#Potere al popolo
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toscanoirriverente · 6 months ago
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the-leegend-99 · 1 year ago
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Artwork per la callforart di Potere al Popolo della campagna Artists Against Apartheid e per il giorno di solidarietà internazionale con la Palestina
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radiogornjigrad · 30 days ago
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Božidar Stanišić DVA RIMSKA TRGA
Pišem ovo kratko i, znam, uzaludno razmišljanje kao neko pismo. Ni sam ne znam kome, ali to me uopšte ne čudi. Danas je petak, 14.mart. Primio sam tri link-poziva za prisustvo sutra, na rimskoj Piazzi del Popolo na manifestaciji za Evropu. Jedan poznanik mi je u svojoj kratkoj poruci napisao da on tamo neće biti fizički, ali duhom svakako. Zahvalivši mu se, dodao sam da tamo neću biti ne samo…
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giuseppearagno · 1 year ago
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Lettera aperta alla mia amica Paola Nugnes
Cara Paula, sono certo che tu sai bene cosa voglia dire sporcarsi le mani. L’hai fatto. Hai parlato alla gente da candidata, hai dato battaglia ai “tuoi” in Parlamento, quando hai capito che ti avevano ingannata. Ti sei sporcata le mani quando te ne sei andata nel gruppo misto a far valere le tue ragioni e a dimostrare la tua nausea.È stato in quegli anni anni che ti sei conquistata la stima e un…
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venicewalls · 2 years ago
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PLEASURE TO THE PEOPLE
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livornopress · 2 years ago
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Striscioni contro Sallusti, Potere al Popolo: "Ad affiggerli c'eravamo anche noi e lo rivendicheremo in Consiglio comunale"
Striscioni contro Sallusti, Potere al Popolo: "Ad affiggerli c'eravamo anche noi e lo rivendicheremo in Consiglio comunale"
Livorno, 15 maggio 2023 -Potere al Popolo è intervenuto con un comunicato sulla vicenda degli striscioni affissi contro il giornalista Sallusti a margine dell’evento satirico “Antani”. “Abbiamo letto – esordisce il comunicato – le dichiarazioni rilasciate dai consiglieri Perini e Romiti in merito agli striscioni affissi ieri davanti al Goldoni. Ai due riveliamo che ad affiggerli insieme ad Ex…
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lunaticamic · 2 months ago
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un paio di parole sulla questione roccaraso
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falcemartello · 1 month ago
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L'unione Europea (ex CE, ex CEE) nasce come progetto centralista, dirigista e burocratico.
L'unico organismo elettivo è il parlamento che, non a caso, non conta nulla.
Non c'è da stupirsi, dunque, se i grigi burocrati di Bruxelles vivono male il voto popolare.
Per quel poco che conta, beninteso.
La democrazia è una sceneggiata fatta per illudere il popolo bue di contare qualcosa.
L'UE serve a gestire tutto a livello centrale sommergendo i paesi membri di centinaia di migliaia di pagine di norme demenziali e controproducenti, distruggere quel poco che resta dell'industria europea, derubare sistematicamente i cittadini.
La buffonata bellicista ha un solo scopo, estorcere altri soldi.
La soluzione è uscire dall'UE. Non domani, non oggi, ma ieri.
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Il voto popolare è talmente temuto che il parlamento, per poter sfiduciare la Commissione, se vota al completo, può farlo solo con una maggioranza di 480 favorevoli alla sfiducia(2/3 di 720)unico in Europa, non può iniziare le leggi, solo la non eletta Commissione può iniziarle.
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ilpianistasultetto · 7 months ago
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Un ministro, quello della cultura, che si portava sempre dietro un'ombra. Sempre presente ad ogni incontro, a ogni riunione, ad ogni manifestazione pubblica, ma che adesso tutti i miracolati dal potere giurano di non aver mai visto prima d'oggi. Una che, a detta della stampa, spesso si spostava anche con l'auto della scorta di Sangiuliano. Si, si, quelle cose che tre quarti di Paese dira': "..e che sara' mai! Fossero questi i problemi del Paese." Si fa spallucce perche' ormai l'onesta' e' una dote che fa schifo quasi a tutti. L'onesta' e' qualcosa che non arricchisce, non rende tutto facile, quindi, fanculo all'onesta'. E di indulgenza in indulgenza, questa gente gode, fa una bella vita, regala posti di lavoro strapagati a mogli, amanti, figli e parenti mentre quel popolo indulgente lavora 10ore al giorno per 1.200 euro, litiga sempre in famiglia per problemi economici e vede i figli che scappano a migliaia di km di distanza perche' cercano una vita migliore. Ormai siamo un paese che appena cammini per strada riesci a pistare qualche merda. Si guarda in aria chiedendo grazia al Signore di non fartene pistare troppe e... in cuor di tantissimi, si invidia chi fa il malandrino e non l'onesto.. Amen.. @ilpianistasultetto
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ginogirolimoni · 2 months ago
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I magistrati vogliono prendere il potere senza passare dalle urne, questo continuano a dire i sicofanti di destra, dalla Meloni all’ultimo Bocchino.
I magistrati sono passati da un corso di laurea, da un tirocinio, da un corso di specializzazione e da un concorso, sono soggetti ai loro superiori nella gerarchia e al Capo dello Stato e sono tenuti, come tutti, a rispettare le leggi.
Se sbagliano sono previsti provvedimenti disciplinari, spostamenti di sede e persino la radiazione dalla magistratura: non hanno bisogno di essere eletti da qualcuno per poter fare quello che fanno.
Mentre un imbecille qualunque che dimostri fedeltà assoluta al suo capo bastone, disposto a dire qualsiasi minchiata pur di favorire la sua parte politica, a chinare il capo ovunque occorra e a votare qualsiasi porcata o a chiudere gli occhi su traffici, ruberie e assurdità che vede intorno a sé, può essere eletto in un collegio sicuro, assicurarsi stipendi, benefit ed emolumenti vari senza fare assolutamente nulla e senza sapere assolutamente nulla.
