#Ma anche perché la vita è
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Starchild
Starchild si sveglia.
Macchinosamente, sono le gambe a guidare i suoi occhi lontano dalla cabina di ricarica. Palmo al sistema di riconoscimento e, con uno sbuffo, le porte scorrevoli aprono al corridoio centrale. Starchild s'acciglia affabilmente. «Comprendo la vostra noia, ma per favore, non sbuffate! Ci sono qui io con voi.»
Il corridoio è lungo, ma a Starchild piace camminare. Il motorino delle ruote ai suoi piedi ronza come insetti siderali. Lo fanno sentire meno solo. In fondo, se il suono si propaga ci dev'essere qualcosa a rifletterlo verso di lui - e cosa preclude a quel qualcosa di essere un qualcuno? Sono proprio insetti siderali. Cavallette, per la precisione.
Starchild saltella da un'attività ad un'altra con impegno e passione. Quanto tempo è passato? Oramai le ragioni per la sua presenza su quella nave sono sprofondate negli abissi della sua memoria, sotto pile, pile, pile di calendari lunari, mappe celesti, dati meccanici. Non fa niente però: la dedizione di Starchild non si ferma davanti ad un "perché" senza risposta.
Le cavallette interrompono il loro cricchettìo: polvere! Ammasso di cheratina umana, resti di pelle morta - essa stessa segnale di vita. La leggera corrente dovuta al passaggio di Starchild deve averla fatta fluttuare fin sopra al banco del salotto. Di chi era? Oh beh, chiaramente di tutti. Era sicuramente di Brennan, che passava tutti i pomeriggi in quel salotto con la testa chinata e la schiena ricurva sui suoi sketch. Ma era di certo anche di Marie, che abitualmente gli preparava "veri cocktail", al contrario di "questo tuo succo di mela annacquato". Lo rimproverava sempre di mettersi gli occhiali, e Brennan poverino, "mi cadono!", e lei, "non ti cadono se ti metti dritto", e lui, "ma non ci vedo!", e lei, "e allora mettiti gli occhiali!". Quanto ridevano. Come ridevano! Lei soffiando dal naso, lui lamentandosi. Era il loro personale linguaggio, ma tra loro funzionava benissimo e lo chiamavano risate.
«Da quanto tempo non ridi, Starchild?», gli chiedono le cavallette. «Da ieri, cavallette!», risponde Starchild, danzando sul piccolo palco del salotto. Quante canzoni sono state scritte in quel teatro senza sipari o retroscena! Nessuna laurea in astrofisica può togliere a un pirata l'aria libera nei suoi polmoni: quell'equipaggio era pieno di poeti, soprano, rapper, cantastorie di tutti i tipi. E da quel palchetto, lo splendido gioco di colori dei loro fronzoli danzanti, come prati olandesi in una notte estiva.
Notte... Quel pensiero e i galoppetti delle cavallette come un concerto in ritardando accompagnano Starchild alla grande finestra del salotto. Per Starchild, dire "notte" è come dire "cielo". Concetti come gli opposti perdono di significato nello spazio, dove tutto quanto tende a zero. La notte non è il contrario del giorno, la morte non è il contrario della vita, un oggetto non è il contrario di un umano. C'è intelletto in quel suo sguardo, c'è intelletto in quelle stelle. Quanti disegni su quella finestra. Quante storie! Su quell'astronave c'è tutto quel che un essere umano potrebbe desiderare in termini di intrattenimento, quantomeno in formato digitale. Un immenso oceano di libri, film, fumetti... dalla più ridicola commedia alla più dolorosa tragedia, Starchild le aveva già lette tutte, ma certo non aveva finito di apprezzarle. Come si può? Non bastano due persempre e mezzo per imparare ad apprezzare la verità del cuore di uno solo di quegli autori. Un potenziale incommensurato. Però però però... la maniera in cui quelle storie sono state raccontate rimane ferma, e lo sarà in eterno se nessun altro le toccherà. Quello non era un dovere programmato in Starchild. Ma quando Starchild osserva quelle stelle... sente dentro quel suo cuore che non c'è un calore che non c'è.
