#Psicologia della persuasione
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i-libri-di-ale · 1 year ago
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Il Potere della Comunicazione Persuasiva
Capire i principi fondamentali della comunicazione persuasiva, per applicarli con successo nella tua vita personale e professionale. ------- https://amzn.eu/d/iQ4d ------- #ComunicazionePersuasiva #InfluenzaPositiva #SuccessoComunicativo #EmpatiaEfficace
Svelati i Segreti per il Successo Nel mondo in continua evoluzione in cui viviamo, la comunicazione efficace è diventata una competenza non solo desiderabile ma fondamentale. La capacità di persuadere e influenzare gli altri non solo apre porte, ma spalanca intere autostrade verso il successo personale e professionale. In questo articolo, esploreremo a fondo il potere della comunicazione…
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passaggioalboscoedizioni · 1 year ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Roberto Giacomelli
PSICOPOLITICA
Metodologie mentali e strategie di comunicazione per il contrattacco dei ribelli
La Psicopolitica è una nuova declinazione della psicologia sociale: essa racchiude l’arte di interpretare il messaggio politico, le scelte elettorali e i gusti dei popoli, analizzando e suscitando le emozioni. L’emozione, dal latino emovère, è un fenomeno fisiologico che genera una decisione che – pur sembrando meditata – è prodotta dall’inconscio. Chi sa evocare emozioni – dunque – ha il controllo del potere, indirizza le masse, scatena l’entusiasmo o la paura. Il “capitalismo della sorveglianza”, essenza stessa del sistema dominante, ha la grande capacità di generare e catalizzare questi fenomeni, plasmando la realtà a proprio esclusivo vantaggio.
Ma anche i ribelli – coloro che si oppongono allo sradicamento globale del “regno della quantità” e alla post-democrazia delle governance tecno-finanziarie – possono apprenderne le tecniche. Questo manuale – agile, coraggioso e controcorrente – nasce per fornire degli spunti culturali ed operativi: creare emozioni travolgenti, leggere un’espressione corporea, interpretare un messaggio subliminale, parlare per essere compresi ed accettati.
La Psicopolitica è persuasione, comunicazione, strategia mentale: utilizzarla consapevolmente, quindi, è determinante e necessario. Perché lo scontro ideologico del futuro è il controllo delle emozioni per il dominio delle menti: un’arma terribile, da non lasciare nelle mani del nemico.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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blogghiamo · 8 days ago
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Sei un imprenditore? Un marketer? Un venditore? 🤔 La psicologia della persuasione è un'arma segreta che devi conoscere! 🤫 Impara a usarla a tuo vantaggio! 😉
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vorticimagazine · 2 months ago
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Il neuro–marketing: la pubblicità vista dalla Scienza
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Vortici.it ogni tanto si pone delle domande curiose che spesso si affacciano in maniera del tutto casuale, leggendo notizie o avendo avuto delle semplici conversazioni.La domanda, questa volta è la seguente: esiste un livello di attenzione inconsapevole di fronte a uno spot, che può essere addirittura misurato? ed ancora è meglio far riflettere o basta attirare l’attenzione? Questi sono gli interrogativi che si pongono gli esperti del settore marketing, tentando di dare delle risposte ovviamente.
Gli studi sull’economia comportamentale e le neuroscienze, in particolare il neuro-marketing, hanno dimostrato che buona parte dell’attivazione del nostro cervello, stimolato da prodotti, brand o pubblicità, avviene fuori dal perimetro della consapevolezza.
Gli stimoli, possono portare a una risposta emotiva che viene poi razionalizzata a posteriori. Ciò significa ammettere, l’esistenza di un processo di apprendimento inconsapevole e la possibilità di memorizzare senza controllo e senza una specifica azione riflessiva.Ed ecco un'altra domanda: in che modo dunque la pubblicità lascia il segno? In realtà, l’idea che la pubblicità potesse lasciare il segno in maniera inconsapevole ha un’origine molto antica. Occorre, infatti, risalire ai primordi degli studi di psicologia della pubblicità per ritrovare questa convinzione anche in Walter Schott, colui che scrisse il primo libro di psicologia della pubblicità (The Pyschology of Advertising in Theory and Practice, 1903). Schott sosteneva che la pubblicità può colpire le persone senza che ne fossero consapevoli. Questa sua convinzione fu accantonata per circa sessant’anni fino all’arrivo degli studi sulla pubblicità televisiva di Krugman e Hartley, del 1970, in cui apparve evidente il valore emozionale della pubblicità prima che del suo significato razionale. Fu proprio Krugman nel 1971 che, in linea con quanto già anticipato da Walter Schott, ad ammettere la possibilità di un’attenzione a bassa intensità affermando che la televisione è un mezzo di comunicazione in cui la pubblicità ha un effetto importante, grazie a questa sua forma di basso coinvolgimento, rispetto alla carta stampata studiata da Schott.
