#Oro Giallo
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solocanzoninelleorecchie · 2 years ago
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amo il suo corpo come amo il pericolo.
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fashionbooksmilano · 1 year ago
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Creatività a colori Creativity in colour Museo Salvatore Ferragamo
a cura di / edited by Stefania Ricci con la collaborazione di/ with the collaboration of Stefano Fabbri Bertoletti, Colin McDowell
Fotografie/Photographs Stefano Biliotti, Christopher Broadbent, Roberto Quagli
Sillabe, Livorno 2006, 216 pagine,21,5 x 33,5 cm, 300 ill.a colori, ISBN 9788883473616
euro 40,00
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Mostra Museo Salvatore Ferragamo 2006
Il Museo Salvatore Ferragamo espone la collezione in rotazioni biennali, di oltre 10.000 scarpe, create dal noto stilista dalla fine degli anni Venti al 1960, anno della morte, selezionando di volta in volta le calzature secondo temi che permettono di affrontare argomenti inediti e di esplorare nuovi campi d’indagine. La mostra è stata allestita per celebrare gli 80 anni di attività della nota casa di moda e per presentare il nuovo riallestimento e ampliamento del Museo di Palazzo Spini Feroni. L’evento organizzato per l’occasione è incentrato sulle calzature create dal celebre ‘calzolaio delle dive’ scelte secondo il criterio del colore. Tema deciso per il grande fascino che ebbe sull’artista al momento delle sue creazioni e che implica una sensibilità e una conoscenza delle discipline come la fisica, la filosofia e la chimica. La scelta delle calzature da esporre per la mostra vanno dal Venti al Cinquanta del XX secolo e riguardano quelle dai colori decisi e forti (il nero, il bianco, il rosso, il verde, il blu e il giallo) senza tralasciare l’oro e l’argento, da soli o combinati tra loro in perfetta armonia geometrica e in un sinuoso movimento di tinte. Il volume è corredato dai contributi di due specialisti quali Coin Mc Dowell, illustre esperto di moda, e Stefano Fabbri Bertoletti, storico della filosofia, che aiutano a capire cosa realmente sia il concetto di ‘colore’ e l’uso importantissimo e distintivo di esso nella e per la moda.
29/06/23
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artalemarinellaartist · 2 years ago
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Acrylic work 70x100 cm
year 2023 Title: "Cosmic egg"
Inspiration at the origin of everything.
Cosmic man is within each of us as within our soul we are the origin.
The inspiration comes from the story of Phanes, or Fanes (light). He was a Greek ancestral god, also called Protogonos ("the first born") and Erikepaios ("giver of life"), he was a primeval deity of procreation and the origin of life in the Orphic cosmogony, a religious movement that arose in Greece towards the 6th century B.C. around the figure of Orpheus. In the Italian tradition Phanes was instead linked to the Roman Saturn of origins. Emerged at the dawn of the universe from the cosmic egg laid by Chronos (Time) and Ananke (Destiny, or Italian Fatum, not even the Gods can oppose anything), as the first and only principle, it was a hermaphrodite and everything was generated from it .
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tabathamodaedesign · 10 months ago
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Pantone del giorno 30/01 - Pale Mauve
Il Pale Mauve di Pantone è un particolare colore pastello che si trova tra il viola pallido e il rosa chiaro, adatto al “letargo” che ho deciso di intraprendere in questi cosiddetti “giorni della merla”, tanto per ricaricare le batterie. Questo perché è una nuance che trasuda tranquillità e che ritroviamo spesso in scenari romantici e da sogno. E parlando proprio di estetica eterea, possiamo già…
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vivid-pink10 · 1 year ago
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@AmyArtPoetry on Twitter
Che meraviglioso!!!!
✨✨✨✨✨✨✨✨✨🌿🫶
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angelap3 · 8 months ago
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Lettera di Van Gogh al fratello Theo.
Sto lottando con un quadro cominciato alcuni giorni prima della mia ricaduta, un falciatore, lo studio è giallo, terribilmente impastato, ma lo spunto era bello e semplice. E allora ho visto in questo falciatore – vaga figura che lotta contro il demonio sotto il sole per venire a capo del suo lavoro –, ci ho visto l’immagine della morte, nel senso che l’umanità sarebbe il grano che si falcia. È quindi – volendo – l’antitesi di quel seminatore che avevo dipinto. Ma in questa morte nulla di triste, tutto succede in piena luce con un sole che inonda tutto in una luce di oro fino.
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donaruz · 1 year ago
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Settembre addolcisce
il sole di miele
che filtra dalla mia pelle di foglia.
Lascio a terra armature,
lascio le difese di ferro rovente
dell'estate, nascoste dietro i miei sorrisi.
