#Michelle Pertusi
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derring-do · 28 days ago
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Upcoming Opera Streams: Mid-Late October 2024
Oct 19th: Fin de Partie (Endgame) from Wiener Staatsoper. Featuring Georg Nigl, Hilary Summers, Charles Workman and Philippe Sly. Free (login required)!
Oct 20th: Mosè in Egitto from Teatro Comunale Modena. Featuring Michele Pertusi, Dave Monaco, and Aida Pascu. Free!
Oct 22nd: Concours de Genève Finals. Finalists to be announced. Free!
Oct 25th: La Boheme from Opéra Orchestre National Montpellier. Featuring Adriana Ferfecka, Long Long, Mikołaj Trąbka, and Julia Muzychenko. Free!
Oct 27th: Tristan und Isolde from San Francisco Opera. Featuring Simon O'Neill, Anja Kampe, Wolfgang Koch, and Kwangchul Youn. Rental.
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absolutely utterly perfect social media content from the met opera actors as usual
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automaticdreamlandkid · 2 years ago
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Ludovic Tezier & Michele Pertusi in Don Carlo.
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fyeahgustavo · 1 year ago
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Medea on PBS
The Met’s production of Medea is airing on PBS June 16.  Check local listings for exact times and possible encore presentations.
JDD on hosting duty.
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personal-reporter · 1 year ago
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Don Carlos alla Scala di Milano
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La Stagione 2023/2024 del Teatro alla Scala partirà giovedì 7 dicembre alle 18 con Don Carlos di Giuseppe Verdi nella versione approntata dal compositore per la Scala nel 1884. Come sempre lo spettacolo sarà ripreso dalle telecamere di Rai Cultura e trasmesso in diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3, inoltre la Prima sarà preceduta domenica 3 dicembre dall’Anteprima per gli Under30 e seguita fino al 2 gennaio da 7 rappresentazioni tutte esaurite. L’opera, che ha inaugurato la Stagione nel 1868, 1878, 1912, 1926, 1968, 1977, 1992 e 2008 verrà diretta dal Direttore Musicale Riccardo Chailly sul podio dell’Orchestra del Teatro alla Scala con un cast che schiera Francesco Meli come Don Carlo, Anna Netrebko come Elisabetta di Valois, Michele Pertusi come Filippo II, Elīna Garanča come Principessa d’Eboli, Luca Salsi come Marchese di Posa e Ain Anger come Grande Inquisitore. Un protagonista di non minore rilievo sarà il Coro del Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi, le scene sono di Daniel Bianco, i costumi di Franca Squarciapino, le luci di Pascal Mérat, i video di Franc Aleu e la coreografia di Nuria Castejón. La vicenda, ambientata alla fine del Cinquecento in Spagna vede Don Carlos, l'infelice erede al trono, segretamente innamorato della matrigna Elisabetta, figlia del re di Francia. Ma la principessa di Eboli, dama di compagnia della regina, scopre tutto e denuncia i due all'Inquisizione. Il re Filippo, per salvare il figlio e erede, chiede aiuto all'Inquisitore che però gli chiede in cambio di incastrare il marchese di Posa, da sempre caro amico di Carlos. L'accordo riesce e il marchese viene ucciso mentre Carlos riesce a fuggire dalla prigione del palazzo reale. Tuttavia Filippo decide di uccidere i due amanti, ma un monaco misterioso salva la vita di Carlos, che scompare per sempre dal mondo. Per Riccardo Chailly Don Carlos sarà il compimento di una riflessione sul potere estesa su tre inaugurazioni di Stagione, dopo Macbeth di Verdi nel 2021 e Boris Godunov nel 2022, ma si tratta anche di un ritorno al Verdi della maturità dopo le tre inaugurazioni dedicate all’evoluzione delle opere giovanili con Giovanna d’Arco nel 2015, Attila nel 2018 e Macbeth nel 2021. Chailly inoltre ha proposto anche Aida in forma di concerto nel 2020, dopo averla diretta nell’allestimento di Zeffirelli il 7 dicembre 2006.  Nel suo nuovo approccio a Don Carlos, che aveva diretto ad Amsterdam nel 2010 in un allestimento di Willy Decker, il Maestro torna alle edizioni dirette da Claudio Abbado nel 1968 e 1977, di cui aveva seguito le prove, ma fa riferimento anche allo studio diretto dei manoscritti messigli a disposizione da Ricordi. Come nell’edizione di Abbado, si ascolterà l’introduzione al monologo di Filippo affidato alla fila dei violoncelli secondo partitura e non al violoncello solo come spesso avviene. Inoltre con i complessi scaligeri Riccardo Chailly ha recentemente diretto la scena di Filippo con Ildar Abdrazakov nella serata …A riveder le stelle del 7 dicembre 2020, l’aria di Elisabetta in concerto con Anna Netrebko e il coro del II atto in disco e in tournée. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Scala: il 7 dicembre 2023 Prima con Don Carlo, cast stellare e mega produzione
