#La Maggica
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what's unique about diggia's rome accent or accents from that area in general? and what can i, with my untrained unitalian ears, listen out for to be able to tell it apart from other accents? thanks so much for all of your tips and explanations btw it's helping me a Lot 🫶
okay so. the accent from rome is quite easy to recognise (and make). people from rome also have the tendency, as many people from the centre and south of italy, to mix italian and dialect a lot.
here's a list of things that might help you recognise it: -when the c makes a soft sound, it becomes a sc (so dieci becomes diesci) -the double letters often get cut to singles (so birra for example becomes bira) this is quite easy to recognise -on the other hand, when there aren't double letters they are often added, even at the start of words (for example, la magica becomes la maggica) -the l often becomes a r - verbs get cut in half (fare -> fa', mangiare -> magna' etc)
here are some videos you can listen to, to kinda get how it sounds (x) (x)
roman dialect (or romanaccio) is the most common and used dialect in tv series and films, because of how close to italian it sounds, and has been for a long time, so a lot of common, "easy" words have bled in the spoken italian of people who are not from the region. Mo' (right now) and daje (forza) are commonly used everywhere, as many other words.
if you want to hear it in like, a tv series, the italian remake of skam is a pretty good choice. it's not strong, but it's there
diggia does not have thee strongest accent out there, but it is nonetheless very evident he's from rome.
instagram
this video is a great example, because bez does the roman accent at the end of the video so i think it's clearer how different it sounds from when he talks in his own accent
the video starts strong with ao and daje (staples of romanaccio that got into everybody's vocabulary), then there's the "non molla' " (if he went full dialect, diggia would have said nun molla', so he's mix and matching) and there's bez glorious "non te preoccupa' " (in italian it would be "non ti preoccupare")
i honestly don't know how useful this is, but i hope it will help you at least a bit!
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Filatelia filatelia sei la salvezza della patria mia 679
Il 6 maggio a Roma è stato presentato in pompa magna al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (by adolf ursen) un francobollo commemorativo del mancato aborto di Italo Foschi, ufficialmente ricordato come primo presidente della Maggica Roma calcistica, ma in realtà esponente di spicco del fascismo, dalle origini fino all’ultimo giorno. A Belluno e in tutto il Nord Est fu tristemente noto…
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Oggi è mezzo decennio senza mia mamma. È volato il tempo, ma gli ultimi momenti come i più belli sono ben nitidi nei miei ricordi. La voglio ricordare così, in quel Roma Inter del 27/03/2010, esattamente nove anni prima che morisse.
Quel giorno eravamo in tribuna monte Mario. Ci siamo abbracciati per tre volte: ai due goal (DDR e L. Toni) e al fischio finale. Stavamo per vivere un altro sogno, che poi fu soltanto sfiorato per pochissimo.
Mia madre è sempre stata al mio fianco quando giocava la Roma. Preferivo stare più con lei che coi miei amici. La sentivo più romanista di tanta gente che segue la maggica soltanto quando il vento soffia a favore. Con lei invece no, me la ricordo al mio fianco sia nei momenti di gloria che in quelli più drammatici, tipo il quasi fallimento della società post Ciarrapico. Lei seguiva le radio. Sapeva tutto. Era più facile che fossi io a chiederle notizie della squadra che lei. Lei, nella sua umiltà, mi chiedeva soltanto gli aspetti più tecnici e tattici perché: “io non ho giocato a pallone, magari ci capisco meno, ma secondo te quello è bravo? Secondo te l’arbitro ci ha visto giusto?” Se uno crede che una donna non può seguire il calcio, beh non ha conosciuto mia madre. Girava spavalda senza nessuna vergogna con la roba della Roma addosso: dalla giacca alla borsa, fino alla capigliatura rossa e le mesh gialle, lei non si nascondeva da nessuno. Faccia a faccia si misurava coi laziali e juventini e non ricordo nessuno che la odiasse. Lei stava al gioco, non era volgare, ascoltava e ribatteva. Ha campato per una vita intera a fianco di un laziale malato fracico, dunque era ben addestrata a saper confrontare e sfidare anche il suo peggior rivale. E ai derby, sapeste come lei gli teneva testa... Già, i derby li vivevo a casa, ciò che respiravo era talmente fantastico e surreale che non necessitavo di andare allo stadio: era giusto che il mio posto lo vivesse qualche altro sfegatato romanista. Io ero impegnato sul fronte domestico, a fianco di mia madre. È stato così sin da piccolino, quando fu lei a strapparmi da mio padre che mi voleva tifoso biancoceleste. Il retroscena della mia scelta risiedeva in un confronto tragicomico tra i miei. Iniziava dalle feste natalizie, con mio padre che tentava di sedurmi con “segui la Lazio, perché c’è Babbo Natale che ti darà tutto ciò che vuoi. La Befana non c’ha un soldo!” Dall’altra, mia madre, nella veste della Befana: “sono più buona e la roma è più forte e bella della Lazio. Perdono sempre e stanno in B!”
