#malva pallido
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Pantone del giorno 30/01 - Pale Mauve
Il Pale Mauve di Pantone è un particolare colore pastello che si trova tra il viola pallido e il rosa chiaro, adatto al “letargo” che ho deciso di intraprendere in questi cosiddetti “giorni della merla”, tanto per ricaricare le batterie. Questo perché è una nuance che trasuda tranquillità e che ritroviamo spesso in scenari romantici e da sogno. E parlando proprio di estetica eterea, possiamo già…
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#30 gennaio#fashion#fashion design#gioielli in oro o in argento#il giallo senape e il verde smeraldo#il grigio freddo risulta essere il colore vincente#il rosa cipria è una scelta eccellente#malva pallido#moda#pale mauve#pantone#scenari romantici e da sogno#tabatha moda design
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Malva
malva #E0B0FF
Nel 1856, il giovane chimico inglese William Henry Perkin inventò il primo colorante sintetico prodotto industrialmente: la mauveina o porpora d'anilina. Di color malva come i petali del fiore omonimo il nuovo composto venne subito usato per tingere le stoffe di lana e di seta. Una volta indossato dalla regina Vittoria il colore ebbe grande successo presso i suoi sudditi e divenne di moda anche altrove.
malva chiaro (wsc) #996666
malva pallido (pantone) #C6A4A4
quasi malva (pantone) #E7DCD9
malva opera (munsell) #B784A7
malva opera (pantone) #CA80B1
malva di prato (pantone) #A9568C
malva (wsc) #993366
vecchia malva #673147
malva tenue (pantone) #996378
malviglioso (crayola) #F091A9
malva malinconico (pantone) #946C74
legno di malva (pantone) #A75D67
malva deauville (pantone) #AF9294
malva al crepuscolo (pantone) #8B6F70
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Il lilla è il colore moda Primavera 2022 che sembra proprio non volerci lasciare. Abbiamo iniziato ad amare la sua palette nel 2021 e ora ecco che Pantone elegge il Very Pery a colore del 2022. Una nuance di viola più delicato che sta bene (davvero) a tutte e che non ha età. Più pallido del malva e meno acceso del glicine, la prossima stagione questa gentile tonalità farà capolino nei nostri armadi diventando un vero e proprio passepartout per la Primavera 2022.
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“Durante i quindici giorni in cui i démoni profusero nel mio specchio da negromante, fino a farlo traboccare, quelle nubi rosa e malva, e i ginepri nero-azzurrognoli, e le strade serpeggianti, e il sottobosco di salvia che si mutava in erba e lussureggianti fiori azzurri, e le tremule di un pallore mortale, e una sequenza infinita di Kinbote in pantaloncini verdi che incontravano un florilegio di poeti e un Brocken delle loro mogli, devo aver commesso qualche spaventoso errore nei miei sortilegi, perché le pendici del monte sono aride e desolate, e la diroccata fattoria degli Hurley è senza ombra di vita.”
Fuoco pallido
“Secondo certi negromanti, gli specchi sono voragini senza fondo che inghiottono, per non consumarle mai, le luci del passato e forse anche quelle del futuro.”
Aracoeli
“And now, like amorous birds of prey,
Rather at once our time devour,
Than languish in his slow-chapped power”
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Matrimonio stile mediterraneo in Puglia: naturalezza ed eleganza allo stesso tempo
L’Italia, i suoi prodotti e i suoi straordinari paesaggi, ispirazione per un matrimonio stile mediterraneo.
La nostra amata Puglia....
Scegliere un tema mediterraneo per il proprio matrimonio, vuole dire trasmettere uno stile prettamente naturale che vada a esaltare tutte quelle caratteristiche, tutte quelle straordinarie qualità proprie della nostra terra presentandole con semplicità e sobrietà. Diremo quindi che l’ispirazione potrebbe nascere da quel patrimonio alimentare, da quei prodotti tipici, per cui il Mediterraneo è famoso e dei quali l’Italia stessa è una grande produttrice, come ad esempio:
Olio
Vino
Agrumi
Formaggi
Cereali
Ciascuno di questi prodotti rimanda immediatamente ai paesaggi italiani alle nostre colline, alle lunghe distese di campi coltivati, a scenari rustici che ci trasmettono semplicità e serenità ma allo stesso tempo anche tanta energia, forza e solarità. Questi prodotti nascono da materie prime come le olive, l’uva, le spighe di grano, etc…e sono proprio questi gli elementi che potrebbero essere utilizzati come perfetto filo conduttore all’interno di un matrimonio stile mediterraneo.
