#Museo Palazzo dei Consoli
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The BROCCHE Experience óftewel het Grote Gubbionese Kruiken-Avontuur
Mijn The BROCCHE Experience, in video en foto's. Een ervaring en keramiek-avontuur om nooit te vergeten, een geweldige eer om dit als Nederlands kunstenaar in de Italiaanse keramiekstad Gubbio te mogen doen. Geniet mee van dit avontuur #art#kunst#expo
En daar stonden ze dan! Mijn eigenste drie Brocche d’Autore, mijn drie kruiken. Die van Sant’Ubaldo, die van San Giorgio, die van Sant’Antonio. Niet meer zo pront vooraan als vorig jaar, maar dat kon ook niet. Want toen waren ze essentieel voor de vernissage van de expositie Brocche d’Autore 2023. Hier kun je er uitgebreid over lezen. zoals de Brocche vorig jaar stonden, met hoofdrolspelers…
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#Associazione Maggio Eugobino#Brocche d&039;Autore#Brocche Experience#Ceramiche Rampini#ceri#circulaire economie#Circulaire economie kunst#draak#eureka#Festa dei Ceri#Giro della Ceramica#Grote Gubbionese Kruiken-Avontuur#Gubbio#Gubbio keramiek#heilige Antonius van Egypte#heilige Gregorius#heilige Ubaldus#Italiaanse keramiek#Keramiekkunst Gubbio#Keramische borden#Keramische ei-vormen#Kunst in Italië#Kunstzinnige kruiken#Middeleeuws Gubbio#Museo delle Brocche d&039;Autore#Museo Palazzo dei Consoli#Piazza Grande#San Giorgio#San Giorgio kruik#Sant&039;Antonio
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Federico da Montefeltro e Gubbio: il libro
Federico da Montefeltro e Gubbio: il libro
Il libro che vi propongo oggi dal titolo Federico da Montefeltro e Gubbio è il catalogo edito da Silvana Editoriale che è stato dato alle stampe in occasione dell’omonima mostra allestita presso Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli e il Museo Diocesano. Federico da Montefeltro, grande condottiero e capitano di ventura, fu uno dei più importanti mecenati del Rinascimento. Sotto il suo dominio e…
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🗓ΑCCADDE OGGI🗓
Il 20 gennaio del 225 nasceva a Roma Marco Antonio Gordiano Pio, meglio conosciuto con il nome di Gordiano III, che fu imperatore tra il 238 ed il 244 d.C.
Poche sono le fonti letterarie che riportano qualche dettaglio sulla biografia di questo sovrano e la più dettagliata (ma anche problematica) è la Vita dei Tre Gordiani, facente parte dell'Historia Augusta.
"Dopo la morte dei Gordiani il Senato romano, temendo vivamente la vendetta di Massimino, nominò Augusti Pupieno o Massimo e Clodio Balbino, ambedue consoli [...] Contemporaneamente il popolo e l'esercito vollero che si desse il titolo di Cesare al giovane Gordiano, che aveva undici anni o tredici o al massimo sedici [In realtà la storiografia moderna ha appurato che il giovane aveva 14 anni]; lo portarono alla presenza del Senato, poi alla pubblica assemblea, lo rivestirono degli abiti imperiali e lo proclamarono Cesare.
Costui, secondo l'opinione comune sarebbe nato da una figlia di Gordiano il vecchio [versione confermata dagli storici odierni], mentre alcuni storici lo vogliono figlio del Gordiano secondo, morto in Africa. Nominato Cesare, continuò la sua eduzione presso la madre finchè, morti i Massimini e caduti Massimo e Balbino dopo due anni di impero durante una rivolta, ancor giovinetto fu proclamato Augusto [nel 238 d.C.]". (Historia Augusta, Vita dei tre Gordiani, XXII)
(Nell'immagine: busto di Gordiano III coservato nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma)
(I passi dell'Historia Augusta sono tratti da: Scrittori della Storia Augusta, (a cura di Leopoldo Agnes), UTET, Torino 1960)
#archeology#roman#spqr#history#ancient rome#roman emperor#rome#roman history#roman empire#ancient history#historical#storiaromana#storia#accadde oggi
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Vivendo a Roma per me l’Umbria è un po’ come il buen retiro, quando ho voglia di staccare con tutto, di immergermi nella natura me ne vado in Umbria. Questa terra è davvero intima ed introspettiva, non a caso è stata la patria di molti eremiti e di un uomo meraviglioso come Francesco d’Assisi. È una regione piena di valli, di fiumi e montagne, io consiglio di visitarla lentamente, scegliendo un posto dove dormire e poi esplorare i dintorni prossimi, senza spingersi troppo lontano, a volte lo stupore è nelle piccole cose. Vi suggerisco dei mini itinerari in diverse zone della regione che vi permettano di raggiungere i vari paesini in uno spazio temporale massimo di un ora e mezza. Mini Itinerari per un weekend in Umbria: La Val Nerina: una zona meravigliosa, molto in ombra rispetto ai luoghi famosi dell’Umbria, ma che regala attimi magici. Il Nera è un fiume molto nervoso, che segna delle valli profonde e anguste. Questa zona è perfetta per gli amanti della natura, infatti vi consiglio di andare a passeggiare nel Parco Fluviale del Nera, ovviamente di fermarvi alla Cascata delle Marmore, non solo per ammirare la cascata più grande del paese, ma se il tempo lo consente, per provare a fare rafting e river walking. Il paesaggio in questa zona è incredibile, mentre attraversavo le rapite mi sembrava di essere in Costa Rica non a due ore da Roma! Il Lago di Piediluco, si trova a poca distanza, è un ottimo luogo per rilassarsi ed entrare in contatto con sé stessi. Uno dei miei borghi preferiti della zona è Narni che oltre alle sue stradine medioevali ha un tesoro nascosto in Narni Sotterranea, con resti di ogni epoca della zona, da quella romana a quella medioevale, passando per le prigioni della Inquisizione. C’è una parte davvero molto toccante in cui si possono visitare delle celle e leggere chiaramente i messaggi dei prigionieri. Poco distante si trova anche il paesino di Amelia, dove ci sono dei palazzi davvero importanti per la storia dell’arte italiana, come Palazzo dei Frattini che rappresentò uno studio architettonico per il più famoso Palazzo Farnese a Roma. Collevalenza è un centro molto importante specialmente se siete cattolici, ospita il grande santuario di Madre Speranza, una delle figure più belle tra le donne beate del nostro secolo. Assisi Gubbio e dintorni Molte persone che vanno in Umbria per visitare le terre di San Francesco si limitano ad una sorta di pellegrinaggio sulla vita del