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#Panzini
libriaco · 4 months
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Ma dove vai se la grammatica non ce l'hai?
È necessària la grammàtica? C’è chi risponde sì e chi risponde no. Omero scrisse l’Ilìade, pare, senza grammàtica. Dante quando scrisse la Divina Commèdia non pensava alla grammàtica, però l’aveva studiata con molta diligenza. Alessandro Manzoni che usò ne I Promessi Sposi una lìngua così schietta, era minuzioso osservatore delle cose della lìngua e della grammàtica. Noi avvertiamo il caldo e il freddo anche senza termòmetro; però è bene averlo in casa; e così noi possiamo scrìvere e parlare anche senza grammàtica; però è bene che essa vi sia.
A. Panzini, Grammatica italiana [1933], Palermo, Sellerio, 1999
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Il 17 Febbraio 2023 ho avuto il piacere di condurre la tavola rotonda, organizzata da #Asteres, per l'evento "Il Calice Racconta". La manifestazione, giunta alla seconda edizione, è stata un'occasione di incontro e confronto tra autorità, associazioni di settore, mondo della formazione, ristorazione e, soprattutto, enoturismo. Sono intervenuti: - Riccardo Pizzi, vice sindaco di Senigallia, - Alessandro Impoco, dirigente dell'Istituto Scolastico “Panzini” (struttura che ha ospitato l'evento), - il professor Tonino Pencarelli, ordinario di Economia e gestione dell'Impresa presso l'Università di Urbino; - Francesca Severini, dirigente del Settore “Competitività delle imprese Agricole” all'interno della direzione Agricoltura della Regione Marche, - Federico Scaramucci, presidente di Inside Marche Live, l'Associazione che raccoglie i principali tour operator che si occupano di incoming nelle Marche, - Marco Bruschini, direttore dell'ATIM: la nuova Agenzia per il Turismo e l'internazionalizzazione delle Marche, - Massimiliano Polacco, Responsabile del Turismo per la Camera di Commercio. Oltre alla tavola rotonda, anche un bellissimo approfondimento sulla carta dei vini ed il servizio di sala con Luca Luciani, Primo Sommelier del Ristorante “Retroscena” di Porto San Giorgio. Importante la presenza di aziende espositrici, con ben 45 realtà del territorio, divise tra produttori vitivinicoli, oleari, ma anche di tipicità del territorio e brassicoli. * * * * * #ilcaliceracconta #evento #senigallia #istitutoalberghiero #panzini #culturagroalimentare #presentatore #anchorman #dibattitopubblico (presso Istituto di Istruzione Superiore "A. Panzini" di Senigallia) https://www.instagram.com/p/Cn9-szPDMi9/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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shapelytimber · 2 months
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Look, social media aus are very dumb but fun to do fklxkdk Illya would make short videos (mostly) about fashion, and Napoleon would be very unsubtle about being a Spy
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I am formally apologizing to the uncle fandom for tiktoker Illya Kuryakin, I have no regrets (also @quijicroix is part responsible, being my evil advisor)
Here are the posts in details, and the profile pics :)
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No process this time, just me yapping for way to long about every choice and refs that went into this dumb au below vvv
Illya is younger than Napoleon (I usualy headcanon him at around 25 and Napoleon 35ish), so I think their use of social media would be quite different : hence Illya on Tiktok and Napoleon on Instagram. Also it's not the 60s so Illya can be like 10% less reppressed :)) but as a debuff Napoleon now has the technology to call him a nerd
Illya's page started as a cover for some affair, but he ended up kinda enjoying doing it in his free time. It's like a hobby for him, a way to experiment with fashion ! It's what made him want to pursue fashion design as a career after his curent spy job. And also I think he gets more and more nervous the more followers he gets, because as a spy having a chance to get recognise in the street is really bad dkdldlos Napoleon teases him endlessly that he became a tiktoker (as he should)-
Did I, at one point in the project, had to scrap the thirst trap idea to keep the fashion nerd vibes ? Yes I did, but just know he uses the "twink" tag :)
• The first post is a ref to the discotheque affair, not the best episode and a great miss for not including a disco Illya outfit, so I made him one to match the other :D
��� The second is to the Hot number, but he gets to wear the thrush pattern !
