#La punta della lingua
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marcogiovenale · 1 year ago
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ancora fino al 30 dicembre a recanati, in villa colloredo mels: "cibernetica e fantasmi" (mostra su poesia e i.a.)
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ilsilenteloquaceblog · 2 months ago
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Lei: “A me mancava…
sentire il calore della tua bocca,
la punta della tua lingua,
il respirarti sulle labbra
e io che gemo appena… appena.”
Lui: “Ne avevo voglia…
voglia di noi, che insieme
facciam così… LA COLAZIONE.”
Il Silente Loquace ©
— @ilsilenteloquaceblog
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lamargi · 3 months ago
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- Queste scarpe mi uccidono….., dico con una smorfia mentre mi lascio cadere sul divano e ne sfilo una….
Siamo di ritorno dal matrimonio di mia nipote. Ovviamente, come nonna della sposa, sono stata particolarmente attenta a presentarmi elegante e a posto, sapendo che avrei avuto con il resto della famiglia gli occhi addosso degli altri invitati.
Ma forse alla mia età non posso più permettermi di tenere i tacchi alti per tante ore….
- Vu….vuoi che ti aiuti, nonna?
A parlare è mio nipote, l’altro, il maschio, più piccolo di sua sorella la sposa. È lui che mi ha riaccompagnato a casa. Ci siamo divisi in più auto dopo la cerimonia e Marco mi ha fatto da autista. Sotto casa, gli ho detto di salire con me. Sembrava contento.
Adesso, quella frase mi ha un po’ sorpreso. Lo guardo. È arrossito. Però non so che dire, è una offerta così dolce….
Si inginocchia davanti il divano. Sfila una scarpa con delicatezza. Prende il mio piede tra le mani. Comincia a massaggiarlo. Sono ancora più stupita, ma devo ammettere che era proprio ciò che mi ci voleva…..
- A…a…anche l’altra, nonna?
Non rispondo, ma gli porgo il piede. Sfila anche l’altra scarpa. Le sue dita mi massaggiano i piedi. Avvolgono i talloni. Passano delicatamente sotto la pianta. Inarco il piedino. Massaggia, o dovrei dire piuttosto accarezza, le dita.
Mi sfugge un gemito. - Sei bravo….
Il massaggio è ancora più intenso. E me lo godo. Avvolge con le dita la caviglia, pressa nei punti giusti. È tutto intento nel suo lavoro, lo guardo ma tiene il capo chino, non lo solleva nemmeno verso di me.
- Ma dove hai imparato?, dico ridendo.
Mi sembra che inghiotta a vuoto. - V..vu…vuoi che smetta, nonna?
- oh no, assolutamente, rispondo e inarco ancora i piedini.
- Ha…hai dei piedi bellissimi, nonna….
Che dolce complimento. Da mio nipote, ma pur sempre un complimento, e per una vecchia signora….
- Lo pensi davvero o lo dici solo per fare contenta tua nonna?
Che perfida che sei, così lo metti in imbarazzo, il cucciolo.
Ma lui continua, quelle dita, quello sfiorare delicatamente, ora la monta, ora la pianta dei miei piedini, mmm, non riesco a non pensare a quanto siano sensuali quelle carezze. Cosa mi sta succedendo?
- Si, lo p…pp…penso….
-Grazie Marco, quelle scarpe sono eleganti, ma così strette……
Mi sfugge ancora un gemito, quando Marco prende un piede fra le mani e lo porta alle labbra, e le poggia sopra, per un bacio.
O forse sono stata io a spingere il mio piede verso la sua bocca, fino a premerlo sulle sue labbra….
Che importa. Adesso è la pianta, poggiata sul suo viso, che lui bacia. E poi le dita. E poi di nuovo la monta, e la caviglia, risalendo, finché non è la punta della sua lingua che sento attraverso le calze sulla pelle e lui che comincia a leccare piano la gamba….
Potrei fermarlo, certo, allontanarlo, tirare indietro le gambe, sgridarlo…..Invece poggio l’altro piede sulla sua guancia e lo uso per accarezzargli il viso….
- N…no…nonna, hai delle c..ca….calze bellissime, mormora in un sussurro, senza smettere di baciarmi e leccarmi le gambe.
