#niente sono contentissima
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#comunque devo condividere questa cosa meravigliosa che è successa#la mia insegnante di recitazione ha convinto una mia amica e compagna di corso a provare l'audizione per l'accademia#lei c'è andata con zero aspettative e pochissimo tempo per prepararsi#ed è stata presa#e somehow io sono più felice di lei AHAHAHAH#quando me l'ha detto mi sono emozionata#mi dispiace che non siamo più insieme però praticamente l'ho convinta ad iscriversi#perché era un sacco insicura ma poi io l'ho bombardata di audio in cui le urlavo quanto fossi contenta#e allora si è convinta#sono un pochino invidiosa perché è il mio rimpianto più grande e magari se l'avesse proposto anche a me l'avremmo fatto insieme#però le mie ultime performance non sono state proprio ottime quindi lo capisco#ma cerco di incanalare tutto questo nella fierezza che sento per lei#ci conosciamo da luglio ma mi sento come se stessi gioendo per il traguardo di una vita#gioendo?#a lei pure dispiace che così non saremo più insieme ma io le ho letteralmente detto '#e sti cazzi? tanto vorrò sapere tutto quello che fai quindi ci sentiremo sempre comunque' WHAHHAHA#niente sono contentissima#ho avuto due settimane tremende e questa cosa mi ha sollevato un sacco il morale#+ ieri sono uscita con compagna di università e la sera mi ha mandato un messaggio#ho il trauma di quella di quest'estate quindi ho tremato#e invece era per dirmi che era da tanto che non si sentiva così bene con una persona come è stata con me#quindi ora se non fosse per la gamba e per il fatto che non posso camminare sarei al settimo cielo#niente scusate volevo raccontarlo
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sono andata insieme a mamma a casa di una vecchietta che diceva da mesi di volermi conoscere, è stata contentissima di conoscermi, mi ha tenuto la mano tutto il tempo (cosa che non mi ha fatto particolarmente piacere ma non potevo dirle di no perché come si fa a dire a una simpatica vecchina di non toccarti perché odi il contatto fisico e gli esseri umani in generale?!) e niente è stata troppo dolce e ha detto cinquantamila volte che devo tornare a trovarla, soprattutto ora che si avvicinano le feste. mai nessuno era mai stato così contento di conoscermi (fa sorridere ma fa anche un po’ piangere)
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Le persone con cui sto condividendo tutto il mio periodo qui, mi stanno facendo riflettere molto sulle personalità, sull'età e cose simili.
Sono entrambe 18-20enni ma diverse tra loro in qualcosa. La polacca è una ragazza molto matura per la sua età e sembra più matura anche d'aspetto. Probabilmente proprio per questo ci siamo trovate subito: battute intelligenti, pensieri simili, curiosità verso il comportamento degli altri, rispetto per l'altro anche se non si condividono le idee ecc.
La greca è una ragazza molto insicura. Ha delle caratteristiche facciali che purtroppo non rispecchiano l'ideale di bellezza comune (naso ad uncino, bocca piccola etc.) e per questo cerca con tutte le sue forze di migliorare il suo aspetto, non dico in maniera maniacale ma quasi. È una cosa condivisa con tante ragazze quella di truccarsi assolutamente dalla mattina, farsi la piastra tutti i giorni ecc, ma comunque è chiaro per me che lo fa perché molto insicura (lo ha pure detto che si sente bruttina). Also, si interessa molto di quello che gli altri pensano di lei perché non solo cura il suo Instagram in maniera quasi maniacale, ma stasera mi ha pure detto che si chiede cosa pensano gli altri di lei perché tutti gli altri stavano uscendo e lei non sapeva che fare, quindi ha chiesto a me. All'inizio le ho detto che non volevo andare e lei ha cominciato col pippone del "se facciamo così non facciamo connessione con molti, ad esempio io ho parlato pochissimo con gli italiani e a volte penso chissà cosa pensano di me gli altri ecc". Nella mia testa ho risposto con "e che cazzo te ne frega cosa pensano gli altri di te?!" ma le ho detto che se voleva andare sarei andata con lei. Ha detto di no e quindi le ho proposto magari di andare a divertirci tra noi nella sala che usiamo sempre e all'inizio sembrava contentissima dell'idea. Poi è andata in bagno e quando è tornata ha detto che forse era meglio rimanere in camera. Capisco che è "piccola" perché io ho passato esattamente lo stesso periodo, allo stesso tempo non si può non dire che non sia vittima di un'auto-imposizione per non essere esclusa.
