#Nocciola tonda
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La nocciola rotonda e saporita
Nocciola del Piemonte è il nome assegnato a tutta la produzione regionale della varietà “Tonda Gentile Trilobata”, un frutto dal sapore raffinato e delicato, con una polpa molto croccante e dalla forma sferica. Una Nocciola assolutamente diversa dalle altre. A queste caratteristiche che si avvertono immediatamente al primo assaggio e alla vista, la particolarità che fa di questa nocciola…
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CIA. Nocciole: Primo Prezzo Definito in Commissione Prezzi ad Asti. Tonda Gentile Trilobata: il mercato delle nocciole inizia a muoversi, ma le preoccupazioni rimangono
Ad Asti, presso la Camera di Commercio, si è svolta la prima riunione della Commissione Prezzi per i territori di Asti e Alessandria, con l’obiettivo di rilevare i prezzi delle nocciole.
Ad Asti, presso la Camera di Commercio, si è svolta la prima riunione della Commissione Prezzi per i territori di Asti e Alessandria, con l’obiettivo di rilevare i prezzi delle nocciole. La varietà Tonda Gentile Trilobata, una delle più apprezzate in Italia e utilizzata in molteplici produzioni di alta qualità, ha segnato un prezzo di 1010 €/punto resa IGP e 1080 €/punto resa per le transazioni…
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Descrizione fisica
Il tempo non è generoso nei suoi confronti, donandole solo una manciata di centimetri che non le hanno ancora fatto raggiungere il metro e cinquantacinque. A bilanciare, però, c’è una cascata di boccoli color cenere che arrivano a lambirle i fianchi, con buona pace di mamma Victoire. Anche il viso dalla forma ovale inizia a perdere le rotondità infantili, non di certo negli occhioni azzurro intenso che scrutano il mondo giudicandolo, o come quelle labbra piene perennemente corrucciate dal fastidio per qualche presenza non proprio apprezzata. Il più delle volte si aprono in sorrisi pieni che bucano le guance con due fossette: che stia sorridendo con te o di te non è mai del tutto chiaro.
Temperamento
I lunghi silenzi di un carattere introverso hanno lasciato il posto a una sequela di domande poste al momento giusto, il più delle volte per svicolare le proprie risposte che concede raramente, se non in pochi casi. È abbastanza scontato che sia una maniaca del perfezionismo, dalla cura degli abiti alla ricerca della pagella perfetta. Chiunque abbia mai provato a farle un appunto si è scontrato prepotentemente con un animo permaloso che ne ha svelato definitivamente la vanità. I complimenti le piacciono davvero tanto, s’impegna però a risultare sempre umile nell’accettarli come bonne etiquette comanda. Ma in fondo, se si ha la possibilità di conoscerla bene, si può rimanere esterrefatti dalla lealtà pronta a dimostrare a chi le gravita attorno, donando loro non solo gesti di premura e affetto, ma anche difese accanite per chi tenta di sporcare ciò che è suo.
Relazioni sociali
L’anno scolastico inizia con abbandoni (Cheryl, Tia, Alexa, Cornelia, Duncan), c’è chi invece è rimasto: Theodore, un’anima affine, di quella purezza che solo un rapporto fraterno può dare, a cui si è aggiunto Emile, grazie ai di cui racconti può perdersi nelle stelle. Se Eirlys è la perfetta compagna per meditare nel silenzio del dormitorio, Lugh è la compagnia con cui duellare o o ascoltare maginchiglie irlandesi, così come ognuno dei membri della squadra si è ritagliato un posto nel cuore. Tarek, suo malgrado, si è ritrovato a condividere con lei più tempo del previsto, diventando presenza costante. Uno dei tesori più preziosi non sono i cognomi Dalloway e Delation nel registro della Gringott, ma coloro che quei cognomi li portano. (Tristan, Erz, Kim)
Curiosità
• Pesci ascendente Leone; • Profuma di Fiore d'Arancio, Vaniglia e Nocciola; • Gira con un distintivo da CapoAuror, riportante la sua iniziale e il suo cognome; • Una cicatrice tonda da flamòra al fianco dx. (06.80 - non risaputo) • Un numero indefinito di ninnoli collezionati nel tempo;
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Panettone Torino: l'artigianalità di La Perla di Torino
panettone Torino di La Perla è un dolce natalizio che combina tradizione e qualità. Preparato con ingredienti selezionati, come burro fresco e Nocciola Tonda Gentile, è caratterizzato da una lunga lievitazione naturale che ne garantisce la morbidezza. Disponibile in diverse varianti, dal classico al panettone al pistacchio, è confezionato con eleganza per essere il regalo perfetto, celebrando l'eccellenza artigianale torinese.