- Davvero ti piacciono le mie calze, amore?, gli dico mettendo una mano sulla sua testa, le dita fra i capelli.
- e….la …riga…., sussurra ancora. Quelle scarpe, con quei piccolissimi pompon, che sapevo avrebbero guidato gli occhi sulla riga delle mie calze….non ho fatto male a metterle, proprio no….
La sua bocca è risalita, mi bacia sulle ginocchia, ora. Si ferma. Solleva finalmente il viso. I nostri occhi finalmente si incrociano.
- s…scu…scusa, nonna. Ho perso la testa…., lo dice strozzato, quasi un singhiozzo.
- Tu solo?, è la mia risposta. Con le dita laccate stringo il suo viso fra le mani. E, dolcemente lo attiro verso il mio grembo. Lo guido a continuare e baciare e leccarmi le calze, mentre allargo le gambe e lo attiro in mezzo alle mie cosce.
Quando le sue labbra arrivano a sfiorare le mutandine di pizzo, emetto un gemito più forte degli altri e un incontrollato riflesso mi fa stringere le cosce sul suo viso. Le sue labbra sentiranno le mutandine bagnate.
Stamattina le ho indossate sopra il reggicalze. Sarà facile farmele sfilare per poi farmelo su questo divano.
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be-appy-71 · 2 months ago
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La guardai negli occhi prima di immergermi nei suoi desideri. Quando appoggiai la punta della lingua sentii i suoi brividi intensi percorrere il mio corpo. La guardai di nuovo e sorrisi pensando che mentre il mondo scorreva veloce fuori da quella stanza, diventammo in quel preciso istante, NOI... ♠️🔥
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s-l-a-v-e-m-m-e · 11 days ago
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"C'è una cosa che ancora non ho fatto con te...
leccare il contorno della tua bocca e fermarmi con la punta della lingua agli angoli...
...e sentirti ansimare..."
emme🌷
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ambrenoir · 26 days ago
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1) Gli uccelli non fanno la pipì.
(Dal punto di vista biologico non possono, mancano di vescica, escrescono liquidi e solidi allo stesso tempo)
2)I cavalli e le mucche dormono mentre sono in piedi.
3)Il pipistrello è l'unico mammifero che può volare. Le ossa della gamba di un pipistrello sono così sottili che nessun pipistrello può camminare da solo sulle sue zampe posteriori
4) Anche quando un serpente ha gli occhi chiusi, può ancora vedere attraverso le sue palpebre.
5) Nonostante l'aspetto bianco e soffice della pelle dell'orso polare, in realtà ha la pelle nera.
6) La mosca domestica media vive solo 2 o 3 settimane.
7) Per ogni essere umano nel mondo ci sono un milione di formiche.
😎 Una piccola quantità di alcool messa in uno scorpione lo farà impazzire e si pungerà a morte!
9) Alligatori e squali possono vivere fino a 100 anni.
10) Un'ape ha due stomaci: uno per il miele, uno per il cibo.
11) Gli elefanti pesano meno della lingua di una balena blu. Il cuore di una balena blu è grande quanto un'auto.
12) Le balene blu sono la creatura più grande che mai vaga sulla Terra.
13) Uno scarafaggio può sopravvivere per una settimana senza la testa prima di morire di fame.
14) Quando un delfino è malato o ferito, le sue grida di angoscia richiamano l'aiuto immediato di altri delfini, che cercano di sostenerlo in superficie affinché possa respirare.
15) Una lumaca può dormire per 3 anni.
16) L'uccello più veloce, il velocista con la coda spina, può volare veloce come 106 km/h. (Il falco pellegrino è in realtà 174 km/ora o 108 km/h)
17) Una mucca dà quasi 200.000 bicchieri di latte nella sua vita.
18) La sanguisuga ha 32 cervelli.
19) Il gatto medio solo all'aperto ha una vita di circa tre anni. Solo i gatti in casa possono vivere per sedici anni e più.
20) Gli squali sono gli unici animali che non si ammalano mai. Sono immuni a tutti i tipi di malattia, incluso il cancro.
21) La proboscide di una zanzara ha 47 bordi affilati sulla punta per aiutarlo a tagliare la pelle e persino strati protettivi di vestiti.