Uno che meno scolarità ha e più analfabeta è e più è adatto a quel ruolo, può essere eletto solo perché il suo capo popolo lo decide, perché noi non votiamo il soggetto, votiamo il partito e il leader, per il resto ci pensano loro a mettere le persone che ritengono giuste nei vari posti di potere.
Se un politico viene indagato dovrebbe dimostrare che lui con quell’accusa non c’entra nulla, dovrebbe spiegare i fatti e il suo coinvolgimento, questo se non ha niente da nascondere.
Solo se è implicato fino al collo sfrutta il suo potere, il ruolo, la carica, per dimostrarsi vittima e per attaccare il magistrato o addirittura gridare al complotto di parte della magistratura che vuole prendere il potere.
Queste cose le diceva già Berlusconi e aveva con sé una potenza di fuoco mediatica, economica e giuridica per sferrare queste accuse, in questo modo Silvio è durato 30 anni senza ricavarne troppi danni.
A Meloni & Co. non basta mantenere il potere impunemente, vogliono asservire la magistratura e se non è possibile, distruggerla.
Sulle accuse mosse da Lo Voi, io credo che l'arresto di Almasri sia stato considerato da questo governo una patata bollente di cui liberarsi al più presto, e l'hanno fatto nel peggiore dei modi possibili, con bugie e voli di Stato.
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ragazza-whintigale · 11 months ago
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𝑫𝒂𝒓𝒌! 𝑱𝒖𝒅𝒆 𝑫𝒖𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒙 𝒓𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓 𝒙 𝑫𝒂𝒓𝒌! 𝑪𝒂𝒓𝒅𝒂𝒏 𝑮𝒓𝒆𝒆𝒏𝒃𝒓𝒊𝒂𝒓 𝒑𝒕. 𝟏 / ???
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𝔒𝔭𝔢𝔯𝔞 ➵ Cruel Prince
𝔄𝔳𝔳𝔢𝔯𝔱𝔢𝔫𝔷𝔢 ➵ Comportamento Yandere, fem Reader, contenuto sessuale esplicito e implicito, rapporti sessuali impliciti, minaccia , manipolazione emotiva, squilibrio di potere a danni di Mc, contenuto Lgbt, Dom Jude, Soft dom Cardan, Sub Reader.
𝔓𝔞𝔯𝔬𝔩𝔢 ➵ 1461
⟢𝙿𝚛𝚎𝚌𝚎𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 / 𝚂𝚞𝚌𝚌𝚎𝚜𝚜𝚒𝚟𝚘 ⟣
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Per l’Alta Corte girava voce che l’Alto Re e l’Alta Regina avessero un amante. Una persona che i due condividevano, tuttavia non si sapeva chi fosse.
Alcuni supponevano fosse un mortale, altri dicevano fosse uno del Popolo.
Poi si facevano supposizioni sul sesso di detto amante. Femmina o Maschi.
In tutto questo lady (nome), che assiste da lontano un qualche Fae del palazzo, era tutto fuor che impressionata o sorpresa.
Lei è la così detta ‘amante’ dell’Alto Re e dell’Alta Regina. Nessuno avrebbe mai potuto sospettare di qualcuno che non aveva neppure l'occasione di interagire con i due regnanti. Forse era quello il motivo per cui era stata scelta. Qualcuno - non poteva ricordare chi esattamente - glielo aveva detto: Lei era la persona meno probabile. Il fatto che ancora nessuno era riuscito a scoprire chi fosse aveva reso le supposizioni della Regina più che corrette, beh… almeno fino a qualche settimana dietro.
Sfogliò il foglio ingiallito. Non sapeva di cosa era fatto e non era sicura di volerlo sapere, ha smesso di cercare una ragione negli usi qui ad Elfhame, in ogni caso non sarebbe rimasta a lungo in questo posto, aveva intenzione di andarsene il prima possibile.
Non appena il suo debito sarebbe stato saldato.
Le parole scritte con la magia ritraevano l’esistenza di un compagno di letto dei due sovrani, tuttavia nessuno aveva capito chi fosse.
Quando ha letto per la prima volta quel foglietto, aveva riportato i suoi dubbi a Jude e Cardan che risero alla sua preoccupazione lanciandole scuse poco più che al limite della rassicurazione. Poi hanno mandato tutto al vento nel loro crescente piacere. Il discorso non fu più aperto e lei non continuò a esporlo e veniva ancora segretamente scortata ogni giorno nelle loro stanze per riempire il loro tempo.
Facendo un veloce calcolo, passava più tempo con i due di quanto qualsiasi altro membro della corte a parte Jude e Cardan stessi. Oggi era una di quelle infinite giornate.
❝ Per Mab, (nome) non hai freddo vestita così.❞ I passi di Jude erano vicini, troppo vicino. Precisamente dietro di lei, la conferma arrivò quando le posò qualcosa sulle spalle sottili. Il pezzo di stoffa era grande e lungo, questo le faceva supporre appartenesse a uno dei due, forse a Jude stessa. O forse era semplicemente una coperta.
A volte aveva l’impressione di fasciarsi troppo la testa, e forse veramente per loro lei era più di un animale da compagnia. Ma poi era facile confondersi quando la vostra distanza di età era di oltre 10 anni.
Lady (nome) ha dovuto imparare molto presto che tutto questo era nella norma qui se non anche meno del normale.
Esiste molto di peggio, le aveva assicurato una volta Cardan mentre le faceva cerchi sulla schiena. Era la prima notte che era stata scortata da loro.