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Informazioni sull'azienda:-
La nostra azienda agricola biologica nasce a Vasanello (Vt), nel cuore della Tuscia, dall'esperienza maturata in tre generazioni di agricoltori. Qui abbiamo 20 ettari dedicati principalmente alla nocciola Tonda Gentile Romana e, ormai da qualche anno, abbiamo deciso di ampliare la varietà coltivando anche nocciole tipo Giffona. Tutti gli impollinatori utilizzati sono di qualità Nocchione.
Per avere un prodotto il più possibile sano e rispettoso della natura, siamo costantemente alla ricerca di sistemi innovativi per il trattamento della frutta a guscio. La nostra azienda dispone dei più moderni macchinari per la coltivazione e la raccolta, con tempi di lavorazione e stoccaggio brevi che garantiscono la migliore qualità del prodotto finale.
Il nostro laboratorio di produzione nasce nel 2017, offrendo nocciole biologiche coltivate, raccolte e confezionate localmente. La nostra gamma di prodotti comprende nocciole in guscio sia naturali che tostate e sgusciate. Il formato delle confezioni varia da 250g a 5kg.
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Nocciole Biologiche Crude
Le nocciole naturali nella forma più pura e genuina. Raccolte e confezionate senza nessuna lavorazione intermedia. Uno snack energetico per tutta la giornata.Nocciole biologiche crude
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Il Gianduiotto di Torino diventerà IGP?
Riuscirà il Gianduiotto di Torino a diventare un prodotto IGP? La strada è lunga e non priva di ostacoli. Al momento uno dei principali veti è stato abbattuto e la macchina della burocrazia può riprendere il suo percorso. Oggi vi parliamo di una delle prelibatezze del nostro Paese, il Gianduiotto, che da quasi 160 anni mette d'accordo tutti i palati. Napoleone e Michele Prochet Quando nel 1806 Napoleone impose il blocco continentale, il suo scopo non era solo render pan per focaccia alla Gran Bretagna, sua acerrima nemica, ma anche colpire la sua economia. L'imperatore di Francia sembrò non considerare, però, il dettaglio che a risentire di tale blocco sarebbero stati anche i Paesi al di qua della Manica. In Italia, all'epoca, la passione per il cioccolato era già diventata irrefrenabile e le quantità di cacao, che arrivavano in Europa proprio grazie alle navi bloccate, iniziavano a diminuire sempre di più e a costare sempre più care. Fu così che il maître chocolatier Michele Prochet ebbe l'idea di creare un impasto con cacao, zucchero e nocciole. La tonda gentile è una variante di nocciola tipica del Piemonte; gli oli presenti nel frutto consentono la creazione di una crema una volta tritato. La crema di nocciola unita a cacao e zucchero ha dato vita alla pasta gianduia, un'eccellenza del Piemonte. Da qui il passo per la nascita del gianduiotto, il primo cioccolatino confezionato singolarmente, fu davvero breve. All'epoca venivano tagliati a mano mentre oggi, per ottenere l'originale forma a barchetta rovesciata, si utilizzano due tecniche: l'estrusione e il colaggio. L'estrusione prevede che l'impasto coli su piastre e l'utilizzo di macchine progettate ad hoc che permettono di produrre un cioccolatino dalla giusta consistenza. Il colaggio, invece, che si serve di appositi stampi, vuole un impasto più duro. Il primo gianduiotto fu prodotto, nel 1865, con la ricetta di Prochet, dall'industria dolciaria Caffarel, nello stabilimento torinese di Borgo San Donato. Fu presentato in occasione del Carnevale associato a Gianduia. La famosa maschera locale andò in giro per la città a distribuire i fantastici gianduiotti. Il Gianduiotto di Torino: un simbolo della città da tutelare e valorizzare Le cronache ci raccontano che l'alleanza tra Prochet e la Caffarel portò il celebre maître chocolatier a essere