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#Permessi di Accesso
infogenesis · 2 months
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Come Creare una Cartella Condivisa
Introduzione
Creare una cartella condivisa è un'operazione fondamentale per migliorare la collaborazione e l'efficienza all'interno di un team, sia esso di lavoro o personale. In questa guida, ti spiegheremo passo dopo passo come creare una cartella condivisa utilizzando diversi strumenti e piattaforme. Tratteremo metodi per Windows, macOS, Google Drive, OneDrive, e altre soluzioni cloud, fornendo consigli pratici e risolvendo le domande più comuni.
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Indice
Perché Creare una Cartella Condivisa
Come Creare una Cartella Condivisa su Windows
Come Creare una Cartella Condivisa su macOS
Come Creare una Cartella Condivisa su Google Drive
Come Creare una Cartella Condivisa su OneDrive
Altre Soluzioni di Cloud Storage
Consigli per la Sicurezza e la Privacy
Domande Frequenti
Conclusione
Perché Creare una Cartella Condivisa
Le cartelle condivise sono strumenti essenziali per la collaborazione. Permettono a più utenti di accedere, modificare e gestire documenti e file in modo simultaneo, eliminando la necessità di inviare e-mail con allegati o utilizzare chiavette USB. Ecco alcuni vantaggi principali:
Miglioramento della Collaborazione: Accesso condiviso ai documenti in tempo reale.
Risparmio di Tempo: Elimina la necessità di trasferire file manualmente.
Sicurezza: Soluzioni cloud offrono protezione avanzata dei dati.
Come Creare una Cartella Condivisa su Windows
Passaggi per la Creazione
Creazione della Cartella:
Clicca con il tasto destro del mouse sul desktop o in un'altra directory.
Seleziona "Nuovo" > "Cartella" e assegna un nome.
Condivisione della Cartella:
Clicca con il tasto destro sulla cartella creata.
Seleziona "Proprietà" > "Condivisione" > "Condividi".
Aggiungi gli utenti con cui vuoi condividere la cartella e imposta i permessi.
Gestione dei Permessi
È possibile assegnare permessi di lettura, scrittura o controllo completo agli utenti aggiunti.
Come Creare una Cartella Condivisa su macOS
Passaggi per la Creazione
Creazione della Cartella:
Apri il Finder.
Clicca su "File" > "Nuova Cartella" e assegna un nome.
Condivisione della Cartella:
Clicca con il tasto destro sulla cartella e seleziona "Ottieni informazioni".
Vai alla sezione "Condivisione e permessi" e aggiungi gli utenti.
Configurazione di iCloud Drive
Puoi anche utilizzare iCloud Drive per condividere cartelle tra dispositivi Apple:
Sposta la cartella su iCloud Drive.
Clicca con il tasto destro e seleziona "Condividi".
Come Creare una Cartella Condivisa su Google Drive
Passaggi per la Creazione
Accesso a Google Drive:
Apri Google Drive e accedi con il tuo account Google.
Creazione e Condivisione della Cartella:
Clicca su "Nuovo" > "Cartella" e assegna un nome.
Clicca con il tasto destro sulla cartella e seleziona "Condividi".
Inserisci gli indirizzi e-mail degli utenti e imposta i permessi.
Utilizzo di Google Drive
Google Drive permette anche di impostare link di condivisione per permettere l'accesso a chiunque abbia il link, con possibilità di definire i livelli di accesso (visualizzazione, commento, modifica).
Come Creare una Cartella Condivisa su OneDrive
Passaggi per la Creazione
Accesso a OneDrive:
Apri OneDrive e accedi con il tuo account Microsoft.
Creazione e Condivisione della Cartella:
Clicca su "Nuovo" > "Cartella" e assegna un nome.
Clicca con il tasto destro sulla cartella e seleziona "Condividi".
Inserisci gli indirizzi e-mail degli utenti e imposta i permessi.
Funzionalità Aggiuntive
OneDrive offre la possibilità di impostare scadenze per i link condivisi e di proteggere i link con una password.
Altre Soluzioni di Cloud Storage
Dropbox
Creazione e Condivisione:
Apri Dropbox e accedi.
Crea una nuova cartella e clicca su "Condividi".
Aggiungi gli indirizzi e-mail e imposta i permessi.
Box
Creazione e Condivisione:
Apri Box e accedi.
Crea una nuova cartella e seleziona "Condividi".
Aggiungi gli utenti e imposta i permessi.
Consigli per la Sicurezza e la Privacy
Imposta Permessi Appropriati: Assegna permessi specifici a seconda delle necessità.
Utilizza Autenticazione a Due Fattori: Protegge i tuoi account da accessi non autorizzati.
Monitora le Attività: Controlla regolarmente le attività nelle cartelle condivise per rilevare eventuali accessi sospetti.
Domande Frequenti
Posso condividere una cartella con persone che non hanno un account sul servizio di cloud storage?
Sì, molti servizi permettono di creare link condivisibili che chiunque può utilizzare per accedere alla cartella.
È possibile revocare l'accesso a una cartella condivisa?
Sì, puoi modificare o revocare i permessi di accesso in qualsiasi momento attraverso le impostazioni di condivisione del servizio utilizzato.
Come posso assicurarmi che i miei file siano al sicuro?
Utilizza servizi di cloud storage affidabili, imposta permessi adeguati, e abilita l'autenticazione a due fattori.
Conclusione
Creare una cartella condivisa è un processo semplice che può migliorare notevolmente la collaborazione e l'efficienza. Con le istruzioni fornite, potrai configurare cartelle condivise su diverse piattaforme in pochi minuti, mantenendo i tuoi dati al sicuro e accessibili ai tuoi collaboratori. Prova ora a creare la tua cartella condivisa e scopri quanto può facilitare il tuo lavoro quotidiano.
Fonti Autorevoli
Microsoft OneDrive
Google Drive
Dropbox
Apple iCloud Drive
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enkeynetwork · 16 days
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🏞️ ORRIDO DI BOTRI. LUCCA. IL CANYON PIÙ BELLO DELLA TOSCANA La riserva naturale Orrido di Botri è un'area naturale protetta statale istituita nel 1971. Occupa una superficie di 192,00 ha nella provincia di Lucca. IL Reparto Carabinieri Forestali di Lucca si occupa dei permessi e del controllo della Riserva. L'Orrido di Botri è una profonda gola calcarea scavata dal Rio Pelago. L'area si trova nel comune di Bagni di Lucca, nell'alta val Fegana alle pendici delle Tre Potenze e del monte Rondinaio. L'area è accessibile da Ponte a Gaio, e occorre passare dal letto in secca del torrente, per questo motivo l'accesso è autorizzato solo da metà giugno a settembre. 🔺 Avviso La Riserva naturale è gestita dal Reparto Carabinieri biodiversità di Lucca (0583 955525) che ne stabiliscono le regole di accesso. Dal 15 luglio l’accesso è consentito: il martedì, venerdì, sabato e domenica Dal 29 luglio al 1° settembre: tutti i giorni Dal 2 al 15 settembre: martedì, venerdì, sabato e domenica Visitate il sito di “Ufficio guide outdoor guide ambientali” che organizzano escursioni nel canyon. 🇬🇧 The Orrido di Botri Nature Reserve is a state-protected natural area established in 1971. It covers an area of 192.00 hectares in the province of Lucca. The Carabinieri Forest Unit of Lucca is responsible for issuing permits and overseeing the Reserve. The Orrido di Botri is a deep limestone gorge carved by the Rio Pelago. The area is located in the municipality of Bagni di Lucca, in the upper Fegana Valley at the foot of the Tre Potenze and Monte Rondinaio mountains. The area is accessible from Ponte a Gaio, and visitors must pass through the dry riverbed of the stream, which is why access is allowed only from mid-June to September. 🔺 Notice The Nature Reserve is managed by the Carabinieri Biodiversity Unit of Lucca (0583 955525), which sets the access rules. From July 15th, access is allowed on: Tuesdays, Fridays, Saturdays, and Sundays From July 29th to September 1st: every day From September 2nd to 15th: Tuesdays, Fridays, Saturdays, and Sundays Visit the website of “Ufficio guide outdoor guide ambientali,” which organizes excursions in the canyon.