La polacca è uscita fuori con un ragazzo che ha incontrato in un club (in cui non sono andata e invece la greca è andata e si è annoiata la metà del tempo) e si sta facendo pagare cose. E io ODIO queste cose. Lei ha solo 18 anni e sa già che noi donne abbiamo questo potere perché così ci viene insegnato allo stesso modo del trucco ecc e vi giuro che in questi momenti vorrei urlare ai maschi e incoraggiarli come farei per una donna perché non è possibile che siete disposti a diventare zerbini per una donna. Ma ce l'avete una cazzo di dignità??? Boh vabbè. E niente sta cosa mi mette sempre molta tristezza.
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Ho cominciato la dieta, sono seguita dal centro obesità e diabetologia del principale ospedale cittadino, è un mese e mezzo che la faccio e ho già perso 4 kg. E sono contentissima, molto orgogliosa di me per lo sforzo e niente, volevo dirlo a qualcuno, ma stamattina sembra che siano tutti andati affanculo da qualche parte e nessuno mi caga tra familiari e amici, ma su tumblr c'è sempre gente.
Ho perso 4 kg!! Ce la posso fare, sono stata brava!
#mendico complimenti#perchè sono contenta di far la dieta#e la sto facendo meglio che posso#e ci sono risultati#evviva!#devo ancora perderne 26 ma è un dettaglio
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Ciao Angie! Sono l’anon che ti aveva chiesto info su campovolo, alla fine mi sono convinta e ho preso il biglietto per la yellow zone! Non si vedrà un cazzo ma fa niente, non ho più l’età per accamparmi e puntare al pit ahahahah
Tu sei riuscita alla fine? 🌸
Ciao!
Contentissima per te! Io sono riuscita a prendere il pit (Bishopsgate). Ho speso più soldi per sti due matti in meno di un giorno che per me. Menomale che i miei genitori non sanno niente haha concerto di roma, taormina e milano di Louis con pernottamenti e viaggi vari, i vinili e il merch del nuovo album e mo quest’altro con i biglietti. Sicuro Louis farà uscire le date del nuovo tour prestissimo pure 🤧
La gialla ci sta dai, non è lontanissima e comunque ci sarà sicuramente una bella atmosfera! Farà caldissimo in quei giorni, ma almeno non dovrai fare file folli perché un posto varrà l’altro!
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Niente mi ha mai fatto sentire così accettato come la tua bio. Quando, inevitabilmente, mi cadranno i pomodori dalla bruschetta avrò finalmente la consapevolezza di non essere l'unico con questo problema. Grazie
Sono contentissima ti sia piaciuta la bio e ovviamente siamo tutti sulla stessa barca, il Titanic🥰
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(…) Il suo racconto, al pari di questi due, presenta sostanzialmente una situazione carica di pathos, e quando si presenta una situazione del genere bisogna lasciare che parli da sé. Come dire: la presenti e si tolga di mezzo. Lasci che siano gli elementi del racconto a parlare. Voglio dire che, come autore, non deve calcare la mano e secondo me nel racconto lei ogni tanto tende a farlo. La cosa fondamentale è avere sempre i personaggi davanti agli occhi. Lei entra nella mente del vecchio prima ancora di dirci esattamente che aspetto ha. Deve imparare a dipingere con le parole. Piazzi lì il vecchio come prima cosa, in modo che il lettore non lo possa evitare. Io ce ne ho messo di tempo a impararlo. Ford Madox Ford diceva che in un racconto non puoi mettere uno a vendere giornali se prima non dici che aspetto ha. Naturalmente deve imparare a farlo con discrezione. Il vecchio pensa alla cognata e al figlio che parlano, e ricorda la loro conversazione: ebbene dovrebbe vederli, il lettore dovrebbe vederli, e vedendoli dovrebbe intuire il contenuto della conversazione quasi prima di sentirla.
Lasci che il vecchio faccia le proprie mosse senza commenti da parte sua come autore e lasci che siano le cose che vede lui a creare il pathos. Ha presente «I morti» di Joyce? Faccia caso a come lui utilizza la neve nel racconto. Čechov poi utilizza ogni cosa: l’aria, la luce, il freddo, lo sporco ecc. Le mostri queste cose e non avrà bisogno di dirle. Secondo me quello che l’uomo di colore dice nel racconto va benissimo. Ma non c’è bisogno di aggiungere che è sui 45 anni; lo dipinga invece, così il lettore capisce che è un nero di mezza età grasso e insolente e offeso dal vecchio quanto il vecchio di lì a poco lo sarà da lui.