• The third one is what made me do all of this ! Because, if you're not french, you might not know about one of my favorite yearly twitter threads : Met Gala outfits as INSEE graphs by Clara Dealberto ! Don't care about the met gala, but this is very funny :) and such a Illya Kuryakin thing to do kdkdkd
• fourth one isn't fashion related, it's a ref to popart and the "he has Dostoïevski eyes" line that made us laught a lot
• A little Fiddlesticks for the dog post, because it's a banger episode. Plus a nod to he dog expert from it, with whom Illya had palpable sexual tension fkfkfkl I like to think they kept contact ;) (shoutout to this fic (Intensity by AconitumNapellus) who absolutely get the vision, 10/10 guy to "cheat" on your boyfriend with)
• and the final one is a make over because of course it is
As for Napoleon, being older and less invested in this, an instagram made sense. But crutialy, I get such strong modern oss117 vibes from Napoleon (the way he shoots his gun, the goofy faces, the awkward stance everytime he enters a place, the inexplicable in universe rizz...) dkfkldls modern oss117 was a parody of both 60s james bond and older oss117 movies, but I'm now convinced they also whatched some uncle while doing these, it's just so obvious- anyway all this to say, in the second movie oss117 has to pose as a photographer and gets way too invested in his cover (it's his thing don't question it), and at the end of the movie we get to see all the photography he took during his mission..... Let me tell you how hard it was to resist him having an instagram full of blurry women on the street (canon 60s napoleon would have done it I'm sorry)- but what I kept was the pretty "badly" shot pics of random things, tho you sometimes get the odd decent pic taken by Illya. And he gets to be in a duck floatie as a treat and nod to oss <3
• Pinned post is because it became frustrating for him having to respond to people asking him if it was his real name or if he was a far right french man simping for Bonaparte
• first post is not a ref, but if my very sexy flat car was burning in the desert I would take a pic (ft Illya despairing) kdkdkd
• Duck floatie is a oss117 ref
• selfie with a beautiful woman (ft his finger), no ref I just love drawing women
• also Fiddlesticks for the cute Napoleon fox !! And to kinda link the two profiles :)
• and finaly Spy with my face ! He tried taking a picture of his date (I'll let you decide who it was), but oops front facing camera kdkdkdk
Can you tell I had a lot of fun doing this ? I love this show way to much omfg
PS : if you've never seen the recent oss117 movies, you should they funny ! But oh god some jokes are terrible- the first one is the best, minus one gay joke frankly not great. They nail the gay joke in the second one but oh god... They do not always win the 'is our character a piece of shit or is the movie problematic' gamble so be aware of that. And the 3rd one is shit don't bother
PPS : I don't use Tiktok, I tried my best to emulate the feeling of it but be aware I have no idea what I'm doing dkkdld
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valentina-lauricella · 2 months
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Da Piccole storie del mondo grande
di Alfredo Panzini
LORETO
Come ognuno sa, il 10 dicembre 1294 la Madonna ci arrivò, dentro la sua casetta, dalla Dalmazia, dove avea dimorato tre anni venendo a punto di Terrasanta; e furono gli angioli che la portarono attraverso il mare, anzi - cosa che pochi sanno - la prima sosta la fece a' piedi del monte in un terreno che era di casa Leopardi: ma essendo nate delle contestazioni e dei litigi per il diritto di possesso della casetta, un bel giorno la Madonnina lascia la pianura e con gran meraviglia vedono che era andata a stare sul monte. Fu allora, o giù di lì, che rivestirono di fuori la casetta cogli adorni marmi di Carrara, e poi ci elevarono sopra la cupola e attorno il tempio: un tempio grande e munito come una fortezza. Senza dubbio ciò venne fatto nell'intenzione lodevole di impedire ai barbareschi di portar via la Madonna o predarne i tesori; ma io non posso nascondere il dubbio che i Papi come i Loretani imponessero tanto materiale sopra la casetta per impedire che se ne volasse via un'altra volta; la quale supposizione non era infondata considerando le abitudini più tosto randagie di Nostra Signora. Ora è certo che se chiamasse ancora i suoi angeli, questi dovrebbero fare troppa fatica a trarla di lì, oppure un miracolo troppo grande e generoso in questi eretici tempi.
Queste considerazioni io non le ho cercate, ma mi sono venute in mente da per sé, vedendo quella Madonnina in quella casetta buia, con quella luce delle lampade lassù, su l'altare, che par le manchi l'aria e stiasi melanconica fra tante gemme e tanti incensi: Ella che era abituata a vedere così bell'azzurro ne' suoi viaggi oltremarini!