E prima che sia inverno
che arrivino le ombre della nebbia,
io lascio a terra anche le paure
e cerco rifugio ancora
nelle tane delle volpi.
Chiedo al bosco abbracci di alberi
e chiedo bacche del mio sangue
per ogni animale.
Settembre, sentiero di nuvole
da temporale,
giallo di oro del terreno,
rosso di polpa di labbra maturate
col sudore,
vapore dei miei fiumi tortuosi
che cercano salite e
non sanno scendere al mare.
Settembre prendimi con te,
I miei capelli e
i tuoi di erba.
Non farmi aspettare di nuovo le rondini,
senza aver persuaso la luna,
alla dolcezza quando è piena.
Gilda Jocle
Settembre 2017
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persa-tra-i-miei-pensieri · 3 months ago
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Lista di cose artistiche per cui impazzisco quando visito una chiesa, museo, castello o palazzo storico:
⛪ rosone
⛪ campanile con orologio specialmente meridiana
⛪ capitelli
⛪ bassorilievi soprattutto attorno alle arcate delle porte o su un capitello
⛪ affreschi in particolare soffitti affrescati ancor meglio se cupole
⛪ organo soprattutto se antico
⛪ pulpito soprattutto se decorato o presenta una forma particolare
🖼️ affreschi trompe-l'oeil
🖼️ mosaici
🖼️ fasci di luce o vento dipinti
🖼️ uso dell'oro nelle opere d'arte
🖼️ mappamondi antichi e cartine geografiche affrescate o sottoforma di arazzi
🖼️ vetrate colorate
🖼️ stelle e luna dipinte
🖼️ raffigurazioni attinenti ai segni zodiacali, simboli alchemici e nodi celtici
🖼️ scrittura onciale con miniature in particolare se vengono utilizzati colori naturali come il blu oltremare, porpora, ocra, giallo di siena e oro
🖼️ librerie e radio d'epoca
🖼️ strumenti musicali antichi o di etnie lontane soprattutto se si possono vedere i meccanismi interni
🖼️ sculture di personaggi con libri o strumenti musicali tra le mani
🖼️ ceramiche con dipinti paesaggi e natura
🖼️ reperti in bronzo in particolare etruschi
🏰 guglie
🏰 soffitti a cassettoni
🏰 arcate
🏰 lampadari sfarzosi
🏰 cortile esterno con pozzo
🏰 giardini botanici e cespugli dalle forme particolari
🏰 ampolle alchemiche
🏰 strumenti astronomici e orologi antichi
🏰 fontane con sculture
🏰 tessuti e costumi tradizionali ancor meglio se con i bozzetti degli abiti
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solocanzoninelleorecchie · 2 years ago
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ti chiamerò soltanto quando ho voglia. 
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pluton3 · 3 months ago
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oro giallo + come mi guardi + no love
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intotheclash · 10 months ago
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Capitolo 2 (seconda parte)
Mia madre, al contrario, non si stava divertendo affatto. Non aggiunse nulla, ma capii che non vedeva l’ora di restare da sola con suo marito per l’inevitabile resa dei conti. Sfruttai la situazione e mi sbrigai ancora di più. Trangugiai la minestra a palate, con quattro rabbiosi morsi distrussi anche la fettina alla pizzaiola e sprofondai giù per le scale salutando mentre richiudevo la porta alle mie spalle. Scesi gli scalini due alla volta, andai in garage, montai in groppa al mio fido destriero, una femmina per la verità, un��Atala 24 giallo oro, con cambio a tre marce e raggiunsi i miei compagni.
“Alla buon’ora, Pietro! Stavamo per rassegnarci ad andare da soli!” Disse Sergetto non appena mi vide.
“Che casino hai combinato su in casa? Oltre alle urla, mi sembra di aver udito il rumore della tua zucca vuota che sbatteva contro qualcosa di duro!” Fece eco Tonino con tono di scherno.
“Andate a fare in culo tutti e due!” Li insultai. Però a voce bassissima, mica ero scemo del tutto!
“Pietruccio! Non devi dire le parolacce, altrimenti Gesù bambino piange!” Mi canzonò Tonino.
“Potresti ritrovarti all’inferno con tutte le scarpe, o potrebbe sentirti tuo padre, che è ancora peggio! Almeno all’inferno non ti mena nessuno!” Aggiunse Sergetto ridendo.