via via dimenticato mentre l'industria dolciaria, che ha regolarmente depositato il marchio “Gianduia 1865. L’autentico gianduiotto di Torino”, è tuttora l'unica autorizzata a riproporre la maschera di Gianduia sugli incarti. La storia ci dice anche che nel 1997, la Caffarel è stata acquisita dalla casa dolciaria Lindt & Sprüngli che oggi produce gli iconici cioccolatini torinesi su scala industriale. Nel 2017 nasce a Torino il Comitato del Giandujotto di Torino Igp. L'obiettivo è quello di ottenere l'Indicazione geografica protetta riconosciuta dall'Unione europea per i prodotti d'eccellenza la cui produzione è legata al territorio sia per le materie utilizzate sia per il luogo di lavorazione. L'iter è presto iniziato: viene fatta regolare richiesta alla Regione Piemonte che accetta e la presenta a sua volta al ministero dell'Agricoltura. Il sì del ministero avvia le consultazioni tra tutti gli attori in gioco: associazioni di categoria e produttori. Tra questi c'è anche la Caffarel, o meglio la Lindt, che ha opposto non poche remore sull'eventuale riconoscimento. Caffarel vs Comitato: pace fatta? L'azienda, inventrice del cioccolatino, temeva, infatti, che il marchio "Gianduiotto di Torino IGP" avrebbe oscurato quello di cui si fregiano da quasi 160 anni: "Gianduia 1865. L’autentico gianduiotto di Torino". In più, aveva proposto di modificare la ricetta introducendo il latte in polvere (largamente utilizzato nel settore) e riducendo la percentuale di nocciole dal 30% al 28%. Proposta, neanche a dirlo, rigettata. Dopo mesi di diatribe, che erano arrivate fino in Europa, il Comitato e la Lindt sono giunti a un accordo. La Lindt potrà continuare a produrre i suoi gianduiotti utilizzando lo storico marchio e la ricetta personale. Di contro gli artigiani utilizzeranno la ricetta originale e, quando il marchio IGP sarà riconosciuto, potranno inserirlo. Cosa, quest'ultima, che invece sarà negata alla Lindt. L'accordo, che ha bisogno di ulteriori limature, se non altro, ha sbloccato l'iter per la richiesta del riconoscimento che ora andrà al ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare e poi alla Commissione Europea. Read the full article
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Panettoni in vetrina: appuntamento a Pinerolo
Pinerolo si conferma capitale del Panettone da venerdì 8 a domenica 10 dicembre 2023, ospitando nel Teatro Sociale i migliori produttori di questo lievitato tipico delle feste di fine anno. Una location particolare di grande fascino. “Panettone in Vetrina” è una manifestazione consolidata da 18 anni, che ha valorizzato la storia e la qualità di questo dolce nato a Pinerolo nel 1922, con la ricetta originale di Galup (basso e glassato) che ha celebrato il suo centenario l'anno passato. Dopo qualche traversia, la ditta Galup ha ripreso in pieno la sua ottima produzione. L'evento, promosso dall'Assessorato al Turismo e Manifestazioni del Comune di Pinerolo, con il contributo di Pasticceria Internazionale – Chiriotti Editori e di Galup e il patrocinio di TurismoTorino e Provincia è nato assai prima di una simile rassegna nel capoluogo sabaudo.Per tre giorni, il panettone sarà protagonista di degustazioni, incontri, laboratori e spettacoli, per far conoscere e apprezzare questo simbolo particolare della tradizione gastronomica piemontese.Saranno presenti più eccellenze della pasticceria sia industriale come la Galup di Pinerolo (Torino) in fondo padrona di casa, sia artigianale di tutta Italia. Espongono: Pasticceria Giovanni Dell’Agnese di Torino; Pasticceria Flavio Martini di Valeggio sul Mincio (Verona); Pasticceria Don Nino di Palermo (una gradita news entry); Pasticceria Bisco (Silvano Baldi) di Costigliole d’Asti (Asti); Pasticceria Gabbiano di Pompei (Napoli); Antica Pasticceria