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IL BAU-BAU
[…] Il quale monumento, eretto anni addietro, è opera giovanile dello scultore Ugolino Panichi. Di prima vista la statua del poeta in abito di società, ma con sopra una doppia cappa filosofica che arriva sino ai piedi e disegna la gobba, con una enorme testa ignuda, china a terra, è realisticamente suggestionante. Troppo realisticamente! Ma questa osservazione mi venne fatta il dì seguente dall'illustrissimo signor conte G. Leopardi, il quale mi raccontò come uno, appunto della famiglia Leopardi, essendosi abbattuto nel troppo realista scultore, gli chiese: "È lei quello che fa i pupi? Ma lì i ragazzi ci vedranno il bau-bau!"
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abatelunare · 2 years
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Sì, la paura è fatta di nulla. Ma è appunto il nulla che fa paura.
Alfredo Panzini, Le damigelle
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twinssebastiani · 2 months
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VIGOR MATELICA INGAGGIATO LORENZO PANZINI - 08.07.2024 - La Vigor Basket Matelica è lieta di annunciare l’ingaggio per la stagione 2024/2025 di Lorenzo Panzini. Play classe 1990, 185 centimetri di altezza... 🏀 https://www.twinssebastiani.it/dettaglio.php?id=11904
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lamilanomagazine · 5 months
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Bari, presentata la sesta edizione di "Cromatica Festival": il festival nazionale dei cori arcobaleno è in programma dal 19 al 21 aprile
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Bari, presentata la sesta edizione di "Cromatica Festival": il festival nazionale dei cori arcobaleno è in programma dal 19 al 21 aprile. Si è svolta giovedì mattina, nella sala ex Tesoreria di Palazzo di Città, la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione di "Cromatica Festival", il festival nazionale dei cori arcobaleno in programma dal 19 al 21 aprile prossimi: tre giorni di eventi, musica, spettacoli e flash mob itineranti organizzati da Cromatica - Associazione Nazionale Cori Arcobaleno, in collaborazione con Arcigay Bari - Varichina e MiXED LGBTQIA+. Il festival, che vedrà arrivare a Bari da tutta Italia 13 cori arcobaleno, per un totale di 430 coriste e coristi, è una manifestazione che supporta le rivendicazioni e la cultura della comunità LGBTQIA+ attraverso il canto corale, da sempre mezzo e simbolo dei movimenti di liberazione. Hanno partecipato alla presentazione l'assessora alle Culture Ines Pierucci, il presidente di Arcigay Bari Francesco Fidati, la presidente di MiXED Elisa Schiavoni, la codirettrice di DoReMixed Patrizia Adamo e Rosa Panzini, del direttivo del coro RicchiToni. Il festival è patrocinato da Pugliapromozione e dal Comune di Bari, supportato dall'8x1000 valdese, dal Bari Pride e dal Tavolo Tecnico LGBTQIA+ del Comune di Bari e sostenuto da diversi sponsor. Numerose sono le realtà associative presenti nel territorio coinvolte nel festival: Zona Franka, Fridays for future, Origens, Cooperativa Arcoiris, cooperativa Alice, Bread and Roses, Voga, Terre del mediterraneo, Casa delle Donne del Mediterraneo. La serata di gala di Cromatica Festival al Teatro Petruzzelli, sabato 20 aprile, sarà condotta da Paolo Camilli - attore e comedian, conosciuto anche per la sua partecipazione nella giuria di Drag Race Italia – e ospiterà personalità quali: Francesca Cavallo, scrittrice e attivista impegnata nella promozione della parità di genere e dei diritti LGBTQIA+, Eleonora Magnifico, cantautrice trans e attivista per i diritti LGBTQIA+, e Nikita Magno, Drag queen e attivista per i diritti LGBTQIA+. "Siamo onorati di accogliere nella nostra città una rassegna nazionale importante come il Cromatica Festival, che per la sua sesta edizione giunge per la prima volta a Bari, con un programma di eventi molto ricco, numeri record di partecipazione e, soprattutto, con un fortissimo messaggio a supporto delle rivendicazioni e della cultura della comunità LGBTQIA+ - ha affermato Ines Pierucci -. Al centro delle politiche culturali della città di Bari a sostegno dei diritti civili c'è l'idea che il determinismo, la contrapposizione, l'anatomia e il corpo non rappresentano più il destino delle persone. Ringrazio, quindi, Arcigay e tutte le realtà che danno vita al Cromatica festival, realtà accanto alle quali intendiamo continuare a decostruire gli stereotipi, la mascolinità tossica, contrastare le violenze di genere e le discriminazioni sull'orientamento sessuale. Siamo, infatti, molto lieti dell'imminente discussione in Consiglio regionale, il prossimo 23 aprile, della proposta di legge per i diritti della comunità LGBTQIA+ e contro le discriminazioni, affinché si diffonda