#PACE TERRA DIGNITà
Explore tagged Tumblr posts
Text
Santoro e la NATO
Ci siamo. Mancano poche ore alle elezioni e sono ancora nella indecisione su chi votare. Uno dei nomi che più mi attira è la vedova di Giulietto chiesa, Fiammetta Cucurnia. Che però ha scelto di presentare la sua candidatura in un partito moderato come quello di Michele Santoro ( Pace, Terra e Dignità).
Pur rispettando la figura di Raniero La Valle , intellettuale di grande spessore che affianca Santoro in questo progetto,
Non posso che sottolineare le contraddizioni e le ambiguità di questo progetto,
la cui nascita ha generato la spaccatura del progetto " Unione Popolare" che comprendeva Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, altre piccole forze e la guida di De Magistris .
La spaccatura è avvenuta proprio sul nodo del pacifismo, essendo Santoro contrario a una uscita unilaterale dell'Italia dalla NATO.
Il disaccordo sulla necessità di sostenere in ogni modo la resistenza palestinese contro lo Stato sionista israeliano e nel chiamare genocidio la strage israeliana a Gaza.
il disaccordo sulla necessità di considerare la NATO la prima responsabile di ogni guerra nel mondo e di chiederne la fine senza se e senza ma.
Una non chiara collocazione alternativa nei confronti del centrosinistra in Italia ed in Europa.
Questi sono stati i principali punti che hanno convinto PaP e De Magistris a non aderire al progetto " Pace Terra Dignità"
Le posizioni di Santoro sulla NATO sono andate delineandosi più chiaramente negli ultimi giorni grazie ad alcune interviste.
Ucraina, Santoro: "Non possiamo uscire adesso dalla Nato". Intervista
Il leader della lista Pace, terra e dignità dopo l'ok di Biden all'Ucraina a usare armi Usa per colpire in Russia
Possiamo tranquillamente evidenziare che la permanenza nella NATO significa automaticamente opporsi a una politica del disarmo.
Non possiamo dimenticare che Santoro non disse neppure una parola per sostenere il Referendum contro l'invio degli armamenti, anche se pubblicamente si è dichiarato contrario al continuare ad inviare armi in particolare nel teatro di guerra Ucraino.
In ultimo mettiamo in evidenza come Santoro ci tenga a ribadire che il suo progetto politico NON si colloca nella Sinistra.
Michele Santoro si candida alle elezioni Europee con il movimento 'Pace, Terra, dignità'
Michele Santoro si candida alle elezioni europee. Lo farà con il suo movimento ‘Pace, Terra, dignità’, nato con l’obiettivo di raccogliere le istanze del pacifismo italiano in vista della tornata...
"Non siamo una lista di sinistra e soprattutto non vogliamo rifondarla"
Il Verbo " Rifondare " non è stato usato a caso da Santoro essendo "Rifondazione Comunista" la forza che ha permesso al Frontman di raccogliere le firme in tutte le circoscrizioni.
Non conosciamo gli accordi presi tra Rifondazione e Santoro ma appare evidente che Rifondazione ha dovuto cedere molto rispetto al proprio programma politico ( sulla NATO in primis) e rispetto al percorso compiuto ( cestinare anni e anni di lavoro per costituire Unione Popolare) .
Saranno state fatte forse considerazioni sul fatto che il potere mediatico di Santoro sia l'unica cosa che renda possibile sperare nel superamento della soglia di sbarramento.
Vista l'età elevata degli attivisti di Rifondazione questa è stata probabilmente l'ultima volta che il partito ha potuto rendere possibile il miracolo di una raccolta firme su base nazionale.
Sappiamo bene che eleggere almeno un europarlamentare garantisce l'accesso a benefici economici e logistici che sono puro ossigeno per un piccolo partito.
Ritengo pertanto, personalmente, che questa sia per Rifondazione la mossa della disperazione finale dopo il fallimento nel 2022 dell'intesa con , Addirittura! , il Movimento 5 Stelle.
L'appello di Rifondazione comunista al M5S: "Costruiamo una coalizione popolare"
Oggi il Prc, assieme a Potere al Popolo, sta varando Unione popolare, con alla guida Luigi De Magistris. La speranza ora è fare fronte con Giuseppe Conte
…
Riguardo infine alle scelte delle candidature…
La candidatura di Alessandra Guerra ( ex governatrice del Friuli in quota Lega) nelle liste di Santoro e di vari ex M5S tra cui Marta Grande e Piernicola Pedicini, sembrano confermare l'intenzione di andare verso un superamento degli " steccati ideologici".
È una tendenza questa, interessante da osservare, che accomuna tutte le new entries di queste elezioni europee,
Da Marco Rizzo, che si abbraccia con Alemanno,
a Cateno De Luca che mette assieme di tutto, dagli ex M5S agli ex CasaPound.