22) Il cervello umano ha uno spazio di memoria di oltre 2.5 milioni di petabyte, che è di 2.500.500 gigabyte
* La conoscenza è la chiave *
*Qual è il fenomeno biologico che appare nella graduale perdita di massa muscolare, forza e funzione umana quando crescono? **
Questa è conosciuta come *Sarcopenia*!
La *Sarcopenia* è una perdita graduale di massa muscolare, forza e funzione... perdita di massa muscolare scheletrica e forza dovuta all'invecchiamento... La situazione può essere terribile, dipende dall'individuo.
Esploriamo e analizziamo diversi modi per prevenire la *sarcopenia* così:
1. Sviluppa l'abitudine, se riesci a stare in piedi... Semplicemente non sederti e non andare a letto se puoi sederti!
2. Ogni volta che una persona anziana si ammala e viene ricoverata in ospedale, non chiederle più riposo, o di andare a letto, rilassarsi e/o non alzarsi dal letto... Non aiuta. Aiutali a fare una passeggiata... A meno che non abbiano perso resistenza per farlo.
Andare a letto per una settimana causa perdita di almeno il 5% di massa muscolare! E purtroppo gli anziani non riescono a recuperare la perdita di muscoli!
Di solito la maggior parte degli anziani e degli anziani che assumono assistenti perde muscoli più velocemente degli attivi!
3. *La sarcopenia* è più spaventosa dell'osteoporosi!
Con l'osteoporosi, bisogna solo stare attenti a non cadere, mentre la sarcopenia non solo influisce sulla qualità della vita ma provoca anche un alto livello di zucchero nel sangue a causa della massa muscolare insufficiente!
4. La perdita più rapida dei muscoli (atrofia) è attraverso l'ozio dei muscoli delle gambe...
Perché quando sono seduti o sdraiati, le gambe non si muovono e la forza dei muscoli delle gambe è direttamente influenzata... Questo è particolarmente importante per prestare la massima attenzione!
Salendo e scendendo le scale... camminare, correre e bicicletta sono tutti ottimi esercizi, e possono aumentare la massa muscolare!
Per una migliore qualità della vita alla vecchiaia... Muoviti... E non sprecare i tuoi muscoli!
L'invecchiamento inizia dai piedi in alto!
Mantieni le tue gambe attive e forti!!
▪️ Man mano che cresciamo quotidianamente, i nostri piedi devono essere sempre attivi e forti.
Se non muovi le gambe per sole 2 settimane, la vera forza della tua gamba diminuirà entro 10 anni.
Quindi *allenamenti regolari come camminare, bicicletta, ecc. sono molto importanti*
I piedi sono una sorta di colonne che sopportano tutto il peso del corpo umano.... Quindi...
*_Cammina tutti i giorni! _*
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raccontidialiantis · 3 months ago
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Resa d'amore
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Mentre facevamo l'amore mi stringeva tenendo la mia testa sul suo petto e io gli baciavo quella sua pelle liscia e profumata… per poi leccarlo lentamente, con la punta della lingua. Sai cosa mi ripeteva?
Cosa?
"Sei mia, tu sei solamente mia." Lo ripeteva di continuo, afferrandomi per i capelli e guardando il mio viso, il mio sguardo, mordendo poi le mie labbra. Voleva lasciarmi qualcosa di sé, affinché io non dimenticassi quelle sue parole, quella sua pretesa.
E tu?
Io cosa?
Cosa gli hai risposto quando ti diceva che eri sua.
( silenzio)
Allora? Vuoi rispondermi?
Gli ho risposto… "sì, stasera sono tua."
www.malikahajer.tumblr.com
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Una donna che capitoli davanti a un uomo non è un'anima debole. Normalmente, debole è chi indossa una corazza chiamata carattere. Armatura che in genere è fatta di difficoltà ad ammettere i propri lati fragili, i segreti da non rivelare. E poi un debole si nutre dei 'sono fatto così', dei 'non mi hai capito', della capacità orribile di trattenere le lacrime e non far trasparire le emozioni.
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Una donna che confessi appartenenza, amore, sofferenza e attrazione è forte per definizione: ti cattura senza muovere un dito. Con il suo bisogno di essere amata, coccolata e protetta. Senza rendertene conto ti trovi ai suoi piedi, pensando magari di aver vinto la battaglia per la conquista del Paesello. Mentre lei intanto ha già preso possesso della tua intera ragione.