Jude l’ha tirata verso sé, schiacciando il suo petto con la schiena della mortale, chiudendo intorno alla sua figura la coperta che le aveva poggiato poco prima. Questa era una delle situazioni ‘normali’ a cui non poteva ancora smettere di arrossire e a Jude sembrava piacere questa semplice innocenza. L’avevano messa in situazioni molto peggiori di queste e ancora cose così semplici l’avrebbero imbarazzata a tal punto.
Piccoli elogi le caddero dalla labbra aumentando l’imbarazzo, facendo sentire (nome) - per l’ennesima volta - più al pari di un animale domestico che un amante.
❝Cosa stai leggendo di così interessante da ignorarci? ❞ Le dita di Jude componevano cerchi concentrici sul suo fianco mentre si sporgeva per leggere il contenuto. Cardan era uscito dal bagno con quel comportamento arioso e placido che lo contraddistingue, accentuato dalla doccia calda e dal rossore provocato dalla bottiglia di vino che aveva scolato. (Nome) si riteneva fortunata che i Fae non avessero lo stesso modo di reagire mortale all'ubriachezza. Sei mai quella poteva essere definita ubriachezza.
Lady (nome) abbassò il foglio abbastanza da permettere una facile lettura, consapevole che non sarebbe servito a nulla nasconderlo, lo avrebbero scoperto ugualmente. ❝ Ancora con questa storia? ❞ Cardan si era avvicinato per leggere, e il suo brusco commento non ha fatto molto per allentare la tensione. L’imbarazzo svanì completamente lasciando spazio a dubbio e timore ❝ Non è normale che io abbia paura? ❞ I lati del foglio si sono stropicciati sotto la tua presa. ❝ Nessuno ci rimetterebbe più di me in tutta questa storia. ❞ Un sospiro lasciò le labbra della Regina, poi le stesse labbra posarono un bacio sul retro dell’orecchio mandando brividi lungo tutto il corpo della ragazza. ❝ Mi sembra di averti già spiegato che ho tutto sotto controllo. Alla fine era inevitabile avrebbero scoperto dell’esistenza di qualcun altro…❞ Cardan si è seduto sul letto, (nome) non l’ha visto ma lo ha sentito. Il peso al suo fianco era aumentato, le mani del Re spostarono le gambe della mortale sopra le proprie, accarezzando la pelle nuda.
Per la prima volta erano calde le mani di Cardan. Era una sensazione piacevole e disgustosa allo stesso tempo. Il suo corpo rispondeva ormai a comando ai loro tocchi e questo la ripugnava abbastanza da cercare di ritrarre la gambe inutilmente. Le mani del sovrano strinsero la presa in una silenziosa minaccia a rimanere dove era. Non c’era il solito conforto che di solito lui rappresentava.
Decise di abbandonarsi nuovamente a loro.
Un sorriso tirò le labbra del Re e poco si poteva intuire cosa gli passasse per la testa. ❝ C-cosa intendi…? ❞ Il dubbio si insinuò persistente in lei. Se fosse stati loro a far trapelare la notizia come avvertimento. Per darle la consapevolezza del loro potere, capacità e influenza. Del diritto che avevano su di lei ma soprattutto del fatto che ancora gli apparteneva.
Loro avrebbero potuto tranquillamente mettere la voce di un amante per farle capire quanto lei necessitasse di loro o che non era ancora uscita da quella situazione abbastanza da poter fare una qualsiasi acrobazia azzardata.
(Nome) avrebbe voluto ritirarsi su se stessa con le gambe abbastanza vicine da poterle abbracciare e farsi più piccola in confronto alle due potenze che la circondavano.
Non riusciva a vedere Jude ma dallo sguardo di Cardan si poteva dedurre che sicuramente qualcosa era leggibile nella sua espressione.
Non ebbe il coraggio di girarsi
❝ Oh cara sei così carina quando fingi di non capire. ❞ Cardan rise con ironia e leggerezza mentre accarezzava, in un vago intento di tranquillizzarla, la pelle nuda. Eppure (nome) non ci trovava niente di divertente in quella situazione, anzi il tutto era sempre più inquietante. Non stava nemmeno fingendo come lui supponeva. Non tutti nascondevano la propria intelligenza sotto un velo di ignoranza come avevano fatto loro.
Lei non era stata presente durante la loro storia, ma conosceva il finale. ❝ Pensi che nessuno abbia sentito le tue dolci urla. ❞ Non si era accorta di aver mai urlato così forte da essere sentita . Un rossore si diffuse sul viso della ragazza nella consapevolezza delle scorsi notti. I due risero inteneriti mentre Jude si alzava dal suo posto. Il foglio di cronaca che aveva prima tra le mani era caduto a terra, e Jude lo raccolse. Lo lesse velocemente e lo strappo in 4.
(Nome) guardò sconcertata l’azione seguendo ancora la regina con lo sguardo, mentre si spostava verso il caminetto. In un attimo, prima ancora che qualcuno potesse obiettare, i pezzi di carta sono stati gettati nel fuoco.
❝ Cosi va molto meglio, ora non avrai più motivo di pensarci. ❞ Lo sguardo della Regina di Elfhame era su di lei, mentre lei guardava il foglio diventare cenere davanti ai suoi occhi.
Si chiese se avessero ragione, se veramente era solo paranoica. Forse si poteva godere tutto questo senza che diventasse un pericolo. Ma non era stata Jude stessa a dirle di non credere a niente che era offerto dalla corte? Lei e suo marito erano la corte. Modellata e governata da loro per loro, lei era una pedina su cui giocare.
La mano di Cardan posava sulla sua guancia ora, guidandola a distogliere lo sguardo dal fuoco per averlo per se. Gli occhi color mezzanotte con l’anello dorato intorno alla pupilla erano quasi ipnotici. Si trovò quasi a chiedersi se qualcuno potesse mai sospettare che ci fosse qualcuno che lui avrebbe guardato con lo stesso ardore e desiderio con cui guardava sua moglie.