Mostrai loro il mio piccolo dito medio alzato e schizzai via a rotta di collo, pigiando forte sui pedali. Tagliammo a fette le strette vie del paese, rigorosamente contromano, tanto a quell’ora, di domenica e d’estate, il Deserto dei Tartari era sicuramente più affollato. Percorremmo a tutta birra sia le discese che le salite; ma non i tratti in piano, per il semplice motivo che non c’erano. Un cazzo di paese abbarbicato su uno sperone di tufo senza un metro di strada piana; c’era da farsi il culo sulle biciclette, mica scherzi!
Due minuti dopo eravamo sul luogo dell’appuntamento: Sotto Porta, appunto, che poi altro non era che l’unica porta di accesso e di fuga del nostro borgo. Il resto della banda era già li ad attenderci. Ma a ben guardare i conti non tornavano: tre persone e soltanto due biciclette. Decisamente non tornavano!
“Ciao raga'!” Li salutai.
“Ciao Pietro!” Risposero in coro.
“Be’? Che succede? Chi è rimasto senza cavallo?” Chiesi.
“Io!” Rispose timidamente Giovanni, detto Bomba, perché assomigliava sputato alle bombe degli aerei della seconda guerra mondiale: testa piccola, quasi sprovvisto di orecchie, spalle strette e leggermente cadenti, poi pian piano si allargava, fino all’enorme pancione, dove la circonferenza diventava davvero esagerata; scendendo andava di nuovo restringendosi e si arrivava a due piedi anch’essi enormi e piatti, quasi sempre aperti a centottanta gradi. La fotografia di una bomba appunto.
“Ma che sei deficiente? Dobbiamo fare quattro chilometri per arrivare al fiume e tu ti presenti senza la bici?” Lo rimproverò Tonino che era sempre pronto all’incazzatura.
“Non ho potuto prenderla! Mica l’ho detto a mia madre che andavamo al fiume, se no col cavolo che mi ci mandava! Dice sempre che è pericoloso e che ogni anno ci affoga qualcuno.” Si difese Bomba.
“Amore di mamma, allora era meglio se rimanevi a casa; tanto stai pure appiedato!” Lo canzonai.
“Tua madre deve essere una sparapalle come te, Bomba! Ecco da chi hai preso! Ma ti pare che se era vero non lo dicevano al telegiornale?” Obiettò Sergetto; anche se non troppo convinto. Lui era un pauroso per natura e quel discorso non è che gli andasse troppo a genio.
“Mia madre non è una sparapalle, stronzo!” Protestò Bomba: “E neanche io lo sono! E a quelli del telegiornale sai che gliene frega di qualche morto affogato nel Tevere. Con tutti quei casini che ci sono in giro!”
“Sparapalle! Sparapalle! Sparapalle!” Gli urlammo in coro.
“Te e tua madre!” Aggiunse ancora Sergetto.
“Adesso mi fate incazzare sul serio!” Urlò Bomba facendosi tutto rosso in viso.
Era il momento di darci un taglio, il fiume non poteva aspettarci in eterno, o forse si, eravamo noi a non avere abbastanza tempo. Poi avevamo un problema da risolvere in fretta: sei persone e cinque biciclette; fosse stato il contrario sarebbe stato tutto molto più facile.
“Basta! Smettetela! “ Dissi, “Diamoci una mossa, se no facciamo notte. Ma te, Bomba, come pensi di fare?”
Lui non dovette pensarci neanche un secondo.”Salgo dietro uno di voi!” Rispose tutto felice.
Lui sarà stato pure felice, ma noi col cazzo che lo eravamo. Pesava ottanta chili buoni e scorrazzarlo sulla bici somigliava a una punizione divina.
“Te lo scordi!” Fecero in coro tutti gli altri.
Io non dissi nulla, stavo valutando la situazione. Non mi andava di lasciarlo a casa. Certo non volevo neanche essere io a trasportarlo, ma era simpatico ed era un buon amico. No, non volevo proprio abbandonarlo, dovevo trovare in fretta una soluzione.
Alla fine l’illuminazione arrivò, non un granché, ma ci si poteva stare.
“lo portiamo un po’ per uno. A turno!” Dissi, felice per l’idea che avevo avuto.
“Tu hai svinato!” Disse Schizzo impaurito,”Lui pesa tre volte me, mi dici come cazzo posso farcela?”
Era vero, Schizzo era un fringuello spennato. Faceva si e no una trentina di chili, dai quali andavano sottratti un paio di chili per gli occhiali: due culi di bottiglia tenuti insieme da una montatura di ferro battuto e altri cinque chili di naso. Una proboscide spaventosa, imbarazzante persino per un elefante. Noi lo prendevamo spesso per il culo, per via di quell’attrezzo smisurato, ma lui niente, imperturbabile come una roccia.
“Occhéi,” Dissi,”Schizzo è fuori. Il passaggio glielo diamo noi quattro, come i quattro dell’Ave Maria!”