Mio padre me lo ricordo bene quand’ero piccolo, isolato nel salone a seguire la sua Lazio negli anni più bui, su Teleroma56, triste e incazzato. Quasi inavvicinabile. Empatia zero assoluto. Tutto ciò credo abbia spinto il sottoscritto a disprezzare tutto ciò che aveva a che fare col mondo-Lazio. Mia madre, dall’altra, seguiva la Roma con una radiolina rossa in un’altra stanza. Io preferivo stare con lei perché parlavamo e tollerava anche la mia vivacità.
Così è stato ogni sacrosanta Domenica: la tachicardia ad ogni urlo di Pato e poi negli anni a seguire anche di Zampa, au goal dei nostri eroi giallorossi, me li ricordo benissimo.
È nato così l’amore per la Roma per me, coi colori che incantavano i miei occhi e i cori del CUCS che cantavo a pappagallo, imparandoli quando trasmettevano la Roma in tv nelle partite di coppa, e mamma mi comprava le cassette per registrare tutte le partite della Roma. Mia madre era sempre lì, al mio fianco. Solo quando andavo allo stadio non era con me, ma sapevo che seguiva la Roma alla TV. Quella sua presenza costante l’ho voluta ripagare negli anni successivi, quando ero ormai cresciutello, portandola per la prima volta a vedere la Roma quando avevo circa 18 anni: la Roma di Zeman contro l’Inter di Ronaldo. La ricordo senza fiato una volta arrivata al gate della Tevere centrale. Quel “Che meraviglia” e il suo sorriso non me lo dimenticherò mai. Non riusciva a parlare per l’emozione. Quel giorno sarà indimenticabile per lei, anche se perdemmo 5-4. Da quel momento è voluta venire sempre con me. Tale era l’entusiasmo che parlò di queste esperienze anche ai suoi colleghi: uno di questi, carissimo amico di vecchia data, le regalò tanti di quei biglietti che ci permisero anche di seguire la Roma nell’anno dello scudetto, coronato in quel 17 giugno con quell’abbraccio intenso in lacrime, dove le ripetetti più volte: “ce l’abbiamo fatta, mamma, non ci posso credere!”
Non era la prima volta che vidi la Roma vincere lo scudetto: quello dell’83 l’ho vissuto da pupetto, girando sulla carrozzina proprio con lei per le vie del Fleming, noto quartiere laziale, dove i romanisti fecero l’incredibile ai danni dei laziali, ornando segnaletiche e serrande dei negozi con colori giallorossi. Potrei dire che da lì è iniziato il mio percorso con la Roma, conquistato da quei colori e tra le sue mani, e non c’è stato giorno senza lei che non la seguissi. E se nell’83, lei girò per il quartiere per respirare la gioia dei romanisti, io ricambiai il gesto portandola in ogni quartiere di Roma per tutta l’estate del 2001.
Tale è stato il nostro amore che non abbiamo mai perso una partita, amichevoli comprese, anzi a dire il vero era più facile vedere lei sveglia a guardare le partite estive alle 2 di notte che il sottoscritto (ve le ricordate le partite negli States durante l’era Pallotta?).