Santo. Assodato che i percorsi francescani sono bellissimi e meritano sempre una visita sia che voi siate o meno credenti perché l’aspetto artistico e culturale sono fortissimi ed inoltre a parer mio questi luoghi sono carichi di un’energia fortissima che avvolge chiunque vi metta piede. Allontanandosi dai percorsi francescani vi consiglio di fare un salto a Trevi che è un borgo davvero meraviglioso, che conserva quasi tutte le costruzioni in pietra. Attenti alle vostre ginocchia perché buona parte del paesino è davvero in pendenza. Bevagna è uno dei borghi più curati dell’Umbria con balconcini pieni di fiori durante tutto l’anno, come molti dei paesini umbri ha un’architettura medioevale, non perdetevi il Palazzo dei Consoli, la chiesa di San Silvestro e quella di San Michele, anche la piazza antistante la chiesa è davvero bella. Se volete fare un salto nel passato a Bevagna le ultime due domeniche di giugno si celebra il Mercato delle Gaite, ossia una rievocazione storica medioevale curata in ogni suo aspetto. Poco distante troviamo Spello, anche esso inserito nei borghi più belli d’Italia. Questo paesino è avvolto dalle mura augustee ed infatti troviamo diverse imponenti porte per entrarvi come la Porta Consolare, risalente all’epoca romana, la Porta Venere con le torri di Properzio che si datano in età augustea. L’importanza di questo paesino è da datarsi prevalentemente all’epoca romana infatti all’interno del Palazzo Comunale c’è anche un museo molto interessante con dei manoscritti e resti davvero unici. Dell’epoca medioevale restano Palazzo Urbani, la Cappella Tega e la famosa Collegiata di Santa Maria Maggiore che ospita dei bellissimi affreschi del Pinturicchio, nella cappella Baglioni dedicati ai signori del tempo. Perugia e il Lago Trasimeno Se non siete mai stati a Perugia vi consiglio di farlo quanto prima, la città è davvero carina, molto curata, con una forte presenza di giovani dovuta all’università. Ancora oggi riprende la costruzione decisa dagli Etruschi più di 3000 anni fa e il centro storico è posizionato su di una acropoli raggiungibile con un teleferico. Tra i luoghi che non potete perdervi c’è sicuramente la Fontana Maggiore, famosa per le sue enormi vasche di marmo e i bassorilievi e l’Arco Etrusco, uno dei monumenti più grandi rimasto di quest’epoca, creato con blocchi enormi di marmo travertino. Testimonianza della forte presenza dello stato del Vaticano è la Rocca Paolina, che con la riunificazione d’Italia fu in parte abbattuta ed ora costituisce una testimonianza molto particolare perché è stata fusa e inglobata in altri monumenti cittadini. Per esplorare i dintorni di Perugia vi consiglio di fare un salto a Corciano, un bellissimo paesino tutto in pietra, che ospita tra l’altro alcuni dei miei ristoranti preferiti, l’unica cosa che non ho mai capito è come mai non ci sia mai nessuno per le strade! Diciamo che risulta super fotogenico. Se siete amanti delle ceramiche artigianali non potete perdervi Deruta, dove ancora oggi ci sono dei magnifici artigiani. Non potete perdervi la Chiesa della Madonna del Bagno, un luogo unico al mondo, al suo interno ci sono centinaia di ex voto dipinti su ceramica, come dei piccoli quadri che ritraggono la grazia ricevuta, è davvero un’opera insolita e unica. Una giornata potete dedicarla all’esplorazione del Lago Trasimeno, magari con un bel pranzetto a base di pesce di lago, oltre che bellissime passeggiate è possibile prendere un traghetto per visitare l’Isola Maggiore. Todi e Spoleto Spoleto è un luogo meraviglioso in ogni stagione, se capitate d’estate non perdetevi il Festival dei Due Mondi. Sicuramente il suo magnifico duomo è l’elemento che più la caratterizza la città e non solo per la sua magnifica facciata risalente all’anno 1000, ma anche per gli imperdibili affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi. È incredibile pensare che in una cittadina così piccola ci siano così tante chiese, ma data la sua posizione strategica Spoleto fu conquistata da molti popoli e ognuno volle lasciare un segno, una cosa che non tutti sanno è che la Chiesa di San Salvatore, di fattura longobarda, fa parte di un patrimonio dell’UNESCO diffuso che si chiama appunto i Longobardi in Italia. Io sono sempre stata affascinata dal Ponte delle Torri risalente all’epoca romana, è fatto tutto in travertino e si trova un po’ sotto il livello odierno della città, per me è un ottimo punto panoramico dove rilassarsi e magari meditare. Molto vicino da Spoleto si trova Monteleone di Spoleto paesino importantissimo perché nei primi del ‘900 un contadino mentre zappava l’orto scoprì la più grande biga d’oro etrusca mai rinvenuta al giorno d’oggi. Purtroppo fu immediatamente venduta, in maniera poco lecita, al Metropolinan Museum di NYC. Negli ultimi anni ci si sta molto impegnando per riportarla in patria, ma al momento consiglio una visita al museo di Monteleone per scoprire di più sulla storia di questo inestimabile reperto. Non perdetevi una visita a Todi, città propriamente medioevale, oltre le bellissime chiese e le piazze spaziosi, vi consiglio di vedere il Palazzo dei Priori dove spesso fanno delle interessanti mostre fotografiche. Todi rappresenta un perfetto esempio di una città risalente all’epoca dei Liberi Comuni, un tuffo nei nostri libri di storia delle superiori. Poco più a valle della città si trova una chiesa che personalmente amo molto la Chiesa della Consolazione, ha uno stile molto più cinquecentesco e si pensa venga da un progetto del Bramante, è molto diversa dal resto della cittadina ed è immersa nella natura, il colpo d’occhio è bellissimo. Orvieto: questa bellissima città si trova proprio al confine con la Sabina, il suo centro storico è meraviglioso, in stampo completamente medioevale, le tre cose che consiglio di vedere assolutamente sono: il Duomo, Orvieto sotterranea, che si può visitare solo con una visita guidata, ma è senza dubbio incredibile, ti fa tornare indietro nei secoli in un’epoca molto più oscura e il Pozzo di San Patrizio, uno dei luoghi più fotogenici della città. Scendere nel pozzo fa quasi girare la testa, è come una chiocciola che penetra nel terreno, come una vite, i gradini sono molto bassi e larghi in modo da rendere il cammino più facile. Se vi resta tempo