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#QUELLI COME NOI
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siamo due scostumati, noi a volerci bene non riusciamo a smettere.
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comefiorineldeserto · 2 years
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Che ci vogliamo diversi e poi restiamo gli stessi
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musictomyremember · 5 months
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Tananai - QUELLI COME NOI (Visual)
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lonelysmile · 3 months
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purtroppo la gente non capisce che ci sono persone (tipo me) che non si sentono a loro agio in determinate situazioni sociali e quindi preferiscono non parteciparvi
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ilpianistasultetto · 2 months
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Vorrei ricordare a tutti quelli che si lamentano della concorrenza sleale di tanti prodotti stranieri, a tutti gli agricoltori che scendono in piazza per difendere i loro ortaggi, vini e formaggi dall'assalto di prodotti stranieri, a tutti quelli che danno retta a tesi strambe o a quella retorica nazionalista di certi politici.. che quando si sottoscrivono accordi commerciali bilaterali, vuol dire che si danno cose e cose si prendono. Se tu vuoi portare mobili in quel paese, devi prenderti la sua carne e il suo grano. Se vuoi gas algerino, ti prendi tutti i suoi prodotti agricoli, arance, olio, limoni o datteri che siano. Dovrebbe essere buona norma della politica (tutta) , illustrare a noi cittadini, i termini dettagliati degli accordi che l'Italia va sottoscrivendo con tanti Paesi al mondo, così da capire quali settori ne trarranno vantaggio e chi svantaggio, altrimenti siamo alla solite frasi roboanti come se per l'Italia arrivano solo vantaggi. Ma qualcuno puo' credere che noi siamo i "furbetti" e gli altri tutti cojoni? Poi, se a voi piace essere presi per il c.lo dando retta a chi promette difese e barricate pur di tenere il nemico fuori dalle mura, accomodatevi.. @ilpianistasultetto
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odioilvento · 26 days
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Sono ormai cinque anni che sono nel campo sanitario, l'ho scelto per imparare certe cose pratiche che mi sarebbero potute servire in futuro, ma credo di stare imparando anche altre cose, sia non pratiche sia di me stessa.
L'empatia è una delle principali. Ti metti nei panni dell'altro e soddisfi i suoi bisogni primari, ma non solo quelli. Io sono un semplice OSS, ma fare questa parte del lavoro ti permette di conoscere bene le persone, che in quel momento sono anche pazienti.
Prima in RSA, adesso in ospedale. Vedi continuamente malattie, sofferenze ed anche morte. Io non ho mai avuto problemi a vedere, pulire, parlare di vomito, scariche, urina, sangue, escreato, lesioni da decubito, tanto che dopo un po' ti abitui a parlarne anche mentre mangi, riesci a scollegare le due cose, diventa tutto routine.
E poi c'è il fine vita, ti abitui in un certo senso anche alla morte.
Prima accudivo una persona per farle finire la sua vita nel migliore modo possibile, adesso i pazienti che mi passano davanti sono tutti diversi. Chi sta un giorno e mezzo, chi rimane settimane. Chi torna a casa sulle sue gambe, chi dopo giorni, leggi in consegna: attende hospice. E ti chiedi in qualche modo perché.
Hai già visto infarti che non si riescono a recuperare. Hai già visto chi non si cura e dopo due settimane a casa torna in ospedale un mese. Hai già visto tante persone, tanti caratteri, tante storie di vita, ma poi arriva quella che ti lascia con i pensieri. Quella che non è anziana, quella che deve fare tante cose ancora, quella che entra per un dolore, ma il problema non è lì. Quella che fino ad un minuto prima è in piedi, autonoma, e poi le dicono che deve restare a letto, che arriva il medico a parlarle. Quella che cambia la luce degli occhi dopo che forse non le hanno neanche detto tutto davvero, ma che ha capito tutto lo stesso.
E rifletti che forse non vedrà il Natale. Che avrà mille cose da sistemare. Che non sta reagendo, non si sta arrabbiando, non sta piangendo. E ti chiedi come reagiresti tu. Perché io so benissimo cosa vorrei, lo dico sempre alle persone intorno a me, ma ti devi trovare nelle situazioni prima di sapere veramente come reagirai. E pensi al "dopo di noi", a tutto quello che sarà dopo di me...
E pensi a come la vita ti cambia, quello che ti succede ti cambia, quello che vedi negli altri ti cambia. Di quanto la vita sia breve, imprevedibile, a volte bastarda.