sempre più la consapevolezza che attorno al corpo non esiste un processo di natura ma l'esito di un processo culturale. Assieme a tutte le realtà impegnate su questi temi, vogliamo sperimentare lo spazio del possibile e della necessità, potente paradigma che abbatte i pregiudizi e favorisce l'autodeterminazione e la ricerca della propria identità". "Lo slogan che abbiamo scelto per questa edizione è "Loud & Proud", - ha dichiarato la vicepresidente dell'associazione Cromatica Alessandra Ceccotti -. In questo periodo storico in cui la comunità LGBTQIA+ è invisibilizzata e il percorso dei diritti spesso ostacolato, vogliamo rivendicare forte e chiaro con le nostre voci e i nostri volti messaggi di libertà e autodeterminazione, per affermare con forza il diritto di essere se stessə, senza compromessi e senza timori. Abbiamo coinvolto Bari come sede del festival e la città ha risposto in modo straordinario con il tutto esaurito al Teatro Petruzzelli". La scelta visiva del festival ha al centro un gallo queer, ricoperto di piume e paillettes, simbolo di fierezza e libertà. "Il gallo - ha sottolineato Francesco Fidati - è un simbolo calcistico radicato nella città di Bari, un tempo associato alla mascolinità stereotipata e tossica. Con la nostra idea, viene reinventato e decostruito, diventando emblema di luce, colore e orgoglio. Cromatica Festival diventa, quindi, l'opportunità perfetta per riappropriarsi e reinterpretare un'icona della città di Bari che è da sempre una città accogliente, e auspichiamo che eventi come questo possano rendere il nostro territorio sempre più inclusivo verso tutte le persone." "La scelta di organizzare il Cromatica Festival a Bari - ha concluso Elisa Schiavoni -rappresenta il supporto della comunità arcobaleno di tutta Italia a una norma di civiltà, quella che sarà finalmente discussa in Consiglio Regionale per i diritti della comunità LGBTQIA+ e contro le discriminazioni, che vogliamo vedere approvata, perché le discriminazioni non vanno solo combattute quando puntualmente accadono ma vanno prevenute con la cultura dell'accoglienza e della pluralità". IL PROGRAMMA DI CROMATICA FESTIVAL   Venerdì 19 aprile, dalle ore 18, i cori LGBTQIA+ italiani incontrano alcune associazioni di Bari che promuovono la salvaguardia dell'ambiente e dei diritti civili e sociali di tutte le persone. L'ingresso è libero e contingentato. Tutti i dettagli sugli orari e i luoghi degli incontri sul sito di Cromatica Festival. Sabato 20 aprile, dalle ore 20:45, serata di gala presso il Teatro Petruzzelli: 13 cori per un totale di 15 esibizioni e 430 coristə provenienti da tutta Italia. Presenterà Paolo Camilli. L'ingresso alla serata di gala è a pagamento e i biglietti sono acquistabili su vivaticket.com. La serata di gala è accessibile, saranno presenti interpreti LIS e sarà possibile prenotare posti riservati a persone disabili contattando il botteghino al numero 0809752810 o scrivendo a [email protected]. Domenica 21 aprile, dalle ore 10, il festival si conclude per le strade della città con "Cromatica in The City", flash mob diffusi in diversi punti di Bari, in cui i cori si esibiranno colorando piazze e strade con i loro canti. L'esibizione finale vedrà la partecipazione di tutto il Cromatica Chorus, composto da 430 coristə, in una esibizione d'insieme in cui canteranno brani simbolo del movimento LGBTQIA+.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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stilouniverse · 6 months
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"Primadonna. Novelle per Eleonora Duse", a cura di Maria Pia Pagani, Bibliotheka Edizioni
QUANDO LA DIVA ELEONORA DUSE ISPIRAVA NOVELLE AI GRANDI SCRITTORI Nel centenario della morte dell’attrice, un libro di Bibliotheka raccoglie per la prima volta scritti di D’Annunzio, Panzini, Ojetti, Gozzano e Moretti Postfazione di Toni Iermano Bibliotheka Edizioni Diva, icona, musa ispiratrice e superba attrice di teatro, Eleonora Duse, di cui quest’anno si celebra il centenario della…
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iannozzigiuseppe · 6 months
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A cura di Maria Pia Pagani "Primadonna. Novelle per Eleonora Duse" (Bibliotheka Edizioni)
QUANDO LA DIVA ELEONORA DUSE ISPIRAVA NOVELLE AI GRANDI SCRITTORI Nel centenario della morte dell’attrice, un libro di Bibliotheka raccoglie per la prima volta scritti di D’Annunzio, Panzini Ojetti, Gozzano e Moretti A cura di Maria Pia Pagani Primadonna. Novelle per Eleonora Duse Postfazione di Toni Iermano Pagine 252, 18 euro, ebook 4,99 euro, ISBN: 9788869349133 Dal 5 aprile in…
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libriaco · 3 months
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Non passi lo straniero!