allungatevi a Città della Pieve, un borgo interamente costruito in mattoni a vista e domina la Val di Chiana, la vista è spettacolare da qualsiasi punto vi troviate, le costruzioni religiose danno esempio della bellissima arte romanica, la cattedrale ospita anche dei quadri del Perugino. Molto interessante è il Convento di San Francesco, la storia narra che nel 1280 un gruppo di francescani comprò un oratorio appartenente a dei monaci benedettini per farci un convengo molto modesto e una chiesa buia accanto, nei secoli la chiesa è stata modificata varie volte adeguandosi agli stili che sono successi, mentre dell’antico convento resta solo un muro con delle piccolissime finestre in corrispondenza delle celle dei frati. Spero che i miei suggerimenti sull’Umbria vi siano piaciuti, mi raccomando non tornate a casa senza aver mangiato e magari comprato, un piatto di pici al tartufo nero e una grigliata di maiale, si dice che il maiale sia l’alimento che non può mancare in nessuna tavola umbra. https://ift.tt/2C7n1L1 Quattro itinerari per un weekend di relax in Umbria Vivendo a Roma per me l’Umbria è un po’ come il buen retiro, quando ho voglia di staccare con tutto, di immergermi nella natura me ne vado in Umbria. Questa terra è davvero intima ed introspettiva, non a caso è stata la patria di molti eremiti e di un uomo meraviglioso come Francesco d’Assisi. È una regione piena di valli, di fiumi e montagne, io consiglio di visitarla lentamente, scegliendo un posto dove dormire e poi esplorare i dintorni prossimi, senza spingersi troppo lontano, a volte lo stupore è nelle piccole cose. Vi suggerisco dei mini itinerari in diverse zone della regione che vi permettano di raggiungere i vari paesini in uno spazio temporale massimo di un ora e mezza. Mini Itinerari per un weekend in Umbria: La Val Nerina: una zona meravigliosa, molto in ombra rispetto ai luoghi famosi dell’Umbria, ma che regala attimi magici. Il Nera è un fiume molto nervoso, che segna delle valli profonde e anguste. Questa zona è perfetta per gli amanti della natura, infatti vi consiglio di andare a passeggiare nel Parco Fluviale del Nera, ovviamente di fermarvi alla Cascata delle Marmore, non solo per ammirare la cascata più grande del paese, ma se il tempo lo consente, per provare a fare rafting e river walking. Il paesaggio in questa zona è incredibile, mentre attraversavo le rapite mi sembrava di essere in Costa Rica non a due ore da Roma! Il Lago di Piediluco, si trova a poca distanza, è un ottimo luogo per rilassarsi ed entrare in contatto con sé stessi. Uno dei miei borghi preferiti della zona è Narni che oltre alle sue stradine medioevali ha un tesoro nascosto in Narni Sotterranea, con resti di ogni epoca della zona, da quella romana a quella medioevale, passando per le prigioni della Inquisizione. C’è una parte davvero molto toccante in cui si possono visitare delle celle e leggere chiaramente i messaggi dei prigionieri. Poco distante si trova anche il paesino di Amelia, dove ci sono dei palazzi davvero importanti per la storia dell’arte italiana, come Palazzo dei Frattini che rappresentò uno studio architettonico per il più famoso Palazzo Farnese a Roma. Collevalenza è un centro molto importante specialmente se siete cattolici, ospita il grande santuario di Madre Speranza, una delle figure più belle tra le donne beate del nostro secolo. Assisi Gubbio e dintorni Molte persone che vanno in Umbria per visitare le terre di San Francesco si limitano ad una sorta di pellegrinaggio sulla vita del Santo. Assodato che i percorsi francescani sono bellissimi e meritano sempre una visita sia che voi siate o meno credenti perché l’aspetto artistico e culturale sono fortissimi ed inoltre a parer mio questi luoghi sono carichi di un’energia fortissima che avvolge chiunque vi metta piede. Allontanandosi dai percorsi francescani vi consiglio di fare un salto a Trevi che è un borgo davvero meraviglioso, che conserva quasi tutte le costruzioni in pietra. Attenti alle vostre ginocchia perché buona parte del paesino è davvero in pendenza. Bevagna è uno dei borghi più curati dell’Umbria con balconcini pieni di fiori durante tutto l’anno, come molti dei paesini umbri ha un’architettura medioevale, non perdetevi il Palazzo dei Consoli, la chiesa di San Silvestro e quella di San Michele, anche la piazza antistante la chiesa è davvero bella. Se volete fare un salto nel passato a Bevagna le ultime due domeniche di giugno si celebra il Mercato delle Gaite, ossia una rievocazione storica medioevale curata in ogni suo aspetto. Poco distante troviamo Spello, anche esso inserito nei borghi più belli d’Italia. Questo paesino è avvolto dalle mura augustee ed infatti troviamo diverse imponenti porte per entrarvi come la Porta Consolare, risalente all’epoca romana, la Porta Venere con le torri di Properzio che si datano in età augustea. L’importanza di questo paesino è da datarsi prevalentemente all’epoca romana infatti all’interno del Palazzo Comunale c’è anche un museo molto interessante con dei manoscritti e resti davvero unici. Dell’epoca medioevale restano Palazzo Urbani, la Cappella Tega e la famosa Collegiata di Santa Maria Maggiore che ospita dei bellissimi affreschi del Pinturicchio, nella cappella Baglioni dedicati ai signori del tempo. Perugia e il Lago Trasimeno Se non siete mai stati a Perugia vi consiglio di farlo quanto prima, la città è davvero carina, molto curata, con una forte presenza di giovani dovuta all’università. Ancora oggi riprende la costruzione decisa dagli Etruschi più di 3000 anni fa e il centro storico è posizionato su di una acropoli raggiungibile con un teleferico. Tra i luoghi che non potete perdervi c’è sicuramente la Fontana Maggiore, famosa per le sue enormi vasche di marmo e i bassorilievi e l’Arco Etrusco, uno dei monumenti più grandi rimasto di quest’epoca, creato con blocchi enormi di marmo travertino. Testimonianza della forte presenza dello stato del Vaticano è la Rocca Paolina, che con la riunificazione d’Italia fu in parte abbattuta ed ora costituisce una testimonianza molto particolare perché è stata fusa e inglobata in altri monumenti cittadini. Per esplorare i dintorni di Perugia vi consiglio di fare un salto a Corciano, un bellissimo paesino tutto in pietra, che ospita tra l’altro