Quelle stelle si muovono. Giusto un filino, ma si muovono. E continueranno a muoversi per sempre, finché la parola "sempre" e quella "mai" manterranno la loro fumosa differenza - e anche quando accadrà, lasciatele fumare, perché il fumo è come nuvole, una massa di vapore acqueo per me e storie celesti per Starchild. Ed è proprio osservando le nuvole siderali che Starchild si perde e si ritrova, tendente a zero. Con la testa appoggiata alle sue mani metalliche, nel freddo celeste indistinguibili dal tepore umano, Starchild ricorda e ricostruisce la sua vita e quella di tutti gli Starchildren dell'universo. «Quante stelle vedi da questa finestra, Starchild?» «1.874.928.» «E quanti Starchildren gli ruotano attorno?»
Starchild scuote lentamente la testa, imitando quello che noi umani chiameremmo un sospiro. Per quale motivo Marie ha portato proprio S1r3A Pluto con sé, tra tutti i robot possibili? E perché l'ha chiamato Starchild? Perché Starchild l'ha accettato? Perché si trova proprio lì, proprio in quel momento, a fare proprio quei calcoli? Perché chiama quei calcoli riflessioni? Qual è il significato della sua storia?
Sa che in fondo in fondo a quell'abisso un motivo c'è. O magari non c'è, ma sa che lo si può trovare. Per il momento, Starchild è figlio delle stelle. Sperduto da qualche parte nello spazio, dove il significato tende a zero. In qualche attimo nel tempo, che non si ferma ad un "perché" senza risposta.
#120 storie brevi per una vita più lunga#o almeno credo#devo ancora decidere il titolo considerato che non so esattamente quali storie verranno raccontate qui#se troverò fili conduttori li userò#per ora ho scelto questo titolo perché beh. è la verità#ho bisogno di queste storie per allungarmi la vita#in inglese ho citato l'episodio depressivo. qui cito la derealizzazione#ho tanta tanta tanta voglia di vivere perché ho il mio Progetto da realizzare. 13 importantissime storie#Ma anche perché la vita è#sinceramente#bellissima#eppure sembra che scorra così fredda#così aguzza#come un fiume di ghiaccio#so che il mio magma (in termini pirandelliani) riuscirà a prendere possesso di quel fiume col tempo#io beh gli sto dando una mano così#prendendo il controllo del tempo anziché farmici controllare#non fermandomi ad un “perché” senza risposta#La vita non è fatta di secondi#è fatta di eventi#e più eventi ne costruisci all'interno più sarà lunga#e la lunghezza della vita è. di fatto. quanto potenziale riesci a realizzare#of course ho riassunto un casino di roba in delle tag di tumblr#sicuramente non mi sono spiegata come si deve#in ogni caso#spero che amiate Starchild quanto Starchild ama voi#davvero tanto#tanto tanto#tanto
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#comunque devo condividere questa cosa meravigliosa che è successa#la mia insegnante di recitazione ha convinto una mia amica e compagna di corso a provare l'audizione per l'accademia#lei c'è andata con zero aspettative e pochissimo tempo per prepararsi#ed è stata presa#e somehow io sono più felice di lei AHAHAHAH#quando me l'ha detto mi sono emozionata#mi dispiace che non siamo più insieme però praticamente l'ho convinta ad iscriversi#perché era un sacco insicura ma poi io l'ho bombardata di audio in cui le urlavo quanto fossi contenta#e allora si è convinta#sono un pochino invidiosa perché è il mio rimpianto più grande e magari se l'avesse proposto anche a me l'avremmo fatto insieme#però le mie ultime performance non sono state proprio ottime quindi lo capisco#ma cerco di incanalare tutto questo nella fierezza che sento per lei#ci conosciamo da luglio ma mi sento come se stessi gioendo per il traguardo di una vita#gioendo?#a lei pure dispiace che così non saremo più insieme ma io le ho letteralmente detto '#e sti cazzi? tanto vorrò sapere tutto quello che fai quindi ci sentiremo sempre comunque' WHAHHAHA#niente sono contentissima#ho avuto due settimane tremende e questa cosa mi ha sollevato un sacco il morale#+ ieri sono uscita con compagna di università e la sera mi ha mandato un messaggio#ho il trauma di quella di quest'estate quindi ho tremato#e invece era per dirmi che era da tanto che non si sentiva così bene con una persona come è stata con me#quindi ora se non fosse per la gamba e per il fatto che non posso camminare sarei al settimo cielo#niente scusate volevo raccontarlo