La bambina sordomuta si dovrebbe vedere meglio: non serve a niente dirci soltanto che è di una bellezza angelica. Deve andarsene in giro mettendosi un po’ in mostra, così siamo sempre consapevoli della sua presenza.
E poi in un racconto del genere non ha bisogno di affidarsi agli effetti locali, per esempio chiamando Macon Telegraph il giornale che lui prende. Questo non è il genere di racconto che ricava la sua efficacia da elementi locali, quanto semmai dal sentimento universale di dolore che l’essere vecchi e rifiutati evoca. Potrebbe riuscire un gran bel racconto se ci mette il tempo che ci vuole. Io sono la prima a non risparmiarmi quando si tratta di riscrivere. E ce ne vuole di tempo perché la cosa funzioni. E non è facile come sembra.
Spero che me lo sottoporrà di nuovo se lo riscrive. Ecco che viene fuori la maestrina repressa.
[P.S.] Niente male come orrore la televisione, sono contentissima di essere tornata al mio pollame ignaro del fatto che ho appena pubblicato un libro.
Flannery O’Connor, Sola a presidiare la fortezza.
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Stamattina ho lasciato un gruppo Telegram di meme politici che trovavo divertente perché i mod hanno iniziato a prenderserla con i meridionali... dal dire "quest'anno la mia università è piena di terroni" (senza censura) a "un napoletano ha osato dirmi che è superiore a me perché non ho la laurea, mi è bastato ricordargli la sua provenienza geografica", al classico "non voglio essere razzista ma con questi napoletani non ce la fai". Sai cosa, forse è meglio se ci prendiamo tutti una pausa :\
Parlo da campana (le parole non sono rivolte a te, ma sono una considerazione generale):
Vincenzo De Luca vuole chiuderci di nuovo in casa, molta gente perderà il lavoro, molti moriranno (e diciamolo) e ho decisamente altro a cui pensare che alla simpatica discriminazione territoriale.
Quindi a noi campani NON DOVETE CAGARE IL CAZZO. NON È IL MOMENTO.
Contentissima che tu tizio abbia tanto tempo per sfottere, dimenticando che la tua regione (qualunque essa sia) è in crisi sanitaria e che la presenza fascista è molto più alta nel nord/centro Italia che al sud, quindi ci sono tutti i presupposti per un'emulazione di quello che è accaduto ieri a Napoli (un po' come gli anarchici a Torino nel primo lockdown, ma i memini sui piemontesi non se li cagano manco i piemontesi evidentemente), ma vbb facciamo finta che non accadrà niente e che sia solo un problema della Campania.
E Dio Cristo non provate a rompere anche qui, sono su tumblr, se volessi subire insulti razzisti aprirei una pagina su fb. Qui facciamo finta che l'Italia sia unita e che le discriminazioni territoriali non esistano.
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Scusa anon se sono sbroccata alla grande, non era rivolto a te ripeto.
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Io oggi contentissima perchè ho fatto una cosa che volevo fare dà troppo tempo e sono troppo felice.
Fate le cose per voi stessi raga. Non c'è niente di più bello.
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È NATO IL PUPO DI MIO CUGINO LO ASPETTAVAMO PER GENNAIO MA È NATO STANOTTE SONO CONTENTISSIMA ANCHE SE SPERAVO FOSSE UN MASCHIETTO AQUARIO E NON CAPRICORNO MA FA NIENTE GLI VOGLIO BENE UGUALE SONO DI NUOVO PROZIAAAAAA
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Come li hai conosciuti? Parla un po' di loro, e se vuoi le esci
Non le esco ma ti parlo volentieri di loro
Allora ho conosciuto prima Dan in un gruppo dove eravamo insieme, eravamo più i meno della stessa zona ed iniziammo a parlare... poi il gruppo morí e iniziammo a staccarci per un bel po’ ti tempo; all’improvviso decise di far divide il gruppo e dato che erano usciti tutti mi ritrovai io admin, si fecemettere amministratore anche lui ed inizziammo a parlare di nuovo. Un giorno mi chiese se poteva aggiungere un suo amico e se potevo mettere amministratore anche lui, gli dissi che non c’era problema, l’importante era che fosse una persona simpatica.
