#Lucia schiavoni
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AYO!!! NON-SEXUAL NUDITY & HUMAN ANATOMY (ORGANS AND MUSCLE) AHEAD
SCROLL BY IF YOU DON'T WANNA SEE :0
bluh, remade lucia's nm variant, based on "in utero" by nirvana :3c
her and her bitch ass husband :3c
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#thats not my neighbor#tnmn#tnmn oc#lucia schiavoni#matteo schiavoni#tnmn nightmare mode#nonsexual nudity#tw nonsexual nudity#human anatomy#cw nonsexual nudity#free the tiddy#that ones a joke lol
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I burnt the spaghetti
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Chat's cooking was so collectively ass that all of the Italians had to come and comprehend.
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Lucy and Valentina gossiping 🤭
Lucy Schiavoni belongs to @double--hh I love her she’s such a beautiful lady 💜💜
Valentina Ciprianni is my oc and u can learn more about her here
#tnmn#thats not my neighbor#that’s not my neighbor#thats not my neighbor game#digital art#that’s not my neighbor art#Valentina Ciprianni#Lucia schiavoni#thats not my neighbor oc#tnmn oc#ocs#friends#girl talk#don’t judge me because of the tiny hands please 😔
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I decided to draw my favorite women on my only day off
this is how I relax, I hope you like it, my dear friends these beautiful divas belong to -
Isolde @t-m-o-axel Lucia @double--hh
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My sad lil peach :(
Okay, since I'm not feeling the best right now, I decided to do a couple of sketches for some people!
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ahem. @psychicvoidtale
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@fand-arts
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@double--hh
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@joydoesathing
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and... @feathermushroom I think
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#sketch#tnmn#tnmn fanart#tnmn oc#robertsky peachman#oc#selenne sverchzt#tnmn opposite au#grayson Sverchzt#Hamantha peachman#mclooy rudboys#genderbend#au stuff#blossom peachman#nathaniel rudboys#lucia schiavoni
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Apocalisse Pink Floyd. 30 anni dopo il concerto devastante di Roger Waters & Co. a Venezia. Scaletta micidiale, città disintegrata. Io c’ero…
Sì, certo, sì che c’ero. Posizione privilegiata, ospiti (grazie al lavoro di mio padre, Ufficiale della Marina Militare) di una nave francese attraccata in Riva degli Schiavoni, più o meno all’altezza dell’Arsenale. Sì, certo, il miglior concerto della mia vita. Il più bello in assoluto. No, non quello che mi è piaciuto di più, ma di certo il più bello.
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È esattamente quello che scrive Alessandro Baricco in “Novecento” quando si sofferma sui quadri che all’improvviso cadono: “Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio”. Vecchio magari non proprio ma di certo non sono più quello di 30 anni fa. Anzi, del 15 luglio 1989.
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15 luglio 1989: i Pink Floyd a Venezia. La laguna sotto assedio dei fan. Alcune immagini
L’unica testimonianza “registrata” di quella cosa lì l’hanno fatta i Pitura Freska un paio d’anni più tardi, nel 1991, con l’album che li ha lanciati, “Na bruta banda”. Il “Day after” è tutto in queste strofe: “…è l’alba, Venessia è piena di gente / a tochi, coi tochi sui copi / tanta ma tanta mona / mese roste mese in coma”. Gente “a tochi”, praticamente distrutta dall’alcol e dai cannoni fumati. La “mona” non necessita di traduzione ma ce n’era a pacchi. Dalla stazione dei treni di Santa Lucia ne arrivava a fiumi, un’esondazione di figa, praticamente. E visto il mese – era luglio – vestite davvero poco. A 14 anni basta un niente per sentire ribollire gli ormoni: bionde, more, rosse, teenagers, MILF, singole, accompagnate, in gruppi, in canottiera, con i capelli legati, con un cappellino in testa…
*
Il giorno dopo, chiamato a lavoro nella fioreria Ossena, la Riva degli Schiavoni pareva un campo di guerra. In una parola, un merdaio. Arsenale – Frezzeria, passando per la Laguna e non per l’interno. La sera prima avevo visto qualcosa. Avevo intuito qualcosa. Dal parapetto della nave francese la mia vista si era allungata nella notte della “Festa del Redentore”. Un’idea, una suggestione, poco più. Tanta gente assiepata ovunque, sui lampioni, sui ponti, con le gambe a penzoloni sul mare.