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RDA
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ilmerlomaschio · 10 days ago
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Antonino mazzeo– Anti politicamente corretto.
VOGLIO SPOLPARTI LA FICA.
A gambe aperte senza mutande mi guardi vuoi che ti spolpo la fica. Io lo so cosa vuoi tu, ma tu non sai cosa voglio io. Mi guardi con lo sguardo di chi ha esperienza, e io ti guardo perché ho fame, voglio mangiarti, voglio leccarti, voglio sentire le labbra che sanno di te. Mi scopri il seno, mi fai vedere i capezzoli, ridi e mi stai aspettando. Sei bagnata, mi desideri lo fai da tempo. Ti tocchi pensando al potere della mia bocca su di te, pelle bianca e occhi da buttarci dentro anche l’anima. Mi avvicino, respiri forte, lo sento, vorrei farti male con la mia lingua ma, non posso. Vorrei scoparti tutta la notte, vorrei rompere il tuo culo, se già non è rotto. Comincio a baciare delicatamente tra le gambe, ho così tanto sangue che vorrei morderti, sulla coscia destra. Cerco il clitoride con la lingua, con la punta lo trovo. Piccolo e liscio, mi piace leccarlo piano, mentre le labbra carnose rilasciano lentamente saliva bollente, ti sento tremare, sei venuta subito ma, non mi basta. Ancora una volta, mi stacco mentre lecco, ti guardo negli occhi e prendo le tue dita, le succhio, le mangio, scendono dentro la mia gola in profondità. Affondo nuovamente dentro la tua passera, sei bagnata da morire, faccio fatica a raccogliere tutti i tuoi liquidi con la lingua, mi inondi anche l’ultimo resto di me. Ancora godi. Fammi sborrare sulla faccia, voglio coprirti di sperma. Toccati e dimmi quando stai per venire, voglio insieme lo stesso orogasmo, tira fuori la lingua e ingoia, perché se non ingoi, non sei quella che immaginavo. Vieni qualche secondo prima di me, io ti riempio si sperma bollente, facendo attenzione a non prenderti gli occhi, adesso voglio baciarti, voglio leccare la tua lingua. Di me ti rimane qualcosa sempre, dopo la prima volta. Non voglio scoparti, voglio solo spolpare la tua fica, ogni giorno.
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miciagalattica · 2 months ago
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Terza e ultima parte (Il parquettista)
A un certo punto gli dissi che non volevo venirgli subito in bocca, perchè volevo di più. Gli proposi di farci una doccia calda per togliergli quella puzza proveniente dagli abiti di lavoro.
Io mi lavai in fretta invece lui s’insaponò e poi si poggiò con le braccia larghe al muro per prendere tutto il getto.
Quella posizione era una chiara ed evidente mossa che signficava che era pronto per la penetrazione. Gli ormoni di entrambi erano a mille, non riuscii a controllare il mio istinto e persi la testa. Mi avvicinai alla sua schiena e appoggiai il mio corpo sul suo. Lui era a mia completa disposizione, dovevo solo approfittarne.
Puntai il mio membro sulla sua apertura e provai a penetrarlo, trovando una certa resistenza, era proprio vergine. Presi un po’ di bagnoschiuma e lo usai come lubrificante. Il mio cazzo scivolò dolcemente dentro di lui e lui si lasciò andare con un grido di goduria. Iniziai a pomparlo con una certa fatica perché lui era più alto di me. Dovevo salire in punta di piedi per affondare bene tutta l’asta.
Lui si lasciò andare indietro ed io lo morsi sul collo provocando in lui un brivido intenso. Allungai le mani, raggiunsi il suo cazzo e iniziai a masturbarlo.
Lui allungò il viso verso di me e mi mise la sua lingua in bocca lasciandomi spiazzata. Avevo già avuto rapporti con l’altri, ma mai nessuno aveva provato a baciarmi. Era una strana e piacevole sensazione. Le nostre lingue s’intrecciarono per lunghi minuti. Su sua richiesta accelerai la masturbazione restando fermo con il cazzo piantato nel suo sedere.
“Sto per venireeee!”urlò mentre un fiotto di sperma m’inondava la mano.
