#La doppia vista
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[La doppia vista][Roberto Pazzi]
Un maturo scrittore si sveglia una mattina in uno stato di grande confusione, non ricorda più chi sia. Incomincia così a confondere i personaggi dei suoi numerosi libri già pubblicati e di quelli che medita di scrivere, con le persone che ha più amato nella sua esistenza. Re Ludwig II, Lucifero e san Francesco d’Assisi si mescolano con la sorella Emilia, il padre, l’amatissimo amico Sandro. La…
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#2023#fiction#Italia#La doppia vista#La nave di Teseo#LGBT#LGBTQ#Narrativa#narrativa italiana#Roberto Pazzi
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Sigismondo D'India (1582-1629) [Le musiche: da cantarsi nel chitarrone, clauicembalo, arpa doppia, & altri stromenti da corpo : con alcune arie, con l'alfabetto per la chitarra alla spagnola : nouamente composta, & data in luce : Libro quinto (Venetia: A. Vincenti, 1623)]
— Torna il sereno Zefiro
Torna il sereno Zeffiro, / E gli augellini garruli. / De’ boschi dolci musici, / Cantando insieme, temprano / Al suon del rio che mormora, / Concordi, note armoniche. / Io sol, involto / Il tristo core. / Anzi sepolto / In trist’orrore, / Al suon del pianto intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai. //
Le nubi, d’acque gravide / Che sgorgano i diluvii, / Or tutte si ristagnano; / E i venti, che fremeano / Orgogliosi con furia, / Taciti e cheti or dormono. / Io, sospirando / Senza riposo, / E ancor versando, / Tristo e doglioso, / Nembo di pioggia, intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai." //
Ringiovenito ogni arbore / Di verde manto vestesi; / Ridenti campi e pratora / Di verde spoglia ammantansi; / E infin le grotte adornansi / Di fior vermigli e candidi. / Io sol, smarrito / Fuor di ogni usanza, / Seco e sfiorito / Di mia speranza / Il più bel verde, intuono in tristi lai: / "Primavera per me non sara mai."
— Lamento di Didone
Infelice Didone, / com’hai tu spirto e core / se’l cor da te si parte / mentre parte di te / la miglior parte? / Ahi, che sento mancarmi, / ahi, che sento gelarmi / l’anima in questo seno, / e a poco a poco, ohimè, / venirne meno. //
Enea, mia vita, / Enea, dove ten vai, / dove ten vai, crudele? / Perché sola mi lasci? / Perché da me ten fuggi? / Che ti feci, cor mio? / Perché negarmi, ohimè, / l’ultimo addio? / Non m’odi tu, mio sole? / Deh, portassero i venti / come portan le vele, / i miei lamenti! / Ahi, ch’a le mie querele / e gravi pene / rispondon per pietà / l’aure e l’arene!//
Enea, ben mio, tu sol, / tu sol, lassa, / t’induri ai prieghi, ohimè! / di chi per te si more? / Idolo mio crudel, / idol d’amore! / T’accolsi pur, ingrato! / T’accettai pur errante, / ti sovvenni disperso / e nel mio regno / ti diedi pur il cor, / l’anima in pegno. / E tu, infedel, / senza l’usata aita, / in abbandono mi lasci / e senza vita. / Deh no! volgiti, infido, / volgiti indietro, / volgi, gira ver me la prora! / e gira i lumi pria ch’il dolor / m’ancida e mi consumi. //
Enea, cor del mio seno, / ahi, tu non vedi? / Non vedi come incenerisce e langue / la misera Didone, / che versa dalle luci / un mar di sangue? / Ma, lassa, a chi parl’io? / A chi non mi risponde. / Così n’andrò tradita, / vilipesa e schernita? / No, no! Gite sotterra / mie neglette bellezze! / Cada, cada lo scettro / e la corona! / Cadan le sparte chiome, / cada il purpureo manto! / E del suo, fosco e nero, / morte pietosa, / mi ricopra e vesta, / per far scena di me / tragica e mesta. //
Ahi dolore, / ahi dolore! / Come ucciso non hai / già questo core? / E tu, cor mio, / se privo de la tua vita sei, / come sei vivo? / O de l’anima mia / spento desìo! / O mio spento consorte! / Quest’è l’onor? / Quest’è la fè? / Son queste le promesse, / o mio foco, ch’a le ceneri tue / serbar dovea? //
Errai: or vivo e moro, / e morendo e vivendo / anco t’adoro. / Ahi, che per te son io / mal accorta sorella! / Per te son giunta al fine, / per te già varco il passo, / il passo estremo / (ahi, dura sorte e ria!) / che parte l’alma / de la vita mia. //
Sù, sù, spirti d’Averno! / Venite, o furie ultrici, / a mille a mille, / venite meco a vendicar l’oltraggio! / Ma qual mi sento al petto / correr gelido, ohimè, / sudor di morte? / Ah, che mi sento / il cor dal cor diviso. / Ah, che l’ha già’l dolor / morto ed anciso! / Ahi, che finir mi sento! / Mi s’oscura la vista, / il pié vacilla. / Chi mi mantiene in vita? / Ahi, che martire! / io moro. / Ahi, chi m’aita / ne l’ultima partita? / Non più respira il fianco, / io m’abbandono, ohimè, / già cado e manco.