*
Non lo so se Gianni De Michelis si sia giocato la carriera politica quel 15 luglio del 1989. Forse sì, ma l’ha fatto sulle note dei Pink Floyd, mica cazzi e marmellata. Ok, Venessia sfasciata e messa alle corde, ma come fai a dimenticare i martelli di “The wall” o l’incipit strumentale di “Shine on you Crazy Diamond”? Se c’è un modo per farla finita, i Pink Floyd sono certamente una soluzione da tenere in seria considerazione.
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Duecentomila persone, trecentomila spettatori, forse di più, di certo non di meno. Impossibile contarle una a una, anche perché il concerto era gratis. Novanta minuti secchi, come una partita di calcio. Persa, in maniera dilettantistica, da chi lo ha organizzato: zero servizi d’ordine, zero transenne, zero assistenza, zero gabinetti pubblici. Hanno pisciato in laguna, ovviamente…
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“Fu un’operazione complessa, e costosa, non priva di difficoltà: migliaia di persone si posizionarono in ogni punto di Piazza San Marco e Riva degli Schiavoni sin dalle prime luci del mattino, qualcuno tentò persino l’impresa della scalata delle impalcature del Palazzo delle Prigioni (a quel tempo in restauro) per avere una vista migliore sull’incredibile palco galleggiante” scrive Stonemusic.it
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Il giorno dopo non si passava in Riva degli Schiavoni. Scoàsse ovunque, ovvero immondizia, di ogni genere. Bottiglie, assorbenti, cartacce, fazzoletti, magliette. Di ogni. Così per due giorni: solamente al terzo si sono messi a pulire. Riva degli Schiavoni ridotta a una strada a una corsia. Ai lati, rifiuti su rifiuti. Le foto sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo: la città piegata dai turisti del rock, la città rivenduta agli stranieri, più o meno come 200 anni prima, Napoleone, Johann Ludwig Josef von Cobenzl, il Trattato di Campoformio (1797). La fine di Venezia, la caduta dell’Antica Serenissima. Ieri gli Austriaci, oggi – 30 anni fa – gli immensi musicisti britannici. La libertà finisce sempre quando qualcuno da fuori ti mette gli occhi addosso…
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“Ad aprile di quell’anno la proposta dell’organizzatore Fran Tomasi, veneziano d’adozione, di tenere un concerto del gruppo su un pontone galleggiante, gratuito e trasmesso in diretta e in mondovisione dalla Rai, era stata accolta in maniera possibilista dal Comune e in particolare dall’allora assessore competente Nereo Laroni. L’operazione era complessa e costosa” ricorda quotidiano “Il Gazzettino”.
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L’abbiamo ballata tanto, “Pin floi”. Grande pezzo dei Pitura Freska, colonna sonora delle feste del liceo. Per molti fìoi, per molti giovani, la scoperta dei Pink Floyd è avvenuta grazie a Skardy e agli altri componenti del gruppo. Movenze da bradipo, è rag tesoro, ed è come danzare ad occhi chiusi mentre ti sale in testa lo spritz all’Aperol, la birra in lattina, il “Cointreau” (a fine anni Ottanta andava ancora, come il “Baileys”) e ondeggi come uno zombie pensando che fa figo e che magari ci scappa da far bene.
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Il dialetto unisce più dell’inglese quando sei ai primi anni delle scuole superiori.
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Non credo che i Pink Floyd avessero capito cosa stava accadendo. Il palco galleggiante li aveva distanziati dalla massa. Loro, lì, dovevano solo fare musica. E che musica. Scaletta micidiale: “Shine on you Crazy Diamond”, “Learning to Fly”, “Yet another movie”, “Round and around”, “Sorrow”, “The Dogs of War”, “On the Turning Away”, “Time”, “The Great Gig in the Sky”, “Wish you were here”, “Money”, “Another brick in the Wall Part 2”, “Comfortably numb”, “Run like hell”.
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Se non l’outfit, perlomeno nel cuore. Campoformio e Pink Floyd, a modo loro e con le opportune differenze, hanno listato a lutto Venezia in maniera inesorabile.
