#Notte di Natale a Roma
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yumingpai · 22 days ago
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Notte di Natale a Roma
"Dancing Snowflakes, Christmas Bells" - Magic fills the ancient streets
"Notte di Miracoli" - Dolci melodie nell'aria
"聖誕夜的祝福" - 燈火點亮每顆期待的心
#ChristmasMagic #NotteIncantata #聖誕奇蹟
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gregor-samsung · 4 months ago
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“ Lipari è la migliore di tutte le isole in cui sono deportati gli oppositori al regime. Prima del fascismo, vi erano relegati i delinquenti comuni dichiarati incorreggibili. La zona riservata ai confinati era di un chilometro quadrato: attualmente è ridotta a poche centinaia di metri. Sentinelle e pattuglie sbarrano le vie d’accesso. Per cinquecento deportati prendevano servizio trecento agenti e militi fascisti. Attualmente vi sono cinquecento militi fascisti: dietro ogni deportato un milite. Solo pochi deportati, malati o con famiglia, possono abitare nelle case private: gli altri sono obbligati a dormire nelle caserme, dentro le mura di un antico castello. La popolazione simpatizza con i deportati, ma sono vietati i rapporti. In venti mesi, dal novembre cioè del 1927 all’agosto del 1929, io non ho potuto avvicinare che il medico. Il deportato deve vivere segregato dal mondo. I giornalisti stranieri che hanno visitato Lipari non hanno parlato che con gli agenti di polizia. Un giornalista americano, per il Natale del 1927, visitò l’Isola espressamente per passare le feste con il suo amico deputato Morea. Gli fu vietato lo sbarco. Il mare è continuamente guardato da barche, da motoscafi veloci della regia marina e da un canotto da guerra: su tutti vi erano riflettori e mitragliatrici; sul canotto c‘è anche un cannone. Di giorno e di notte, ispezionano le coste. Il controllo sulle navi che approdano nell’Isola, è fatto colle norme del tempo di guerra. Tutti gli estranei che sbarcano nell’Isola sono sottoposti a perquisizioni personali. “
Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni, introduzione di Giovanni De Luna, Einaudi (collana ET Scrittori n° 1037), 2008⁴, pp. 180-181.
 NOTA: Questo memoriale antifascista fu pubblicato dall'autore in esilio a Parigi dapprima nel 1931 per un pubblico internazionale, quindi nel 1933 in lingua italiana (col significativo sottotitolo Fascismo visto da vicino) dalla casa editrice parigina "Critica". Il libro fu edito in Italia già nel 1945 dall'editore Einaudi nella Collana "Saggi".
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diceriadelluntore · 6 months ago
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Storia Di Musica #331 - Antonello Venditti, Sotto Il Segno Dei Pesci, 1978
L’ultimo disco di questo scatolone incredibile che ho ritrovato in soffitta è uno dei dischi più famosi di sempre fatti in Italia. È un disco che segna un momento storico per il nostro Paese a cui indirettamente anche lui contribuisce, e uno più personale, che proietta l’autore a diventare una delle voci più famose, e incisive, della canzone italiana. È anche l’opportunità per raccontare di un cantautore che troppo spesso è stato bistrattato per il suo essere “commerciale” (definizione che per me ha valore di assoluta stupidità). Il disco di oggi esce l’8 Marzo 1978. 29 anni prima, era nato nello stesso giorno l’autore, Antonello Venditti. Proprio per questo, il titolo, profondamente autobiografico, è Sotto Il Segno Dei Pesci. Dico subito che nello scatolone ho la fortuna di avere una prima edizione originale: la stupenda copertina di Mario Convertino, designer celeberrimo di fortunatissime copertine di album e uno dei primi ad usare la grafica in TV (Mister Fantasy del 1981, di cui cura sigla e grafica, alle videosigle de La Domenica Sportiva nel 1986, e persino la grafica delle partite dei Mondiali di Italia '90) insieme ai due pesci colorati vi sono in rilievo i dodici segni dello Zodiaco. Venditti arriva a questo disco dopo un percorso artistico particolare. L’inizio, famosissimo, è al Folkstudio, il locale romano dove stringe amicizia con Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano e soprattutto Francesco De Gregori: a quel momento dedica una delle strofe più famose della canzone italiana, quattro ragazzi con la chitarra e il pianoforte sulla spalla, di Notte Prima Degli Esami. La It di Vincenzo Micocci gli dà l’opportunità di fare un disco insieme a De Gregori, e nasce così nel 1972 Theoruis Campus. Il disco segna però un distacco tra i due, su cui la stampa musicale ha ricamato cose assurde e per la maggior parte inventate (su tutte che Pianobar di De Gregori fosse indirizzata a lui). Segue quindi il percorso di un cantautorato febbrile e intenso, estroverso e popolare, incentrato sulla passione per la sua città, Roma (a cui dedicherà veri e propri inni, come Roma Capoccia, E Li Ponti So’ Soli da L’Orso Bruno del 1973, Campo De’ Fiori da Quando Verrà Natale del 1974, e sul raccontare storie forti e niente affatto scontate. Tra queste ultime, Mio Padre Ha Un Buco In Gola (Le Cose Della Vita, 1973) sugli attriti generazionali, Canzone Per Seveso (da Ullalà, 1977) per l’ecologia, e soprattutto una carrellata di canzoni dedicate a figure femminili che faranno epoca, come Lilly (dall’omonimo album del 1975), struggente, una delle prime canzoni italiane scritte sulla droga, Maria Maddalena (1977), sulla prostituzione.
