo con la città. Fin dagli esordi, la sede venne individuata in Via Sant'Egidio, 10, grazie al supporto del Conte Miniscalchi Erizzo, figura di spicco nel primo Comitato. Nel corso degli anni, l'attività della CRI a Verona ha rispecchiato gli obiettivi strategici della Federazione Internazionale, contando oggi circa 400 volontari. "L'obiettivo di ciascun volontario è di portare aiuto e sollievo, senza discriminazione alcuna, in qualsiasi forma e modo questo si possa tradurre nella pratica – sottolinea il presidente della Croce Rossa di Verona Enrico Fabris -. Lo slogan che lo ricorda è infatti 'essere ovunque e per chiunque'".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il gioco politico degli ultimi 5 anni e' stato uno solo: far fuori Conte e tutto il m5s. Tutta gente estranea ai potenti, al potere e ai palazzi del potere messo su in 70anni.. Cosi le potenze politiche e dell'informazione si sono messe al lavoro. Con il governo Giallo-Verde sembrava che quelle pippe dei 5s non facessero una beata mazza e quello che facevano era tutto sbagliato. Un gruppo di ignorantelli manovrato da un comico, da un giullare ormai fuori di senno.. Il vero player era Salvini, tant'e' che in un anno passo' dal 18% al 35%. Poi, il padano si prese una sbronza e mando' tutto a puttane. Poi fu la volta del governo Giallo-Rosso. Quelli del PD speravano di ripetere la performance fatta da Salvini, con l'aiuto dei soliti noti: tv e giornali. Pero' ci fu un intoppo, Conte porto' a casa 210 miliardi di soldi europei per il PNRR..Panico!!. " Se tutto filasse liscio, Conte ce lo teniamo per 20 anni.. No, no, non si puo' fare". Cosi, col favore delle tenebre Renzi si sfilo' dalla maggioranza daccordo col PD ( e Mattarella). Draghi era stato gia' allertato. Appena disse si, il PD tiro' su gli scudi e stese tappeti rossi pensando che stavolta il Bingo sarebbe stato facile. Tv e giornali iniziarono il tam tam propagandistico. "Ecco Il salvatore, l'infallibile, il demiurgo giusto per l'Italia e l'Europa intera. Tutti i capi di Stato Europei ai piedi di Draghi". Lo sbocco naturale sarebbe stato: Draghi Presidente della Repubblica e il PD a fare il pieno dei consensi per governare. Il resto e' storia recente con l'ultimo, vano tentativo di candidare meta' ex 5s con il PD nella speranza di essere almeno l'unica opposizione rimasta in campo. Tutti sanno come e' andata a finire. Resta solo da capire se queste destre resteranno al potere, 10, 20 o 30 anni. Buon fascismo a tutti!!
@ilpianistasultetto
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I giallorossi alla prova di Aspides. Dem favorevoli, M5S ancora incerti
ROMA — Aspides, la missione nel Mar Rosso, potrebbe rappresentare la nuova frattura tra Giuseppe Conte e Elly Schlein. Domani sarà il giorno della verità: si vota l’autorizzazione del Parlamento, sia nell’aula del Senato che della Camera, alla missione che ha già avuto il “battesimo del fuoco” con l’abbattimento nelle acque antistanti lo Yemen del drone Houti, che aveva puntato la nave Duilio…
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Debutterà giovedì 22 febbraio 2024 alle ore 21.00 al Teatro Golden - via Taranto, 36 -, lo spettacolo di Fabrizio Colica Arancione, una commedia originale, divertente e imperdibile, con un cast composto da F. Colica, Leonardo Bocci, Patrizia Loreti, Paola Michelini, Mauro Conte, per la regia di F. Colica e l’aiuto regia di Riccardo Sinibaldi. L’arancione non è solo un mix fra il giallo e il rosso, ma anche il titolo di un nuovo spettacolo in cui questi due colori simboleggiano rispettivamente il “Chi siamo” e “Chi gli altri vorrebbero che fossimo”. Arancione è una commedia ambientata a ora di cena, ma senza una cena vera e propria. È un continuo abbattimento delle aspettative, dalle più piccole, come quelle di una delusione nel non trovare un pasto pronto in casa di chi li ha invitati, a quelle più grandi, come quelle di un figlio che si mette con una persona del suo stesso sesso. È una commedia umoristica contemporanea che non contrasta gli stereotipi, ma li abbraccia. Il testo ruota attorno alla figura del padrone di casa, Fabrizio, che invita suo fratello e la sua ex, per presentare loro il suo nuovofidanzato. Gli invitati finiranno per essere di più, per una serie di eventi del tutto casuali che «se succedessero in un testo teatrale, la gente non ci crederebbe». Arancione di Fabrizio Colica - regia: F. Colica; aiuto regia: Riccardo Sinibaldi; interpreti: F. Colica, Leonardo Bocci, Patrizia Loreti, Paola Michelini, Mauro Conte; produzione: Lea Production - rimarrà in scena al Teatro Golden fino a domenica 3 marzo 2024 (orario: giovedì e venerdì, ore 21.00; sabato, doppio spettacolo alle ore 17.00 e alle 21.00; domenica, ore 17.00).