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Nel 1797 non c’ero, anche perché oggi avrei oltre 220 anni e di certo non sarei più in grado di scrivere. Nel 1989 però sì, e il giorno dopo il concerto l’aria che si respirava era quella di una città che aveva perso qualcosa. La sua verginità, probabilmente. E nonostante lo stupro quotidiano dei turisti stranieri. Non ci si abitua mai alla violenza, specie a quella silenziosa: una cartaccia gettata a terra, uno sputo, la schicchera alla cicca, la pipì sui muri, le infradito, il sudore, i calzini bianchi con le ciabatte o i sandali.
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Ho iniziato ad ascoltare i Pink Floyd dopo il concerto a Venezia. Nonostante il concerto a Venezia. E il 15 luglio del 2019 andrò in Riva degli Schiavoni a vedere se per caso ritrovo i miei anni. Li ho lasciato lì il 15 luglio del 1989, in mezzo a tanti altri sogni.
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“Siamo solo due anime sperdute che nuotano in una boccia per pesci / Anno dopo anno / Corriamo sullo stesso vecchio terreno. / E cosa abbiamo trovato?”. Io, quella mattina, solo scoàsse…
Alessandro Carli
*In copertina: Los Angeles, 1968, “Pink Floyd in Pink”
L'articolo Apocalisse Pink Floyd. 30 anni dopo il concerto devastante di Roger Waters & Co. a Venezia. Scaletta micidiale, città disintegrata. Io c’ero… proviene da Pangea.
from pangea.news http://bit.ly/2Ik1lOc
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ANCONA – Sono intervenuti l’assessore al Comune di Ancona Stefano Foresi, il presidente regionale del Coni Marche, Fabio Luna, il delegato provinciale Coni di Ancona, Domenico Ubaldi, nonché altri componenti del direttivo della Federnuoto marchigiana, ieri mattina, alla sede FIGC del capoluogo per la consueta premiazione di fine anno relativa alla passata stagione.
Gli atleti di interesse nazionale, quelli che hanno partecipato ai Mondiali, Europei e Campionati Italiani, quelli che hanno vinto i campionati regionali delle diverse discipline, e altri ancora, hanno ricevuto i riconoscimenti del comitato regionale della Federnuoto con a capo il presidente Fausto Aitelli.
Dopo la premiazione di Serenella Polenta e Salvatore Giovenco per la loro lunga collaborazione con il comitato, il conduttore della mattinata sportiva, il giornalista Fabio Lo Savio, ha dato inizio alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti, cominciando con le sincronette dello Sport Village Pesaro, Alice Bocconi (bronzo al campionato italiano esordienti A) Lucia Giunti, Jasmine Verbena, Jasmine Zonzini e Vittoria Del Prete, tutte in finale al campionato italiano assolute e di categoria.
Per il nuoto sono stati premiati: Davide Bertozzi (in nazionale alla Mediterranean Cup a Patrasso nei 10 km di nuoto in acque libere, bronzo nei 5000 agli italiani di categoria indoor), Kartika Celeschi (bronzo nella 7,5 km ai campionati italiani di categoria in acque libere), Filippo Coacci (oro 200 rana campionati estivi di categoria) e Federico Mazzeo (nazionale agli europei junior a Malta e ai mondiali junior in Israele di nuoto in acque libere dove ha vinto il bronzo con la staffetta 4×1250, bronzo nei 3000 agli italiani di categoria indoor e argento nei 5000 agli italiani di categoria in acque libere), tutti della Vis Sauro Nuoto Team.
Quindi Alessio Fiorani (in nazionale con la Coppa Comen in acque libere, del Team Osimo Nuoto), Lisa Maria Iotcu (della Delphinia Team Piceno, ha partecipato in azzurro alla Mediterranean Cup con argento nei 200 delfino, inoltre argento nei 200 delfino ai campionati italiani invernali di categoria e oro nei 200 delfino ai campionati italiani estivi di categoria), Teresa Malipiero (Sport Village Pesaro, oro nei 800 stile libero ai campionati italiani estivi di categoria), e Francesco Traini (Pool Nuoto Sambenedettese, oro nei 100 rana ai campionati italiani di categoria estivi).
Per i nuotatori master medagliati agli Italiani o agli Europei hanno ricevuto riconoscimenti: Andrea Benedetti, Vincenzo Cinaglia e Valeria Damiani, tutti tre della Pool Nuoto Sambenedettese; Irene Castelli del Gs Samb 87; Marco Gramaccini, Valentina Lucconi e Massimo Tarantelli, tutti tre della Vela Nuoto Ancona.