Di scatto sfilò il mio cazzo  e dopo averlo lavato velocemente col getto della doccia, se lo infilò in bocca. Era abile e veloce, non mi ci volle tanto per raggiungere il piacere, ma cercai di resistere il più possibile. Quando stavo per venire, glielo dissi cercando di toglierlo dalla sua bocca, ma lui non me lo permise.
Me lo strinse con le labbra e con la lingua contro il palato. Il mio schizzo fu potente e lo sentii ingurgitare fino a quando l’ultima goccia fu uscita dal glande.
Ingoiò tutto il mio sperma e poi tornò a dedicarsi delicatamente al mio membro fino a quando perse tutta la sua forza.
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Ci sdraiammo sul letto, entrambi felici ed esausti, mi disse che doveva iniziare il lavoro di messa a punto del parquet. Invece io mi sono subito addormentata.
Dopo questo l’imprinting sarà il mio dolce schiavetto e seguiranno tante altre avventure.
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giornipienidiparolevuote · 2 months ago
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Fammi sentire come ti batte il cuore
con la punta della lingua
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lamargi · 3 months ago
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Fu mia sorella a dire ad Emanuele che quel giorno facevo il compleanno. “Ecco, fu il mio commento, tua madre non si fa mai i fatti suoi, e così ora che compio oggi 60 anni non è più un segreto!”
Lei gli aveva detto di assicurarsi che lo festeggiassi….e di portarmi fuori.
E, sessant’anni o meno, non chiedevo di meglio.
Quando mi vide Emanuele non cercò nemmeno di nascondere quanto colpo avessi fatto su di lui. Trucco, scollatura, la gonna corta, sapevo di essere sexy.
Erano passati alcuni giorni da quella sera in cui avevamo fumato insieme. Non riuscivo a non pensare a zia Margherita e alle sue gambe e alle sue labbra sulle mie e alla sua lingua che accarezzava la mia bocca….mi chiedevo cosa fosse stato sogno provocato dal fumo e e cosa realtà …ma la realtà era che mi segano freneticamente ogni notte ormai.
Mia madre mi telefonò per dirmi che era il compleanno di zia e che per ricambiare la sua gentilezza doveva portarla fuori a festeggiare, visto che era sempre da sola.
Quando glielo dissi, zia mi parve contenta.
Ma non ero preparato quando la vidi, pronta per uscire. Era fantastica. I capelli, il rossetto, le tette strizzate, e poi praticamente in minigonna e le gambe in calze scure velatissime. Ai piedi tacchi altissimi che la facevano alta quanto me….
Ero molto orgogliosa di uscire per festeggiare il compleanno con mio nipote. Ed ero anche molto compiaciuta di come mi aveva fissato quando mi aveva vista pronta per uscire.
Entrai nel ristorante, mettendogli il braccio sotto il suo. Sguardi di uomini e donne che mi seguivano, ammirati gli uni, invidiose le altre. Ma quello che mi interessava era mio nipote, seduto lì accanto a me al tavolino così stretto che era impossibile che le ginocchia non si sfiorassero. E quando lui cercò di ritrarsi, fui io stessa a mettergli una mano sulla coscia e riportarla a contatto della mia.
Al ritorno, nel taxi, continuai a tenere le gambe a contatto con le sue. Le mani si sfiorarono, poi le dita si intrecciarono. Gli carezzai dolcemente la nuca ringraziandolo per la serata. “Una serata così bella erano anni che non la vivevo, tesoro!”
Fui agitato tutto il tempo. Zia era ancora più allegra del solito. Si mise a braccetto con me quando entrammo nel locale, e durante la cena diverse volte sentii le sue ginocchia contro le mie. Anche in taxi, tornando a casa, stava seduta vicinissima a me e a un certo punto non so come ci tenevamo per mano e lei mi accarezzava dietro la testa….Arrivati a casa, la principale mia preoccupazione era diventata nascondere l’erezione che era aumentata tutta la sera…..
Entrati a casa, gli dissi che l’unica cosa che mi mancava era ballare un po’ con lui. Lo mandai a mettere della musica mentre versavo per entrambi ancora del vino.
Cominciammo a ballare avvinghiati. Con i tacchi alti, potevo guardarlo dritto negli occhi. Gli misi le mani sul culo e senza più remore lo attirai a me. “zia…” mormorò.