www.facebook.com/share/p/GLrnG4nUSYUz6VLm/
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lamilanomagazine · 7 months
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Spaccio di droga in carcere. La squadra mobile di Teramo ha eseguito 8 arresti e 13 perquisizioni
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Spaccio di droga in carcere. La squadra mobile di Teramo ha eseguito 8 arresti e 13 perquisizioni. Nella prima mattinata del 29 febbraio 2024, nell'ambito di un'attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile - Sezione Antidroga - della Questura di Teramo e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, sono state eseguite 8 misure della custodia cautelare in carcere nonché perquisizione nella provincia di Teramo, di Chieti e presso le Case Circondariali di Teramo, Viterbo, Pescara e Roma Rebibbia. I reati contestati sono spaccio di sostanze stupefacenti e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. L'attività di polizia giudiziaria in questione costituisce il positivo epilogo di una complessa e articolata progressione investigativa che ha avuto la sua genesi da quanto emerso ed accertato in un giorno di metà agosto, quando un detenuto della Casa Circondariale di Teramo, di rientro da un permesso, ha avuto un malore, che avrebbe consentito di rivelare che lo stesso aveva occultati all'interno della pancia ovuli contenenti cocaina, per un peso di circa 90 grammi, sottoposti a sequestro dalla Polizia Penitenziaria. L'attività di indagine nata dal summenzionato fatto delittuoso, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo ha disvelato un sistema di spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish all'interno della Casa Circondariale di Teramo, che sarebbe stato posto in essere principalmente da appartenenti ad un nucleo familiare di origini straniere, il cui uomo di riferimento era detenuto per altra causa, con l'eventuale compartecipazione di altri soggetti, che avrebbero dato vita ad attività di spaccio all'interno del penitenziario teramano. L'attività tecnica avrebbe fatto emergere un' attività di alcuni componenti di una famiglia straniera, che, dall'esterno, avrebbero organizzato, con l'eventuale ausilio di altri soggetti, l'ingresso dello stupefacente in carcere, su disposizione del parente detenuto, che poi con l'aiuto dei complici avrebbe provveduto a smerciare all'interno del penitenziario. Il soggetto avrebbe comunicato dal carcere con l'esterno mediante uno smartphone, fattogli pervenire dalla sorella. Lo stesso smartphone sarebbe stato utilizzato da altri detenuti per comunicare con l'esterno. La sostanza stupefacente sarebbe stata fatta entrare mediante detenuti, che approfittando di permessi, l'avrebbero celata all'interno del proprio corpo, inghiottendo gli ovuli o nascondendoli all'interno dell'orifizio anale. Altro metodo utilizzato sarebbe stato quello di celare la sostanza stupefacente all'interno di pacchi, inviati ai detenuti da persone compiacenti. L'attività di indagine ha consentito di ricostruire anche il sistema di pagamento dello stupefacente, che sarebbe avvenuta mediante ricariche poste pay effettuate da familiari dei detenuti in favore di carte nella disponibilità di eventuali complici. In un'occasione, a fine agosto 2023, presso la Casa Circondariale di Teramo, personale della Polizia Penitenziaria procedeva al controllo di un detenuto che nella circostanza riusciva ad eludere gli accertamenti e a disfarsi di complessivi grammi 5 di sostanza stupefacente del tipo hashish. La predetta sostanza era contenuta in ovuli nascosti dal detenuto al suo interno. Il detenuto sarebbe riuscito a disfarsene. Recuperati poco dopo, l'analisi del DNA presente sugli ovuli avrebbe consentito di attribuirne l'ingresso in carcere al predetto detenuto. In un'altra occasione a fine ottobre 2023 alla periferia del Comune di Teramo, personale della Squadra Mobile della locale Questura effettuava il rinvenimento con contestuale sequestro di n. 3 involucri di cellophane contenenti complessivi grammi 220 di sostanza stupefacente del tipo cocaina, accuratamente interrati alla base di un albero, nella disponibilità del detenuto anzidetto e dei suoi presunti complici presenti all'esterno del carcere, come sarebbe emerso da attività tecnica. In un'altra occasione ancora, a metà dicembre 2023, presso la Casa Circondariale di Teramo, personale della Polizia Penitenziaria, in seguito ad indicazioni fornite dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo, rilevate dall'attività di indagine in corso, procedeva al controllo di un pacco destinato ad un detenuto, speditogli dalla propria madre, con occultati all'interno complessivi grammi 53 di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Al termine dell'attività di indagine, il G.I.P. del Tribunale di Teramo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti di 8 persone, di cui 6 già detenute per altra causa, la misura della custodia cautelare in carcere, per i reati di spaccio di sostanza stupefacente con l'aggravante di aver commesso il fatto in carcere. Contestualmente alle misure cautelari sono state eseguite perquisizioni nei confronti degli arrestati, nonché di altri 7 soggetti. L'operazione è stata eseguita nelle prime ore del mattino del 29 febbraio 2024 dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo con l'ausilio di personale del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, proveniente da Roma, Pescara, Napoli e Potenza, di Unità Cinofile Antidroga della Polizia di Stato di Roma e Pescara, nonché della Squadra Mobile di Chieti in relazione ad attività di perquisizione avvenuta in quella Provincia. Nel corso dell'operazione sono state perquisite le celle dei detenuti oggetti di indagine, nonché degli spazi da loro frequentati all'interno del penitenziario teramano. Perquisizioni a detenuti sono state eseguite anche nei penitenziari di Roma Rebibbia, Viterbo e Pescara, ove nel frattempo erano stati trasferiti alcuni dei soggetti oggetti di indagine. In particolare, le misure sono state eseguite nei confronti di 3  uomini già reclusi presso la Casa Circondariale di Teramo, di 3 soggetti, rispettivamente reclusi presso le Case Circondariali di Pescara, Viterbo e Roma Rebibbia, nonchè di 2 soggetti residenti nel Comune di Teramo. Nel corso delle predette perquisizione sono stati sottoposti a sequestro un telefono cellulare rinvenuto all'interno di una cella di un detenuto della Casa Circondariale di Teramo, n. 2panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish del peso complessivo di 50 grammi circa, sequestrate a un soggetto poste pay e telefoni cellulari sequestrati presso i domicili dei predetti soggetti. Questi ultimi, al termine delle formalità di rito, sono state associate rispettivamente presso la Casa Circondariale di Civitavecchia (RM) e presso la Casa Circondariale Roma Rebibbia. Inoltre, contestualmente all'esecuzione delle misure cautelari, personale della Squadra Mobile di Teramo e della Squadra Mobile di Chieti, ha effettuato perquisizioni personali e locali delegate nei confronti di ulteriori due indagati residenti nella provincia di Chieti. Tale attività ha permesso di sequestrare, un involucro contenente 15 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, materiale per il confezionamento dello stupefacente; 2.570,00 euro in banconote di vario taglio; telefoni cellulari in uso ai predetti. È stata, inoltre, eseguita perquisizione personale e domiciliare di iniziativa nei confronti di un uomo straniero domiciliato a Tortoreto (TE), che ha consentito di sequestrare, segnalando il predetto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, 6 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo hashish, 0,75 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina, 31.900,00 euro in banconote di vario taglio, n. 2 banconote da 50 euro verosimilmente false, telefoni cellulari a lui in uso. All'attività svolta presso la Casa Circondariale di Teramo ha presenziato il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo titolare del fascicolo relativo al procedimento penale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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dariobonacina · 10 months
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Password: scocciatura o serratura?