E l'empatia ogni tanto ti molla ed hai bisogno di raccontare come stai, per buttare fuori quello che stavolta non è uscito a fine turno, uscendo semplicemente dalla porta del reparto. E ringrazi chi ti ascolta. E chiedi scusa perché ti senti un po' in colpa perché stavolta hai dovuto raccontare e ti sembra di aver lasciato un pezzo di dolore in chi ti ha ascoltato.
Boh, anche questo mio sfogo è un modo per buttare fuori, e quindi chiedo scusa anche a voi se mi avete letto fino qui. Grazie.
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luluemarlene · 8 months
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Sta sera incontro l'uomo del deserto, chiamato così perché l'ho conosciuto quando era in missione in Afghanistan, bloccato là un anno, a causa del covid
È un soldato infatti , e sì ho un debole per le divise 😅 e non solo perché sono eccitanti ma perché volevo fare il soldato e per una serie di ragioni..
niente, sono un civile.
Comunque, torniamo a noi
Ci siamo scritti per anni e divenuti amanti per qualche mese, poi finita per mio volere
Nessuna mira godereccia mi ha pervasa per questa serata perché siamo rimasti buoni amici, o almeno così me la racconto
Il soldato ha fatto tutto il normale percorso per l'elaborazione del lutto/rottura/separazione :
negazione, rabbia, elaborazione , depressione e accettazione
Da manuale proprio!
Ricordo ogni singolo passaggio e se non fosse che capisco e conosco a memoria sto merdoso travaglio, credo che avrei organizzato una spedizione punitiva con tutti i peggiori ceffi che conosco, per fracassare ogni suo singolo ossicino.
E io qualcuno lo conosco eh!
Mi ha fatto paura in un paio di occasioni e infinita tenerezza in altre, ma ho avuto ragione ad attendere pazientemente : era solo chiacchiere e distintivo e adesso è nella fase in cui dice "... come ero scemo eh, mi redo conto di aver esagerato, ma sai la mente umana..." E attacca con dei soliloqui che ascolta solo lui, appunto, dove cita nomi di pensatori sepolti da anni.
Da Eraclito a Kant fino ad arrivare a Galimberti, che si starà toccando le palle visto che è vivo 😅
Ha una laurea in filosofia che mi fa venire il mal di testa..
Bla bla bla..
Comunque, nonostante tutto io voglio bene all'uomo del deserto, si era innamorato e mi aveva fatto sentire speciale o ricordato come ci si sente quando lo si è per qualcuno
Vabbè, provo a non divagare eh!!
E quindi, tutta sta manfrina?
Perché sta notte, tanto per cambiare non dormivo, e ho pensato, non al soldatino e a come sarà rivederlo dopo 2 anni,
ma a Lui
Lui, chi?
Lui Lui
l'Oreste, dal nome inventato più brutto del mondo, se pur nome mitologico, figlio di Clitennestra e Agamennone ( ma andrò a controllare, potrebbe essere una gran cazzata )
Ok, ok, adesso le divagazioni sono davvero insopportabili
Cazzo c'entra Lui? Eeeh c'entra! perché ho pensato/sognato che sarebbe stato fico scrivergli e chiedergli di vederci nel parcheggio sotto il suo ufficio, dove una delle tante volte gli ho succhiato il cazzo così poeticamente che quando ho alzato la testa dalle sue gambe ero Beatrice e lui Dante ❤️
Lo so, cazzata pure questa , infatti mai succhiato un cazzo poeticamente, anzi, i versi che gli piaceva farmi fare sembravano piu quelli dell'Idraulico Liquido dentro allo scarico intasato
Presente?
Altro che poesia!
Comunque! L'idea era quella di vederlo un po' prima dell'incontro , ma solo per fagli strofinare il cazzo in mezzo alle mie cosce, frugando tra il pelo, senza nemmeno entrare, solo sfregarlo, sul pube, sul clitoride, con il rischio di incendiare tutto e guardargli mettere la bocca a forma di piccola "o", come fa ogni volta che sta godendo ( magari è uno dei falsi ricordi che ho, ma chiessenefrega, è il mio sogno lucido, ci faccio un po' che cazzo mi pare )
Il membro turgido infilato lì al calduccio, con le mutandine leggermente abbassate e poi guardarlo godere ed esplodere sulla stoffa interna, e lasciare una bella macchia biancastra e appiccicaticcia
Madonna, mi bagno come una puttanella
Poi risistemo le mutande e dall'esterno schiaccio bene il tutto sul pelo nero
Piccoli movimento circolari per fare in modo che la sua essenza arrivi alla mia pelle e gli odori si mischino a creare la fragranza che mi accompagnerá tutta la sera.