(Adnkronos) - La Stagione 2023/2024 del Teatro alla Scala si apre giovedì 7 dicembre, alle ore 18, con Don Carlo di Giuseppe Verdi nella versione approntata dal compositore per la Scala nel 1884. Come ogni anno lo spettacolo sarà ripreso dalle telecamere di Rai Cultura e trasmesso in diretta televisiva su Rai1 e radiofonica su Radio3. La prima della Scala La Prima sarà preceduta domenica 3 dicembre dall'Anteprima per gli Under30 e seguita fino al 2 gennaio da 7 rappresentazioni tutte esaurite. L'opera, che ha inaugurato la Stagione nel 1868, 1878, 1912, 1926, 1968, 1977, 1992 e 2008, sarà diretta dal direttore musicale Riccardo Chailly sul podio dell'Orchestra del Teatro alla Scala con un cast che schiera Francesco Meli come Don Carlo, Anna Netrebko come Elisabetta di Valois, Michele Pertusi come Filippo II, Elīna Garanča come Principessa d’Eboli, Luca Salsi come Marchese di Posa e Ain Anger come Grande Inquisitore. Protagonista di non minore rilievo il Coro del Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi. Le scene sono di Daniel Bianco, i costumi di Franca Squarciapino, le luci di Pascal Mérat, i video di Franc Aleu e la coreografia di Nuria Castejón. Per il maestro Riccardo Chailly, Don Carlo è il compimento di una riflessione sul potere estesa su tre inaugurazioni di Stagione, dopo Macbeth di Verdi nel 2021 e Boris Godunov nel 2022. Come scrive Michele Girardi, vi è una relazione evidente «tra le tematiche trattate nel Boris Godunov di Musorgskij e nel Don Carlos di Verdi, cioè le logiche spietate dei detentori di un potere assoluto che disintegra l'aspirazione alla felicità individuale e collettiva degli oppressi». Ma si tratta anche di un ritorno al Verdi della maturità dopo le tre inaugurazioni dedicate all’evoluzione delle opere giovanili con Giovanna d’Arco nel 2015, Attila nel 2018 e Macbeth nel 2021 (Chailly peraltro ha proposto anche Aida in forma di concerto nel 2020, dopo averla diretta nell’allestimento di Zeffirelli il 7 dicembre 2006). Un "nuovo" Don Carlo Nel suo nuovo approccio a Don Carlo, che aveva diretto ad Amsterdam nel 2010 in un bell’allestimento di Willy Decker, il maestro Chailly torna con la memoria alle edizioni dirette da Claudio Abbado nel 1968 e 1977, di cui aveva seguito le prove, ma fa riferimento anche allo studio diretto dei manoscritti messigli a disposizione da Ricordi. Come nell’edizione di Abbado, si ascolterà l’introduzione al monologo di Filippo affidato alla fila dei violoncelli secondo partitura e non al violoncello solo come spesso avviene. Con i complessi scaligeri Riccardo Chailly ha recentemente diretto la scena di Filippo con Ildar Abdrazakov nella serata "…a riveder le stelle" del 7 dicembre 2020, l’aria di Elisabetta in concerto con Anna Netrebko e il coro del II atto in disco e in tournée. Don Carlo torna al Teatro alla Scala per la prima Una grande produzione che rispecchia la doppia natura di dramma storico e manifesto romantico dell’originale schilleriano mettendo in luce gli straordinari artisti e artigiani che operano nei laboratori del Teatro. Un impianto scenico unico si trasforma senza interrompere lo svolgimento dell’azione nei diversi spazi previsti dal libretto grazie alla spettacolare alternanza di colossali elementi scenografici. Verdi propone i temi a lui cari della libertà dei sentimenti, della difficile relazione tra padri e figli e della liberazione dei popoli oppressi sullo sfondo del conflitto tra il potere temporale e quello religioso. Per rendere l’atmosfera sospesa tra ambiente ecclesiastico e secolare il regista Lluís Pasqual e lo scenografo Daniel Bianco hanno fatto riferimento all’uso dell’alabastro nelle finestre degli edifici