alcuni dei miei ristoranti preferiti, l’unica cosa che non ho mai capito è come mai non ci sia mai nessuno per le strade! Diciamo che risulta super fotogenico. Se siete amanti delle ceramiche artigianali non potete perdervi Deruta, dove ancora oggi ci sono dei magnifici artigiani. Non potete perdervi la Chiesa della Madonna del Bagno, un luogo unico al mondo, al suo interno ci sono centinaia di ex voto dipinti su ceramica, come dei piccoli quadri che ritraggono la grazia ricevuta, è davvero un’opera insolita e unica. Una giornata potete dedicarla all’esplorazione del Lago Trasimeno, magari con un bel pranzetto a base di pesce di lago, oltre che bellissime passeggiate è possibile prendere un traghetto per visitare l’Isola Maggiore. Todi e Spoleto Spoleto è un luogo meraviglioso in ogni stagione, se capitate d’estate non perdetevi il Festival dei Due Mondi. Sicuramente il suo magnifico duomo è l’elemento che più la caratterizza la città e non solo per la sua magnifica facciata risalente all’anno 1000, ma anche per gli imperdibili affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi. È incredibile pensare che in una cittadina così piccola ci siano così tante chiese, ma data la sua posizione strategica Spoleto fu conquistata da molti popoli e ognuno volle lasciare un segno, una cosa che non tutti sanno è che la Chiesa di San Salvatore, di fattura longobarda, fa parte di un patrimonio dell’UNESCO diffuso che si chiama appunto i Longobardi in Italia. Io sono sempre stata affascinata dal Ponte delle Torri risalente all’epoca romana, è fatto tutto in travertino e si trova un po’ sotto il livello odierno della città, per me è un ottimo punto panoramico dove rilassarsi e magari meditare. Molto vicino da Spoleto si trova Monteleone di Spoleto paesino importantissimo perché nei primi del ‘900 un contadino mentre zappava l’orto scoprì la più grande biga d’oro etrusca mai rinvenuta al giorno d’oggi. Purtroppo fu immediatamente venduta, in maniera poco lecita, al Metropolinan Museum di NYC. Negli ultimi anni ci si sta molto impegnando per riportarla in patria, ma al momento consiglio una visita al museo di Monteleone per scoprire di più sulla storia di questo inestimabile reperto. Non perdetevi una visita a Todi, città propriamente medioevale, oltre le bellissime chiese e le piazze spaziosi, vi consiglio di vedere il Palazzo dei Priori dove spesso fanno delle interessanti mostre fotografiche. Todi rappresenta un perfetto esempio di una città risalente all’epoca dei Liberi Comuni, un tuffo nei nostri libri di storia delle superiori. Poco più a valle della città si trova una chiesa che personalmente amo molto la Chiesa della Consolazione, ha uno stile molto più cinquecentesco e si pensa venga da un progetto del Bramante, è molto diversa dal resto della cittadina ed è immersa nella natura, il colpo d’occhio è bellissimo. Orvieto: questa bellissima città si trova proprio al confine con la Sabina, il suo centro storico è meraviglioso, in stampo completamente medioevale, le tre cose che consiglio di vedere assolutamente sono: il Duomo, Orvieto sotterranea, che si può visitare solo con una visita guidata, ma è senza dubbio incredibile, ti fa tornare indietro nei secoli in un’epoca molto più oscura e il Pozzo di San Patrizio, uno dei luoghi più fotogenici della città. Scendere nel pozzo fa quasi girare la testa, è come una chiocciola che penetra nel terreno, come una vite, i gradini sono molto bassi e larghi in modo da rendere il cammino più facile. Se vi resta tempo allungatevi a Città della Pieve, un borgo interamente costruito in mattoni a vista e domina la Val di Chiana, la vista è spettacolare da qualsiasi punto vi troviate, le costruzioni religiose danno esempio della bellissima arte romanica, la cattedrale ospita anche dei quadri del Perugino. Molto interessante è il Convento di San Francesco, la storia narra che nel 1280 un gruppo di francescani comprò un oratorio appartenente a dei monaci benedettini per farci un convengo molto modesto e una chiesa buia accanto, nei secoli la chiesa è stata modificata varie volte adeguandosi agli stili che sono successi, mentre dell’antico convento resta solo un muro con delle piccolissime finestre in corrispondenza delle celle dei frati. Spero che i miei suggerimenti sull’Umbria vi siano piaciuti, mi raccomando non tornate a casa senza aver mangiato e magari comprato, un piatto di pici al tartufo nero e una grigliata di maiale, si dice che il maiale sia l’alimento che non può mancare in nessuna tavola umbra. Quattro itinerari per scoprire al meglio l’Umbria in autunno e non solo, una regione con molti tesori nascosti e una grande spiritualità
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Nuvole su gubbio 🌞🌧🌹🌷🌼🌻❤🍀🌞❤ #pieropelosphoto #gubbio #umbria #italy🇮🇹 #landscapephotography #borghi (presso Palazzo Dei Consoli Museo Civico) https://www.instagram.com/p/Bw4OuV3A9Kb/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1hz9uokiotvp6
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Gubbio: incomparabile bellezza di una perla incastonata tra passato e modernità
Gubbio: incomparabile bellezza di una perla incastonata tra passato e modernità
Conosciuta anche come la “ città degli sciocchi ”, per l’imprevedibilità dei suoi abitanti, Gubbio , nella parte nord-orientale dell’Umbria , è adagiata alle pendici del monte Ingino. Testimonianza delle sue antiche origini sono le “Tavole Eugubine” (sette tavole di bronzo conservate nel Museo Civico di Palazzo dei Consoli) e il teatro romano, situato appena fuori le mura. La città è dominata…
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Gubbio, ventunomila visitatori: prorogata la mostra su Federico da Montefeltro
Gubbio, ventunomila visitatori: prorogata la mostra su Federico da Montefeltro
La mostra “Lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra” è stata prorogata al 1° novembre. Dedicata a Federico da Montefeltro e allestita a Gubbio a Palazzo Ducale, Palazzo dei Consoli, Museo Diocesano ha avuto dal 20 giugno, giorno dell’inaugurazione, oltre ventunomila visitatori. L’iniziativa è promossa dal Comitato nazionale per la celebrazione del sesto centenario della nascita di…