Castino di Pinerolo (Torino); Pasticceria Pepe di S. Egidio del Monte Albino (Salerno). Ma non è finita: ospite speciale di questa edizione sarà l’Azienda Agricola Reuccio di Bene Vagienna, celebre in tutto il mondo per la sua Nocciola Piemonte IGP e per la ricca gamma di creme spalmabili, torte e delizie dedicate alla pregiata Tonda Gentile Trilobata.I visitatori potranno così scegliere tra numerose specialità dolciarie e abbinare i vini da dessert dell’azienda vitivinicola L’Autin di Barge (CN), dell’Azienda agricola Giro di Vite di Pinerolo e della Fondazione Malva-Arnaldi di Bibiana (TO).Come in ogni edizione, maestri panificatori e pasticcieri saranno a disposizione dei visitatori per soddisfare ogni curiosità legata alla leccornia: dai segreti della produzione alle proprietà nutrizionali e sensoriali; dai diversi momenti e modi in cui è possibile consumarlo ai numerosi abbinamenti, proposti a tutti coloro che desidereranno sperimentare la versatilità di questo orgoglio italiano.lngresso libero e gratuito. Panettone in Vetrina rappresenta anche un’occasione per scoprire la città e le tante iniziative del periodo natalizio: Le proiezioni natalizie: luci e arte sui monumenti simbolo di Pinerolo. In Piazza San Donato, Cavallerizza Caprilli, Torre del Municipio, Portici Blu Via Buniva, Piazza Facta, Viale Giolitti tutti i giorni dalle 18.00 alle 02.00. Biennale Scultura | Incursioni di Paolo Grassino alla Cavallerizza Caprilli e in vari luoghi della città Musei aperti: Visite gratuite alla Mostra “Serghej Potapenko” alla Pinacoteca Civica di Palazzo Vittone; Museo della CavalleriaMercatini di Natale e Mani Creative. Centro storico e Portici Ottocenteschi di Via Buniva. Tutti i weekend dal 25 novembre al 24 dicembreNodo Christmas Temporary Shop. Tutti i weekend dal 25 novembre al 24 dicembre Nodo Concept Space (Piazza Vittorio Veneto). Erreci Read the full article
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💥Posizione:- Via Enrico Celestini, 5501030 Vasanello VT, Italy
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Nocciola, c'è un prezzo per la campagna 2023
Anche quest’anno la nocciola ha un suo prezzo di riferimento. Lo ha comunicato la riunione della Commissione per la rilevazione del prezzo della Nocciola Piemonte della Camera di commercio di Alessandria – Asti. Le quotazioni sono Tonda e Gentile Trilobata: 7,60 euro al punto resa, Nocciola Piemonte Igp: 7,80 euro al punto resa. Soddisfazione dai vertici della Confagricoltura di…
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Cassinasco, paese di 600 anime in provincia di Asti, ha 3 particolarità interessanti, che meritano un approfondimento. Vediamo quali. La prima è la nocciola Tonda Gentile delle Langhe che abbonda sul territorio. La seconda è la Panchina Gigante Azzurra, meta di tanti viaggiator
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UNA COPPA DI GELATO
Era un uomo abitudinario. Si alzava presto e andava subito allo studio, che poi era nell'appartamento sotto di lui. Alle dieci arrivava il garzone del bar sotto lo studio che portava i caffè e le granite per lui, le segretarie e gli apprendisti. Alle due prendeva qualcosa al bar e andava a riposarsi a casa. Alle quattro incominciava di nuovo allo studio fino alle nove. Dopo le nove o mangiava una pizza con qualcuno o se ne andava a casa e si preparava qualcosa che mangiava di fronte la televisione addormentandosi appena finiva. Alle due di notte si alzava dal divano e spegneva la televisione andando a dormire nel suo letto grande e vuoto. Aveva avuto una storia molto tempo fa con una apprendista. Era finita male con il fidanzato di lei che era venuto in studio urlando e volendogli sparare. Da allora aveva lasciato perdere l’umanità, pensando solo a se stesso forse per troppo tempo.