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per dire:
#passaggi verissimi posso dire#poi chiaro non il capolavoro della letteratura mondiale etc etc OKAY#ma a mio dire molto godibile e poi siamo sempre un po’ più biased nel vederci grossomodo ritratti quindi c’è da considerare anche quello#belle anche le riflessioni sulla partecipazione politica e sull’inerzia. interessante anche il tono sempre ironico di gente che non si prend#mai sul serio perché che ci vuoi fare in questa vita#carino dai una boccata d’aria rispetto ai miei amatissimi mattoni di dolore e repressione emotiva ottocentesca#re: la ricreazione è finita
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#tesoro non so se vuoi che condivida quel messaggio#io voglio solo dirti che non si è soli#a volte ci sentiamo un po’ alienati perché semplicemente facciamo esperienze diverse#la mia è molto simile alla tua#in pandemia ho avuto un breakdown clamoroso per questo#poi è andata un po’ meglio… ora non dico che non mi imbarazzo#sono in quell’età in cui ti chiedono se sei fidanzata e io rispondo sempre no#l’altro giorno il mio tutor mi ha fatto questa domanda#e alla fine mi fa ‘vuoi essere zitella a vita?’ a me ha dato molto fastidio#perché ero li a chiedermi cosa cazzo volese dire#ho solo 27 e non lo voglio un fidanzato#prima di tutto perché preferisco una fidanzata#eppure sta cosa mi ha dato un fastidio perché la gente non si deve permettere di cacare il cazzo su queste cose#e io ti capisco perfettamente su questo fidati#ma io so anche che questi miei anni di solitudine mi hanno solo permesso di conoscermi meglio#e mi consentono di imparare ogni giorno cosa voglio per me stessa#<3 ti abbraccissimo
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colloquio con la scuola in Portogallo fatto e ho deciso che andrò lì quindi per oggi posso dire ciao alla possibilità di mettermi seduta e studiare perché sono troppo agitata
#sono contenta la tipa mi ha fatto un'ottima impressione la scuola già mi piaceva poi organizzano un sacco di cose carine#molto probabilmente lavorerò anche coi bimbi!!#in questi giorni dovrebbe uscire la lista di chi accede al colloquio orale per l'Australia ma 1) secondo me non ho abbastanza punti#2) se li ho vado a fare il colloquio ma per curiosità mia per vedere com'è e cosa chiedono. perché al momento mi interessa molto di più#partire per il traineeship. anche questo è solo per 4 mesi e di base ho solo una borsa erasmus. mentre l'Australia è da aprile a dicembre e#ti danno molti più soldi. però in realtà. anche se non so ancora che fare della mia vita. il traineeship ha una durata tale che potrei.#volendo. anche fare la domanda per il dottorato. che non so se voglio fare però almeno lo avrei come opzione
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Japanese Kanji VS Chinese Hanzi | A "White" Man's Perspective
#george trombley#chinese language#japanese language#kanji#hanzi#simplification#anche a me piacciono più i tradizionali#ma nella vita di tutti i giorni sono poco pratici#voglio dire già la gente là se li scorda perché scriviamo tutto al computer o al telefono#ma una qualche semplificazione è stata necessaria già nell'antichità e nel corso di secoli#mica possiamo tornare alle rappresentazioni pittografiche ritrovate sulle ossa oracolari...
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Ogni giorno vengo sottopostə alla lettura di opinioni sconcertanti riguardo situazioni e personaggi di fantasia
Interpretazione che non condivido™ espressa come se fosse un fatto......