E così conobbi Nick, inizialmente non ci cagavamo molto, poi inizziammo a parlare, creammo un gruppo per noi admin e parlavamo SEMPRE, inizziammo a giocare tutti e tre a COD e PUBG e così stringemmo molto amicizia... parlavo spesso con Nick iniziai a volergli davvero bene senza averlo mai visto; un giorno parlando gli dissi che sarei dovuta andare a Roma ma che probabilmente mi sarei ritrovata da sola (causa un ragazzo che mi tirò un bidone enorme come un grande stronzo) e lui “vabbè vengo io”, inizialmente scherzammo sulla cosa... poi davvero venne, fu la prima volta che ci vedemmo, abbiamo passato dei giorni bellissimi lì, dormimmo insieme e lí davvero capii di aver trovato una persona fantastica, unica.
Ci incontrammo poi in un’altra avventura tutti e tre a Roma e siamo stati insieme a divertirci e ridere e scherzare. Ho trovato delle persone uniche e sono contentissima che grazie a questo social mi siano nate delle così belle amicizie (queste non sono le uniche, ho un amico davvero speciale conosciuto qui anni ed anni fa, ci conosciamo da una vita senza esserci mai visti, spesso facciamo videochiamate per ore e gli voglio un bene immenso.) (Gabry se stai leggendo, lo sai che parlo di te. Ti adoro lo sai.♥️) E niente io li amo tantissimo, mi fanno stare bene, mi hanno aiutato quando stavo davvero male, gli devo tanto e non vedo l’ora di poterli rivedere e ridere ancora con loro. ♥️ @sayfuckanddream @idfcgoddamn
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Se non riesco ad entrare all’uni (cosa praticamente affermata dato che non sto facendo un cazzo) cosa ne esce della mia vita???????? Cioè ci andrei per poi avere un lavoro decente ma non è neanche detto???? come fa la gente a vivere?????????????? io non sono sicura di voler vivere????? vorrei una bella casetta un orto e mangiare quello che cresco e basta i soldi piovono dal cielo o me li dà qualcuno senza che io faccia niente e vivo contentissima altroché
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Club del Libro ma solo per noi? (22/11)
« Ah, prima che mi dimentico. Ieri pomeriggio ho incontrato Dominic nel corridoio » sì, esatto, ha usato il nome intero perché non c’è pietà per chi la chiama Blythe (?). « E mi ha detto di chiedere a te per le fiabe di Beda il Bardo..? Si chiamano così? Credo non gli piacciano i libri che leggo, quindi ha detto di venire da te » scrolla le spalle, mentre con la coda nell’occhio osserva Chandra avvicinarsi ed annusare una delle felpe che guarda caso sono state riservate a lui.
Peccato che le parole su Dominic gli strappino un sorrisetto gentile. Piccino «Quindi sei tu. Cioè mi aveva detto che aveva detto a qualcuno di venire da me. Se vuoi. Possiamo finire la storia della piovra, e poi possiamo leggerne qualcuna.» sentenzia, come a chiederle se è una cosa che possa andare. «Altrimenti posso prestarti il libro. E` un regalo a cui tengo, quindi niente caramelle sopra!» che no, non è serio. Esce pure con un occhiolino complice e molto, molto stupido.
« Oh sì! Va benissimo, sarei contentissima di leggere assieme » ed una risatina le scappa nel ricevere quell’occhiolino. « Però… ho un’idea al riguardo » lo informa, andando ad incrociare le mani dietro la schiena e inclinando la testa verso una spalla. « Invece che prestarmi il libro, se ci piace leggere insieme questa sera potremo darci appuntamento altre volte per leggere altre fiabe. Così tieni il libro anche se non te lo rovinerei mai, ma mi sento più tranquilla se ce l’hai » le paranoie, quelle gravi « E poi ho un altro libro che sto finendo, me l’ha prestato mio fratello e da sola non riuscirei a leggerli entrambi. Se ti va bene come proposta, ovviamente » che stasera vanno avanti a permessi.