Sotto Il Segno Dei Pesci uscirà una settimana prima del sequestro Moro. Ne diventerà suo malgrado una sorta di colonna sonora, in un disco cruciale che assomma, in una maniera decisiva la contestazione e il riflusso, le storie dell’amore intimo e l’impegno per le lotte sociali, le speranze pubbliche e le frustrazioni quotidiani. Ne è esempio il ritornello, che conosciamo tutti, della title track, dedicata alla storia di Marina e di Giovanni (due veri suoi amici) delle loro paure sul futuro, del cambiare città perchè “Tutto quel che voglio, pensavo\È solamente amore\Ed unità per noi\Che meritiamo un'altra vita\Più giusta e libera se vuoi\Corri, amore, corri, non aver paura”. È il disco con cui “ricompone” con De Gregori: gli dedica la scarna e delicata Francesco, (Possiamo ancora suoniamo ancora l'ultima volta\Senza rimpianti, senza paura\Come due amici antichi\E nient'altro di più di più di più) e soprattutto Bomba O Non Bomba, che parla di due ragazzi, Antonello e Francesco (De Gregori, naturalmente), e ripercorre il cammino dei due protagonisti, e gli incontri fatti, a Sasso Marconi, Roncobilaccio, Firenze e Orvieto (in ordine cronologico le uscite dell’Autostrada Del Sole, direzione Roma), per raggiungere il successo, rappresentato da Roma come meta finale. È anche un disco per le donne: Sara (“svegliati è primavera”) è una toccante storia di una ragazza incinta, amica della prima moglie Simona Izzo al Liceo Mamiami di Roma, di un ragazzo “mammome e anaffettivo” (Ma Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposerò\Magari in chiesa (…) tu non sei più sola, il tuo amore gli basterà\Il tuo bambino, se ci credi nascerà); Giulia è invece la prima canzone che parla apertamente di un amore lesbico all’interno di una coppia eterosessuale, il punto di vista del testo è dell’uomo che si trova a ragionare sull’allontanamento della sua amata, la canzone è un gioiello del disco, potente e struggente, È Giulia che ti tocca\È Giulia che ti porta\Via da me (…) Lei è solo troppo anche per te\Lei è solo un po' confusa\E ti prego non portarla\Via da me. C’è pure la canzone sociale di Chen Il Cinese, la deliziosa Il Telegiornale, che sembra scritta adesso “TG1, TG2, che confusione\Ma almeno rimane il pregio dell'informazione\E tra una smentita e l'altra e un sorriso ministeriale\Ci fa capire che le cose non vanno poi\Troppo male.
Il disco fu registrato a Roma nei Trafalgar Recording Studios e a Londra ai Marquee Studios; il tecnico del suono è Gaetano Ria, che si occupa anche del missaggio insieme a Tim Painter. Tra i musicisti sono da ricordare i componenti del gruppo degli Stradaperta, già collaboratori di Venditti in Lilly; anche Carlo Siliotto e Pablo Romero avevano già suonato con il cantautore (entrambi nell'album Quando verrà Natale), ed inoltre suona nell'album il tastierista dei Goblin, Claudio Simonetti. Durante le session dell'album venne registrata anche un'altra canzone, Italia, che però non venne inserita nel disco (solo nel 1982 sarà pubblicata in Sotto La Pioggia). Il disco venderà tantissimo: 700.000 copie quell’anno, Sotto Il Segno Dei Pesci\Sara singolo Numero Uno, riuscendo, come pochissimi, a intuire l’umore della piazza. Perché è un fatto che forse per la sua produzione quantitativamente molto elevata rispetto ad altri grandi cantautori, e spesso per alcune sue scelte facili, abbia sempre avuto critica feroce. Il problema della “musica commerciale” è la scusa di chi deve per forza contestare le scelte artistiche non per quelle che sono (un lavoro artistico ha tutto il diritto di essere considerato brutto). Venditti fu accusato di disimpegno negli anni ’80, su cui per anni la critica ha ironizzato sul suo intimismo da supermercato, seppure nonostante dischi non così belli come questo scriverà inni generazionali, ne elenco un paio: Ci Vorrebbe Un Amico e Notte Prima Degli Esami nel 1984 da Cuore, In Questo Mondi Di Ladri del 1988 che venderà più di un Milione di Copie, Alta Marea, cover di Don’t Dream It’s Over dei Crowded House del 1991. Ditemi se è poco.
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raffaeleitlodeo · 24 hours ago
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Ieri Roma ha risposto bene. Scendendo in piazza al fianco dei due ragazzi pestati la notte di Capodanno, con un presidio molto partecipato.
Li avevano picchiati in dieci. Dieci contro due. Perché si tenevano per mano. Quindici minuti di botte.
Ma mica sono sorpreso. Era successo a Milano nei giorni del Natale. Stesse modalità. Succede regolarmente. Succede in ogni parte d'Italia.
Io ho un post scritto giorni fa dove ho messo il bacio tra Jankto, giocatore del Cagliari e il suo ragazzo, infestato di commenti orrendi (basta che scendiate un po' a leggerli).
L'omofobia più becera parte dall'assunto che ogni atteggiamento d'affetto pubblico da parte di persone omosessuali sia un inutile provocazione. Parliamo di baciarsi o tenersi per mano, mica di altro. Per questi è "esibizionismo" e allora giù botte o giustificazione delle stesse.
Tutto questo nel 2025 . In un Paese che neanche si sogna di fare una legge contro l'omolesbobitransfobia. Anzi.
Dobbiamo aver paura a far vedere che ci vogliamo bene, mica che rubiamo. Siamo ridotti così.
A tutte le persone eterosessuali che mi leggono. Immaginate di dover temere di tenervi per mano in strada con vostra moglie, compagna, marito, compagno? Immaginatelo.
