#RESIDENZA
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annekakamgeldi · 6 months ago
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italianiaberlino · 29 days ago
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Tassazione per gli italiani residenti all’estero: cosa sapere
La fiscalità per gli italiani residenti all’estero è un tema complesso che richiede attenzione a diversi aspetti, inclusi i criteri di residenza fiscale, la durata del soggiorno all’estero e le soglie di reddito rilevanti. Ecco una panoramica per chiarire i punti principali. Quando si è soggetti all’imposizione fiscale in Italia o all’estero? La residenza fiscale determina dove un contribuente…
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primepaginequotidiani · 1 month ago
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PRIMA PAGINA Il T di Oggi giovedì, 30 gennaio 2025
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unita2org · 11 months ago
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IN UCRAINA SERVE UN 25 APRILE ANTIFASCISTA CONTRO ZELENSKY/MUSSOLINI
di Redazione Dall’articolo di Fabrizio Poggi uscito su l’ANTIDIPLOMATICO traspare che una enorme quantità di ucraini non vuole la guerra con la Russia e vuole espatriare. Non vuole sacrificare la propria vita per una causa sbagliata. Ma fuggire dal proprio paese, a quanto pare non porta ai risultati sperati: la PACE. Forse sarebbe meglio per gli ucraini organizzarsi in brigate partigiane per la…
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tartagliaarte · 2 years ago
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Lavorare nell’arte e nella cultura: opportunità da Casa Artisti, Heritage Malta, Fondazione Prada
RESIDENZA MUSICALE, ARTE CONTEMPORANEA, ARCHEOLOGIA, DESIGN, SONO GLI AMBITI DI INTERESSE DEI BANDI, DELLE OFFERTE DI LAVORO E DELLE OPPORTUNITÀ IN SENSO PIÙ AMPIO CHE VI PROPONIAMO QUESTA SETTIMANA Musicisti, artisti e curatori, archeologi, production designer sono i professionisti cui si rivolgono le offerte di lavoro che abbiamo selezionato per voi questa settimana. In questo spazio diamo,…
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downtobaker · 2 years ago
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Pisciott’Arte 2023 a Pisciotta (SA) dal 12 al 18 giugno
da redazione Giunge alla sua seconda edizione Pisciott’Arte, kermesse che per un’intera settimana proporrà ogni giorno eventi e spettacoli che avranno luogo tra le caratteristiche vie del centro storico di Pisciotta (SA) e dei borghi delle sue frazioni. Un paese intero si fa palcoscenico ed ospiterà artisti di ogni genere, che con i loro interventi e workshop mostreranno tutti i volti…
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consiglidiunavvocato · 2 years ago
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🔴 Residenza e domicilio. ⚖️ [👆 Leggi l'articolo - LINK IN BIO] ➡️ Residenza o domicilio? Sembrano la stessa cosa, ma non lo sono. Ecco tutti i chiarimenti necessari per capire davvero cos'è l'uno e cos'è l'altro, ma soprattutto per evitare di incorrere in disguidi e sanzioni. Capire quali siano le differenze tra residenza e domicilio è molto seplice, ti basterà leggere questo articolo fino alla fine ed il gioco è fatto.Secondo l'art. 43 del Codice civile, il domicilio è il luogo in cui un individuo fissa ”la sede principale dei suoi affari e interessi”. Ma cosa significa quest'oscura spiegazio...
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downfalldestiny · 2 years ago
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La Palazzina di caccia di Stupinigi è una residenza 🇮🇹 !.
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sguardimora · 6 months ago
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Martedì 27 agosto è arrivato a Mondaino l'ultimo artista selezionato nel contesto del progetto europeo Stronger Peripheries. Si tratta di Hamdi Dridi, artista di origini tunisine che vive tra Tunisi e Montpellier in Francia ma principalmente nomade, come preferisce definirsi beyond borders.