Si accorse di lei dal suo profumo. Era nel bar a gustarsi il suo caffè dopo aver mangiato il solito panino con il tonno. Sentì un profumo intenso di limone e gelsomino. Alzo gli occhi e la vide avvicinarsi ai tavolini del bar, guardarli con sufficienza e poi sedersi dalla parte opposta a dove era seduto lui. Era alta e tonda, quel tipo di tondo armonico che appariva sensuale e morbido. I capelli erano su un rosso scuro, arricciati a circondare il volto dove gli occhi scuri risaltavano sulle labbra di un rosso intenso. La pelle era chiara e tra le parti aperti del suo tailleur attillato color mattone, risaltava quasi brillando sia che fosse la pelle del volto, che quella del seno, che le gambe tonde dalle strette caviglie. Ordinò un caffe con panna “Molta panna” preciso al cameriere con lo sguardo perduto nella sua scollatura. Lui tornò al suo giornale preferendole le forme giovani e tonde delle commesse dei negozi vicini, con i loro tatuaggi sulle caviglie delle gambe, i seni spavaldi e la parlata sensualmente volgare.
Alzo gli occhi per caso e osservò come lentamente lei mangiasse la panna del suo caffè. Non usava il cucchiaino ma avvicinava la tazza alla bocca e con la lingua l’accarezzava delicatamente fino a raccoglierne una parte sulla punta per poi ritrarla lentamente tra le labbra. Lui riusciva anche a immaginare come dentro la bocca di lei, la lingua si muovesse per spalmare sul palato la dolcissima panna fino a inghiottirla delicatamente per poi subito, con una sensuale lentezza, far spuntare la lingua delicatamente rosa per farla scivolare con soddisfazione sulle labbra carnose. Non riusciva a staccare gli occhi da quel suo lento e voglioso leccare e inghiottire. Turbato pagò e se ne salì a casa per riposare ma con dentro il cervello, quel corpo tondo e morbido come la panna che con voglia divorava. Il giorno dopo successe la stessa cosa; questa volta fu un gelato alla nocciola ad essere sensualmente divorato. Il giorno dopo decise di stare dentro il bar in un angolo da cui poteva vedere solo quella parte di tavolini dove lei non si sedeva mai. Lei arrivò, preceduta dal suo sottile profumo. Si guardò intorno indecisa finchè non lo intravide dentro il bar. A quel punto si sedette su uno di quei tavolini che lui poteva vedere ed ordinò un gelato al cioccolato che risaltava sul suo vestito giallo e, soprattutto, sul biancore sferico della sua scollatura. Mangiò il gelato ancor più lentamente del solito accavallando le gambe lasciandogli più immaginare che vedere, la sua coscia opulenta. A quel punto lui capì che lei stava giocando con lui e la cosa gli fece piacere. Così gli altri giorni non si nascose più. Restava al suo posto facendo finta di leggere il giornale ma godendosi la sua presenza sensuale, quel calore impalpabile che emetteva e che viaggiava sul suo profumo e che lei confermava con i suoi gesti apparentemente normali ed indifferenti ma che lui capiva essere provocazioni sensuali di cui era il destinatario. La gocciolina di cioccolato sul seno raccolta da dito e poi dalla lingua. Le labbra circondate di panna, il piegarsi su di un lato per raccogliere le gocce del gelato che stavano scivolando sul cono ma facendo così faceva quasi fuoriuscire il seno dal vestito; tutti gesti che sommariamente una persona distratta poteva giudicare banali, ma che lei trasformava in una sorgente di voglie che in lui nascevano nella parte più profonda ed oscura del suo animo e che per il resto della giornata non lo lasciavano più. Non sapeva cosa fare. Lei, finita la sua coppa di gelato, si alzava senza degnarlo di uno sguardo con ostentata indifferenza e senza voltarsi indietro ad osservare se gli occhi di lui seguivano quella oscillazione armonica che il suo posteriore aveva ad ogni suo passo sui tacchi alti. Non