È sempre stato così. La Roma al di sopra di ogni cosa. Non mollò di un metro nemmeno quando le diagnosticarono il tumore e non stava molto bene: doveva presenziare a tutti i costi le partite, anche quelle allo stadio. Me la ricordo in quella di Champions, a Dicembre, dove camminava a fatica, tenendo stretto il mio braccio e tremava dal freddo, e io che le dicevo: “Non fa’ così, ma’, ora tocca il motorino! Sei forte! Tieni duro!” Quella è stata l’ultima volta che mamma ha visto la Roma all’Olimpico con me. Nei mesi successivi, durante le cure, cercava di seguirla in TV nonostante fosse a pezzi. Io ero sempre al suo fianco. Non giocavamo bene, c’era la Roma di Fonseca, orfana del suo amato Totti e prossima a salutare De Rossi. Erano intoccabili e sacri per lei, come fossero suoi figli. L’ultimo suo commento fu l’eliminazione agli ottavi contro il Porto: “Che amarezza. È una pena così.” Poi calò il silenzio.
Le cure troppo forti e forse azzardate, hanno portato via mia madre prematuramente il 27 Marzo del 2019 e hanno devastato la mia esistenza. La prima allo stadio senza di lei è stata un’agonia. Il Roma Napoli perso a 4-0 fu accompagnato da un mio tweet pieno di dolore e lacrime che non lasciò indifferente nemmeno il profilo ufficiale dell’AS ROMA, che l’ha voluta ricordare affettuosamente. Da tutta Italia ho ricevuto vicinanza. Fu una cosa bellissima che non dimenticherò mai nonostante il dolore terribile.
Ho provato ad alzare la testa solo pochi mesi dopo, tornando allo stadio, ma il vuoto è rimasto incolmabile. Nessuno ha saputo riempirlo. Purtroppo ci convivo con quel vuoto, per tutta la vita. Mia madre era, anzi è la Roma e lo sarà anche domani. Tutto ciò che indosso, che porto, che canto e che difendo, porta anche il suo nome. Ho imparato tanto da lei. Anche all’ultimo saluto, ho portato con me la sciarpa della Roma addosso e ho letto la lettera guardandola perdutamente in quella meraviglia di rose giallorosse che avevamo scelto assieme a mia sorella per coprire l’intero feretro. Il giallorosso erano i suoi colori e come tale andava ricordata così. Porto sempre qualcosa di lei quando gioca la Roma. Lo faccio all’Olimpico come l’ho fatto al Puskas Arena. Non esiste che veda la Roma senza mia madre. Continuo a ripeterlo anche oggi, a distanza di 5 anni che è volata via. Lei è qui. Lei è la Roma, per me, anche se mi sento terribilmente da solo quando non sento il suo abbraccio. Una cicatrice vivente che resterà incisa per tutta la vita.
Ciao Ma’
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@larruffata la Roma ha i colori più belli.
La Roma nun se discute. Se ama!
Roma fans sing “Roma Roma” acapella (source: @/OfficialASRoma)
Roma x Empoli - 03.10.2021
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BASIC MÅNESKIN'S ROMAN/ITALIAN SLANG DICTIONARY:
So, I've noticed that lots of people are interested at learning some italian because of Måneskin. The thing is, they often use Roman dialect or italian slang, and some words can be lost in translation. So here are some of the most common words that I've heard them say. As you'll notice, most of them are slur/swear words, but that's because italian has a myriad of swear words, it's just how we communicate.😂
A regà/ regà! (in the roman dialect people often use 'A' in front of words as an intensifier/to add emphasis): Hey guys!
A bbello(M)/A bbella(F): Hey handsome.
Ahò/Aò: can't really be translated; very popular way to address someome, used in a wide range of occasions. For instance if you're walking with a friend, and they walk in the wrong direction, you can say "Aò, where are you going?".
Ammazza aò: can't really be translated; expression of surprise/astonishment/wonder.
Aridaje: closest translation is "oh, not again", expression used with an annoyed/bored tone.
Avoja: closest translation is "yes, of course" (emphasized). For instance, if a friend asks if you want some water after you went running, you answer 'Avoja, I'm so thirsty'.
Bella (lit. beautiful): 'sup!