❝ Ora ricominciamo da dove ci siamo interrotti.❞ Niente li aveva interrotti in realtà e lui era ancora in bagno quando era arrivata. Tuttavia non disse niente. Non disse che era ancora dubbiosa. Non disse che nonostante il foglio fosse stato bruciato il problema persiste. Non disse nemmeno che in quel momento voleva rimanere da sola, come tutte le altre sere prima di queste. Ma giustamente nessuna di quelle cose trovò posto per essere dette o ascoltate.
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toscanoirriverente · 1 year ago
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the-leegend-99 · 1 year ago
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Artwork per la callforart di Potere al Popolo della campagna Artists Against Apartheid e per il giorno di solidarietà internazionale con la Palestina
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crazy-so-na-sega · 6 days ago
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 I primi riferimenti documentari sull’usura risalgono all’Antico Testamento, che vieta agli ebrei di pretendere interessi sui prestiti concessi ai propri correligionari (Esodo 22, 24 e Deuteronomio 23, 20-21). In Deuteronomio 15-6 è presente una specifica ulteriore: “Tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai così molte nazioni, mentre esse non ti domineranno.”
Qualche millennio più tardi, Mayer Amschel Rothschild (1744-1812), capostipite di una delle più potenti dinastie di banchieri, dichiarò: “La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo le conferenze di pace. Le guerre vanno condotte in modo che le nazioni sprofondino sempre più nei loro debiti, e risultino così sempre più soggette al nostro potere.” Un’attitudine descritta dal filosofo Hegel in poche icastiche parole: “Gli ebrei vincono senza aver combattuto.” Mayer Amschel Rothschild affermò anche: “Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione, e potrò infischiarmene di chi fa le leggi.”
Forse non è dunque un caso se, con il trattato di Mastricth del 1992, siamo stati spogliati della sovranità monetaria.
Illuminante, a tal proposito, il parere del magistrato Bruno Tarquini, inserito nel suo saggio La banca la moneta e l’usura: “In occasione della ratifica del Trattato di Maastricht, lo Stato ha abdicato alla propria sovranità monetaria, consegnando a un ente privato il potere dal quale dipende la politica generale dello Stato. Senza il potere monetario, la sovranità popolare è un mero concetto, vuoto di contenuto. La rinuncia alla sovranità monetaria e al potere di emettere moneta hanno costretto lo Stato a chiedere in prestito alla Banca Centrale le risorse finanziarie utili al conseguimento dei fini istituzionali. E lo hanno quindi indotto a contrarre debiti. Il denaro ricevuto in prestito va tuttavia restituito, con gli interessi. Ma come fa lo Stato ad adempiere a tale obbligazione? Oltre alla vendita dei beni patrimoniali, alla dismissione del demanio, all’emissione di titoli di credito fruttiferi, lo strumento più efficace e sicuro consiste nell’imposizione fiscale a carico dei cittadini: grazie alle imposte, dirette e indirette, lo Stato riesce a introitare tutto, o quasi, il denaro da restituire all’Istituto di Emissione. Ciò significa che il pagamento del debito viene sopportato perlopiù dai cittadini, cioè dal popolo.”
Analoga opinione fu formulata dall’economista inglese Tim Congdom: “Il potere di emettere la propria moneta, attraverso la banca centrale nazionale, è ciò che principalmente definisce l’indipendenza di uno Stato. Se un Paese rinuncia a questo potere, o lo perde, nel migliore dei casi potrà ambire allo status di ente locale. O di colonia.”
Nel medesimo solco di pensiero si colloca il giurista Giacinto Auriti: “Lo stato di diritto, nel proprio ordinamento costituzionale, riconosce tre poteri: legislativo, giurisdizionale ed esecutivo. Mentre il quarto potere, quello della sovranità monetaria, se lo sono fagocitato, nel silenzio, le banche centrali, ovvero SPA con scopo di lucro.” Auriti ha puntualizzato che “pagare un debito di moneta, con altra moneta emessa a debito, è impossibile, a lungo andare si pagherà con i propri beni o con il proprio lavoro non retribuito, quindi con la schiavitù.”
In Usurucrazia svelata, Cosimo Massaro chiarisce che “Il vero scopo delle tasse è l’espropriazione dei nostri beni. Ne abbiamo la prova quando paghiamo un affitto annuale (IMU-TASI), per risiedere nella nostra abitazione. Se infatti siamo costretti a pagare, per vivere in un locale di nostra proprietà, significa che il bene non è già più nostro.”
Ne La Dittatura europea, l’antropologa Ida Magli ha magistralmente sintetizzato la questione: “Due sono i pilastri che reggono la costruzione del Nuovo Ordine in vista del governo mondiale: il primo è l’accentramento del potere nelle mani dei banchieri, con la produzione del denaro e la creazione del debito pubblico; il secondo è la rete di associazioni create dagli uomini più ricchi e potenti per preparare e realizzare, con l’omogeinizzazione di tutti i popoli, un sistema di governo unico, con una moneta unica, una lingua unica, una religione unica.”
Per certi versi il declino dell’Occidente è insomma il risultato di una strategia millenaria, imperniata sull’usura, ossia sul “prezzo per l’uso della moneta.” Uno strumento che ha alimentato la marcia a tappe forzate verso il mondialismo, scandita da una serie di passaggi-chiave: la fondazione della Banca d’Inghilterra nel 1694; la nascita a Londra della massoneria moderna, nel 1717 ; il Federal Reserve Act del 1913, prodromico all’istituzione della Federal Reserve Bank; gli Accordi di Bretton Woods del luglio 1944; la fine della convertitibilità in oro del dollaro, annunciata da Nixon il 5 agosto 1971, et cetera.