_ Sigismondo D'India – Madrigali E Canzonette Maria Cristina Kiehr, Concerto Soave, Jean-Marc Aymes (2003, Harmonia Mundi – HMC 901774)
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GLI SCONVOLGIMENTI ELETTORALI E I PROBLEMI DI VOLKSWAGEN MOSTRANO IL PREZZO ROVINOSO CHE LA GERMANIA PAGA PER ESSERE IL CAGNOLINO DELLO ZIO SAM
di Finian Cunningham per Strategic Culture Foundation
Questa settimana la Germania è stata colpita da una doppia batosta, a dimostrazione del prezzo rovinoso che il suo popolo sta pagando per il ruolo di cagnolino degli Stati Uniti del suo governo incapace.
Questa settimana la Germania è stata colpita da una doppia batosta, a riprova del prezzo rovinoso che il suo popolo sta pagando per il ruolo di cagnolino degli Stati Uniti svolto da un governo incapace. In primo luogo, c’è stata la bomba politica della sconfitta elettorale dei partiti della coalizione del Cancelliere Olaf Scholz. Poi c’è stata la scioccante notizia economica che la Volkswagen, la casa automobilistica di punta del Paese, sta pianificando la chiusura di alcuni stabilimenti a causa dei paralizzanti costi di produzione. Le ripercussioni stanno scuotendo le fondamenta politiche ed economiche non solo della Germania, ma dell’intera Unione Europea.
Entrambi i colpi inferti alla Germania derivano dalla stessa causa: l’asservimento del governo Scholz alla politica estera degli Stati Uniti. (A dire il vero, la sindrome del lacchè è precedente a Scholz e si è manifestata anche sotto il suo predecessore, Angela Merkel. E, sempre a onor del vero, non si tratta di una condizione solo tedesca. L’intera Europa è un cagnolino dello Zio Sam e sta pagando un prezzo doloroso per questo discutibile ruolo). L’Alternativa per la Germania (AfD) è arrivata prima alle elezioni statali in Turingia, in quella che è stata vista come un’imbarazzante batosta per il Partito socialdemocratico di Scholz e i suoi partner di coalizione. L’AfD ha guadagnato molto, anche se è arrivato secondo rispetto all’Unione cristiano-democratica, nelle elezioni della vicina Sassonia.
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OPTIMUS PRIME ( Deluxe ) Movie Studio Series 112
Ed il primo modellino degli Studio Series dedicato al film di Transformers One, uscito in concomitanza proprio col lungometraggio, non poteva che essere quello di OPTIMUS PRIME! … anche se un po' fa strano, dato che al cinema il personaggio è perlopiù del tempo nelle fattezze di Orion Pax MA il giocattolo in questione è solo un classe Deluxe! :O
Infatti già fa strano questa declassazione di Optimus negli SS, dal consueto Voyager ad un Deluxe, quasi a ricreare una nuova scala per questo film rispetto agli omonimi di altri lungometraggi e serie, ma appunto avrebbe avuto più senso fare un Orion Pax Deluxe il quale poi si sarebbe tramutato in un Optimus Voyager, un po' come si vede appunto al cinema!
Oppure, a questo punto, ci si può aspettare MAGARI un'uscita futura di un Deluxe 2 pack con un Orion trasformabile ed un altro no senza il T-Cog, proprio per ricercare la fedeltà cinematografica! :D …No, eh? ^^'
Vabbè, elucubrazioni di ipotetiche uscite a parte, il ROBOT perlomeno è un Deluxe altino: non dico che raggiunga l'Op Earthrise, ma almeno rivaleggiucchia un po' con quello WfC Gamer Edition, suo collega poi in quanto a tematica d'aspetto. Infatti questa ennesima versione pre terrestre di Commander aggiungerebbe poco a quanto già visto negli anni passati: diciamo che non è barocco come i vari WfC dei videogiochi, ma più asciutto e con i soliti particolari classici, con gli avambracci però ora grigi e un'unico finestrone sul petto, questo fatto apposta in modo da far intravedere la Matrice al suo interno.
A proposito di accessori staccabili, sulla schiena il nostro si trova una sorta di zainata / coperchio un po' come quella dell'Optimus Siege, cui va messo a riposo l'accessorio con le bocche di fuoco frontali del veicolo cui si trasforma ( che però è un po' attaccato con lo sputo, diciamo ), così come le iconiche canne fumarie sulle spalle sono staccabili ed impugnabili, mentre come arma Optimus One ha solo l'ascia d'Energon in plastica azzurra trasparente.
Tornando all'aspetto del robot, a voler spaccare il capello in quattro, nonostante si presenti bene e ben dipinto con un rosso e blu scuretti ma brillanti, ci sarebbe il grigio che è sì metallico ma un po' troppo opaco, mentre il petto sovrasta parecchio l'addome che a sua volta soffocato dalle spallone, mentre la testa pare quasi annaspare in mezzo fra queste. Ma niente per cui strapparsi i capelli, per carità, ma magari in un Voyager queste inezie si potevano limare meglio… ;3
Anzi, ok, petto e spallone sono parte del design originale, quindi l'"inestetismo" è a monte e amen, teniamocelo nei modellini fedeli, vabbè.
A proposito poi di fedeltà al media, mi fa specie che abbia la faccia con la mascherina sulla bocca, che ci sarebbe stata bene una gimmick con una doppia testa o che con l'altra senza mascherina, ma ehi, è pur sempre solo un Deluxe! ^^'
D'altro canto, ripeto, è perlomeno altino come Dlx e stra -posabile, con tutto quello che si può volere nel pacchetto della posabilità medio alta, pure la testa che si alza notevolmente, pugni che ruotano, etc. Ah, quasi dimenticavo: ovviamente non ha le mani che si aprono, visto che E' SOLO UN DELUXE, ma può comunque "impugnare" la Matrice tramite dei perni su questa e delle fessurine sui pugni, ok.