Nella classifica delle password più utilizzate, l’Italia si distingue (poco): mentre a livello mondiale resta saldamente in testa l’inossidabile “123456“, noi ci distinguiamo scegliendo “admin” (dimostrando anche un discreto complesso di superiorità: l’admin è l’utente principale, quello che ha permessi di accesso “onnipotenti”). Ma in realtà la fantasia è poca, come si vede dal parallelo tra le…
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tecnoandroidit · 11 months
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TerraMaster rivoluziona la gestione delle tue foto con l'intelligenza artificiale: sicurezza e condivisione come non mai
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Con il passare del tempo, il numero di foto scattate dalle persone tende ad aumentare progressivamente. In un'epoca in cui la privacy è fortemente enfatizzata, emergono preoccupazioni per la sicurezza legate all'archiviazione di queste preziose immagini su smartphone, cloud storage, hard disk esterni e altre piattaforme. La conservazione sicura, la condivisione e la gestione di queste immagini di valore sono diventate una questione di interesse pubblico. TerraMaster, un marchio professionale focalizzato sulla fornitura di prodotti di archiviazione innovativi per la casa e per le aziende, ha recentemente lanciato il nuovo Terra Photos. Si tratta di un'applicazione per la gestione delle foto che, attraverso algoritmi di Intelligenza Artificiale, è in grado di riconoscere e categorizzare volti e scene nelle foto situate in una directory specifica. Questo permette agli utenti di ordinare, classificare e condividere le foto attraverso un'interfaccia grafica. È lo strumento ideale di gestione delle foto per gli utenti domestici e gli appassionati di fotografia. Caratteristiche Chiave di Terra Photos Archiviazione Centralizzata Sicura Supportando le diverse applicazioni di backup e i protocolli di trasmissione dati nel sistema TOS, gli utenti possono raccogliere foto da telefoni cellulari, computer e dischi di rete in Terra Photos per una gestione centralizzata. Facendo affidamento sul NAS di TerraMaster, gli utenti possono espandere lo spazio di archiviazione in base alle proprie necessità e ottenere un'archiviazione e una gestione centralizzate e sicure delle foto. Elaborazione in Batch con Riconoscimento AI Gli utenti possono elaborare le foto in gruppi, ognuno dei quali contiene 500 foto. Dopo un riavvio, l'elaborazione riprenderà dai gruppi che non sono ancora stati identificati, risparmiando così tempo. Funzione di Selezione Multipla Gli utenti possono selezionare più foto contemporaneamente selezionando prima una foto, quindi tenendo premuto il tasto Shift prima di fare clic su un'altra foto; tutte le foto tra la prima e la seconda verranno selezionate. Miglioramento dell'Esperienza Utente Una volta completata l'indicizzazione, le miniature possono essere visualizzate su Terra Photos man mano che vengono generate. La velocità di caricamento delle miniature è ottimizzata da 100 millisecondi a 10 millisecondi, aumentando l'efficienza di 10 volte. Condivisione Diversificata Per i link condivisi possono essere impostate password e date di scadenza, così come il numero di accessi consentiti. Gli utenti possono condividere più foto singolarmente o l'intero album fotografico e possono impostare permessi di condivisione per decidere chi può aggiungere, eliminare e scaricare foto. Disponibile in Ogni Momento e Ovunque Abbinato all'app TNAS.online e TNAS Mobile 3 del sistema TOS, gli utenti possono facilmente ottenere un accesso remoto e rivivere momenti belli in qualsiasi momento e luogo. Read the full article
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L'Ue lancia piano per eolico, permessi più veloci e aiuti
Autorizzazioni più veloci e digitalizzate, criteri oggettivi per le aste, un accesso più semplice ai finanziamenti Ue e piena flessibilità sugli aiuti aiuti di Stato. Sono le misure principali contenute nel nuovo piano sull’eolico presentato oggi dalla Commissione europea per centrare il target del 42,5% di energia rinnovabile entro il 2030.     L’obiettivo sulle rinnovabili, sottolinea…
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solisjetflights · 1 year
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Efficienza In Volo: Come Una Corretta Pianificazione Dei Permessi Aeroportuali Migliora L’Esperienza Di Noleggio Di Un Jet Privato
Viaggiare con un jet privato è l’epitome del lusso e della convenienza. Che sia per affari o per piacere, l’esperienza di volare su un jet privato è impareggiabile. Un fattore chiave che può migliorare significativamente la vostra esperienza di noleggio di un jet privato è la corretta pianificazione dei permessi aeroportuali. In questo articolo analizzeremo come un’efficiente pianificazione dei permessi aeroportuali possa elevare la vostra esperienza di noleggio di un jet privato, garantendo un viaggio senza interruzioni e senza stress dall’inizio alla fine.
I Privilegi dei Viaggi in Jet Privato
I viaggi in jet privato offrono una serie di vantaggi che li rendono un’opzione interessante per coloro che tengono al proprio tempo e al proprio comfort. Questi vantaggi includono:
Itinerari personalizzati:
Quando noleggiate un jet privato, avete la flessibilità di creare un programma di volo personalizzato che si adatti alle vostre esigenze. Non ci sono orari di partenza fissi e potete scegliere gli aeroporti più convenienti per la partenza e l’arrivo.
Risparmio di tempo:
I jet privati spesso operano da aeroporti più piccoli e meno congestionati, consentendo check-in più rapidi e procedure di sicurezza più brevi. Questo si traduce in un notevole risparmio di tempo rispetto ai voli commerciali.
Comfort di lusso:
I jet privati sono progettati pensando al comfort dei passeggeri. Potrete godere di cabine spaziose, posti a sedere confortevoli, catering gourmet e tutti i servizi che desiderate.
Privacy e sicurezza: Con un jet privato avrete l’aereo tutto per voi, garantendovi la massima privacy durante il viaggio. Inoltre, avete il controllo su chi vi accompagna durante il volo, aumentando la sicurezza e la riservatezza.