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Neuro-marketing: gli studi sulla tv e la carta stampata Krugman in realtà può essere considerato uno dei pionieri del neuro-marketing, giacché volle dimostrare l’esistenza di un diverso livello di relazione tra la pubblicità televisiva e quella stampata, usando un primordiale laboratorio di neuro-marketing: il Neuropsychological Laboratory del Medical College di New York. Nella sua sperimentazione Krugman si servì, infatti, dell’analisi elettroencefalografica e della misurazione del movimento oculare (eye tracking) per studiare la diversa reazione dei consumatori alla pubblicità televisiva rispetto a quella sulla carta stampata. Siamo nel lontano 1967. La ricerca riuscì a dimostrare come i due media (TV e Stampa) richiedono un diverso livello di attivazione e di fruizione e che è possibile in entrambi rilevare processi di memorizzazione e di apprendimento. Secondo Krugman, quello televisivo è più semplice, meno impegnativo e avviene con un basso livello di coinvolgimento rispetto a quanto avviene con la carta stampata.
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L’influenza degli spot sugli spettatoriKrugman e Hartley nel 1970 evidenziarono con diverse sperimentazioni come la pubblicità possa influenzare le persone secondo due principali livelli di attenzione cioè attraverso l’attivazione di un’elevata attenzione o attraverso un livello più basso della medesima. Entrambi i processi hanno una loro funzione. Tuttavia, riconoscere di appartenere a una forma di persuasione fondata su una bassa attenzione, significa ipotizzare un sistema di elaborazione delle informazioni in grado di considerare i processi inconsapevoli come meccanismi capaci di spiegare il funzionamento della persuasione. Un aspetto che per molti anni è stato negato, se non addirittura perseguitato. Basti pensare al dibattito sul subliminale stimolato da James Vicary nel 1957. In quel caso, i risultati a favore dei processi subliminali furono forzati dalla sperimentazione, ma animarono un profondo dibattito non solo in seno alla comunità di esperti ma anche nel grande pubblico. Da allora lo spauracchio della pubblicità subliminale è rimasto vivo nell’immaginario collettivo.
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I vantaggi sulle strategie di marketing Le neuroscienze ed il neuro-marketing hanno dimostrato che buona parte delle stimolazioni arrivano al cervello attivandolo senza consapevolezza e che è possibile apprendere inconsapevolmente. Da qui nasce l’intuitive marketing, ovvero un modo nuovo di fare marketing valorizzando le conoscenze del cervello e la possibilità di persuadere anche con un basso livello di attenzione. Ciò non significa che il modello classico razionalistico fondato sull’esigenza di attirare l’attenzione, creare interesse e spiegare il valore di un prodotto o servizio non funzioni. Significa riconoscere che, accanto al modello classico, c’è la possibilità di pianificare azioni di marketing valorizzando anche i processi inconsapevoli e i meccanismi di apprendimento a bassa attenzione.
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Cosa dicono gli esperimentiA conferma della forza dell’apprendimento inconsapevole, riportiamo un lavoro svolto qualche anno fa da uno dei più noti esperti europei di neuro-marketing Thomas Ramsoy (2014), in cui si è dimostrato come la comunicazione possa modificare la visione dei prodotti, guidando l’attenzione visiva su di essi nei negozi e in maniera inconsapevole. L’esperimento ha coinvolto tre gruppi. I tre gruppi prima di entrare in negozio furono sottoposti alla visione di una serie di pubblicità. Un gruppo vide diverse pubblicità, ma, non quella relativa a un particolare prodotto target(in questo caso un colore per le pareti); un secondo gruppo vide diverse pubblicità tra cui quella relativa al prodotto target che fu pubblicizzato con uno spot da 15 secondi; un terzo gruppo vide la stessa serie di pubblicità compresa, quella relativa al target, ma della durata di 30 secondi. Dopo questa prima fase, i gruppi furono invitati ad accedere in negozio e a scegliere uno dei prodotti riguardanti la categoria target, ovvero un colore per pareti.