Con una mano gli afferrai e strinsi la patta. Era durissimo, come sapevo che lo avrei trovato. “zia…” esclamò di nuovo, stavolta allarmato. Ma la mia lingua era già nella sua bocca..e non poté dire altro.
Ballando non sapevo che fare, ma lei mi strinse fortissimo. Poi sentii la sua mano che mi stringeva il cazzo attraverso i pantaloni. Mai avevo provato una cosa del genere…provai a dire qualcosa, ma sentii la sua lingua che entrava con forza nella mia bocca….e da lì fu la nebbia nel cervello…..
Tenendolo per mano lo portai nella mia camera. Lo spogliai, nudo. Spinto sul letto, accarezzai il suo corpo e poi cominciai a baciargli e leccargli il pene. Emanuele si lasciava fare. Usavo la punta della lingua per stuzzicargli il glande, mentre con le unghie accarezzavo il pene. Gli accarezzai i testicoli e poi spinsi la carezza più giù, tra le sue natiche, finché non venne come una fontana.
Mi ritrovai nudo sul suo letto con lei che mi guardava. Si impossessò del mio cazzo e se lo mise in bocca. Succhiava, leccava, mordicchiava e io non avevo mai provato niente di simile. Sentivo la sua mano che stringeva le palle, poi …..e dita, su…alla base del cazzo, poi ….dentro….uno due dita….urlai…..
Ansimante, mi lasciai guardare mentre mi spogliavo. Non avevo alcuna vergogna a mostrargli il mio corpo da sessantenne, ora che vedevo il suo pene tornare rapidamente eretto. “Vuoi che tenga le calze?” gli chiesi mentre mi sdraiavo accanto a lui.
Fece sì con il capo e cominciò a baciarmi il seno. Mi rovesciai sulla schiena ed Emanuele venne sopra di me. Volevo sentire il suo cazzo dentro di me. Ma prima c’era un’altra cosa che non provavo da tempo….
“Vieni tra le mie cosce, amore, e leccamela….” gli dissi, sollevando le gambe sulle sue spalle e attirando il suo viso in mezzo alle gambe “fammi urlare di piacere…” gli dissi. Sapevo che il mio splendido nipote, a differenza degli altri amanti di una notte, non mi avrebbe deluso.
(3/fine)
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canesenzafissadimora · 6 months ago
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Siamo in un tempo che affida tutto il primato agli occhi.
Si stà fisso davanti ad uno schermo e si comprano vetrine di occhiali.
Ma per me la vista è l'ultimo degli organi a sapere quello che succede.
Una valanga è avvisata dal suono, dall'udito ; un fulmine è avvertito prima dalla pelle, i peli che si rizzano,
i capelli pure; il freddo me lo dice la punta della lingua
e una donna alle spalle me la presenta il naso.
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"Sulle tracce di Nives" - Erri de Luca
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sophie-blanceur · 6 months ago
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Fammi sentire
come ti batte il cuore
con la punta della lingua.
Philip Roth
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goldenman2 · 5 months ago
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Ellen
Chiamai Ellen per uno dei nostri soliti  appuntamenti:
«Ciao, ti vengo a prendere verso le 20».
Non se lo fece ripetere due volte e rispose: «Ok, ti aspetto». Cenammo in un locale fronte mare. Due enormi scogli primeggiavano al largo, mentre la spiaggia era illuminata da candele di vario spessore. La serata era un invito a passeggiare al chiaro di luna, che splende più del solito, alta nel cielo, facendo brillare gli occhi di Ellen come fossero stelle. Poco più in là vidi un hotel. Guardai Ellen, splendida nel suo abito leggero a fiori che svolazzava sospinto dalla brezza. Lei aveva capito la mia intenzione e senza esitare annuì. «Una camera per due, grazie». Alla reception, una ragazza molto gentile  porse la chiave, dimostrandosi discreta: «Camera 21, secondo piano».