Efficienza: I jet privati possono accedere a una vasta rete di aeroporti, compresi quelli non serviti dalle compagnie aeree commerciali. Questa flessibilità consente di avvicinarsi alla destinazione, riducendo i tempi di trasporto via terra.
Il Ruolo dei Permessi Aeroportuali
Sebbene i privilegi dei viaggi in jet privato siano evidenti, la loro piena realizzazione dipende in larga misura da una pianificazione meticolosa, in particolare per quanto riguarda i permessi aeroportuali. I permessi aeroportuali sono autorizzazioni concesse dalle autorità competenti che consentono a un aeromobile di operare in un determinato aeroporto. Questi permessi sono essenziali per un’esperienza di noleggio di jet privati senza soluzione di continuità, ed ecco perché:
Accesso ad aeroporti esclusivi: I viaggiatori di jet privati spesso scelgono aeroporti piccoli e privati per la loro comodità e vicinanza alla destinazione. I permessi adeguatamente pianificati garantiscono l’accesso a questi aeroporti esclusivi, evitando la congestione e i ritardi spesso associati ai principali hub commerciali.
Viaggi internazionali: Per i viaggi internazionali, i permessi aeroportuali sono fondamentali. Permettono ai jet privati di atterrare negli aeroporti stranieri e di superare senza problemi le procedure doganali e di immigrazione. Senza i permessi necessari, i viaggi internazionali possono diventare un incubo logistico.
Conformità e sicurezza: I permessi aeroportuali assicurano anche che le operazioni dei vostri jet privati siano conformi a tutte le normative e agli standard di sicurezza pertinenti. Ciò include la verifica dell’aeronavigabilità dell’aeromobile, delle qualifiche dell’equipaggio e del rispetto delle leggi locali in materia di aviazione.
Pianificazione e coordinamento: Una pianificazione efficiente dei permessi aeroportuali è fondamentale per la programmazione. Assicura che il vostro aereo possa atterrare e decollare secondo il vostro itinerario personalizzato, riducendo al minimo i ritardi e massimizzando il vostro tempo.
Gestione dei costi: Una corretta pianificazione dei permessi aeroportuali può anche contribuire alla gestione dei costi. I ritardi o i cambi di rotta dovuti a problemi di permessi possono comportare spese aggiuntive, come il costo del carburante e gli straordinari dell’equipaggio.
Sfide nell’Ottenimento dei Permessi Aeroportuali
Sebbene le autorizzazioni aeroportuali siano fondamentali, il loro ottenimento può essere un processo complesso e dispendioso in termini di tempo. Le sfide associate all’acquisizione dei permessi comprendono:
Complessità normativa: Ogni Paese e aeroporto può avere una propria serie di regolamenti e requisiti per le operazioni dei jet privati. Navigare in questo panorama normativo può essere scoraggiante.
Tempi di attesa: il processo di ottenimento dei permessi richiede spesso tempi di attesa che variano da una località all’altra. La mancata pianificazione può portare a problemi di autorizzazione all’ultimo minuto.
Documentazione e conformità: Una documentazione adeguata e la conformità alle normative sono essenziali per l’approvazione del permesso. Ciò include la fornitura di informazioni dettagliate sull’aeromobile, sui passeggeri e sull’equipaggio, nonché il rispetto degli standard di sicurezza e protezione.
Barriere linguistiche: I viaggi internazionali possono richiedere permessi in lingue diverse, il che può costituire un ostacolo per una comunicazione e un coordinamento efficienti.
Costi dei permessi: L’ottenimento dei permessi può comportare tasse e oneri associati, che possono variare notevolmente a seconda del luogo e del tipo di operazione.
Pianificazione Efficiente dei Permessi: Elevare la Vostra Esperienza
Per garantire un’esperienza di noleggio di jet privati senza interruzioni, è essenziale affrontare in modo efficace le sfide associate ai permessi aeroportuali. Ecco alcune strategie da considerare:
Rivolgersi a un’assistenza professionale: Lavorare con fornitori di servizi di aviazione esperti o broker di voli charter può semplificare il processo di acquisizione dei permessi. Essi dispongono delle conoscenze e dei contatti necessari per affrontare le complessità e garantire l’ottenimento di tutti i permessi necessari.
Pianificare in anticipo: Iniziate la procedura di richiesta dei permessi con largo anticipo rispetto alla data del viaggio, soprattutto per i viaggi internazionali. In questo modo si ha tutto il tempo necessario per l’elaborazione e si riduce il rischio di problemi dell’ultimo minuto.
Rimanere informati: Tenetevi aggiornati sulle normative e sui requisiti più recenti per le operazioni con jet privati nelle destinazioni desiderate. Essere informati vi aiuterà a fornire la documentazione necessaria e a rispettare le norme locali.
Stabilire una comunicazione chiara: Mantenete linee di comunicazione aperte con il vostro fornitore di servizi di noleggio, le autorità competenti e i servizi di assistenza a terra. Una comunicazione chiara assicura che tutti i soggetti coinvolti siano sulla stessa pagina, riducendo le possibilità di incomprensioni o ritardi.
Considerare i costi dei permessi: Considerate i costi dei permessi nel vostro budget di viaggio. Anche se possono variare, conoscere i costi approssimativi in anticipo può aiutare nella pianificazione finanziaria.
L’efficienza in volo è un tratto distintivo dei viaggi in jet privato, e una corretta pianificazione dei permessi aeroportuali gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questa efficienza. Affrontando le sfide associate ai permessi e adottando approcci strategici, i viaggiatori con jet privati possono elevare la loro esperienza di charter a nuovi livelli. Che si tratti di accedere ad aeroporti esclusivi, di garantire la conformità internazionale o di ridurre al minimo i ritardi, una pianificazione efficiente dei permessi è la chiave per liberare tutto il potenziale dei viaggi in jet privato. Quindi, la prossima volta che vi imbarcherete in un viaggio a bordo di un jet privato, ricordate che dietro le quinte, un’attenta pianificazione dei permessi sta rendendo possibile la vostra esperienza lussuosa e conveniente.