Bisogna osservare che questo tentativo di superamento delle categorie destra sinistra non avviene a mio avviso in modo ragionato e analizzato,
Non avviene tra una " sinistra rifondata" e una " destra depurata" ..
È una tendenza che nasce senza una nuova visione del mondo a supportarla, senza alcuna speranza dunque di portare a un reale superamento del 900.
Un superamento che sarebbe reso possibile soltanto da una riflessione seria e approfondita sui motivi antropologici che hanno reso la storia del genere umano una storia fatta di violenza , di guerre e di sangue, in una evoluzione all'interno di una forma mentis bellica che è arrivata fino ad oggi.
Questo, che non è un problema ma IL problema " il partito della Pace" non ha nessuna intenzione di affrontarlo né in profondità né in superficie.
Ma del resto non l'ha mai fatto nessuno , tranne Gandhi e Mandela.
Poscritto:
mi rendo conto di aver espresso solo e soltanto critiche nella mia analisi. Non posso tuttavia prevedere il futuro di questo progetto. È ben vero che le basi di partenza non sembrano incoraggianti ma se questo soggetto passasse la soglia di sbarramento potrebbe forse essere una base per poter costruire qualcosa in seguito .
Voglio concludere così, per il rispetto dovuto allo sforzo straordinario espresso dagli attivisti nel raccogliere le firme necessarie. Una impresa che era davvero molto ardua e che deve essere riconosciuta, apprezzata e valorizzata.
#elezioni europee#partiti antisistema#politica#palestine#europee2024#michele santoro#PACE TERRA DIGNITà#pace terra dignità#pace#Raniero La Valle#Giulietto Chiesa
0 notes
Text
educato alla siberiana
0 notes
Text
Mentre tanti festeggiano
fra zucche intagliate e orrendi trucchi e selfie decantati sul web... in molte parti del mondo l'orrore lo stanno vivendo sulla propria pelle, perdendo la vita, la dignità, la casa, la terra, nella assoluta indifferenza dei più che si celano dietro aiuti armati per declamare una pace con la guerra.
La maggior parte del mondo è alla deriva, ha le "zucche" vuote e ci trascina in un declino senza sosta...
- Anna Gurgone P.
56 notes
·
View notes
Text
Appello
Andate a votare e votate "Pace terra dignità", la lista di Santoro.
Date retta a un bicheco.
8 notes
·
View notes
Text
R I P😪🥀
Franco Di Mare vittima delle guerre e dell'uranio impoverito
Nell'esprimere il cordoglio di Pace Terra Dignità sentiamo il dovere di ricordare che Franco Di Mare è una vittima di guerra. Ci ha lasciato in un libro la sua testimonianza. Da inviato di guerra ha respirato la fibra di amianto sprigionata dalle polveri degli edifici distrutti durante i bombardamenti o il pulviscolo prodotto dai proiettili all’uranio impoverito.
Franco Di Mare è uno dei tanti civili e militari che sono morti e che stanno morendo a causa delle conseguenze dell'uso di proiettili con uranio impoverito nelle guerre degli ultimi decenni. Come noi pacifisti abbiamo sempre denunciato l’uso del metallo pesante da parte di Stati Uniti, Regno Unito e Nato - in trent’anni di guerre illegali - ma definite ���umanitarie” - ha causato una strage silenziosa e prolungata in tutti i territori bombardati con queste armi. Dai Balcani, all’Iraq passando per l’Afghanistan le patologie tumorali sono aumentate a dismisura come conseguenza diretta dell’esposizione all’uranio impoverito rilasciato dalle munizioni. In Italia, ad ammalarsi gravemente e a morire per l’esposizione al metallo pesante sono gli stessi soldati dell’esercito usati come carne da cannone nelle missioni di “pace” all’estero e a cui ancora oggi il ministero della Difesa, nonostante oltre trecento cause risarcitorie perse, continua a negare verità e giustizia. Al momento parliamo di più di 8000 militari italiani ammalati e di 563 deceduti a causa dell’uranio impoverito.
La Nato, chiamata in causa dall’Alta Corte di Belgrado per le conseguenze devastanti dei bombardamenti all’uranio impoverito effettuati nel 1999, ha risposto al tribunale esigendo l’immunità. La Nato non solo ha rivendicato l’immunità per un ecocidio e per ciò che si configura come un crimine di guerra ma ha intimato al governo serbo di intervenire presso l’Alta Corte di Belgrado per chiudere ogni procedimento a suo carico. Questa è la democrazia di cui si millanta l’”esportazione”.
Dal 2019 anche la Russia ha deciso di dotarsi di questo tipo di armi giustificandosi col fatto che non sono state vietate da nessuna convenzione internazionale e soprattutto sono impiegate da tempo dalla NATO.
