#La carrozza di Hans
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La carrozza di Hans, Storia di un minuto (1971), Premiata Forneria Marconi (PFM).
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Tagged by @ele-onora97 to list 10 songs with names in them, and then tag ten people. Tysm!!! Hope you're having a good day :)
feel free to do that y'all :)
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La Carrozza di Hans - PFM - Storia di un Minuto
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P.F.M (Premiata Forneria Marconi) in La carrozza di Hans dal vivo
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Nel 1971 Battisti riesce a trasmettere su quella che oggi noi chiamiamo RAI 2 questo programma in cui suonano e cantano (senza chiacchiere inutili) lui, Formula 3, Mia Martini, questa incredibile PFM ed altri ancora.. rimarrà, purtroppo, un episodio unico nella storia. Pochi mesi dopo ci sarà lo storico medley con Mina e poi non lo vedremo più sulla RAI. Visto che nessuno è mai più riuscito a fare qualcosa di simile e, 53 anni dopo, roba così ce la sogniamo, vorrei che avesse tentato di riproporre qualcosa di simile anche in seguito
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P.F.M (Premiata Forneria Marconi) in La carrozza di Hans dal vivo
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PFM: Il nuovo album "THE EVENT - Live in Lugano" in uscita venerdì 19 maggio
PFM: Il nuovo album "THE EVENT - Live in Lugano" in uscita venerdì 19 maggio. Venerdì 19 maggio esce il nuovo album live di PFM – Premiata Forneria Marconi, “THE EVENT - Live in Lugano” (Aereostella), che vede la partecipazione di due special guest: Matteo Mancuso, indiscussa star della chitarra e Luca Zabbini, leader dei Barock Project, all'organo hammond, tastiere e voce. Un’ora e mezza di musica che ripercorre la carriera della prog band italiana più famosa al mondo, da “Storia di un minuto”, album dell’esordio discografico nel 1972, a “Ho sognato pecore elettriche”, ultimo disco di inediti uscito nel 2021, che ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica. L’album sarà disponibile in versione cd, doppio LP e disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download. Dopo il trionfo di centinaia di date negli ultimi due anni, PFM ha deciso di registrare un suo concerto durante l’Estival Jazz di Lugano la scorsa estate (2022): «Il concerto di Lugano è stato molto particolare – racconta PFM - perché il nostro chitarrista Marco Sfogli non ha potuto essere presente. Abbiamo pensato quindi di invitare un musicista con un talento straordinario: Matteo Mancuso. Grazie a Matteo e a Luca Zabbini, leader dei Barock Project, ascolterete una PFM inedita. “THE EVENT - Live in Lugano” è il primo disco di un nuovo progetto che soddisferà il pubblico che ama il live: PFM Live Collection. La nuova collana discografica avrà al suo attivo registrazioni di brani storici, rivisitazioni, jam e tutto ciò che “sforneremo” on stage. Amiamo da sempre le sperimentazioni ed il palco è la nostra palestra alla quale non sappiamo e non vogliamo rinunciare. “THE EVENT - Live in Lugano” è solo il primo e … sarà ancora Celebration». Tracklist di “THE EVENT – Live in Lugano”: 1) Mondi Paralleli; 2) Il respiro del tempo; 3) Transumanza jam; 4) Impressioni di Settembre; 5) Il banchetto; 6) La carrozza di Hans; 7) Photos of ghost; 8) Quartiere 8; 9) Cyber alpha; 10) Harlequin; 11) La danza dei cavalieri S. Prokofev - inclusi Il potere dell'amore e Gli amanti di Verona; 12) Mr 9 till 5; 13) Violin jam; 14) Ouverture William Tell G. Rossini; 15) Celebration; 16) Impressioni di Settembre -reprise Intanto PFM prosegue il suo tour “PFM 1972-2023”, un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che faranno sentire lo spettatore nel presente, ma allo stesso tempo proiettato verso il futuro. Video proiezioni e scenografie virtuali arricchiranno questo viaggio cinquantennale, che abbraccerà anche la poesia di Fabrizio De André.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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#songs that make me absolutely feral#pfm#premiata forneria marconi#la carrozza di hans#pls put another coin in the yesterdaysanswers jukebox
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Storia Di Musica #186 - PFM, Live In Japan 2002, 2002
Le storie musicali dedicate al Giappone, che dopo le Olimpiadi in questi giorni ospita le Paraolimpiadi, la voglio finire raccontandovi dell’amore del pubblico giapponese per la musica progressive: esistono ancora oggi centinaia di fan club dei mitici gruppi del Progressive europeo, e un numero incredibile riguardano le band del progressive italiano. Vuoi per la magnificenza sonora, vuoi per i richiami alla musica classica, amatissima dai nipponici (sebbene lontanissima dal loro culturale musicale autoctono), ogni gruppo deve tantissimo come seguito e vendite al mercato giapponese, per il quale sono uscite edizioni speciali, cofanetti unici e soprattutto tour seguitissimi. Il disco di oggi celebra e illustra come a distanza di decenni dal periodo d’oro del prog le band siano ancora seguitissime. La Premiata Forneria Marconi è stata uno dei gruppi principi non solo della musica progressive italiana, ma mondiale: lo dimostrano il fatto che sia stata l’unica in classifica sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti, l’unica con un tour negli USA (immortalato in parte nel mitico Live In The USA del 1974) e può vantarsi di aver suonato alla Royal Albert Hall dove incontrarono persino la Regina Elisabetta. Nel 2002, in occasione del quarantennale di uno dei dischi più belli della musica progressive europea, Per Un Amico (1972) intrapresero un tour mondiale che toccò anche il Sud America, l’Europa e appunto il Giappone. Dove le 7 date organizzate andarono subito tutte esaurite. Il disco fu registrato in maniera impeccabile al Club Città di Kawasaki il 12 Maggio del 2002. La PFM era in formazione tipo (non la primissima formazione, dove c’era il genio creativo di Mario Pagani): Franz Di Cioccio (batteria, percussioni e voce), Patrick Djivas (basso), Franco Mussida (chitarra, voce), Flavio Premoli (tastiere, voce), Lucio Fabbri (violino, tastiere e chitarra) e Piero Monterisi (batteria). Tranne Monterisi, alla prima grande esperienza all’estero, qui c’è una line up fenomenale per tecnica, carattere e che dal vivo si capisce telepaticamente, per risultati quasi sempre memorabili. Il Disco, composto da 2 CD, si apre però con due pezzi in studio, e che pezzi: il primo è Sea Of Memory, pezzo inedito con musica della PFM e testo e voce del mitico Peter Hammill, leggendario leader dei Van Der Graaf Generator e una delle voci del prog; canzone meravigliosa che sa di quei tempi, con andamento drammatico omaggio chiaro alla musica suggestiva e marziale dei VDGG. Poi il secondo brano in studio è una cover sentita di Bandiera Bianca del Maestro Franco Battiato, un piccolo omaggio al cantautore siciliano che proprio in quei mesi precedenti aveva scelto Impressioni di Settembre per una cover in Fleurs3. Poi inizia il live, spettacolare, dove tra alcuni dei classici senza tempo della band, che apre le danze con La Carrozza Di Hans, si pesca anche negli album minori: la meravigliosa Peninsula, scritta da Mussida durante il tour negli USA, Out Of The Roundabout, pezzi più recenti dagli album Ulisse e Serendipity (rispettivamente del 1997 e del 2000, più orientati al rock classico che alle peripezie del prog di un tempo), poi improvvisazioni (Tokyo piano solo, Tokyo Wlectric Guitar Jam/Altaloma 5 till 9 e la Tokyo Violin Jam che poi sfocia nel Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini). E poi tutto l’album Per Un Amico, qui nella sua versione Inglese che si intitolava Photos Of Ghosts: Greg Lake si innamorò tanto della loro musica che chiese al paroliere dei King Crimson, Peter Sinfield, di riscrivere i testi in inglese di capolavori come Appena Un Po‘ che diviene River Of Life, È Festa - Celebration, qui in versione entusiasmante, Per Un Amico - Photos Of Ghosts, Generale - Mr. 9 'till 5 e Geranio - Promenade The Puzzle. Il sodalizio continuerà con The World Became The World del 1974. in cui il brano omonimo è la versione inglese di Impressioni Di Settembre, e da quel disco è ripresa la bellissima La Luna Nuova, che prenderà il titolo di Four Holes In The Ground: spesso la band canta metà brano in italiano e l’altra metà in inglese dei corrispondenti pezzi delle versioni per il nostro paese e di quelle internazionali. Non manca una Impressioni Di Settembre che manda in visibilio il pubblico, ma è l’intesa perfetta tra i musicisti, la tecnica sopraffina, gli innesti meravigliosi degli assoli che danno idea della bravura e del meritano successo di questa band italiana. Esiste anche una versione DVD, con anche pezzi inediti che è un boccone pregiato per i collezionisti. Non solo giapponesi.