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personal-reporter · 1 year
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Piscina in giardino: nuove tendenze per l'estate
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Il pensiero di avere una piscina in giardino può sembrare un sogno irrealizzabile per molti, ma in realtà oggi è diventato molto più conveniente di quanto si possa pensare. Non solo i costi di acquisto si sono abbassati rispetto al passato, ma ci sono anche nuove soluzioni che esentano l'utente dal dover richiedere permessi dal comune di appartenenza. In questo articolo vedremo i vantaggi di avere una piscina in giardino e come le aziende specializzate possono aiutare il cliente in tutti i passaggi di installazione. I vantaggi di avere una piscina in giardino Sembra scontato dirlo, ma avere una piscina in giardino offre numerosi vantaggi, sia dal punto di vista del benessere fisico che di quello psicologico. In primo luogo, la piscina è uno strumento di relax che permette di sfuggire al caos della vita quotidiana. È infatti risaputo al giorno d’oggi come il nuoto aiuti a ridurre lo stress, a migliorare il sonno e a tenere allenati i muscoli. Inoltre, la piscina può essere un luogo di divertimento per tutta la famiglia e un'occasione per socializzare con amici e parenti. La piscina in giardino offre anche un valore estetico all’ambiente: una piscina ben progettata può diventare un punto di riferimento per l’occhio, migliorando l'aspetto complessivo dell'area esterna della casa. Inoltre, l'acqua della piscina può aiutare a rinfrescare l'aria circostante, creando un ambiente più confortevole durante le calde giornate estive. Rimane ancora da aggiungere che la piscina può anche rappresentare un investimento a lungo termine per la casa. Se curata a dovere e ben tenuta può infatti aumentare il valore della proprietà e renderla più attraente per potenziali acquirenti in futuro. Nuove soluzioni per installare una piscina Purtroppo, parlando di piscine emerge spesso una amara verità: molti potrebbero essere scoraggiati dal pensiero di dover richiedere un permesso al comune per l'installazione di una piscina in giardino. Tuttavia, ci sono nuove soluzioni che esentano l'utente da questo onere. Ad esempio, produttori di piscine come Proleader offrono piscine prefabbricate, che possono essere installate in modo semplice e veloce, senza richiedere il permesso del comune. Queste piscine sono disponibili in diversi modelli e dimensioni e possono essere personalizzate in base alle esigenze del cliente. Naturalmente non stiamo cercando di minimizzare l’impatto che un lavoro di questo tipo può avere sulla vita di tutti i giorni: a prescindere dal modello, l'installazione di una piscina in giardino richiede sempre una serie di passaggi, dalla scelta del modello alla progettazione, arrivando solo in un secondo momento all'installazione. Per fortuna, ci sono aziende che oltre a vendere i materiali possono aiutare il cliente in tutti questi passaggi. Molte di esse offrono servizi di consulenza e progettazione personalizzati, in modo da aiutarti a scegliere la piscina più adatta alle tue esigenze e ai tuoi gusti estetici. Inoltre, le aziende si occupano di tutti gli aspetti dell'installazione, inclusi gli aspetti tecnici e le questioni burocratiche. L'installazione di una piscina in giardino richiede molto spesso un'accurata preparazione del terreno, il posizionamento della piscina e la connessione ai sistemi di filtraggio e di controllo, forse la parte più complessa da svolgere con il fai da te. Tutte queste operazioni richiedono competenze specifiche e attrezzature specializzate, che solo le aziende esperte possono fornire. Molto importante infine avere accesso immediato a servizi di manutenzione e assistenza tecnica a lungo termine, che possano garantire la sicurezza e la buona funzionalità della piscina e riducendo i costi a lungo termine ed i rischi per la salute.  Read the full article
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orizoncontrols · 1 year
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IL NOSTRO BUILDING MANAGEMENT SYSTEM IN HTML5
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Un sistema di BMS (Building Management System) è efficiente non solo quando rende effettiva l'ottimizzazione energetica, l'efficientamento degli impianti, della manutenzione e la semplicità nella gestione dell'edificio anche da remoto, no; è efficiente quando anche la piattaforma software in cui viene eseguito è semplice, funzionale, attuale e compatibile con la tecnologia nel tempo.Uno dei problemi principali dei system integrator nel corso di quest'ultimo decennio, è stato quello di fornire un'interfaccia grafica per il BMS compatibile con tutte le tecnologia portatili, compatibile con tutti i sistemi operativi in commercio e che si mantenesse nel tempo. La tecnologia web di 10 anni fa è stata messa da parte da ormai tutti i principali web browser del mondo, Google Chrome, Mozilla Firefox, Microsoft Edge, Opera, Safari, rendendo impossibile l'esecuzione di numerosi software per il BMS realizzati in quegli anni e costringendo i system integrator a ricreare da zero la loro piattaforma di controllo web, sommando quindi ulteriori costi per tale realizzazione al cliente finale.Grazie alla nostra lunga e duratura partnership con Distech Controls, possiamo sviluppare e realizzare piattaforme IoT per il BMS (Building Management System) con interfacce grafiche (UI) che bypassano questi limiti e che saranno sempre compatibili con tutti i web browser attuali e futuri. Il controllo remoto del tuo BMS sarà possibile anche tramite dispositivi mobili, senza l'ausilio di un ulteriore app o licenza, semplicemente tramite un web browser mobile, un'infrastruttura di rete sicura con specifici permessi di accesso sul firewall o una connessione remota privata sicura (VPN).
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Orizon Srl ha sempre creduto nella semplicità d'utilizzo, ritenendo che l'interfaccia grafica del BMS è un elemento chiave importante quanto il sistema stesso, pertanto ha costantemente investito nella ricerca e sviluppo di nuove interfacce utente semplici e funzionali che risolvessero i problemi dei limiti di compatibilità imposti dalla tecnologia attuale e futura e che fossero accessibili da qualsiasi dispositivo smart.Orizon è costituita da un vero e proprio reparto di progettazione grafica che getta un incredibile valore aggiunto al prodotto finale firmato unicamente Orizon S.r.l. Se stai pensando di investire su un sistema di Smart Building Automation, non esitare a chiedere maggiori informazioni ai nostri esperti. CONTATTACI per avere una consulenza a 360°, uno studio dei possibili casi di intervento e fattibilità, senza impegni.
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Orizon Building Management System
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Orizon Building Management System Orizon S.r.l. - Domotica San Donà di Piave - BMS (Building Management System) - System Integrators per l'automazione dei sistemi intelligenti domotici, multimediali e professionali connessi all'IOT. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 6 months
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Piano Banda Ultralarga: la Corte dei Conti lancia l'allarme
Un nuovo allarme arriva dalla Corte dei Conti: il Piano Banda Ultralarga per le aree bianche, quelle a fallimento di mercato per l'assenza di investimenti privati, è in ritardo. Un ritardo "sensibile" che rischia di esacerbare il divario digitale tra le zone rurali e quelle urbane, privando milioni di cittadini italiani di un accesso adeguato alla rete internet. 8,4 milioni di abitazioni senza connettività Il piano, avviato nel 2016, si propone di portare la connettività a circa 8,4 milioni di abitazioni in aree bianche, pari a un terzo del totale nazionale. L'obiettivo iniziale era di completare l'infrastruttura entro il 2022, ma la scadenza è stata posticipata al 2026. Le cause del ritardo del Piano Banda Ultralarga Secondo la Corte dei Conti, il ritardo è dovuto a una serie di fattori, tra cui: - Complesse procedure autorizzative: la burocrazia e i ritardi nell'ottenimento dei permessi necessari hanno rallentato l'avvio dei lavori. - Problemi tecnici: la posa della fibra ottica in aree rurali e montane presenta sfide tecniche e logistiche non indifferenti. - Carenza di risorse umane: le aziende incaricate dei lavori lamentano la difficoltà di reperire personale qualificato. Le conseguenze del ritardo Il ritardo nella realizzazione del piano avrà diverse conseguenze negative: - Esclusione digitale: i cittadini delle aree bianche saranno ancora più esclusi dalla società digitale, con ripercussioni negative sull'economia, l'istruzione e la qualità della vita. - Disuguaglianza territoriale: il divario digitale tra aree urbane e rurali si amplierà, creando una nuova forma di disuguaglianza. - Competitività ridotta: l'Italia perderà competitività a livello internazionale, non essendo in grado di sfruttare appieno le potenzialità del digitale. Cosa fare? Per accelerare la realizzazione del piano, la Corte dei Conti suggerisce alcune misure: - Semplificare le procedure autorizzative: ridurre i tempi e i costi necessari per ottenere i permessi necessari. - Investire nella formazione: formare personale qualificato per la posa della fibra ottica. - Monitorare costantemente l'avanzamento dei lavori: assicurare che il piano venga realizzato nei tempi previsti. Un problema urgente da risolvere Il ritardo sulla banda larga nelle aree bianche è un problema urgente che richiede un impegno serio da parte del governo e delle aziende coinvolte. Solo con un'azione decisa e tempestiva si potrà evitare di escludere milioni di cittadini italiani dalla società digitale e di compromettere la competitività del paese. Oltre al problema del ritardo, l'articolo potrebbe approfondire altri aspetti, come: - Le iniziative del governo per colmare il divario digitale: il piano voucher per le famiglie e le imprese, il progetto Italia 1 Giga. - Le esperienze positive in altri paesi: come hanno fatto altri paesi europei a portare la banda ultralarga nelle aree rurali? - Il ruolo delle associazioni di cittadini: l'importanza di sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema del divario digitale. Foto di Lucent_Designs_dinoson20 da Pixabay Read the full article
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infogenesis · 2 months
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Come Attivare la Modalità Dio in Windows: Il Trucco che Pochi Conoscono
Windows è pieno di funzioni nascoste che possono migliorare la tua esperienza utente, e una delle più interessanti è la cosiddetta "Modalità Dio" (God Mode). Questo trucco poco conosciuto ti permette di accedere rapidamente a tutte le impostazioni del sistema operativo da un'unica cartella. In questo articolo, ti guideremo passo dopo passo per attivare la Modalità Dio e sfruttare al meglio questo potente strumento.