Bono(M)/ bona(F): hottie, good looking.
Bonazzo(M)/ bonazza(F): same as 'Bono' but emphasized.
Caciara: confusion, noise, bustle.
Caciarone: cheerful and noisy person (affectionate or derogatory).
Cesso (lit. toilet): ugly looking person.
Che palle (lit. bollocks): bummer, what a bore.
Coatto: basically the roman equivalent of a Chav.
Cojone (italian: coglione): asshole, jerk.
Daje: closest translation is "let's go!" or "come on!"
Eccallà (italian: ecco quì): there you go.
E 'nnamo (italian: e andiamo): let's go!
Esse de coccio (lit. being made of earthenware): being dense, thick.
Fregno(M)/ fregna(F) (lit. vagina): hottie, good looking person.
Grazie al cazzo (lit. thanks to this dick): no shit.
La maggica: the magical, affectionate way AS Roma supporters use to call their football team.
Ma chittesencula? (lit. who will f*ck you in the as*?): closest translation is "I couldn't care less about you"
Manzo (lit. beef): male hottie
Me cojoni (lit. my nuts): closest translation is "oh wow, I don't believe it", expression of stupor, bewilderment.
Mò (italian: adesso): now, right now.
Monnezza (italian: immondizia): trash, garbage
Mortacci/ Li mortacci tua (lit. The soul of your dead relatives): very important and common roman interjection, not necessarily directed to a person, mostly used in a derogatory way but also in an affectionate way.
'Na cifra: closest translation is "a whole lot of", "plenty of". For instance if someone asks you if you had fun at the concert yesterday, you answer "'Na cifra!"
No vabbè (lit. no, whatever): expression of bewilderment, surprise, closest translation is "I can't believe it!"
Oh cazzo! (lit. dick): oh shit!, oh fuck!
Pazzesco: insane.
Porca puttana: holy shit, bloody hell.
Rompere il culo (lit. to break the ass): to kick ass
Rompersi il cazzo (lit. to break my own dick): to get tired/bored. For instance, you can say "Me so rotto er cazzo" when you are annoyed or bored.
Sborone: a person who's a show-off.
Spaccare (lit. to break something): to rock it, to kill it.
Sticazzi (lit. these dicks): closest translation is "IDGAF". For instance, someone if someone tells you that Prince William got married, but you don't give a sh*t about him, you answer "E sticazzi!". Sticazzi state of mind.
Stocazzo (lit. this dick): it's not the singular form of 'sticazzi', but it has a whole different meaning. Ikd how to explain it but it can be used as an answer in various circumstances, like to express surprise/admiration ("I got employed at NASA" "Stocazzo!") or to express disbelief ("I had a one-night stand with Victoria" "Seh stocazzo!) but also in other occasions.
Vaffanculo: one of the most important and vital words in italian; fuck off!
Ps. Feel free to add more words, I just put the first ones I could think of. Also tell me if I made mistakes or you have better definitions.😁
#is this a mini version of urban dictionary?#roman dialect is the best#coattizer#maneskin#måneskin#damiano david#victoria de angelis#thomas raggi#ethan torchio#italian#but also roman#urban dictionary#dictionary#rockstars#rock n' roll never dies#accendiamo le valvole
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La vera Magia
La famiglia Madrigal vive in una casa maggica - confidenzialmente chiamata casita - ed è maggica essa stessa. Nel senso che ogni suo membro possiede un talento che nessun altro ha. Fa eccezione la dolce e occhialuta Maribel. Lei non ha alcun potere speciale. O forse sì. Perché quando la magia si trova sul punto di scomparire, è proprio lei a riattivarla. Ridotta ai minimi termini, questa è la trama di Encanto, l’ultima pellicola animata della Disney. I difetti son quelli di sempre: la mania di cantare a ogni piè sospinto; e purtroppo un finale che banalizza il climax della vicenda. Però le invenzioni visive non sono male. I personaggi, poi, sono tutto azzeccati. Le gag infine non mancano. Il sugo è il medesimo assaporato in altri film. Il protagonista è sempre qualcuno alla ricerca della propria identità, o meglio del proprio posto - ruolo, se preferite - nel mondo. Mirabel getta in faccia a ogni membro della propria famiglia una grande verità, tolta l’importanza della famiglia, ed è che a volte la perfezione, ciò che sembra perfetto, qualche crepa la nasconde. L’importante è prenderne coscienza, e non ignorare queste crepe. Occorre anzi accettarle. Per concedersi una seconda possibilità, poi una terza e una quarta, e via di questo passo. Questo è il vero Incantesimo. La vera Magia della Vita.
