#Lisa Minghetti
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Philip de László - Lisa Minghetti (1935)
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Miss Lisa Minghetti - Philip Alexius de Laszlo
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Hugo Erfurth
Violonist Lisa Minghetti
1930's
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Miss Lisa Minghetti - Philip Alexius de Laszlo
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Ben Webster / The Warm Moods (1961) #Roon #TIDAL #masterquality FLAC 48kHz 24bit MQA 96kHz 写真2 水飲み場に水がないときはこちらにアピールすることも無く、大人しく待つmimi、ごはんの時はニャーニャー騒ぐのに...。 写真3 こちら��気付いて水を入れるとこうして飲み始めます。 写真4、5 外から帰ってきたnana、mimiが飲み終わるのを待ってから飲み始めます。水飲みのときは行儀がいい2匹です。 #BenWebster - tenor saxophone #DonnTrenner - piano Alfred Lustgarten, Lisa Minghetti - violin Cecil Figelski - viola Armond Kaproff - cello #DonBagley - bass #FrankCapp - drums #lp #album #coverart #albumart #nowspinning #nowplaying #ECMRecords #jazz #modernjazz #modaljazz #bop #hardbop #1961 #宮古島 #coffee #日本酒 #cat #猫 (宮古島) https://www.instagram.com/p/CNC0Q8CsAZ5/?igshid=c3fte621oyd1
#roon#tidal#masterquality#benwebster#donntrenner#donbagley#frankcapp#lp#album#coverart#albumart#nowspinning#nowplaying#ecmrecords#jazz#modernjazz#modaljazz#bop#hardbop#1961#宮古島#coffee#日本酒#cat#猫
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Philip Alexius de László - Miss Lisa Minghetti por Irina
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Il bisbetico domato: tutto quello che non sai sul film con Celentano
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/il-bisbetico-domato-tutto-quello-che-non-sai-sul-film-con-celentano/
Il bisbetico domato: tutto quello che non sai sul film con Celentano
Il bisbetico domato: tutto quello che non sai sul film con Celentano
Il bisbetico domato: tutto quello che non sai sul film con Celentano
Trai film che hanno reso cinematograficamente famoso Adriano Celentano, c’è sicuramente Il bisbetico domato. Protagonista assoluto della pellicola, Celentano ha messo a servizio tutte le sue peculiarità per regalare un commedia leggera e spiritosa.
Un film che in quarant’anni si è guadagnato un enorme successo popolare, tanto da diventare un film cult nella memoria collettiva.
Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere su Il bisbetico domato.
Il bisbetico domato film
Uno dei film che può essere ascrivibile all’albo della commedia italiana è sicuramente Il bisbetico domato. Realizzata nel lontano 1980 e diretta dal duo Castellano e Pipolo, questa pellicola non fa altro che confermare il sodalizio artistico tra i due registi e il protagonista, Adriano Celentano, nato con Mani di velluto (1979) e continuato con Innamorato pazzo (1981), Grand Hotel Excelsior (1982) e Segni particolari: bellissimo (1983).
Come gli altri film che vedono protagonista il cantante della via Gluck, anche Il bisbetico domato non si tratta di un film puramente musicale, nonostante Celentano venga coinvolto nel progetto per curare le colonna sonora o alcune canzoni presenti nel film stesso. Prodotto dalla Capital Film, il film si basa su un soggetto originale di Castellano e Pipolo, che hanno curato anche la sceneggiatura, e che vede come protagonista assoluto proprio Celentano, nei panni di un agricoltore, con eventi e caratteristiche che hanno preso spunto da La bisbetica domata di William Shakespeare.
Girato in Lombardia, il film (firmato da Mario e Vittorio Cecchi Gori) è stato montato da Antonio Siciliano e le musiche originali sono state scritte da Mariano Detto, mentre la scenografia è di Bruno Amalfitano. Il film ha avuto un successo enorme al box office, diventando il secondo film più visto tra il 1980-1981, dopo Ricomincio da tre di Massimo Troisi. Grazie al suo successo, si è potuto procedere con la distribuzione sul mercato dell’Home Video, rendendo questo film praticamente un cult della commedia all’italiana.
Il bisbetico domato streaming
Chi volesse rivedere Il bisbetico domato e ridere di cuore, oppure per chi volesse approcciarsi per la prima volta, è possibile vedere questo film grazie alla sua presenza sulle piattaforme digitali legali di Infinity e Premium Play.
Il bisbetico domato Adriano Celentano
Esistono una categoria di film che se avessero avuto altri attori non avrebbero avuto lo stesso successo, né sarebbero stati film davvero riusciti. Il bisbetico domato fa esattamente parte di questa categoria grazie alla presenza di Adriano Celentano. È proprio la sua presenza in questo film ad essere un valore aggiunto, perché il molleggiato mette a servizio del suo personaggio, e quindi del film, tutte le sue qualità mimiche e pose plastiche, affinché possano dare vita a siparietti da musical (come l’improvvisata danza della vendemmia) e sia possibile realizzare un film, dal preciso arco narrativo, costruito su dei semplici sketch.
In questo caso, le caratteristiche attoriali del molleggiato vengono messe a servizio di Elia, un agricoltore che vive completamente isolato nel fittizio paesino di Rovignano, lontano dai contesti sociali, cittadini, e da qualsiasi rapporto con il sesso femminile. Il destino ha voluto che Lisa (interpretata da una giovane e bellissima Ornella Muti) è rimasta a piedi, a causa dell’auto rotta, e si trova a chiedere ospitalità al rude campagnolo.