Un abbraccio a Stephano e Matteo. Luca Paladini, Facebook
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michelangelob · 21 days ago
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Stanotte a Roma di Alberto Angela: ecco alcuni dei luoghi
Dove ci porterà esattamente la notte del 25 dicembre Alberto Angela a Roma? Sedetevi comodi: vi racconto i luoghi che ci mostrerà a Natale. Via del Corso sarà una delle tappe fondamentali di Angela che ci consentirà di arrivare in una delle gallerie private più belle di tutta Roma e non solo: Palazzo Doria Pamphilj. Tutto sembra rimasto immutato nel tempo con quei capolavori alle pareti,…
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arcobalengo · 1 year ago
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La storia del Comitato Terapie Precoci meriterebbe di essere raccontata in uno di quei grandi film alla Steven Spielberg, dove persone comuni vengono scosse da una consapevolezza improvvisa e qualcosa le spinge a trasformare le loro esistenze, fino a quel momento perfettamente normali, in vite rivoluzionarie. (Altro che il film sull'inventore della bomba atomica). Comincia con i bollettini dei morti, le lugubri conferenze stampa che blindano le persone in casa, le immagini di Bergamo, i camion militari che trasportano le bare di gente morta per una malattia gravissima e sconosciuta. Fin da subito, però, alcuni medici si accorgono dell'assurdità di affrontare una patologia che viene definita mortale con l'attesa, in fondo lo sanno anche i bambini che ogni malattia prima si cura e meglio è. Allora visitano come hanno sempre fatto, provano con dei farmaci di uso comune, ignorano il clima di terrore. Nelle loro teste risuonano i principi a cui hanno prestato giuramento il giorno in cui sono diventati medici. Un avvocato, noto per delle cause calcistiche di rilievo nazionale, si propone di organizzarli, li raccoglie insieme, elabora un meccanismo per smistare le richieste attraverso un gruppo Facebook. Intanto viene formalizzato un protocollo, lo discutono con luminari di tutto il mondo, lo sottopongono a degli studi. L'influenza è più pesante di quelle stagionali, ma la cura funziona, i medici e i volontari ricevono continue conferme di guarigione, anche da persone di 80, 90 anni. Da decine diventano centinaia, da centinia migliaia. Salvare vite fa scorrere l'adrenalina, medici e volontari lavorano di notte, rinunciano al proprio tempo libero. Ma in televisione continua il bollettino dei morti e gli annunci delle istutuzioni, che dovrebbero evitare il panico, sembrano sempre più una strategia di manipolazione psicologica per generare allarme: "rinunciamo all'autunno per salvare il Natale, rinunciamo al Natale per salvare la Pasqua..." I medici vogliono spiegare al ministro che il modo di curare esiste, ma il ministro si rifiuta di incontrarli. Allora il noto avvocato passa alle manifere forti: ricorre al TAR per abolire il protocollo Tachipirina e vigile attesa, il TAR gli dà ragione, ma il consiglio di Stato impugna la sentenza. Ormai è chiaro che quel protocollo non è solo un errore. E' qualcosa di indicibile, che fa paura solo pensare. Per smuovere le istituzioni vengono organizzate due manifestazioni: una a Roma e una Milano. Le piazze si riempiono, partecipano decine di migliaia di persone. Dalle piazze sale spontaneo un grido rivolto al governo: "criminali". I media ignorano, oppure minimizzano. Un sito di fact checking, diretto da un noto giornalista televisivo, arriva a dire che si tratta della "solita manifestazione". Eppure mai, nella storia repubblicana, si era vista una piazza con migliaia di medici che, invece di aumenti di stupendio o diritti sindacali, chiedono di poter curare le persone efficacemente. Il ministero continua ad ignorare le richieste di confronto, anche quando una terza manifestazione viene organizzata proprio davanti al suo portone. Quando inizia la vaccinazione è impossibile allontanare il sospetto che negare le cure serviva proprio a giustificare la violenta campagna di inoculazioni. Ma questo non si può dire perché si rischia di essere etichettati come complottisti.
Purtroppo l'unica cosa che manca a questa storia è un lieto fine. Le dichiarazioni del presidente di AIFA, che a Porta a Porta lo scorso maggio ha candidamente ammesso che "non serviva certo tachipirina e vigile attesa bensì gli antinfiammatori", lascia un sapore ancora più amaro, molto lontano dal bisogno di giustizia che prova chi ha vissuto questa storia.
Sono stato onorato di aver partecipato alla loro festa, dopo mesi e anni di battaglie e di fatica. Non mi aspetto certo che qualche produttore rinunci alla sua commedia della rimpatriata tra cinquantenni per fare un film su di loro, ma per tutti noi, spero che abbiano il loro lieto fine.
Adalberto Gianuario.
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susieporta · 1 year ago
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In questo clima un po’ melenso, frenetico, falso, angosciante, e rumoroso che avvolge come sempre i giorni prima del Natale, dimentichiamo che questo evento accade nel momento più buio dell’anno e della notte, quando la natura sembra morta, le foglie marciscono per terra, i rami si anneriscono ghiacciati, e una coltre di gelo paralizza le radici e spesso stritola i cuori.
Il Natale di Gesù non lo riconobbe quasi nessuno: non certo i buontemponi di Gerusalemme o di Roma, impicciati nei loro intrighi politici, accecati dalle loro brame di potere e di possesso. Non se ne accorsero neanchè i sacerdoti di Israele, troppo occupati a scartabellare le Sacre Scritture per accorgersi che il Messia nasceva proprio in quel momento, rovesciando tutte le loro illusioni di conoscenza, e tutte le loro millenarie ipocrisie.
Solo i pastori avvertirono il soffio angelico della Novità, e i Magi, gli astrologi, coloro cioè che sapevano stare all’aperto, e sapevano ancora comprendere i disegni stellari nel Cielo.
Le sdolcinature cristiane degli ultimi secoli hanno aperto le strade ai Natale-panettoni, dove la bontà fa rima con pubblicità, e l'evento mistico ha ceduto il passo a quello consumistico.
Ma il Natale, cioè la nascita di qualcosa che puo' davvero salvarci, lo possiamo attendere solo se siamo disperati, ridotti alla nostra pura nudità dolente, alla nostra fragilità umana, alla nostra impotenza.