religiosi ma anche civili e in particolare alla grande finestra della Collegiata di Santa María La Mayor nella città spagnola di Toro. Una grande torre di alabastro è inquadrata in un sistema di cancellate che anch’esse ricorrono nell’architettura religiosa quanto in quella civile. La scena permette di ritagliare nei grandi spazi del palcoscenico i numerosi momenti di intimità e di isolamento che punteggiano la tragedia. Dietro le quinte dello spettacolo Don Carlo ci porta dietro le quinte dello spettacolo del potere: anche l’autodafé, cerimonia abbagliante e macabra di autorappresentazione dell’assolutismo, non troppo diversa dai meccanismi della propaganda di oggi, è mostrata soprattutto nel momento della preparazione e solo pochi minuti sono riservati alla 'festa' nella sua magniloquente esteriorità. Qui campeggia un colossale retablo dorato e finemente istoriato. Questi spazi sono animati dal pittoricismo dei costumi di Franca Squarciapino, che riprendono l’abbigliamento rappresentato nella ritrattistica del tempo ma lo alleggeriscono nella scelta dei materiali, garantendo facilità di movimento e una certa romantica vitalità ai personaggi. L'impianto è documentato ma non necessariamente filologico: pur collocati nella loro epoca, i protagonisti rappresentano emozioni e caratteristiche umane presenti in ogni tempo. Il colore prevalente è il nero, non inteso come espressione di mortificazione o di lutto ma come esibizione di potere e ricchezza: nel ‘500 velluti e broccati neri erano tra le stoffe di maggior pregio. La prima assoluta La prima assoluta di Don Carlos ha luogo all’Opéra di Parigi (che aveva allora sede nella Salle le Péletier che sarebbe stata distrutta da un incendio nel 1873) l’11 marzo 1867. È la terza opera scritta da Verdi per la Francia dopo Jérusalem (riscrittura del 1847 dei Lombardi alla prima Crociata) e Les Vêpres Siciliennes (1855). Il libretto francese di Joseph Méry e Camille du Locle è tratto dalla tragedia di Friedrich Schiller Don Karlos, Infant von Spanien andata in scena ad Amburgo nel 1787. L’opera, commissionata in occasione della seconda Esposizione Universale di Parigi (il direttore dell’Opéra, Jules Perrin, aveva proposto Don Carlos oppure Cleopatra dal Giulio Cesare di Shakespeare; Verdi aveva pensato a Re Lear ma soprattutto a El zapatero y el Rey di Zorilla prima di risolvere per Schiller), era in cinque atti con balletto secondo l’uso della “grande boutique” e proclamava i valori della libertà personale e politica contro l’oppressione dell’assolutismo religioso e statuale. Angelo Mariani dirige Don Carlo La prima italiana segue di pochi mesi quella parigina: Angelo Mariani dirige Don Carlo, con libretto tradotto in italiano da Achille de Lauzières, a Bologna il 27 ottobre, protagonista Teresa Stolz. La Stolz è Elisabetta anche nella prima dell’opera al Teatro alla Scala, diretta da Alberto Mazzucato il 25 marzo 1868: si eseguono i cinque atti in lingua italiana con il balletto. La stessa versione in cinque atti e ballabili inaugurerà la Stagione scaligera il 26 dicembre 1868, sul podio Eugenio Terziani, e il 26 dicembre 1878, direttore Franco Faccio. Nel frattempo, per la prima al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1872 Verdi aveva modificato il duetto tra Filippo II e il Marchese di Posa e scorciato il duetto finale tra Carlo ed Elisabetta. Il lavoro di rimaneggiamento riprende e si intensifica insieme a Du Locle per la versione francese di Vienna nel 1882 (“a Vienna – scrive Verdi – i portinai chiudono la porta principale delle case le opere lunghe si amputano ferocemente dal momento che mi si dovevano amputare le gambe ho preferito affilare e adoperare io stesso il coltello”) e si conclude per la produzione in lingua italiana del 1884 al Teatro alla Scala. I tagli di Verdi Qui Verdi opera non solo una serie di tagli, ma un ripensamento profondo della struttura e in certo modo della natura stessa dell’opera: sopprime l’intero primo atto (ovvero l’antefatto che narra lo sbocciare della passione tra Carlo ed Elisabetta nella foresta di Fontainebleau); riscrive i duetti Carlo-Rodrigo e Filippo-Rodrigo dell’atto secondo; sostituisce l’inizio dell’atto terzo con un preludio e sopprime il successivo balletto; riscrive gran parte della scena Filippo-Elisabetta dell’atto