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Giorno di lutto per me. La maggica se ama, nun se critica, ma per i prossimi anni farò finta che le partite dell'AS Roma non esistano, indipendentemente dai risultati.
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That moment when Conte non usa più il colore verde ma lo sostituisce con il giallo, unendo così giallo, arancione e rosso che indicano soltanto una cosa: la maggica.
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La ricetta maggica
di Trilussa
Rinchiuso in un castello medievale
er vecchio frate co' l'occhiali d'oro
spremeva da le glandole d'un toro
la forza de lo spirito vitale
per poi mischiallo , e qui stava er segreto,
in un decotto d'arnica e d'aceto.
E diceva fra sé: ─ Co' 'st'invenzione,
che mette fine a tutti li malanni,
un omo camperà più di cent'anni
senza che se misuri la pressione
e se conserverà gajardo e tosto
cór core in pace e co' la testa a posto.
Detto ch'ebbe così, fece una croce,
quasi volesse benedì er decotto;
ma a l'improviso intese come un fiotto
d'uno che je chiedeva sottovoce:
─ Se ormai la vita è diventata un pianto
che scopo ciai de fallo campà tanto?
Devi curaje l'anima. Bisogna
che, invece d'esse schiavo com'è adesso,
ridiventi padrone de se stesso
e nun aggisca come una carogna
pe' ritrovà la strada nun je resta
che un mezzo solo e la ricetta è questa:
«Dignità personale grammi ottanta,
sincerità corretta co' la menta,
libbertà condensata grammi trenta,
estratto depurato d'erba santa,
bonsenso, tolleranza e strafottina
(un cucchiaro a diggiuno ogni mattina)».
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Antonio se la tira come un Grifondoro, finalmente è entrato nello spirito giusto.
Dopo di che un gatto fantasma entra in cucina. Va bene.
Poi, dopo essersi lavato e cambiato, fa i compiti insieme a Giorgia. Ma la smettete di essere così responsabili? Le vostre versioni adulte sono molto più casinare di voi.
Ma lasciando stare i Grifondoro, volevo farvi vedere i loro acerrimi rivali, ovvero i Serpeverde:
Sono: Alessandro (so che molti di voi lo vedono nei corvonero, e starebbe da Dio anche lì, ma non potete levarmi l’aesthetic di Sandrino serpentello), Lucia (con una capigliatura diversa, voglio credere che il look da modella D&G l’abbia assunto solo in età adulta), Marco ed Edith. NB: in realtà avrei visto bene anche altri personaggi nei serpeverde (tipo Giorgia che secondo me oscilla tra i grifondoro e i serpeverde), ma quelli che vedo meglio nella casa degli ambiziosirosiconi sono loro 4.
Loro abitano nel quartiere dei vampiri, perché a Glimmer Brook c'erano solo 2 lotti disponibili (in realtà 4, ma non ho voglia di sfrattare i townies), perciò Grifondoro/Tassorosso staranno in quello scenario, mentre Serpeverde/Corvonero a Forgotten Hollow.
Qui tutti guardano male Marco che se la mena: “Che schifo sembri un raccomandato dei Grifondoro”. Cosa abbastanza plausibile visto che i suoi colori preferiti sono oro e rosso, e il suo “simbolo” è un leone alato, ma SHHHHHHH.
Arrivati nel regno magico tutti si guardano male. Finalmente lo spirito giusto dei serpeverde.
Qui un po’ di screen di gente che si fa trasformare in mago/maga
E Alessandro davanti al portale magico che ignora tutti e si mette a fare i compiti.
OK. Ti facevo secchia, ma non fino a questo punto.