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Indice
Introduzione
Cos'è la Modalità Dio
Perché Utilizzare la Modalità Dio
Come Attivare la Modalità Dio in Windows
Passaggi per Attivare la Modalità Dio
Requisiti di Sistema
Cosa Puoi Fare con la Modalità Dio
Suggerimenti e Trucchi per Sfruttare al Meglio la Modalità Dio
Risoluzione dei Problemi Comuni
Conclusioni
Introduzione
La Modalità Dio non è una funzionalità ben pubblicizzata di Windows, ma una volta scoperta, diventa uno strumento indispensabile per ogni utente avanzato. Con questo trucco, puoi accedere a tutte le impostazioni di Windows da un unico punto, risparmiando tempo e semplificando la gestione del sistema.
Cos'è la Modalità Dio
La Modalità Dio è una cartella speciale che raccoglie tutti i pannelli di controllo di Windows in un unico posto. Questa funzionalità esiste sin dai tempi di Windows Vista e continua a essere presente nelle versioni successive del sistema operativo, inclusi Windows 10 e Windows 11.
Perché Utilizzare la Modalità Dio
Utilizzare la Modalità Dio offre numerosi vantaggi:
Accesso rapido alle impostazioni: Non dovrai più cercare tra i vari menu del Pannello di Controllo per trovare quello che ti serve.
Gestione centralizzata: Tutte le impostazioni sono raccolte in un'unica cartella, semplificando la configurazione e la gestione del sistema.
Risparmio di tempo: Evita di perdere tempo navigando attraverso i vari livelli dei menu di Windows.
Come Attivare la Modalità Dio in Windows
Passaggi per Attivare la Modalità Dio
Crea una nuova cartella: Fai clic destro sul desktop o nella posizione in cui desideri creare la cartella, seleziona "Nuovo" e poi "Cartella".
Rinomina la cartella: Assegna alla cartella il seguente nome esatto:
GodMode.{ED7BA470-8E54-465E-825C-99712043E01C}
La cartella cambierà automaticamente icona e nome, diventando "GodMode".
Requisiti di Sistema
La Modalità Dio è disponibile su:
Windows Vista
Windows 7
Windows 8
Windows 10
Windows 11
Assicurati di avere i permessi di amministratore sul computer per attivare questa funzione.
Cosa Puoi Fare con la Modalità Dio
Una volta attivata la Modalità Dio, avrai accesso a oltre 200 impostazioni di sistema, tra cui:
Gestione dispositivi: Accedi rapidamente alla gestione dei dispositivi collegati al tuo computer.
Opzioni di alimentazione: Modifica le impostazioni di risparmio energetico e gestione della batteria.
Impostazioni di rete: Configura e gestisci le connessioni di rete e Internet.
Strumenti di sistema: Trova strumenti di sistema avanzati come il Task Manager, le impostazioni di sistema e le opzioni di backup.
Suggerimenti e Trucchi per Sfruttare al Meglio la Modalità Dio
Personalizza la tua esperienza: Puoi copiare i collegamenti alle impostazioni più utilizzate e crearne dei duplicati sul desktop per un accesso ancora più rapido.
Combina con altre funzionalità: Utilizza la Modalità Dio in combinazione con altre funzionalità di Windows, come le scorciatoie da tastiera, per migliorare ulteriormente la tua produttività.
Organizzazione: Se trovi la Modalità Dio troppo piena di opzioni, puoi creare più cartelle "Dio" personalizzate per diverse categorie di impostazioni.
Risoluzione dei Problemi Comuni
Problema: La Cartella Non Cambia Nome o Icona
Assicurati di aver copiato e incollato correttamente il nome della cartella. Ogni carattere deve essere esatto. Inoltre, verifica di avere i permessi amministrativi.
Problema: Alcune Impostazioni Non Funzionano
Alcune impostazioni potrebbero non essere disponibili o funzionare correttamente su versioni di Windows diverse o se non hai i permessi necessari. Assicurati di utilizzare una versione di Windows supportata e di essere loggato come amministratore.
Conclusioni
La Modalità Dio è un trucco potente che può semplificare notevolmente la gestione del tuo sistema operativo Windows. Con questa guida, hai imparato come attivarla e sfruttarla al meglio. Prova subito questo trucco e scopri quanto può essere utile avere tutte le impostazioni di Windows a portata di mano.
Fonti Esterne
Microsoft - Come utilizzare la Modalità Dio
How-To Geek - God Mode in Windows 10
PCMag - The Ultimate Windows God Mode
La Modalità Dio ti permette di avere un controllo senza precedenti sul tuo sistema operativo Windows. Attivala e sperimenta tu stesso la comodità di avere tutte le impostazioni a portata di clic.
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enkeynetwork · 5 months
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paoloxl · 3 years
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OCHA: "Nelle ultime 2 settimane, 4 palestinesi uccisi dalle IOF e 31 strutture demolite" | Infopal
Cisgiordania-Wafa. Le autorità di occupazione israeliane hanno demolito, sequestrato o costretto i proprietari a demolire un totale di 31 strutture palestinesi in tutta la Cisgiordania a causa della mancanza di permessi di costruzione rilasciati da Israele, dislocando 32 persone, tra cui 14 bambini, e danneggiando i mezzi di sussistenza di circa 680 altri, secondo il rapporto bisettimanale sulla protezione dei civili dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) nel Territorio palestinese occupato, per il periodo compreso tra il 10 e il 23 agosto.