quarto col successivo Quartetto; abbrevia il finale quarto, a partire dalla morte di Rodrigo; riscrive e abbrevia la conclusione dell’atto quinto. Ne emerge un dramma nuovo, più sintetico e agile, in cui il fattore politico e la figura di Filippo II prevalgono su quello psicologico/sentimentale e sui personaggi di Carlo ed Elisabetta. Nata da necessità pratiche, la revisione finisce per rispecchiare la propensione di Verdi alla stringatezza drammatica: “i tagli – scrive – non guastano il dramma musicale, anzi accorciandolo lo rendono più vivo”. Storia e fascino, cos'è il Don Carlo rappresentato alla futura prima della Scala? Nel 1886 Verdi approva, pur senza esservi intervenuto personalmente, una nuova versione proposta a Modena, che ripristina il primo atto secondo l’edizione Ricordi facendolo seguire dagli altri quattro come ridisegnati nell’edizione scaligera del 1884. La prima dell’opera al Piermarini risale al marzo 1868, seguita dalle prime due inaugurazioni di stagione nel dicembre dello stesso 1868 e dieci anni più tardi e quindi dalla prima assoluta della versione in quattro atti nel 1884. Nei decenni successivi Don Carlo appare nei cartelloni con scarsa frequenza: Tullio Serafin dirige l’edizione in quattro atti nel 1912, Arturo Toscanini nel 1926 e 1928 sceglie i cinque atti. In seguito sceglieranno i quattro atti Fernando Previtali (1947), Antonino Votto (1952 e 1954 con Maria Callas come Elisabetta), Gabriele Santini nel 1960 e 1963. Il Don Carlo alla Scala di Milano Don Carlo torna a inaugurare la Stagione nel 1968, sempre in quattro atti, con la direzione di Claudio Abbado e la regia di Jean-Pierre Ponnelle. Il cast comprende Rita Orlandi Malaspina (poi anche Raina Kabaivanska, già presente insieme a Leyla Gencer nel 1963), Bruno Prevedi, Fiorenza Cossotto, Piero Cappuccilli e Nicolai Ghiaurov. Lo spettacolo sarà ripreso nel 1970 con importanti novità nel cast, tra cui Plácido Domingo e Shirley Verrett. Per la Stagione del Bicentenario del 1978, che si snoda senza soluzione di continuità dal 7 dicembre 1977 al 1979, Abbado propone la versione in cinque atti in una storica produzione di Luca Ronconi con le scene di Damiano Damiani e due cast straordinari: Mirella Freni e Margaret Price come Elisabetta, José Carreras e Plácido Domingo come Don Carlo, Nicolai Ghiaurov e Evgeni Nesterenko come Filippo II, Piero Cappuccilli e Renato Bruson come Posa, Elena Obrazstova come Eboli. La passione abbadiana per l’opera si arricchisce di un ulteriore capitolo con l’incisione per Deutsche Grammophon con i complessi scaligeri dell’originale francese in cinque atti, completa in appendice delle parti soppresse da Verdi tra cui il “ballo della Peregrina”. Nel cast Plácido Domingo, Katia Ricciarelli, Ruggero Raimondi, Nicolai Ghiaurov, Lucia Valentini Terrani e Leo Nucci. I grandi direttori d'orchestra È Riccardo Muti nel 1992 a riportare Don Carlo al 7 , nella versione in quattro atti sfarzosamente portata in scena da Franco Zeffirelli con Luciano Pavarotti, Daniela Dessì, Samuel Ramey, Luciana D’Intino e Paolo Coni. Nel 2008 Daniele Gatti dirige la prima Anteprima Under30 il 4 dicembre e quindi inaugura la Stagione con una versione integrale delle versioni in 5 e 4 atti in italiano a cura di Ursula Günther, inclusiva degli inediti. La regia è di Stéphane Braunschweig, cantano Stuart Neill, Fiorenza Cedolins, Ferruccio Furlanetto, Dolora Zajick, Dalibor Jenis e Anatoli Kotscherga. Lo spettacolo viene ripreso nel 2013 con Fabio Luisi sul podio ma gli atti diventano quattro; in palcoscenico Fabio Sartori, Martina Serafin, René Pape, Ekaterina Gubanova, Massimo Cavalletti e Štefan Kocán. Ancora in cinque atti in italiano l’ultima apparizione scaligera del titolo, nel 2017 nell’allestimento salisburghese di Peter Stein con Myung-Whun Chung e il debutto di Francesco Meli come Don Carlo al Piermarini insieme a Krassimira Stoyanova, Ferruccio Furlanetto, Ekaterina Semenchuk, Simone Piazzola e Orlin Anastassov. [email protected] (Web Info) Read the full article
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operaportugues · 1 year ago
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Medea (Luigi Cherubini) - MET, 22/outubro/2022
Ópera completa com legenda em português. Versão em italiano. Pela primeira vez na história do MET.