Ai Grifondoro non va bene che io stia cagando per 5 minuti i Serpeverde, e arrivano nel Regno Magico... con outfit inventati da loro perché io mai nella vita li ho vestiti così?
E Marco anche qui si mette a dormire sulle panchine. Ovviamente.
Dovrei trasformare anche gli altri 2 in incantatori, ma Flavio sta facendo il suo primo duello e non posso perdermelo. Tra l’altro sta affrontando lo stesso sim che prima ha sfidato Antonio.
Flavio sei una pippa. Mi disp.
Ovviamente poteva mancare Antonio Potter all’appello? Certo che no. Pure lui vestito a caso, con gli orecchini stile cattivo di Sailor Moon
e con una bacchetta CHE NON HO MAI VISTO, DOVE L’HAI PRESA ANTONIO?
Nel frattempo pure Edith è diventata maggica come ‘a Roma /.../
Antonio incrocia Alessandro, ed io penso ad una cosa sola:
E con una certa nonchalance si siede vicino a Marco e Lucia.
Poi se ne va a duellare in cortile.
E vince un’altra volta. E fa il figo, come un vero raccomandatoGrifondoro.
Poi si volta e guarda Alessandro.
MMMMMMMMMMMMMM
Finalmente anche Sandrino è diventato incantatore, siamo sempre più vicini allo scontro tra lui e Totò
Nel frattempo Lucia è andata a parlare con Antonio.
In autonomia.
Senza che le avessi detto di fare nulla.
Il bello è che manco lo conosce Antonio.
Cioè ha scelto liberamente di presentarsi a lui.
OK. QUESTE COSE SONO IMPORTANTISSIME.
Lucia poteva presentarsi a chiunque, chiunque vi dico. E ha scelto LUI.
Sì ok mi emoziono con poco, ma l’autonomia dei sim regala gioie.
Nel frattempo arriva anche Flavio, quasi come se avesse annusato il pericolo di non finire insieme ad Antonio in questa partita.
E Lucia mostra una strana espressione soddisfatta.
STO MALE. COSA STA SUCCEDENDO.
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Bagnino al lido fuori stagione - we’re back after this
Eeee si arriva nella maggica Roma
Arrivano che sono praticamente le 4 del pomeriggio tra una sosta e l'altra
E c'hanno fame
Ma prima devono beccare il tipo che li ospita
“è un amico di mio cugino, ha detto che i coinquilini non ci sono” “e dov'è” “….” “Chiamalo va’”
Nel frattempo Ermal contempla il cellulare come se gli avesse fatto un torto personale
È che Fabrizio gli aveva intimato di avvisare appena sarebbero arrivati iper eccitato che boh per un momento Ermal si era lasciato trasportare
Cioè come fai a resistergli oh dai
Però adesso,,,,,,che fare?
“chiamalo” sentenzia una voce al suo fianco. Andrea gli fa prendere un coccolone che chettelodicoaffà Ermal manda un urlo very virile
“andrè ti devo attaccare un campanello”
“si però prima chiamalo. Si vede che vuoi chiamarlo. Tanto vale che lo fai”
Ora. Non è che non volesse.