Premio alla squadra del comitato regionale Marche che ha partecipato al Trofeo delle Regioni, composta da: Giada Del Medico (Ippocampo Civitanova), Arianna Ferri (Team Osimo Nuoto), Federica Iotcu (Delphina Team Piceno), Natalia Schiavoni (Blu Gallery Team), Erica Tommassini (Vis Sauro), Alessio Lauteri (Delphinia Team Piceno), Matteo Nasoni (Team Marche), Luca Peri (Nuoto Montefeltro), Francesco Pistolesi (Ippocampo Civitanova) e Riccardo Santini (Delphinia Team Piceno).
Nel nuoto per salvamento premiata la staffetta che ha partecipato agli Italiani di categoria estivi, composta da Filippo Mazzieri, Leonardo Mercanti, Francesco Pistolesi e Riccardo Romiti, che sono arrivati primi con la 4×50 ostacoli, tutti atleti dell’Ippocampo Civitanova.
Quindi hanno ricevuto premi le squadre che hanno vinto i campionati regionali di nuoto, pallanuoto e nuoto per salvamento, con menzione particolare per la Jesina Pallanuoto promossa in serie B maschile e la Pallanuoto Tolentino promossa in serie A2 femminile.
Valentina Lucconi, responsabile attivazione e sponsorizzazioni Arena Italia, ha inoltre consegnato il Trofeo Arena a Libertas Rari Nantes Perugia e Vela Nuoto Ancona. Trofeo Fairplay alla Jesina Pallanuoto.
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OOOOOOOOOOO
I LOVE IT! I'M DELIGHTED! I was also pleased to hear so many good words! I am very grateful to you and some of my friends who still support my work and say so many good words about them! 💞💞💞
It's so nice to see your children next to such wonderful characters! 🥰🥰🥰
AHHH TNMN OC’s/ FAN CHARACTERS!!!!!
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Here is the whole list for reference! <3
+ Just me yapping abt how much I love the creators of the ocs art
If I made a spelling Mistake with the names I’m gonna cry lol
1st Row (Going left to right)
Kenneth Kenny Spinn by @wannabececilialisbon (OMG MY FIRST EVER FRIEND ON TUMBLR, OFC I WOULD HAVE TO DRAW KENNY!! ILYSM POOKIE AHHH <333)
Finnegan Orbit by @aquafinnie (Ngl, your artstyle is like, so COMFORTING AND NOSTALGIC! IDK WHY, IT JUST GIVES ME THAT VIBE AND I LOVE IT!!)
Alice Johanssen by @jennyfk13 (AAHHH YOUR ARTSYLE IS SO PRETTY AND THE HEATHER’S AU IS EVERYTHING! MIA AS HEATHER CHANDLER IS SO GDTTWGSYTDYWYSHDHWYYS)
Dorothy Graves by @gabbbyyyyyyyyyyyyyyy (YOUR ARTSTYLE IS JUST SO WHHEHDUUWUWHHW I LOVE IT AHH PRETTY COLOURS AND NIGHTMARE CLOWN AHHH)
2nd Row (Going left to right)
Carter and Jill Omnibell by @joehakuragi (私はあなたの芸術が大好きです! それはとても良いです。 私は翻訳者を使用しているので、これは奇妙に聞こえるかもしれません)
Jacob Rieman and Nathaniel Rudboys by @joydoesathing (Dude. I can write a whole essay on why I love joy’s art. So to sum up the essay in one word, PERFECTION. (ISHSHUDGWHHSD JOY ILYSMMMMMM YOUR ART IS SO MAJESTIC YWGSHWUGWHHD)
Lucy/Lucia and Matteo Schiavoni by @double—hh (OMG DONT GET ME STARTED ON THEM THEIR ARTSTYLE IS LIKE, RLLY RLLY COOL SPOILED MILK AU IS AN AU PACKED WITH SO MUCH EMOTION AND I LOVE IT!!!! (and also Nacha x Angus <3)
3rd Row (Going from left to right)
Rosemary, Lolita and Josephine Stilnsky by @t-m-o-axel (OMG UR OC’S ARE SO GOOD AND YOUR ART IS JUST CHEF’S KISS I LOVE HOW YOU’RE ALWAYS SO WILLING TO DRAW OTHER PPL’S OC’S YOU’RE SO KIND!!!)