Solo allora qualcos’altro forse puo' ancora sbucare dalle macerie dei nostri castelli di sabbia.
La Nascita di una vera novità, è un evento estremo, sconvolgente, è uno spartiacque che spezza la storia dell'umanità e si offre soltanto a quanto di estremo c’è in noi, alla nostra follia, alla nostra ebbrezza, alla nostra mente visionaria, alla nostra sofferenza che non trova più alcun sollievo o ragione, al nostro bisogno straziante di salvezza, di pienezza, di eternità, di pace.
Marco Guzzi
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seoul-italybts · 1 year ago
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[✎ ITA] Weverse Magazine : Recensione : I BTS Hanno Vissuto un'Esistenza Degna dei BTS | 10.01.24⠸
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🌟 Weverse Magazine 🗞
I BTS Hanno Vissuto un'Esistenza Degna dei BTS
__ Seguite il loro viaggio nella docu-serire BTS Monuments : Beyond The Star __
__ di KIM DOHEON | 10. 01. 2024
Twitter  |  Orig. KOR 
Un giorno il mondo si è fermato. Inizia così il verso introduttivo della canzone “Life Goes On”, dei BTS, e lo ritroviamo nelle primissime scene della docu-serie BTS Monuments: Beyond The Star, legato al momento in cui il gruppo ha dovuto cancellare il suo ambizioso tour programmato per il 2020, a causa dell'inaspettata – e senza precedenti – pandemia di COVID-19. Poi torniamo indietro nel tempo, fino al 12 giugno 2013, e vediamo gli idol appena prima del loro showcase di debutto. Gli 8 episodi del documentario rappresentano una chiusura per il primo capitolo di questa band epocale, in tutta la sua gloria, ma non si limita ad elencare i loro successi. Roma non fu costruita in un giorno, ed i BTS non sono diventati superstar dall'oggi al domani.
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Molti media occidentali hanno paragonato l'ascesa dei BTS nel panorama internazionale a quella dei Beatles e la conseguente 'invasione british'. Sebbene non ci sia dubbio i due gruppi abbiano elementi in comune—l'enorme successo commerciale in suolo americano ed essere diventati un enorme fenomeno mediatico— ciò che rende le loro storie realmente simili è il fatto che entrambe le band sono emerse dall'anonimato più totale e si sono fatte strada “a discapito del nostro benessere fisico”, per usare le parole di SUGA. Dopo aver raccolto un ristretto seguito iniziale esibendosi nella loro città natale, Liverpool, i Beatles si sono spostati nella città tedesca di Amburgo, nel 1960, dove hanno continuato ad esibirsi senza sosta, spesso anche per oltre 12 ore al giorno. La loro era una rigida e pesante routine cui non sarebbero mai riusciti a sopravvivere senza caffeina ed alcol—nonché un periodo in cui capire come poter vendere la propria musica ad un pubblico poco ricettivo. Nel 1961, i loro impegni non hanno fatto che intensificarsi, sempre divisi tra il Cavern Club di Liverpool e le loro esibizioni ad Amburgo – dove tenevano concerti di 7 o 8 ore, fino a notte fonda. Ancor oggi, nelle coscienze del pubblico globale, i Beatles sono cristallizzati come leggende, ma quella fama è il risultato dei massacranti sforzi fatti fin dai giorni in cui nessuno conosceva il loro nome.
Allo stesso modo, i BTS non sono comparsi dal nulla, un bel giorno, all'improvviso. La nuova docu-serie loro dedicata ci mostra l'addestramento serrato cui hanno dovuto sottoporsi dopo esser passati dallo status originario di gruppo hip-hop a quello di idol K-Pop, nel momento del loro debutto, a riprova di tutto il sangue, il sudore e le lacrime che hanno volontariamente sacrificato pur di avere successo nella loro carriera frenetica e costellata di crisi. Jimin ricorda di aver vissuto in sala prove per sei mesi, ma quello non era che l'inizio. Come ricorda RM, tutti e sette si sono spinti al limite in nome di un obiettivo comune ma solitario—il debutto— e, una volta raggiunto, hanno dovuto affrontare sfide ancor più grandi. In seguito ad enormi investimenti e ad un arduo processo compositivo, tutti quanti si aspettavano che “Danger” sarebbe diventata il successo che avrebbe potuto distinguerli dalla massa; tuttavia, il brano non è riuscito ad entrare in classifica e, anzi, ha lasciato l'agenzia in difficoltà economiche. L'eco di quest'esperienza ha gettato una fitta ombra di impazienza, fatica, preoccupazioni e sfinimento sul gruppo. La loro agenzia non è poi così grande e non hanno alcuna garanzia di successo per il futuro. Ai membri dei BTS non resta che affrontare la situazione di petto. I ragazzi avvertono istintivamente un senso d'urgenza che li spinge a mettersi all'opera, mostrando il lato più orgogliosamente onesto di sé attraverso il rap e le loro canzoni. “L'ansia giovanile era concretamente evidente”, osserva SUGA, e mai parole furono più vere. La creatività emerge in tutto il suo potenziale, quanto più coltivata attraverso l'impegno ed il duro lavoro. “Abbiamo sempre lavorato sodo”, dice Jin “sia che stessimo affrontando un periodo difficile o no.”