Il rapporto OCHA afferma che un edificio a un piano è stato demolito dai suoi proprietari, sfollando quattro famiglie (15 persone), nel quartiere Shufat, a Gerusalemme est. Ciò ha fatto seguito a una decisione finale della Corte Suprema israeliana, che ha stabilito che i coloni possedevano il terreno su cui sono state costruite le case, dando alle famiglie 20 giorni per evacuarle. Tale decisione è contestata dai proprietari palestinesi che affermano di aver acquistato la terra nel 1952.
Inoltre, il 10 agosto, le autorità israeliane hanno spianato una strada agricola nel villaggio di Battir, nel distretto di Betlemme, compromettendo l’accesso alla terra per circa 100 famiglie (500 persone).
Inoltre, circa 100 bambini sono stati colpiti dalla demolizione dell’ampliamento di un edificio progettato per essere utilizzato come asilo nido nel quartiere di Beit Safafa, a Gerusalemme est.
Otto palestinesi sono stati uccisi dal fuoco dell’esercito israeliano, dal 10 agosto, inclusi due ragazzi, mentre quattro di loro sono stati uccisi durante un’operazione dell’esercito israeliano a Jenin, il 15 agosto.
Il 24 agosto, un ragazzo palestinese di 15 anni è stato colpito e ucciso dalle forze israeliane durante un’operazione di ricerca e arresto nel campo profughi di Balata a Nablus, nel nord della Cisgiordania.
Un altro ragazzino di 13 anni è morto oggi per le ferite riportate sabato scorso quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro i palestinesi che si stavano radunando vicino al confine nord-orientale di Gaza con Israele. Anche un uomo di 32 anni è stato colpito e ferito durante quell’evento e in seguito è deceduto per le ferite il 25 agosto.
Un altro palestinese, di 25 anni, è morto l’11 agosto per le ferite riportate durante un’altra operazione di ricerca e arresto nella città di Jenin il 3 agosto.
55 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane in Cisgiordania, quest’anno, tutti con proiettili letali, ha affermato l’OCHA nel suo rapporto.
I coloni israeliani hanno ferito almeno sei palestinesi, tra cui un ragazzo di 15 anni, in Cisgiordania.
Il 17 agosto, i coloni hanno colpito un ragazzo con il loro veicolo vicino al villaggio di Silat al-Dhahr, nel distretto di Jenin, nei pressi dell’insediamento israeliano di Homesh, precedentemente evacuato, lo hanno legato a un albero e lo hanno picchiato fino a fargli perdere conoscenza. Una jeep militare israeliana ha trovato il ragazzo due ore dopo e lo ha consegnato a un’ambulanza. Il ragazzo è stato portato in ospedale dove è stato curato per contusioni e ustioni.
Altri cinque palestinesi sono stati oggetto di lancio di pietre o aggrediti fisicamente, tra cui una donna nell’area H2 della città di Hebron controllata da Israele, un autista nel quartiere di Silwan, a Gerusalemme est, e tre contadini nel villaggio di Urif vicino a Nablus.
I coloni israeliani hanno anche vandalizzato o rubato almeno 30 ulivi e alberelli di proprietà palestinese. In un raid ad Asira al Qibliya a Nablus, i coloni hanno lanciato pietre contro case e dato fuoco a terreni agricoli, causando danni. Un certo numero di incidenti che hanno coinvolto coloni e palestinesi locali sono stati registrati a Khirbet Zanuta, vicino a Hebron, in cui un contadino palestinese è stato detenuto dalle forze di sicurezza israeliane.
Nel complesso, le forze israeliane hanno ferito 221 palestinesi in tutta la Cisgiordania durante il periodo di riferimento, secondo quanto riportato dall’OCHA. Dei feriti totali, 152 persone sono state colpite durante le proteste in corso contro l’attività di insediamento vicino a Beita.
Le forze israeliane hanno effettuato 92 operazioni di ricerca e arresto e sequestrato 104 palestinesi in tutta la Cisgiordania. La maggior parte delle operazioni si è svolta nei governatorati di Gerusalemme ed Hebron.
Dal 23 agosto, le forze israeliane hanno chiuso l’ingresso principale del villaggio di Sinjil, a Ramallah, con cumuli di terra, oltre a una strada vicina, costringendo i palestinesi locali a fare lunghe deviazioni, interrompendo il loro accesso ai servizi e ai mezzi di sussistenza. Circa 7.000 residenti palestinesi sono stati colpiti dalla chiusura.
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der-papero · 4 years
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App COVID e Localizzazione: il complotto continua
Ok, sto provando a non farci coprire di cacca dai complottisti e non mi piace l’idea che poi @kon-igi​ debba passare la giornata a grattarsi la pelle per togliersi tutta la melma che gli tirano addosso su FB, quindi proviamo a chiarirci le idee. Questo post serve anche come inizio di dibattito, vi prego di portare altre fonti, se ne avete. Farò un confronto tra Immuni (la versione italiana) e Corona-Warn-App (quella tedesca). Scusate il titolone acchiappa-like.
Premetto che la mia analisi è limitata ad Android, ma non ho motivo di pensare che non sia così per Apple.
Iniziamo dai FATTI.
Per accedere al GPS o altre fonti di localizzazione, una app deve certificarlo nel proprio file manifest, che è quel file che descrive quali sono le proprietà della app e i permessi che richiede durante l’esecuzione. Questo è certificato anche sull’Android SDK:
If your app needs to access the user's location, you must request permission by adding the relevant Android location permission to your app.
Android offers two location permissions: ACCESS_COARSE_LOCATION and ACCESS_FINE_LOCATION. The permission you choose determines the accuracy of the location returned by the API. You only need to request one of the Android location permissions, depending on the level of accuracy you need:
android.permission.ACCESS_COARSE_LOCATION – Allows the API to use WiFi or mobile cell data (or both) to determine the device's location. The API returns the location with an accuracy approximately equivalent to a city block. android.permission.ACCESS_FINE_LOCATION – Allows the API to determine as precise a location as possible from the available location providers, including the Global Positioning System (GPS) as well as WiFi and mobile cell data.
Sia Immuni che Corona-Warn-App, nel loro file manifest, non riportano questi diritti quindi, se non mi sono perso qualcosa di grosso e Google non ci sta paccando, E’ IMPOSSIBILE PER LA APP ACCEDERE ALLA LOCATION.
Questo è il file manifest di Immuni: https://github.com/immuni-app/immuni-app-android/blob/development/app/src/main/AndroidManifest.xml
E questo è il file manifest di CWA: https://github.com/corona-warn-app/cwa-app-android/blob/dev/Corona-Warn-App/src/main/AndroidManifest.xml
I due file manifest trovano corrispettivo in quello che Play Store dichiara, nelle proprietà delle due app:
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Lato app sembrerebbe tutto OK. Andiamo a guardare lo standard.