sapeva che fare. Di notte la sognava e si svegliava tutto sudato in preda ad una strana ansia ed eccitazione. Si disse che doveva fare qualcosa e proprio nel momento in cui stava studiando come approcciarla, arrivò il Covid-19. Dovette chiudere lo studio, così come chiuse il bar e si svuotarono le strade. Restò in casa ad osservare dalla finestra le macchine dei vigili passare o i vicini cantare l’inno di Mameli. Non si fece più la barba e girava per casa in mutande senza sapere cosa fare. Sentì che la sua vita era inutile e vuota. Stava ore intere sulla poltrona da cui si vedeva la portafinestra del balcone e da lì osservava quel vuoto e quel silenzio che ormai era la città e che era la copia di quello che aveva dentro. Dopo diverse settimane di abbrutimento e vuoto, fu possibile di nuovo uscire. I bar però non aprivano per cui dopo aver girato nel centro per rivedere la città risorgere se ne torno a casa, deluso e ancor più scontento. Qualche settimana dopo aprì il bar sotto casa, ma non ci si poteva sedere ai tavolini e si doveva asportare quello che si ordinava. Lui scendeva nella speranza che lei apparisse d’improvviso, ma lei non si vedeva. Rassegnato incominciò la vita di sempre con lo studio aperto in sicurezza e il panino veloce al bar sotto casa. Dopo alcune settimane di maltempo tornò il sole che era già estivo malgrado la primavera non fosse ancora finita. Il padrone del bar dispose pochi tavolini sul marciapiede e lui tornò a sedersi al suo solito posto convinto che quel sedersi sempre nello stesso posto come aveva fatto per anni, non era una di quelle piacevoli abitudini che arricchiscono una vita, ma solo una condanna, una prigione in cui rinchiudersi senza poter vivere. Non leggeva più neanche il giornale, giocherellava con la tazzina del caffè ormai vuota e sporca che gli ricordava come lui era dentro di se.
Sentì finalmente il suo profumo. Alzò gli occhi e la vide. Aveva un vestito azzurro come il mare ed il suo profumo era intenso come quella sensuale voglia che il suo corpo emanava. Senza apparentemente far caso a lui si andò a sedere dal lato opposto, accavallando le gambe ed aspettando il cameriere. Questi uscì di corsa ma appena gli fu vicino lui lo fermò, gli disse poche parole e subito il cameriere tornò dentro di corsa. Lei lo guardò stupita e per un secondo guardò anche lui come a chiedergli cosa fosse successo, poi distolse lo sguardo e si mise ad osservare scocciata il suo cellulare dalla cover color oro.
Il cameriere uscì con una enorme coppa di gelato su cui era stata versata della cioccolata calda che lentamente scendeva tra i biscotti e la panna. Si avvicinò alla donna e con delicatezza lo depose sul tavolino e allo sguardo interrogativo della signora rispose indicando con gli occhi il tavolo di lui. Lei lo guardò e quando incontrò il suo sguardo, per un lungo secondo si osservarono come a dirsi tutte quelle cose che nel tempo in cui non si erano visti si sarebbero voluti dire. Poi la bocca di lei si piego in un sorrisetto malizioso. Aspettò che il cameriere si fosse allontanato, prese la coppa con decisione e guardandolo fece spuntare la sua lingua tra le labbra rosse e delicatamente incominciò a farla scivolare sulla cioccolata liquida. In quel momento, lui sentì che era felice.
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Il cerchio si chiude
Boh, non so proprio perché ancora ci penso.
L'ultima volta che l'ho vista è stato prima del suo esame di maturità. Non ero lì per lei, ma per un'altra mia compagna di classe, probabilmente la mia più grande amica. Avevo già fatto l'esame, non mi sudavano le mani e andava tutto come al solito : cercavo di calmare la mia assistita che conosceva a menadito tutto il programma ma tremava come un frullatore a cui sta per saltare il coperchio.