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Amici, continuiamo a raccontare il nostro territorio. Oggi è la volta della bellissima cittadina di #Gubbio, a meno di mezz'ora di macchina dal Castello di Giomici. Oltre a perdersi per i vicoli della città, ci sono diversi monumenti da vedere. Il primo che si trova è arrivando in Piazza Grande (da cui si gode uno splendido affaccio sui tetti di gubbio) è il Palazzo dei Consoli, oggi sede del Museo Comunale. Realizzato tra il 1332 e il 1338 su progetto di Amici, conti da Orvieto (il cui nome compare nell’iscrizione sul portale del monumento) è considerato uno tra i più bei palazzi d'Italia. Salendo si incontra poi il Duomo. Cattedrale in stile gotico, sorge sul luogo di un precedente edificio romanico antecedente all'anno Mille. La costruzione dell'edificio attuale venne iniziata su progetto di Giovanni da Gubbio verso il 1190-94 sull'area concessa dal vescovo Bentivoglio. La chiesa venne terminata nelle sue forme essenziali nel 1229, per poi essere ampliata nel 1336 e rimaneggiata nel corso del XVI e XVIII secolo. Di fronte possiamo invece visitare il meraviglioso Palazzo Ducale. E' frutto dell’ampliamento e della trasformazione di un nucleo di edifici medievali: infatti venne costruito, in forme rinascimentali, a partire dal 1476 per volere di Federico di Montefeltro su disegno di Francesco di Giorgio Martini. E da ultimo sul Monte Igino che domina la città, la Basilica di Sant'Ubaldo, nominata anche da Dante nella Divina Commedia, edificata su preesistenze medievali, fu ampliata dall'inizio del XVI secolo, epoca a cui risale la costruzione del convento e del chiostro. Tralasciamo tante cose, come il teatro romano, numerosissime chiese, l'albero di Natale più grande del mondo, il festival del Medioevo, ma tra gli eventi non possiamo non menzionare la Festa dei Ceri. Si svolge il 15 maggio di ogni anno e consiste nel trasporto in corsa di tre Ceri coronati da statue di Santi: sant'Ubaldo (patrono di Gubbio), san Giorgio e sant'Antonio Abate. È una delle più antiche manifestazioni folcloristiche italiane e non è da confondersi con una rievocazione storica: infatti si tratta di un evento che si ripete annualmente e che si è svolto con cadenza ininterrotta dal 11 (presso Gubbio, Italy) https://www.instagram.com/p/CNWmWb1pb30/?igshid=1ezfwo9nn3x0g
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Hoe de Eugubini volledig uit hun dak gaan voor Sant'Ubaldo
Waarom worden in Italië de inwoners van Gubbio betiteld als 'de gekken van Gubbio'? Vanwege het Festa dei Ceri op 15 mei. Ik stond er middenin en doe hierbij verslag in woord en natuurlijk ook veel beeld. Een eeuwenoud feest dat niemand licht vergeet.
de drie Ceri in de basiliek Weken van tevoren, zo weet ik ervaring, merk je ‘t al in de middeleeuwse straten van Gubbio. Overal hangen de heiligenvanen uit de ramen. ‘t Gonst, ‘t ruist. Groepjes van vooral mannen zijn op z’n Italiaans opgewonden in discussie bij de diverse bars. Want het Festa dei Ceri, het Feest van de Kaarsen, zit eraan te komen op 15 mei. Maar eerst moeten op de 1e zondag…
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#Basilica di Sant&039;Ubaldo#ceraioli#de Heilige Franciscus#Eugubinesi#Facebook#Festa dei Ceri#Gubbio#Middeleeuwen#Museo delle "Brocche d&039;Autore"#Olympische medaille#Palazzo dei Consoli#Piazza dei Priori#Piazza Grande#Rampini Ceramiche d&039;Arte#San Francesco#San Giorgio#Sant&039;Antonio#Sant&039;Ubaldo#stadsheilige#YouTube
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Così tra questa immensità s’annega il pensiero mio...e il naufragar m’è dolce in questo mare 🌊😍❤️ #cerimezzani #vita #gubbio (presso Palazzo Dei Consoli Museo Civico)
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Le prime forme di insediamento nel territorio eugubino sono da collocarsi già nel paleolitico. Resti di un villaggio di età neolitica sono stati trovati in località San Marco. Nell'età del bronzo un abitato si sviluppò per più secoli sul soprastante monte Ingino; le relative tombe, scoperte limitatamente all'età del bronzo finale, si trovavano nell'area successivamente occupata dal centro. Gubbio fu una città umbra con il nome di Ikuvium o Iguvium, posta sulle vie di comunicazione tra il Tirreno e l'Adriatico. Testimonianze del periodo umbro sono le Tavole eugubine, scoperte intorno metà del XV secolo e acquistate dal comune nel 1456, costituite da sette tavole in bronzo, in parte redatte in alfabeto umbro e in parte in alfabeto latino, ma sempre in lingua umbra, ora custodite presso il museo civico del Palazzo dei Consoli. Davvero caratteristica e dal sapore medievale è famosa sia per San Francesco d’Assisi e il Lupo che per ceramiche e tartufo. Visita immancabile per chi girovaga l’Umbria! #allagrandissima #gubbio #umbria #italy #villaltadominet #amazing #pic #photography #medioevo #travel #globetrotter #culture #etruschi #curiosità #donmatteo #palazzodeiconsoli #life #love #friends #art #lupi (presso Gubbio, Italy) https://www.instagram.com/p/B1UGV48CJ4M/?igshid=gwbti6s02h53
#allagrandissima#gubbio#umbria#italy#villaltadominet#amazing#pic#photography#medioevo#travel#globetrotter#culture#etruschi#curiosità#donmatteo#palazzodeiconsoli#life#love#friends#art#lupi
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Tramonto a Gubbio ... #gubbio #gubbionatale #gubbio2018 #gubbioitaly #umbria #igersumbria #ig_umbria #tramontoinumbria #tramontiitaliani #ig_gubbio #loves_united_italia #loves_umbria_ #loves_united_umbria (presso Palazzo Dei Consoli Museo Civico) https://www.instagram.com/p/BsGeE9BhY0d/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=16pej002ggh3c
#gubbio#gubbionatale#gubbio2018#gubbioitaly#umbria#igersumbria#ig_umbria#tramontoinumbria#tramontiitaliani#ig_gubbio#loves_united_italia#loves_umbria_#loves_united_umbria