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Ma si può sapere dove diavolo sono finiti, tutti quanti?
S'è distratta per una mezz'ora e mò è scomparso pure Martino. Con la coda dell'occhio sbircia in fondo alla carrozza, per vedere se ha qualcosa a che fare con il tipo che l'ha puntato da quando sono saliti a Ostiense. Certo che sì.
Figuriamoci. A parole erano bravi tutti a dire di star bene soli, di essere orgogliosamente single e di non volersi caricare sfigati a vario titolo ma nemmeno cambiare partner ogni weekend, poi nella realtà appena addocchiavano qualche fregno/a rinnegavano in un batter d’occhio quel che avevano sostenuto fino a pochi minuti prima.
'Marti non ha mai detto niente del genere, e lo hai deciso te che avevate un comune disinteresse per paccate occasionali. Che poi chi vuoi prendere in giro? S'è accorto pure lui, dal sorrisino che t'ha fatto, che anche te hai notato quei due là in fondo…’
E se anche fosse?
Ce li ha, gli occhi. Perfino Luchino e Silvia li han visti, e prontamente hanno commentato con un "ma guarda che coppia di fregni assurdi laggiù! Secondo voi stanno assieme?", potevano forse sfuggirle?
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" Il vino Albana bevuto la sera prima contribuì a farci assopire. Quando il treno si fermò, alle ore 10.15, ci affacciamo al finestrino per informarci della località raggiunta. Ci trovavamo alla stazione centrale di Bologna.Per una volta rinunciammo a scendere sul marciapiede - cosa che di solito facevamo sempre - per acquistare qualche bibita per i nostri familiari. Il venditore di bevande lo vedemmo poco dopo, morto, sotto la nostra carrozza, la Nr. 612.
Poco prima della prevista ripresa del viaggio, all’incirca davanti al nostro scompartimento, ad una distanza di circa 5 metri, apparve una vampata subito seguita da uno scoppio assordante e nello spazio di un secondo l’intera carrozza fu avvolta da una nuvola di polvere. Non c’era più alcuna visuale. Contemporaneamente sopra e accanto al nostro vagone si udì come un bombardamento sotto forma di colpi che facevano pensare che il mondo stesse per essere scardinato. Nessuno sapeva cos’era successo. Fitta polvere lasciava trasparire una scena spettrale. Credevamo tutti che saremmo dovuti soffocare. C’era puzza di polvere. Qualcuno gridò: “Fuoco”. Con le ultime forze mi fu possibile aprire la malridotta porta dello scompartimento e spingere gli occupanti fuori dal vagone colpito. Tutti gli occupanti erano totalmente sotto shock e riuscivano appena a pronunciare parola. Tranquilli e senza panico si diressero verso l’uscita e a tastoni, in mezzo alla nebbia polverosa, si diressero verso il marciapiede, passando sopra a una collinetta di detriti che si era riversata sul binario. La nuvola di polvere stava lentamente svanendo. La disgrazia successa stava diventando visibile. Più o meno davanti ai nostri due vagoni era crollata una parte della stazione di una larghezza di circa 40-50 metri e una parte della parete esterna era caduta sul treno. Anche se sanguinanti e con leggere ferite dovute a tagli, eravamo contenti che i nostri compagni apparivano attraverso la nebbia uno dopo l’altro come figure spettrali. Quando davanti ai nostri occhi vedemmo giacere persone lacerate imploranti aiuto, ci rendemmo effettivamente conto di quale fortuna ci era stata riservata. Per loro e per noi i secondi trascorsero come un’eternità. Ci sarebbe bastato poter fornire a quella povera gente anche un solo sorso d’acqua. Non avevano nemmeno la forza per urlare, lamentarsi. Non c’era posto per le lacrime. Il sangue copriva i volti. Regnava un silenzio di morte. [...] Pensai a scattare delle fotografie. Mi sarei vergognato nel fare ciò. Anche così non dimenticherò mai quel pover’uomo con un buco della grandezza di un pugno nel viso, con una gamba schiacciata che giaceva in una pozza di sangue, che mi fissava chiedendomi aiuto e al quale non potei far altro che porre un asciugamano sotto la testa. Non gli si poteva dare età. I suoi occhi avevano uno sguardo come da un altro mondo. Vicino a lui c’era un bambino, del quale era difficile stabilire se era una ragazza o un maschietto. Era totalmente coperto di sangue. L’azione di soccorso iniziata dalla città di Bologna ci impressionò quasi quanto la disgrazia.
Già alle 10.40 le prime ambulanze arrivarono arrivarono e, attraverso le strade già chiuse al traffico dalla polizia, trasportarono i feriti nei diversi ospedali senza sosta. Dopo che mi fui assicurato che la nostra compagnia era tutta radunata, iniziai il mio soccorso sulla parte interna del marciapiede. Offriva un quadro raccapricciante che assomigliava a un campo di battaglia. In quel momento arrivavano anche centinaia di soldati che effettuarono ricerche tra le macerie con l’aiuto di pale meccaniche e camion, nel tentativo di portare alla luce superstiti. Dovunque erano in azione speciali apparecchiature attrezzate per la ricerca di bombe.
Durante il viaggio verso l’Ospedale Maggiore, accanto a me giacevano due persone completamente schiacciate. Il primario era al corrente che nei successivi minuti sarebbe giunto un gran numero di feriti gravi. Io potei spiegargli la dinamica della disgrazia. In breve tempo l’ospedale fu trasformato in un grande lazzaretto. Il primario impartiva istruzioni ai 30 medici circa arrivati senza essere stati tutti contattati e allo stesso tempo venivano procurati letti e montagne di lenzuola. Allo stesso modo, in brevissimo tempo, furono compilate liste dei diversi feriti degenti nei vari ospedali e le stesse furono portate a conoscenza degli ospedali stessi. Io diedi un’occhiata ai cittadini svizzeri e stabilii che tutti erano curati ottimamente. L’organizzazione in questo senso funzionava perfettamente, tanto che il mio adoperarmi ulteriore apparve a me stesso di disturbo e per questo lo abbandonai. [...] Cercai in tutto l’ospedale Stephan Vogel, il figlio del mio amico Edgar, che mancava all’appello. [...] Non lo trovai e decisi quindi di ritornare sul luogo dell’incidente. Non avevo denaro. Un uomo all’uscita mi diede spontaneamente 1000 lire. [...] Con il bus mi recai alla stazione, attraversando la città. Il panorama che mi appariva lateralmente mostrava che mi trovavo in una magnifica città. Ebbi perfino il tempo di ammirare il meraviglioso complesso del parco con le fontane. [...] Noi iniziammo la ricerca di Stephan [...] un signore molto gentile iniziò a telefonare per noi nei vari ospedali. Le linee erano occupate. L’uomo mi scrisse i diversi numeri telefonici su un guanto di un soldato. Fummo poi accompagnati all’Ufficio postale della stazione. Il gentile signore che stava alla scrivania deve essere stato il responsabile. Egli telefonò senza sosta e con nostro sollievo scoprì che Stephan si trovava nell’ospedale S.Orsola. [...]
Volli quindi sapere se l’Amministrazione cittadina aveva organizzato un servizio di assistenza e come funzionasse. Alla stazione ci diedero l’indirizzo. Ci recammo in Piazza Maggiore all’Amministrazione della città di Bologna, Dipartimento Sicurezza Sociale. Un grande stato maggiore era mobilitato. Senza complicazioni ci furono date 30.000 lire a persona e ognuno ebbe un “buono per un pasto gratuito da consumarsi presso la Self-service”. Ci fu anche data dell’acqua che, in un simile momento, aveva il valore dell’oro. Nel locale “Self-service” ci fu spiegato che potevamo avere quello che desideravamo. Non credo di aver mai mangiato degli spaghetti migliori in vita mia. Al nostro ritorno presso l’Amministrazione cittadina ci informammo di nuovo circa cittadini svizzeri bisognosi d’aiuto. Ci fu assicurato che per tutti ci si occupava con cura, della qual cosa nel frattempo ci eravamo potuti convincere abbondantemente. Un vigile ci condusse di nuovo alla stazione con l’automobile. La zona della stazione assomigliava a un teatro anfibio. Una moltitudine di persone si era radunata e osservava muta il luogo della disgrazia, chiedendosi il motivo, il senso.