Lui sarà con me, sentirò le mutandine bagnate, l'umido ad ogni movimento, e penserò
"perché nn mi sono fatta sborrare in culo che così mi colava tutto giù per le cosce ad ogni passo... " e cristodio, adesso vado a prendere vibrox e me lo pianto anche nelle orecchie perché con sti pensieri, all'uomo del deserto, gli tocca buttarmelo e non si può, che poi mi devo sorbire altri 2 anni di colpe e angoscia con Heidegger e compagnia bella!
Dai, vado.. Sarà una giornata faticosa
Cià.
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falcemartello · 2 months
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KILL BILL
L'assassino, il delinquente per eccellenza, il criminale del secolo, colui che è stato ed è tuttora la punta di diamante di tutti gli sporchi affari degli States e che spesso si immischia anche con gli sporchi affari del governo di Pechino.
Dietro al siero killer c'è Kill Bill; dietro al cibo sintetico c'è Kill Bill; dietro alla geoingegneria e alle scie di “condensa” c'è Kill Bill; dietro alle campagne dell'OMS c'è Kill Bill; dietro al delirio tecnoambientalista c'è Kill Bill; dietro all'espansione della gabbia digitale all'inizio c'era Kill Bill, anche se adesso ha ceduto il posto; lo Zio dai virus informatici è passato a quelli genetici.
Lo chiamano filantropo, ma a noi più che altro sembra un vero delinquente, un gangster, uno sciacallo; come del resto aveva documentato Linsday Mc Gohan nel saggio «Altro Che Filantropi», Bill Gates e tutti quelli come lui grazie a dei meccanismi che la burocrazia americana consente, grazie alle donazioni fatte in poche parole a se stesso (le sue fondazioni), Gates ha potuto per anni evadere tasse e nel contempo con quei soldi risparmiati da suddette tasse, ha eroso il pubblico, per poi finanziare i propri interessi a spese del pubblico con progetti logoranti e fallimentari, progetti spremi-welfare, ungendo ruote a più livelli ed entrando prepotentemente nell'alveo degli uomini più importanti degli States e del mondo intero.
Grazie alle sue attività lobbistiche ed imprenditoriali, grazie alle speculazioni e grazie alle sue amicizie all'interno di certi circoli è diventato uno degli uomini più influenti del pianeta.
I signori della beneficienza un tanto al chilo vengono sottoposti all'esame ai raggi x dall'autrice e accademica Linsey McGoey che mette sotto il microscopio questa nuova età dell'oro della filantropia, prestando particolare attenzione alla Bill & Melinda Gates Foundation. 
Mentre le grandi organizzazioni di beneficenza sostituiscono i governi come fornitori di assistenza sociale e servizi primari alle persone, la loro generosità è tanto sospetta quanto ovviamente utilitaristica.
Le multinazionali manipolano speculativamente il denaro generando proprio l'instabilità economica e la disuguaglianza sociale che paradossalmente le fondazioni caritatevoli dovrebbero poi risolvere, rendendosi quindi presentabili all’opinione pubblica per i propri profitti. 
Stiamo entrando in un'era surreale in cui gli ideali di uguaglianza e giustizia sociale dipenderanno dalla ipocrita generosità degli oligarchi della forma capitale?
Certo che si, ci siamo dentro fino al collo e lo Zio Kill Bill adesso specula attivamente sulla nostra pelle con il bene placito dei nostri governati che a tal signori delle multinazionali ci hanno bellamente consegnato da almeno quattro anni, o forse da molto prima e semplicemente non ce ne eravamo accorti.
Francesco Centineo
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blogitalianissimo · 5 months
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CHE SWEEP LA SVIZZERA
Also, I +300 punti a quelli là. ew. Solo ew.
Ho letto da Twitter, come avevo detto: "quella robaccia lì del televoto probabilmente non l'abbiamo fatta solo noi", e uh, a quanto pare avevo ragione
Mamma mia che schifo, contenta di non aver dedicato mezzo minuto alla visione di questo circo
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e poi lo sai che non piango per Te.