« Una specie di club del libro ma solo per noi? » per comprendere bene « Mi piacerebbe un sacco. Così almeno possiamo continuare a leggere quello che ci va negli altri giorni e poi decidiamo cose da leggere per quando siamo assieme?? » domanda, con gli occhioni che si aprono ancora un poco di piu` « Ad esempio - potremmo fare una lista. » e quando mai. « o magari solo improvvisare. » sembra piacergli pure di piu`. « che libro stai leggendo ora? Magari lo conosco. » magari no, ma lui ci prova.
E le piace sapere che la sua proposta riguardo i libri vada bene anche a lui, a giudicare dal sorriso entusiasta che le illumina il volto. « Sì sì, proprio quello che intendevo! E secondo me se improvvisiamo è più divertente, magari una sera portiamo entrambi due libri e quello che non viene scelto lo si rimanda alla volta dopo. E poi ricominciamo » già non sta quasi nella pelle al pensiero. [...] « Le Cronache di Narnia. Il volume con tutti i racconti messi insieme. E’ un po’ lungo ma ne vale la pena o almeno così mi hanno detto » indoviniamo chi gliel’ha prestato e consigliato, o viceversa?
Annuisce poco dopo anche sulla scelta dei due libri, prima di farsi un poco pensieroso « Dobbiamo riuscire allora a coordinarlo anche con i gufi, perché tipo così so cosa farmi spedire da mamma. » visto che non tiene esattamente tutti i libri che ha letto nel baule « I fumetti valgono? » per capire anche se può usare quella carta.
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31.
Si, ero la campionessa regionale. Avrei rappresentato la Campania nel Campionato Italiano del 2018. Ero proprio io, e sentivo di essermela meritata quella vittoria!
Nessuno mai mi ha regalato nulla. Se c’è una cosa che i miei genitori mi hanno sempre detto è stata proprio questa.
Non sono figlia di nessuno. I miei sono due semplici operai, che non mi hanno mai fatto percorrere strade spianate, o scorciatoie. Mi hanno dato però sempre tutte le opportunità che potevano, i giusti strumenti per mettermi in gioco, scegliere un percorso e dedicargli tempo ed energia.
Nessuno mi aveva mai agevolata. Se avevo centrato l’obiettivo, dopo tutto quel tempo e quella fatica, era per merito.
Non c’è niente di più bello di un qualcosa costruito con le proprie mani, giorno dopo giorno.
Non so bene quando ho avuto piena consapevolezza di quello che avevo raggiunto, forse quando mi sono ritrovata al palazzetto di Lidio di Ostia, quella struttura a forma di astronave che da sempre ospita i Campionati Italiani di tutte le categorie di età, individuali e a squadre.
Non era la prima volta che entravo lì.
Ci ero già stata. Nell’autunno del 2015 ci ero entrata per la prima volta. Ero fidanzata all’epoca, e avevo deciso di accompagnare il mio ragazzo ad uno dei suoi campionati italiani. Ci allenavamo insieme già da 2 anni, eravamo una coppia da circa 8 mesi. Quell’anno io non mi ero qualificata, e questo aveva creato in me una delusione profonda, ma gli stetti accanto lo stesso. Appena lui si qualificò, iniziai ad incoraggiarlo, a supportarlo. Archiviai il mio dolore, lo accantonai in un angolo. Non avrei scaricato le mie emozioni sul mio ragazzo, che invece stava per giocarsi una grande occasione.
Quell’anno vinse il titolo, la medaglia d’oro. Stupì tutti.
Aveva battuto due degli atleti più forti, tra cui il campione d’Europa.
Era arrivato sul tetto d’Italia.
C’ero anche io, ero al suo fianco quel giorno. Ma soprattutto ero stata presente nei retroscena.
C’ero stata in centinaia di momenti, di occasioni, ad affrontare difficoltà e problemi, a gestire la stanchezza e lo stress. Lo accompagnavo in quel percorso, senza chiedere nulla in cambio. Avevamo affrontato di tutto insieme. Avevo assistito a tutto il suo percorso. Avevo visto quanto era stato complicato, faticoso, a tratti scoraggiante. C’ero nei suoi momenti peggiori, e sapevo delle sue qualità. Ho sempre pensato che doveva soltanto aspettare il suo momento. Di qualità, di esperienza, ne aveva senza dubbio. Tuttavia si ritrovava ad affrontare una categoria di peso affollata, numerosa, dove c’erano gli atleti più promettenti del panorama nazionale. Non è facile distinguersi quando ti confronti con i migliori. Ci ho sempre creduto in lui, forse in alcuni momenti anche più di quanto lo facesse lui stesso.