Soltanto ora vedemmo che, dalla parte opposta della stazione, in un raggio di circa 300 metri, tutti i vetri dei negozi erano andati in frantumi ed avemmo nuovamente un’immagine della potenza che doveva aver avuto la bomba. [...]
Esemplare è da considerare anche il servizio di donazione del sangue della popolazione italiana. Migliaia risposero alla chiamata della radio ed il sangue fu donato perfino sulle spiagge adriatiche e inviato a Bologna con l’aereo.
Un caro saluto alla telefonista dell’Amministrazione cittadina di Bologna che, sopraffatta da mediatori, non riusciva più a parlare e piangeva molto, molto amaramente. Dopo questa esposizione dei fatti, non ci riesce certo difficile esternare i nostri ringraziamenti a tutti quelli che al momento del bisogno e durante le ore più difficili della nostra vita ci aiutarono in qualsiasi modo e ci sono stati vicini. Questo ringraziamento non va alle singole persone, bensì a tutta la popolazione di Bologna, poiché abbiamo sentito veramente che ognuno era pronto a porgere la sua mano per prestare aiuto.
Auguriamo alla città di #Bologna un futuro più felice. Una città, entro le cui mura vivono così tante brave persone, non si merita attacchi di questo genere." Hans Jurt, amministratore comunale
Dall' Archivio Storico Comunale - Bologna pubblichiamo questo straordinario racconto di chi visse in prima persona l'orrore, il dolore, lo strazio, la reazione di quel terribile giorno.
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Cose dal valore inestimabile che mio padre mi ha lasciato prima di morire
Il 3/2/2018 è la data in cui ho scritto questo post su Facebook. Esattamente 4 giorni dopo la morte improvvisa di Papà. L’elenco Vale sempre e oggi è anche più ricco di prima:
- Un esempio di amore incondizionato - L'ambizione e lo spirito d' indipendenza - L'ironia, anche quella difficile da digerire - La capacità di distinguere le persone buone da quelle cattive e di dire sempre alle ultime di andare a farsi fottere - Il valore del silenzio - La passione per i vestiti stravaganti - Che stare da soli è brutto ma fa bene - L' insofferenza per i preti e qualunque autorità da noi (papà e figlia) non riconosciuta - La vis polemica - La consapevolezza che né il mio essere donna né tanto meno il mio orientamento sessuale avrebbero dovuto fermarmi nella vita - Il Progressive rock, Antonello Venditti, Sting, il cinema, la passione per la cucina, gli aneddoti pazzeschi sui suoi anni dell'Università nel periodo degli scontri a Pisa (lo chiamavano Il Re della Frittata perché era povero ma con le uova riusciva a fare di tutto) - Buona parte della mia faccia - Il sarcasmo inopportuno - Una testardaggine da guinness dei primati - Che aiutare gli altri è bello e che se sei una buona persona gli altri se lo ricorderanno - Resistere al potente, sempre!
Papà non volevo fare un elenco in stile Fazio ma avevo paura di dimenticare qualcosa. Probabilmente l'ho fatto comunque. Almeno però c' ho provato.
Volevo ringraziarti un'ultima volta per quella cantata che ci siamo fatti quest'estate. Tu eri nella cucina del nonno Enzo e io in veranda a fumare con Giulia. Hai messo a tutto volume "La carrozza di Hans" e come sempre ci siamo messi a cantarla a squarciagola. Un grande classico della nostra routine familiare. È stato bellissimo ed è dall'altra notte che ce l'ho in testa.
Ciao Highlander, stavolta me l'hai fatta per davvero.
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Quando penso al Belgio, penso a Bruges, sì perché per me Bruges è l’emblema del Belgio il luogo che mi è piaciuto di più di quelli visitati nelle Fiandre, il luogo che è valso da solo il viaggio, il luogo che vorrei rivedere, magari in un’altra stagione. L’ho visitata a Gennaio, era freddissimo! Mi ha colpita, per il suo animo romantico, perché è Medievale, perché è magica. Cittadina fiamminga ricca di fascino, dove si respirano atmosfere da fiaba, che sembra essere uscita da un dipinto per mano di un grande pittore, la sua allure è quella di altri tempi e passeggiando tra le stradine appare subito chiaro.
Scorci di Bruges
Non si resta indifferenti al fascino di Bruges. Il suo centro storico, che ha saputo conservare l’aspetto medioevale con i suoi palazzetti in mattoni, i campanili, i vecchi ponti, è patrimonio dell’Unesco; si sviluppa attorno ai due nuclei medioevali: Burg e Markt, dove si trovano i luoghi di maggior interesse.Bruges è definita la Venezia del nord per la presenza di corsi d’acqua, da Veneta, per me è molto diversa da Venezia ma ugualmente bella e va vista almeno una volta nella vita.
Bruges al tramonto
Attraversata da un dedalo di canali navigabili che si snodano tra le affascinanti architetture gotiche in un turbinio di pittoresche viuzze che collegano piazze incantevoli in cui si affacciano chiese in pietra e antichi palazzi. Quei corsi d’acqua tanto caratteristici a Bruges, che si attraversano grazie ai caratteristici ponti e agli archi in mattoni, dove non è raro vedere i cigni danzare.
Colori di Bruges
Bruges è una piccola cittadina che si visita tranquillamente in un week end e quindi vediamo cosa fare e vedere durante la vostra visita a Bruges.
Il cuore pulsante della città
Il giro a piedi non può non portavi in Grote Markt, la Piazza del Mercato, cuore pulsante della città, già commercio in epoca medioevale, indubbiamente oggi una delle prime tappe dei turisti. La piazza è circondata dalle caratteristiche case dalle guglie appuntite alcune colorate altre di mattoni, oggi sono occupate da ristoranti e locali, un tempo sono state sedi delle corporazioni e dai mercati generali, sin dal 1200; il mercoledì mattina è il giorno del mercato settimanale dove è possibile acquistare molti prodotti locali. Dalla seconda metà di novembre, il mercato si sposta in piazza Burg per lasciare spazio ai mercatini natalizi e alle piste di pattinaggio su ghiaccio. Bevete una birra belga per farvi coraggio e affrontate i 366 scalini della ripida scala che vi porta in cima all’imponente torre Belfort, ne vale la pena, godrete di un’incredibile vista della città e sui suoi dintorni.
Markt
Imboccate le viuzze laterali e fate un salto alla vicina piazza Burg altro luogo importante della città. Un tempo vi sorgeva il castello fortificato (burg) costruito per proteggere il centro abitato dagli attacchi dei Vichinghi. La piazza era il cuore amministrativo e religioso di Bruges e i prestigiosi edifici storici che la circondano ne sono la testimonianza. Noterete senza dubbio il municipio (Stadhuis), costruito tra il 1376 e il 1420, straordinario esempio di architettura gotica, con torrette e guglie, la facciata costellata di finestre meravigliosamente decorate, è il più antico palazzo dei Paesi Bassi. Capolavoro assoluto è la Sala Gotica con i suoi dipinti murali del tardo XIX secolo che illustrano gli eventi più importanti della storia di Bruges. Di fianco al Municipio troviamo Brugse Vrijv, dal 1795 al 1984 è stato il Tribunale della città, oggi Museo Storico e infatti ospita gli archivi di Bruges. Nella piazza anche la Cappella del Sacro Sangue. Dalla piazza potete partire per un giro turistico di Brugge in carrozza trainata da cavalli.
Burg
A spasso per Bruges
Perdetevi tra i vicoletti della città, luogo romantico per eccellenza, è piena zeppa di negozietti trendy, di botteghe enogastronomiche e di tantissimi negozi di artigianato, sono infatti un richiamo per il turista i maestri dell’artigianato locale, veri e propri artisti che nei loro negozi di design propongono pezzi unici dal design ultra moderno. Se non siete in vena di shopping, sarà già un divertimento ammirare e fotografare le bellissime vetrine. Scivolate su e giù per i ponti, in un fantastico sali scendi che offre prospettive interessanti e visuali magiche. Entrate nei tanti locali che propongono specialità locali dove non dovete mancare di assaggiare le buonissime birre belghe, magari una Trappista o una Lambic. Imperdibile una tappa golosa presso l’eccellente birrificio artigianale Brewery Bourgogne des Flandres, collocato in un palazzo d’epoca dal cui tetto si gode di uno dei panorami più suggestivi di tutta la città. Qui la birra potete accompagnarla da un’abbondante porzione di patatine fritte, altra specialità locale (esiste anche un museo dedicato alla patatina fritta, io non ci sono stata ma sembra essere davvero divertente).