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lostaff · 7 months
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Ciao, utenti di Tumblr, siamo noi di Tumblr! Stiamo lavorando su alcune cose e vogliamo condividerle con voi.
Le aziende nel settore dell'intelligenza artificiale stanno acquisendo contenuti su Internet per una varietà di scopi e in molti modi diversi. Attualmente esistono pochissime norme che consentono agli individui di controllare come i loro contenuti vengono utilizzati dalle piattaforme di IA. Le normative proposte in tutto il mondo, come l'AI Act dell'Unione europea, mirano a dare agli individui un maggiore controllo su come i loro contenuti vengono utilizzati da questa tecnologia emergente. Noi sosteniamo questo diritto a prescindere dall'ubicazione geografica, quindi stiamo per mettere a disposizione un'opzione che consente di non condividere i contenuti dei tuoi blog pubblici con terze parti, comprese le piattaforme di IA che utilizzano questi contenuti per l'addestramento dei modelli. Stiamo inoltre collaborando con i nostri partner per assicurarci che tu abbia il maggior controllo possibile sui contenuti utilizzati.
Ecco i dettagli più importanti:
Scoraggiamo già i crawler di IA dal raccogliere contenuti da Tumblr e continueremo a farlo, ad eccezione di quelli con cui collaboriamo.
Vogliamo rappresentare tutti gli utenti su Tumblr e assicurarci che ci siano delle tutele per l'utilizzo dei contenuti. Ci impegniamo a fare in modo che i nostri partner rispettino queste decisioni.
Per non condividere i contenuti dei tuoi blog pubblici con terze parti, apri le impostazioni di ciascun blog pubblico tramite l'interfaccia web e attiva l'opzione "Impedisci la condivisione da parte di terzi".
Per istruzioni su come rinunciare all'utilizzo dell'ultima versione dell'applicazione, visita il documento del Centro assistenza.
Nota bene: se nelle impostazioni hai già scelto di scoraggiare la ricerca del tuo blog, abbiamo automaticamente attivato l'opzione "Impedisci la condivisione da parte di terzi". Se hai dei dubbi, leggi il documento del Centro Assistenza linkato sopra e contattaci tramite l'Assistenza se hai ancora domande.
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abr · 2 months
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... forse non tutti i post boomer sanno che ...
un datacenter da 100MW di potenza, uno di quelli attualmente grandi, da hyperscaler, assorbe l'energia che consumano le abitazioni di una città di quasi 100.000 abitanti in un anno.
A proposito di going green e ... uso di smartphone, non solo mobilità e riscaldamento.
Altro discorso meriterebbe l'immensa quantià di calore generato da un dc: in certi posti si sta provando a utilizzarlo come riscaldamento centralizzato di quartiere.
Post boomer inteso non tanto come età quanto come decrescente capacità di far di conto. Tanto (quel che serve sapere sui dati) ce lo dice (chi per noi legge) la scenza. Si credono tanto evoluti ma so' come i loro trisnonni, che ascoltavan silenti chi gli interpretava la Bibbia.
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smokingago · 5 days
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"Alla fine noi siamo 'sta roba qua.
Sopravvissuti, imperfetti, pieni di cicatrici che ci siamo fatti tra di noi. Se ci guardi da vicino, ti accorgi che, non si sa come, restiamo attaccati. Siamo tenuti insieme con lo sputo. È così, quando attraversi la vita. Ti usuri. E non puoi più tornare com'eri prima.
Ci devi stare.
L'importante è che capisci quali sono i pezzi più importanti, quelli di cui non puoi fare a meno, che ti fanno essere quello che sei. E te li tieni stretti. Pure se si scheggiano. Pure se si frammentato. Te li devi tenere stretti.
Fino all'ultimo granello..."