Dallo specchio della hall notai che la ragazza finalmente ci guardava, incuriosita dalla differenza di età tra me ed Ellen, ma poco m’importava!La stanza era molto accogliente, decorata con un vaso e delle rose fresche dal gambo spinoso. Sui cuscini del letto vi erano posate due caramelline a forma di cuore, mentre la stanza da bagno conteneva una vasca idromassaggio. Tutto era perfetto! Ellen, senza parlare, si siede ai bordi del letto, mentre io accendo le candele profumate poste sopra un mobile, arricchito con un grande specchio, spegnendo  le luci per creare un’atmosfera accogliente e romantica, dando vita a un contrasto tra buio e luce. Con quel fascio di luce in penombra, Ellen è  stupenda, le labbra accentuate dal rossetto, lo sguardo magnetico, la rende attraente più del solito.
Nel osservarla ho un erezione improvvisa.
Sento il pene duro, gonfio, caldo, intrappolato ancora nei boxer, ma pronto a uscire.
Con un gesto di sfida Ellen divarica le gambe e lentamente alza il vestito scoprendo le sue gambe coperte dalle calze a rete autoreggenti, fermandosi poi fino alla  sua intimità già nuda.
Quella visione celestiale mi provoca un gran desiderio di possederla.
Con passo deciso mi piazzo di fronte al suo viso e sfioro le sue labbra prima con la punta della lingua come a voler assaporare il rosso fuoco del rossetto.  Mi occupo del labbro superiore, poi di quello inferiore, ancora qualche assaggio, poi passo   il pollice per contornare quelle labbra carnose, fino a quando mi decido a infilare la lingua.
Iniziamo una guerra di lingue e morsi, di assaggio e desiderio, oramai privo di controllo, appoggio la mano sul suo capo spingendola verso di me il più possibile. 
Volevo non finisse mai, quei travolgenti baci passionali, mi provocano una eccitazione irresistibile. 
Mi allontano e in silenzio mi tolgo la cintura dei pantaloni, le sfilo le calze e con le stesse  la bendo.
Ellen è in balia di ciò che desidero, così mi ritrovo nudo con il cazzo che scoppia dal desiderio.
«Ti prego, scopami  la bocca».
 La sua voce è un sussurro di piacere, le afferro i capelli, l’avvicino e lei di rimando spalanca le labbra accogliendomi. 
“Fammi godere, troia”
Le infilo il membro senza pudore, quasi fino a soffocarla, a lei piace tanto, fino a che mi stringe i fianchi assecondando le spinte.
La sua bocca piena comincia a sbavare, e con decisione aiutandosi con la mano, aumenta il ritmo, lasciando esplodere schizzi caldi che ingoia con devozione. 
Sfinito da quel gioco mi sposto e la sbatto sul letto, le spalanco le cosce senza esitare per ammirare la sua figa bagnata, pronta per accogliermi. 
Le ordino di stare ferma non sa cosa l’aspetta! La faccio mettere a pancia in giù e comincio a sculacciare  il culo dicendole:
 "sei stata monella, non indossavi le mutandine "
E ancora giù uno schiaffo più forte:
"Sei una puttanella, lo sai che voglio che indossi le mutandine."
Giù un altro schiaffo. 
I suoi gemiti, tra dolore e piacere, spezzavano il rumore degli i schiaffi sul culo arrossato, ma Ellen non si lamenta anzi mi prega di continuare:
"Siiii fammi male, ti prego! Sbattimi, sono la tua puttana”.
A quel punto, con la mano sotto il bacino le alzo il culetto, così da avere la sua fica all’ altezza del mio cazzo . La penetro lentamente, voglio sentire ogni minima contrazione , entro  ed esco quasi al rallentatore, movimenti che fanno sentire gli spasmi della sua fica eccitata.
Ellen sibila gemiti a bocca chiusa, ma non mi fermo, anzi! 
Affondo tutto dentro di lei, mi soffermo pochissimi attimi per sentire i battiti del cazzo   nella sua carne.
 Riprendo il ritmo  aumentando sempre più veloce, affondo come un animale senza sosta, i suoi gemiti si fanno sempre più intensi, sentire quel suono  alimenta sempre più il desiderio.
Il cazzo  sembra impazzito, le mie gambe sbattono contro le sue cosce e le sue natiche arrossate, ho voglia di godere dentro ma resisto.
Esco, la lascio lì immobile sul letto in attesa.
Ellen  cerca di immaginare la mia prossima mossa, l’incertezza la eccita tantissima.
Mi accingo a prendere una rosa dal vaso.