"Mi occupo di coreografia" racconta Hamdi "ma quello che mi interessa per primo è l'incontro con l'altro". Dan(s)e House trio and constellations è il titolo del progetto a cui sta lavorando: si tratta di un lavoro in cui danza, cucina e musica provano a mescolarsi sulla scena per creare un ambiente accogliente e immersivo per lo spettatore. Per questo, per la scrittura coreografica, Hamdi sta collezionando un archivio di gesti attraverso l'osservazione della preparazione di alcune ricette o particolari cibi che le persone che incontra gli propongono. L'archivio, costituito dai movimenti del corpo, in particolare tronco e braccia, servirà a definire la danza delle tre performer che saranno in scena: Ewa Bielak, Lucia de Oliveira Moreira, Debora N’Jiokou, danzatrici e dj, mixano, preparano le loro ricette tradizionali e danzano su una base hip hop le danze tradizionali dei loro paesi di origine, Polonia, Portogallo e Capo Verde, e le partiture di gesti scritti da Hamdi.
In queste prime giornate di residenza in Italia quindi, dopo aver trascorso nei mesi scorsi un periodo di residenza in Spagna e in Francia confrontandosi con le comunità di quei territori, Hamdi ha iniziato a incontrare alcune persone di Mondaino e dei dintorni per cercare nei loro gesti non solo l'amore per la cucina ma anche per lo stare insieme e condividere un tempo e uno spazio di vita: stare, osservare, raccontarsi e ascoltare.
Così scopriamo che il progetto è ispirato da una parte al ricordo del lavoro del padre e alla ripetizione dell'azione, nel suo caso del dipingere, dall'altro all'amore della madre per la cucina.
Nel giorno del suo arrivo a Mondaino è stato accolto da Elisa ed Erica, due sorelle che si sono trasferite da poco in collina e che hanno aperto un'associazione culturale Sentieri Felici che si occupa principalmente di curare progetti per l'infanzia.
Al nostro arrivo tutto è pronto per accoglierci al meglio. Subito entriamo in cucina ed Elisa ed Erica iniziano a illustrarci quello che ci preparerano di li a poco, cioè cassoni e piadine. E mentre mescolano gli ingredienti facendo scivolare farina e acqua tra le mani ci raccontano l'origine di quella passione per il cibo e il cucinare per qualcuno. La tradizione di famiglia, che è passata dalla nonna alla mamma, è fatta di ristoranti e forni, di gesti ripetuti e di cibi condivisi, di accoglienza e piatti tradizionali.
Nella piccola cucina si muovono agili mentre Hamdi le segue con attenzione, cercando di non perdere nessun frammento dei loro movimenti coordinati, ritmici e ripetuti: il tempo è scandito dalla ripetizione dei gesti, dall'impastare e dal farcire, dall'attesa del riposo dell'impasto alla foratura del cassone "per farlo respirare" fino alla cottura finale.
La condivisione del cibo con tutta la famiglia, i sorrisi dei bambini e i loro sguardi attenti, i profumi e i sapori chiudono per Hamdi la prima intensa giornata di incontro con la comunità.
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"Si tratta", racconta Hamdi, "di comprendere un gesto che diviene ritmico: non è la danza che prende il sopravvento ma è il gesto che nel suo essere grezzo diventa ritmico e le due cose diventano organiche: è il gesto naturale che si fa danza inscrivendosi nei corpi".
Siamo a Marazzano ora, nel comune di Gemmano, e siamo a casa di Ivan Fantini dove ha sede il suo Boscost'orto. Ci accoglie insieme alla sua compagna, la danzatrice Paola Bianchi; poi seduti in giardino attorno a un lungo tavolo Hamdi e Ivan si raccontano, sorseggiando caffè e succo di mele appena fatto.