Lungo questa via crucis, i nostri aguzzini hanno allestito la “stazione”, del Fiscal Compact, l’Accordo Fiscale su stabilità, coordinamento e governance nell’Unione economica e monetaria, firmato a Bruxelles il 2 marzo 2012. Che costringe economie e bilanci nazionali a misure draconiane e a vincoli durissimi, preludio di inevitabili spirali deflazionistiche. E produce ulteriori dolorose cessioni di prerogative giurisdizionali nazionali. L’Italia è tenuta a tagliare, per vent’anni, 45 miliardi di debito pubblico all’anno. E a introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione. Cosi i signori dell’usura hanno messo le mani anche sull’ultimo brandello di sovranità popolare italiana.
Le perfide élite finanziarie cosmopolite sono sempre all’opera nell’approntare dispositivi atti a vessarci e asservirci. Come riconfermato dal Pnrr (Piano Nazionale di ripresa e resilienza, approvato nel luglio 2021), che impone ai sudditi italiani massicce dosi di transizione ecologica, digitalizzazione, inclusione, a fronte di 68,9 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e di 122,6 miliardi in prestiti che, presumibilmente, sarà quasi impossibile restituire prima del 2050. Dobbiamo dunque desumere che se il Pnrr fa parte del programma Next generation Eu sia perché ai nostri giovani è riservato un destino da schiavi? In definitiva i padroni del mondo non solo ci tengono al guinzaglio di un’economia fasulla, che gestiscono a loro arbitrio e a nostro danno, ma si arrogano addirittura il diritto di stabilire in quale direzione debba svilupparsi il nostro futuro. Corrompono governi, magistratura, media e, con il ricorso a intrighi di palazzo, signoraggio bancario, rincari insostenibili, pressione fiscale alle stelle, privatizzazioni selvagge, flussi migratori fuori controllo, dittature sanitarie, guerre scellerate, coppie lgbt+ e farina di grilli, ci tengono in ostaggio e ci piegano all’obbedienza. Se tuttavia è tanto arduo per noi fuggire dalla prigione dove ci tengono reclusi è proprio perché l’hanno edificata con le sbarre dell’usura.
***
E per meglio inquadrare il fenomeno dell’usura, proviamo ora a tratteggiarne per sommi capi le alterne vicende storiche.
Giovanni Marginesu, nel suo recente libro I greci e l’arte di fare i conti, edito da Einaudi, spiega che nell’antica Grecia un prestito ben gestito produceva nuove entrate, sotto forma di interessi, chiamati tokoi. Già Aristotele considerava però l’usura una pratica contro natura.
Nel diritto romano antico, il danneggiato poteva intraprendere un’azione penale contro l’usuraio e ottenere da lui il quadruplo degli interessi ingiustamente percepiti. Alla fine del periodo repubblicano, il livello massimo degli interessi era del 12%, ovvero l’1% al mese. E rimase invariato sino alla prima metà del VI secolo d.C., quando l’Imperatore Giustiniano provvederà ad abbassarlo.
“Se ti aspetti di riavere più di quello che hai prestato, sei un usuraio e sei da condannare.” È il giudizio di Sant’Agostino, (Enarrationes in psalmos, 36, Serm. 3.6.).
“Tutto ciò che si basa su speculazione e azzardo è una forma di usura.” Sant’Ambrogio diede voce a questa sua convinzione nel De Tobia (XIV).
I padri della Chiesa hanno dedicato intere opere a stigmatizzare la pratica del prestito a interesse: San Gregorio di Nissa, Contro gli usurai; San Giovanni Crisostomo, Contro gli usurai; San Giovanni Damasceno, Sul prestito a interesse; Nicola Cabasila, teologo e mistico bizantino, Discorso contro gli usurai.
L’usura, ritenuta peccato mortale, fu condannata in innumerevoli Concili: ad esempio, nel Concilio di Elvira (306), canone 20: con la scomunica ai laici che prestano a interesse; nel Concilio di Arles (314), canone 22: con la scomunica ai chierici che prestano a interesse; nel Concilio di Cartagine (345), canone 5: “Sia vietato a tutti i chierici di prendere interesse da qualsiasi bene. “ “ cosa biasimevole anche per i laici.” Concilio di Ippona (393), canone 22: “Nessuno riceva più di quanto ha prestato, che si tratti di denaro o di qualsiasi altro bene.”
Nella bolla Post miserabile del 1198, Papa Innocenzo III include, fra i privilegi accordati ai crociati, la sospensione dei debiti contratti con gli ebrei, ivi compreso il conto dell’interesse.
Nel Corano gli ebrei sono accusati di “illecita venalità”, (V. 42), “di seminare corruzione sulla Terra.” (V. 64), di essere contaminati dall’usura come “chi è reso epilettico dal contatto con Satana. “(II, 275).
Nella Divina Commedia, Dante accenna all’usura nell’XI Canto dell’Inferno (vv. 94 e seguenti) e nel canto XVII dell’Inferno accusa gli usurai di violenza contro l’arte e contro Dio. Nel Paradiso (vv. 80-81), il sommo poeta lancia il memorabile monito: “…uomini siate e non pecore matte / sì che il Giudeo di voi tra voi non rida.”