La città vista dall’acqua
Non potrete dire di aver visto Bruges se non l’avete fatto dall’acqua, attraverso i suoi canali, solo così avrete un vista privilegiata di Bruges, da questa prospettiva è possibile scorgere le abitazioni più antiche della città, risalenti al XV secolo, ancora intatte, infatti la storia è stata particolarmente benevola con Bruges che non è stata minimamente toccata da guerre o altri disastri che hanno colpito ogni angolo di Europa. Dai canali, popolati da colonie di cigni, potrete scorgere giardini nascosti che spuntano tra dimore incantevoli, passare sotto ponticelli romantici e incrociare isolotti incantati. Il giro dura un’oretta e non è molto costoso.
Scorci di Bruges
Altri luoghi imperdibili a Bruges:
Beghinaggio
Una delle zone più celebri di Bruges è senza dubbio Beghinaggio, si tratta di un complesso di pittoreschi edifici, fondato da Margherita di Costantinopoli nel 1245. Un tempo ci vivevano le Beghine, donne che, rimaste vedove in conseguenza delle Crociate, temendo per la propria incolumità, erano solite riunirsi nei beghinaggi; le beghine non ci sono più dal 1928, ora ci abitano le suore benedettine. Il Beghinaggio di Bruges è costituito da trenta casette bianche, una chiesa e parco.
Beghinaggio
Minnewater
È un suggestivo lago canalizzato, per alcuni semplicemente l’ingresso alla città di Bruges, per gli altri, quelli dall’animo romantico, è l’angolo degli innamorati. Minne in olandese significa appunto amore. Si trova nei pressi del Begijnhof, è circondato da un bellissimo parco e attraversato da un suggestivo ponte risalente al 1720 che regala una vista spettacolare sui tetti di Bruges. È un luogo bucolico e rilassante, le sue splendide sponde sono gremite delle tipiche dimore fiamminghe. In tempi remoti, questo corso d’acqua aveva ben poco di poetico e infatti era il bacino dove navi provenienti da tutto il mondo noto anche dalla Russia, arrivavano con carichi di vino, spezie, lana e seta, per poi ripartire con il carico pieno di pregiato panno fiammingo. Il lago ospita una folta colonia di cigni, la cui presenza sulle rive del lago è legata a un’antica leggenda. Si narra, infatti, che nel 1488 fu giustiziato, per mano della la popolazione di Bruges, uno degli amministratori della città appartenenti alla Corte di Massimiliano d’Austria, l’imperatore punì i cittadini obbligandoli a popolare di cigni i laghi e i canali della città, per l’eternità, il cigno bianco era raffigurato nello stemma di famiglia dello sventurato.
Minnewater
Se amate i Musei
Il Museo di Groening, conosciuto anche come Museo Comunale delle Belle Arti, ospita una ricca collezione di opere d’arte dal XV al XX secolo, principalmente di artisti che hanno vissuto e lavorato a Bruges, è, infatti, scopo dell’esposizione: offrire un’interessante panoramica di sei secoli d’arte del Sud dei Paesi Bassi. Una ricca collezione di dipinti dei cosiddetti Primitivi Fiamminghi come Jan Van Eyck, Hans Memling, Gerard David e Hugo Van Der Goes, costituisce il nucleo principale della mostra permanente e, in particolar modo, una delle migliori collezioni di arte medioevale in Europa. Il museo ospita anche un’interessante sezione dedicata ai dipinti dei maestri del Rinascimento e del Barocco e i capolavori neoclassici del XVIII e XIX secolo. Per quanto riguarda i tempi moderni c’è a disposizione una raccolta di dipinti dell’espressionismo fiammingo e qualche opera di arte del dopoguerra. Il Museo Memling, si trova nel vecchio complesso ospedaliero di San Giovanni, quello che un tempo era il ricovero per malati, poveri e pellegrini di Bruges, oggi ospita un Museo Memling, il museo dell’ospedale e l’antica farmacia. Mobili, oggetti, archivi e strumenti medici, raccontano la secolare storia dell’ospedale e l’opera caritatevole delle sorelle e dei fratelli della congregazione del Sint-Janshospitaal che qui curavano i corpi e le anime. La cappella dell’Ospedale ospita sei dipinti di uno dei più noti maestri della pittura fiamminga, appunto Hans Memling che nel XV secolo ha vissuto e lavorato a Bruges.
Dove dormire a Bruges:
Vi consiglio Hotel Acacia, Korte Zilverstraat 5, nel centro storico di Bruges, molto carino, bellissime le aree comuni dal design moderno, offre una colazione ricca con prodotti di ottima qualità, inoltre è comodissimo a tutta la zona centrale, con un ottimo rapporto qualità prezzo. Non dispone di parcheggio ma si trova facilmente in zona. Io ho prenotato attraverso Booking.com
Dove mangiare a Bruges:
Ovviamente un spuntino potete farlo nei tanti localini sparsi per la città, fatevi guidare dal vostro intuito, dal vostri “fiuto”, ma per un pasto più sostanzioso e raffinato che potete concedervi la sera vi consiglio i due ristoranti nei quali sono stata, due ottime scelte:
DE BOTTELLIER, Jakobstraat, 63, Abbiamo trovato questo bistro quasi per caso mentre giravamo per Bruges, uno dei ristoranti più originali che abbia visto, molto particolare e, qui dentro, il tempo è praticamente un’ossessione, in senso positivo ad ogni angolo un’infinità di orologi e sveglie disposte ovunque con estrema originalità e gusto. L’atmosfera è intima, l’ambiente silenzioso, il cibo sublime con un’ottima carta vini. Volevamo tornarci anche la sera seguente, tanto eravamo rimasti contenti, ma era chiuso per turno. Gran cortesia e professionalità del titolare e, il che non guasta, ottimo rapporto qualità/prezzo per quanto mi riguarda.
LE CHEF ET MOI, Dijver 13 Altro ristorante di livello, per palati esigenti, ambiente elegante e raffinato e un’eccellente padrona di casa. Si trova lungo in canale, anche qui atmosfera silenziosa e pacata, il ristorante propone un menu di tre portate oppure un menu à la carte, la scelta del vino non manca.
Non vi resta che programmare un week end romantico, ma anche con qualche amica o amico. Buon viaggio!
Un week end a Bruges: magnifica e sorprendente Quando penso al Belgio, penso a Bruges, sì perché per me Bruges è l’emblema del Belgio il luogo che mi è piaciuto di più di quelli visitati nelle Fiandre, il luogo che è valso da solo il viaggio, il luogo che vorrei rivedere, magari in un’altra stagione.