Roma, 5 luglio 1932 «La confederazione nazionale dei sindacati fascisti professionisti e artisti, allo scopo di contribuire all’eliminazione delle parole straniere della lingua in uso, ha richiamato la particolare attenzione delle dipendenti organizzazioni sindacali degli autori e scrittori e dei giornalisti (categoria la cui azione in matèria è da ritenersi di notèvole importanza ed efficàcia anche nei riguardi del parlare corrente) sul seguente elenco di voci straniere e di corrispondenti italiane o italianizzate: «Berceau: chiosco; bonne: bambinaia; brochure: opùscolo; en brochure: non rilegato; buvette: bar; cafè chantant: caffè concerto; châlet: casina; charme: fàscino; châssis: telaio; chèque: assegno; klakson: clacson; corvée: corvé (nell’uso militare), sfacchinata, ecc.; dancing: sala da ballo; feuilleton: appendice; frack: marsina; gilet: panciotto; golf: farsetto, maglioncino, maglione; masseuse: massaggiatrice; omelette: frittata; paletot: cappotto, pastrano; parvenu: rifatto, arrivato; pendant: riscontro, simmetria; pied à terre: piede a terra; redingote: finanziera; régisseur: regista; rez de chaussée: pianterreno; silhouette: sagoma, figurina; suite: série; surtout: soprabito; tabarin: tabarino; taxi: tassi; vermouth: vermut; vis à vis: di fronte; viveur: vitaiolo. » «La confederazione professionisti e artisti ha vivamente raccomandato ai dirigenti i sindacati che l’eliminazione delle voci straniere secondo l’elenco di cui sopra avvenga non solo negli atti e pubblicazioni ufficiali, ma in ogni manifestazione dell’attività giornalistica e letterària».
A. Panzini, Grammatica italiana [1933], Palermo, Sellerio, 1999
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Dal quartiere Scanzano di Castellammare 120 bambini al S. Carlo
Da Scanzano, quartiere storicamente a rischio di Castellammare di Stabia, al Teatro San Carlo di Napoli. Domani pomeriggio, 120 bambini dell’Istituto Comprensivo 2 Panzini, del plesso Salvati, saliranno sul palco del Massimo partenopeo per cantare in coro 10 brani della Turandot di Giacomo Puccini, tra cui “E lucean le stelle”, accompagnati da tenori professionisti.     Grazie al progetto “Scuola…
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southjerseyweb · 7 months
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Watch Saturday 2.10 JSZ Basketball Highlights - Jersey Sports Zone
Gio Panzini had 16 points and the Hodge brothers (Matt and Jayden) each scored 11 as the #1 ranked team in New Jersey cruised into the Shore …
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alessandrobelliere · 11 months
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Bellaria-Igea Marina chiaccherata alla scuola Panzini classe Ii D
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valentina-lauricella · 2 months
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Da Piccole storie del mondo grande
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IL SANTO NUOVO
Il paesaggio delle Marche — con quelle città irrigidite lassù sovra alture che non sono più colline e monti ancora non sono — è melanconico.