Lo standard per l’Exposure Notications Service, stilato sia da Apple che da Google, dichiara:
i. Your App may not request the Location, Bluetooth_Admin, Special Access, Privileged, or Signature permissions, or collect any device information to identify or track the precise location of end users. ii. Your App may not request any other runtime permissions (e.g., Contacts, Storage) unless expressly authorized by Google. iii. You may not use or combine any data obtained through the permissions described in (c)(i-ii) above granted to another app (even if you own or operate that app) with data collected or otherwise obtained in your App.
https://blog.google/documents/72/Exposure_Notifications_Service_Additional_Terms.pdf
3.3 A Contact Tracing App may not use location-based APIs, may not use Bluetooth functionality (excluding Bluetooth functionality included in the Exposure Notification APIs) and may not collect any device information to identify the precise location of users. In addition, Contact Tracing Apps are prohibited from using frameworks or APIs in the Apple Software that enable access to personally identifiable information (e.g., Photos, Contacts), unless otherwise agreed by Apple.
https://developer.apple.com/contact/request/download/Exposure_Notification_Addendum.pdf
Ora, sembrerebbe tutto ok, e in effetti lo è. Tuttavia Kon mi ha messo la pulce nell’orecchio, per via di un brutto messaggio, contenuto nel codice della app, che recita testualmente:
A causa di una limitazione del sistema operativo, il servizio di geolocalizzazione deve essere attivo per consentire lo scambio di codici casuali via Bluetooth. Immuni non accede alla tua localizzazione, come puoi verificare consultando la lista dei permessi richiesti dall'app.
Ora, questa al paese mio si chiama perculata ossimorosa, perché la frase prima afferma che il servizio di GPS deve essere attivo, ma subito dopo nega di farne uso.
A questo punto, capite che i dubbi di Kon relativi alla possibile merda che ci può piovere addosso, visto che soprattutto io sto difendendo la soluzione (teorica, eh) del Contact Tracing, si sono tramutati in possibili paure. Ma so che GIT è dalla mia parte, quindi ci ho dato dentro di log e blame.
Effettivamente, sia quella italiana che quella tedesca, fanno accesso al LocationManager, quella classe di Android che permette di accedere alle posizioni GPS. Ora, lo ripeto ancora una volta: fino a quando i permessi non sono dichiarati nel file Manifest, l’accesso al LocationManager si traduce in un palese errore.
Adesso si tratta di dare una risposta alla più universale delle domande, come diceva Doc Brown: PERCHÉ?
Sul repository di Immuni, non sono riuscito a trovare nulla, loro hanno scritto il codice che accede al LocationManager sin dalla prima commit, quindi non si capisce perché fosse lì fin dall’inizio. Al momento ho pensato che fosse la classica cazzata all’italiana, ma poi ho clonato il repo tedesco e, sorpresa delle sorprese, ho trovato anche lì il LocationManager, ma attenzione!, la modifica risale a 5 giorni fa!!!
https://github.com/corona-warn-app/cwa-app-android/pull/853
Quindi l’uso del LocationManager non è presente nella app che io ho adesso e che hanno tutti i tedeschi, è una evoluzione futura, che non è documentata da nessuna parte e deve essere ancora rilasciata.
Non ho trovato alcun riferimento teorico a questa estensione, e non ne riesco a capire il senso.
A questo punto, io ipotizzo diverse teorie, elaborate al momento, che potrebbero anche tradursi in madornali cazzate:
Google e Apple si sono accorti, nell’implementare lo standard, che senza localizzazione il Tracing non sta in piedi, e stanno chiedendo agli implementatori di aggiungere questa feature. Vorrei davvero capire il background di questa scelta.
L’uso del tracing è facoltativo, potrebbe permettere di individuare i cluster (??? Kon, ha senso), però non ci son cazzi, fino a quando la app non dichiara che può usare il GPS, non se ne fa nulla.
E’ tutto frutto di una ricerca che stanno conducendo gli sviluppatori, per capire se il GPS potrebbe portare ad ulteriori benefici per la rottura delle catene di contagio, ma è disabilitata di default, quindi ciccia.
Mi rifiuto ovviamente di credere a complotti o stronzate simili, deve esserci una spiegazione, a maggior ragione che le modifiche sono pubbliche. Provo a capire se trovo qualcuno che è sul pezzo, all’interno dell’azienda, per fare domande mirate.
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corallorosso · 5 years
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Lettera di Nicoletta Dosio sulla situazione in carcere in questi giorni. Care Compagne e Compagni, sta per iniziare un’ordinaria settimana di coronavirus. Per chi è in carcere sono giorni più pesanti che mai. Cresce l’impressione di sentirsi in trappola, costretti ad aspettare immobili un male che, da un momento all’altro, ci può saltare addosso. La tempesta di comunicati sul virus ci cala in testa dall’alto, dalle TV accese in tutte le celle. Le statistiche dei contagiati, dei morti, la corsa affannosa per tappare i buchi di una sanità pubblica da decenni volutamente falcidiata fanno da controcanto al tamburo del cuore che tra queste sbarre batte il ritmo dell’ineluttabile. Qui dentro non c’è prevenzione reale. Anzi, le cosidette “misure preventive” non hanno avuto altro risultato che peggiorare disagio ed isolamento. Niente colloqui con i parenti; niente pacchi, nè portati nè spediti; sospese tutte le attività scolastiche e culturali; nessuna possibile attività di supplenza via internet, dal momento che in carcere non c’è accesso a strumenti informatici. Anche le cose più semplici come lavare gli indumenti personali qui dentro diventano un’impresa: da settimane la lavatrice a gettoni non è utilizzabile; l’unica alternativa è farsi il bucato nella doccia comune, dove gli scarichi funzionano male e si è costretti a lavorare con i piedi immersi nell’acqua. Se qualcosa è cambiato, lo è in peggio, come il rincaro dei prezzi dei generi di prima necessità, acquistabili soltanto allo spaccio interno. E veniamo alle presunte “misure igieniche” per prevenire il virus: per noi si limitano ad un bicchierino di sapone liquido ed una mezza bottiglietta di disinfettante per ogni cella (ci sono vietati i disinfettanti quali candeggina, alcool, ammoniaca). Quanto alle cosiddette mascherine, sono obbligatorie per gli avvocati, ma ne sono totalmente sprovvisti gli agenti (che pure vanno e vengono dall’esterno). Insomma… “io speriamo che me la cavo…”. Il dato più incontrovertibile e preoccupante è il sovraffollamento del carcere con la presenza di bambini, detenuti anziani e malati cronici: come nel resto del Paese anche alle Vallette si vive in una specie di polveriera, che deflagherarà al primo colpito dal morbo. La speranza di tutti è un qualche provvedimento che permetta la scarcerazione....L’unica cosa chiara del comunicato è che al momento sono sospesi per i detenuti tutti i permessi di uscita dal carcere…del resto il Ministro di “ingiustizia” l’ha dichiarato: niente svuotacarceri, indulti, amnistie; tranquilli “uomini d’ordine”. Inomma, l’ordinario rigore non muta, anzi peggiora in un clima di preoccupante irrazionalità: ci sentiamo più che mai espropriati di noi stessi ed in balia di chi “ci controlla”. Anche qui in carcere, ieri, una detenuta proponeva un’applauso collettivo al mondo fuori, in nome della “patria che resiste”. Ma la sua proposta non ha avuto successo. Quell’inno e quella bandiera non li sentiamo nostri: la fratellanza è una cosa seria, che non si confà all’indifferenza che dall’esterno sentiamo per il nostro destino di “figli di un dio minore”. Quanto al tricolore, è lo stesso che, insiema al vessillo UE, staziona all’ingresso del carcere e che viene esibito ogni giorno sulle divise dei nostri carcerieri. Non ci appartiene. Nicoletta.
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