1. Crie login gratuito no site https://www.metopera.org/
2. Instale o programa “Bigasoft Video Downloader Pro” Ele permite download do Metropolitan Opera, inclusive de cada legenda em formato SRT automaticamente.
3. Seriais Vá ao menu “Ajuda” - “Registrar” e digite um serial no campo “Código de Licença”.
4. Adicione no programa Bigasoft um destes 2 links para fazer o download. Ao usar a opção https://ondemand.metopera.org, o Bigasoft solicitará em janela pop-up que você digite seu login/senha do site do MET. https://ondemand.metopera.org/performance/detail/8a13c06f-77f5-5222-9718-58479ac1caff https://www.metopera.org/season/on-demand/opera/?upc=810004202986
5. Legenda em português: link.
Esta obra-prima operística de Cherubini de 1797 tem impressionante intensidade e usa o poder da música para transformar um mito grego em drama humano. Inspirada na tragédia Medéia escrita por Eurípides em 431 a.C., conta a história da princesa da Cólquida que assassina para ajudar o amante, Jasão, a roubar o velocino de ouro, e em seguida mata os próprios filhos para puni-lo por tê-la traído. Musicalmente, faz a ponte entre o classicismo de Gluck e a ópera dramática do séc. XIX. É dominada pelo dificílimo papel da soprano principal, que faz a narrativa progredir com árias e duetos de grande força. Mas também explora bem a hesitação de Medeia entre o amor e o ódio, a vida e a morte. Única ópera de Cherubini ainda encenada hoje, frequentemente na versão italiana, é importante também pela influência que exerceu sobre Beethoven e Weber.
Apresentando uma das heroínas mais implacáveis e eletrizantes do repertório, Medeia foi um veículo famoso para a diva suprema da ópera, Maria Callas, na década de 1950. Sete décadas depois, uma das sopranos reinantes de hoje pegou a tocha de Callas quando Sondra Radvanovsky abriu a temporada 2022-23 do Met como a mítica feiticeira de Cherubini. Nesta apresentação, Radvanovsky apresenta uma performance tour-de-force, liderando uma nova e emocionante encenação do diretor David McVicar - sua 12ª produção para o Met. O maestro Carlo Rizzi está no pódio para reger esse drama raramente apresentado, que também conta com o tenor Matthew Polenzani como o amante infiel de Medeia, Giasone; a soprano Janai Brugger como o novo objeto de seu afeto, Glauce; a mezzo-soprano Ekaterina Gubanova como a companheira inabalável de Medeia, Neris; e o baixo Michele Pertusi como o rei coríntio Creonte.
Luigi Cherubini: Compositor de origem italiana que fez nome em Paris, criou as condições para o surgimento da ópera francesa no séc. XIX. Chegando a Paris dois anos antes da Revolução Francesa, espelhou habilmente as convulsões políticas da década de 1790 em 4 óperas populares: Lodoïska, Eliza, Médée e Les deux journées.