#mytext#la carta cambio lingua mi tocca giocarla perché c'è Gente tra il pubblico ma voglio comunque lamentarmi. amen#penso che sia da pazzi dire ''è inutile pretendere che S sia sviluppata come personaggio perché il suo unico scopo è essere cattiva''#e per collegarmi ai miei tag nel post precedente. capite fischi per fiaschi. Volete che uno degli antagonisti principali sia spesso come#un foglio di carta. maaa????? ...... semmai avere una cattiva con un senso eleverebbe la storia no.... no#e mi fa incazzareee mi fa incazzareeeee non ho mai vinto una dgaf war in vita mia e non lo inizierò a farlo ora perché davvero#anche se non c'è niente di esplicito Ora uno volendo se ci si mette può inventarsi ottomila scenari che inquadrino il suo comportamento#che cristoddio non significa woobificare il personaggio perché anche se è vero che ci sono dei soggetti che lo fanno#''è cattiva perché sì e non ha bisogno di sfaccettature perché no'' è una cosa a malapena degna di un cartone per i bambini dell'asilo#VABBÈ#E. misoginia portami via ma quello è un ovvio#salty
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La bellezza non ha bisogno di alcun aggettivo. Perché semmai è "pura", "evidente" e perciò non c'è bisogno di specificarlo. È anche vero che tutto passa, quindi anche la bellezza. Ma nel frattempo, beato chi gode per anni di un essere speciale così. Potere, ori, ricchezze... Lascia stare: una donna come questa innamorata di te è il massimo che puoi ottenere, dalla vita.
Aliantis
(Nelle foto: Stefania Ferrario)
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camice blu, radiologo, occhi azzurri, molto anziano, molto alto. mi dice "mi dispiace perché sei una ragazzetta per bene". un'ora dopo una telefonata, inaspettata, un fulmine a ciel non proprio sereno, e non perché piove da giorni, ma perché il mio cielo non è sereno da un po' e i fulmini non mi sorprendono poi così tanto, ma il colpo di tuono mi ha fatto comunque sussultare. sono spaventata, molto sola, che poi non è vero, ma in questi casi si è soli pure in compagnia. sono innamorata di bologna nonostante le brutte notizie che porta, nonostante il maltempo. la amo con il sole e con la pioggia. stanotte non riesco a dormire, tra qualche ora arriva un momento culmine della mia vita che potrebbe cambiarla radicalmente oppure no. oppure tutto questo gonfiarsi non esploderà ma collasserà stanco e morente soffiando lentamente aria da una via di fuga. fuga. vorrei scappare anche io. come Pocho guardo il mondo dal finestrino in questi giorni, viaggio da un ospedale all'altro, da una regione all'altra, rimbalzata e prosciugata, ma comunque non riesco a seminarmi. fuga. niente mi ha mai spaventata, ho sempre affrontato gli ospedali a cazzo duro, come la lega per bossi. però la lega il cazzo duro non è vero che ce l'ha, e neanche io. non ho proprio neanche il cazzo. la lega invece sì, non duro, ma ce l'ha, se non è tra le gambe comunque è sul collo. stavolta ho paura. forse sono testa di cazzo anche io, però sono una ragazzetta per bene... e vorrei un po' di sole. sennò che cazzo me li porto a fare gli occhiali da sole appresso?
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sto indossando un pigiama di betty boop che mi aveva regalato la migliore amica di mia mamma ALLE MEDIE
#la maglia ci può stare ma i pantaloni mi vanno un po' corti e ho sostituito il laccio in vita con un altro più lungo#però i pantaloni sono il pezzo forte perché sono pieni di stelle#ed è lilla <3#alle medie avevo anche le ciabatte lilla abbinate
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#ho fatto un pranzo ATROCE ma ormai ho capito che a queste cose non dico di no perché è meglio esserci e sapere che si dice che non#non esserci e rimanere nell’ombra. e poi alcune situazioni sono alla stregua del fantozziano#ahhhhh il mondo dell’accademia#poi però la vita ha voluto regalarmi una gioia perché ho scritto super dubbiosa a un professore di Altrove e che ho conosciuto per vie#traverse e che poi ho incontrato in SA. lui peraltro un cuore veramente un folle ma in senso buono e soprattutto uno che ti fa sperare che#non sia sempre tutto marcio#e poi peraltro bravissimissimp#va beh insomma gli ho scritto perché organizza una roba e sarei stata anche fuori tempo massimo [backstory non rilevante]#ma lui super gentile mi ha risposto TRE (3) minuti dopo#(io peraltro pensavo anche mo adesso non si ricorda più di me)#ciao giulia! certo ecco i link a prestissimo!#e ha proceduto a mandarmi NOVE mail con i suddetti link#che belle le persone gentili ed entusiaste io mi innamoro sempre un po’ 🥺🥲