Dal loro incontro in poi, all’inizio ostile – poiché Elia va d’accordo solo con gli animali – diventerà una particolare quanto unica storia d’amore, con un’evoluzione dominata da siparietti, situazioni quasi clownesche e un carattere da bisbetico, poi domato.
Il bisbetico domato frasi
Questo film è famoso anche per le diverse frasi in esso contenute che, nel corso degli anni, sono diventare parte dell’immaginario collettivo e fonte di citazioni.
“Con le bestie bisogna parlarci, non sono mica uomini.”
Ho capito, non ti piacciono le comiche. Non ti piace ridere. Non ti piace niente.
Sapessi come mi fai imbestialire con la tua superiorità, con la tua faccia impassibile. Per te non fa differenza se uno si mette un vestito o un altro. Al limite, se io vado in giro nuda per te è la stessa cosa!
“Io sono nato in una fredda sera di inverno esattamente il 4 agosto alle diciannove e venti ossia otto meno quaranta, in questa stanza… mentre nel piano di sotto mia madre passeggiava nervosamente su e giù fumandosi un sigaro di marca Minghetti.”
“Mia madre era un uomo alto biondo, uguale a mia nonna.”
Ci sposiamo. Qual è la tua risposta affermativa?
Lisa: ” Ti piace questo vestito? È di Valentino”. Elia: ” Peccato, pensavo fosse il tuo”.
Sono tornata per dirti che sei un imbecille, un bifolco, uno zotico, un maschilista, un cafone e un villano!
Il bisbetico domato location
Le riprese del film, come i tanti di quel periodo e soprattutto quelli che hanno visto Celentano tra i protagonisti, sono avvenuti in alcuni paesi tra il Comasco, il Lecchese, Milano e la Brianza.
Proprio in queste zone ha avuto origine il film: basti pensare che le scene finali dell’allenamento e della partita di basket sono state girate alla palestra Parini di Cantù, in provincia di Como. In effetti, non è un caso visto che la squadra contro cui gioca il Rovignano sia comporta da giocatori della Squibb Cantù. Tra gli altri luoghi utilizzati per le riprese, si può citare Arluno, dove si è girata la scena del benzinaio, situato nei pressi dello svincolo autostradale, mentre la scena dell’autostop ha trovato posto a Oggiono, nei pressi del lago di Annone, situato tra la Brianza e il Lecchese.
Infine, le scene del ristorante sono state girare in un vero ristorante, dal nome Da Pio, appartenente al comune di Somma Lombardo, nel varesotto: se nel film, la vista viene data sul lago, in realtà quelle acque sono appartenenti al fiume Ticino.
Fonti: IMDb,
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Il bisbetico domato: tutto quello che non sai sul film con Celentano
Trai film che hanno reso cinematograficamente famoso Adriano Celentano, c’è sicuramente Il bisbetico domato. Protagonista assoluto della pellicola, Celentano ha messo a servizio tutte le sue peculiarità per regalare un commedia leggera e spiritosa. Un film che in quarant’anni si è guadagnato un enorme successo popolare, tanto da diventare un film cult nella memoria collettiva. […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Mara Siviero
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Philip de László - Miss Lisa Minghetti (1933)
Lisa was born Elise Pauline Pollak in Vienna on 17 October 1911, the daughter of Siegfried Pollak, an engineer and bridge builder, and his wife Adele, née Frankenstein. When Lisa was seven her father died of tuberculosis aged 51. She made her first appearance at the age of twelve at an orchestral concert of the Vienna Symphony Orchestra. She studied the violin at the Vienna Conservatory, going later to Berlin to complete her training with Carl Flesch, after which she moved to London, probably in 1933, in October of which year the present portrait was made. According to her son, in order to leave Germany she had been helped by an Italian diplomat who had befriended her in Berlin. Lisa recalled attending a reception with him at which Hitler was present: as they had passed into the reception area she had seen two members of the Gestapo commenting on the women and overheard one say to the other he could “smell a Jew a mile away.” After she had been presented to Hitler, who kissed her hand, the same man said that Lisa, who was indeed Jewish, was the most beautiful woman present. She never returned to her native Austria and changed her name officially to Lisa Minghetti in 1935, although earlier references to the present portrait indicate that she was using that name before. When the Germans arrived in Austria, her mother and elder sister emigrated to Buenos Aires but Lisa never saw her mother again. In England she frequently played at major orchestral concerts in London and the provinces. While there she met and married Anton Maaskoff, himself a violin prodigy and 18 years her senior. Before the outbreak of war they moved to Los Angeles where her only child Maurice was born in 1940. There she performed with the Alan Hancock Ensemble at the University of Southern California, in motion picture studio orchestras, and frequently gave chamber music recitals at home and for benefit concerts. She was considered to be in the first rank of modern women violinists, combining sound musicianship with brilliance of execution. Early on she worked and developed a close relationship with Paul Robeson. Having experienced American racial prejudice with him, later she herself became involved in the civil rights movement. After Anton Maaskoff died in 1951 she married Alfred Lustgarten, a Julliard trained violinist, who adopted her son. His brother was a renowned cellist and both played under Toscanini for a number of years. Lisa Minghetti died in Los Angeles of skin cancer on 7 October 1961, shortly before her fiftieth birthday. (source)
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