La Gran Bretagna ha rifornito l’Ucraina di proiettili all’uranio impoverito e si stanno avvelenando l’aria, i terreni e i polmoni di tante nuove vittime. Anche Israele ha in dotazione ordigni all’uranio impoverito.
Porteremo nel Parlamento europeo la lotta per la messa al bando definitiva di queste armi, per la verità e giustizia per le vittime civili e militari dell’uranio impoverito e per il cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza.
Maurizio Acerbo, Pace Terra Dignità
#paceterradignita
#uranioimpoverito #FrancoDiMare
Fonte fb
8 notes
·
View notes
Text
Se la nota dicesse: “Non è una nota che fa una musica …” Non ci sarebbero le sinfonie! Se la parola dicesse: “Non è una parola che può fare una pagina …” Non ci sarebbero i libri! Se la pietra dicesse: “Non è una pietra che può alzare un muro …” Non ci sarebbero le case! Se la goccia d’acqua dicesse: “Non è una goccia d’acqua che può fare il fiume …” Non ci sarebbe l’oceano! Se il chicco di grano dicesse: Non è un chicco di grano che può seminare il campo …” Non ci sarebbe la messe! Se l’uomo dicesse: “Non è un gesto d’amore che può salvare l’umanità … ” Non ci sarebbero mai né giustizia né pace, né dignità né felicità nella terra degli uomini. Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota, Come il libro ha bisogno di ogni parola, Come la casa ha bisogno di ogni pietra, Come l’oceano ha bisogno di ogni goccia d’acqua, Come la messe ha bisogno di ogni chicco di grano, L’umanità intera ha bisogno di te, là, dove sei, unico, e dunque insostituibile! Michel Quoist ********************* If the note said: “It's not a note that makes music…” There would be no symphonies! If the word said: “It's not a word that can make a page…” There would be no books! If the stone said: “It is not a stone that can raise a wall…” There would be no houses! If the drop of water said: “It is not a drop of water that the river can make…” There would be no ocean! If the grain of wheat said: It is not a grain of wheat that can sow the field..." There would be no harvest! If the man said: “It is not an act of love that can save humanity…” There would never be justice or peace, dignity or happiness in the land of men. Like the symphony needs every note, As the book needs every word, As the house needs every stone, Just as the ocean needs every drop of water, As the harvest needs every grain of wheat, The whole of humanity needs you, where you are, unique and therefore irreplaceable! Michel Quoist
8 notes
·
View notes
Text
Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti
LE RADICI DELLA CRISI
Quando si pensa al "Rinascimento" in Italia, le espressioni si fanno idillio.
Ovviamente, è un errore.
Velato dalla bellezza delle arti plastiche e pittoriche in anni di densa produzione e di "maestri" inarrivabili, paradigmi della successiva "maniera".
Ma nell'Europa del Nord, la crisi spirituale e con essa il rivolgimento delle società e degli individui, la cui collocazione al centro della vita è già indice della modernità, si afferma senza infingimenti.
Nessuna illusione, neanche qui: si tratta di un'altra forma di retorica, severa, austera, grigia.
No, ancora di più: tormentata, angosciata, ossessionata.
L'intero vecchio continente ne verrà stravolto: l'età protestante, la riforma, la reazione delle gerarchie romane, le lotte di potere, il fanatismo religioso, la guerra, fino al "Sacco di Roma", avvenimento spartiacque che segna la fine della centralità della Chiesa cattolica e, paradossalmente, anche la fine dell'Impero incarnato da Carlo V.
Entrambe le istituzioni protagoniste della storia stanno per subire l'avvento delle Nazioni.
Lunga fu la scia, si estenderà per tutto il XVI secolo fino alla Guerra dei Trent'anni tra il 1618 e il 1648 e alla pace di Vestfalia che darà un nuovo assetto all'Europa.
La Germania rimarrà frammentata in Stati che potranno trovare unità solo oltre due secoli dopo.
È il riflesso del passaggio dall'unità religiosa alla fede vissuta come traccia individuale.
Ma non regge al fanatismo della verità: questi, non conosce la tolleranza.
E incombe, dai nuovi pulpiti.
Come il cavaliere attraversa saldo nella sua armatura di fede il dramma della morte e l'incombere del male, così l'uomo che l'arte del Nord immagina, è figura della solitudine e del sacrificio, eroe della lotta: l'unico affidavit è riposto in se stesso.
Dürer intuisce, come ogni vero artista, l'avvento di un modello diverso di umanità: più libera, cosciente.
Ma sa anche che questo modello richiede la ricostruzione di principi guida, di un'identità che dall'individuo passi alla dimensione collettiva: ecco la crisi.
La città, sul picco della montagna, è un enigma lontano, silenzioso.
Il cavaliere, meditabondo nella sua dignità di spada e di obblighi, segue il cammino e i suoi pericoli.