Questo modello poi esce in contemporanea con la wave 1 dei Prime Changers, i Deluxe della linea principale del film, dove è presente anche lì un Orion Pax con però mascherina, ascia e canne fumarie di Optimus One, QUINDI a seconda dei punti di vista l'uno potrebbe essere ridondante verso l'altro e viceversa, laddove invece potevano essere complentari se il Prime Changer lo lasciavano con l'aspetto di Pax piuttosto che non pimparlo con quello di Prime, mah!
La TRASFORMAZIONE è grossomodo quella classica, riprendendo elementi dal succitato Siege, con il coperchio / tettuccio e le ruote scolpite che dall'interno delle gambe slittano all'esterno, e con il solito bacino che ruota ed i piedi che si drizzano; almeno nella parte anteriore c'è qualche novità, con il pannello frontale con la griglia che è ripiegato subito sotto il petto, mentre le spalle si abbassano a diventare dei moduli laterali anteriori, ANCHE SE poi le braccia restano in vista con i pugni che letteralmente agguanto dei perni sulle gambe per tenere unito il veicolo! ^^'
Ma è pur sempre una sorta di CAMION CYBERTRONIANO, che cerca di ricordare l'iconico Frightliner terrestre, anche se non so quanto senso abbia rappresentare Optimus così anche su Cybertron se non si porta appresso un rimorchio, ok, però diciamo che la novità delle parti laterali anteriori non è male, così come ora le canne fumarie usate come armi o razzi di spinta, a seconda della direzione.
Ad aggiungere potenza di fuoco ci pensa il summenzionato modulino da sistemare frontalmente con i due laser in più, solo che non c'è poi posto dove poterlo nascondere, nel camion, anche se ci sarebbe volendo proprio dietro il pannello cui lo si aggancia. L'ascia d'Energon invece trova spazio comodamente in mezzo alle gambe nella parte posteriore del mezzo.
Il fatto delle braccia in vista alla fine non da così fastidio, a dire il vero, dato che si mimetizzano bene ai lati del veicolo, mentre è davvero una furbata l'assenza di ruote effettive, sostituite da 4 ruotine essenziali, di cui quelle anteriori sono rosse e si confono tranquillamente nella parte frontale delle spalle.
Insomma, alla fine non è affatto un brutto modellino, con aspetto fedele in entrambe le modalità e trasformazione ben realizzata e non troppo complicata, ma che però non esprime le potenzialità del personaggio poichè "degradato" alla classe Deluxe, laddove le varie gimmick che già questo SS doveva avere ( faccia con o senza mascherina, laser frontali a scomparsa ) sono invece finite nella versione estemporanea ed esclusiva giapponese di classe quasi Leader, il Brave Commander.
Magari riducendolo di classe hanno voluto renderlo più conveniente anche a chi non colleziona per forza gli SS, e di conseguenza così tutti i successivi One Studio Series, ma speriamo, come dicevo sopra, che in qualche maniera recuperino prima o poi anche la versione di Orion Pax e senza T-Cog, giusto per completezza. :)
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#transformers#hasbro#generations#autobot#autorobot#recensione#review#optimus prime#commander#orion pax#transformers one#one#movie studio series
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Alberto Fiorin / Mirijam Heiler GEOMETRIE SENSIBILI curated by Santina Ricupero texts and introduction by Gabriele Salvaterra Spinea (VE), Oratorio di Santa Mari Assunta April 12th - May 5th 2024
La doppia esposizione Geometrie sensibili pone a confronto il lavoro di Alberto Fiorin, veneziano di nascita, con la ricerca dell’artista altoatesina Mirijam Heiler. Alberto Fiorin, scultore, insegna Tecniche del Marmo e delle Pietre Dure presso L’Accademia di Belle Arti di Venezia ed è specialista del restauro di opere in marmo, con commissioni da parte di prestigiosi musei. L'autore espone in Santa Maria Assunta, Opus Sectile, una scultura a terra che riprende le armoniose organizzazioni pavimentali di chiese e palazzi antichi, il cui gioco prospettico distorto mette in discussione le nostre regole di visione acquisite. Tale scultura è posta in relazione con un massiccio blocco grezzo di marmo di Carrara retto alla base da quattro solidi, sculture in marmo di diversi colori, scolpite con eleganza e raffinatezza ma che, fungendo da basi per il grosso blocco, sono celati al nostro sguardo. Come simbolici pilastri di senso dell’esistenza, l’essenziale, invisibile alla nostra vista, va cercato col cuore e le risonanze interiori. Alle pareti due pannelli con disegni mostrano il percorso mentale di sviluppo del progetto e degli accorgimenti tecnici per la sua realizzazione. Nell’oratorio di Villa Simion Mirijam Heiler espone una serie di delicate opere pittoriche definite “Opere d’astrazione geometrica che parlano di paesaggi commoventi, esperimenti di poesia visiva che danno parola alla voce silenziosa degli alberi, direttrici e linearità provenienti dagli oggetti più comuni che consentono l’emersione sul supporto di liriche vibrazioni. Composizioni che si muovono con adattabilità tra l’astrazione geometrica, la poesia visiva, l’universo segnico e il disegno lirico minimale (Licini, Melotti o Matisse). Una geometria che sa anche essere sensuale quindi, ribaltando i presupposti di freddezza da cui sembrava nascere; una geometria che si dimostra capace di emozioni e gentilezza".
with exhibition catalogue
#alberto fiorin#mirijam heiler#geometrie sensibili#spinea#venezia#art#contemporary#sculpture#painting#abstraction#installation#gabriele salvaterra#curator
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In questi giorni di vacanza, il periodo vissuto negli ultimi due anni nell'appartamento mi scorre tutto insieme, e ripenso soprattutto ai primi giorni, quando ero appena arrivato, due anni fa.