I colori adatti per un matrimonio stile mediterraneo
Da questa ispirazione naturale, non possono che derivare di conseguenza, colori terreni essenziali, quindi diremo sì a:
Marrone,praticamente sì a tutte le sfumature;da quelle più chiare come il color frumento, ecru e tan si passa al classico marrone, marrone pallido e terra di Siena fino a nuance più scure, senza tralasciare anche quelle tinte calde ed aranciate come ottone, ocra, bronzo e rame.
Verde,sì alle sfumature di verde oliva, verde palude, asparago e verde felce, delle nuance un po’ opache e se vogliamo “polverose” ma che centrano in pieno questo stile mediterraneo.
Per quanto riguarda il Bianco, con un tema di questo tipo, vi consigliamo di tralasciare la versione “ottica” e scegliere invece sfumature più calde, come ad esempio il bianco di zinco, l’avorio, il colore crema, il mais, oppure un bianco antico.
Tra questi colori che vi abbiamo appena elencato, potrete scegliere quelli che più vi piacciono per andare a costituire quella base neutra di partenza alla quale potrete poi abbinare una nota colore come ad esempio:
Il colore giallo, dalla delicata nuance pastello a quella più decisa del giallo limone.
Il colore arancione, da una sfumatura tenue albicocca fino al colore ambra, buccia d’arancia o carota.
Il colore viola, in versione molto soft come ad esempio glicine, malva, lilla e lavanda.
Il colore blu, nelle nuance delicate come il blu polvere, carta da zucchero e blu ceruleo, fino alle sfumature profonde del mare.
Combinando assieme tutti questi colori darete vita ad una palette assolutamente bilanciata che trasmetterà al meglio questo tema naturale del vostro matrimonio stile mediterraneo.
La location per un matrimonio stile mediterraneo, allestimenti floreali e decorazioni per la tavola
Sicuramente, a questo punto, avrete già cominciato a farvi un’idea più precisa riguardo un matrimonio stile mediterraneo ed è arrivato il momento di scoprire quali potrebbero essere le location che si abbinerebbero meglio a questo tema. Personalmente, quando pensiamo a un matrimonio dallo stile mediterraneo a noi viene immediatamente in mente il forte contatto con la natura e le sue meraviglie paesaggistiche ed è inutile che vi diciamo che la nostra penisola ne è piena, quindi non avrete altro che l’imbarazzo della scelta: potrete optare per un antico castello con mura in pietra, un vecchio convento o una meravigliosa tenuta con terreno annesso e, in questi casi, il segreto sarà proprio abbinarsi alla natura e alla sua eleganza senza appesantirla ma anzi, esaltandola ancora di più.Vi basterà disporre qua e là in angoli studiati della location delle ghirlande di rami di olivo assieme a tessuti drappeggiati e candele di diverse dimensioni e altezze, oppure raggrupparne dei mazzi in composizioni all’interno di vasi antichi in ceramica bianca; saranno davvero elegantissimi. Calibrate sempre le composizioni a seconda del risultato che vorrete ottenere, ad esempio aggiungendo delle meravigliose peonie bianche sicuramente guadagnerete in raffinatezza senza appesantire affatto la composizione ma aggiungendo un tocco elegante di bianco, mentre invece se vorrete qualcosa di più essenziale potrete lasciare anche solamente i rami di olivo.
La semplicità e soprattutto l’essenzialità saranno le parole chiave anche della zona cerimonia dove vi basterà far allestire un arco decorato e far disporre le sedute degli ospiti a cui verrà abbinato un piccolo bouquet di foglie d’olivo legato con un nastro e, a fine cerimonia non fatevi lanciare il classico riso ma fate predisporre dei sacchetti con all’interno delle foglie di olivo.