Li attraversa, non li teme.
Perché ne riconosce l'essenza: è identica alla sua.
Uno stanco mendicare che ha solo l'apparente baldanza muscolare di un cavallo al trotto e l'incosciente vitalità di un cane.
L'esteso simbolismo dell'immagine è anch'esso un barlume che non riesce a mascherare il senso di rassegnazione delle tre figure: fiacche comparse in un circo abbandonato al "memento mori".
Come radici senza più terra, abbarbicate sulla roccia.
Dura.
Pesante.
Scenario estremo che nulla potrà accogliere.
- Albrecht Dürer (1471 - 1528): "Il cavaliere, la morte e il diavolo", 1513, Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe (Germany)
16 notes
·
View notes
Text
“Ho sognato
che era giunto l’ inverno, invaso da fiori bianchi di primavera
e nel bosco
ormai avvizzito di foglie
che si preparano ad agonia lucida di cadere
appellandosi alla loro dignità
per non marcire nel terreno che li accoglie, uguali ed inutili
in processioni di dolore
..sono arrivati fiori bianchi
come lenuzola antiche di iniziali e comodini profumati di
lavanda e canfora insieme.
Ho sognato
che dalle buche odorose di umidità e freddo
sono usciti cortei di ghiri, talpe e tassi vestiti a festa
con manti e pellicce caldi,
invadendo radure di colore e castagne
senza pensiero di nascondersi in oblii di letargo..
Nel cielo grigio e senza nubi dell’inverno
si è procastinato un solstizio in mezzo all’aria che ribelle
ha smesso la corsa avanti nella stagione che viene
..e , subito, una danza tra i venti
e tutti insieme, Ghibli, Scirocco,Meltemi, con il sorriso di
Tramontana
fuggono oltre i monti a sancire il patto
della Primavera.
Resta intatto quel giorno
capovolti voli di rondini e maree ingrossate di bonaccia.
E’ come guardare il miracolo della immobilità.
Tutto si ferma senza necessità di progredire,
è dolce saziarmi dello spettacolo del tempo fermo ..
Vido il mio viso tornare intatto
e capelli lucidi e vivi aleggiarmi intorno mentre corro
Dolce è la pioggia che reclama la sua parte
selvaggio è il vento che induce a scappare stormi di pettirossi che
come un arazzo colorato di sangue
tracciano una fuga perfetta nel costato del cielo.
Nell’immobile momento del tutto e del niente
sento la forza di una nuova energia, tanto sconosciuta alla Terra,
al cuore, alla personalità Umana.
Si chiama
Pace.
Tatiana Andena”
6 notes
·
View notes
Text
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo, amalo sinceramente. Scegli l'unico che possiede l'anima che chiama la tua, chiaramente. Colui che ti vede. Colui che ha abbastanza coraggio di avere paura. Ricevi la sua mano e guidalo dolcemente dentro il tuo sangue, perché possa sentire il tuo calore addosso e trovare pace. Guarda dentro i suoi occhi, in profondità, e osserva quello che lì dorme o veglia.. timido o pieno di aspettative.
Guarda dentro i suoi occhi e leggi la sua storia, le sue guerre e pazzie, quelle che i suoi fantasmi hanno combattuto, in altri posti e altri tempi.
Osserva i suoi dolori, le sue lotte, le sue sofferenze e le sue colpe; senza giudicare, e poi... lascia andare tutto. Senti dentro di lui e sappi che quello che cerca è un riparo sicuro dentro di te. Farlo sciogliere nel tuo sguardo fermo. E sappi che non hai bisogno di rispecchiare la sua rabbia, perché nel grembo tuo giace la dolce e profonda magia che sa guarire le vecchie ferite. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo davvero.
Siediti davanti a lui, con dignità e femminilità, nel respiro della tua vulnerabilità, nella giocosità della tua innocenza infantile, nella profondità della morte. Sii un invito luminoso di dolce devozione che si apre alla sua virilità. Perché possa venire da te e nuotare nel grembo della terra, insieme, con consapevolezza.
E quando si ritirerà nella sua tana... e lo farà... allora raccogli intorno a te le tue antenate e fatti abbracciare dalla loro saggezza.
Ascolta i loro bisbigli rassicuranti, tranquillizzando il cuore della bimba spaventata che è in te. Stai tranquilla e attendi il suo ritorno.
Siedi e suonagli la melodia della memoria, perché lui possa trovare pace un altra volta. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo tutto. Non suscitare il bimbo che è in lui con malizia e astuzia, seduzione e inganno, solo per attirarlo in una rete di potere, caos e odio.