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Monuments non insiste tanto sull'immenso successo dei BTS fine a se stesso, concentrandosi invece su come i membri abbiano sempre avuto lo sguardo fisso sui loro obiettivi a venire. E l'entusiasmo che accompagna il loro impegno sembra avvalorare l'impressione che il loro successo fosse, in fin dei conti, inevitabile. Il loro primissimo concerto alla Ax Hall, il 17 ottobre 2014; la loro prima vittoria ad uno show musicale, nel 2015; l'esibizione sul tanto agognato palco dell'Olympic Gymnastics Stadium, l'anno successivo; il titolo di Artista dell'Anno vinto agli Mnet Asian Music Awards (MAMA) 2016; il loro ingresso nel mercato musicale americano, dopo aver battuto il testardo record detenuto per anni da Justin Bieber nella categoria Top Social Artist ai Billboard Music Awards, nel 2017; la posizione #1 sulla classifica Billboard Hot 100, ottenuta con “Dynamite”; la prima nomina ai Grammys come Best Pop Duo/Group Performance—inevitabilmente, il loro duro lavoro non poteva che portarli a tutto questo. E la maggior parte delle volte il gruppo ha deciso di imboccare il percorso più arduo e meno comune. La prospettiva di un tour globale – fino a quel momento inimmaginabile – ed il penetrante sguardo del mercato internazionale non possono che pesare sul gruppo ed avere conseguenze. In pieno esaurimento, i BTS lasciano parlare la loro musica, cantando “Per te sarei disposto a fingere d'essere felice quando sono triste” nel brano “Fake Love”, rilasciato nel 2018. I ragazzi stanno essenzialmente confessando al proprio pubblico che c'è una parte di finzione, che ciò che li riguarda non è tutta gioia, brillantezza e serenità, nonostante abbiano ora intrapreso la scalata alla fama globale.
Ci si presenteranno sempre nuove sfide, ma ad ogni ostacolo incontrato sulla via corrisponderà sempre una nuova, preziosissima opportunità di maturazione e crescita. Tutto ciò che dobbiamo fare è riservarci del tempo per riflettere e trovare il modo più adatto per superarle. E questo è esattamente ciò che hanno capito anche i BTS. Dopo essere sopravvissuti insieme ad una gavetta infernale e sofferenze innominabili, i membri dei BTS sono ora più che semplici colleghi di lavoro—sono amici e affrontano insieme tutti i momenti più entusiasmanti e preziosi delle loro vite. In questo viaggio all'insegna dell'amicizia, non passa istante in cui i ragazzi non condividano i propri sentimenti con gli altri. E le/gli ARMY, incrollabile fonte di supporto per il gruppo, sono loro vicinə e li amano incondizionatamente. Fin da quando, nel 2013, JungKook ha ringraziato tra le lacrime le/gli ARMY per aver festeggiato il suo ed i compleanni di RM e Jimin per la prima volta, le/i fan hanno continuato a motivare il gruppo, donando loro la forza di tirare avanti ed una ragione per cantare. Un altro momento chiave a dimostrazione di quanto sia importante il fandom è quando, durante il concerto tenutosi alla Gocheok Sky Dome il 12 novembre 2016, le/i fan cantano “2! 3!” - canzone dedicata dalla band all'ARMY - insieme ai BTS. Diversamente dalle 'fan song' scritte da altri gruppi, quelle dei BTS non sono necessariamente dolci ed ottimiste—tramite esse, i ragazzi cercano concretamente di creare un legame con le/i fan, parlando sinceramente di tutte le difficoltà che hanno dovuto affrontare. Come dice RM, i BTS piacciono “non perché cantiamo o balliamo meglio degli altri”, ma grazie ad “un sentimento speciale che è solo nostro”. Quindi, in fin dei conti, è l'onestà emotiva a trionfare. In un mondo in cui le preferenze ed i gusti in fatto di musica sono sempre più frammentari, i BTS hanno saputo emozionare e radunare un enorme massa di persone, a riprova dell'enorme impatto e forza che può avere una community così grande ed unita. E questa è la gioia più grande, per i BTS, che guardano con affetto e gratitudine alle/ai loro fan, ora che hanno imparato ad accettare e ad adattarsi al loro alto status, godendosi anche ciò che esso comporta.
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I 10 anni di carriera dei BTS spiccano solidi come un monumento sulla linea temporale della musica K-Pop. Dopo soli 8 anni dal debutto, SUGA commentava che la sensazione era già simile a ciò che dovevano provare i loro colleghi con 20 e più anni di esperienza, visto tutto il sangue, il sudore e le lacrime versati dai BTS fino a quel momento. Ma poi, un giorno, proprio quando i ragazzi sono pronti a rilasciare “ON” e MAP OF THE SOUL: 7—lavori in cui descrivono la gioia e divertimento che sanno ancora trovare a dispetto delle avversità- il mondo si ferma. Ciononostante, ora, i BTS non hanno più paura. Si prendono il tempo necessario e fanno tutto ciò che è in loro potere, portando conforto al mondo grazie alla loro onestà e alla fiducia che hanno saputo conquistare.
Come dice orgogliosamente JungKook, “Ho vissuto un'esistenza adeguata alla persona che sono” e, allo stesso modo, i BTS hanno vissuto un'esistenza degna dei BTS. E continuano a viverla, questa 'vita da BTS'—sia ora che sono momentaneamente distanti, che in futuro, un giorno non troppo lontano, quando si riuniranno.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸
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libero-de-mente · 11 months ago
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LA SERA
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Ci sono delle sere che non sono sere come le altre.
In realtà credo che ogni serata sia diversa, anche se spesso nella routine della vita ci possano sembrare uguali, scontate come tante altre.
Se imparassimo a osservare e percepire le sfumature, le sere, ci racconterebbero tante storie diverse.
Narrazioni che nascono anche dagli stessi protagonisti che, quasi sempre, hanno parti importanti nella nostra vita.
Ieri sera, per esempio, seduto a cena ho ascoltato i progetti e le ambizioni dei miei figli.
L'Università, i percorsi e gli eventuali studi all'estero. Gli esami d'ammissione, il lavoro temporaneamente trovato per mettersi da parte dei soldi. La voglia di confrontarsi all'estero con scuole che porterebbero a dei Master.
I viaggi, il concerto a Roma la prossima estate, le vacanze e tutto questo con l'entusiasmo di chi ha vent'anni, ma anche gli sguardi interlocutori di chi ancora cerca l'approvazione del padre.