(e non è che Fabrizio non gli avesse detto almeno tre volte “Oh QUANDO ARRIVATE ME CHIAMATE VE FACCIO FARE ER GIRO DE ROMA, CAPITO? MI RACCOMANDO CHIAMA”)
Però,,,, , ,,, ,,,, ,,, ,, ,,,, , , ,, ,, magari lo diceva per dire
Magari non era il caso
Magari
“magari te dai na’ mossa Paolì” esclama la voce soave di Anna che lo riporta alla realtà “c'ho fame”
Arrivano a casa der cuggino de paolino, tale Robero detto “Sceriffo”
E Ermal ancora non ha chiamaro Fabrizio mannagg tu vedi a questo
Fortuna che i deus ex machina le coincidenze esistono perché mentre Ermal parlotta con Marco sul da farsi a Roberto squilla il cellulare e “Fabbrì!! Bella fratè, sto co'ddei pischelletti pugliesi cugini di Giovanni er Caciocavallo…..seh, uno se chiama Ermal, come lo sai…come li conosci…si stiamo a casa…va beh ci vediamo dopo, cià”
Il sangue di Ermal ghiaccia nelle vene che boh Roma come er paesino
“ma potevate dire che eravate amici di Fabbrizzietto oh”
Eeee,,,,, già,,,,, amycy
“vabbé comunque se andiamo a mangià dar porchettaro qua sotto tra mezz'ora ce raggiunge”
E annamo a magnà dar porchettaro prima che anna magna a noi
Ermal, che già stava come stava dopo quel pacco di Oreo che forse davvero non era il caso, ora ha lo stomaco così chiuso che pare il cervello di Salvini
E sta là a guardare i compagnucci suoi rifocillarsi e tornare sempre più umani
Si sta quasi rilassando, tra una cazzata di Vige e una battuta di Marco, quando si sente tirare indietro dal qualcosa e quasi cade dallo sgabello
Ha riconosciuto il profumo prima ancora di vederlo Amortentia LEVATE
Insomma prima che potesse capirci qualcosa Ermal viene girato, messo in piedi, ABBRACCIATO, e mollato perché adesso guarda Fabrizio salutare Andrea
e all’improvviso realizza che FABRIZIO era nei suoi stessi tre metri e tutto quello che voleva era appiccicarsi a lui tipo Koala sichiamaCIUFFO
quindi ovviamente si alza e va nella direzione opposta
“ma è uscito senza cappotto?” “eh, voleva prendere aria” “voleva prendere n’accidente”
perché è sempre gennaio anche a Roma e stanno si e no 10 gradi
Marco e Anna (e il paninazzo) si scambiano uno sguardo di intesa CAPISC CAPISC--CAPISC CAPISC e Marco si alza a bloccare Fabrizio che stava giusto uscendo per raggiungerlo
“NON TI PREOCCUPARE GLIELO PORTO IO” e ruba il giaccone da mano per portarlo al suo amico
perché he would have his back sia contro le malattie sia contro i cuori spezzati
e se le prime si possono evitare mentre i secondi no, può fargli compagnia mentre aspettano che la tempesta passi
“se mi hai fatto venir fino a Roma per morire di polmonite ti ammazzo”
ma Ermal non lo caga neanche, impegnato com’era a farsi i km davanti alla paninoteca kebbabbara abusiva
perché credeva di essere pronto e di exere FRT e tutte quelle cose ma non lo era e se d’estate era bello bellissimo, d’inverno con il naso rosso e la sciarpona era di un softness illegale
erano due womini che cavolo non dovevano essere soft (e invece si ICSDI)
e poi c’era il dettaglio che,,,,,come dirlo senza sembrare needy e clingy,,,,,,,,,,,,
“pare che s’estate io mi sia limonato col gemello”
“te piacerebbe che avesse un gemello”
“..................”
“...”
“DICEVO, ti sembra normale? come se non fossi nessuno? e voglio dire, è giusto, non è che mi aspettassi chissà cosa, però NO.”