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L’esposizione agli spot e l’effetto sulle decisioni d’acquisto Il gruppo che fu sottoposto alla pubblicità del prodotto target ha scelto con una percentuale più elevata il prodotto promosso dalla pubblicità da 30 secondi, inoltre la quantità di visione inconsapevole, rilevata con l’eye tracker, è risultata nettamente superiore nei due gruppi sperimentali (15 e 30 sec.) rispetto al gruppo di controllo. Eppure, nessuno dei soggetti dei due gruppi sperimentali ha dichiarato di essere stato guidato dalla visione pubblicitaria. Anzi, alcuni di essi dichiararono di non avere mai visto la pubblicità del prodotto target benché gli output forniti dall’eye tracker dimostrarono una netta influenza sul loro comportamento di esplorazione in negozio. Un’ulteriore prova che l’effetto della mera esposizione funziona e che agendo spesso in maniera inconsapevole non si può studiare questo tipo di processi se non integrando con le tradizionali metodologie di ricerca di mercato con quelle in grado di misurare l’inconsapevolezza, come può fare il neuro-marketing. Ciò segnala quanto siano importanti gli stimoli di comunicazione e marketing nel guidare, in maniera più o meno consapevole, i comportamenti dei consumatori.La pubblicità è davvero l'anima del commercio ma dipende anche da noi la scelta di un determinato prodotto, basta lasciarsi guidare maggiormente dalla consapevolezza! Leggi qui la rubrica Scienze di Vortici Magazine...Approfondimento delle fonti: cos'è il neuro–marketing?Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
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otys-blog · 5 months ago
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freenancer · 1 year ago
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L'unica Guida sulla vendita delle foto dei Piedi
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Benvenuti alla guida completa che vi insegnerà come trasformare la vendita di foto di piedi da un hobby a un business redditizio. Questo corso è stato progettato per fornirti le stesse informazioni e strategie che utilizzano quelli che hanno reso la vendita delle foto una professione
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Ecco i moduli che troverai all'interno della guida
Modulo 1: Mindset e Comportamento del Consumatore Comprendere la psicologia del cliente Come impostare un mindset di successo Strategie avanzate di produttività specifiche per questo mercato Modulo 2: Fondamenti Economici e Prezzi Come impostare i prezzi per massimizzare i profitti Strategie di monetizzazione avanzate Gestione del flusso di cassa e pianificazione finanziaria Modulo 3: Decision Making e Etica Come prendere decisioni etiche nel business Gestire richieste dei clienti e confini personali Tecniche di negoziazione e persuasione Modulo 4: Creazione e Gestione del Tuo Portfolio Come scattare foto di alta qualità Utilizzare piattaforme online per la vendita Gestione del copyright e della proprietà intellettuale Modulo 5: Marketing e Branding Creare un brand personale o aziendale Tecniche di marketing digitale specifiche per questo mercato Utilizzo dei social media per aumentare la visibilità Modulo 6: Scalabilità e Crescita Come espandere il tuo business Creazione di contenuti personalizzati e pacchetti premium Automatizzazione e delega delle attività Modulo 7: Bonus, Lezioni Future e Case Study Interviste con venditori di successo nel campo Aggiornamenti su nuove piattaforme e opportunità Case study di successo e fallimento
I 5 benefici della guida per la vendita di foto di piedi
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La Guida Completa per Monetizzare Fotografie di Piedi: Un Percorso Step-by-Step" è il manuale definitivo per chiunque desideri entrare nel lucrativo mercato della vendita di foto di piedi online. Questo libro copre ogni aspetto del business, dalla scelta dell'attrezzatura fotografica e del setup, alla creazione di un portfolio accattivante, alla definizione di una strategia di prezzatura efficace. Con capitoli dettagliati su marketing e promozione, gestione delle relazioni con i clienti, analisi e ottimizzazione, e persino casi di studio di successo, questa guida offre tutti gli strumenti e le informazioni necessarie per costruire un business di vendita di foto di piedi prospero e sostenibile Compra Ora €24,95 Read the full article
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iosonochiarapagnini · 2 years ago
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Nell’ambito della mia formazione personale ho adorato questo testo di Robert Cialdini, psicologo e professore di Marketing all’Arizona State University, autorità a livello mondiale della psicologia della persuasione. Con questo libro, Cialdini introduce un concetto nuovo e rivoluzionario nell’ambito della comunicazione: 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞-𝐬𝐮𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, che si descrive in modo semplificato così: ‘’Non basta sapere perfettamente cosa dire e nemmeno sapere come farlo, se non impari quando è il momento giusto di dirlo’’. Mettiamola così: ‘’Vi insegno come mettere il vostro pubblico in un mood mentale preventivo di apertura e accoglimento del vostro messaggio, ancora prima di dire cosa avete da dire, perchè questo aumenterà parecchio le probabilità di successo di ottenere una risposta positiva, un accoglimento e in generale un’apertura all’ascolto di una proposta, ancora prima di aver posto la domanda’’. Magia nera? Assolutamente no. Si tratta di conoscere tecniche che consentono un’apertura reale degli altri verso di noi attraverso lo sviluppo di un mindset che li predispone alla ricezione e all’accoglimento della nostra comunicazione. Per fare questo, quando si comunica con qualcuno bisogna prima di ogni altra cosa riuscire a riconoscere il c.d. 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑟𝑖𝑣𝑖𝑙𝑒𝑔𝑖𝑎𝑡𝑜 e individuare il 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑓𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒.
Cos’è il momento privilegiato?
Con questo termine si intende un periodo di tempo limitato che è una ‘’finestra di opportunità’’, durante la quale la proposta ha massima efficacia, sfruttando il punto qualitativamente migliore della comunicazione.
In questo momento le persone sono particolarmente ricettive al nostro messaggio.
Il momento privilegiato si raggiunge essenzialmente abbattendo i muri che separano dal nostro interlocutore, ad esempio: il fatto che non ci conosciamo, la diffidenza, il timore etc.
Cos’è il punto focale e come crearlo.
Le persone tendono ad attribuire un’importanza indebita a un’idea quando questa diventa il punto focale della loro attenzione. Lo scoglio della pubblicità moderna è questo: catturare l’attenzione. I libri sono pieni di come e perchè e i mentori gridano a gran voce le loro metodologie. Sì, esistono regole frutto di studi, ma c’è sempre da considerare la componente creatività.