#bruges#cosa fare a Bruges#cosa vedere a Bruges#dove dormire a Bruges#dove mangiare a Bruges#viaggio nelle Fiandre#visit belgio#visit bruges#week end a Bruges
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DIECI PARALLELI TRA REY + BEN SOLO/KYLO REN E ORGOGLIO E PREGIUDIZIO
Post scritto da ME. I filmati riportatI, invece, NON SONO MIEI e NON MI APPARTENGONO IN NESSUN MODO, ma li ho trovati su You Tube:
“Stavo facendo l’audizione, credo, per il ruolo di Adam Driver. Mi hanno dato da recitare una scena che sembrava uscita da Star Trek – o da ORGOGLIO E PREGIUDIZIO. Qualcosa del genere. Con progetti segretissimi come Star Wars, non ti danno neanche delle battute dal copione del film. Ti danno un passaggio di ORGOGLIO E PREGIUDIZIO aggiungendo che stai provando la parte del cattivo. Poi se a sostenere la parte sono io, ci aggiungo anche una voce ridicola! […] Un momento davvero esilarante. Ma anche perché a curare il casting c’era Nina Gold, che devo ringraziare perché mi ha preso nel cast di moltissimi film. Lei stava seduta a esaminarmi e io continuavo a esibirmi con le differenti versioni del mio “koooh paaaah” (il tipico respiro di Darth Vader, ndr.). Dopo dieci tentativi mi domanda “Hai altro?”. E io “Ehm, no”. ( L'attore Eddie Redmayne racconta il provino da lui sostenuto per interpretare Kylo Ren nel film “Star Wars. Episodio VII. Il Risveglio della Forza”. Fonte : https://www.badtaste.it/…/star-wars-risveglio-forza…/204613/ )
Una delle storie classiche con cui la storia della bella Rey e il tenebroso Ben Solo/Kylo Ren offre molti paralleli è “Orgoglio e Pregiudizio”, celebre romanzo scrittrice inglese Jane Austen, da cui sono stati tratti molteplici film, fiction televisive e adattamenti di ogni tipo, tra questi si ricordano la miniserie televisiva inglese del 1995, con Jennifer Ehle e Colin Firth, diretta da Simon Langton, l'omonimo film del 2005, con Keira Knightley e Matthew Macfadyen, per la regia di Joe Wright e “PPZ - Pride + Prejudice + Zombies”, adattamento cinematografico fantasy e d'azione del 2016, scritto e diretto da Burr Steers e interpretato da Lily James e Sam Riley. Partiamo dall'inizio:
1) La grande differenza tra Elisabeth Bennet, la protagonista di Orgoglio e Pregiudizio e Rey è che la prima HA UNA FAMIGLIA. Elisabeth è la seconda di cinque sorelle, che la madre non vede l'ora di maritare. Ciò detto, la famiglia Bennet non è particolarmente ricca e vive in campagna
Rey è stata ABBANDONATA dai genitori e risiede su Jakku, sperduto e insignificante pianeta, lavorando come mercante di rottami
2) Elisabeth è intelligente e ama leggere:
In “Star Wars. Episodio VII. Il Risveglio della Forza”, Rey sorprende Han Solo, mostrando di capire il linguaggi dei droidi e di Chewbacca, di saper pilotare e essere una buona meccanica. In “Star Wars. Episodio VIII. Gli Ultimi Jedi”, Rey sente un richiamo e lo segue, arrivando in una grotta in cui Luke costudisce i sacri libri dei Jedi. In seguito, Rey sottrae di nascosto i libri a Luke;
3) Il signor Darcy è un NOBILE cittadino, sfacciatamente RICCO. La prima volta che lui e Charles Bingley, suo miglior amico, si presentano ai residenti della campagna inglese è ad un ballo indetto in loro onore, a cui sono presenti anche Elisabeth e la sua famiglia. Charles si mostra gioviale e amichevole, mentre Darcy mantiene un RIGIDO contegno e SILENZIOSO, rifiutando di ballare e guardando tutti dall'alto in basso
Kylo Ren è ALTO, OMBROSO, PRINCIPE e DISCENDENTE della linea di sangue Skywalker da parte di madre, Maestro dei Cavalieri di Ren e Comandante della Star Killer Base del Primo Ordine. In “Star Wars. Episodio VII. Il Risveglio della Forza”, quando dalla navetta atterrata su Jakku scende Kylo Ren con indosso maschera e mantello, tutti sono in soggezione. Solo il vecchio amico di famiglia e Poe osano sfidarlo, facendo una brutta fine…
4) Nella miniserie inglese del 1995, Elisabeth sta passeggiando nel BOSCO quando, da una strada laterale appare Darcy a cavallo, che taglia la strada alla ragazza. I due si fermano, guardandosi con aria di sfida, poi lui va via
Nel film “Star Wars. Episodio VII. Il Risveglio della Forza”, toccando la vecchia spada laser di Luke, Rey ha una visione in cui, tra le altre cose, lei scappa nella foresta, ma Kylo Ren appare da dietro un albero, con la spada laser sguainata, bloccandole la strada. Più tardi, Rey fugge nella foresta, ma Kylo la trova e cattura. Per finire, Rey e Finn, scappano dalla base Star Killer, cercando rifugio nella foresta, ma Kylo Ren li blocca, con la spada laser sguainata :
5) Al ballo, Charles dice a Darcy che non ha mai visto tante ragazze carine in un posto solo. Darcy risponde che lui sostiene così perché sta ballando con Jane, la primogenita e la più bella delle sorelle Bennet. Charles fa notare, allora, a Darcy che Elisabeth anche è molto graziosa, ma lui risponde che la ragazza è PASSABILE, ma non così bella da tentarlo. Non vista Elisabeth sente tutto e rimane male, sebbene nasconde ciò. Poco più tardi, nel corso di una conversazione, Elisabeth ritorce contro Darcy il suo commento, svelando in modo indiretto, di aver sentito il commento poco gentile dell'uomo. Dopo di ciò, Elisabeth gira le spalle a Darcy, andando via, lasciandolo lì stupefatto
“Star Wars. Episodio VII. Il Risveglio della Forza”, catturata e imprigionata Rey, nel corso dell'interrogatorio, Kylo Ren sottolinea l'UMILE condizione di Rey, affermando con tono di disprezzo, che lei è solo “ una mercante di rottami”. A tali parole, le lacrime salgono agli occhi di Rey, ma lei le caccia via. Nella stessa scena, Kylo usa la Forza per entrare nella mente di Rey, ma lei si dimostra potente nella Forza quanto lui ed entra nella mente del ragazzo, scoprendo la sua più grande paura e gettandola in faccia a lui. Stupefatto, Kylo corre a informare Snoke delle capacità di Rey e, quando torna da lei, Kylo scopre che Rey è fuggita;
6) Nella miniserie inglese del 1995, Darcy si concede un bagno al lago da solo. Impegnata in una passeggiata, Elisabeth si imbatte in lui che, di ritorno dalla nuotata è poco vestito e bagnato. La ragazza è preda di imbarazzo.
Nel film “Star Wars. Episodio VIII. Gli Ultimi Jedi”, nel corso di una delle loro connessioni, Rey trova Kylo Ren con indosso solo i pantaloni e cade in un totale imbarazzo :
7) In Orgoglio e Pregiudizio, Jane si ritrova ad accettare ospitalità a casa di Charles e Darcy, perché malata. Elisabeth la raggiunge e rimane con lei. Non appena Jane guarisce, le due tornano a casa. Nell'aiutare le due ragazze a salire in carrozza, Darcy PORGE LA MANO a Elisabeth che l'ACCETTA. Il semplice gesto scuote entrambi:
In “Star Wars. Episodio VIII. Gli Ultimi Jedi”, nel corso di una delle loro connessioni, Rey tende la mano verso Kylo Ren che, curioso, accetta di prenderla. Il tocca delle loro dita, sorprende e scuote entrambi, provocando una visione :
8) Nel corso di una visita in città, Elisabeth conosce il luogotenente Wickham, che mostra interesse per lei. Wickham racconta a Elisabeth che lui e Darcy sono amici d'infanzia. Wickham era il pupillo del padre di Darcy e l'uomo gli aveva lasciato una eredità in soldi. Per gelosia e interesse, però, alla morte del padre, Darcy aveva allontanato Wickham, negandogli la sua parte di eredità. Elisabeth si indigna per ciò che Darcy ha fatto a Wickham e la sua indisponenza cresce quando, partecipando a un ballo, la ragazza scopre che Wickham non è intervenuto pur di non incontrare Darcy che, al contrario del luogotenente, sembra non voler aprirsi su quanto è davvero accaduto. Solo tempo dopo, mediante una lettera, Darcy racconterà a Elisabeth cosa è davvero accaduto tra lui e Wickham e gli inganni di quest'ultimo verso lui e la sua famiglia:
Nel film “Star Wars. Episodio VIII. Gli Ultimi Jedi”, Luke spiega a Rey di essersi ritirato perché, scoperte le tenebre nel nipote Ben Solo/Kylo Ren, aveva cercato di affrontarlo, ma lui l'aveva aggredito e aveva bruciato il tempio Jedi, uccidendo tutti coloro che avevano rifiutato di seguirlo. Nel corso delle loro connessioni, però, Kylo insiste che Luke non ha raccontato la verità a Rey e la spinge a interrogare ancora l'uomo. Solo durante la terza conessione, Kylo racconta a Rey che, una notte, si era svegliato e aveva sorpreso Luke alle sue spalle, con la spada laser sguainata, che stava per ucciderlo nel sonno. Rey non gli crede, ma poi Luke confermerà che, spaventato dal forte e selvaggio potere tenebroso visto in Kylo, aveva avuto intenzione di ucciderlo nel sonno, per prevenire tutto il male che il ragazzo avrebbe fatto:
9) Nel corso di una visita a a Lady Catherine de Bourgh, ricca possidente, Elisabeth ritrova Darcy, che si rivela essere il nipote dell'anziana signora. Ospite della Lady è anche il il colonnello Fitzwilliam che, durante una corversazione, rivela a Elisabeth che è stato Darcy a impedire il matrimonio della sorella Jane con Bingley, dissuadendo quest'ultimo dal chiedere la mano alla giovane e portandolo via. Sconvolta, Elisabeth scappa sotto la pioggia, trovando un riparo di fortuna. Solo in quel momento, la ragazza si accorge che Darcy l'ha seguita. L'uomo dice che ha lottato, ma non riesce a soffocare i suoi sentimenti per lei e le chiede di sposarlo. Darcy prosegue dicendo di aver valutato che la famiglia della ragazza è di bassa levatura e, genitori e sorelle sono maleducati, ma ciò non vale per Elisabeth. La ragazza rifiuta la proposta e quando, risentito, Darcy le chiede di motivare la risposta, Elisabeth gli fa notare che lui l'ha insultata denigrando la sua famiglia e lo informa di aver scoperto che dietro il cuore spezzato della sorella Jane c'è lui. Darcy conferma di aver dissuaso Bingley dal sposare Jane, perché la ragazza non le sembrava innamorata dell'amico e le intenzioni della madre di far contrarre alle figlie matrimoni di interesse era più che evidente. Il duro giudizio fa arrabbiare ancor di più Elisabeth che accusa Darcy della sfortuna di Wickham. La scoppia furiosa e alla fine, Darcy va via, lasciando Elisabeth furiosa e ferita sotto la pioggia:
Nel film “Star Wars. Episodio VIII. Gli Ultimi Jedi”, Kylo Ren confida a Rey la sua intenzione di distruggere tutto il passato, Resistenza compresa, e le chiede di unirsi a lui. Kylo rivela a Rey che i genitori della ragazza erano nessuno, due ubbriaconi che l'hanno venduta per pagare i debiti. Ciò significa che Rey è nessuno, ma questo vale per gli altri, non per lui. Ferita e delusa, Rey rifiuta la proposta di Kylo, battendosi con lui e riuscendo a scappare :
Da notare che, la scena della dichiarazione nel film Orgoglio e Pregiudizio del 2005 avviene sotto la pioggia, così, nel film “Star Wars. Episodio VIII. Gli Ultimi Jedi”, la seconda connessione tra Rey e Ben Solo/Kylo Ren avviene sotto la pioggia :
10) Darcy rivela a Elisabeth che lui NON PERDONA ed è VENDICATIVO, sebbene stia molto attento prima di decidere di non perdonare una persona :
In “Star Wars. Episodio VIII. Gli Ultimi Jedi”, nel corso del suo duello con Luke, abbiamo questo dialogo tra il vecchio Jedi e Kylo Ren :
Kylo : “ Sei tornato per dirmi che mi perdoni? Per salvare la mia anima?” Luke : “No. Ti ho deluso, Ben. Mi dispiace” Kylo : “ Certo che ti dispiace!”