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Il ricevimento invece potrebbe essere svolto tra i filari d’uva, oppure al di sotto di magnifici olivi; delle soluzioni bellissime, non è vero?! In questo caso scegliete per i vostri ospiti lunghe tavolate rettangolari, abbandonate i classici tavoli rotondi, lasciate a vista la struttura in legno senza utilizzare lunghissime tovaglie che toccano fino a terra e vestite la tavola di semplicità, magari con un runner centrale di raffinato lino bianco sul quale andrete a disporre una lungo festone di foglie miste e di rami di olivo, alternato a dei delicati fiori bianchi e intervallato qua e là anche da candele che poggiano su alzate in vetro oppure in ottone per un effetto antico che in questo caso sarebbe perfetto.
Per la mise en place andrebbero bene dei piatti bordati di colore oro, oppure con disegni dai richiami antichi, optate anche per bicchieri e posateria assolutamente non moderni ma anzi, più saranno lavorati e meglio sarà. Al centro del piatto non dimenticate di porre un piccolo ramoscello di olivo con un fiocco, in un matrimonio stile mediterraneo potrà infatti essere questo il vostro elemento fil rouge di tutto l’evento.
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Qualora fosse possibile, potreste abbellire anche i lampadari presenti aggiungendovi festoni creati con foglie verdi, rami di olivo e fiori bianchi; questa soluzione saprà valorizzare al meglio tutta la zona del ricevimento o eventualmente sovrastare la pista da ballo.
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Un'idea per realizzare il tableau mariage potrebbe essere quelle di appendere dei foglietti con i nomi o delle cornici ai rami di un olivo mediante nastri di raso oppure in pizzo, altrimenti potreste sfruttare una vevvhia inferriata in ferro battuto, decorarla con composizioni floreali e appendervi i bigliettini con i nomi dei vostri invitati.
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Un look naturale per la sposa e le sue damigelle
Per questo matrimonio stile mediterraneo in cui in ogni dettaglio abbiamo deciso di puntare sulla semplicità, anche voi spose dovrete allinearsi con questa direzione stilistica, mostrando un look con un’acconciatura molto naturale, niente di troppo elaborato e un makeup pulito, essenziale e a lunga durata. Anche per il vostro abito da sposa, la strada da percorrere sarà quella della naturalezza, di conseguenza escludete tessuti troppo rigidi come il mikado o il taffetà di seta e optate invece per abiti dalle linee morbide con tessuti leggeri e svolazzanti, magari anche uno stile impero.
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Per le vostre damigelle e per le piccole flower girl non fate mancare delle coroncine di fiori con rametti di olivo.
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Bouquet da sposa per un matrimonio stile mediterraneo
Eccovi adesso alcune idee per il bouquet, vostro accessorio importantissimo per quel giorno che dovrà rispecchiare in pieno tutto quello che avrete deciso di trasmettere in un matrimonio stile mediterraneo, ovvero semplicità, essenzialità ed eleganza.
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Lo sposo
Anche lo sposo dovrà rispettare il fil rouge di questo matrimonio e non dovrà quindi mancare una bottoniera creata con piccoli rametti di olivo. Per quanto riguarda il suo abito, non dovrà essere troppo elegante e da sera quindi no a tessuti di seta lucidi e colori come il nero o il blu scuro, anzi, questo tema e le sue location vi permetteranno eventualmente anche di giocare con nuance chiare, come il beige ad esempio o un caldo grigio tortora.
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Partecipazioni e inviti per un matrimonio stile mediterraneo
La partecipazione e l’invito sono i primi elementi che i vostri ospiti vedranno ed è proprio da essi che dovranno cominciare a essere trasmessi lo stile, il tema, i colori e i vari elementi del vostro matrimonio in modo tale da far cominciare a immergere gli invitati nell’atmosfera futura dell’evento. In questo caso, dato che il matrimonio avrà un tema legato al mediterraneo, ai suoi paesi (in particolar modo l’Italia) e ai suoi elementi, abbiamo detto che vogliamo concentrare la nostra attenzione su uno stile particolarmente semplice ma comunque raffinato e, il vostro coordinato di stampa dovrà quindi essere ben calibrato entro queste linee guida, cercando di non essere né troppo rustico, né eccessivamente elegante, stili che non si abbinerebbero affatto al tema.