Non c'è niente di femminile in questo.. è solo vendetta... è solo veleno. Non dà nessun potere a una donna. Mostrargli che sei capace di tenerlo... ora... Tienilo e guidalo dentro di te, nelle tue profondità. Non lo punire per le sue ferite, quelle che non coincidono con le tue aspettative. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo senza difesa. Amalo abbastanza da essere nuda e libera. Amalo abbastanza da aprirgli corpo e anima.
Sii abbastanza coraggiosa per essere fragile.
Fargli bere i fiori inebrianti del tuo essere. Fargli sapere che ti può tenere e proteggere. Lasciati andare nelle sue braccia e fidati di lui, perché lui ti possa accogliere. E anche se sei stata fatta cadere da altri in passato, insegnagli la dedizione, dandoti a lui.
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo.
Incoraggialo, nutrilo, ascoltalo, tienilo, permettigli, guariscilo....
E tu sarai nutrita, sostenuta e protetta dalle sue braccia e dai suoi pensieri. Se vuoi amare un uomo, ama te stessa!
Sii grata per tutte le esperienze e le guarigioni e quando starai davanti a lui, trova in lui il seme per tutto quello che verrà.
Lauren Wilce
6 notes
·
View notes
Text
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo, amalo sinceramente.
Scegli l'unico che possiede l'anima che chiama la tua, chiaramente.
Colui che ti vede.
Colui che ha abbastanza coraggio di avere paura.
Ricevi la sua mano e guidalo dolcemente dentro il tuo sangue, perché possa sentire il tuo calore addosso e trovare pace. Guarda dentro i suoi occhi, in profondità, e osserva quello che lì dorme o veglia.. timido o pieno di aspettative.
Guarda dentro i suoi occhi e leggi la sua storia, le sue guerre e pazzie, quelle che i suoi fantasmi hanno combattuto, in altri posti e altri tempi.
Osserva i suoi dolori, le sue lotte, le sue sofferenze e le sue colpe; senza giudicare, e poi...lascia andare tutto. Senti dentro di lui e sappi che quello che cerca è un riparo sicuro dentro di te. Farlo sciogliere nel tuo sguardo fermo.
E sappi che non hai bisogno di rispecchiare la sua rabbia, perché nel grembo tuo giace la dolce e profonda magia che sa guarire le vecchie ferite.
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo davvero.
Siediti davanti a lui, con dignità e femminilità, nel respiro della tua vulnerabilità, nella giocosità della tua innocenza infantile, nella profondità della morte.
Sii un invito luminoso di dolce devozione che si apre alla sua virilità.
Perché possa venire da te e nuotare nel grembo della terra, insieme, con consapevolezza.
E quando si ritirerà nella sua tana... e lo farà... allora raccogli intorno a te le tue antenate e fatti abbracciare dalla loro saggezza.
Ascolta i loro bisbigli rassicuranti, tranquillizzando il cuore della bimba spaventata che è in te.
Stai tranquilla e attendi il suo ritorno.
Siedi e suonagli la melodia della memoria, perché lui possa trovare pace un altra volta.
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo tutto.
Non suscitare il bimbo che è in lui con malizia e astuzia, seduzione e inganno, solo per attirarlo in una rete di potere, caos e odio.
Non c'è niente di femminile in questo.. è solo vendetta... è solo veleno.
Non dà nessun potere a una donna. Mostrargli che sei capace di tenerlo... ora...
Tienilo e guidalo dentro di te, nelle tue profondità.
Non lo punire per le sue ferite, quelle che non coincidono con le tue aspettative.
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo senza difesa.
Amalo abbastanza da essere nuda e libera.
Amalo abbastanza da aprirgli corpo e anima.
Sii abbastanza coraggiosa per essere fragile.
Fargli bere i fiori inebrianti del tuo essere.
Fargli sapere che ti può tenere e proteggere.
Lasciati andare nelle sue braccia e fidati di lui, perché lui ti possa accogliere.
E anche se sei stata fatta cadere da altri in passato, insegnagli la dedizione, dandoti a lui.
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo.
Incoraggialo, nutrilo, ascoltalo, tienilo, permettigli, guariscilo....
E tu sarai nutrita, sostenuta e protetta dalle sue braccia e dai suoi pensieri.
Se vuoi amare un uomo, ama te stessa!
Sii grata per tutte le esperienze e le guarigioni e quando starai davanti a lui, trova in lui il seme per tutto quello che verrà.