Sguardi che prima o poi non mi cercheranno più, occhi che guarderanno avanti con le decisioni da loro prese senza la ricerca di un consenso. Un "tu che dici papà?"
E io con le posate in mano che, tra una pausa e l'altra mi ostino a pensare alle volte che si stava sul divano a guardare i cartoni animati, con i loro ciucci in bocca e i peluche in mano.
Dannazione a me e a queste aderenze affettive a certi ricordi.
Chissà cosa accadrà. Se mai in futuro riceverò i loro auguri di Buon Natale da un'altra città, da un altro paese, da un'altra nuova famiglia.
Ieri sera. Ho chiuso il computer tardi, il lavoro su un contratto che devo consegnare il giorno dopo mi aveva impegnato molto. Ero stanco. Parole tecniche, cifre economiche, numeri di dimensioni, tempistiche, iter burocratici.
Prima di spegnere il computer la osservo. Una cartella. Ho quella cartella lì, posizionata su desktop, denominata "Scritture" che mi aspetta da un bel po'. Da assemblare e unire, cucendo i vari pezzi scritti in essa contenuti.
Dentro c'è scritto tanto da me, su di me e sulla lettura della vita con i miei occhi. Sarà per un'altra volta, l'ennesimo rinvio.
S'è fatto tardi, ho bisogno di dormire, tutti stanno già dormendo.
Spengo la luce uscendo dalla stanza dove lavoro, e nella penombra del disimpegno illuminato dai tanti led verdi del modem di casa, sento il richiamo di guardare verso la cucina.
Lo vedo, come se fosse reale. Come faceva sempre, ovvero l'aspettarmi per ultimo per darmi a modo suo la buona notte.
Stava seduto ben eretto sul tavolo, come se fosse un soprammobile. Il pelo rosso nella penombra prendeva le tinte dell'amaranto e dell'ocra scura. Gli occhi completamente dilatati avevano i riflessi verdi dei led verdi accesi.
Il suo non era un miagolio, ma una voce leggera e nello stesso tempo acuta, breve e penetrante, un "miao" che sembrava tantissimo un "mio". Ero "suo".
L'abbraccio, le fusa i miei baci sul suo musetto, il suo lappare sul mio naso.
Ti ho sentito Alvin ieri sera, sai?
Ho finito quel contratto, quello di cui "ti avevo parlato" quando mi confidavo con te, sulle mie certezze ma anche sulle mie paure.
Una volta per me esistevano anche i post serata, non li vivo più.
Assumo quello che mi serve per fermare i pensieri, per fermare le idee, i ricordi, i rimpianti e i rimorsi... per bloccare il cervello. Addormentandomi.
Le serate non sono tutte uguali, per quanto si scandiscano le stesse azioni, lo sfondo può essere diverso.
Può essere un cielo stellato di Van Gogh, una notte tenebra alla Caravaggio, le notti nebbiose di Honoré Daumier oppure quelle illuminate dalle insegne di Edward Hopper.
La sera, generalmente è quando percepisco di più la mancanza di qualcosa che non c'è più da tempo, di qualcosa che forse neanche io conosco veramente.
Sperando sempre che possa vivere una volta la serata perfetta, una sola sera, giusto per raccontarla, in quella cartella denominata "Scritture".
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experience-made-chella · 19 days ago
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agrpress-blog · 1 year ago
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Da Achille Lauro a Guè Pequeno la Festa è a Roma. Cinecittà World si prepara ad accogliere il 2024 con dieci feste in una location: un’esplosione di divertimento e musica senza eguali.  Domenica 31 dicembre il Parco tematico del Cinema e della TV di Roma si trasforma in un grande villaggio del divertimento con la festa di Capodanno a tema più grande e travolgente d’Italia, dalle ore 18.00 fino alle 6.00 del mattino: quaranta attrazioni, otto cene, cenoni e cene spettacolo, sei spettacoli dal vivo, dieci stages musicali, grandi artisti e guest stars. Musica protagonista: ad accendere l’ultima notte dell’anno sarà Achille Lauro. Il cantautore, accompagnato dalla sua band, infiammerà l’atmosfera con le sue hit più famose, tra effetti speciali e giochi di luce. Riflettori puntati anche sul super party reggaeton, hip pop e rnb con il dj set di Guè Pequeno feat TY1. Per gli amanti degli anni Novanta ci penserà “The Time Machine 90's to 2000”, per ballare al ritmo di Rhythm of the Night. Special guests della serata Corona, Ice MC e Gigi L'Altro: un viaggio negli anni d'oro della musica dance. E ancora la Fandom Night, la notte a tema più famosa d'Italia dedicata ai fan con la One Direction Night e la Glee Night, ispirati alla band britannica e alla pluripremiata serie TV americana. Per chi ama la Techno ci sarà la maratona Tech House con Nic Fanciulli, Sasha Carassi e altri. Nello stage Fiesta Latina ci si scatenerà nei balli di coppia e di gruppo, mentre la Cinecittà Street diventerà una grande macchina dei ricordi con il Revival dagli anni Sessanta ad oggi.  L’offerta di cene proporrà esperienze culinarie e musicali uniche: dalla veloce Cinecena, per chi non vuole perdersi un minuto di divertimento, alle cene servite nel Ristorante Roma e Saloon, al cenone a tema nel Charleston Club, o alle due cene spettacolo una con Pago e l’altra con l’Orchestra Red’s Band, per un Capodanno tutto da cantare. La notte di Capodanno sarà un mix esplosivo di divertimento anche per i più piccoli, che potranno sognare con Christmas On Ice, il grande show internazionale di pattinaggio sul ghiaccio: un’ora di pura magia ed oltre cinquanta artisti, che si esibiranno sulle più amate musiche di Natale. Fra il Giocarena, il “Regno del Ghiaccio” - per un Capodanno sulla neve - e le attrazioni per bambini, sarà una festa per tutta la famiglia che culminerà con il Capodanno in Piazza sulla Cinecittà Street ed il tradizionale spettacolo