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Nel cuore dell’Umbria si trova uno dei borghi medievali più antichi e ben conservati della regione, definita “la città grigia” per il colore uniforme dei blocchi di calcare con cui è costruita oppure “la città dei matti” a causa dell’indole imprevedibile e scanzonata dei suoi abitanti. Si tratta di Gubbio, una città piena di storia, insidiata già dall’età del Bronzo. Nonostante fosse stata feudo di diverse signorie, per poi passare alla Chiesa e in seguito alla Repubblica Cisalpina, fino ad essere annessa al Regno d’Italia, la cittadina è riuscita a conservare nei secoli il suo aspetto medievale, come si può notare dalla struttura delle strade e dalla fisionomia degli edifici. Al contrario di altre località umbre, visitare Gubbio è molto comodo essendo una cittadina piuttosto piccola e ben collegata, che richiede solo brevi spostamenti. Proprio per questo si può esplorare il borgo anche in mezza giornata, seppur non approfonditamente. Ecco quindi 10 cose da vedere a Gubbio con qualche curiosità e cenno storico. Cosa vedere a Gubbio: il centro del borgo Se ti stai chiedendo cosa vedere a Gubbio in mezza giornata ti consigliamo di iniziare la visita partendo da Piazza 40 Martiri, uno dei maggiori luoghi di interesse nonché il punto d’ingresso della città. Questa piazza prende il nome dai 40 cittadini fucilati dai tedeschi nel 1944, ai quali è anche dedicato un mausoleo. All’interno dello spiazzo sono presenti alcuni monumenti rappresentativi. La chiesa di San Francesco è sicuramente tra i più significativi monumenti di Gubbio. L’inizio della sua costruzione risale al XIII secolo, ma l’opera fu completata molto dopo come si può notare dalla mescolanza dello stile romantico a quello gotico. La chiesa è l’unica della città ad avere una struttura con una navata centrale e due navate laterali all’altezza delle quali si situa la volta, sostenuta da pilastri ottagonali. Prima della costruzione dell’opera, il sito era residenza degli Spadalonga, una famiglia che ospitò il santo quando lasciò la casa del padre per iniziare il cammino di penitenza e predicazione. Le Logge dei Tiratori invece è una costruzione formata da due piani: un lungo porticato al primo piano e un loggiato sul secondo. Questo locale coperto, costruito nel Seicento, serviva a “tirare” le stoffe, ossia stendere i tessuti fino a fargli raggiungere le dimensioni desiderate. Un’altra cosa da vedere a Gubbio è il Palazzo dei Consoli, che si trova di fronte a Piazza Grande e al Palazzo Pretorio. Tutto il complesso, risalente al 1321, fu ideato per essere un centro politico e storico della città. L’antico palazzo fu destinato ad ospitare le principali magistrature ed istituti del Comune di Gubbio e, dal 1909, le sue sale ospitano le collezioni del Museo Civico. Palazzo Pretorio, che si presenta come un’incompiuta architettura gotica, è un altro dei monumenti da visitare a Gubbio. Nonostante i lavori non ultimati, il palazzo non manca di valori architettonici notevoli come le grandi sale trecentesche. Attualmente è sede del Municipio e ospita la Biblioteca e l’Archivio. Tra le cose da fare a Gubbio quasi d’obbligo è la visita alla Fontana dei Matti. Secondo la tradizione, chi compie tre giri correndo intorno ad essa può fregiarsi del titolo di “matto”. La Patente da Matto infatti è un gadget molto popolare tra i negozi della città, ma è possibile anche ottenerne una ufficiale, a patto che sia un eugubino doc a richiederla per te. A Gubbio da vedere assolutamente vi è il Palazzo Ducale, commissionato da Federico da Montefeltro, duca di Urbino. Questo è l’unico esempio di architettura rinascimentale in una città prettamente medievale. Le sale interne ospitano un’interessante raccolta di opere pittoriche che narrano le principali fasi evolutive della pittura eugurbina tra il XIII e XVIII secolo. Dopo aver visitato il Palazzo Ducale non si può tralasciare una capatina al Duomo, una cattedrale che si presenta in pieno stile gotico. Un edificio che traspira simbolismo già dalla facciata e ospita al suo interno affreschi trecenteschi e opere di spicco come l’Immacolata Concezione di Virgilio Nucci. Cosa vedere nei dintorni di Gubbio Appena fuori dal centro storico sorge uno dei simboli del glorioso passato del borgo: il Teatro Romano. Costruito tra il 55 e il 27 a.C, il monumento poteva contenere circa 15.000 spettatori, mentre ad oggi è una cornice perfetta per le rappresentazioni teatrali all’aperto durante il periodo estivo. Per chi si chiede cosa fare di memorabile a Gubbio il consiglio è quello di prendere la funivia che porta dal centro della città sul Monte Ingino. In una piccola “gabbia” si sale per 500 metri sospesi nel vuoto per arrivare alla Basilica di Sant’Ubaldo, dove vengono conservati i 3 ceri simbolo della città su cui vengono montate le statue di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Durante la festa del patrono, il 15 maggio i ceri vengono portati di corsa dal Palazzo dei Consoli fino alla basilica, passando per le strade della città. https://ift.tt/2T6U0Xw Cosa fare a Gubbio in mezza giornata Nel cuore dell’Umbria si trova uno dei borghi medievali più antichi e ben conservati della regione, definita “la città grigia” per il colore uniforme dei blocchi di calcare con cui è costruita oppure “la città dei matti” a causa dell’indole imprevedibile e scanzonata dei suoi abitanti. Si tratta di Gubbio, una città piena di storia, insidiata già dall’età del Bronzo. Nonostante fosse stata feudo di diverse signorie, per poi passare alla Chiesa e in seguito alla Repubblica Cisalpina, fino ad essere annessa al Regno d’Italia, la cittadina è riuscita a conservare nei secoli il suo aspetto medievale, come si può notare dalla struttura delle strade e dalla fisionomia degli edifici. Al contrario di altre località umbre, visitare Gubbio è molto comodo essendo una cittadina piuttosto piccola e ben collegata, che richiede solo brevi spostamenti. Proprio per questo si può esplorare il borgo anche in mezza giornata, seppur non approfonditamente. Ecco quindi 10 cose da vedere a Gubbio con qualche curiosità e cenno storico. Cosa vedere a Gubbio: il centro del borgo Se ti stai chiedendo cosa vedere a Gubbio in mezza giornata ti consigliamo di iniziare la visita partendo da Piazza 40 Martiri, uno dei maggiori luoghi di interesse nonché il punto d’ingresso della città. Questa piazza prende il nome dai 40 cittadini fucilati dai tedeschi nel 1944, ai quali è anche dedicato un mausoleo. All’interno dello spiazzo sono presenti alcuni monumenti rappresentativi. La chiesa di San Francesco è sicuramente tra i più significativi monumenti di Gubbio. L’inizio della sua costruzione risale al XIII secolo, ma l’opera fu completata molto dopo come si può notare dalla mescolanza dello stile romantico