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Storia di un minuto - Premiata Forneria Marconi (1972)
Storia di un minuto – Premiata Forneria Marconi (1972)
La Carrozza di Hans è un brano del 1972 contenuto nell’album Storia di un minuto, disco di esordio della Premiata Forneria Marconi, da noi ragazzi di altri tempi chiamata confindenzialmente Premiata, meglio conosciuta al pubblico come PFM. Il disco si apre con una breve Introduzione a cui subentra il notissimo brano Impressioni di settembre. Dopo È festa segue la lunga suite Dove…quando (divisa…
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Don Magnifico Uh! Siete voi! Ma il Principe dov'è?
Dandini (accennando Ramiro) Lo conoscete!
Don Magnifico (rimanendo sorpreso) Lo scudiero? Oh! guardate.
Ramiro Signore perdonate Se una combinazione...
Don Magnifico Che dice! Si figuri! mio padrone. (alle figlie) (Eh non senza perché venuto è qua. La sposa, figlie mie, fra voi sarà.) Ehi, presto, Cenerentola, Porta la sedia nobile. *
Ramiro No, no: pochi minuti. Altra carrozza Pronta ritornerà.
Don Magnifico Ma che! gli pare!
Clorinda (con premura verso le quinte) Ti sbriga, Cenerentola.
Scena ottava
Cenerentola recando una sedia nobile a Dandini, che crede il Principe.
Cenerentola Son qui.
Don Magnifico Dalla al Principe, bestia, eccolo lì.
Cenerentola Questo! Ah che vedo! Principe! (sorpresa riconoscendo per Principe Don Ramiro; si pone le mani sul volto e vuol fuggire)
Ramiro T'arresta. Che! Lo smaniglio! . . è lei! che gioia è questa!
Siete voi?
Cenerentola (osservando il vestito del Prence) Voi Prence siete?
Clorinda e Tisbe (fra loro, attonite) Qual sorpresa!
Dandini Il caso è bello!
Don Magnifico (volendo interompere Ramiro) Ma...
Ramiro Tacete.
Don Magnifico Addio cervello. (prende a sé Ramiro e Dandini) Se. . .
Ramiro e Dandini Silenzio.
Clorinda, Tisbe, Cenerentola, Ramiro, Dandini e Don Magnifico Che sarà!
Questo è un nodo avviluppato, Questo è un gruppo rintrecciato. Chi sviluppa più inviluppa, Chi più sgruppa, più raggruppa;
Ed intanto la mia testa Vola, vola e poi s'arresta; Vo tenton per l'aria oscura, E comincio a delirar.
Clorinda (strappando Cenerentola con violenza dal suo sbalordimento) Donna sciocca! Alma di fango! Cosa cerchi? che pretendi? Fra noi gente d'alto rango L'arrestarsi è inciviltà.
Don Magnifico (come sopra, da un'altra parte) Serva audace! E chi t'insegna Di star qui fra tanti eroi? Va' in cucina, serva indegna, Non tornar mai più di qua.
Ramiro (frapponendosi con impeto) Alme vili ! invan tentate Insultar colei che adoro; Alme vili! paventate: Il mio fulmine cadrà.
Dandini Già sapea che la commedia Si cangiava al second'atto; Ecco aperta la tragedia, Me la godo in verità.
Clorinda e Tisbe Son di gelo.
Don Magnifico Son di stucco.
Ramiro (Diventato è un mamalucco.)
Clorinda, Tisbe e Don Magnifico Ma una serva...
Ramiro (facendo una mossa terribile) Olà tacete. L'ira mia più fren non ha!
Cenerentola (in ginocchio a Don Ramiro, che la rialza) Ah! signor, s'è ver che in petto Qualche amor per me serbate, Compatite, perdonate, E trionfi la bontà.
Clorinda, Tisbe e Don Magnifico (con disprezzo) Ah! l'ipocrita guardate! Oh che bile che mi fa.
Ramiro e Dandini (a Don Magnifico e le figlie) Quelle lagrime mirate: Qual candore, qual bontà!
Don Magnifico Ma in somma delle somme, Altezza, cosa vuole?
Ramiro Piano: non più parole. (prende per mano Cenerentola) Questa sarà mia sposa.
Clorinda, Tisbe e Don Magnifico Ah! ah! dirà per ridere. (a Cenerentola) Non vedi che ti burlano?
Ramiro Lo giuro: mia sarà.
Don Magnifico Ma fra i rampolli miei, Mi par che a creder mio...
Ramiro (con aria di disprezzo, contraffacendolo) Per loro non son io. Ho l'anima plebea, Ho l'aria dozzinale.
Dandini Alfine sul bracciale Ecco il pallon tornò * E il giocator maestro In aria il ribalzò.
Ramiro (tenendo con dolce violenza Cenerentola) Vieni a regnar: lo impongo.
Cenerentola (volendo baciar la mano a Don Magnifico ed abbracciare le sorelle, è rigettata con impeto) Su questa mano almeno, E prima a questo seno...
Don Magnifico Ti scosta.
Clorinda e Tisbe Ti allontana.
Ramiro Perfida gente insana! Io vi farò tremar.
Cenerentola (passeggiando incerta, e riflettendo ed abbandonandosi a vari sentimenti) Dove son? che incanto è questo? Io felice! oh quale evento! È un inganno! ah! se mi desto! Che improvviso cangiamento! Sta in tempesta il mio cervello, Posso appena respirar.
Altri Quello brontola e borbotta, Questo strepita e s'adira, Quello freme, questo fiotta, Chi minaccia, chi sospira; Va a finir che a' Pazzarelli * Ci dovranno trascinar.
Ramiro e Dandini Vieni, vieni. Amor ti guida A regnar e a trionfar.
Ramiro trae seco Cenerentola, ed è seguito da Dandini e da Don Magnifico.
Scena nona
Tisbe, Clorinda, indi Alidoro.
Tisbe Dunque noi siam burlate?
Clorinda Dalla rabbia Io non vedo più lume.
Tisbe Mi pare di sognar; la Cenerentola...
Alidoro (entrando) Principessa sarà.
Clorinda Chi siete?
Alidoro (con alterigia) Io vi cercai la carità. Voi mi scacciaste. E l'Angiolina, quella Che non fu sorda ai miseri, Che voi teneste come vile ancella, Fra la cenere e i cenci, Or salirà sul trono. Il padre vostro Gli è debitor d'immense somme. Tutta * Si mangiò la sua dote. E forse forse Questa reliquia di palazzo, questi Non troppo ricchi mobili, saranno Posti al pubblico incanto.