Scarlette/Lettie Machèvellaine/Ciprianni by @sc4rl3tt3c1priann1 (LETTIE DESERVES ALL THE RED ROSES IN THE WORLD SHE’S SO PRETTYYYYYY)
Gabby Peachman by @robertskyswifeyyy (OMG GABBYGABBYGABBYGABBY YOU ABSOLUTE QUEENNNNN)
Olivia Spears by @lilith-lilitu-lilit (AHHH TRANS WOMAN WITH ANGER ISSUES (AFFECTIONATE)<33333)
4th Row (Going from left to right)
Brandon Fitzgerald and Monica Bertuccio by @lolalolitaloo (I HAVE SO MUCH POSITIVE THINGS TO SAY ABOUT YOUR ART ITS SO ANGELIC AND DIVINE ISHSHWHHSGUSHUAIIUUSHHS)
Grayson Sverchzt and Hamantha Peachman by @psychicvoidtale (AAHHH YOUR ART IS SO COOL I’M SO HAPPY SOMEONE LIKE YOU EXISTS <333 THE FAN KIDS YOU DRAW ARE SO COOL!!!)
Zoey the doppelgänger doorwoman by @hellosweetart (AAAHHHHHHH ZOEY’S LORE IS ACTUALLY INTERESTING AND I NEED TO KNOW MORE RN PLSPLSPLSPLSPLSPLS)
#tnmn#tnmn fanart#tnmn oc#tnmn fan character#thats not my neighbor#thats not my neighbour#Kenneth Spinn#Kenny Spinn#Finnegan Orbit#Alice johanssen#Dorothy Graves#Carter Omnibell#Jill Omnibell#Jacob Riemann#Nathaniel Rudboys#Lucia Schiavoni#matteo schiavoni#Rosemary Stilnsky#Lolita Stilnsky#Josephine Stilnsky#Scarlette Ciprianni#Gabby Peachman#Olivia Spears#Brandon Fitzgerald#Monica Bertuccio#Grayson Sverchzt#Hamantha Peachman#Doorwoman Zoey
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Sguardi sulla letteratura e sulla cultura tedesca Studi in onore di Luigi Forte a cura di Daniela Nelva e Silvia Ulrich
I saggi raccolti in questo volume, in cui si rispecchia la molteplicità degli interessi del suo dedicatario, affrontano alcuni temi che percorrono il mondo tedesco
in una parabola tesa dalla Goethezeit al presente: il rapporto tra etica ed estetica, il rovello dell’artista nel suo corpo a corpo con l’opera e nel suo problematico interagire con la realtà, il difficile confronto con una modernità incipiente o ancora le diverse forme della dissidenza e della dialettica tra il singolo e il potere. Accanto ai grandi autori della letteratura tedesca moderna e contemporanea e alle figure meno note, e perciò tanto più interessanti per il lettore, trovano spazio anche le altre arti – pittura, musica e cinema – che mostrano la sinergia operante tra la cultura tedesca e quella italiana.
Nel volume, saggi di Massimo Bonifazio, Sandra Bosco Coletsos, Lucia Cinato, Anna Chiarloni, Marcella Costa, Alberto Destro, Gabriella D’Onghia, Gerhard Friedrich, Mariana Virginia Lâzârescu, Guido Massino, Norbert Miller, Riccardo Morello, Daniela Nelva, Manuela Alessandra Poggi, Anton Reininger, Giulio Schiavoni, Chiara Simonigh, Amelia Valtolina, Silvia Ulrich. - Acquista il libro qui www.morlacchilibri.com
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october doodle dump
#thats not my neighbor#nacha mikaelys#mia stone#nacha x mia#yan luo wang diyu#roman stilnsky#lois stilnsky#tnmn oc#matteo schiavoni#lucia schiavoni#emilia schiavoni#tw suggestive#cw suggestive#angus ciprianni
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*Gives you burnt spaghetti*
How do I make spaghetti? 😭
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Rivera: "I dont't get it, it's just a buncha kids @#$&in' up noodles and sauce."
Jamie: "Eh, I've worked with a bunch of Italians in my time, they get real protective of their foods... kinda hilarious if you ask me.