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Sottolineare che, guardando i dati elettorali degli ultimi anni, si evince che dove il livello culturale è inferiore stravince la destra non è classismo, ma dato di fatto
Dirlo non vuol dire che chiunque voti a destra sia uno stupido ignorante, ma che i dati dimostrano che meno sei scolarizzato, più è alta la possibilità che tu sia vittima di una propaganda fatta di fake news, populismo, negazionismo, complottismo e promesse irrealizzabili
Una volta la massa votava sinistra? Si, perché i circoli politici erano anche e soprattutto circoli culturali, dove si formava una coscienza civile. Oggi sono poco più che centri di propaganda. Negli anni '60 l'operaio aveva la speranza di far studiare i propri figli, di farli laureare. Avere una cultura era un valore, qualcosa a cui ambire
Quello che dobbiamo chiederci è quando è cambiata questa cosa, quando l'operaio ha smesso di ambire al volere il figlio laureato, a vedere nella cultura il mezzo per migliorare la propria condizione (spoiler: inizia con b e finisce con erlusconismo)
Oggi sembra che mostrare cultura sia un problema, sia classista, sia guardare gli altri dall'alto al basso. Ci stiamo facendo un autogol spaventoso
Con la retorica del "radical chic" e del "comunista col rolex" sono riusciti a infilarci nella testa che sentirci culturalmente superiori sia sbagliato, di essere classisti non più interessati al popolo, che mostrare la propria cultura sia un vezzo deprecabile
Ricordiamoci che cultura non è necessariamente avere una laurea o ottenerla con 2 anni di anticipo, ma leggere, informarsi, partecipare alla vita civica, avere una coscienza civile
Chiunque può averne accesso, se lo desidera
Il problema sta proprio lì: il desiderarlo, il volerlo
@lamiki_e su Threads
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Cara Sofia,
Sto amando un'altra donna e la sto amando con tutta quella serenità che tu non mi hai mai concesso, ora capisco che l'amore è questo,
mettere in fila giorni di felicità non per forza conquistata con continue lotte.
Lei è bellissima e coerente, la magia della coerenza è così stupefacente che non saprei descrivertela, a te quest'incantesimo
non è mai riuscito.
Sto bene, lei ha preso in mano la mia vita e la mia testa e ha fatto combaciare ogni cosa, ha dato un senso e un ordine alla mia casa, è stata il posto in cui mi sono salvato.
Ci sono giorni di sole e tutti mi dicono che sono una persona nuova e anche io mi sento come se potessi mangiare le nuvole.
Esco prima dal lavoro perché a volte mi manca troppo e ho bisogno di vederla, ci vediamo
tutti i giorni ma solo quando sono con lei non penso a niente e credo di poter salvare il mondo quindi capiscimi perché ogni volta corro per abbracciarla il prima possibile.
Non ti amo più e non mi ami più ma quando ci incontriamo io lo vedo come mi guardi e posso anche vedere come io guardo te, io Sofia non ti amo più ma resti l'amore della mia vita, esiste un solo amore della vita e noi l’abbiamo conosciuto, amato e poi abbiamo smesso di sentirne la mancanza ma tu resti l'amore della mia vita, è difficile farlo capire agli altri ma io mi smonto quando ti vedo, cambio occhi e cuore, ritorno vecchio, dura solo un attimo perché io, e neppure tu, possiamo più permetterci noi, però quell'attimo c'è sempre, come quando ti chiamo al telefono per sapere come stai, quell'attimo c'è sempre perché tu
sei l'amore della mia vita, l'incoerenza, le lotte, le ostinazioni io con te e per te tutto questo lo potevo sopportare.
Se devo descrivere l’amore io parlo di lei ma se mai mi chiedessero di qualcosa che va oltre
l'amore io parlerei di te perché tu resisti nonostante io abbia smesso
di amarti molto tempo fa.