a quello gotico. La chiesa è l’unica della città ad avere una struttura con una navata centrale e due navate laterali all’altezza delle quali si situa la volta, sostenuta da pilastri ottagonali. Prima della costruzione dell’opera, il sito era residenza degli Spadalonga, una famiglia che ospitò il santo quando lasciò la casa del padre per iniziare il cammino di penitenza e predicazione. Le Logge dei Tiratori invece è una costruzione formata da due piani: un lungo porticato al primo piano e un loggiato sul secondo. Questo locale coperto, costruito nel Seicento, serviva a “tirare” le stoffe, ossia stendere i tessuti fino a fargli raggiungere le dimensioni desiderate. Un’altra cosa da vedere a Gubbio è il Palazzo dei Consoli, che si trova di fronte a Piazza Grande e al Palazzo Pretorio. Tutto il complesso, risalente al 1321, fu ideato per essere un centro politico e storico della città. L’antico palazzo fu destinato ad ospitare le principali magistrature ed istituti del Comune di Gubbio e, dal 1909, le sue sale ospitano le collezioni del Museo Civico. Palazzo Pretorio, che si presenta come un’incompiuta architettura gotica, è un altro dei monumenti da visitare a Gubbio. Nonostante i lavori non ultimati, il palazzo non manca di valori architettonici notevoli come le grandi sale trecentesche. Attualmente è sede del Municipio e ospita la Biblioteca e l’Archivio. Tra le cose da fare a Gubbio quasi d’obbligo è la visita alla Fontana dei Matti. Secondo la tradizione, chi compie tre giri correndo intorno ad essa può fregiarsi del titolo di “matto”. La Patente da Matto infatti è un gadget molto popolare tra i negozi della città, ma è possibile anche ottenerne una ufficiale, a patto che sia un eugubino doc a richiederla per te. A Gubbio da vedere assolutamente vi è il Palazzo Ducale, commissionato da Federico da Montefeltro, duca di Urbino. Questo è l’unico esempio di architettura rinascimentale in una città prettamente medievale. Le sale interne ospitano un’interessante raccolta di opere pittoriche che narrano le principali fasi evolutive della pittura eugurbina tra il XIII e XVIII secolo. Dopo aver visitato il Palazzo Ducale non si può tralasciare una capatina al Duomo, una cattedrale che si presenta in pieno stile gotico. Un edificio che traspira simbolismo già dalla facciata e ospita al suo interno affreschi trecenteschi e opere di spicco come l’Immacolata Concezione di Virgilio Nucci. Cosa vedere nei dintorni di Gubbio Appena fuori dal centro storico sorge uno dei simboli del glorioso passato del borgo: il Teatro Romano. Costruito tra il 55 e il 27 a.C, il monumento poteva contenere circa 15.000 spettatori, mentre ad oggi è una cornice perfetta per le rappresentazioni teatrali all’aperto durante il periodo estivo. Per chi si chiede cosa fare di memorabile a Gubbio il consiglio è quello di prendere la funivia che porta dal centro della città sul Monte Ingino. In una piccola “gabbia” si sale per 500 metri sospesi nel vuoto per arrivare alla Basilica di Sant’Ubaldo, dove vengono conservati i 3 ceri simbolo della città su cui vengono montate le statue di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Durante la festa del patrono, il 15 maggio i ceri vengono portati di corsa dal Palazzo dei Consoli fino alla basilica, passando per le strade della città. Gubbio è un borgo medievale nel cuore dell’Umbria, ricco di storia ma piccolo e facile da visitare. Si comincia dal centro del borgo, per poi visitare anche i dintorni.
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Guido Piovene: quattro itinerari per una gita inconsueta. Dalle vipere di Croveo alla Scandinavia sulla Sila
Una volta si voleva raccontare l’Italia. La si voleva raccontare nei pertugi, nelle ombre, nei vani ignoti. Si era, cioè, certi di almeno due cose. Intanto, che l’Italia è mille Italie, che ogni campanile ha vigore a sé, che le città hanno un volto, volitivo, imperiale. Insomma, che l’Italia – fortuna nostra – non esiste (ragion per cui, va scoperta). Poi. Che le città, i paesi, la virtù delle case, le mura e le murature, la forma d’arte e l’artigianato, il sistema urbanistico e quello mistico, raccontano l’uomo che vi vive. C’è un rapporto vitale, consustanziale, tra uomo e luogo, tanto che un tempo si riconosceva il paese di provenienza dai tratti del viso – quella è una ragazza di Mantova, quel tipo viene di certo da Torino… Una città, in sé, porta pure un valore morale, incarna un sistema di valori (ci sono paesi libertini e province puritane, spazi dove il residuo paganesimo non è stato estirpato e altri legati a doppia mano con la cattolicità romana). Ora, un po’ tutto è un pasticcio, tutto è posticcio, turistico, da cartolina, i luoghi esagerano fino al grottesco la propria ‘destinazione d’uso’. Il “Viaggio in Italia” di Guido Piovene, come si sa, è uno dei massimi esempi di quel desiderio di “capire chi siamo” attraverso i luoghi – e le persone che ne costituivano il carisma. Piovene era già scrittore di libri memorabili come “Lettere di una novizia”, quando, “nel maggio 1953”, da Bolzano, “città di fondo tedesco”, cominciò il Grand Tour di un italiano. Il viaggio “finì nell’ottobre 1956”, diventò un libro di successo, esemplare, costantemente ristampato. Piovene proseguì i suoi tour altrove, con inesorabile finezza narrativa: dalla Russia alla Francia, dagli Stati Uniti al latinoamerica. “Viaggio in Italia” restò libro unico: prima un volume ‘attuale’, poi una pagina di Storia patria. Ora, semplicemente, è magistero, è metodo. Da quel libro ho estratto quattro ispirazioni per un viaggio inusuale, tra vipere di monte, monti al Sud, panorami ancestrali. Buona gita. (d.b.)
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Croveo
Non si troverà sulla carta Croveo. Bisogna penetrare nella Val d’Ossola, svoltando però presto nella valle del Toce e arrampicandosi per due chilometri circa sul pendio della montagna. Montagna all’italiana. Prati d’un verde pregno di umide ombre azzurre, forse per la roccia scura che traspare tra l’erba. Molti alberi di noce, chiari, puliti, lucidi nelle foglie, nel tronco, e perfino nell’ombra. La pulizia del noce dà il tono morale al paesaggio. Croci, cappelle, tabernacoli, affreschi paesani; la Vergine che schiaccia il serpente, san Giorgio e il drago.