Quel fattore preciso, quindi, diventa una causa determinante che ci fa agire di conseguenza. E’ proprio l’attenzione che si riversa su qualcosa che finisce per influenzare le scelte successive: al contrario di ciò che si pensa, tendenzialmente non c’è un processo decisionale infinito fatto di domande e valutazioni di tutte le alternative. Questo perché non c’è né il tempo per farlo né la voglia, in quanto una scelta ponderata richiede un sacco di energie e un bell’accumulo di stress. La soluzione ideale è la cosiddetta ‘’Satisfacing’’ (“satisfy”= soddisfazione + “suffice” =sufficienza) ovvero la prima alternativa praticabile considerata sufficientemente buona, di cui si sono considerati il numero degli aspetti positivi (o solo quelli).
Quando il punto focale diventa causa apparente succede che un elemento su cui stavo già ponendo tutta la mia attenzione si unisce con un nesso di causalità che si auto-crea, dandogli significati diversi o addirittura inesistenti che portano alla scelta finale, diventando di fatto il suo perché.
Ma ci sono anche altre tecniche estremamente efficaci elaborate da Cialdini. Vediamone qualcuna!
L’egoismo implicito
L’attrazione naturale verso il riferimento personale calamìta ancora di più l’attenzione e di conseguenza i livelli di importanza verso il messaggio aumentano. Se è qualcosa che può riguardarmi le concedo volentieri la mia attenzione, procuro dell’importanza a quell’argomento che mi tocca in alcuni punti, la carico di associazioni positive e sarò predisposto all’ascolto.
L’essere umano tende a considerare ed apprezzare tutto ciò che è collegabile al proprio sé, ha punti in comune o dettagli che lo riguardano, anche apparentemente insignificanti. E’ il caso di una persona appena conosciuta che compie gli anni nel nostro stesso mese e giorno: l’impatto sarà inconsapevolmente molto positivo, provando una inspiegabile simpatia iniziale.
Il facile che funziona.
Nella comunicazione l’idea che può essere colta senza sforzo ha più successo: la comprendiamo più velocemente quindi ci piace di più e tendiamo a considerarla degna di nota. Rispondono alla nostra esigenza di semplicità le rime, ad esempio. ‘’Per farla volare, falla rimare!’’ suggerisce Cialdini. La rima è semplice, divertente e si fa ricordare bene.
Elementi che disturbano la facoltà di scelta.
Fretta, preoccupazione, tristezza, stato umorale alterato, sovraccarico mentale, distrazioni, pregiudizi, stanchezza.
Noi non ce ne accorgiamo, ma siamo quotidianamente minacciati da situazioni esterne e interne che mettono in serio 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨 la nostra capacità di scegliere: questi sono solo alcuni degli stati che alterano la percezione delle cose e di conseguenza minano la nostra facoltà consapevole di scelta, che viene compromessa. Siamo facili prede del consumismo e della manipolazione dei media, della pubblicità e di venditori senza scrupoli.
Vuoi qualche esempio? Quante volte ti è capitato di mangiare un dolce anche se eri a dieta perché in quel momento eri triste? Quante volte hai fatto un acquisto inutile spinto dalla noia? E’ per questo che a volte torni a casa con il paio di jeans che era tanto carino in negozio, invece a casa dopo dieci giorni dall'acquisto diventa orrendo: ‘’Mi sta malissimo, perché l’ho comprato?’’ Oppure hai detto di sì a qualcuno per uscire e dopo un paio d’ore ti chiedi perché, visto che non ne hai assolutamente voglia: che mi passava per la testa? Cialdini prosegue studiando le tecniche di focalizzazione dell’attenzione, gli automatismi che ci aiutano a catturarla e gli errori con cui si perde, grandi regole psicologiche studiate con esperimenti sociali fino a semplici regole applicabili nella vita di tutti i giorni. Da qui partono infinite tecniche mentali con cui arrivare dritti a ciò che si vuole ottenere.
L’effetto Zeigarnik: l’irrisolto che ci assila.
Vi è mai capitato di non aver finito qualcosa e di pensare costantemente a questo? Oppure di averla dovuta interrompere temendo una perdita di focus. Siete stati preda dell’effetto Zeigarnik: l’incompiuto ci infastidisce tantissimo. Non solo: quando c’è da eseguire un compito, l’attenzione è tutta concentrata e se ne ricordano tutti i particolari. Quando il compito è finito, insieme al focus col tempo se ne vanno anche i dettagli. Se siamo distratti o interrotti, ci assale il forte desiderio di riprendere per finire.
Questo è anche definito bisogno di chiusura cognitiva: chiudere, appunto, le questioni che ci rubano la concentrazione se non concluse o risolte. E’ uno dei motivi per cui quando litigate con qualcuno di importante, qualsiasi altra cosa facciate, una parte della vostra mente non riesce a pensare ad altro.
La strategia della verifica positiva.