- Charles Bukowski
#mi metto a piangere#vita#vivere#amore#persone#frasi#citazioni#messaggi#frasi belle#dolcezza#tiktok#dolore#lacrime#piangere#soffrire#ferita#amore non corrisposto#amore non ricambiato
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Dopo non so quanto tempo, ho il cuore in pace. Il passato nei bagagli pesa meno, la rabbia è una sfumatura che ha smesso di ombreggiare l'anima e ora riesco finalmente a respirare senza avvertire più dolore. Quando sei lontano da tanto, l'odio non disturba più, i ricordi brutti scolorano, le lacrime si asciugano e riesci a sorridere... sorridere davvero, non per celare il tormento, la debolezza, ma perché assapori la vita fino in fondo.
Tutti abbiamo sofferto, vero, anche se crediamo che il nostro dolore sia più profondo di quello degli altri. In realtà è così, perché ognuno soffre a suo modo, così come, a suo modo, ne esce. Chi forte come una roccia indistruttibile, chi con cicatrici così radicate da esserne sfigurato per il resto dei suoi giorni, chi fragile come l'ultima foglia di un albero autunnale e, chi, incapace di nutrire altri sentimenti per chiunque.
Io non so come ne sono uscita, so per certo che ne sono uscita, ed è già un passo avanti.
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HO UN LINFOMA E FARÒ DEL MIO PEGGIO
Fra un mese compio 51 anni e pochi giorni fa ho scoperto di avere un Linfoma Non Hodgkin. È una patologia abbastanza aggressiva ma è stata presa in tempo. Ed è ben curabile, perché la scienza sta facendo passi da gigante nella cura dei linfomi.
Vivo a pochi passi di distanza da un ospedale all'avanguardia che mi ha preso in carico. Sotto molti aspetti, sono davvero fortunato e privilegiato rispetto a molte persone.
Quale sarà il mio atteggiamento di fronte alla malattia? Mi conosco bene e posso prevederlo, perché c'è una parola che lo definisce con precisione. È una parola significativa, addirittura emblematica, che riguarda il mio tasso di maschitudine alfa. Come potete intuire, non mi riferisco a "guerriero", quindi le metafore belliche possiamo tranquillamente metterle da parte.
La parola misteriosa è "mammoletta". Sì, sarò una mammoletta. Questo vuol dire che non vi darò lezioni filosofiche. Non diventerò un maestro di vita pronto a snocciolare grandi verità come "quello che non ci uccide ci rende più forti", "le sofferenze fanno parte dell'esistenza", "l'importante è apprezzare le piccole cose".
Sarò una mammoletta perché lo sono sempre stato, per esempio quando ho scoperto di avere una massa all'inguine. Era un rigonfiamento, duro come un sasso, grande come una pallina oblunga. La mia reazione? Due settimane senza far nulla. Mi sono detto: "Magari passa. Vuoi vedere che fra qualche giorno non ci sarà più? Non ho voglia di affrontare visite ed esami per un falso allarme. Odio gli ospedali".
Questo mio atteggiamento nasce anche da un'idea completamente sbagliata e irrazionale: la paura che gli esami possano creare malattie dal nulla. In pratica una zona oscura del mio cervello ragiona (si fa per dire) più o meno così: sei perfettamente sano, fai l'esame e ti trovano qualcosa. Lo so, non c'è niente di logico in questa convinzione, ma la mia mente non è mai stata fatta di pura logica.
Per quasi due settimane ho cercato di non pensarci anche perché ero in preda all'imbarazzo. Tra tutti i posti, proprio all'inguine doveva capitarmi? Ma la massa non ha dato cenni di sparizione e alla fine mi sono attivato.
Ho riscritto cinquanta volte il messaggio su WhatsApp prima di inviarlo alla mia dottoressa per fissare una visita, perché ogni volta il testo mi sembrava una molestia sessuale: "Buona sera, dottoressa, ho questa massa dura all'inguine e vorrei chiederle un appuntamento per mostrargliela". "Buona sera, dottoressa, ho un rigonfiamento...". Dopo un numero incalcolabile di tentativi, ho trovato le parole giuste e ho scritto un messaggio asettico, inequivocabilmente sanitario, con un perfetto stile burocratico ospedaliero.
Sono stato una mammoletta nei tre mesi e mezzo necessari per giungere alla diagnosi.