Zerocalcare
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solosepensi · 8 months
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Discorso all’umanità
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo” – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
Charlie Chaplin - Discorso all’umanità
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ilpianistasultetto · 11 months
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Cara Audrey,
Di tanto in tanto avrei voluto scriverti una lettera ma sapevo che per te capire le mie parole era una cosa impossibile. Tu eri piu' interessata ai gesti, ti lasciavi guidare dall'istinto, sapevi regalare compagnia e affetto, questo sapevi fare e lo facevi meravigliosamente bene. Era bello tenerti tra le braccia, stringere il tuo corpo morbido e profumato. Era bello uscire insieme, camminarti accanto e vedere tanta gente che ti guardava e faceva mille apprezzamenti. Per me sei stata come un'aliena venuta da un altro mondo per regalare attimi continui di grande felicita'. Ricordo come adesso quella prima volta che ti ho vista sulla porta di casa. Mi hai guardato con quei due occhioni neri meta' spaesati e meta' sorridenti, con quel musetto piccolo, tutta scodinzolante come solo chi e' riconoscente sa fare. Sei entrata, hai girato tutte le stanze e poi ti sei sdraiata su un tappeto, un modo originale per dire: "questa sara' casa mia, qui staro' bene". Spero che in tutti questi anni per te sia stato proprio cosi. Da parte mia posso solo dirti grazie per tutto cio' che hai saputo regalarmi. Grazie per tutte le volte che sei stata la mia ombra, per tutto l'amore che m'hai regalato stando in silenzio. Le parole tra noi non sono mai state necessarie, importanti, i gesti invece si, quelli erano importanti. Quel musetto posato sulla mia coscia, quella lingua sempre fuori a leccarmi la mano, quelle continue giravolte per dirmi che avevi bisogno di coccole o di qualche ghiottoneria che ti rendesse felice. Siamo stati amici, complici, sei stata una che m'ha fatto capire tante cose, mi hai regalato la consapevolezza di amare chi sa dare tanto senza chiedere niente in cambio. Adesso te ne sei andata sul ponte dell'arcobaleno, forse perche' avevi capito che quello che hai regalato non verra' dimenticato. Ecco, oggi quella lettera te la posso scrivere. Posso scriverla per dirti grazie di tutto, cagnolina mia.
@ilpianistasultetto
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gregor-samsung · 6 days
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LA NOSTRA SCUOLA
La nostra scuola è privata. È in due stanze della canonica più due che ci servono da officina. D’inverno ci stiamo un po’ stretti. Ma da aprile a ottobre facciamo scuola all’aperto e allora il posto non ci manca! Ora siamo 29. Tre bambine e 26 ragazzi. Soltanto nove hanno la famiglia nella parrocchia di Barbiana. Altri cinque vivono ospiti di famiglie di qui perché le loro case sono troppo lontane. Gli altri quindici sono di altre parrocchie e tornano a casa ogni giorno: chi a piedi, chi in bicicletta, chi in motorino. Qualcuno viene molto da lontano, per es. Luciano cammina nel bosco quasi due ore per venire e altrettanto per tornare. Il più piccolo di noi ha 11 anni, il più grande 18. I più piccoli fanno la prima media. Poi c’è una seconda e una terza industriali. Quelli che hanno finito le industriali studiano altre lingue straniere e disegno meccanico. Le lingue sono: il francese, l’inglese, lo spagnolo e il tedesco. Francuccio che vuol fare il missionario comincia ora anche l’arabo. L’orario è dalle otto di mattina alle sette e mezzo di sera. C’è solo una breve interruzione per mangiare. La mattina prima delle otto quelli più vicini in genere lavorano in casa loro nella stalla o a spezzare legna. Non facciamo mai ricreazione e mai nessun gioco. Quando c’è la neve sciamo un’ora dopo mangiato e d’estate nuotiamo un’ora in una piccola piscina che abbiamo costruito noi. Queste non le chiamiamo ricreazioni ma materie scolastiche particolarmente appassionanti! Il priore ce le fa imparare solo perché potranno esserci utili nella vita. I giorni di scuola sono 365 l’anno. 366 negli anni bisestili. La domenica si distingue dagli altri giorni solo perché prendiamo la messa. Abbiamo due stanze che chiamiamo officina. Lì impariamo a lavorare il legno e il ferro e costruiamo tutti gli oggetti che servono per la scuola. Abbiamo 23 maestri! Perché, esclusi i sette più piccoli, tutti gli altri insegnano a quelli che sono minori di loro. Il priore insegna solo ai più grandi. Per prendere i diplomi andiamo a fare gli esami come privatisti nelle scuole di stato.
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Brano tratto dalla lettera dei ragazzi di Barbiana ai ragazzi di Piadena dell’1 novembre 1963 raccolta in:
Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, a cura di Michele Gesualdi, Milano, A. Mondadori (collana Oscar n° 431), 1976 [1ª Edizione: 1970]; pp. 167-168.
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