Un consiglio importantissimo che vi diamo è quello di prediligere delle carte in fibre naturali, magari con effetti ruvidi o particolari al tatto e soprattutto non sceglietele in bianco ottico ma in sfumature un po’ più calde, come avorio, bianco latte o bianco antico.
Per quanto riguarda invece i colori, utilizzate i principali del matrimonio, concentrando l’attenzione su quello che preferite e inserite elementi grafici decorativi che rappresentino ad esempio un ramo di olivo, una ghirlanda, del foliage dorato e magari per rifinire tutto al meglio chiudete la busta con della cera lacca su cui verrà impresso il logo del vostro matrimonio o le vostre iniziali; evitate la classica cera lacca rossa, mettete magari una cera di colore bronzo o un delicato oro, si abbinerà meglio al tutto.
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Una torta dallo stile mediterraneo
Per un matrimonio stile mediterraneo, abbiamo visto che l’aspetto più importante da far risaltare sarà la naturalezza di ogni aspetto e la sua eleganza nella semplicità, per questo motivo non vi consigliamo di scegliere una classica wedding cake eccessivamente lavorata. Se vorrete optare per la pasta di zucchero, scegliete una torta molto essenziale, andrà bene anche a più piani ma senza troppe decorazioni e con una liscissima copertura bianca, andando ad aggiungere solamente qualche decorazione floreale qua e là utilizzando fiori veri. Se invece potrete fare a meno della pasta di zucchero, si adatteranno a questo stile delle torte nuziali con rivestimenti di panna montata distribuita sul pan di spagna con un “effetto a spatola” molto irregolare, oppure saranno perfette anche le così chiamate “nude cake”, ormai molto di moda, con un aspetto non troppo rifinito, in cui o non vi è proprio la copertura esterna di panna o crema di burro lasciando completamente a vista il pan di spagna e la sua farcitura, oppure la copertura è data in maniera volutamente molto grossolana facendo sì che parti della torta ne rimangano sprovviste, lasciando gli strati sottostanti di pan di spagna a vista.
Ciascuna di queste opzioni andrà benissimo ma ricordate di decorare alla fine aggiungendo quegli elementi che avrete deciso essere il fil rouge del vostro matrimonio come ad esempio i ramoscelli di olivo, degli agrumi, etc…
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Bomboniere
In questo caso, dato che il tema ha preso ispirazione dal patrimonio paesaggistico e alimentare del nostro paese, perché non utilizzare proprio questi prodotti come bomboniere per gli ospiti? La bomboniera potrebbe essere una bottiglia di vino oppure di olio, oppure potreste creare dei piccoli cesti di vimini con all’interno una selezione di prodotti tradizionali della nostra penisola o eventualmente regionali, tutto rigorosamente proveniente da aziende agricole di fiducia e magari anche biologiche.
Un'altra idea potrebbero essere dei sacchettini profumati in tessuto naturale con il vostro logo o le vostre iniziali come personalizzazione, mentre, se vorrete optare semplicemente per i classici confetti, potreste racchiuderli in scatoline decorandole con dello spago e un ramoscello di olivo.
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Vi abbiamo mostrato veramente tantissime idee da cui potrete prendere spunto per andare a realizzare un meraviglioso matrimonio stile mediterraneo ma, come sempre dovrete cercare di equilibrare il tutto con armonia facendo in modo che il filo conduttore dell’evento emerga con naturalezza ed eleganza.
Sperando che anche questo articolo vi sia piaciuto e possa essere per voi fonte di ispirazione, fateci sapere cosa ne pensate e qualora abbiate ancora qualche dubbio sull’argomento, non esitate a contattarci, saremo lieti di rispondere a qualunque vostra domanda o di fissarvi un appuntamento gratuito e assolutamente senza alcun impegno, ecco i nostri recapiti:
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Quando torneremo a viaggiare torneremo ad Arles; torneremo ai tuoi colori, ai tuoi paesaggi Vincent. La natura selvaggia di questa regione ti aveva affascinato, con il sole splendente e la trasparenza dell’aria; qui, hai attinto molto dalla vita, mettendo il cavalletto a terra e non prestando attenzione nemmeno al forte vento di tramontana.