Si vedono e si guardano tutte: Osimo, Castelfidardo, Loreto, Macerata, Recanati: non benevolmente si guardano e pare dicano l’una all’altra: “Tu sei più morta di me!„
Io sentivo di entrare nel dominio di un’anima melanconica, e gli occhi teneva rivolti verso ponente, al lontano colle di Recanati. Sopra appunto vi galoppavano le nubi allora; galoppavano e correvano, e per certo effetto di luce lucida e fosca, si distinguevano bene le case della patria tua, Leopardi!
Nella gente che incontravamo per salire a Loreto — e la cupola del Bramante e i turriti sproni del tempio già giganteggiavano sul capo — suonano pure e antiche voci italiche e certi scorci di fraseggiare così eleganti che que’ villani sembrano aver fatto i loro studi esclusivamente su qualche codice del trecento. Così la pronuncia nulla ha della sguaiatezza meridionale o della leziosaggine toscana o del rimbombo romano, nè della sfumata fierezza umbra: è qualcosa che non saprei definire, ma sento di definire bene dicendo: “È la lingua di Giacomo Leopardi!„ [...]
E così ogni tanto ci si presentava qualche figura di donna, che parea fusa nel bronzo, con certe linee di statue antiche. Anche nell'andare aveano qualche cosa di dignitoso e di composto come la materiale aristocrazia di una stirpe di cui l'anima è già svanita.
“Sciocchezze tutte le vostre - mi avrebbero potuto rispondere gli uomini e le cose - e stanno soltanto nel cervello di voi. [...]„
Perchè lassù – accennavo Recanati – fanno tante feste? lo sapete voi? - chiesi ad una donna che mi camminava del pari.
Ella mi guardò, girò attorno due occhi ebeti, poi disse:
“Sarà per qualche santo nuovo!„
Questa è la verità, buona donna; sono proprio le feste per un santo nuovo. Anche egli ha sofferto e poi è morto affinchè questi morti potessero risorgere: lo stesso come ha fatto il nostro Signore Gesù Nazareno. La cupola del cielo è più grande di quella di Loreto e Dio ci fa stare tutti i Santi che vuole.
Così io spiegai, ed ella fe' cenno che mi avea compreso benissimo.
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abatelunare · 11 months
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Libri che vanno letti 52
Alfredo Panzini l'ho sentito nominare per la prima volta all'università. Ci si doveva laureare una mia collega di nome Alberta, della quale non ho più avuto notizie. Quindi non so nemmeno che fine abbia fatto la sua laurea. Alcuni anni dopo ho trovato su una bancarella un libro di Panzini. Credo sia proprio questo.
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Mi son detto: proviamo. Ed è andata bene. A La cagna nera ne sono seguiti altri. Perché poi questo scrittore mi è piaciuto. Un onesto - e prolifico - artigiano della scrittura. Autore addirittura di una gradevole grammatica italiana pubblicata sempre da Sellerio. Uno di quelli che ormai non si citano né pubblicano più. Per questo lo consiglio. Mi renderebbe felice sapere che per colpa mia qualcuno ha cominciato a leggerlo. Significherebbe che non mi batto proprio contro i mulini a vento.
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tastatast · 1 year
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Pagaia
Pagaia, que en català també vol dir “rem curt i en forma de pala emprat per a impulsar embarcacions com els caiacs o les piragües”, és un restaurant situat a davant del mercat del peix de Senigallia, a la província d’Ancona (Le Marche), a pocs metres de l’Uliassi i amb vistes al port. De fet, el Pagaia és ben bé un restaurant especialitzat en peix i marisc.
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L’any 1988, les germanes Daniela i Roberta Renzi (respectivament, una a la cuina i l’altra a la sala) van obrir el Pagaia després d’acabar els estudis a l’escola d’hosteleria Panzini de Senigallia mateix i després d’alguna experiència professional en hotels i restaurants. Posteriorment, el 1994, el seu germà Emanuele també es va incorporar a la sala. Uns germans que, pel que sembla, viatgen, es fixen en altres cuiners i coneixen cuines d’altres països però que no incorporen al seu restaurant ni les idees ni els ingredients que van descobrint per no canviar la línia culinària ni el gust autòcton que volen donar a casa seva, una cosa que trobo que sempre costa molt d’aconseguir, separar els gustos personals del que s’ofereix al negoci propi sabent mantenir l’essència de casa teva sense deixar-se influenciar per les novetats que es van coneixent al llarg de la vida.