Il gambo ha tre spine, ma non le tolgo, anzi la faccio voltare con le gambe ben aperte.
Le verso dell’acqua fredda sul seno, i suoi capezzoli si irrigidiscono mentre lei ansima un lungo « mmmmmmm».
La scia dell’acqua scivola giù verso il ventre fino ad attraversare  la sua fica già di per sé bagnata.
Ancora un respiro soffocato, 
"mmmmmm siiiiiiiii " 
A quel punto prendo la rosa e  comincio a strusciare i petali sull’inguine mentre lecco i suoi irti capezzoli, fino a morderli. 
Arrivo con la rosa  fino al monte di venere, per poi scendere lungo le grandi labbra, su e giù con i petali.
Ellen non c'è la fa più, il piacere che si fonde con l’agonia di quel gioco la fa impazzire, con voce eccitata mi ordina, 
"slegami e togli la benda, ti prego. Voglio vedere!"
l’accontento,
"Sei perverso!"
La guardo un attimo negli occhi, mentre con il gambo di spine attraverso la fessura delle labbra fino a strofinare sul clitoride che sporge evidente.
Ellen inarca la schiena, il culetto alzato è un invito per la spina verso quel buchetto.
Così attraverso la fica fino allo sfintere e la graffio leggermente, inevitabile  il suo  «hai»,  ma subito la ripago da quel piccolo dolorino, portando la bocca sul graffietto  ricoprendola di baci  soffici e peccaminosi.
Dal culetto alla fica il passo è breve.
D’improvviso le afferro le gambe, senza darle tregua, le posiziono sul  mio collo, l’odore del suo sesso è  inebriante, la mia lingua si posizione al centro delle sue labbra e comincio a leccare come se non ci fosse un domani. 
Ellen ansima, è in estasi, le sue gambe tremano, mentre con le mani, mi accarezza i capelli e affonda il mio viso sulla sua figa strusciandosi il più possibile,  In quell’attimo ebbe un orgasmo, scatenando la mia reazione: «non dovevi godere, sarai punita! Girati a pecora».
1,2,3,4,5,6,7,8,9,10... Cinghiate sul culo:
«sei proprio una puttanella monella».
Ellen è oramai priva di orgoglio e inibizioni tanto che urla:
«sìì, puniscimi! scopami!»
La sua schiena è molto sexy,  i fianchi stretti  e tra le chiappette sporge quel bocciolo luccicante di umori che mi invitava a scoparla.
Dio che spettacolo non resisto 
Comincio  a passare la cappella sulle labbra, su e giù, su e giù, poi continuo con tutta l’asta a strofinare, sono in delirio.
La sento pulsare, vogliosa di essere penetrata. Non voglio la fica, così senza lubrificare, le penetro il culo dicendo: «sono dentro, urla per me», lei in risposta afferra le lenzuola e miagola un; «haiiiiiiiii»
Il suo buco è stretto ma non desisto a continuare con colpi decisi, aumentando così il suo  dolore che si fonde con il piacere. 
A quel punto ero talmente eccitato da volerle venire dentro, ma la troia doveva essere umiliata come piace a lei…
La faccio mettere seduta sul divano e d’improvviso le metto il cazzo davanti alla bocca. 
Lei comprende subito quello che le sto ordinando!
 Inizia a succhiarlo, con una mano mi strizza i testicoli e continua a farlo scivolare tra le sue labbra:" Sto per venire mia piccola puttanella, continua!” veloce lei si scosta e si inginocchia sotto il cazzo in attesa della schizzata che arriva subito! 
La guardo bere il mio sperma con avidità! Non rinuncia neanche a una goccia!
Con una mano sul suo mento le alzo il viso dicendo, «Sarò sempre dentro di te mia REGINA». Lei risponde sorridendo: «Anche tu  sei dentro di me, in ogni pensiero, soprattutto quelli più proibiti mio Re»
Fine...
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il-gualty1 · 2 years ago
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Fammi sentire come ti "pulsa" il cuore con la punta della lingua...
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john-gott · 29 days ago
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nell’isola dei pidocchi si grattano sempre la testa, non sanno che farsene di un bel pensiero.
un’idea sulla punta della lingua, che non riesce ad uscire dal loro cervello.
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