Wikipedia
Sinopse em inglês
Informações sobre esta produção
Cast Sheet
Livro em português
ária “Dei tuoi figli”
ária “Amore, vieni a me”
ária “Or che più non vedrò”
dueto “Nemici senza cor”
dueto “Figli miei, miei tesori”
David McVicar on Medea
Personagens Principais: - Medeia: princesa feiticeira - Jasão (Giasone): pai dos filhos de Medeia - Creonte: rei de Corinto - Dirce (Glauce): filha de Creonte - Néris: criada de Medeia - Capitão da guarda
Sinopse: Corinto, Grécia, na Antiguidade mitológica.
Ato I Dirce, filha do rei Creonte, prepara-se para casar com Jasão, que abandonou Medeia, mãe dos seus dois filhos. Marinheiros trazem o velocino de ouro, roubado por Jasão aos habitantes da Cólquida para presentear Dirce. Enquanto ele promete proteger Dirce da ira de Medeia, esta chega. Advertindo que matará Dirce se o casamento ocorrer, Medeia implora que Jasão retorne, evocando o amor de ambos pelos filhos. Rechaçada, ela jura vingança. Numa breve reaproximação, os dois reconhecem que o velocino provocou terrível sofrimento.
Ato II Uma multidão exige a morte de Medeia, que se preocupa se perderá os filhos. Creonte ordena que deixe Corinto, mas ela implora um dia para poder revê-los. Creonte concorda, e Medeia decide usar esse dia para matar Dirce. Jasão lhe diz que os filhos podem ficar com ela até que parta. Néris, ama de Medeia, prevendo uma desgraça, promete-lhe eterna lealdade. Num crescendo de fúria, Medeia a instrui quanto aos presentes de casamento para Dirce: uma túnica e um diadema que lhe foram dados por Apolo. Assistindo à entrada de Creonte e seu séquito no Templo de Hera para o casamento de Jasão e Dirce, Medeia pega uma tocha acesa no altar e aguarda o momento da vingança.
Ato III Imaginando-se estrangulada por serpentes, Medeia pega um punhal para matar os filhos, mas Néris intercede. Esta entregou os presentes a Dirce, que se prepara para usá-los e assim agradar Jasão. Medeia quer que os filhos morram porque o pai, Jasão, é um traidor. De repente, ouve-se Jasão prantear Dirce, envenenada pelos presentes de Medeia. Enquanto a multidão exige sua morte, Medeia se tranca no templo com os dois filhos. Néris sai correndo, gritando que ela matará as crianças. Acompanhada das três Fúrias, Medeia aparece, exibindo um punhal ensanguentado. "Vingou-me o sangue deles", proclama. O templo se incendeia, e a feiticeira e as Fúrias são tragadas pelo fogo.
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latribune · 2 years ago
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gramilano · 2 years ago
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[Review] The Met’s Medea – a tour de force performance from Radvanovsky
Jonathan Gray sees Sondra Radvanovsky's "exciting, insightful, chilling, and terrifying" performance in the Met's intelligent new production of Medea.
Sondra Radvanovsky in the title role of Cherubini’s Medea. Photo by Marty Sohl, Met Opera Guest author Jonathan Gray sees the Metropolitan Opera’s new production of Medea TitleMedeaCompanyThe Metropolitan OperaVenueMetropolitan Opera House, Lincoln CenterDate8 October 2022ReviewerJonathan Gray A scene from Cherubini’s Medea. Photo by Marty Sohl, Met Opera Medea strikes as much terror into the…
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joaquimblog · 2 years ago
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MET 2022/2023: MEDEA (RADVANOVSKY, POLENZANI, PERTUSI, BRUGGER, GUBANOVA; MCVICAR-RIZZI)
MET 2022/2023: MEDEA (RADVANOVSKY, POLENZANI, PERTUSI, BRUGGER, GUBANOVA; MCVICAR-RIZZI)
La temporada del Metropolitan Opera House de New York s’ha estrenat amb la Medea de Cherubini, òpera mai representada al teatre novaiorquès i, per tant, han fet de la inauguració, no com altres, festa grossa ja només programant un títol clàssic per primera vegada i si a més a més han comptat amb un dels veritables estels de l’òpera actual, com és Sondra Radvanovsky, molt ben envoltada per un cast…
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infinitelytheheartexpands · 2 years ago
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I Capuleti e i Montecchi (Milan, 2022): Reactions, Part I
oh you KNOW i had to pick the one with lisette for my first time seeing this opera
@smile-at-the-stars
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this overture BOPS
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LISETTE!!!!!!! 😍😍😍😍😍
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oops
also: lame that apparently the opera doesn’t show them falling in love and such
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did the lighting designer come from vienna
also: ah, the obligatory early/mid-19th century italian opera opening men’s chorus
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not a popular sentiment, i see
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well rip to this guy
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MICHELE PERTUSI MY BELOVED