Lei era proprio lì accanto, seduta con le gambe accavallate. Si era sistemata con un abbigliamento un po' più elaborato, diverso dal solito, ma faceva trasparire ordinarietà: pantaloni blu a zampa d'elefante, legati con un cinturino beige abbinato a dei sandali semplici e delicati, ed una maglietta chiara che richiamava con i bordini colorati il blue navy dei pantaloni. Il gruppetto di bracciali di ogni genere impilati sul polso ed i Ray-Ban a lente tonda poggiati sui capelli sciolti le davano un'aria serena, già di vacanza. Sembrava si stesse prendendo gioco della situazione in cui si trovava.
Di recente non avevo parlato molto con lei, non ricordo esattamente il perché. Probabilmente volevo togliermela dalla testa. Dovevo resistere un altro giorno, era questione di minuti e finalmente non l'avrei dovuta rivedere ogni giorno seduta fra i banchi davanti, vicino alla finestra. Senza saperlo, fece di tutto per rendermi difficili anche quei pochi minuti.
Accorpò i pochi fogli che teneva in mano per ripassare e saltò giù dal banco su cui era seduta, dirigendosi verso di noi con un piccolo e indecifrabile sorriso. Giusto il tempo di incoraggiare la mia amica, che venne chiamata per l'esame subito dopo; restammo di colpo faccia a faccia, io e lei, dopo almeno un mese.
Ora sì che mi sudavano le mani.
"Come è andato l'esame?" fece lei, ancora con quel sorrisino. Voleva parlarmi proprio lì, in quel momento? Era la prossima in fila per l'esame e non era minimamente preoccupata; o almeno non lo dava a vedere. Risposi e incominciammo a chiacchierare, se non altro speravo di farla rilassare e poter avere una normale conversazione.
E invece no. Non era normale.
Non vedevo preoccupazione, eppure c'era qualcosa di diverso nel suo tono di voce. Era vestita bene, ma sembrava si sentisse in soggezione. Ero abituato al suo sguardo, ai suoi occhi nocciola, ma quella mattina era ancora più mirato e pesante; come una specie di sinusoide l'intensità aumentava fino a che gli occhi non cambiavano obiettivo per qualche secondo, solo per ritornare sui miei occhi un attimo dopo.
FERMATI.
È in questi momenti, quando ancora ci penso, che mi devo fermare e riflettere. I ricordi possono essere stupendi, accattivanti, ma anche la più grande fabbrica di dolore esistente, il peso peggiore di cui ci si può sobbarcare. La verità è che quel momento è volato via, è passato; io invece sono ancora qui che mi muovo, in una città diversa, più grande, respirando aria nuova in un mondo nuovo. Ho ancora il mio tempo.
È il momento di dire basta a questo maledetto supplizio. È il momento di visitare quei monumenti vicino all'università, di mangiare nei localetti inscatolati nelle vie che normalmente ignoro, di leggere un altro capitolo di Stephen King, di finire Peaky Blinders.
È arrivato finalmente il momento di chiudere i cerchi rimasti aperti, e lasciare ciò che non serve al di fuori di essi.
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Una storia senza titolo
"Buongiorno papà! Tanti auguri! Ti mando questo vocale perché tra poco mi imbarco. Tempo che arrivo ti avranno fatto gli auguri tutti quanti, volevo essere la prima. Un bacio e a dopo".
Liz staccò il dito dallo schermo e al suo rilascio il messaggio fu inviato. La doppia spunta sulla chat la tranquillizzò, suo padre lo aveva almeno ricevuto. Lo ascolterà con calma pensò tanto prima delle tre non ci vediamo. Una voce in aeroporto chiamò i passeggeri per l'imbarco e lei sorrise. Stava finalmente tornando a casa.
Non aveva mai preso l'aereo da sola prima di allora; non aveva paura, era più che altro curiosa di come avrebbe passato il tempo senza qualcuno con cui parlare. La fila era molto lunga, ma in poco tempo arrivò al desk.