Ivan è un cuoco eterodosso, dimissionario e anarchico. Di origine romagnola proveniente da una famiglia del sottoproletariato inizia a cucinare in casa, a sette anni, per aiutare la madre e la nonna malate: così apprende la cucina tradizionale. Da qui in avanti non abbandonerà mai il mondo del cibo e della condivisione: dall'istituto alberghiero al primo lavoro a 16 anni in un ristorante famoso della zona, per poi entrare a far parte di un circolo culturale a Rimini, Quadrare il circolo, poi l'esperienza con festival e musei fino alla Biennale Teatro diretta da Romeo Castellucci dove curava installazioni gastronomiche d’arte, che potevano essere viste, toccate, mangiate. Infine un'osteria con cucina dentro un antico mulino prima di abbandonare tutto per ritirasi nella sua casa di Marazzano.
Ci racconta, infatti, come a partire dal 2008 con l'introduzione in Italia dell'HACCP, norma che concerne la sanificazione dei luoghi e degli alimenti, siano iniziati i problemi: Ivan non ha mai accettato di sottostare a quella norma e alle leggi del mercato: non ha voluto acquistare prodotti del mondo globalizzato ma ha continuato a lavorare con i contadini della zona, che ovviamente non potevano sottostare a queste norme e dopo tre anni di multe e una crisi depressiva ha scelto di uscire dal sistema.
Ha abbandonato, si fa per dire, il suo mestiere per fare quello che non sapeva fare. Ha cominciato a scrivere. Ha disboscato un bosco per avere un'autonomia alimentare. Ha iniziato a recuperare lo scarto del capitale, ciò che la comunità non acquista, e a saccheggiare quello che la natura offre vivendo di baratto.
E proprio grazie al baratto, un amico gli ha portato del pesce fresco. Così ci mettiamo in cucina, Ivan inizia a muoversi tra lavello e spianatoia, il dialogo prosegue mentre pulisce e disseziona seppie e sgombri, affetta cipolle, raccoglie foglie di alloro, rametti di rosmarino e scorze di limone per produrre un trito aromatico speciale. Il suo ritmo è serrato e sincopato allo stesso tempo, i gesti ripetuti sono ritmici e sicuri, le mani si muovono veloci e violente.
"Vivo il lusso della povertà: ho relazioni umane e politiche molto potenti in tutta Italia. Sono felice, malgrado quello che accade nel mondo", ci dice. Intanto i suoni e gli odori del cibo iniziano a pervadere lo spazio nonostante siamo all'aperto.
E Hamdi osserva, registra con gli occhi ogni movimento e con le orecchie, grazie anche al supporto di Anouk nella traduzione, le parole: lo sguardo non si arresta, entra ed esce dalla cucina, segue ogni movimento di Ivan.
E si tessono fili.
"La cucina è musica: come reagisce chimicamente la padella è un concerto."
"Conoscere le regole per poterle sovvertire. Opero come fa un musicista jazz che conosce le note e improvvisa." 
"La cucina è una danza, un gesto poetico e brutale allo stesso tempo!"
"La cucina come tutto è poetica e politica: quando cucino ho una specie di rabbia".
Così, tra una battuta e l'altra, si arriva al pranzo condiviso in giardino: il lungo tavolo apparecchiato si riempie e ci accoglie. E ce ne andiamo, ricchi di questo nuovo incontro.
#Tandem 11
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On Tuesday, August 27, the last artist selected for the European project Stronger Peripheries arrived in Mondaino. His name is Hamdi Dridi, a Tunisian artist who lives between Tunis and Montpellier in France but is primarily nomadic, as he prefers to define himself beyond borders.
“I work in choreography,” Hamdi explains, “but what interests me most is the encounter with others.” The project he is working on is titled Dan(s)e House Trio and Constellations: it is a work in which dance, cooking, and music try to blend on stage to create a welcoming and immersive environment for the audience. For this, in choreographic writing, Hamdi is collecting an archive of gestures through the observation of the preparation of certain recipes or particular foods proposed by the people he meets. The archive, consisting of body movements, especially torso and arms, will be used to define the dance of the three performers who will be on stage: Ewa Bielak, Lucia de Oliveira Moreira, and Debora N’Jiokou, dancers and DJs who mix, prepare their traditional recipes, and dance traditional dances from their countries of origin—Poland, Portugal, and Cape Verde—on a hip-hop base, along with the gesture scores written by Hamdi.