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21 dic 2023 16:43
LA PIPI’ DI AGNELLI, LE BARZELLETTE DI BERLUSCONI E L’EX PRESIDENTE DELLA BCE TRICHET CHE URLO’ CONTRO CASALEGGIO – I RICORDI DI ALFREDO AMBROSETTI, L’INVENTORE DEL FORUM DI CERNOBBIO: “L’ESORDIO NEL 1975 FU UN DISASTRO, ERO INDECISO SE CONTINUARE, MA BENIAMINO ANDREATTA MI SPINSE A ANDARE AVANTI” – AGNELLI CONOSCIUTO ALLA TOILETTE, IL CAV "CHE INTERVENIVA COME PAGANTE", L'EUROPA ("UN CASINO"), GIORGETTI “MIGLIORE” DI SALVINI – “NON POTEVO SOFFRIRE CONTE PERCHE’…” -
Flavio Vanetti per il Corriere della Sera - Estratti
Grande Vecchio o Gran Lombardo? Gran Lombardo! «Magari avete una cattiva idea dell’età» attacca Alfredo Ambrosetti, proseguendo così: «Se volete dire che ho più di 92 anni, vi spiego che quando si nasce mettono una data sulla carta d’identità; ma un minuto dopo la qualità del cervello è già diversa. La vera età non è anagrafica, ma è il rapporto tra ricordi/rimpianti e progetti».
Sono ancora tanti quelli di questo signore gentile e dall’ironia sferzante, l’inventore prima del Forum di Cernobbio e ora di un evento, Campionissimi , che nella sua Varese attira personaggi dello sport (e non solo) con la forza di una calamita. «Il mio pregio? Non posso dirlo io...». Risponde allora Lella, la moglie che per lui è una stella polare: «Alfredo non si arrende mai e se ha un’idea, la attua. Ogni cosa deve essere fatta... ieri». E qui si pesca tra le massime che Ambrosetti scrive: «Gioca d’anticipo. Se non fai polvere, mangi polvere». Pensò la frase quando le strade erano ancora sterrate.
Qual è la hit parade dei potenti della Terra?
«Parto da Gianni Agnelli: ci conoscemmo in una toilette facendo pipì. Poi organizzai a nome suo un paio di riunioni del Gruppo Bilderberg. Rimasi impressionato da chi esprimeva concetti perfetti con poche parole. Costoro erano: Henry Kissinger, Shimon Peres ed Helmut Schmidt».
Chi invece avrebbe voluto conoscere?
«La mia vita è concentrata: ho voluto conoscere solo mia moglie».
Il più simpatico che ha incontrato?
«Il barzellettiere Silvio Berlusconi».
Il più noioso?
«Al Forum usavamo il semaforo per evitare interventi prolissi: 15 minuti a discorso, dopo 13 scattava il giallo e dopo altri 2 un rosso accecante toglieva dall’imbarazzo di fermare il relatore. Peraltro della tagliola fu vittima Roberto Casaleggio e mia moglie si commosse».
Prego, racconti.
«Beppe Grillo ordinava di evitare i convegni, Casaleggio se ne infischiava. La prima volta fu applaudito; l’anno dopo era già malato ed ebbe problemi. Continuò a parlare dopo il rosso. Jean Claude Trichet si mise a urlare e gli tolse la corrente. Mia moglie inseguì Casaleggio, ma non lo trovò. Poco tempo dopo morì».
L’esordio del Forum, nel 1975, fu un mezzo disastro.
«Di più: un bagno di sangue. La data ideale è inizio settembre, ma quell’anno ci sarebbero state le elezioni. Fummo costretti ad anticipare al 4 luglio: ma era l’Independence Day e non arrivarono americani. Beniamino Andreatta rimase ospite a casa mia. Ero indeciso se continuare, ma lui mi confidò: “Non ho mai imparato tanto come in questi giorni”. Detto da uno che aveva un ego enorme... Tenni duro e andò sempre meglio».
Qual è stato l’appeal del Forum?
«Il format chiaro: prima si parlava del mondo, poi dell’Europa. Il terzo giorno toccava all’Italia».
Aneddoti da raccontare?
«Berlusconi interveniva come pagante. Seduceva gli imprenditori con offerte stracciate per i suoi canali tv. In cambio chiedeva una cifra alta per ogni punto di quota di mercato: cominciò così a fare affari. Fu poi al centro di un altro episodio. C’era l’obbligo di non lasciare la sala prima della fine dei lavori. Invece alle 17 se ne andò: doveva seguire i palinsesti... L’anno dopo lo lasciai fuori. Ma io collaboravo con Cesare Zappulli, giornalista vicino a lui. Cesare mi chiamò e mi disse: “Ho dovuto cedergli il posto”. Così Silvio venne gratis».