Prima di gareggiare, quella mattina, mi disse che ce l’avrebbe messa tutta.
Dopo la gara, ricordo che con quella medaglia al collo corse ad abbracciarmi, e mi disse “Amore, te lo avevo promesso!”
Fui felice come se avessi vinto io!
Gli dissi.
“ Non conta da quanto punti in alto, ma da quanto in basso arrivi! La forza sta in chi cade e si rialza!”
Quella non fu l’unica occasione in cui misi piede in quel palazzetto.
Ci ritornammo anche a gennaio del 2016. Lui era stato convocato dalla squadra regionale; la qualificazione gli spettava di diritto, dato che era il campione italiano in carica.
Anche in quell’occasione, a causa di vicende poco chiare, la mia convocazione non era arrivata.
Ancora una volta, misi da parte me e le mie emozioni e decisi di essere al suo fianco.
Stare insieme è esserci, e supportarsi, peccato che tutto ciò non fosse reciproco. Ma io ero troppo innamorata per rendermene conto!
Quello fu solo l’inizio. L’inizio di un lungo periodo in cui fu al massimo! Era nella sua forma migliore. Aveva vinto il titolo di Campione Italiano, ed era stata una grande scoperta tanto da ricevere riconoscimenti pubblici, e un articolo di giornale dedicato a lui. Era membro della squadra giovanile Campana, e atleta di interesse nazionale. In palestra era il modello da seguire, la giusta fonte di ispirazione per i più piccoli, e il più forte con cui confrontarsi per noi atleti suoi coetani.
Ero contentissima per lui, per me era una gioia immensa vederlo crescere così tanto! Era il suo sogno, ed era diventato realtà.
In realtà di una cosa non ero molto contenta; essere identificata come “la fidanzata del Campione”.
Era così che mi chiamavano.
C’era il campione, e poi c’ero io. Come se io fossi un’accessorio.
Del resto, lui eri al massimo, sotto gli occhi di tutti. Io invece, non ero nessuno. Collezionavo sconfitte e delusioni, gare perse e occasioni mancate. Ecco cosa vedeva da fuori la gente.
Purtroppo però era anche quello che pensava lui. E’ come se la sua carriera fosse stata sempre più importante della mia. Il suo percorso non poteva essere ostacolato. Dopo ogni litigio mi sentivo dire che ero responsabile se la gara qualche settimana dopo sarebbe andata male, se non avesse reso al massimo al successivo raduno con la nazionale. Era colpa mia, che non gli permettevo di essere tranquillo, e lo distraevo. Era quello che è uscito dalla bocca di tutti, e forse era anche dovuto a come si poneva lui all’esterno.
Io rappresentavo una distrazione, e un ostacolo. Nessuno mai però, ha menzionato l’ipotesi che quella che ci rimetteva fossi io.
Per anni siamo stati insieme, ed io non ho avuto pace.
Sono stati gli anni più complicati forse, dove la mia mente era continuamente affollata da problemi, bugie da dire, lividi da coprire. Non avevo la giusta tranquillità per poter dedicarmi davvero all’agonismo in modo sereno.
Quel periodo però era finito. Non era più così.
Non avevo più nessun peso che mi trattenesse e mi impedisse di volare.
Ero libera, ed ero la nuova campionessa regionale.
Non ero la fidanzata di nessuno. La campionessa ero io, e me lo meritavo!
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If they had a kid meme con Veneto ed Emilia
/ Il pargolo made in Rovigo&Ferrara è qui, l’ultimo della vecchia serie di ask sui pargoli, ma il primo della serata. Sono contentissima di questa richiesta perché la Veneto x Emilia è una di quelle coppie che mi piacciono tanto, ma poco esplorate (ma basto io ad amarli tanto ♥). Come sempre, human!au di cui non costruisco manco il contesto, ma dettagli.
Name: Andrea Zanon (scusate, ormai quando posso sfrutto il cognome)
Gender: Maschio
General Appearance: Andrea è un ragazzo che potrebbe essere definito come il ritratto su gambe dell'espressione "di sana e robusta costituzione": basta osservarlo per capire che sprizza salute da tutti i pori, visto il fisico allenato - tutto merito della pallanuoto - e lo sguardo vivace. E' poco più alto di sua madre, ha due belle spalle larghe e una gran massa di capelli castano chiari che sono decisamente allergici al pettine. Ha un viso tondo e delle guance morbide, quasi sempre arrossate per via delle pelle delicata. Ha ereditato dal padre la carnagione chiara e i nei sul collo e viso.