In these first days of residency in Italy, after spending time in Spain and France in the previous months interacting with communities in those regions, Hamdi has started to meet some people from Mondaino and the surrounding areas to look for not only the love for cooking but also for being together and sharing a time and space of life: being, observing, storytelling, and listening.
We discover that the project is inspired partly by memories of his father’s work and the repetition of the action, in his case painting, and partly by his mother’s love for cooking.
On the day of his arrival in Mondaino, he was welcomed by Elisa and Erica, two sisters who have recently moved to the hills and opened a cultural association, Sentieri Felici, which mainly deals with projects for children.
Upon our arrival, everything is ready to welcome us in the best possible way. We immediately enter the kitchen, and Elisa and Erica begin to show us what they will prepare for us shortly: cassoni and piadine. As they mix the ingredients, letting flour and water slide between their hands, they tell us about their passion for food and cooking for others. The family tradition, passed down from grandmother to mother, is made of restaurants and bakeries, repeated gestures, shared foods, hospitality, and traditional dishes.
In the small kitchen, they move gracefully while Hamdi watches them closely, trying not to miss any part of their coordinated, rhythmic, and repeated movements: time is marked by the repetition of gestures, from kneading and stuffing, from waiting for the dough to rest to puncturing the dough box “to let it breathe” until the final baking.
Sharing the food with the whole family, the smiles of the children, and their attentive gazes, the aromas and flavors close for Hamdi the first intense day of meeting with the community. “It’s about,” Hamdi recounts, “understanding a gesture that becomes rhythmic: it’s not the dance that takes over but the gesture that, in its rawness, becomes rhythmic and the two things become organic: it’s the natural gesture that becomes dance inscribed in the bodies.”
We are now in Marezzano, in the municipality of Gemmano, at Ivan Fantini’s home where his bosco-storto (wooded garden) is located. He welcomes us together with his partner, dancer Paola Bianchi; then seated in the garden around a long table, Hamdi and Ivan share stories while sipping coffee and freshly made apple juice.
Ivan is an unorthodox and anarchic cook. Of Romagnolo origin, coming from a working-class family, he began cooking at home at the age of seven to help his sick mother and grandmother: this is how he learned traditional cooking. From then on, he never left the world of food and sharing: from culinary school to his first job at 16 in a famous local restaurant, then joining a cultural circle in Rimini, Quadrare il Circolo, then working with festivals and museums up to the Biennale Theater directed by Romeo Castellucci, where he curated gastronomic art installations that could be seen, touched, and eaten. Finally, an inn with a kitchen inside an old mill before abandoning everything to retire to his home in Marazzano.
He tells us how, starting from 2008 with the introduction of HACCP in Italy, a regulation concerning the sanitation of places and food, problems began: Ivan never accepted complying with that regulation and market laws: he did not want to buy products from the globalized world but continued to work with local farmers, who obviously could not comply with these regulations, and after three years of fines and a depressive crisis, he chose to leave the system.
He “left,” so to speak, his profession to do what he didn’t know how to do. He began writing. He cleared a forest to achieve food self-sufficiency. He started recovering discarded capital, what the community does not purchase, and to forage what nature offers, living off barter.
And it was thanks to barter that a friend brought him fresh fish. So we enter the kitchen, Ivan starts moving between the sink and the counter, the conversation continues as he cleans and fillets cuttlefish and mackerel, slices onions, gathers bay leaves, rosemary twigs, and lemon peels to make a special aromatic blend. His rhythm is tight and syncopated at the same time, the repeated gestures are rhythmic and sure, his hands move quickly and forcefully.