Noi siamo fatti di idee e sicurezze, talvolta incrollabili. Perciò, si tende ad accettare e a considerare giusto ciò che conferma la nostra idea iniziale e a non considerare minimamente ciò che le va contro. Le confutazioni non ci piacciono perchè ci obbligherebbero a rivalutare le cose in cui già crediamo. Rivalutare è faticoso.
La necessità della coerenza
L’essere umano si fida di ciò che trova coerente e boccia senza pietà le incongruenze. Allo stesso modo, ci tiene tantissimo e in modo del tutto inconscio ad essere considerato coerente dagli altri.
In uno studio eseguito da gli scienziati della comunicazione San Bolkan e Peter Andersen , alla richiesta semplice di partecipazione ad un sondaggio solo il 29% degli intervistati decideva di partecipare. Ma quando si è chiesto prima: ‘’Lei si ritiene una persona disponibile e collaborativa?’’ e si otteneva un sì, alla stessa proposta di partecipazione il 77.3% delle persone rispondeva in modo affermativo. Questo solo perché infastidisce a morte l’idea di andare contro a una affermazione ormai espressa che ci marchierebbe come incoerenti, senza possibilità di difesa.. 𝐂’𝐞̀ 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐫𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐨 𝐮𝐧’𝐨𝐩𝐢𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞? Sì, ed è talmente grande che chi si occupa di marketing, come me, deve assolutamente saperlo.
Ve lo svelo: se io chiedo un’opinione ai miei clienti, li sto inducendo a riflettere, stimolando la concentrazione su sé stessi e distogliendola dal brand.
Allo stesso modo, anche un’aspettativa è rischiosa, perché chiedendo loro ‘’Cosa ti aspetti da noi?’’ sto stimolando un ragionamento che potrebbe individuare qualcosa di scomodo su cui non voglio che l’attenzione venga concentrata e anche questa opzione ci distoglie dal marchio.
Se invece chiedo un consiglio su un prodotto o un servizio per migliorarlo per esempio, sto aiutando il mio pubblico ad entrare in uno stato d’animo di fusione con l’azienda, creando un legame di identificazione.
Se poi scomodiamo anche 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐢 𝐝𝐢 𝐊𝐚𝐡𝐧𝐞𝐦𝐚𝐧 (magari ne parliamo in un altro articolo), sapremo anche individuare il modo di pensiero del nostro interlocutore capendo come riflette e dove occorre porre l’attenzione, semplicemente osservandolo valutare un prodotto o un servizio. Così potremo adeguare il nostro linguaggio al suo stile e girare i riflettori dove è meglio puntarli, ottenendo una maggiore probabilità di portarlo all’acquisto.
Per concludere: sull'etica della pre-suasione
Si è a lungo discusso sulla moralità di questi strumenti, ma è lo stesso Cialdini a prevenire il dubbio: conoscere questi strumenti è indubbiamente molto potente, ma renderli conosciuti anche a chi sta dall’altra parte (i consumatori) per potersi difendere, pareggia il conto con la coscienza.
Forse.
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topaudiobooksit · 3 years ago
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Psicologia Nera: I Segreti Della Psicoanalisi, Tecniche Di Persuasione E Manipolazione Per Analizzare E Influenzare Gli Altri - Alexander Höfler https://ift.tt/xn8GMA6
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maurobroccalifecoach · 2 years ago
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Essere un leader
Buongiorno a tutti, articolo 1013. Vi siete mai domandati chi è un leader? La persuasione e la manipolazione sono sinonimi? Iniziamo con il decifrare cosa usa per la propria comunicazione un leader: La semplicità: lessico e sintassi devono essere elementari perché la folla rifiuta l’esercizio attivo del pensiero L’affermatività: il discorso deve essere conciso, categorico, meno è provvisto di prove e di dimostrazioni, tanto maggiore è la sua autorevolezza La ripetitività: occorre ripetere i concetti usati rispettando sempre gli stessi termini e frasi ad effetto (slogan) L’ Immaginificità: il potere di una parola non dipende dal suo significato, ma dall’immagine che essa suscita; La coralità: domande retoriche che richiedono una risposta corale dalla folla Il contagio: quando un’affermazione e’ stata ripetuta a sufficienza, e sempre allo stesso modo, si forma una corrente di opinioni nella massa e interviene il potente meccanismo del contagio.