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Ofereixen una carta extensa i no proposen cap menú. Però tenint en compte la dimensió del local, que es presta a rebre grups grans, segur que deuen fer alguna proposta tancada sota demanda.
Treballen amb peix i marisc, sobretot de Senigallia i de Le Marche, però també de tota la resta de l’extensa costa italiana. Sempre amb peix fresc, sense madurar i tant peces senceres com receptes que només requereixen parts concretes. L’ofereixen tant cru com amb tècniques de cocció ben conegudes: escaldat, fregit, amb diferents tipus del que es considera “a la brasa”, a la sal, al forn o a la papillot i, fins i tot, alguna sopa de peix i algun suquet, de peix, evidentment. Pel que fa al marisc, el mateix, principalment cru, saltejat o al vapor. També ofereixen pasta (feta per ells), sempre amb peix i marisc; i bastantes postres. Tant sols 2 o 3 carns de manera testimonial. Fins i tot hi ha una bona oferta de verdures en diferents receptes i coccions.
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La copa de vi era bastant justeta, amb un vidre força gruixut; però, com que vam beure cervesa, no sabem si te’n porten una altra en cas de demanar un bon vi. Això sí, tenen una carta de vins extensa amb una forta presència d’escumosos i blancs però oferint una desena de negres i un rosat per no fer un lleig als amants incondicionals d’aquesta tipologia de vi. Una carta majoritàriament de vins italians i amb tant sols quatre referències de vins estrangers. Una carta totalment adequada a l’estil de cuina que ofereixen i que, a la vegada, no deixa de banda les peticions de la seva clientela, tal com fan oferint un parell de carns que tenen en carta. Fins i tot destinen un espai als vins naturals.
Vam beure una cervesa Hefeweissbier Hell de Heinz vom Stein de Schlossbrauerei Stein, la que ja havíem pres al Sepia by Niko. 
El menjador és gros i concorregut, amb uns cambrers d’escola clàssica, d’hosteleria de batalla, dels que semblen estar acostumats a servir en banquets; i tots van ser molt amables, divertits, propers i servicials.
Havíem dinat a l’Andreina i tenia poca gana però molta curiositat per provar les galeres de Senigallia. A més, era l’última nit a Le Marche i, per tant, podíem fer un últim excés. La idea era sopar poca cosa, bon producte el menys manipulat possible. Havia vist que al Pagaia servien un bon calibre de galeres i també em semblava que podia ser un bon lloc per a menjar peix i marisc de l’Adriàtic i de tota la llarga costa italiana. Així que, quan vaig reservar, ja vaig encarregar les galeres, no fos cas que ens quedéssim sense.
L’ÀPAT
Ostres.
Un plat amb 3 ostres de la mateixa espècie Crassostrea Gigas (l’ostra japonesa, l’ostró, l’espècie més cultivada a França des dels 1970s quan va desaparèixer l’ostra plana) però de 3 origens diferents (2 franceses i 1 italiana). Un plat ideal per a comparar 3 orígens d’aquest irresistible mol·lusc.
Una Fine de Claire de la Maison Les Clarie de Bonsonge (Fabien Fontneau) de Marennes-Oléron (entre La Rochelle, al nord, i la desembocadura de La Gironda, al sud). Una ostra d’uns 4 anys, criada en parcs/claires amb una densitat d’unes 15 ostres/m2. Una ostra clàssica, iodada, amb gust marí i un retrogust d’enciam i cogombre. D’un calibre petit i poc carnosa, m’agraden les ostres un pèl més grosses. Va ser la més salada de totes.
Una Marie Morgane de Keraliou de Brest (la Bretagne, França). Una ostra d’uns 3 anys, criada en taules en una badia protegida. Una ostra una mica menys salada i més dolça que l’anterior, la Fine de Claire. La salabror inicial va deixar pas a un post-gust dolç i mantecós.