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this aria is nothing special tbh but this guy‘s voice 👀
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just guys bein dudes
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MARIANNE!!!!!!! also aww she looks just like a scrappy kid who took a left turn out of newsies
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so apparently none of these dumbasses recognize the guy who killed the family heir and romeo’s successfully passed himself off as a simple servant lol
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awwwww he’s just a baby with a beautiful mezzo voice
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guerra guerra guerra
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precious child full of rage
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dayuuuuuuuuuuuuum
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life and death
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she’s so pretty
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LOOK AT HER LOOK AT THAT OUTFIT
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oh honey
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sad hot girl mood
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and she SLAYED
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“i’m sick with an incurable disease called being in love”
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SURPRISE REVEAL
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gaaaaaaaaaay
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“i’ll die because that’s what sopranos do when they don’t get what they want”
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they’re so amazing and adorable together 🥺
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YOU BETTER SANG
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the most important part of any wedding: cake
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and that is a beautiful cake
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please place your tips in the bowl
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Area Bass Not Listened To Again
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“yeah imma have ONE THOUSAND (1,000) soldiers crash the wedding no biggie”
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well that escalated quickly
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that was a disappointing fight scene
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oh honey
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look directly to your left giulietta
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AWWWWWWWW
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well fuck
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romeo is just if you gave a mezzo a tenor personality while keeping the trouser mezzo adorableness
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this is a really beautiful quintet
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oh boy it’s time for VIOLENCE and CHEST VOICE
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but first, lovey-dovey moments
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explosive devices! at the wedding
anyway second half to come later after i eat lunch and take a shower and do other things
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fatchance · 5 years ago
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Soave sia il vento, Tranquilla sia l'onda, Ed ogni elemento Benigno risponda Ai nostri/vostri desir.
Gentle be the breeze, Calm be the waves, And every element Smile in favor Of your wishes.
Georg Solti conducts the Chamber Orchestra of Europe in this 1995 recording. This lovely terzettino is sung by Renée Fleming (Fiordiligi), Anne Sofie von Otter (Dorabella), and Michele Pertusi (Don Alfonso). 
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automaticdreamlandkid · 2 years ago
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Ludovic Tezier & Matthew Polenzani & Michele Pertusi in Don Carlo
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Pesaro, Quartetto Nous insieme a Giampaolo Bandini