#thats not my neighbor#tnmn oc#matteo schiavoni#angus ciprianni#lucia schiavoni#jamie schmicht#elian rivera#thanks for the ask!#if this doesn't get me put on a hit list idk what will
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“Venezia è bella ma non ci vivrei mai”. Dice uno dei più noti luoghi comuni italiani. Fondamentalmente un’eresia, perché se è vero che la nomea di “città che vive per il turismo” non si allontana poi molto dalla concezione di chi governa il capoluogo veneto, di contro devo dire di aver scoperto, nelle ultime due volte in cui vi sono transitato, una Venezia ben differente da quella fotografata dai giapponesi e poco rispettata dal turista in generale. È la Venezia dell’Arsenale, quella che parla ancora il dialetto locale e guarda con orgoglio alle proprie calli e alle proprie tradizioni. Quella dei bar frequentati solo da persone “indigene” e dai panni stesi su fili sospesi tra i palazzi. I veneziani si portano dietro una storia millenaria, fatta di scambi e rapporti con il resto del mondo, difficile credere che una città simile – con le sue unicità – possa lasciar scomparire totalmente il proprio bagaglio culturale.
Una bellissima giornata di sole mi accoglie appena sceso dal treno. Non dovevo esser qua oggi, dovevo stare altrove e invece una serie di circostanze mi ha portato ad optare proprio all’ultimo per questo Venezia-Parma. Prima contro secondo al Penzo, lo stadio più vecchio d’Italia ancora in attività. Un luogo dove le tifoserie ospiti arrivano in battello e dove i tifosi, ad aver tempo e voglia, possono arrivarci con una bellissima camminata a piedi tra i ponti, i canali, le calli e un’occhiata gettata nella caotica Piazza San Marco. Venezia sa essere unica anche per una partita di pallone, con l’odore forte delle sue acque che ti entra nei polmoni, le file alle stazioni dei battelli e il movimento smodato e disordinato dei turisti che ti fa andar fuori di testa, almeno fino alla Riva degli Schiavoni, dove con un’ultima falcata è possibile inoltrarsi nel Parco della Biennale e arrivare finalmente allo stadio. Avvertendo persino caldo, dopo un mese di freddo intenso che ha stritolato il Nord Italia e che proprio un paio di mesi fa, in occasione del derby contro il Padova, mi aveva letteralmente massacrato a suon di gelide raffiche di vento.
Il Penzo giace imponente a Sant’Elena, nel Sestiere Castello. Sembra quasi esser ormeggiato al pari delle barche poste nel porticciolo da dove entreranno i tifosi ospiti. Fa un certo effetto pensare che su quel manto di gioco è passata talmente tanta storia del calcio italiano da perderne il conto. Tutto intorno comincia man mano a popolarsi di tifosi e proprio davanti ai miei occhi osservo lo sbarco dei tifosi del Chioggia, storici gemellati dei lagunari.
Tra veneziani e parmigiani non scorre buon sangue, di mezzo c’è il gemellaggio tra i veneti e i modenesi a scaldare gli animi e a farne le spese saranno diversi supporter gialloblu arrivati allo stadio a piedi. Diverse tensioni infatti si registrano in città e quando la notizia di scaramucce tra le tifoserie comincia a circolare, noto un massiccio andirivieni della polizia locale. Un’oretta prima del fischio d’inizio, invece, fa il proprio arrivo il ferry boat con a bordo la tifoseria organizzata del Parma. Un arrivo chiassoso, colorato dalle tante bandiere sventolate e dall’entusiasmo di una tifoseria che ha letteralmente polverizzato i 1.350 biglietti a disposizione, tanto da indurre gli organi preposti a concedere altri duecento tagliandi per il Distinto.
Una mezz’ora prima del fischio d’inizio decido di entrare, valicando uno dei ponticelli presidiati dagli steward e superando la porticina d’accesso. Da queste parti ancora non sono arrivati i tornelli e la cosa non può che farmi piacere, vista la scarsa abitudine e tolleranza nei confronti di questi invasivi strumenti (ma del resto, ormai tutto quello che ruota attorno alle gestione dell’ordine pubblico negli stadi è a dir poco invasivo ed estenuante).
Il Penzo offre un bel colpo d’occhio. Non c’è il tutto esaurito, anche se sono rimasti pochi biglietti a disposizione. Le sue vecchie tribune hanno subito numerosi cambiamenti negli anni. Basti pensare che ai tempi dell’ultima partecipazione in A (a cavallo tra gli anni novanta e i duemila) la curva di casa era il doppio di grandezza, così come il settore ospiti e parte del distinto. Pur con tutte le sue criticità non posso far a meno di ammettere che ne rimango affascinato. Un po’ per la sua particolare ubicazione, proprio su un isolotto, un po’ per quel senso di antico che emana e trasmette. Uno dei rimorsi che ho nella mia vita da tifoso è quello di non aver mai fatto una trasferta qui.