LaurenWilce
6 notes
·
View notes
Text
Ho un sacco bisogno di amore. E, sono stanca di essere forte. Ho bisogno di poggiare la testa sulla mano di una persona mentre mi fa una carezza e non sul cuscino con la voglia di piangere. Sono stanca, stanca davvero. Questo perché l'amore è come un fiore nel deserto, e io mi sento che annaffio un bastone vuoto: do tantissima lealtà, impegno, amore ma non ricevo un cazzo. Non ho capito cosa dovevo imparare dai vecchi cicli karmici ma penso anche che l'umanità sia un merdaio anche se io "la amo". Tra virgolette, moolte mooolte virgolette. Jesto dice che crede in sé stesso dopo aver smesso di credere nelle persone. Penso di aver fatto in parte questa cosa anche io: credo nell'amico che posso essere io e non nell'amicizia. E, non so che fare: non so se ne valga davvero la pena dare tutto pur di avere un piccolo germoglio, pure piccolo, oppure inaridirsi. Diventare aspra terra che vuole solo essere fertile per via di tutto il lavoro che ci mette la persona che alla fin fine fa un po' parte della terra. Non so se mi segui. La vita è un morbo, che t'avvelena e ti fa sputare sangue, lacrime e non so se resta un briciolo d'amore. Amore per chi? Il veleno scende in gola e brucia come l'orgoglio che non puoi rivendicare. O forse non è orgoglio, ma una dignità mancata che ti fa sentire meno di zero. E volevo amore, così tanto da avere distrutto tutto dopo averlo avuto. Pure un po' per finta. C'è un verso di Geolier, dice "stare con te equivale a vivere o a m'accidere" e mi sento così: vivere con tutte le Val mi sembra così: questo perché c'è chi scoppia, chi soffre, chi ci prova non necessariamente dopo aver capito i suoi errori, chi non si ama abbastanza, chi ce l'ha fatta ma vuole di più, sempre di più ancora e ancora perché se stare male è stata una droga pensa quanto può essere letale stare bene e sentirsi bene con sé stessi e in pace col mondo. Vorrei amare, me stessa*, con tutto quello che ho addosso ma la corsa è finita, e io sono il cavallo sbagliato sul quale hai scommesso. -Una piccola stella e la sua poesia.
0 notes
Text
Se la nota dicesse: "Non è una nota che fa una musica", non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse: "Non è una parola che può fare una pagina", non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse: "Non è una pietra che può alzare un muro", non ci sarebbero le case.
Se la goccia d’acqua dicesse: "Non è una goccia d’acqua che può fare il fiume", non ci sarebbe l’oceano.
Se il chicco di grano dicesse: "Non è un chicco di grano che può seminare il campo", non ci sarebbe la messe.
Se l’uomo dicesse: "Non è un gesto d’amore che può salvare l’umanità", non ci sarebbero mai né giustizia né pace, né dignità né felicità nella terra degli uomini.
Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota, come il libro ha bisogno di ogni parola, come la casa ha bisogno di ogni pietra, come l’oceano ha bisogno di ogni goccia d’acqua, come la messe ha bisogno di ogni chicco di grano, l’umanità intera ha bisogno di te, là, dove sei, unico, e dunque insostituibile.
- Michel Quoist
23 notes
·
View notes
Text
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo, amalo sinceramente. Scegli l'unico che possiede l'anima che chiama la tua, chiaramente. Colui che ti vede. Colui che ha abbastanza coraggio di avere paura. Ricevi la sua mano e guidalo dolcemente dentro il tuo sangue, perché possa sentire il tuo calore addosso e trovare pace. Guarda dentro i suoi occhi, in profondità, e osserva quello che lì dorme o veglia.. timido o pieno di aspettative.
Guarda dentro i suoi occhi e leggi la sua storia, le sue guerre e pazzie, quelle che i suoi fantasmi hanno combattuto, in altri posti e altri tempi.
Osserva i suoi dolori, le sue lotte, le sue sofferenze e le sue colpe; senza giudicare, e poi... lascia andare tutto. Senti dentro di lui e sappi che quello che cerca è un riparo sicuro dentro di te. Farlo sciogliere nel tuo sguardo fermo. E sappi che non hai bisogno di rispecchiare la sua rabbia, perché nel grembo tuo giace la dolce e profonda magia che sa guarire le vecchie ferite. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo davvero.
Siediti davanti a lui, con dignità e femminilità, nel respiro della tua vulnerabilità, nella giocosità della tua innocenza infantile, nella profondità della morte. Sii un invito luminoso di dolce devozione che si apre alla sua virilità. Perché possa venire da te e nuotare nel grembo della terra, insieme, con consapevolezza.
E quando si ritirerà nella sua tana... e lo farà... allora raccogli intorno a te le tue antenate e fatti abbracciare dalla loro saggezza.
Ascolta i loro bisbigli rassicuranti, tranquillizzando il cuore della bimba spaventata che è in te. Stai tranquilla e attendi il suo ritorno.
Siedi e suonagli la melodia della memoria, perché lui possa trovare pace un altra volta. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo tutto. Non suscitare il bimbo che è in lui con malizia e astuzia, seduzione e inganno, solo per attirarlo in una rete di potere, caos e odio.