Tisbe Che fia di noi, frattanto?
Alidoro Il bivio è questo. O terminar fra la miseria i giorni, O curve a piè del trono Implorar grazia ed impetrar perdono. Nel vicin atrio io stesso, * Presago dell'evento, La festa nuziale ho preparata: Questo, questo è il momento.
Clorinda Abbassarmi con lei! Son disperata!
Sventurata! mi credea * Comandar seduta in trono. Son lasciata in abbandono Senza un'ombra di pietà.
Ma che serve! tanto fa: Sono alfine giovinetta, Capitar potrà il merlotto. Vo' pelarlo in fretta in fretta, E scappar non mi potrà.
Un marito, crederei, Alla fin non mancherà. (parte)
Alidoro La pillola è un po' dura: Ma inghiottirla dovrà; non v'è rimedio. E voi, cosa pensate?
Tisbe Cosa penso? Mi accomodo alla sorte: Se mi umilio, alla fin non vado a morte. (parte)
Alidoro Giusto ciel! ti ringrazio! I voti miei Non han più che sperar. L'orgoglio è oppresso. Sarà felice il caro alunno. In trono Trionfa la bontà. Contento io sono. (esce)
Scena ultima
All'alzarsi della tenda scorgesi un atrio con festoni di fiori illuminato, e nel cui fondo su piccola base siedono in due ricche sedie Ramiro e Cenerentola in abito ricco; a destra in piedi Dandini, dame e cavalieri intorno. In un angolo Don Magnifico, confuso, con gli occhi fitti in terra. Indi Alidoro, Clorinda e Tisbe, mortificate, coprendosi il volto.
Coro Della fortuna istabile La revolubil ruota Mentre ne giunge al vertice Per te s'arresta immota. Cadde l'orgoglio in polvere, Trionfa la bontà.
Ramiro (scuotendo Cenerentola) Sposa...
Cenerentola (stupida per la gioia) * Signor, perdona La tenera incertezza Che mi confonde ancor. Poc'anzi, il sai, Fra la cenera immonda... Ed or sul trono... e un serto mi circonda.
Don Magnifico (corre in ginocchio) Altezza... a voi si prostra. *
Cenerentola Né mai m'udrò chiamar la figlia vostra?
Ramiro (accennando le sorelle) Quelle orgogliose... *
Cenerentola Ah Prence, Io cado ai vostri piè. Le antiche ingiurie Mi svanir dalla mente. Sul trono io salgo, e voglio Starvi maggior del trono. E sarà mia vendetta il lor perdono.
Nacqui all'affanno, al pianto. Soffrì tacendo il core; Ma per soave incanto, Dell'età mia nel fiore, Come un baleno rapido La sorte mia cangiò.
(a Don Magnifico e sorelle) No no; - tergete il ciglio; Perché tremar, perché? A questo sen volate; Figlia, sorella, amica Tutto trovate in me. (abbracciandole)
Tutti meno Cenerentola M'intenerisce e m'agita, È un Nume agli occhi miei. Degna del tron tu sei Ma è poco un trono a te.
Cenerentola Padre... sposo... amico... oh istante!
Non più mesta accanto al fuoco Starò sola a gorgheggiar. Ah fu un lampo, un sogno, un gioco Il mio lungo palpitar.
Coro Tutto cangia a poco a poco Cessa alfin di sospirar. Di fortuna fosti il gioco: Incomincia a giubilar.
ENGLISH -
Don Magnifico Uh! Are you! But where is the Prince?
Dandini (pointing to Ramiro) You know him!
Don Magnifico (being surprised) The squire? Oh! watch.
Ramiro Lord forgive If a combination ...
Don Magnifico That says! Imagine! my master. (to the daughters) (Eh not without why he came here. The bride, my daughters, will be among you.) Hey, quick, Cinderella, She brings the noble chair. *
Ramiro No, no: a few minutes. Another carriage Ready will return.
Don Magnifico What! he thinks!
Clorinda (with care towards the wings) Hurry up, Cinderella.
Eighth scene
Cinderella bringing a noble chair to Dandini, who believes the Prince. Cinderella I'm here.
Don Magnifico Give it to the Prince, beast, there it is.
Cinderella This! Ah what do I see! Prince! (surprised by recognizing Don Ramiro as Prince; he puts his hands on his face and wants to escape)
Ramiro He stops you. That! The fuss! . . and she! what a joy this is!
Are you?
Cinderella (looking at the Prence dress) Are you Prence?
Clorinda and Thisbe (among them, astonished) What a surprise!
Dandini The case is beautiful!
Don Magnifico (wanting to interrupt Ramiro) But...
Ramiro Be silent.
Don Magnifico Goodbye brain. (takes Ramiro and Dandini to himself) Self. . .
Ramiro and Dandini Silence.
Clorinda, Thisbe, Cinderella, Ramiro, Dandini and Don Magnifico What will be!
This is a tangled knot, This is a traced group. Who develops more envelops, The more it splits, the more it gathers;
And meanwhile my head Fly, fly and then stop; I groped for the dark air, And I begin to delirium.
Clorinda (ripping Cinderella violently from her astonishment) Silly woman! Alma of mud! What are you looking for? what do you expect? Among us people of high rank Stopping is incivility.
Don Magnifico (as above, elsewhere) Bold servant! And who teaches you To stand here among so many heroes? Go to the kitchen, unworthy servant, Never go back to here.
Ramiro (intervening with impetus) Alme vili! try in vain Insult the one I adore; Alme vili! feared: My lightning will fall.
Dandini He already knew that comedy It was changed in the second act; Here is the tragedy, I really enjoy it.
Clorinda and Thisbe I am cold.
Don Magnifico I am stunned.
Ramiro (Became a mamalucco.)
Clorinda, Thisbe and Don Magnifico But a servant ...
Ramiro (making a terrible move) Here be silent. My anger has no more frenzy!
Cinderella (on his knees to Don Ramiro, who lifts her up) Ah! Mr., it is true that in the chest Have some love for me, Pity, forgive, And goodness triumphs.
Clorinda, Thisbe and Don Magnifico (with contempt) Ah! the hypocrite look! Oh what a bile that makes me.
Ramiro and Dandini (to Don Magnifico and his daughters) Those targeted tears: What candor, what goodness!
Don Magnifico But in sum of the sums, Height, what do you want?
Ramiro Piano: no more words. (takes Cinderella by the hand) This will be my bride.
Clorinda, Thisbe and Don Magnifico Ah! ah! she will say to laugh. (to Cinderella) Can't you see they're making fun of you?
Ramiro I swear: she will be mine.
Don Magnifico But among my offspring, It seems to me that to believe me ...
Ramiro (with an air of contempt, counterfeiting it) For them it's not me. I have a plebeian soul, I look cheap.
Dandini Finally on the bracelet Here is the balloon returned * And the master player In the air he turned it upside down.
Ramiro (holding Cinderella with sweet violence) Come to reign: I impose it.
Cinderella (wanting to kiss Don Magnifico's hand and embrace his sisters, she is rejected with impetus) On this hand at least, And first to this breast ...
Don Magnifico It pushes you away.
Clorinda and Thisbe It takes you away.
Ramiro Wicked insane people! I will make you tremble.
Cinderella (walking uncertain, and reflecting and indulging in various feelings) Where am I? what enchantment is this? Me happy! oh what an event! It is a deception! ah! if I wake up! What a sudden change! My brain is in a storm, I can hardly breathe.
Others The one grumbles and mumbles, This one screams and gets angry, That quivers, this rush, Who threatens, who sighs; It turns out that at 'Pazzarelli * They will have to drag us.
Ramiro and Dandini Come come. Amor guides you To reign and to triumph.
Ramiro draws Cinderella with him, and is followed by Dandini and Don Magnifico.
Ninth scene
Thisbe, Clorinda, then Alidoro. Thisbe So we are mocked?
Clorinda From anger I no longer see the light.
Thisbe I seem to dream; Cinderella...
Gold wings (entering) Princess will be.
Clorinda Who are you?
Gold wings (with haughtiness) I sought charity there. You drove me away. And Angiolina, that one Who was not deaf to the poor, That you kept as a vile handmaid, Between the ashes and the rags, Now she will ascend the throne. Your father He owes him immense sums. All * He ate his dowry. And maybe maybe This palace relic, these Not too rich furniture, they will be Places to the public enchantment.
Thisbe What about us in the meantime?