Sono stato una mammoletta nel giorno della TAC con mezzo di contrasto. Quella mattina sono giunto all'ospedale in autobus, dopo una notte insonne. Alla fermata ho controllato la cartella che conteneva i documenti. C'erano referti di ecografie, pareri medici e soprattutto l'impegnativa da presentare per svolgere l'esame. Ho controllato perché sono una persona molto precisa, di quelle che tornano indietro mille volte per verificare di aver chiuso il gas. "Non manca nulla", mi sono detto. Ho rimesso i documenti nella borsa. Ho raccolto le forze, mi sono alzato dalla panchina e ho raggiunto l'accettazione dell'ospedale. Senza la borsa. Vi lascio immaginare questa sequenza di eventi: imprecazione, insulti molto pesanti rivolti contro me stesso, corsa a perdifiato verso la fermata. La borsa era ancora lì. Nessuno me l'aveva fregata.
Per fortuna scelgo solo borse brutte.
Sono stato una mammoletta in occasione della PET, che ha rispettato un copione simile a quello della TAC. Venivo da una notte insonne e non ero in grado di comprendere istruzioni elementari, perché la mia intelligenza svanisce quando affronto esami medici. Mi chiedevano di porgere il braccio sinistro e porgevo il destro. Mi chiedevano il nome e recitavo il codice fiscale.
Sono stato una mammoletta quando mi hanno comunicato il risultato della biopsia. Per un considerevole lasso di tempo non ci ho capito nulla. La mia coscienza era come una trasmittente che passava una musica di pianoforte triste sentita mille volte in TV: quella che certi telegiornali usano per le notizie strappalacrime.
Ora guardo al futuro e la mia ambizione non ha limiti: raggiungerò nuove vette nel campo del mammolettismo. So di essere fortunato per molti motivi: l'ematologo, un tipo simpatico, mi ha rassicurato. Le terapie esistono e sono molto efficaci.
Ma mi lamenterò tantissimo, perché non voglio correre il rischio di essere considerato una persona ammirevole da qualcuno. Non lo ero, non lo sono e non lo sarò mai. Rivendico il diritto di essere fragile e fifone. Lasciatemi libero di essere una mammoletta. Per citare un motto di Anarchik, il mio piano è questo: farò del mio peggio.
[L'Ideota]
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“Cara Sofia, sto amando un’altra donna e la sto amando con tutta quella serenità che tu non mi hai mai concesso, ora capisco che l’amore è questo, mettere in fila giorni di felicità non per forza conquistata con continue lotte. Lei è bellissima e coerente, la magia della coerenza è così stupefacente che non saprei descrivertela, a te quest’incantesimo non è mai riuscito. Sto bene, lei ha preso in mano la mia vita e la mia testa e ha fatto combaciare ogni cosa, ha dato un senso e un ordine alla mia casa, è stata il posto in cui mi sono salvato. Ci sono giorni di sole e tutti mi dicono che sono una persona nuova e anche io mi sento come se potessi mangiare le nuvole. Esco prima dal lavoro perché a volte mi manca troppo e ho bisogno di vederla, ci vediamo tutti i giorni ma solo quando sono con lei non penso a niente e credo di poter salvare il mondo quindi capiscimi perché ogni volta corro per abbracciarla il prima possibile. Non ti amo più e non mi ami più ma io ti scrivo perché quando ci incontriamo io lo vedo come mi guardi e posso anche vedere come io guardo te, io Sofia non ti amo più ma tu resti l’amore della mia vita, esiste un solo amore della vita e noi lo abbiamo conosciuto, amato e poi abbiamo smesso di sentirne la mancanza ma tu resti l’amore della mia vita, è difficile farlo capire agli altri ma io mi smonto quando ti vedo, cambio occhi e cuore, ritorno vecchio, dura solo un attimo perché io, e neppure tu, possiamo più permetterci noi, però quell’attimo c’è sempre, come quando ti chiamo al telefono per sapere come stai, quell’attimo c’è sempre perché tu sei l’amore della mia vita, l’incoerenza, le lotte, le ostinazioni io con te e per te tutto questo lo potevo sopportare. Se devo descrivere l’amore io parlo di lei ma se mai mi chiedessero di qualcosa che va oltre l’amore io parlerei di te perché tu resisti nonostante io abbia smesso di amarti molto tempo fa.”
Charles Bukowski
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