Una Perla del Delta de la Maison Tarbouriech Italia (Florent Tarbouriech i Alessio Greguoldo) de la Sacca degli Scardovari (a la llacuna de Venècia). Una ostra d’uns 2 anys, criada en cordes (30 ostres/corda) i amb un sistema elèctric que funciona amb plaques fotovoltaiques i eòliques per aprofitar l’energia solar i elevar-les o submergir-les simulant les marees per tal de controlar el creixement del producte. De fet, com les Ostras del Sol del Delta de l’Ebre que la mateixa Maison Tarbouriech de l’estany de Thau (a Sète) fa juntament amb l’ostricultor català César Gómez. En el cas de l’ostra del Pagaia, el mateix Florent Tarbouriech treballa conjuntament amb l’ostricultor italià Alessio Greguoldo a prop de Venècia. L’ostra més jove i la més carnosa, aquí es veu com les estressen perquè creixin més ràpidament. Una ostra iodada i cruixent. El iode donava pas a una dolçor cada cop més prevalent amb una llarga i complexa persistència vegetal. La més dolça de totes.
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Serveixen pa amb Oli del Frantoio Lugliaroli de Roncitelli di Senigallia, un bon oli local, sense filtrar i de la varietat Raggia.
Cannocchie olio e limone.
Quines senyores galeres! Servides crues, pelades i senceres però per menjar-les amb 2 mossegades. Grosses, carnoses i gustoses però diria que les d’en Jacopo Ticchi encara ho eren més, més en tot! 
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Antipasto di pesce completo: 7 assaggi freddi e 2 assaggi caldi.
Un entrant que ofereixen amb una degustació d’alguns dels seus antipasti freds i calents, un tastet amb la majoria de les elaboracions que volia provar.
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FREDDI
7 Tastets freds.
Insalata di mare: sepia e gamberi.
Trossets de gamba i sépia saltejats, servits freds i amanits amb oli, llimona, el seu propi suc i julivert. Molt poca gamba, bona, gustosa, més que la sépia, que podria ser calamar i fins i tot pop. Un amaniment molt suau i adequat.
Baccalà mantecato.
Una brandada de bacallà servida amb una galeta/torradeta amb alguna herba. Una brandada gens salada (devia portar força proporció de llet i no tenia all), una mica massa triturada pel meu gust i li faltava potència gustativa. M’agraden les brandades ben rústiques.
Sgombro.
Un tros de filet d’un verat molt bo amb una salsa verda semblant a una tàrtara (avinagrada i molt bona) i una torradeta negra. A la base, espinacs amb oli. Molts ingredients però molt ben amalgamats.
Mazzancole al Campari.
Un llagostí amb color de gamba. Petitet, bullit i servit fred al Campari (en realitat semblava una salsa agradolça xinesa que hi quedava bastant mal combinada). Predominava el gust de taronja amarga, d’aranja.
Orata.
Orada desfilada sobre una base de puré de patates bullides i, a sobre, una maionesa amb suc de llimona o algun cítric similar. Una mena de pastís de peix i patata prou correcte.
Alici alla panzanella.
Uns seitons marinats, amb una panzanella (molla de pa empapada amb salsa de tomàquet) molt sucosa i molt bona.
Rana pescatrice.
Un trosset de rap (si ells ho diuen, ens ho creurem, però podria haver sigut lluç, imagineu-vos quin rap!) a sobre d’una salsa de pebrot que semblava la salsa que acompanya els pebrots del Piquillo farcits de brandada. Per sobre, ceba vermella envinagrada.
CALDI
2 Tastets calents.
Cozze i vongole.
Uns musclos correctes i unes cloïsses molt petites, de la mida d’unes petxines tellerines, tots dos al vapor. El suquet era molt bo.
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Lumacchine di mare alla marchigiana con porchetta.
Uns cargolets de mar (bígaros) cuinats alla marchigiana. Ens diuen que els fan com si fossin una porchetta, és a dir, amb salsa de tomàquet, fonoll i un punt picants però sense porc. Uns cargols ben petits, per entretenir-se llepant i escurant, i una salsa ben bona.
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Ofereixen limoncello però molt amablement el vam declinar, no som de limoncello ni de chupito final. Tant feliç que fa a molts clients… És ben bé que “tants caps tants barrets”.
En un altre moment, també haguéssim menjat alguna pasta amb peix i marisc o algun peix fet sencer al forn o a la brasa. Potser és el lloc per a provar si fan bé el Brodetto. Tampoc vam fer postres. Sempre queden coses per tastar i llocs per tornar, per tant, aquí vam decidir finalitzar la marató gastronòmica de Senigallia.
Un restaurant de cuina marinera que destaca per alguns plats concrets, més que com a restaurant en general, i un restaurant molt adequat per a certs moments dels viatges gastronòmics.
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