Il leader è un persuasore e quindi cos'è la persuasione? Se anche deriva storicamente dalla manipolazione delle masse e dalla propaganda politica la comunicazione strategica del leader è “una comunicazione persuasiva che fa parte di un approccio qualitativo. Essa non è altro che la capacità di motivare gli altri ad ascoltare le nostre ragioni e a sposarle. Per sua natura intima, l’arte della persuasione e’ un esercizio lieve. Aborrisce i mezzi pesanti. È lecito esercitare un certo ascendente, ma non fare appello al principio di autorità. L’autorità subentra quando la persuasione non basta, quando hai perso carisma, la fiducia, l'autorevolezza. Il persuadere esclude non solo la minaccia ed il ricatto, l'obbligo e la coercizione, ma anche mosse sleali come l’appello alla pietà o alla cieca fiducia. Se si deve ricorrere a questi espedienti, significa che la persuasione non basta e che abbiamo sbagliato qualcosa nel processo comunicativo. La persuasione non Continua sul blog: https://cervelloipu.blogspot.com/2022/01/le-regole-del-leader.html #pnl#ipnosi#maurobrocca#cervello#neurologia#cervelloistruzioniperuso#cervelloipu#psicologia#stati d'animo #programmazioneneurolinguistica#tromello
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raff0tv · 4 years ago
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Per la serie "Libri consigliati della settimana", 3 Saggi di #giorgionardone e una stupenda raccolta di racconti horror scritta da #ChrisSaw . - La nobile arte della persuasione - Problem solving strategico - Psicotrappole Qui il professor Nardone ci accompagna nel nostro cammino verso la comprensione delle nostre trappole psicologiche, come risolvere i nostri problemi più comuni con strategie creative e non ordinarie e alla comprensione della persuasione. Poi c'è sempre quella raccolta di racconti horror che non potete perdere perché l'ho scritta io 😁. . . . #psicotrappole #lanobileartedellapersuasione #problemsolvingstrategico #libri #psicologia #horror #lapennaoscura #raccontidelterrore #letteraturahorror #narrativa #saggi #libridellasettimana #libripermigliorarsi #conoscenza https://www.instagram.com/p/CLcaZEUleNp/?igshid=m4jkuyl20pkh
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feliceperussia · 4 years ago
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Ogni tanto mi salta fuori dal cassetto della scrivania il sigillo dell'Università degli Studi di Torino Quello che ho con me é una fusione relativamente moderna per qualche cosa che ha più di sei secoli Forse siamo in tempi procellosi {come sempre, del resto} dove si dice ci sia scarso interesse per la riflessione e per lo studio profondo Per qualcuno sarà pure cosi Ma non credo per molti Comunque, questo piccolo simbolo Mi fa sempre riflettere e mi piace tenerlo a mente Almeno ogni tanto Per saperne di più, vedi : https://youtu.be/X0Fm10zp9EU #UniTO #unitorino #turin #torino #university #1404 #sigillo #psicologia #ipnosi #psicodramma #teatroattuale #ipnotecnica #counseling #consulenza #consulenzapersonale #consulenzapsicologica #lezione #tutorial #libro #suggestione #pragmatica #scienza #corsodipsicologia #comunicazione #pubblicità #marketing #persuasione #brand #milano #perussia https://instagr.am/p/CBi0tc3I4gx/
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psicotecnica · 4 years ago
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Campo semiotico Semiotic Frame Il Campo Semiotico è uno strumento per indagare le rappresentazioni mentali Riguarda il modo in cui i singoli elementi della mia esperienza, che incontro nel mio interagire con il mondo esterno, trovano la loro collocazione nel mio universo interiore di segni e di significati Una chiave che va oltre lo stimolo che incontro nell'ambiente, ma che lo mette in relazione con l'insieme del mio mondo interiore Vedi su YouTube : https://youtu.be/UuR6jo7c1pg #semeiotica #linguistica #camposemiotico #semioticframe #euristica #euristiche #psicologiacognitiva #bias #fake #manipolazione #retorica #suggestione #epistemologia #pragmatica #semantica #sintattica #comunicazione #pubblicità #marketing #persuasione #brand #psicotecnica #psicologia #terapia #lezione #tutorial #perussia — view on Instagram https://ift.tt/2UMogJj
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blogghiamo · 3 months ago
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"La pubblicità non è più quella di una volta! 📺➡️📱 L'infografica svela come il neuromarketing sta cambiando le regole del gioco, puntando su autenticità e personalizzazione."
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libripernoi · 5 years ago
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La copertina: flessibile
Titolo: Le armi della persuasione
Autore: Robert B. Cialdini
Lingua: Italiano
Traduttore: Gabriele Noferi
Data di pubbl.: 2019 (terza ristampa)
Casa Editrice: Giunti Editore - Giunti Psychometrics
Collana: Orizzonti Tascabili
Genere: Psicologia e benessere
pagine: 272
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paoloferrario · 5 years ago
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La follia dice che l'ente è niente; il buon senso dice che l'ente non è niente. La psicologia riconosce al buon senso e a sé stessa il carattere della "normalità". Ma nella "normalità" dell'Occidente rimane nascosta e operante quella persuasione della nientità dell'ente, che diventa esplicita nel linguaggio della follia ..., Emanuele Severino, "Destino della necessità. da Gazzetta filosofica 2 febbraio 2018
La follia dice che l’ente è niente; il buon senso dice che l’ente non è niente. La psicologia riconosce al buon senso e a sé stessa il carattere della “normalità”. Ma nella “normalità” dell’Occidente rimane nascosta e operante quella persuasione della nientità dell’ente, che diventa esplicita nel linguaggio della follia …, Emanuele Severino, “Destino della necessità. da Gazzetta filosofica 2 febbraio 2018
Gazzetta filosofica 2 febbraio 2018 · 
« La follia dice che l’ente è niente; il buon senso dice che l’ente non è niente. La psicologia riconosce al buon senso e a sé stessa il carattere della “normalità”. Ma nella “normalità” dell’Occidente rimane nascosta e operante quella persuasione della nientità dell’ente, che diventa esplicita nel linguaggio della follia. Nella malattia…
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aaliyahmoorre · 6 years ago
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Tecniche di vendita persuasiva: più scarseggia più vendi. Ecco come, in 3 passi
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Black Friday insieme ai saldi di gennaio è un evento per il quale viene usata una delle più potenti tecniche di vendita persuasiva del marketing.