Il primo giorno, era inizio giugno, ero subito stato accolto bene, le coinquiline mi aspettavano e avevano deciso di comprare insieme le pizze per fare la prima cena insieme e iniziare a conoscerci.
In quei primi giorni nella casa c'erano Veronica, Annarita, e non c'era ancora Violetta, che si sarebbe trasferita di lì a poco, a fine settembre. C'era ancora Claudia, la ragazza che ha ceduto il suo posto-letto a Violetta in camera doppia con Veronica.
Due delle ragazze le avevo vista di sfuggita quando ero stato a vedere la stanza con il padrone di casa, ma praticamente con tutte la conoscenza è iniziata da zero quando mi sono trasferito.
Loro sono state da subito molto accoglienti. Erano spontanee, serene. Si capiva (ma poi me lo hanno rivelato loro stesse dopo) che erano un po' eccitate all'idea di avere per la prima volta un maschio a casa, perché era la prima volta anche per loro, e siccome sono persone molto aperte, questo cambiamento le entusiasmava.
Claudia mi ha detto fin dal primo giorno che probabilmente sarebbe dovuta andar via presto perché stava decidendo di lasciare gli studi, e mi ricordo che mi aveva detto che le dispiaceva andar via proprio quando ero appena arrivato io. Questa cosa mi aveva colpito.
Io ero catapultato lì da una vita passata, praticamente da quando ero nato, con i miei genitori come figlio unico senza neanche avvicinarmi lontanamente a qualche forma di libertà e di serena relazione con persone estranee alla famiglia. E da un giorno all'altro mi trovavo a coabitare con tre ragazze pronte a trattarmi come uno di casa e a farmi partecipe della loro vita.
Due cose mi avevano colpito, in quei primi momenti. Il loro aspetto fisico, il fatto cioè che fossero ragazze carine, piacevoli fisicamente, tutte di una bellezza acqua-e-sapone semplice e fresca. E poi, la spontaneità, il fatto che fin da subito mi parlassero come se abitassi con loro da sempre, e vivessero normalmente come se il mio essere lì fosse la cosa più naturale del mondo.
Mi ricordo un piccolo episodio, che in sé stesso può sembrare banale, ma per me in quei momenti non lo era. Uno dei primissimi giorni che ero arrivato ad abitare nell'appartamento, ero a tavola con tutte e tre le coinquiline, stavamo pranzando. Ad un certo punto mi è caduta una forchetta, e ovviamente mi sono chinato sulla sedia per raccoglierla. Come l'ho fatto, mettendo la testa sotto il tavolo, ho osservato che erano tutte e tre a piedi scalzi. In quel momento ho sentito una forte emozione e mi sono fermato due secondi lì sotto a realizzare ciò che vedevo. Per me era una situazione di intimità femminile che fino a pochi giorni era distantissima dalla mia vita, che neanche potevo sperare da quanto era inaccessibile. E ora vedevo tutto questo, ed era già diventata per me la normalità. Da un giorno all'altro.
Anche adesso comunque, anche se sono passati due anni, vivo ancora emozioni di questo tipo come se fosse il primo giorno.
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Da Piccole storie del mondo grande
di Alfredo Panzini
LORETO
Come ognuno sa, il 10 dicembre 1294 la Madonna ci arrivò, dentro la sua casetta, dalla Dalmazia, dove avea dimorato tre anni venendo a punto di Terrasanta; e furono gli angioli che la portarono attraverso il mare, anzi - cosa che pochi sanno - la prima sosta la fece a' piedi del monte in un terreno che era di casa Leopardi: ma essendo nate delle contestazioni e dei litigi per il diritto di possesso della casetta, un bel giorno la Madonnina lascia la pianura e con gran meraviglia vedono che era andata a stare sul monte. Fu allora, o giù di lì, che rivestirono di fuori la casetta cogli adorni marmi di Carrara, e poi ci elevarono sopra la cupola e attorno il tempio: un tempio grande e munito come una fortezza. Senza dubbio ciò venne fatto nell'intenzione lodevole di impedire ai barbareschi di portar via la Madonna o predarne i tesori; ma io non posso nascondere il dubbio che i Papi come i Loretani imponessero tanto materiale sopra la casetta per impedire che se ne volasse via un'altra volta; la quale supposizione non era infondata considerando le abitudini più tosto randagie di Nostra Signora. Ora è certo che se chiamasse ancora i suoi angeli, questi dovrebbero fare troppa fatica a trarla di lì, oppure un miracolo troppo grande e generoso in questi eretici tempi.
Queste considerazioni io non le ho cercate, ma mi sono venute in mente da per sé, vedendo quella Madonnina in quella casetta buia, con quella luce delle lampade lassù, su l'altare, che par le manchi l'aria e stiasi melanconica fra tante gemme e tanti incensi: Ella che era abituata a vedere così bell'azzurro ne' suoi viaggi oltremarini!
IL BAU-BAU
[…] Il quale monumento, eretto anni addietro, è opera giovanile dello scultore Ugolino Panichi. Di prima vista la statua del poeta in abito di società, ma con sopra una doppia cappa filosofica che arriva sino ai piedi e disegna la gobba, con una enorme testa ignuda, china a terra, è realisticamente suggestionante. Troppo realisticamente! Ma questa osservazione mi venne fatta il dì seguente dall'illustrissimo signor conte G. Leopardi, il quale mi raccontò come uno, appunto della famiglia Leopardi, essendosi abbattuto nel troppo realista scultore, gli chiese: "È lei quello che fa i pupi? Ma lì i ragazzi ci vedranno il bau-bau!"