Per secoli, in Europa, si sono susseguite le espulsioni degli ebrei, promosse e condotte dalle autorità civili e religiose, allo scopo di sradicare la piaga dell’usura e contrastare l’eccessiva concentrazione di capitali. Nell’arco temporale che va dal Basso Medioevo alla fine del Rinascimento, i giudei furono banditi da vari paesi: dall’Inghilterra, in due fasi, nel 1120 e nel 1290; da Bologna nel 1171, “per lo gran danno che facevano con le loro eccessive usure”. L’Imperatore Federico I il “Barbarossa” li esilia dai suoi domini nel 1182. Nel 1348 molte città svizzere, fra cui Berna, Sciaffusa, Zurigo e San Gallo, li costringono ad andarsene. L’Ungheria se ne libera nel 1349. In Francia, il decreto del 1306, che intima loro di sgomberare, è firmato da Filippo IV il Bello ma, poco a poco rientrati, gli ebrei vengono reiteratamente estromessi nel 1311, nel 1322 e da Carlo VI nel 1394. Sono costretti a emigrare da Vienna nel 1421, nel 1492 dalla Sardegna, dalla Sicilia e dalla Spagna, per ordine dei re cattolici Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Devono lasciare la Lituania nel 1495, Vicenza nel 1496, il Portogallo nel 1497. Nel 1525 e nel 1541 Carlo V li scaccia dal regno di Napoli. Dal 1541 la Boemia fu teatro di gravi progrom. Nel 1571 vengono allontanati da Venezia e, nel 1589, dal Ducato di Milano.
Nel 1543 Martin Lutero pubblica il libello Degli Ebrei e delle loro menzogne dove, a più riprese, si scaglia contro l’usura. Ecco lo stralcio di una sua invettiva: “In realtà sono gli Ebrei a tenere prigionieri noi cristiani nella nostra Terra (…) vivono comodamente di ciò che noi abbiamo guadagnato con il lavoro. Tengono prigionieri noi e i nostri beni con la loro maledetta usura (…). Sono dunque i nostri padroni e noi i loro servi.”
In un documento custodito nell’archivio dei canonici del Duomo di Siena, si legge: “Io sottoscritto, dichiaro di aver debito con il Signor Abramo Levi di lire 25, per le quali ritiene in pegno una giubba di mio padre, sei camicie, quattro lenzuola e due tovaglie. Addì 2 marzo 1570. Firmato: Torquato Tasso.
Napoleone proclamò: “Quando per il denaro un governo non dipende dai capi dell’esecutivo ma dai banchieri, sono costoro a controllare la situazione, perché la mano che dà è al di sopra della mano che riceve… Il denaro non ha madrepatria e i finanzieri non hanno patriottismo né decenza: il loro unico obiettivo è il profitto.”
Gli fa eco Thomas Jefferson, in una lettera del 1816 indirizzata a John Madison: “Se il popolo americano permetterà alle banche private di gestire l’emissione della sua moneta, allora, alternando inflazione e deflazione, le banche e le società finanziarie che cresceranno intorno a esse spoglieranno il popolo di ogni proprietà, finché i suoi figli si sveglieranno senza un tetto nel continente che i loro padri conquistarono. (…) Credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti. (…) Il potere di emissione deve essere tolto alle banche e restituito al popolo, cui appartiene.”
L’usura era considerato un delitto dal Codice Penale per gli Stati di Parma, Piacenza e Guastalla del 1821, dalla Legge Napoletana del 7 aprile 1828 sugli interessi convenzionali in materia civile e commerciale, dal Regolamento Pontificio del 1832, dal Codice Penale del Regno di Sardegna del 1839, dal Codice Penale del Granducato di Toscana del 1853, dal Codice Estense del 1855.
Il reato di usura era contemplato nel Codice Penale del 1859. Ma nel Codice Penale Italiano del 1889, ispirato a principi economici liberisti, non era più presente. D’altronde se la massoneria ha finanziato l’Unità d’Italia doveva pur avere i suoi motivi. Lo storico della massoneria Silvano Danesi, in un’intervista rilasciata al giornalista Ferruccio Pinotti, confluita nel suo incandescente documentatissimo dossier dal titolo Potere massonico. La“Fratellanza” che comanda l’Italia: politica, finanza, industria, mass media, magistratura, crimine organizzato, ci ricorda che “a favorire e proteggere lo sbarco dei Mille c’erano, al largo, le navi della Marina inglese; e si sa che il gran maestro della massoneria inglese è il re.” “Se oggi c’è l’Italia unita – insiste Danesi – lo si deve in gran parte alla massoneria. Del resto, ha proseguito: “l’incipit dell’inno nazionale è “Fratelli d’Italia”: vorrà pur dire qualcosa.” Un sospetto che, secondo me, sarebbe legittimo estendere anche al nome scelto da Giorgia Meloni per il suo partito.
Per quanto attiene alle interconnessioni fra grandi banche, massoneria e creazione del Regno d’Italia, va sottolineato che fra i protagonisti delle speculazioni finanziare legate ai “Mille” figurano i banchieri israeliti Adami e Lemmi. L’Adami fornì le vettovaglie per la spedizione e, con denaro massonico, pagò sottobanco i vapori “trafugati” Piemonte e Lombardo. Garibaldi lo ricompensò con una concessione per la costruzione delle ferrovie nel Mezzogiorno, ove lo Stato si impegnava ad accollarsi ogni perdita di gestione. Al Lemmi, insignito con la carica di Gran Maestro, toccò il monopolio dei tabacchi.
Chiusa parentesi, torniamo alla nostra carrellata di sconcertanti lampi sull’usura.
Nel Libro ascetico della giovane Italia, (1926), Gabriele D’Annunzio suggerisce: “Separiamoci dall’Occidente degenere che, dimentico d’aver contenuto nel suo nome “lo splendore dello spirito senza tramonto”, è diventato un’immensa banca giudea in servizio della spietata plutocrazia transatlantica.”
Sotto il fascismo, il Codice Penale del 1930 reintroduce il delitto di usura.
Papa Pio XI, nell’Enciclica Quadragesimo anno del 1931, sentenziò: “Ai nostri tempi non vi è solo la concentrazione della ricchezza, ma anche l’accumularsi di una potenza enorme, un’egemonia dell’economia nelle mani di pochi. Questo potere diviene più che mai dispotico in quelli che, tenendo in pugno il denaro, la fanno da padroni: onde sono in qualche modo i distributori del sangue stesso di cui vive l’organismo economico e hanno in pugno, per così dire, l’anima dell’economia, sicché nessuno, contro la loro volontà, potrebbe respirare.”