“Ave Maria tua sorella, Pietro! Questo bisonte te le fa dire le Ave Marie, se te lo devi tirare dietro!” Rispose Tonino preoccupato. Ma, in fondo, non più di tanto.
“Allora facciamo così, ma non voglio sentirvi più, perché o portiamo anche Bomba, oppure non vengo neanche io. Il viaggio di andata me lo faccio io, da solo, tutti e quattro i chilometri, tutti di un fiato. Al ritorno non mi rompete i ciglioni e fate a turno voi tre! Poco più di un chilometro a testa. Che sarà mai!” Era la mia ultima offerta, prendere o lasciare.
“Certo, che sarà mai! Tutt’al più ci viene l’ernia! E che sarà mai!” Rispose Andrea, detto il Tasso, l’ultimo della banda; quello che si lavava soltanto quando si andava al fiume.
Li guardai fisso in viso tutti e tre e tutti e tre annuirono. L’accordo era stato raggiunto. Si poteva partire.
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thebeautycove · 1 year ago
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Bejeweled gaze. Embracing the byzance feeling, the baroque spirit that inspired Chanel in creating unique jewelry… Riempire lo sguardo con la meraviglia dell’arte bizantina, con lo splendore dorato dell’audace abbondanza barocca. Lo Studio Maquillage Chanel riporta al centro dell’attenzione la grande passione di Gabrielle per l’arte con l’ultima collezione makeup in edizione limitata Les 4 Ombres Byzance. Il nuovo quad occhi è declinato in quattro Parure: Baroque, Imperiale, Venitienne e Cristal. Nell’esclusivo astuccio realizzato con finitura oro martellato la palette cromatica riprende le tonalità sature delle pietre preziose presenti nei sontuosi bijoux creati da Mademoiselle. Sfarzosa la combinazione della Parure Imperiale dominata da un profondo porpora granato e resa lucente dal giallo zaffiro e dai riflessi perlescenti dell’oro rosa. Un affascinante opulento gioco di contrasti, tra colori e luce!
Nota a margine: nel 1920 Gabrielle scopre Venezia. È un momento particolare della sua vita. La perdita improvvisa di Boy Capel vela di tristezza infinita le sue giornate. L’amica Misia Sert la conduce a Venezia e come d’incanto Coco subisce il fascino di una città in equilibrio tra le culture d’Oriente e Occidente, si appassiona ai grandi pittori veneziani, ai mosaici policromi, ai tesori d’arte bizantina e barocca, ai riflessi dell’oro e delle pietre preziose che ornano la Basilica di San Marco, fonte di ispirazione per la sua prima collezione di gioielli. Un luogo unico e speciale che segna una mutazione in Gabrielle, le infonde un nuovo vigore espressivo, una creatività matura e consapevole. ©thebeautycove @igbeautycove
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tabathamodaedesign · 10 months ago
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Pantone del giorno 26/01 - Dusky Orchid
Avete presente il cielo al crepuscolo? Un susseguirsi di colori, da quelli polverosi a quelli più marcati, dai toni caldi ai toni freddi: uno spettacolo per gli occhi che chissà quante volte abbiamo ammirato nella nostra vita. La nuance di oggi è il Dusty Orchid di Pantone, un color malva molto meno saturo del Mellow Mauve che abbiamo analizzato ieri e che notiamo apparire in cielo appena subito…
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fashionbooksmilano · 11 months ago
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Gemme e Gioielli Brasiliani
Amsterdam Sauer, Rio de Janeiro s.i.d, 36 pagine, Brossura, 15x11cm
euro 35,00
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Il meglio dell'oreficeria carioca degli anni ottanta
Orecchini, collane, anelli e bracciali sono oro giallo, con tormaline, topazi o citrini, diamanti, malaquiti, smeraldi, e diamanti e tante altre pietre preziose.
25/12/23
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ilventomuovelerighe-blog · 2 years ago
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"peperoncino giallo" (2018)
acrilici con tratto in carboncino e foglia oro su cartone d'imballo cm65x100
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curiositasmundi · 1 year ago
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Capricorno
22 dicembre-19 gennaio
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Nel suo dipinto Campo di grano con mietitore, Vincent van Gogh mostra un uomo che falcia un rigoglioso grano giallo sotto un sole cocente. Fu l’autore stesso a dire che l’uomo stava facendo “uno sforzo incredibile in quel caldo torrido per portare a termine il compito”. Ma è anche vero che “il sole inondava tutto di oro puro”. Nelle prossime settimane, Capricorno, la tua vita ricorderà questa scena. Mentre svolgi compiti impegnativi, sarai circondato da bellezza e vitalità.  
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