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CESARIN SHOWCOOKING
Uno spazio teatrale per lo showcooking in legno all’interno di una fabbrica produttiva di frutta candita. Ci troviamo all’interno di una fabbrica che produce frutta candita, da più di cent’anni, nella Valdalpone, area agricola tra Verona e Vicenza famosa per le piantagioni di Prunus Avium, gli alberi di ciliegie. L’intervento è al primo piano di una palazzina produttiva con tetto a falda, un’altezza interna di circa cinque metri e doppie finestre sul perimetro. L’esigenza era quella di realizzare uno spazio showcooking dove poter girare video dimostrativi per l’impiego dei loro prodotti di pasticceria, una cucina con i relativi servizi e una nuova sala riunioni. Data l’altezza dello spazio interno, la strategia è stata quella di inserire un nuovo volume in legno a doppia altezza che si distaccasse dall’interno esistente industriale e che potesse ospitare tutte le funzioni richieste. L'eredità industriale è visibile nelle putrelle a vista sulle pareti perimetrali, che, verniciate come le pareti, sono come una tela bianca che mette in risalto le linee del progetto. Il volume in legno mette in evidenza l'altezza del soffitto, definendo con giochi di pieni e di vuoti il ritmo degli spazi e creando visuali interne inedite. Il nuovo volume è stato progettato come un grande mobile, ispirato al quadro di Antonello da Messina “San Girolamo nello studio”, vera e propria ossessione, in cui un uomo rinascimentale lavora all’interno di un mobile abitabile. Dipinto noto anche per l’uso impeccabile della prospettiva, restituendo l’immagine di uno spazio vissuto ma insieme utopico e rigoroso. L’altro richiamo è al teatro dovendo realizzare un’area scenica non immediatamente visibile entrando. Per enfatizzare l’aspetto teatrale dello spazio sono state utilizzate, per oscurare le numerose finestre, tende chiare ondulate, che ricordano il sipario. Il volume è stato progettato come una vera e propria casa in legno, con struttura a balloon frame con pilastri e travi in abete, rivestiti in legno di Okumè, che ricorda nel colore il legno del ciliegio; infatti, il prodotto di punta dell’azienda sono le ciliegie. La tecnologia di costruzione è stata scelta per la leggerezza e per facilitare il trasporto e il montaggio. Gli interni del nuovo volume sono stati progettati per contenere tutte le funzioni richieste: a piano terra vicino all’ingresso una piccola area caffè, una seduta e una zona guardaroba, poi proseguendo lungo il corridoio una scala porta al piano soppalco, dietro una porta a filo muro ci sono i bagni dei clienti e proseguendo si apre la sala principale dove si trova il bancone, la cucina con il magazzino e il bagno del personale. Al piano soppalco una sala riunioni con un grande tavolo centrale. La struttura in legno è stata realizzata da una carpenteria dell’Alto Adige. Con cui è stato fatto un lavoro molto interessante sulla prefabbricazione degli elementi strutturali, che ha consentito oltre a velocità e precisione, una qualità altrimenti impossibile. Brand ARREDI E RIVESTIMENTO – Furniture and wood - Rabatto S.r.l. STRUTTURA LEGNO – Wood structure Idealhouse SRL – GMBH / Ainhauser GMBH TENDE – Curtains B&B Group srl PAVIMENTI E RIVESTIMENTI - Flooring Forbo S.r.l. INSTALLAZIONE RIVESTIMENTI DA – Flooring Biraschi S.r.l. IMPIANTO ELETTRICO – Electrical and light Flli Bari S.r.l. IMPIANTO IDRAULICO – HVAC Termoidraulica Valdalpone S.r.l. Luci / Lights Rossini Group S.r.l. https://rossinigroup.it/serie/hole/ Creative Cable https://www.creative-cables.it/sospensioni-con-paralume/19544-lampada-a-sospensione-made-in-italy-completa-di-lampadina-cavo-tessile-paralume-tub-e14-e-finiture-in-metallo.html Sedute / Seating Bd15 chairs – Equilibri Furniture ( design co.arch studio) https://www.equilibri-furniture.com/prodotti/bd15/ PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO E DIREZIONE LAVORI A project by co.arch studio ARCHITECTURE Principal architects Andrea Pezzoli and Giulia Urciuoli team Matteo Torti, Deniz Agaoglu http://coarchstudio.it https://www.instagram.com/co.arch.studio/ ENGENEERING Ing Emanuele Fornalè https://studiofornale.it/ Photos by SIMONE BOSSI https://www.simonebossi.it/photographer/ https://www.instagram.com/simonebossiphotographer/ RASSEGNA STAMPA https://www.archdaily.com/997399/cesarin-showcooking-crch-studio https://divisare.com/journals/940 https://decor.design/it/cesarin-showcooking-studio-co-arch/ https://divisare.com/projects/475901-co-arch-simone-bossi-cesarin-showcooking https://homeadore.com/2023/04/21/cesarin-showcooking-industrial-design-meets-wooden-elegance/ https://www.gooood.cn/cesarin-showcooking-by-co-arch-studio.htm https://www.archiportale.com/news/2023/04/case-interni/uno-spazio-teatrale-per-il-cesarin-showcooking_93424_53.html https://wooooooow.cn/cesarin-showcooking-italy-co-arch-studio/ https://www.matrix4design.com/it/architettura/co-arch-uno-spazio-teatrale-per-lo-showcooking-in-azienda/ https://www.thisispaper.com/mag/cesarin-project-co-arch
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Breve descrizione dei personaggi di Wu Cheng'en
Come è ovvio i protagonisti minekurani sono ispirati a quelli dell'opera di Wu Cheng'en anche i nomi sono gli stessi se non per il fatto che sono pronunciati in giapponese, infatti sono:
Sun Wukong—> Son Goku Sha Wujing—> Sha Gojyo Zhu Bajie—> Cho Hakkai Tang Sanzang/Xuanzang—> Genjo Sanzo
Sun Wukong
Egli è il Re delle Scimmie, nato da una roccia sferzata dai vari elementi soprattutto il vento. Tutto il racconto è incentrato su di lui e sul suo viaggio interiore,nonché epico. Dopo aver osato sfidare il Cielo venne relegato dal Buddha (anch'egli sfidato) sulla terra con un enorme montagna addosso per 500 anni. Passato questo arco di tempo verrà liberato dal Bodhisattva Guanyin con la condizione che diventi discepolo di Sanzang.