Ezra Pound ha pagato cara la sua battaglia contro l’usura. Aveva 60 anni quando, dopo settimane di interrogatori, nel maggio 1945 gli americani lo rinchiusero per tre settimane in una gabbia di ferro, esposta al sole e ad accecanti riflettori durante la notte, nel Centro di formazione disciplinare vicino a Pisa. L’inumano trattamento gli procurò un collasso. In seguito, sottoposto a una perizia psichiatrica che lo definì “infermo di mente”, fu internato per 12 anni nel manicomio criminale di St. Elizabeths. Il suo prezioso avvertimento è custodito nello scrigno della poesia eterna (Cantos 45).
“Con usura nessuno ha una solida casa di pietra squadrata e liscia per istoriarne la facciata, con usura non v’è chiesa con affreschi di paradiso con usura non si dipinge per tenersi arte in casa, ma per vendere e vendere presto e con profitto, peccato contro natura, (…) usura appesantisce il tratto, falsa i confini, con usura nessuno trova residenza amena. Si priva lo scalpellino della pietra, il tessitore del telaio CON USURA la lana non giunge al mercato e le pecore non rendono peggio della peste è l’usura, (…) Duccio non si fe’ con usura né Piero della Francesca o Zuan Bellini. (…) L’Angelico non si fe’ con usura (…) l’azzurro s’incancrena con usura (…) Usura soffoca il figlio nel ventre arresta il giovane drudo, cede il letto a vecchi decrepiti, si frappone tra giovani sposi CONTRO NATURA Ad Eleusi han portato puttane Carogne crapulano ospiti d’usura.
Questi versi immortali di Pound prefigurano purtroppo la situazione attuale. Oggi i partiti si dipingono come paladini del popolo. Eppure non si azzardano certo a smascherare la truffa dell’usura. Nemmeno un politico che rivendichi il sacrosanto diritto dello Stato a battere la propria moneta. Neanche un giudice disposto a denunciare l’illegittimità dei Trattati europei, incompatibili con la nostra Costituzione. Nessun giornalista di regime pronto a informare il pubblico sulla circostanza che tutte le banche centrali sono società per azioni in mano a privati, speculatori senza scrupoli che appartengono a poche esclusive famiglie di banchieri, i quali gestiscono e manipolano a proprio vantaggio i cicli del mercato, della borsa e della politica, gonfiando inflazione, debito pubblico e tassi d’interesse. Personaggi che si muovono in ambito sovranazionale, godono di totale immunità, indicono riunioni a porte chiuse e deliberano nella massima segretezza, senza dover giustificare il proprio operato ad alcun organo di controllo istituzionale esterno. La Fed, ad esempio, non stila un bilancio né è sottoposta a revisione contabile. Riguardo poi alle decisioni assunte dalla Banca Centrale Europea, i singoli governi non hanno alcuna voce in capitolo (per i dettagli si consulti il SEBC, Protocollo sullo Statuto del sistema Europeo di banche centrali e della Banca centrale Europea).
Marco Pizzuti, in Rivelazioni non autorizzate – Il sentiero occulto del potere, ricostruisce due scenari che aiutano a comprendere il motivo per cui qualunque azione concreta in difesa della sovranità monetaria sia destinata a naufragare. Abraham Lincoln, per finanziare la Guerra di secessione americana, anziché indebitare il suo Paese con i banchieri internazionali che pretendevano tassi d’interesse tra il 24 e il 36%, nel 1865 firmò un provvedimento che consentì di mettere in circolazione quattrocento milioni di dollari non gravati da debito né da interessi, i c.d. green bucks. Il 14 aprile 1865 fu freddato con un colpo di rivoltella alla nuca, mentre dal palco presidenziale assisteva a uno spettacolo presso il Ford Theatre di Washington. E la legge da lui emanata venne revocata di lì a poco.
Dopo quasi un secolo, il 4 giugno 1963, J.F.Kennedy firmò l’ordine esecutivo num.11110, per impedire alla Federal Reserve Bank di continuare a prestare al Governo degli Stati Uniti soldi gravati da interesse. Quando il 22 novembre dello stesso anno fu assassinato a Dallas, la circolazione dei quattro miliardi di dollari, che il Dipartimento del Tesoro aveva nel frattempo provveduto a stampare, fu bruscamente interrotta.
La nostra memoria corre infine al 1966. A quel tempo Aldo Moro, incline a una politica di stampo sovranista, era Presidente del Consiglio dei Ministri. E intendeva finanziare spese statali per 500 miliardi di lire. La Banca d’Italia non si rese disponibile a soddisfare la sua richiesta. Decise allora di emettere biglietti di Stato a corso legale, cartamoneta da 500 lire. Un’operazione che si realizzò in virtù di tre diversi DPR (decreti del Presidente della Repubblica), firmati rispettivamente il 20 giugno 1966 e il 20 ottobre 1967 da Giuseppe Saragat e il 14 febbraio 1974 da Giovanni Leone. Moro dimostrò così che si poteva creare denaro senza indebitare il Paese. Il 9 maggio1978 fu barbaramente assassinato. Il 15 giugno 1978 il Presidente Giovanni Leone diede le dimissioni anticipate. La cartamoneta da 500 lire venne subito tolta dalla circolazione. L’ipotesi di emettere moneta non a debito cadde nel dimenticatoio.