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Pesaro, Quartetto Nous insieme a Giampaolo Bandini. Giovedì 3 novembre 2022 (ore 21) prosegue la 63 a  Stagione concertistica dell’Ente Concerti con protagonisti gli strumenti ad arco (violino, viola, violoncello) e gli strumenti a corde pizzicate. Pur nella diversità di tradizioni e repertori – aulici i primi e popolari i secondi – questi strumenti condividono felici momenti di incontro, come ben dimostra il programma di rarità proposto dall’eccellente Quartetto Noûs, affiancato da Giampaolo Bandini, chitarrista tra i più affermati e attivi del panorama nazionale. Il repertorio presentato a Pesaro, che abbraccia un arco temporale che va dal ‘700 di Luigi Boccherini al ‘900 di Mario Castenuovo-Tedesco, si completa con due capolavori per quartetto d’archi, il Quartetto n. 6, op. 80 di Felix Mendelssohn e Crisantemi, rarissima pagina di musica da camera scritta da Giacomo Puccini alla memoria di Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta. Il Quartetto Noûs è composto da Tiziano Baviera, Alberto Franchin (violini), Sara Dambruoso (viola) e Tommaso Tesini (violoncello). Formatosi nel 2011, si è affermato in poco tempo come una delle realtà musicali più interessanti della sua generazione. Le sue coinvolgenti interpretazioni sono frutto di un percorso formativo nel quale la tradizione italiana si fonde con le più importanti scuole europee. Nel 2015 si aggiudica il Premio "Piero Farulli", assegnato alla migliore formazione cameristica emergente e riceve inoltre dal Teatro La Fenice di Venezia il Premio "Arthur Rubinstein - Una Vita nella Musica" per essersi rivelato una delle formazioni più promettenti della musica da camera italiana. Vanta diverse collaborazioni con rinomati artisti tra cui Tommaso Lonquich, Andrea Lucchesini, Alain Meunier, Giovanni Scaglione, Sonig Tchakerian, Boris Petrushansky, Bruno Canino, Alessandro Taverna, Gloria Campaner, Enrico Bronzi. Si esibisce per importanti realtà musicali italiane, tra le quali la Società del Quartetto di Milano, l’Unione Musicale di Torino, gli Amici della Musica di Firenze, Bologna Festival e Musica Insieme di Bologna, l'Associazione Scarlatti di Napoli, I Concerti del Quirinale a Roma, lo Stradivari Festival di Cremona, il Ravenna Festival, le Settimane Musicali di Stresa e la Società dei Concerti di Milano. All’estero viene invitato ad esibirsi in Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra, Spagna, Belgio, Canada, Stati Uniti, Cina, Corea e India. Giampaolo Bandini, artista DECCA,  è oggi considerato tra i migliori chitarristi italiani sulla scena internazionale.  Figura regolarmente nei cartelloni dei più importanti Festival di tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Africa all’Asia e al Sud America. Ha effettuato tournee in più di 50 paesi del mondo, sia come solista che con le più importanti orchestre internazionali. Collabora con artisti del calibro di Salvatore Accardo, Avi Avital, Massimo Quarta, Andrea Oliva, Trio di Parma, Danilo Rossi, Corrado Giuffredi, Enrico Bronzi, Quartetto della Scala, Enrico Fagone, Sonia Ganassi, Quartetto Adorno, Michele Pertusi e con Sergio Rubini, Elio (delle Storie Tese), Monica Guerritore, Arnoldo Foà, Maddalena Crippa, Marco Baliani, Amanda Sandrelli e molti altri. La sua grande passione per l’insegnamento lo porta a tenere masterclass e corsi di perfezionamento in tutto il mondo. Numerosi suoi allievi hanno vinto premi nei più importanti concorsi internazionali di chitarra e musica da camera. BIGLIETTI Vendita biglietti La biglietteria del Teatro Sperimentale è aperta dal mercoledì al sabato dalle 17 alle 19.30. I biglietti disponibili saranno messi in vendita anche il giorno del concerto dalle 10 alle 13 e dalle 17 fino ad inizio spettacolo. Prezzi biglietti Posto di platea € 13; posto di galleria € 10; Ridotto under 25 in tutti i settori € 5. Vendita online Una parte dei posti disponibili viene messa in vendita online; l’acquisto può essere effettuato visitando il sito www.vivaticket.it. L’acquisto online comporta un aggravio del costo del biglietto in favore del gestore del servizio. Informazioni Ente Concerti Palazzo Gradari Via Rossini 0721 32482 [email protected] www.enteconcerti.it - Teatro Sperimentale Via Rossini, 0721 387548.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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denisberezhnoy · 2 years ago
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The fiery drama of Luigi Cherubini’s "Médée" Maestro Carlo Rizzi conducts David McVicar’s riveting new production, featuring soprano @sondraradvanovsky in the title role of the mythic sorceress, alongside soprano  @nainai0383,  @gubanova_mezzo,  @polenzanitenor, and bass Michele Pertusi #Medea #Cherubini #MetOpera #MetHD #LiveInHD (at The Metropolitan Opera) https://www.instagram.com/p/CkCuo8eOl0B/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gramilano · 3 years ago
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Rome Opera summer season: opera and ballet programme 2021
Trovatore inaugurates the Rome Opera summer season followed by Madama Butterfly and La bohème, and dance features Swan Lake and Roberto Bolle.
Circo Massimo 2020, photo by Kimberley Ross Trovatore inaugurates the Rome Opera summer season followed by Madama Butterfly and La bohème Programme of dance features Swan Lake and Roberto Bolle Twenty-six evenings of opera, ballet and concerts with the Verdi Requiem conducted by maestro Chung and Capossela’s Bestiario d’Amore with orchestra. Swan Lake – Susanna Salvi and Germain Louvet, photo…
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