Quando le squadre stanno per fare il loro ingresso sul terreno di gioco, le due curve si preparano ad esibire le rispettive coreografie. Da parte ospite fanno capolino tantissime bandiere e diversi bandieroni con lo striscione “Monti, mari e fiumi attraverserò” mentre su fronte lagunare, il messaggio “Carichiamoli!” ultima una cornice composta da bandierine arancioni e verdi, e da uno stendardo recante l’effige della Curva Sud, il tutto condito anche da qualche torcia. Nel complesso niente male davvero. Soprattutto se si pensa a una categoria che nell’immediato post Raciti, con i divieti e le restrizioni che ne conseguirono, aveva conosciuto una deriva davvero poco edificante. Su questo c’è da dire che la riduzione delle squadre e la creazione di soli tre gironi ha giovato e non poco. Piazze importanti sono tornate ad affrontarsi e gli stadi, seppur non come una decina di anni fa, hanno rivisto finalmente un po’ di pubblico.
La gara ha inizio e decido di rifugiarmi in tribuna per non esser costretto a sostare dietro una delle porte, dovendo così rinunciare a scattare una delle due curve. Non posso evitare di menzionare il simpatico signore affianco a me, che passerà novanta minuti a sbraitare contro tutto e tutti, inveendo e bestemmiando integralmente in dialetto veneziano: che spettacolo!
La partita in campo sembra mettersi subito bene per i ducali che in breve tempo trovano un micidiale 1-2 con Baraye e Nocciolini, mandando in visibilio il settore ospiti. La prima frazione esalta giocoforza gli emiliani che, forti del vantaggio, si mettono in bella mostra con un tifo caratterizzato da cori a rispondere, manate, una bella sciarpata e il costante sventolio dei bandieroni. L’unico appunto che gli posso fare è quello di perdere ogni tanto di intensità: si vede che in molti sono venuti in Laguna con uno spirito vacanziero e farli cantare (inoltre senza megafoni) non deve essere impresa facile. Comunque la prestazione resta di tutto rispetto e calerà sensibilmente nella ripresa, quando l’inerzia della partita volgerà ad appannaggio del Venezia.
A fine primo tempo infatti, viene espulso il parmigiano Canini e pochi minuto dopo l’inizio della ripresa, Moreo accorcia le distanze, dando di fatto il la all’assalto veneziano. La Sud aumenta i decibel e soprattutto nei secondi 45′ offre una bella prova canora, che viene premiata con il pareggio realizzato nel finale da Geijo su calcio di rigore. Un gol che fa esplodere il Penzo e permette ai padroni di casa di restare soli in testa, regalando al campionato un ulteriore sussulto, visto l’avvicinarsi del vittorioso Padova e delle restanti inseguitrici. Sebbene Venezia e Parma appaiano le prime due contendenti per la vittoria finale, il Girone B resta aperto e combattuto.
Nel finale ci sono applausi da ambo le parti, con le tifoserie che non dimenticano di scambiarsi gli ultimi saluti, mettendo nero su bianco un’antipatia malcelata.
Mi concedo gli ultimi scatti, salendo sulla terrazza dello stadio per osservare il deflusso dei tifosi gialloblu ed immortale il panorama offerto dall’imminente tramonto sulla Laguna. È giunto il tempo di andare, destinazione stazione Santa Lucia. Un’altra bella camminata tra i tesori di questa città, che sempre grazie al calcio ho avuto modo di conoscere in un’ottica totalmente differente da quella iper commerciale venduta agli “sfortunati” turisti.
Testo di Simone Meloni Foto di Simone Meloni, Luca Marchesini e Giovanni Padovani.
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Oltre il luogo comune: Venezia-Parma, Lega Pro "Venezia è bella ma non ci vivrei mai". Dice uno dei più noti luoghi comuni italiani.
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TWO MOMS, TWO MOMS, TWO MOMS, I'M IN HEAVEN
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Isolde @t-m-o-axel Lucia @double--hh
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Erm, I made a nightmare version of Lucia :3c
Based off Emily the Corpse Bride
Now they're finally joined in unholy matrimony <3
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Hi chat
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I FINALLY DESIGNED MATTEO'S WIFE OURGH
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