Le avrei viste sicuramente: orde di gente in preda all’adrenalina che dormono davanti ai grandi magazzini pur di entrare per prime ed acquistare il prodotto in offerta!
Al mondo esistono numerosissime tecniche di scrittura persuasiva e comunicazione subliminale ma una delle più efficaci è senza dubbio l’effetto scarsità.
Il nostro compaesano Robert Cialdini (wiki) spiega lo scarcity effect molto bene nel suo libro “Le armi della persuasione” (aff).
Ma qual è il segreto di queste tecniche di vendita persuasiva?
Prendi un oggetto di un certo valore, riduci il suo prezzo abbondantemente, mettilo in vendita per un periodo limitato e vedi che succede.
“Wow! Tutto qua?”
— Tutto qua.
Ora ti starai chiedendo: “E perché con me non funziona? Lo uso ma la gente non fa proprio a botte per comprare i miei prodotti!”.
È normale, perché la gente il più delle volte applica questo principio senza capire come funziona la mente umana e la psicologia di marketing dietro questa tecnica.
Facciamo un passo alla volta e partiamo dalla nostra mente.
Hai presente quella cosa che si trova poco sopra i tuoi occhi? Si chiama cervello. Hai ragione, in molti preferirebbero non averlo così da usare quello spazio per mettere penne e matite ma tu no, tu lo usi…
Ed è proprio questo il problema.
Tecniche di persuasione e la comparazione psicologica
Il nostro cervello tende ad analizzare tutto quello che ci circonda, e solitamente lo fa per comparazione, non in maniera assoluta. Questo è un passaggio fondamentale quando si parla di tecniche di vendita.
In una situazione normale, quando vediamo un prodotto che ci piace, il nostro cervello ne valuta la qualità, il prezzo e se la spesa sia compatibile o meno con il nostro portafoglio.
Quando invece siamo sotto pressione la normale analisi è inibita dallo stress dato dal conto alla rovescia dell’evento.
A questo punto, il potere di analizzare consciamente se stiamo per fare una minchiata nell’acquistare una macchina sportiva invece di mettere quei soldi nel deposito per il mutuo di casa, si va tranquillamente a farsi benedire!
Così come quando siamo difronte ad un pericolo, il cervello dà la priorità al nostro subconscio che gestisce la decisione in maniera primordiale:
Pericolo o no.
Buono o cattivo.
Compro oppure no.
Come vedi potremmo ancora salvarci davanti ad un prezzo ridotto se solo il nostro subconscio decidesse di dare priorità al mutuo.
E allora come è possibile che ci facciamo fregare ogni Black Friday e ogni volta che ci sono i saldi in giro?
Semplice, basta rendere l’effetto scarsità invincibile grazie a 2 tecniche di vendita persuasiva aggiuntive.
1. Aggiungere il Pre-Selling nella strategia di vendita
Se ti chiedessi di dirmi quando sarà il prossimo Natale me lo sapresti dire?
“Angelo, ma che sei scemo?! Mi devo preoccupare?”
Il punto è questo: lo scarcity effect, funziona molto di più quando impostiamo una data precisa. Se poi manteniamo la stessa data di anno in anno, il nostro cervello che lavora in loop, si abitua e farà innescare automaticamente un’aspettativa sempre maggiore mano a mano che si avvicina l’evento.
Mettici poi un bombardamento costante sui vari media che te lo ricordano, ed il gioco è fatto.
Questo però porta la nostra persuasione ad un’efficacia dell’80%. Come raggiungiamo il 100%?
2. Condire il tutto un pizzico di Social Proof
Questa seconda strategia di vendita aggiuntiva, il buon vecchio ‘consenso popolare’, rende l’effetto scarsità — una delle più semplici tecniche di persuasione — la più potente tattica di vendita nel marketing.
Immagina quella TV da 50” tanto desiderata.
È perfetta per il tuo salotto vero?
E quella borsa che va tanto in voga quest’anno?
Pensa alla faccia delle amiche mentre ti vedono arrivare il giorno di Capodanno mentre la indossi!
Ora immagina che tra qualche giorno, questa TV e la borsa siano disponibili con uno sconto del 70% per 24 ore soltanto.
Intanto, mentre incominci a farci qualche pensierino, l’attesa sale; non è più un problema di prezzo, figuriamo la qualità, sai benissimo quanto vale.