pirotecnico dei fuochi d’artificio, che allo scoccare della mezzanotte illumineranno la notte di luci e colori. «La formula magica di Capodanno a Cinecittà World, che ci ha permesso in pochi anni - al netto dei raduni di piazza - di diventare la festa più grande ed importante d’Italia, con oltre quindicimila persone e quattromila cene servite, è quella di avere un’offerta talmente ricca e variegata da mettere d’accordo generazioni diverse», spiega Stefano Cigarini, Amministratore Delegato di Cinecittà World. «Famiglie, ragazzi, bambini e adulti: tutti possono vivere il proprio capodanno ideale, divertendosi in totale sicurezza». Per chi vuole evitare di guidare, il parco metterà a disposizione un servizio di navette da Roma attivo fin dalle ore 17.00, e poi fino alle 6.00 del mattino. Domenica 7 gennaio 2024, con la Befana, terminerà la stagione 2023, ma una grande novità in è già arrivo per il 2024.  www.cinecittaword.it
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Dopo l'incendio di Malagrotta stop allo sport all'aperto
AGI – È sotto controllo la situazione nell’impianto di trattamento dei rifiuti nell’ex megadiscarica di Malagrotta, a Roma, dove per tutta la notte di Natale i Vigili del fuoco hanno lavorato per spegnere gli ultimi focolai dell’incendio divampato nel pomeriggio della vigilia. Lo riferiscono fonti dei Vigili del fuoco.  Le fiamme sono divampate nel  Tmb 1 di Malagrotta, l’impianto per lo…
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personal-reporter · 1 year ago
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Le cinque stagioni, sceneggiato natalizio della Rai
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Alla fine del 1976 la Rai, per il periodo del Natale, trasmise lo sceneggiato in quattro puntate, diretto da Gianni Amico, che ne fu anche lo sceneggiatore con Enzo Ungari e Arnaldo Bagnasco, Le cinque stagioni. Nella storia,  ambientata in un ospizio, sono cinque sono le stagioni meteorologiche narrate, inverno, con una lunga descrizione delle giornate che gli anziani ospiti trascorrono nell’ospizio, c’è poi la primavera che racconta la gioia, l’energia, la vitalità ritrovate nel momento stesso in cui uno di loro ha l’idea di partecipare a un concorso per il più bel presepe, l’estate è invece la fatica che costa la costruzione del presepe, con debolezze e scoramenti da parte degli anziani, poi l’autunno e ancora l’inverno con il gran finale della notte di Natale e la conclusione delle storie private che si sono sviluppate parallelamente alla costruzione del presepe, con attori come Tino Carraro, Gianni Santuccio, Tino Scotti, Elsa Merlini, Carlo Romano e Tiberio Murgia. Gianni Amico, nato a Loano il  27 dicembre 1933, nel 1960 ideò con il padre gesuita Angelo Arpa la Rassegna Internazionale del Cinema Latinoamericano di Santa Margherita Ligure, che ospitò i maggiori esponenti del cinema sudamericano, come Glauber Rocha, Fernando Birri, Nelson Pereira dos Santos, Tomás Gutiérrez Alea, oltre a segnare la fine dell'isolamento diplomatico di Cuba ospitandone le autorità. In seguito Amico si trasferì a Roma, dove continuò a lavorare come organizzatore culturale per la Mostra Internazionale del Cinema Libero di Porretta Terme, ideando nel 1964 una sezione dedicata alla Nouvelle vague,  e con la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, di cui fu membro della commissione di selezione nel 1966 e nel 1967. Partecipò alla produzione di Era notte a Roma di Roberto Rossellini e nel 1964 scrisse, assieme a Bernardo Bertolucci,  la sceneggiatura di Prima della rivoluzione. Alla fine degli anni Sessanta Amico fece una serie di viaggi in Brasile, dove girò per la Rai i documentari Giovani brasiliani e Ah! Vem o samba, collaborò alla sceneggiatura di Partner per Bertolucci e di Il leone a sette teste per Glauber Rocha, oltre ad essere l’aiutoregista di Jean-Luc Godard in Vento dell'est. Negli anni Settanta lavorò a fiction e sceneggiati per la Rai, come Lo specchio rovesciato. Un'esperienza di autogestione operaia, Your Love is like the Sea, L'inchiesta, Ritorno , Le affinità elettive e Giovani, donne, fabbrica. Il regista organizzò nel 1983 a Roma  l’evento musicale Bahia de todos os sambas, allestito al Circo Massimo nell'ambito delle iniziative dell'Estate romana, con grandi nomi della musica brasiliana come Gilberto Gil, Caetano Veloso, Gal Costa, Naná Vasconcelos e João Gilberto . Gianni Amico morì a Roma il 2 novembre 1990 e nel 1995 Godard gli dedicò il capitolo sul cinema italiano delle sue Histoire(s) du cinéma. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Sole, caldo e temperature sopra la media: arriva il super anticiclone di Natale
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(Adnkronos) - Manca poco al Natale e questi giorni che lo precedono saranno caratterizzati da sole e caldo, con temperature decisamente sopra la media, secondo le ultime previsioni meteo. Dall’Oceano Atlantico infatti un gigantesco campo di alta pressione, un super anticiclone, sta per invadere gran parte del continente europeo e quindi anche l’Italia. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, comunica che l’anticiclone in arrivo, sia per la grandezza che per il calore contenuto al suo interno, sarà eccezionale e potrebbe durare almeno fino a Natale, se non di più. Entrando nel dettaglio della previsione per il weekend e per l’inizio della prossima settimana, sabato 16 dicembre avremo le ultime note instabili, perlopiù di debole intensità, su Abruzzo, Sicilia tirrenica e crotonese. Le eventuali spruzzate di neve interesserebbero i settori collinari. Sul resto d’Italia invece spazio al sole, accompagnato però da venti più freddi di Grecale. Da domenica il super anticiclone farà ulteriori passi verso il nostro Paese e l’atmosfera diventerà stabile su tutte le regioni. Questa immensa bolla di alta pressione al suo interno ha temperature che a circa 1500 metri di altezza sono superiori di circa 10°C rispetto alla media: ne consegue che nei prossimi giorni farà decisamente più caldo in montagna con picchi anche di 20°C (in pratica come fossimo a inizio Maggio). Sul resto d’Italia si registreranno temperature massime fino a 10°C in Pianura Padana, 13-15°C al Centro (come a Roma e Firenze) e fino a 16°C al Sud (soprattutto in Sicilia). Di notte invece si tornerà sottozero al Nord e sulle zone più interne del Centro. Al Settentrione i valori diurni saranno comunque influenzati dall’eventuale presenza o meno di nubi basse o nebbie che, impedendo l’irraggiamento solare, limiterebbero l’aumento dei termometri. Spazio all’anticiclone quindi. Da domenica il sole sarà prevalente su quasi tutte le regioni e la nuvolosità potrà essere più presente soltanto sulle pianure del Nord e lungo tutta la dorsale appenninica. Questa situazione sembrerebbe non mutare almeno fino a Natale.  NEL DETTAGLIO  Sabato 16. Al nord: soleggiato, possibile ritorno della nebbia in pianura. Al centro: lieve instabilità in Abruzzo, sole altrove. Al sud: piovaschi su messinese, palermitano e crotonese.  Domenica 17. Al nord: tutto sole salvo nebbie mattutine in pianura. Al centro: bel tempo prevalente. Al sud: soleggiato.  Lunedì 18. Al nord: soleggiato con clima piacevole. Al centro: cielo poco nuvoloso. Al sud: bel tempo prevalente. Tendenza: poche novità salvo dei locali piovaschi, mercoledì, su bassa Sicilia e Calabria ionica.  [email protected] (Web Info) Read the full article
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michelangelob · 11 days ago
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Stanotte a Roma con Alberto Angela: ecco la puntata integrale
La notte di Natale Alberto Angela ci ha portati in giro per Roma, facendocela attraversare in largo, in lungo e sotto terra. Dalla Roma antica a quella Barocca arrivando alle meraviglie contemporanee. Ammirare le città di notte consente di accedere in completa solitudine a luoghi che di giorno sono particolarmente affollati come per esempio il Pantheon, giusto per citarne uno. Alberto Angela,…
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sounds-right · 1 year ago
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Circo Nero Italia, a dicembre 2023 in tour in tutta Italia tra Firenze, Roma, Bergamo, Caserta, Lucca, Pistoia (...)
A dicembre Circo Nero Italia, collettivo di artisti e performer coordinato da Duccio Cantini, è in tour ogni sera o quasi in tutta Italia. Anzi spesso, gli artisti si dividono in più gruppi per dar energia e glamour con le loro performance ad eventi diversi. Non abbiamo elencato qui sotto i party aziendali, altrimenti gli appuntamenti sarebbero ancora di più. Non solo, tutti gli eventi che partono dal 15 e continuano senza soluzione di continuità fino al 31 dicembre prendono vita dopo un weekend lungo di eventi, quello dell'Immacolata, decisamente impegnativo e importante per Circo Nero Italia. 
Ecco quindi tutti o quasi gli appuntamenti di queste settimane: il 15/12 Circo Nero Italia fa scatenare l'evento Snowland all'Otel di Firenze. Sabato 16/12 gli artisti si spostano a Sud, al Cosmos di Caserta. Il 19/12 regalano al loro energia alla Andrea Bocelli Foundation, per private party tutto da vivere. Venerdì 22/12 eccoli al Cobra - Marina di Pietrasanta (Lucca),   la sera dopo eccoli al Nord: il 23/12 portano Circo Revolution al #Costez - Telgate (Bergamo). La sera di Natale, il 25/12, tornano  Otel Firenze e sono pure con il format Classic @ La Villa Resort  - Montecatini (Pistoia). Ed eccoci al doppio Capodanno 2024 firmato Circo Nero Italia: il 31/12 per l'evento Fabolous sono ancora all'Otel di Firenze. A Roma sono invece all'evento Wunderkammer, a Castelgandolfo.
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Circo Nero Italia è un collettivo di artisti che lascia il segno ovunque si esibisca, sia sul palco che al di fuori. Guidati dal coordinatore Duccio Cantini, questi performer sono maestri nell'unire elementi diversi come la bellezza e la meraviglia per creare uno spettacolo coinvolgente che intrattiene il pubblico, ma che allo stesso tempo tocca anche il cuore e stimola la riflessione. 
Non c'è contesto che possa tenere a freno la loro capacità di regalare emozioni al pubblico con la loro multiforme creatività. Per questo loro performance hanno conquistato il mondo e il loro stile è inimitabile. Circo Nero Italia propone, tra l'altro, tanti format diversi: Circo Nero Classic, Circo Revolution, Woodoo, Los Hermanos, e tanti altri. Ogni format regala un'atmosfera completamente differente ed emoziona gli ospiti con un suo fascino particolare. 
"Non metteremo mai in piedi spettacoli di semplice intrattenimento con qualche bella performance d'impatto a fare da cornice", racconta Duccio Cantini, che coordina la party crew. "E' e sarà sempre uno show evolutivo, ricco di emozioni e ispirato ai grandi spettacoli internazionali. Cerchiamo sempre di alzare l'asticella della bellezza e del coinvolgimento emotivo per portare il pubblico, per una notte, in altri mondi... siano essi interiori, inferiori o superiori."
#CircoNeroItalia
#WeAreAllClowns
Circo Nero Italia
392 069 5432
www.circoneroitalia.it
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