Non c'è niente di femminile in questo.. è solo vendetta... è solo veleno. Non dà nessun potere a una donna. Mostrargli che sei capace di tenerlo... ora... Tienilo e guidalo dentro di te, nelle tue profondità. Non lo punire per le sue ferite, quelle che non coincidono con le tue aspettative. Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo. Amalo senza difesa. Amalo abbastanza da essere nuda e libera. Amalo abbastanza da aprirgli corpo e anima.
Sii abbastanza coraggiosa per essere fragile.
Fargli bere i fiori inebrianti del tuo essere. Fargli sapere che ti può tenere e proteggere. Lasciati andare nelle sue braccia e fidati di lui, perché lui ti possa accogliere. E anche se sei stata fatta cadere da altri in passato, insegnagli la dedizione, dandoti a lui.
Se vuoi cambiare il mondo, ama un uomo.
Incoraggialo, nutrilo, ascoltalo, tienilo, permettigli, guariscilo....
E tu sarai nutrita, sostenuta e protetta dalle sue braccia e dai suoi pensieri. Se vuoi amare un uomo, ama te stessa!
Sii grata per tutte le esperienze e le guarigioni e quando starai davanti a lui, trova in lui il seme per tutto quello che verrà.
Lauren Wilce
0 notes
Text
G7, Papa Francesco ai grandi della terra: «Lavorate per la pace»
G7, Papa Francesco ai grandi della terra: «Lavorate per la pace». Papa Francesco chiede ai grandi della terra «una buona politica la pace». «Può funzionare il mondo senza politica? Può trovare una via efficace verso la fraternità universale e la pace sociale senza una buona politica? La nostra risposta a queste ultime domande è: no! La politica serve!», afferma il Papa nel discorso pronunciato al G7, citando testualmente la sua Enciclica Fratelli Tutti. Il Pontefice ha sottolineato l'importanza della «sana politica» per «guardare con speranza e fiducia al nostro avvenire». «La società mondiale ha gravi carenze strutturali che non si risolvono con rattoppi o soluzioni veloci meramente occasionali. Dobbiamo andare alla radice. Ci sono cose che devono essere cambiate con reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti. Solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi». «Sembra che si stia perdendo il valore e il profondo significato di una delle categorie fondamentali dell'Occidente: la categoria di persona umana», afferma il Papa nel discorso consegnato al G7 e in parte letto a Borgo Egnazia. «In questa stagione in cui i programmi di intelligenza artificiale interrogano l'essere umano e il suo agire, proprio la debolezza dell'ethos connesso alla percezione del valore e della dignità della persona umana rischia di essere il più grande vulnus - avverte Papa Francesco - nell'implementazione e nello sviluppo di questi sistemi. Non dobbiamo dimenticare infatti che nessuna innovazione è neutrale. La tecnologia nasce per uno scopo e, nel suo impatto con la società umana, rappresenta sempre una forma di ordine nelle relazioni sociali e una disposizione di potere, che abilita qualcuno a compiere azioni e impedisce ad altri di compierne altre». Il Papa al G7 chiede che l'intelligenza artificiale sia coniugata con l'etica. «Solo se sarà garantita la loro vocazione al servizio dell'umano, gli strumenti tecnologici riveleranno non solo la grandezza e la dignità unica dell'essere umano, ma anche il mandato che quest'ultimo ha ricevuto di coltivare e custodire il pianeta e tutti i suoi abitanti. Parlare di tecnologia è parlare di cosa significhi essere umani e quindi di quella nostra unica condizione tra libertà e responsabilità, cioè vuol dire parlare di etica», afferma il Papa nel suo discorso a Borgo Egnazia. «È l'uomo che deve sempre decidere, non le macchine». È l'appello del Papa ai leader del G7. «Grazie davvero ancora per aver accettato il nostro invito, grazie per la prima volta di un Pontefice al G7, grazie per le sue parole che sono chiaramente fonte ispirazione per ciascuno noi». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, dopo l'intervento di Papa Francesco alla sessione del G7 dedicata a Intelligenza artificiale, energia, Africa e Mediterraneo. “Ho incontrato il papa e l'ho ringraziato per le sue preghiere per la pace in Ucraina, la sua vicinanza spirituale al nostro popolo e gli aiuti umanitari per gli ucraini”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver incontrato Francesco a margine del G7 di Borgo Egnazia. "Ho informato il Papa delle conseguenze dell'aggressione russa, del suo terrore aereo e della difficile situazione energetica. Abbiamo discusso della Formula della Pace, del ruolo della Santa Sede nello stabilire una pace giusta e duratura e delle aspettative per il Vertice sulla Pace Globale", ringraziandolo per la partecipazione della Santa Sede al summit.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Se la nota dicesse: “Non è una nota che fa una musica …” Non ci sarebbero le sinfonie!
Se la parola dicesse: “Non è una parola che può fare una pagina …” Non ci sarebbero i libri!