(...)
Campionissimi diventerà il Forum Ambrosetti dello sport?
«Dello sport e di quanto può essere a ridosso: è la vera differenza rispetto ad altri eventi».
Berlusconi le introdusse Giorgia Meloni: immaginava che sarebbe diventata premier?
«Sì. Me la presentò quando si occupava di Gioventù, la più giovane ministra della storia dei governi italiani. È validissima, soprattutto rispetto ad altri politici».
Ambrosetti ne salva pochi.
«Sono legato a Giancarlo Giorgetti, migliore di Salvini. Sui politici ho scritto una riflessione dal titolo: “Ho lo stomaco debole”. Non potevo soffrire Conte: anziché i Decreti Legge faceva i Dpcm, atti amministrativi che consentono i ricorsi».
Lei è di destra o di sinistra?
«Diciamo che ho avuto un forte legame con Giorgio Napolitano. Ricordo la vignetta di Giannelli con San Pietro che chiede a Gesù: “Ma chi è?” E Gesù: “È l’ultimo comunista non comunista”».
La massoneria è una minaccia?
«Che sia buona o cattiva, ne sto lontano».
Ha mai pensato di entrare in politica?
«Tanti me l’hanno chiesto, ma ho sempre rifiutato. Anche Mario Monti è come me, però l’ha incastrato Napolitano: l’ha nominato senatore a vita e poi gli ha dato l’incarico per il governo».
Esiste un Ordine Mondiale che sovrasta tutto?
«Più che altro vedo ostacoli per la democrazia: molti poteri forti sono dittature che decidono subito».
L’Europa?
«Un casino. Francesco Alberoni diceva che nella globalizzazione ci sono Stati-Nazione che fanno da soli. Noi invece siamo piccoli e abbiamo bisogno di un’Unione europea che sia tale. Ma hanno inventato la cosa più stupida: decidere all’unanimità. È la soluzione meno democratica: se uno si oppone, sei in scacco».
Quanti Papi ha conosciuto?
«Wojtyla, gran personaggio, e Ratzinger. Papa Francesco? Conosciuto informalmente, ma lo stimo».
Com’è il rapporto con la Chiesa?
«In famiglia siamo cattolici. Ma la Chiesa dovrebbe fare del marketing. E non sono d’accordo sul pauperismo: se tutti sono poveri, dove si trovano i soldi per la beneficenza?».
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Ceccano, altri 100 mila euro per il manto erboso del campo sportivo
E’ stata pubblicata all’albo la delibera con cui Palazzo Antonelli ha integrato il contributo regionale di 450 mila euro con altri 100 mila del bilancio municipale, per il rifacimento del manto erboso del campo sportivo Dante Popolla, intitolato al giovane ceccanese, morto il 24 maggio del 1941 nell’affondamento del piroscafo Conte Rosso. I lavori per il rifacimento del manto erboso con la posa…
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Il #Conte #Giuseppe detto anche il #Marchese del #Grillo e i suoi #disastri annunciati e perpetrati insieme all'ex art. 31 ora #PD e domani chissà #Roberto #Speranza {( i due change flags, ossia cambio bandiera, ossia camaleonti poltronari, ovvero io vado dove tira il vento, infine dico e faccio tutto e il contrario di tutto )} invocano a gran voce le dimissioni di Ministri e Sottosegretari dell'attuale governo di centrodestra, indagati ingiustamente e senza alcuna prova e per fatti inesistenti ed inventati e poi tremano e blaterano gridando allo scandalo, se viene aperta una commissione parlamentare di inchiesta sul loro operato nel governo giallo rosso o meglio giallo fucsia, spesso oscuro, molto poco legale e per niente giustificabile o perlomeno con molte cose, lacune e decisioni che meritano di gran lunga l'attenzione approfondita e l'indagine accurata della magistratura. 🤔🤔⁉️❓Due personaggi o personalità di alto profilo istituzionale e di alta e sperimentata coerenza e garanzia di giustizia 🤔🤔❓⁉️❗❓☹️🤬👎👎👎🤬☹️ Come la #EllySchlein e il suo #PD predicano bene e razzolano male, molto male e soprattutto a senso unico quando come sempre attuano due pesi e due misure ❗❗👎👎👎❗ Praticamente i cosiddetti e sedicenti politically correct che nella realtà sono sempre i politicamente scorretti, ssscorretti ❗❗👎👎👎 Meditiamo tutti sulla pochezza e bassezza politica di questi personaggi 😭☹️☹️🤬🤬👎👎👎❗❗❓❗❗❓❗
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