Zhu Bajie
È uno dei tre aiutanti di Sanzang mezzo uomo e mezzo maiale,nella vita precedente era Tian Peng, Maresciallo della Via Lattea che a causa delle avance nei confronti della Dea della Luna Chang'e rischiò di essere condannato a morte,ma l'intercessione del Grande Pianeta Bianco gli fa avere solo (si fa per dire) 2000 bastonate e una rinascita come mortale. Nel romanzo viene spesso chiamato daizi che vuol dire “idiota” in quanto la sua stupidità e la sua pigrizia si contrappone alla furbizia e all'intelligenza di Sun Wukong. Bajie vuol dire “otto divieti” ed è il soprannome che Sanzang gli ha dato per ricordargli la sua dieta e condotta buddhista.
Sha Wujing
Il suo nome vuol dire “sabbia di pura conoscenza” poiché è un demone fluviale,nella vita precedente era un discepolo delle divinità celesti e in un impeto di rabbia rompe un vaso durante la Festa delle Pesche. L'imperatore di Giada lo punì con 800 vergate e lo fece rinascere tra i mortali come uomo-demone di sabbia. Dalla barba rossa,parzialmente calvo,con una collana fatta di teschi porta con se il yueyachan una sorta di doppia falce il che gli da un aspetto ancora più terrificante. All'interno del gruppo è quello più leale al Maestro, dal cuore gentile, inoltre è il più logico ed educato del gruppo (da non credersi se si vede come è stato sviluppato Sha Gojyo XD).
Tang Sanzang
Egli è un monaco buddhista,il cui compito è quello di recuperare dei Sutra dal Tianzhu (antico nome cinese per “India”) per portare il vero Buddhismo anche in Cina. Nel romanzo lo vediamo spesso e volentieri ingenuo, debole che si nasconde dai nemici,incapace di difendersi, insomma una figura patetica (nulla a che vedere col Sanzo della Minekura). Dopo che i suoi due accompagnatori vennero uccisi da dei demoni,dopo la partenza da Chang'an, il Bodhisattva Guanyin decide di aiutarlo a trovare tre esseri sovrannaturali molto potenti (Sun Wukong, Zhu Bajie e Sha Wujing). Durante il viaggio è sempre terrorizzato poiché una leggenda dice che chi consumerà le sue carni diverrà immortale e quindi non stupisce che demoni vari cerchino di divorarlo o di farci sesso (le demonesse).
Bai Long Ma
Pur essendo il destriero di Sanzang, egli è in realtà un principe, per la precisione è il terzo figlio del Re Drago del Mare Occidentale Ao Run e il suo vero nome è Áo Liè. Per colpa di un incendio da lui causato in maniera accidentale e per nulla volontaria, che ha causato la distruzione di una perla data in dono dall'Imperatore di Giada, viene condannato a morte ma l'intervento di Guanyin gli salva la vita. Bandito presso il fiume Yingchou nei monti Shepan e su istruzione di Guanyin, egli dovrà aspettare l'arrivo di un monaco che deve recuperare dei Sutra. Siccome non lo aveva inizialmente riconosciuto, divora il cavallo di Sanzang. Dopo un combattimento contro Sun Wukong nel quale il drago perde, Sun Wukong viene ad apprendere da una divinità della terra che egli è il drago piazzato lì da Guanyin. Alla fine servirà come cavallo di Sanzang per il resto del viaggio, diventando a termine del racconto il Bodhisattva Babu Tianlong Guangli.
Questa è solo un'introduzione molto rapida, vista che m'interessa approfondire meglio le differenze e similitudini che ci sono tra i due gruppi di protagonisti.
#saiyuki#viaggio in occidente#wu cheng'en#tang sanzang#sha wujing#zhu bajie#vecchio post#Italian post#sun wukong#bai long ma
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Comunque è incredibile come cambino i punti di vista quando conosci i Professori nella veste di colleghi.
Chiamo in Patologia Clinica perché c'è un paziente sotto immunosoppressori con una leucopenia molto più spinta rispetto ai prelievi precedenti e del quale non avevano refertato formula leucocitaria.
Risponde Professoressa ordinaria e titolare della cattedra con curriculum di quindici pagine doppia facciata nota per bocciare al minimo errore sulla formula del farnesil-pirofosfato (che poi amo', a che cazzo m'é servito saper scrivere la formula del farnesil-pirofosfato onesta dai) con: "non me la sento di refertare la formula".