"Scusi, posso imbarcare anche questa bottiglietta d'acqua se l'ho presa qui in aeroporto?"
"Certo, ormai i controlli sono passati. Prego, buon viaggio" rispose la giovane hostess, con un sorriso bellissimo e perfetto. Chissà quanto aveva dovuto allenarsi per avere la perfetta espressione facciale da copertina, da donna che avrebbe messo a proprio agio una costina ad un barbecue, pensò Liz. Le venne fame, ma non si era portata nulla da mangiare nel bagaglio a mano. Il poco cibo era in stiva, insieme ai vestiti e al computer - oh no, il computer. "Cazzo, lo sapevo. Dovevo metterlo nel bagaglio a mano!" urlò. Due passeggeri si girarono e la guardarono come fosse una pazza, lei se ne accorse e abbassò lo sguardo, procedendo più velocemente verso la pista.
Arrivata sull'aereo fu accolta dal sorriso di uno steward molto alto, dagli occhi verdi e dallo sguardo rassicurante. "Benvenuta e buon viaggio". Liz sistemò il suo bagaglio e a piccoli passi raggiunse il sedile a lei assegnato, accanto al finestrino. Poco dopo un ragazzo si avvicinò alla sua fila per prendere posto accanto a lei. Liz lo osservò sistemare il suo zaino nella cappelliera, prendendolo a pugni per farlo entrare nello spazio stabilito; prese un paio di cuffiette bianche, il suo lettore MP3, un pacchetto di fazzoletti e poi si sedette. Indossava un maglione di lana blu, un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica: portava gli occhiali, leggermente appannati per il cambio di temperatura dall'esterno. I suoi occhi nocciola sembravano enormi ed erano messi in risalto della montatura color legno, tonda e perfettamente in armonia col suo viso.
Una hostess dagli occhi color ghiaccio e i capelli corvini stava muovendo le braccia secondo una danza prestabilita, accompagnando la voce del comandante che avvertiva dell'imminente decollo. Liz era visibilmente agitata, il ragazzo se ne accorse.
"Prima volta in viaggio da sola?"
"Sì" rispose lei tremando, senza nemmeno guardarlo.
"E hai paura?"
Lei si voltò di scatto e lo guardò dritto negli occhi. "Devo assolutamente scendere" disse.
(fine prima parte)
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Panettoni artigianali Torino: la qualità firmata La Perla
panettoni artigianali Torino di La Perla sono sinonimo di eccellenza e tradizione natalizia. Realizzati con ingredienti di alta qualità, come burro fresco e Nocciola Tonda Gentile, ogni panettone segue una lievitazione naturale per garantire una morbidezza unica. Disponibili in varianti classiche e innovative, sono confezionati con cura per diventare il regalo perfetto. Scopri l'artigianalità torinese con i panettoni La Perla.
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Informazioni sull'azienda:-
La nostra azienda agricola biologica nasce a Vasanello (Vt), nel cuore della Tuscia, dall'esperienza maturata in tre generazioni di agricoltori. Qui abbiamo 20 ettari dedicati principalmente alla nocciola Tonda Gentile Romana e, ormai da qualche anno, abbiamo deciso di ampliare la varietà coltivando anche nocciole tipo Giffona. Tutti gli impollinatori utilizzati sono di qualità Nocchione.
Per avere un prodotto il più possibile sano e rispettoso della natura, siamo costantemente alla ricerca di sistemi innovativi per il trattamento della frutta a guscio. La nostra azienda dispone dei più moderni macchinari per la coltivazione e la raccolta, con tempi di lavorazione e stoccaggio brevi che garantiscono la migliore qualità del prodotto finale.
Il nostro laboratorio di produzione nasce nel 2017, offrendo nocciole biologiche coltivate, raccolte e confezionate localmente. La nostra gamma di prodotti comprende nocciole in guscio sia naturali che tostate e sgusciate. Il formato delle confezioni varia da 250g a 5kg.
Clicca qui per maggiori informazioni:- https://paranobio.com/
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