“I live the luxury of poverty: I have very strong human and political relationships throughout Italy. I am happy, despite what happens in the world,” he tells us. Meanwhile, the sounds and smells of the food begin to fill the space even though we are outside.
And Hamdi observes, recording with his eyes every movement and with his ears, thanks also to Anouk's help with the translation, the words: his gaze does not stop, entering and exiting the kitchen, following every movement of Ivan.
And threads are woven.
“Cooking is music: how the pan reacts chemically is a concert.”
“Knowing the rules to overturn them. I operate like a jazz musician who knows the notes and improvises.”
“Cooking is a dance, a poetic and brutal gesture at the same time!”
“Cooking, like everything, is poetic and political: when I cook, I have a kind of anger.”
So, between one comment and another, we arrive at the shared lunch in the garden: the long table is set and welcomes us. And we leave, enriched by this new encounter.
#Tandem 11
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italianiaberlino · 1 month ago
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Gli expat a Berlino: un'analisi della comunità internazionale presente nella capitale
Berlino è diventata negli ultimi anni un vero e proprio magnete per gli expat. La capitale tedesca attira persone da tutto il mondo e registra una costante crescita della popolazione straniera. Evoluzione della comunità expat Al 30 giugno 2024, a Berlino vivevano in totale 964.957 stranieri, con un aumento di 18.588 persone rispetto all’anno precedente. Questo dimostra la continua attrattività…
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi lunedì, 06 gennaio 2025
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elipsi · 1 year ago
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ma chi ti conosce!!!!!!
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omarfor-orchestra · 2 years ago
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Quindi se quello torna dalla Francia ci vanno i bubini 😭😭😭😭😭😭😭😭😭😭
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tartagliaarte · 2 years ago
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Alla Fabbrica del Vapore di Milano inaugura il programma di residenze artistiche
CON “FUTURA” 6 GIOVANI ARTISTI OCCUPANO, FINO A FINE AGOSTO, QUESTO SPAZIO ARTISTICO IN ESPANSIONE. TRA DIALOGHI INTERCULTURALI, LIBRI, DOCUMENTARI E SPERIMENTAZIONI ESPRESSIVE Continua il percorso che vede la��Fabbrica del Vapore di Milano individuare sempre più chiaramente la propria identità culturale in città. Dopo la conclusione, con tanto di mostra, del periodo che ha visto ospitato alle ex…
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hotelbooking · 7 days ago
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Residenza La Musa Amarcord Residenza La Musa Amarcord in Florence, Italy, offers a range of convenience facilities to ensure a comfortable and hassle-free stay for its guests. Safety deposit boxes are available, providing a secure place for guests to store their valuables during their stay. Whether you are traveling for business or leisure, staying connected is essential, and Residenza La Musa Amarcord has got you covered with Wi-Fi available in both public areas and all rooms, completely free of charge. So, you can easily stay connected with your loved ones or catch up on work without any interruptions. To make your stay even more convenient, the hotel offers luggage storage facilities. Whether you arrive early or have a late departure, you can safely store your luggage and explore the city without any burden. The hotel also provides daily housekeeping services to ensure that your room is always clean and tidy, allowing you to relax and unwind after a long day of exploring Florence's...
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consiglidiunavvocato · 2 years ago
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🔴 Come fare il cambio di residenza. ⚖️ [👆 Leggi l'articolo - LINK IN BIO] ➡️ Forse stai andando a vivere da solo per la prima volta, forse ti sei sposato, forse hai trovato un lavoro in un'altra città. Sia come sia, avrai bisogno di fare un cambio di residenza, per poi aggiornare tutti i tuoi documenti, dalla carta d'identità alla patente.Premesso che ogni cittadino è libero di cambiare la propria dimora quando vuole, è necessario però, comunicare tale cambiamento. Per residenza si intende il luogo abituale nel quale dimori, quello in cui è possibile trovarti, quello, insomma, in cui vivi. Ai sensi della legg...
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