Personality: Andrea è un gran ruffiano, che adora sfruttare la sua bravura nel fare il ruffiano: sa benissimo come comprarsi le persone, per raggiungere i suoi scopi e non si fa assolutamente problemi ad ammettere la cosa. Sa di avere uno strano fascino sulla gente che lo circonda e ha imparato ad usarlo come più gli serve. E' un ragazzo allegro, ambizioso, sicuro di sé, con ben pochi peli sulla lingua, cosa che lo rende una persona molto sincera ma anche un po' troppo diretta - spesso e volentieri, lo salva l'aspetto gioviale e la sua abilità nel rigirare la frittata a suo favore, altrimenti ci avrebbe rimediato un occhio nero più di una volta, a causa di qualche commento inopportuno. Andrea è, però, anche un ragazzo molto pratico, con la testa abbastanza ben piantata sulle spalle, a cui piace moltissimo aiutare la famiglia in cucina, dato che gli permette anche di fungere da cavia e potersi spazzolare, neanche troppo di nascosto, una buona parte di pasto prima di sedersi a tavola. L'unico problema è che è un gran pigrone, per cui è diventato bravissimo ad inventarsi delle scuse per poter evitare di mettere effettivamente le mani in pasta e poter fare solo lo sforzo strettamente necessario.
Special Talents: Andrea studia canto lirico al Conservatorio, unico ambito in cui mette tutto sé stesso, andando contro alla sua anima da vero pigrone. Se ne è innamorato per la prima volta alla tenera età di otto anni, quando i genitori l'hanno portato ad assistere ad una rappresentazione di "Cavalleria rusticana". Il suo sogno nel cassetto è quello di poter fare carriera nel mondo dell'opera e calcare i palchi più prestigiosi, magari interpretando Don Giovanni, il protagonista della sua opera preferita (ha una voce da baritono che, per sua fortuna, è adatta al ruolo).
Who they like better: E' un mammone, quindi platealmente Maria.
Who they take after more: Fisicamente, assomiglia di più a Maria, ma caratterialmente è più simile a Marco da ragazzo. Anche se Andrea ci tiene elegantemente a sottolineare quanto lui rimorchi di più - di solito l'affermazione apre un baruffone di quelli che solo il mestolo di Maria riesce a chiudere.
Personal Head canon:
- Gioca a pallanuoto, anche se non prende lo sport così tanto sul serio. Ha iniziato da piccolo per fare movimento e poi ha scoperto di divertirsi e ha voluto proseguire per quel motivo. Sinceramente, di vincere partite e trofei non gli interessa proprio niente.
- Ha un odio enorme nei confronti dello Zecchino d'Oro e di Topo Gigio. Da piccolo il programma e tutte le sue canzoni veniva regolarmente - ma lui direbbe più quasi religiosamente - guardato tutti quanti assieme ogni anno, non solo durante la settimana di novembre durante la quale era trasmessa, ma per tutto l'anno: Marco e Maria si erano muniti di appositi cd, pensando di farlo contento. Il risultato è stata una esposizione alle sue canzoni così massiccia che da qualcosa di divertente si è tramutato in qualcosa di fastidioso.
Face Claim: Picrew, perché io ho dimenticato come si disegna nei miei anni universitari.
#child meme#veneto#emilia#bello non saper descrivere le corporature yeaa#also fun fact: avevo pensato di chiamarlo alfonso ma poi ho cambiato idea perché non volevo essere cattiva
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Altre parole che non leggerai. #5
Oggi ho fatto la crostata, nulla di nuovo, in realtà iniziare un testo così fa anche abbastanza ridere. La mia idea era più o meno quella di distrarmi e non pensare che oggi a pranzo ho apparecchiato anche per te e.. ho sorriso. Non era un sorriso malinconico, neanche uno di quei sorrisi che si fanno quando hai un mente un bel ricordo, era uno di quei sorrisi che fai mentre scuote il capo e un po' te lo dici: sei scema.
Lo sono, lo so, me lo sono ripetuta mentre sparecchiavo per te e tornavo in cucina a posare il tutto nella credenza. Sapevo che oggi sarebbe stata una giornata pesante per me, ed il motivo in realtà è una sciocchezza, ma ci penso da quando ho visto in TV la pubblicita: stasera in TV fa Pirati dei Caraibi.