Ad Arles hai vissuto uno dei periodi più bui della tua breve vita. Ma non è stata sempre angoscia ad Arles vero? In alcuni momenti eri felice di essere qui, come quando scrivesti a Theo: “Mai ho avuto una tale possibilità; qui la natura è straordinariamente bella. Dappertutto e in ogni luogo la cupola del cielo è di un azzurro mirabile, il sole ha una radiosità di zolfo pallido ed è dolce e incantevole come la combinazione dei celesti e dei gialli dei Vermeer di Delfi. Non riesco a dipingere altrettanto bene, ma mi concentro talmente, che mi lascio andare senza pensare ad alcuna regola. … Ho deciso adesso, per partito preso, di non tracciare mai più un quadro col carboncino. Non serve a nulla: bisogna attaccare il disegno con il colore stesso, per disegnare bene.” Era settembre 1888, in quell’autunno dipingesti Les Alyscamps. La necropoli romana sarà il primo luogo in cui torneremo a cercarti; percorreremo il viale di cipressi costeggiato di sarcofagi aperti, respireremo la serenità che questo luogo emana, troveremo il luogo esatto in cui hai posato il tuo cavalletto (Gauguin era con te quel giorno?): Non importa in che stagione saremo lì, i nostri occhi vedranno sempre le fiammeggianti tinte autunnali che vedevi tu.
Les Alyscamps 1888
Tanta bellezza ti circondava, eppure quanto ne godevi realmente? Riuscivi a trarre un puro piacere da quei panorami o eri così concentrato sui colori e sulle forme, che volevi riportare sulla tela da non riuscire a gioirne? In quegli stessi giorni di settembre scrivevi: “Credo che la città di Arles sia stata in altri tempi molto più gloriosa per la bellezza delle donne che non per quella dei costumi. Ora tutto ha un aspetto ammalato e sbiadito riguardo al carattere. Ma osservando a lungo, il vecchio incanto si sprigiona ancora. E` per questa ragione che capisco che restando qui non perdo assolutamente niente, anche accontentandomi di veder passare le cose, come un ragno attende le mosche al centro della sua tela. Non posso forzare nulla, e da come sono sistemato ora posso approfittare di tutte le belle giornate, di tutte le buone occasioni per cogliere un quadro vero e proprio da un momento all’altro”
Mi piace pensarti intento a scrivere nella casetta gialla, che avevi preso in affitto al numero 2 di Place Lamartine e nella quale convivevi con Gauguin. “La mia casa qui è dipinta all’esterno di un giallo burro e ha le imposte verdi. Si trova in pieno sole in una piazza sulla quale si affaccia anche un parco di platani oleandri e acacie”.
La casa gialla 1888
Mi sono sempre chiesta perché la tua stanza al secondo piano abbia le imposte chiuse, mentre nella stanza di Gauguin, all’angolo, le imposte sono spalancate; fu un gioco di cromia o uno specchio del tuo stato d’animo? Oppure era un invito al tuo amico a raggiungerti presto? Forse la spiegazione è nell’accurata descrizione del quadro che ne hai dipinto, contenuta nella lettera che hai inviato a tuo fratello a metà di ottobre 1888.
“Mio caro Theo, finalmente ti mando un piccolo schizzo per darti almeno un’idea di come viene il lavoro. Perché oggi mi ci sono rimesso. Ho ancora gli occhi stanchi, ma intanto avevo una nuova idea nel cervello, ed eccone lo schizzo. Sempre tela da trenta. Questa volta è la mia stanza da letto, solo che il colore deve fare tutto, dando attraverso la sua semplificazione uno stile più grande alle cose, e deve suggerire il riposo o in genere il sonno. Insomma la vista del quadro deve riposare la testa, o meglio l’immaginazione. I muri sono lilla pallido. Il pavimento e` a mattoni quadrati rossi. Il legno del letto e le sedie sono giallo burro chiaro, il lenzuolo e i cuscini verde limone molto chiaro. La coperta rosso scarlatta. La finestra verde. La tavola di toilette arancione, il bacile blu. Le porte sono lilla. E non c’e` altro – nient’altro in questa stanza con le persiane chiuse. La quadratura dei mobili deve rafforzare l’idea di un riposo inalterabile. Sul muro di entrata, uno specchio, un asciugamano e alcuni vestiti.“
Oggi, la tua casa non esiste più. Dopo un bombardamento avvenuto nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, l’edificio è stato prima danneggiato, e dopo, ormai irrecuperabile, è stato completamente demolito. Quanti sogni coltivavi per quelle 4 stanzette! E quanta angoscia hai sofferto quando realizzasti che non sarebbe mai stata il luogo d’origine della nuova ed straordinaria scuola artistica, che tanto avevate progettato e che il tuo Paul se ne sarebbe andato.