Il parroco di Croveo, don Amedeo Ruscetta, sebbene vada per gli ottanta, è il più importante viperaio delle Alpi. La sua casa-museo è preceduta da un giardino tagliato in due da un viale. In fondo, dall’alto di una scaletta, mi appare la curiosa figura del vecchio prete, la testa ricoperta da un berretto nero rotondo da antico baccelliere. La prima stanza della casa è riempita di sassi e di animali imbalsamati, e specialmente di serpenti, i maggiori dei quali con la lampada in bocca pendono dalle pareti o dal soffitto per far luce. Don Ruscetta divulga di se stesso una leggenda simile a quella d’Ercole. Bambino, andando a caccia di nidi, trovò in uno tre vipere, le afferrò, ed aprì loro la bocca per vederne i denti. Un’altra volta tornò a casa portando arrotolato al collo un serpentaccio che aveva mangiato un merlo, e con mediocre gusto dei familiari lo aprì per dimostrare che aveva il merlo nella pancia… Non ho descritto don Ruscetta. L’autodescrizione si legge in un’epigrafe dettata e fatta scolpire da lui sulla tomba già pronta nel cimitero del paese: “Sacerdote Amedeo Ruscetta – viperaio, parroco di Croveo – operoso leale faceto ospitale: maestro piacevole di fede e scienza attraverso la natura a Dio portò popoli e fedeli. – L’anima preclara – mover si volse tornando al suo regno”.
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Gubbio
Gubbio è un’altra Umbria; e dell’Umbria, la città più straordinaria. Non è dolce, né amena; ma nessun’altra ha una bellezza così alta. Questa capitale di antichi montanari appenninici, addossata alle pendici del monte Igino, fatta di blocchi di calcare e di mattone dalle tinte smorzate, cui solo nel rinascimento si unì in sordina l’arenaria, ha un colore uniforme, profondo, spento. È triste ed assoluta: è, per rubare la parola a un filosofo greco, del colore dei morti. Dallo spiazzo davanti al Palazzo dei Consoli si contempla un panorama di tetti arsi, con toni quasi africani. Ogni nota gaia o vivace qui sarebbe di troppo… Mi limiterò a notare che Gubbio ha per me un incanto come poche città italiane. Lontane dalle grandi arterie automobilistiche, essa attende che una nuova strada e lo sviluppo degli scavi, insieme con altri richiami religiosi ed artistici, vi portino i visitatori numerosi come ad Assisi. Sarebbe veramente troppo egoistico dire che la preferiamo così, poco distratta, silenziosa ed intensa. L’aspetto di Gubbio non deve però farci credere che l’Umbria sia ancora oggi la terra delle esaltazioni mistiche e delle sublimi follie. Vi si avverte piuttosto una religiosità diffusa, moderata, latente. In taluni individui affiora magari un fondo visionario, ma quieto e dolce.
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San Clemente in Casauria
Il senso dell’Abruzzo si ricava da quel folclore involontario, quasi inconsapevole di sé. Lo si ricava dal paesaggio e dalle vecchie pietre, monasteri e chiesette medioevali: più solenne di tutti San Clemente in Casauria, sperduto in un giardino, con quei re, quei leoni, quei grifoni, quei lupi scolpiti nei bassorilievi, e di sapore quasi assiro. Forse nessun complesso medioevale in Abruzzo mi ha impressionato come le due chiesette sui colli di Bominaco, l’una vicina all’altra nella campagna, dedicata una alla Vergine, l’altra a san Pellegrino. I simboli animali e orientaleggianti, orsi, pecore, lupi, derivano dalla vita dei pastori che forse un giorno sarà estinta, ma non può mutare. Un ciclo di rustici affreschi rappresenta le occupazioni dei dodici mesi dell’anno; qui si apprende che il marzo è destinato alle abluzioni, non consentite dall’igiene durante il freddo dell’inverno. Un contadino segue i visitatori, non accettando mance, solo per imparare dai loro commenti. Uomo privo di studi ha imparato così a discorrere con proprietà di absidi, architravi e amboni.
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Sila
Con la Sila si vede sorgere nel Sud un Nord paradossale. Questo paesaggio verde di boschi e di pascoli è la montagna vera nel senso nordico: ricorda i paesaggi trentini, come l’Alpe di Siusi o addirittura la penisola scandinava, per un misterioso riaffiorare dell’estremo Nord sulla punta meridionale della penisola italiana. Dalle pacifiche distese di prati e d’alberi, variate da piccoli laghi, non emergono, è vero, le punte di roccia o di ghiaccio, che nel Trentino sembrano concludere la visione. Tuttavia quello che resta dei boschi silani, poco per l’economista, abbastanza per il turista, supera certo di splendore i boschi svizzeri o trentini. Regna il pino silano, albero libero, i cui semi attecchiscono anche se portati dal vento; e che noi profani troviamo somigliante a un abete, ma più alto e più snello. Esso forma cattedrali arboree dai tronchi regolari e fitti, che si prolungano talvolta per qualche chilometro, avviluppando anche le cime, e riempiendo perciò la Sila di luoghi segreti. Si direbbe che il Mezzogiorno, costretto nelle forme di un paesaggio nordico, si manifesto sotto il travestimento con un sovrappiù di linfa. La Sila è una fantasia del Nord eseguita con rigoglio meridionale.
Guido Piovene
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GUBBIO
Il fascino di Gubbio è tutto nei vicoli angusti del centro, nelle facciate in pietra viva delle case, nei palazzi sporgenti sulla valle. La visita non può che partire da Piazza della Signoria, cuore della città medievale e balcone sulla piana. A fare da quinta, il Palazzo Pretorio, sede del municipio, e il Palazzo dei Consoli, eretto tra il 1332 e il 1349, che ospita la Pinacoteca e il Museo…
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Inquadratura alternativa del Palazzo dei Consoli (o Palazzo del Popolo - 14° sec) nella meravigliosa Piazza Grande a Gubbio 🔸 Il palazzo era la sede del supremo organo esecutivo e fu il primo edificio in città a possedere l'acqua corrente, usata per alimentare splendide fontana situata all'interno del palazzo testimonianza dell'alto grado di ingegno posseduto dalle maestranze locali 🔸 Oggi (dal 1901) è sede del museo civico, suddiviso in pinacoteca, sezione ceramiche, collezione archeologica, collezione orientale e collezione risorgimento, e custodisce nei locali della ex cappella le preziose Tavole eugubine . . . . . . #gubbio #umbria #italy #ig_umbria #photooftheday #igersumbria #travel #volgoumbria #italia #ig_italia #palazzodeiconsoli #autunno #ig_gubbio #autumn #clouds #igersitalia #igersgubbio #volgoitalia #umbriagram #details #street #morning #sunset #architecture #stairway #sun #sky #cielo — view on Instagram https://ift.tt/2CYTxk9
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