Quando mi hai lasciata, il giorno dopo, sei tornata a casa la sera dopo lavoro. Credevo non venissi più, mi ero messa a letto e avevo riposto i funghi nel frigo. Ormai non tornavi già da un po', non mi aspettavo che tu varcassi la porta. Avevi terminato di lavorare già da qualche ora, se avessi voluto saresti venuta già, mi dicevo. Ricordo di essermi messa nel letto, sotto le coperte. Di aver sentito l'odore di una tua maglietta e di essermi ripetuta - a gran voce per renderlo più reale - che non saresti venuta. Mai più e queste ultime parole le ho un po' sussurrate, perché proprio non volevo sentirle, né dirle. Poi mi è squillato il cellulare, mi hai chiesto di aprirti, sei entrata come un uragano contentissima della patente che avevi preso al mattino. Mi hai presa in braccio e hai iniziato a colmare la camera con la tua voce, con i tuoi passi, dicendomi che eri felice. Io non riuscivo a non trattenere le lacrime, tu mi dicevi di non farlo e le asciugavi.
Il punto di tutto questo era che quella sera in TV stavano facendo i Pirati dei Caraibi e non li abbiamo visti, abbiamo cenato con una piadina - come nostro solito di lunedì - e tu mi hai abbracciata forte da dietro mentre cucinavo per te, mentre mi raccontavi della tua giornata.
Come se nulla fosse successo, come se io e te ci fossimo ancora. e per un attimo mi sono illusa che sarebbe stato come le altre volte, che ci saremmo baciate e tutto sarebbe passato. Mi sono illusa che avremmo ricominciato. Insieme.
"Io dormo qui" mi avevi detto e non mi sembrava vero. E quando ci mettemmo nel letto stanche e felici, mi hai baciato le labbra.
Quella sera fu l'ultima sera, non sei più tornata da me.
E quello fu l'ultimo bacio, le tue labbra adesso sono solo un ricordo lontano e sfumato, che cerco di mettere a fuoco ogni volta che m'accorgo che potrebbero svanire per davvero.
Ma come si capisce quando è l'ultima volta?
Il punto è che oggi ho fatto la crostata ed ho pensato a quando abbiamo festeggiato il nostro primo anno e tu sei corsa a casa mia e mi hai regalato una crostata fatta da te, totalmente studiata, con la marmellata senza zucchero e la stevia al posto dello zucchero, perché al mio diabete ci hai sempre fatto più caso tu che io. Comunque, la crostata era tremenda, era cruda e non sapeva di niente. Mi hai detto sorridendo: "ma ti piace?" (un po' lo sapevi anche tu che non era il massimo). Ti ho detto di sì e lo so che avevo detto niente bugie, ma al di là del gusto io vedevo solo il tuo gesto: forse non sapeva di crostata, ma sapeva decisamente d'amore. Di me, di te, di noi insieme. Erano anni che non ci pensavo e adesso aveva fatto capolino quest'immagine: ti vedevo dannare mentre impastavi con fatica ed incertezza. Mi raccontavi che avevi esagerato, avevi messo di tutto in quella crostata. Ma lo sai, alla fine me lo dicesti proprio tu: ero io l'addetta ai dolci, tu li dovevi mangiare solamente, ci completavamo così.
Scuoto di nuovo la testa: sono patetica? Dimmi che sono patetica, dimmi che forse dovrei recuperare almeno l'ultimo briciolo di dignità che ho e scordarmi di te, di noi, della nostra casa, del nostro amore.
E poi mi è arrivato un messaggio: "sai, dovrei rifarti una crostata un giorno, non mi sono mai davvero rifatta dopo il fiasco della prima volta."
Ancora i miei momenti sono i tuoi. E ancora i miei pensieri rincorrono i tuoi, insinuando nella tua testolina nello stesso momento in cui si insinuano nella mia. Ancora tremendamente connesse. Mi chiedo a che gioco stia giocando il fato con noi due. Che fine faremo, tu lo sai? Strettamente collegate.
Ce l'avremo un'altra possibilità?
PS. In tutto questo, se puntavo a non pensarti, sono finita a pensarti ancora di più. Come quando ti dicevo basta e poi tornavo a baciarti. Sono così, lo sai, decido di andarmene solo per poi tornare. E tu, che fai, torni?
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