Se la pietra dicesse: “Non è una pietra che può alzare un muro …” Non ci sarebbero le case!
Se la goccia d’acqua dicesse: “Non è una goccia d’acqua che può fare il fiume …” Non ci sarebbe l’oceano!
Se il chicco di grano dicesse: Non è un chicco di grano che può seminare il campo …” Non ci sarebbe la messe!
Se l’uomo dicesse: “Non è un gesto d’amore che può salvare l’umanità … ” Non ci sarebbero mai né giustizia né pace, né dignità né felicità nella terra degli uomini.
Come la sinfonia ha bisogno di ogni nota, Come il libro ha bisogno di ogni parola, Come la casa ha bisogno di ogni pietra, Come l’oceano ha bisogno di ogni goccia d’acqua, Come la messe ha bisogno di ogni chicco di grano, L’umanità intera ha bisogno di te, là, dove sei, unico, e dunque insostituibile!
Michel Quoist ************************* If the note said: “It's not a note that makes music…” There would be no symphonies!
If the word said: “It's not a word that can make a page…” There would be no books!
If the stone said: “It is not a stone that can raise a wall…” There would be no houses!
If the drop of water said: “It is not a drop of water that the river can make…” There would be no ocean!
If the grain of wheat said: It is not a grain of wheat that can sow the field..." There would be no harvest!
If the man said: “It is not an act of love that can save humanity…” There would never be justice or peace, dignity or happiness in the land of men.
Like the symphony needs every note, As the book needs every word, As the house needs every stone, Just as the ocean needs every drop of water, As the harvest needs every grain of wheat, The whole of humanity needs you, where you are, unique and therefore irreplaceable!
Michel Quoist
7 notes
·
View notes
Photo
Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti
LE RADICI DELLA CRISI
Quando si pensa al "Rinascimento" in Italia, le espressioni si fanno idillio. Ovviamente, è un errore. Velato dalla bellezza delle arti plastiche e pittoriche in anni di densa produzione e di "maestri" inarrivabili, paradigmi della successiva "maniera". Ma nell'Europa del Nord, la crisi spirituale e con essa il rivolgimento delle società e degli individui, la cui collocazione al centro della vita è già indice della modernità, si afferma senza infingimenti. Nessuna illusione, neanche qui: si tratta di un'altra forma di retorica, severa, austera, grigia. No, ancora di più: tormentata, angosciata, ossessionata. L'intero vecchio continente ne verrà stravolto: l'età protestante, la riforma, la reazione delle gerarchie romane, le lotte di potere, il fanatismo religioso, la guerra, fino al "Sacco di Roma", avvenimento spartiacque che segna la fine della centralità della Chiesa cattolica e, paradossalmente, anche la fine dell'Impero incarnato da Carlo V. Entrambe le istituzioni protagoniste della storia stanno per subire l'avvento delle Nazioni. Lunga fu la scia, si estenderà per tutto il XVI secolo fino alla Guerra dei Trent'anni tra il 1618 e il 1648 e alla pace di Vestfalia che darà un nuovo assetto all'Europa. La Germania rimarrà frammentata in Stati che potranno trovare unità solo oltre due secoli dopo. È il riflesso del passaggio dall'unità religiosa alla fede vissuta come traccia individuale. Ma non regge al fanatismo della verità: questi, non conosce la tolleranza. E incombe, dai nuovi pulpiti. Come il cavaliere attraversa saldo nella sua armatura di fede il dramma della morte e l'incombere del male, così l'uomo che l'arte del Nord immagina, è figura della solitudine e del sacrificio, eroe della lotta: l'unico affidavit è riposto in se stesso. Dürer intuisce, come ogni vero artista, l'avvento di un modello diverso di umanità: più libera, cosciente. Ma sa anche che questo modello richiede la ricostruzione di principi guida, di un'identità che dall'individuo passi alla dimensione collettiva: ecco la crisi. La città, sul picco della montagna, è un enigma lontano, silenzioso. Il cavaliere, meditabondo nella sua dignità di spada e di obblighi, segue il cammino e i suoi pericoli. Li attraversa, non li teme. Perché ne riconosce l'essenza: è identica alla sua. Uno stanco mendicare che ha solo l'apparente baldanza muscolare di un cavallo al trotto e l'incosciente vitalità di un cane. L'esteso simbolismo dell'immagine è anch'esso un barlume che non riesce a mascherare il senso di rassegnazione delle tre figure: fiacche comparse in un circo abbandonato al "memento mori". Come radici senza più terra, abbarbicate sulla roccia. Dura. Pesante. Scenario estremo che nulla potrà accogliere.
- Albrecht Dürer (1471 - 1528): "Il cavaliere, la morte e il diavolo", 1513, Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe (Germany)
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
16 notes
·
View notes