Gold wings This is the crossroads. Or finish between the mise
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Vienna è una città senza tempo, ricca di storia e molto romantica al tempo stesso. Il Prater a Vienna è un luogo simbolo, un posto che non dovrai mancare di visitare, ricco di attrazioni, dove la più famosa di tutte resta la celeberrima ruota panoramica. Continua a leggere e troverai tutte le informazioni utili, per rendere la tua visita al Prater indimenticabile, sfruttando al massimo ogni tuo momento in questo parco. Prima di programmare la tua visita ricorda però che il luna park del parco è aperto da marzo a ottobre. Le attrazioni del Prater e la ruota panoramica Il simbolo del Prater di Vienna è la ruota panoramica. Questa è l’unica attrazione a rimanere a aperta per tutto l’anno; è alta ben 65 metri e permette di godere di una visuale mozzafiato dell’intera città. Fu costruita nel 1897, in occasione del 50° anniversario della salita al trono dell’imperatore Francesco Giuseppe. Attaccate alla ruota ci sono 8 cabine, che girano molto lentamente, e permettono di godere a pieno del panorama circostante. L’orario di apertura va dalla 10 alle 20; è accessibile ai disabili e anche ai cani guida per ciechi. Le altre attrazioni del Luna Park: per chi ama la velocità Il luna park di Vienna, che si trova dentro il parco, ha 250 attrazioni, adatte per tutta la famiglia. Per chi ama le emozioni forti ci sono: Wiener Freifallturn (la torre in caduta libera); Space-Shot; Turbo Boost Ejektion Seat; Giostra delle catene; Black Mamba, che catapulta in aria a una velocità di 80 km/h; Hochschaubahn Boomerang, un’attrazione che oscilla avanti e indietro. Le altre attrazioni del Luna Park: per chi ama il brivido Poteva mancare la casa degli orrori? Certo che no! In The Clown, attraverso degli occhiali speciali, ci si trova faccia a faccia con spettacoli da gelare il sangue. Se ancora non ti basta puoi fare un salto anche nell’Hotel Psycho e anche alla casa degli zombie e sentirti proprio come tu fossi diventato uno dei protagonisti di The Walking Dead. Per risparmiare sui prezzi delle varie attrazioni, puoi usare la Vienna City Card. Il Prater: dai suoi musei al relax Il museo più famoso che troverai dentro il Prater è quello di Madame Tussauds, il museo delle cere. Al suo interno ci sono le statue di 150 personaggi famosi, tra cui quelle di Francesco Giuseppe e Sissi, ma anche Klimt e Mozart e i personaggi dello show business internazionale. La particolarità di questo museo è la sua interattività, che permette ai visitatori di giocare a calcio con Hans Karkl, dirigere un walzer insieme a Strauss o sfidare Einstein in un test di intelligenza. Orari di apertura: dalle 10 alle 18. Sembra incredibile, ma il Prater ha, al suo interno, sei milioni di metri cubi di verde. La sua via principale è lunga 4,5 km e costeggiata da 2500 alberi; un vero polmone verde in pieno centro città. Potrai percorrerlo a piedi, ma anche in bici, coi i pattini o il monopattino, o usare uno dei calessini che transitano al suo interno. Addentrandosi nel parco si accede a zone boscose e percorsi escursionistici, che conducono fino alla Freudenau e al laghetto di Heustadlwasser. Dove mangiare dentro al Prater? Se il clima lo permette, un pic-nic è la scelta da fare, per rendere davvero piacevole la pausa pranzo al Prater di Vienna. Il cibo potrai acquistarlo direttamente sul posto, dove troverai, nelle numerose bancarelle, le Langos (frittelle) o i tipici Würstelstand e la Haße (salsiccia calda). Se preferisci pranzare in un ristorante, nel Prater ce ne sono vari. Schweizerhaus, Stadtgasthaus Eisvogel (aperta dal 1805), Kolariks Luftburg e il Rollercoaster Reastaurant, dove il cibo arriva ai tavoli direttamente tramite delle montagne russe. Anche il vecchio castelletto di caccia del parco è stato valorizzato, e ospita un caffè, dove fare una merenda in una cornice imperiale. Ultima soluzione per pranzare dentro il Prater: fate un giro in carrozza per visitare il tutto, il tour è comprensivo di pranzo a base di stinco e birra, da gustarsi direttamente in carrozza. https://ift.tt/3dV9HLk Cosa vedere al Prater, parco pubblico di Vienna Vienna è una città senza tempo, ricca di storia e molto romantica al tempo stesso. Il Prater a Vienna è un luogo simbolo, un posto che non dovrai mancare di visitare, ricco di attrazioni, dove la più famosa di tutte resta la celeberrima ruota panoramica. Continua a leggere e troverai tutte le informazioni utili, per rendere la tua visita al Prater indimenticabile, sfruttando al massimo ogni tuo momento in questo parco. Prima di programmare la tua visita ricorda però che il luna park del parco è aperto da marzo a ottobre. Le attrazioni del Prater e la ruota panoramica Il simbolo del Prater di Vienna è la ruota panoramica. Questa è l’unica attrazione a rimanere a aperta per tutto l’anno; è alta ben 65 metri e permette di godere di una visuale mozzafiato dell’intera città. Fu costruita nel 1897, in occasione del 50° anniversario della salita al trono dell’imperatore Francesco Giuseppe. Attaccate alla ruota ci sono 8 cabine, che girano molto lentamente, e permettono di godere a pieno del panorama circostante. L’orario di apertura va dalla 10 alle 20; è accessibile ai disabili e anche ai cani guida per ciechi. Le altre attrazioni del Luna Park: per chi ama la velocità Il luna park di Vienna, che si trova dentro il parco, ha 250 attrazioni, adatte per tutta la famiglia. Per chi ama le emozioni forti ci sono: Wiener Freifallturn (la torre in caduta libera); Space-Shot; Turbo Boost Ejektion Seat; Giostra delle catene; Black Mamba, che catapulta in aria a una velocità di 80 km/h; Hochschaubahn Boomerang, un’attrazione che oscilla avanti e indietro. Le altre attrazioni del Luna Park: per chi ama il brivido Poteva mancare la casa degli orrori? Certo che no! In The Clown, attraverso degli occhiali speciali, ci si trova faccia a faccia con spettacoli da gelare il sangue. Se ancora non ti basta puoi fare un salto anche nell’Hotel Psycho e anche alla casa degli zombie e sentirti proprio come tu fossi diventato uno dei protagonisti di The Walking Dead. Per risparmiare sui prezzi delle varie attrazioni, puoi usare la Vienna City Card. Il Prater: dai suoi musei al relax Il museo più famoso che troverai dentro il Prater è quello di Madame Tussauds, il museo delle cere. Al suo interno ci sono le statue di 150 personaggi famosi, tra cui quelle di Francesco Giuseppe e Sissi, ma anche Klimt e Mozart e i personaggi dello show business internazionale. La particolarità di questo museo è la sua interattività, che permette ai visitatori di giocare a calcio con Hans Karkl, dirigere un walzer insieme a Strauss o sfidare Einstein in un test di intelligenza. Orari di apertura: dalle 10 alle 18. Sembra incredibile, ma il Prater ha, al suo interno, sei milioni di metri cubi di verde. La sua via principale è lunga 4,5 km e costeggiata da 2500 alberi; un vero polmone verde in pieno centro città. Potrai percorrerlo a piedi, ma anche in bici, coi i pattini o il monopattino, o usare uno dei calessini che transitano al suo interno. Addentrandosi nel parco si accede a zone boscose e percorsi escursionistici, che conducono fino alla Freudenau e al laghetto di Heustadlwasser. Dove mangiare dentro al Prater? Se il clima lo permette, un pic-nic è la scelta da fare, per rendere davvero piacevole la pausa pranzo al Prater di Vienna. Il cibo potrai acquistarlo direttamente sul posto, dove troverai, nelle numerose bancarelle, le Langos (frittelle) o i tipici Würstelstand e la Haße (salsiccia calda). Se preferisci pranzare in un ristorante, nel Prater ce ne sono vari. Schweizerhaus, Stadtgasthaus Eisvogel (aperta dal 1805), Kolariks Luftburg e il Rollercoaster Reastaurant, dove il cibo arriva ai tavoli direttamente tramite delle montagne russe. Anche il vecchio castelletto di caccia del parco è stato valorizzato, e ospita un caffè, dove fare una merenda in una cornice imperiale. Ultima soluzione per pranzare dentro il Prater: fate un giro in carrozza per visitare il tutto, il tour è comprensivo di pranzo a base di stinco e birra, da gustarsi direttamente in carrozza. Il Prater di Vienna è un luogo simbolico e ricco di attrazioni tutte da visitare, dalla ruota panoramica agli spazi verdi, dal museo alle zone relax.
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