Pochi mesi erano passati da quando condividevate con passione e serenità l’impegno per il vostro lavoro e tu passeggiavi lungo le rive del Rodano a cercare ispirazione; ricordi la notte in cui ti abbagliarono le stelle nella notte? Avevi percorso la riva del fiume fino al ponte di ferro che unisce Arles al piccolo sobborgo di Trinquetaille; così la descrivesti a Theo: “In realtà, il cielo stellato dipinto di notte, è influenzato dai gas. Il cielo è color acquamarina, l’acqua del fiume è blu, mentre la terra è color malva. La città è blu e viola. Il gas è giallo ed i riflessi sono di un ruggine/oro che tende al verde/bronzo. La parte del cielo color acquamarina, l’Orsa Maggiore brilla verde e rosa, che si pone in contrasto con il color oro acceso del gas. Due piccole e colorate figure di amanti sono in primo piano“
Quando torneremo a viaggiare passeggeremo di notte lungo il Rodano a cercare il tuo sguardo nell’Orsa Maggiore.
Poi la mattina andremo al ponte di Trinquetaille, a percorrere quei tanti scalini, di cui scrivesti a Theo il 13 ottobre 1888; “Infine il ponte di Trinquetaille, con tutti quegli scalini, è una tela dipinta un mattino grigio; le pietre, l’asfalto, il lastricato sono grigi, il cielo azzurro pallido, figurine colorate, un albero stento dal fogliame giallo”; l’alberello stento dal fogliame giallo, ora è diventato un grande platano sai? Invece il ponte è più brutto, con il tratto centrale sostituito da una struttura più moderna, che gli ha tolto ogni poesia.
Arles è una piccola città, la si potrebbe girare in una giornata, ma è così piena di te che i giorni non bastano mai. Quando torneremo a viaggiare andremo, di sabato, al mercato che si svolge lungo il Boulevard des Lices, e poi ci riposeremo sulle panchine a Le Jardin d’Été e penseremo alle parole che scrivesti a tua Wilhelmina: “Non so se capirai che si può fare una poesia solo disponendo sapientemente dei colori, così come si possono dire cose consolanti in musica. Allo stesso modo, alcune linee bizzarre, scelte e moltiplicate, serpeggianti in tutto il quadro, non devono dare un giardino nella sua rassomiglianza volgare, ma disegnarcelo come veduto in sogno, nel tempo stesso reale, eppure più strano che nella realtà.“
Torneremo a cercarti nei bar la notte; il bar di Madame Ginoux in Place Lamartine non esiste più, non ci offrirà il rifugio di cui scrivevi
“Oggi, probabilmente, inizierò a lavorare sull’ambiente interno del café dove ho una stanza, con la luce a gas, durante la sera. È quello che qui loro chiamano “café de nuit” (ci sono molti locali del genere qui), che rimangono aperti tutta la notte. “Coloro che girano di notte” possono rifugiarsi qui quando non hanno denaro per pagare un alloggio, oppure sono troppo ubriachi per rientrare.”
Ma potremo bere un caffè in Place du Forum a Le Cafe La Nuit; ora si chiama Cafè Van Gogh, è ancora tutto giallo, con i tavolini rotondi, che traballano sui lastroni disconnessi.
E andremo al Ponte Langlois, per ritrovare i colori chiari e trasparenti di una primavera appena iniziata. Quali erano i tuoi pensieri mentre dipingevi il ponte di Langlois? Il cielo era terso e sereno e il sole, non visibile nel tuo quadro ma intuibile dalla luce folgorante che lo pervade, illuminava tutto il paesaggio. L’acqua del canale era segnata da leggere increspature, che si irradiavano dalle mani delle lavandaie immerse nel fiume. Rivolgesti loro la parola o ti limitasti ad osservarle? E loro si accorsero di te?