Ci pensi, ci ripensi e mentre il desiderio annebbia la vista ecco apparire alla televisione un servizio sui saldi dell’anno scorso con le persone ammassate davanti ai grandi magazzini che fanno la coda per prendere una TV simile o una borsa trendy dell’anno passato.
Poi l’intervistatore torna davanti la telecamera e ferma qualche passante.
“Tra poco iniziano i saldi, cosa comprerai?”
Cavolo!
Hai sentito bene?
Ha detto proprio la TV a cui stai pensando tu!
E anche quest’altra persona intervistata dopo di lui…
E pure quest’altro!
Vuol dire che ci avevi preso: è sicuramente il modello da comprare!
Ed eccoti spegnere la televisione, preparare il sacco a pelo e dirigerti, armato di casco e paradenti, davanti al negozio di televisori.
Come vedi il consenso popolare rappresenta quella spinta finale che il prezzo, se pur ridotto, non riesce a dare.
“E se il mio prodotto fosse disponibile solo online?” Semplice. Inserisci dei testimonial, meglio se video, sulla tua pagina.
Gli endorsement, specialmente se persone conosciute nel tuo settore, sono molto potenti!
Questa è la strategia punto per punto da utilizzare in caso tu voglia far leva sullo scarcity effect.
Diceva il saggio sulle tecniche di vendita: Quando aiutavo un commerciante con il marketing per il suo negozio di giocattoli, sotto Natale portavo all’estremo l’uso dello scarcity effect!
In questo periodo particolare dell’anno, le famiglie solitamente cercano di capire quale sia il giocattolo più ambito dai figli e girano i negozi in cerca dell’ultima copia rimasta.
Come sempre però il commerciante risponde: “Mi dispiace l’abbiamo finito…però abbiamo questo…”
E cosa succede 9 volte su 10? Per non inimicarsi il proprio figlio già dalla tenera età, il babbo o la mamma comprano un altro giocattolo.
“Eh signora mia, questo giocattolo va tanto questo Natale!”.
Ecco applicato lo scarcity effect proprio davanti ai tuoi occhi!!!
Nel periodo natalizio sappiamo tutti che il livello degli acquisti sale vertiginosamente anche senza pubblicità. Il problema è gennaio quando i giocattoli si vendono poco.
Allora cosa si fa?
Si fa una ricerca del giocattolo più ambito, si prendono meno scorte così da consigliare un acquisto alternativo e, per combattere il piattume del Nuovo Anno, si prende quello stesso giocattolo e lo si offre ad un prezzo poco al di sotto del normale così da far continuare il trend positivo delle entrate per un altro mese.
Così i papà che avevano promesso al proprio pupetto Quel giocattolo e non hanno potuto comprarlo per Natale, non ripeteranno l’errore nuovamente.
Poco ma sicuro!
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Ma c’è ancora una cosa riguardo le tecniche di vendita: gli errori da evitare.
Errore #1 — L’offerta 24/7/12
Se hai deciso di vendere qualcosa in offerta, ricordati di ‘aprire’ e ‘chiudere’ lo spazio temporale di quest’ultima!
Non sai quanti negozi e siti web ho visitato in diversi periodi dell’anno per trovare sempre la stessa offerta ancora valida.
Quando succede esclamo sempre: “Questa è una tipica 24/7/12”. E cioè valida 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per tutto l’anno.
C’è niente di peggio?
Sì!
Errore #2 — L’offerta ‘Tutti Frutti’
Trovare negozi che si inventano un’offerta ogni mese. Ecco il peggio!
Non devo essere io a spiegarti che difronte ad una situazione del genere, chi ha un cervello risponda alla promozione dicendo: “nah, torno il prossimo mese, tanto trovo sicuramente qualcosa in offerta”.
Non solo… Così facendo generi la percezione opposta negli occhi del cliente. Penserà che i tuoi prodotti abbiano un prezzo troppo alto e che in realtà siano ben più scadenti.
Avviso ai naviganti — La legge è uguale per tutti…
…soprattutto quando si parla di tecniche di vendita persuasiva in maniera non proprio legittima.
Attenzione infatti ad applicare queste strategie nel tuo mercato. Controlla prima le regole che governano la creazione di offerte e promozioni; specialmente se lavori nel settore dei servizi.
Non tutti i mercati possono permettersi di mettere in vendita qualcosa e dare al cliente tempi brevi di decisione.
Per esempio, nel settore medico estetico inglese non si può forzare la decisione del paziente attirandolo con un prezzo vantaggioso.
O meglio, si può dare la possibilità di scegliere un’operazione di chirurgia estetica ad un prezzo ridotto ma si deve per legge dare la possibilità al cliente di firmare un eventuale contratto solo dopo 14 giorni dal consulto iniziale.
Si chiama ‘cooling off period’ ed è stato creato per permettere al cliente di tornare a casa e pensarci su senza essere sotto pressione.
Ora che sai come usare la tecnica di persuasione psicologica basata sull’effetto scarsità, dimmi una cosa:
Cosa hai comprato a cui proprio non hai potuto resistere? Non dirmi il televisore!
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