SORE' E SE NON TE LA SENTI TU
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Saremo noi: Giorno 5
Ho implementato anche oggi la tecnica degli sprint da un'ora e mi sembra che funzioni piuttosto bene, per cui continuerò ad adottarla anche nei prossimi giorni. Nel frattempo ho controllato: se continuo a questo ritmo posso effettivamente puntare a scrivere 50mila parole nell'arco del mese di novembre. Sarà difficile, soprattutto nei weekend, quando faccio più fatica a ritagliarmi degli spazi miei, ma posso provarci. Voglio però che la mia priorità rimanga sempre modulare il mio lavoro in modo che resti sostenibile sul lungo periodo.
Quante parole ho scritto: 1775 // 7052 (totale)
Quando ho scritto: dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 15:00.
Che musica ho ascoltato: Oggi solo la playlist del romanzo (che al momento è privata, ma se vi interessa che la renda pubblica fatemelo sapere).
Osservazioni: Ho finito il capitolo di ieri dal punto di vista di Irene e ho iniziato una sezione dal punto di vista di Cielo. Cambiare il punto di vista è stato molto faticoso e il risultato non mi soddisfa: vorrei che le loro voci fossero molto più differenziate di così, ma in fondo sono appena all'inizio. Spero che il proseguire della scrittura mi riveli più chiaramente le loro voci. Sarà un aspetto su cui mi concentrerò nei futuri giri di revisione.
Estratto di oggi:
La prova finisce e Arianna ci invita a uscire. Ci alziamo tutti, compresa Cielo, ma mentre noi ci dirigiamo verso l’uscita del teatro e i camerini, Cielo sale le scale che portano al palco e aggiusta l’altezza del microfono. Indica i riflettori e dice qualcosa a volume troppo basso perché riesca a sentirla. Roberto si preme la cuffia sull’orecchio e dice qualcosa nel microfono. Faccio appena in tempo a vedere due attrezzisti di scena che trasportano al centro del palco una tastiera sormontata da quelli che sembrano decine di cavi che i riflettori si spengono e il palco viene illuminato solo dall’alone delle luci che illuminano gli spartiti dell’orchestra. Mi sembra che Cielo incroci il mio sguardo subito prima che Arianna mi spinga fuori e la doppia porta del teatro si chiuda su di me.
Ci vediamo domani con un nuovo aggiornamento.
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🔥 Lautaro in campo con grinta! Nonostante il gol e la vittoria, la frustrazione era palpabile. "Dobbiamo migliorare e chiudere prima le partite", dice il Toro. Dopo 249 giorni, torna al gol a San Siro 🏟️. Occhio alle prossime sfide contro Arsenal e Napoli! ⚽️🔵⚫️ #ForzaInter #LautaroMartinez #fantacalcio #cfp #cassinafantapro
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Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Cautela sui mercati azionari europei. Il focus degli investitori è rivolto sia alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente che alla prossime decisioni della banche centrali in tema di tassi di interesse. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 34.750 punti, avvicinandosi ai 34.800 punti sopra i quali dovremmo avere ulteriori allunghi in direzione delle forti resistenze poste sui 35.000 punti. Al contrario segnali di debolezza arriverebbero invece con la violazione dei forti supporti e minimi delle ultime ottave posti sulla soglia dei 33.000 punti. Tra i titoli da seguire nella prima seduta della settimana a Piazza Affari troviamo Stellantis, con il Gruppo autmomotive che ha tagliato la guidance sull'anno in corso. Andiamo a scoprire le novità in merito. Stellantis: taglia guidance sul margine operativo adjusted Dopo i segnali di allarme arrivati nelle ultime settimane dai maggiori Gruppi automobilistici mondiali, che hanno rivisto al ribasso l'outook sull'anno in corso, un ulteriore conferma della crisi in atto sul settore arriva da Stellantis che in queste ore ha tagliato la guidance sul 2024. A distanza di due mesi dalla presentazione dei dati del secondo trimestre, la società guidata da Carlos Tavares ha rivisto al ribasso le previsioni sul margine operativo adjiusted da una crescita vista in precedenza in doppia cifra ad un range atteso tra il 5,5%-7%. Inoltre il free cash flow dovrebbe attestarsi tra i -5miliardi di euro e i -10 miliardi di euro, rispetto al precedente dato che era visto positivo. Questo riflette il minor risultato operativo adjusted atteso così come l`impatto del capitale circolante temporaneamente più alto nella seconda parte dell'anno in corso. Ricordiamo che Stellantis aveva chiuso il secondo trimestre del 2024 con un utile netto in forte calo del 48% a 5,75 miliardi di euro e ricavi in discesa del 14% a 85 miliardi di euro. Su questi numeri avevano impattato la contrazione del mercato Nord americano del 16,5%, di quello europeo del 14% ma in particolar modo dell'area asiatica che aveva registrato un deciso calo del 47%. Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative Andiamo ora a vedere cosa attendersi dall'azione in Borsa per le prossime giornate. E' stata una settimana all'insegna del rimbalzo quella appena passata per il titolo Stellantis che, con un guadagno dell'8%, a chiuso le contrattazioni in area 14,55 euro. Il movimento delle ultime sedute ha avuto il merito di allontanare i prezzi dai minimi di periodo, ma non ha però modificato il trend primario che rimane confermato al ribasso. Dal punto di vista operativo sarà solo con il superamento dei massimi degli ultimi due mesi situati sulla soglia dei 15 euro, nei cui pressi troviamo sia l'indicatore daily del Supertrend che la media mobile a 50 giorni, che si avrebbe un segnale di forza da parte dell'azione con un primo obiettivo sui 15,70-15,80 euro e a seguire i 16,70-16,80 euro. Nel caso in cui l'azione avesse la forza di lasciarsi alle spalle queste aree resistenziali, dovrebbe proseguire il rimbalzo fin verso i 18,09 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 25 luglio 2024, in occasione dei deludenti dati del secondo trimestre comunicati dalla società. Al contrario la discesa delle quotazioni sotto i 14 euro dovrebbero aprire la strada a nuove vendite, con un primo obiettivo i minimi di periodo situati nei pressi dei 13,45-13,40 euro. Nel caso in cui anche questi ultimi supporti dovessero essere violati, non solo si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico ma aumenterebbero le possibilità di vedere il titolo Stellantis sui minimi di ottobre del 2022 situati sui 12 euro. Read the full article
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Roma: intenti a commettere furti su auto in sosta, arrestate 3 persone per lesioni aggravate e resistenza a Pubblico Ufficiale
Roma: intenti a commettere furti su auto in sosta, arrestate 3 persone per lesioni aggravate e resistenza a Pubblico Ufficiale. Gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio, durante un servizio finalizzato alla prevenzione e alla repressione di furti su auto, hanno tratto in arresto 3 italiani, di 22, 23 e 31anni, perché gravemente indiziati dei reati di lesioni aggravate e resistenza a Pubblico Ufficiale. Nello specifico, gli investigatori, transitando su Lungotevere Farnesina, hanno notato due uomini che, passeggiando, erano intenti ad osservare gli interni delle auto in sosta. I poliziotti, insospettiti, hanno monitorato l'atteggiamento dei due per un po', appurando, altresì, che un terzo uomo li seguiva a vista a bordo di un altro veicolo in doppia fila. A quel punto, gli agenti hanno visto i due a piedi che si sono affiancati ad un'auto e, giunti al deflettore posteriore, si sono preparati ad infrangerlo; in quei frangenti, il loro complice, in attesa a bordo del veicolo, si è accorto della presenza degli agenti e li ha avvisati con un colpo di clacson, per poi raggiungerli rapidamente. Proprio in quell'istante, gli investigatori gli hanno intimato l'alt, ma i tre sono scappati a bordo del veicolo a forte velocità creando pericolo per la circolazione stradale. Ne è nato un inseguimento, durante il quale il conducente dell'auto in fuga ha zigzagato pericolosamente per le vie cittadine e in alcuni punti speronato anche l'autovettura di servizio fino a quando, giunti nei pressi di Ponte Sublicio, sono stati raggiunti e bloccati dagli agenti. I tre, impossibilitati a fuggire a bordo dell'auto perché bloccata, hanno nuovamente tentato la fuga a piedi ma, non senza difficoltà e dopo una colluttazione, sono stati definitivamente bloccati e trovati in possesso di diversi arnesi atti allo scasso. I tre, italiani di 22, 23 e 31anni, sono stati arrestati perché gravemente indiziati dei reati di lesioni aggravate e resistenza a Pubblico Ufficiale. L'Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha in seguito convalidato gli arresti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Forza Pro Favara": l'incitamento delle Istituzioni
Stamattina, nel Palazzo Mendola, sede del Municipi di Favara, si è svolto un incontro importante. Il sindaco Antonio Palumbo, il vice sindaco Antonio Liotta, l'assessore allo sport Angelo Airo' Farulla e il presidente del Consiglio Comunale Miriam Mignemi hanno accolto dirigenti, giocatori e staff tecnico della S.S.D Pro Favara 1984. L'incontro è avvenuto alla vigilia della partenza per Napoli. Domenica, a Pompei, si terrà la partita d'andata delle semifinali nazionali alle 16.00. Il presidente Rino Castronovo ha espresso entusiasmo: "Sale l'adrenalina e l'attesa si fa sentire. Questa accoglienza ci trasmette ulteriori stimoli. Andiamo a Pompei per rappresentare un'intera città e per fare risultato. Ci aspetta un ambiente accogliente e con la dirigenza del Pompei abbiamo già programmato una doppia sfida all'insegna del Fair play in campo e sugli spalti. Poi il terreno di gioco, alla fine dei 180 minuti, dirà chi continuerà la corsa per la serie D". Mister Catalano e capitan Bossa hanno sottolineato l'importanza della gara e dell'onore di indossare una maglia gloriosa che da 40 anni rappresenta la città. Il sindaco Palumbo e l'assessore Airo' Farulla hanno incitato la squadra: "Vi vogliamo carichi, cerchiamo di portare a casa un risultato positivo e rappresentate una città che vi seguirà in diretta. E poi il 2 giugno invadiamo il Bruccoleri". Il vice sindaco Antonio Liotta, che fu tra i fondatori della UISP Favara nel 1984, ha ricordato: "La promozione in serie D, nell'anno del quarantesimo della fondazione della società, sarebbe la ciliegina sulla torta. Istituzione e città devono più che mai stringersi attorno a questi colori". La presidente del Consiglio Comunale, Miriam Mignemi, sogna un "Bruccoleri" tinto di rosa e gialloblù per la gara del 2 giugno. "Da nipote del compianto presidente Saieva, non posso che ricordare la promozione in serie D di 20 anni fa. Già allora tante donne e ragazze seguivano la Pro. Adesso ne vogliamo ancora di più". Dopo i saluti e gli scambi dei rispettivi gagliardetti, è stata scattata una foto di gruppo sulla terrazza che domina Piazza Cavour, con vista sulla maestosa cupola della Chiesa Madre e il Castello Chiaramonte. Read the full article
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