Il ponte di Langlois 188
E poi fuori dal centro, ti ritroveremo nei colori della campagna, a Montmajour, lungo le strade che attraversano Les Alpilles e portano a Saint Remy.
Infine verremo a cercarti all’Hôtel-Dieu, l’ospedale dove fosti ricoverato alla vigilia di Natale. Ti aveva trovato Gauguin, tutto coperto di sangue, all’alba quando rientrò dopo il violento litigio con te la sera del 23 dicembre 1888 nella casa gialla. Ti eri tagliato un orecchio con un rasoio, lo avevi avvolto in un foglio di giornale e fatto recapitare al bordello, a Rachel. Era stato un gesto di rabbia, di disperazione; per che cosa? Fu l’esito di quel violento litigio con Paul o fu la lettera, ricevuta quel mattino, in cui tuo fratello Theo annunciava le proprie nozze? Oppure volevi rendere visibile, all’esterno, il grande dolore che stava spezzando il tuo cuore. Ti tennero in isolamento per due settimane, l’ospedale era una trappola che soffocava completamente il tuo bisogno libertà; il senso di claustrofobia e il bisogno di aria sono palpabili nel quadro Il cortile dell’ospedale di Arles, l’unico punto di colore e gentilezza che la finestra della tua camera poteva offrirti,
ma le sfarzose aiuole fiorite non riuscivano a rendere gradevole un luogo che impediva allo sguardo di vedere gli spazi aperti e tu lo urlavi, per mezzo dei tronchi nodosi dei tre pioppi intrecciati come cavalli di frisia. “Dato che qui l’inverno continua, datemi retta e lasciatemi tranquillamente continuare il mio lavoro, e se sarà quello di un pazzo tanto peggio. In questo caso non sarà colpa mia. Le allucinazioni intollerabili sono cessate, e sono diventate per ora dei semplici incubi, a forza di prendere, credo, del bromuro di potassio“(28 dicembre 1888)
Ora l’ospedale non c’è più, al suo posto c’è una mediateca, che si chiama “Espace Van Gogh”, ed è stata restaurata in modo del tutto fedele al quadro; quando torneremo a viaggiare torneremo all’Espace Van Gogh, ci siederemo sul bordo della fontana e guarderemo in su, verso la tua finestra; ma non ti troveremo, perchè la vedremo chiusa perchè tu sarai uscito e in un rinnovato senso di pace starai scrivendo a Theo per dirgli: “Presto torneranno i giorni belli, e io ricomincerò a occuparmi di frutteti in fiore“.
Ciao Vincent, presto torneranno i giorni belli anche per noi, torneremo a viaggiare. Aspettaci ad Arles
Tua Maddalena Robin
Lettera a Vincent van Gogh, 2 Place Lamartine Arles Francia Quando torneremo a viaggiare torneremo ad Arles; torneremo ai tuoi colori, ai tuoi paesaggi Vincent. La natura selvaggia di questa regione ti aveva affascinato, con il sole splendente e la trasparenza dell’aria; qui, hai attinto molto dalla vita, mettendo il cavalletto a terra e non prestando attenzione nemmeno al forte vento di tramontana.
#Arles#Cafè Van Gogh#Espace Van Gogh#Les Alyscamps#ponte di Trinquetaille#Ponte Langlois#Provenza#Vincent Van Gogh
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A dispetto del sottotitolo, "Colorama" - realizzato dal popolare studio grafico parigino Cruschiform - non è un semplice campionario cromatico, ma molto, molto di più. È quasi una storia poetica dei colori, delle loro nuance e sfumature, presentate attraverso 133 tonalità (corredate da una rigorosa campitura pantone) che spaziano dal pallido e impercettibile "bianco polare" per arrivare fino alle profondità assolute del "pantera nera", passando per il corteccia di betulla, il malva, il fulvo, il verde lincoln, il rosso pennsy, il bluebonnet. Tra tinte iconiche e sfumature dai nomi suggestivi (come il bruno di mummia!), ognuna delle tonalità cromatiche è corredata da un breve testo con informazioni curiose tra cultura pop, storia, arte e biologia. Imperdibile! #wonderlandbooks #librimeravigliosi #colorama #cruschiform
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