Solo una catena di strane coincidenze? Oppure tre lezioni esemplari, pervase di una formidabile carica deterrente, che potrebbero perciò aver contribuito a dissuadere gli amministratori della cosa pubblica dal coltivare qualsivoglia velleità patriottica in materia di moneta? I maggiordomi della cupola atlantista prediligono in effetti tuffarsi a capo fitto in questioni irrilevanti. Si occupano di animare il patetico teatrino di quel pluralismo fasullo che in noi suscita ormai soltanto orrore e disgusto. Poiché a governarci in realtà è una banda di Giuda. Untuosi traditori al servizio del nemico, eseguono ordini criminali, finalizzati a svendere l’Italia. Oltre che a umiliare in tutti i modi gli Italiani, con un fisco rapace, una burocrazia tirannica, la sanità pubblica al collasso, la previdenza sociale e le tutele ai lavoratori sbriciolate, un’immigrazione fuori controllo, la dragonesca distruzione creativa delle aziende zombie, una propaganda fanatica su gender e ius soli, la desertificazione dell’istruzione, i ponti autostradali che crollano, e via dicendo. Costoro meritano quindi il massimo del disprezzo. A chiedercelo sono i nostri avi, che hanno conquistato con il sangue questa terra splendida, affinché vi fiorissero genio e bellezza. Mai avrebbero tollerato che, con lo sterco del demonio, venissero comprate le anime dei loro discendenti.
E bando alle ingenuità: siamo inquilini del Terzo millennio, e se davvero la Storia è maestra di vita, come possiamo illuderci che una volontà politica autenticamente orientata al bene della collettività possa scaturire da una società fondata sulla logica del profitto, e stritolata fra le spire dell’usura? Organizziamoci dunque per salvare la nostra civiltà: moneta parallela, sanità alternativa. E una scuola per restare umani. Ma evitiamo, per favore, di insozzarci con la feccia dei partiti.
-Lidia Sella
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giuseppearagno · 2 years ago
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Unione Popolare: “Si apre la nostra fase costituente”
Sono state/i in centinaia a raccogliere l’appello per l’apertura della fase costituente di “Unione Popolare”, nonostante il caldo soffocante di Roma. L’incontro di ieri, che si è protratto fino alle 17.00, si è tenuto presso il “Circolo Arci Concetto Marchesi”, nella periferia romana, dove Rifondazione Comunista, stava svolgendo la sua festa cittadina. Luigi de Magistris, aprendo i lavori, ha…
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ross-nekochan · 3 months ago
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Ho scoperto del cambio di paradigma di Zuckerberg e di Meta dalle storie dei Tlon, per cui le ripercussioni di tutto ciò le ho comprese assieme alla notizia stessa.
Come è stato detto, la notizia è passata in sordina in Italia, ma le conseguenze che avrà questa cosa saranno ENORMI.
Basta tornare un po' indietro nel tempo, ossia al famoso 2019, quando giravano bufale su bufale sul covid e sul vaccino a cui le persone credevano ciecamente, per rendersi conto della gravità della situazione.
Quanto peggiorerà il mondo dopo questo editto (come è stato giustamente definito)?
Personalmente, non ho mai avuto troppa fiducia nel futuro e nelle nuove generazioni, ancor di più adesso che ho e ho avuto a che fare con qualche esemplare da quando sono arrivata qui (per la questione naturale per cui "si fa gruppo" tra connazionali quando sei all'estero). Infatti, che fiducia posso avere se a 23 anni questi ancora sfottono chi è "frocio", se quella di poter mettere il cognome della madre a un figlio "è una cazzata" e che il tappo attaccato alla bottiglia "è un'altra cagata"? Che fiducia posso avere nel futuro se vedo continuamente bebè con ancora il ciuccio in bocca essere silenziati dai genitori con lo smartphone (questo sia in Italia che in Giappone)?
E ora, cosa ci si può aspettare dal mondo se la buona maggioranza delle persone nel mondo passano lo stesso quantitativo di ore di una giornata lavorativa (o più) su le piattaforme di Meta che faranno girare cazzate su cazzate?
In napoletano si dice tipo:"Quindi se ti dico che il ciuccio (=asino) che vola, tu ci credi?". È quello che sta succedendo per davvero.
Per carità, le bufale sono sempre esistite ed esisteranno sempre, è solo il mezzo di comunicazione che cambia forma, però se prima si poteva evitare il consumo di un certo tipo di materiale ora è praticamente utopia perché vorrebbe dire diventare eremiti digitali - e non solo, dato che, ad oggi, il digitale ha persino più valore del reale.
Vorrei non rimanere atterrita difronte a questa notizia, così come non lo sono stata quando è stata eletta Meloni o come non lo sono più quando succedono catastrofi naturali... però stavolta non ci riesco troppo.
Non sono una di quelle persone che vede il passato sempre migliore del presente, anzi, l'ignoranza pesante è sempre esistita ed è sempre stata ben più capillare delle idee progressiste. Però avendo vissuto solo in questo arco temporale abbastanza ristretto, la curiosità che mi sorge è: qual era la visione che avevano gli intellettuali del loro presente? Come si sentiva, ad esempio, Marx nel suo momento storico? Oppure come si sentivano i contrari al nazismo e al fascismo quando questi acquisivano sempre più consenso? Era impauriti da quello che stava succedendo oppure avevano una visione più cinica e super-partes (come "il popolo è fatto così, si beve tutto e questa è solo la naturale conseguenza")?
Comunque sia, ad oggi, spero con tutto il cuore che si ergerà un nuovo social o un nuovo modo di abitare il digitale regolato su criteri meno scellerati di questi (non che ci voglia molto... ma ci vuole molto coraggio per voler mettere in piedi un progetto simile nel contesto attuale), dove, almeno coloro che non vogliono utilizzare le piattaforme esistenti, potranno migrare per poter usufruire della parte migliore del web. Lo spero, anche se non ci credo troppo... anche perché con le ultime sparate di Trump, non so voi, ma a me una bella terza guerra mondiale non mi pare più una cosa così impensabile e lontana nel tempo...
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