“WOW such eloquenza”
“ma come cazzo parli”
però nel mentre di questa big convo tra intellettuali gli altri finiscono di magnare e decidono di raggiungerli
La situazione sarebbe divertente se non fosse così tragica, perché Ermal diventa più dritto di un polaretto appena Fabrizio si fa vedere
E praticamente passa la serata in silenzio mentre fanno fare loro un giro sfruttando le poche ore di luce che ancora c'erano
E FabrizioVirgolaChescemononèVirgola se pure si rende conto che c'è qualquAdra che non cosa non lo fa notare, perché passa il tempo a scherzare con Andrea e Roberto
Ermal non ha più dubbi su se quel viaggio fosse un errore o meno: ne era certo
La notte crolla a dormire solo perché non chiudeva occhio da due giorni
(E GRAZIE AL CAZZO CHE TI PARE TUTTO UNA MERDA NON DORMI E NON MANGI KIDS NON SEGUITE IL SUO ESEMPIO)
Sarebbero stati là un altro giorno e un'altra notte per ripartire il giorno dopo, quindi mentre Ermal era distratto a fare l'emo, Fabrizio e Marco si mettono d'accordo per il giorno dopo
E insomma alle 11 di mattina casa di Roberto è invasa da GENTE e Ermal si sveglia con qualcuno che canta l'inno nazionale a squarciagola CHE COS
Turns out, tutta la compagnia di Fabrizio era là per tenerli occupati perché Bizio lavorava però ci teneva che stessero presi bene
Ermal vorrebbe uccidere tutti ma di più Fabrizio
Ma poi Anna gli molla una tazza di caffè in mano e "....okay"
"ma quindi tu sei Ermal?" "Quell'Ermal?" "Iiih c'è Ermal" "maronn ti facevo più bello" e altre frasi simili vengono emesse mentre Ermal sorseggia il suo caffè e medita l'omicidio e ovviamente il suo cervello non traduce il GUARDA CHE I SUOI AMICI TI HANNO RICONOSCIUTO DALLA FACCIA VEDI QUANTO CAZZO PARLA DI TE
E passano la giornata a vedere le cose classiche il colosseo piazza Navona cose romane deqqui cose romane dellà romaneggiando in mezzo ai cinesi e le loro attrezzature da turismo strane
(anna e Marco ne hanno approfittato per farsi fare gli scatti bellini da Andrea che oh, già che ci sei)
E tutti vanno abbastanza d'accordo tutto sommato gli amici di Bizio sono simpatici quanto quelli al mare
*send a kiss to the sky* for Claudio che è disperso in Conservatorio
E Ermal mano a mano si rilassa perché Roma è bellissima e si sta divertendo con i suoi amichetti
Avevano anche mangiato dei biscotti buoni al ghetto ebraico e pure lui che non piacciono i dolci ne ha presi un paio
Ma poi, mentre si dirigevano a Villa borghese perché Anna ci teneva a vederla e si era alleata con Andrea (non Vige, uno degli amici di Fabri), Bizio li ha raggiunti e Ermal ha ricominciato a sentirsi Un Pochino Malino
Perché arriva e sembra iper intenzionato a voler parlare con lui e chiede come va questo e quello e chiede della gente del lido e di cose
E Ermal risponde perché non ha senso non rispondergli e si rilassa al punto che sembra essere tornati ad Agosto
Ridono - Ermal ride per la prima volta di gusto da quando erano arrivati- e Fabrizio gli racconta della sua audizione per la casa discografica
"quindi ti ha sentito cantare qualcun'altro, finalmente" "eh ma se non m'avessi dato la spinta tu non c'avrei manco provato"
No ma dico. Ti pare il caso di dire ste cose
È ormai sera, sul Trastevere, i loro amici più avanti a dire e fare cose, e Fabrizio se ne esce con NONSCIALANZ con roba simile no ma certo
E Ermal dimentica letteralmente tempo e luogo perché rivede lo stesso ragazzo timido che durante l'estate si divertiva a rispondere ai suoi dispetti e oh no, zitto cuore che non è il momento
Fabrizio gli prende il polso con delicatezza e lo conduce per un vicolo più tranquillo, lontano dalla via principale e dalla gente
"che c'hai?" "Non c'ho niente, torniamo dagli altri" "t'ho dovuto cavare a forza due parole, qualcosa c'hai per forza. Sono io? Ti senti male? È successo qualcosa?"
E Ermal: scoppia
"Si." "si cosa" "si tutto. Si sei tu. Si mi sento male. Si è successo qualcosa. Si. Sono passati mesi e ancora non riesco a smettere di pensare a te e a quest'estate e non è normale e non è giusto perché tu la tua vita l'hai portata avanti mentre io rimango indietro come un coglione. E visto che ci stiamo dicendo le cose, ti dico pure tutto il resto. Ti dico quanto mi dia fastidio che tu, tutto imbaccucato riesca comunque a essere più bello di letteralmente chiunque altro. E mi urta da morire il tuo accento romano perché ero riuscito a smettere di usarlo ma adesso ricomincerò a farlo e quindi sarai nel mio cervello ancora di più e non va bene quando qualcuno lo devi dimenticare non va----" ma il suo sproloquio non ha fine
Tornano qualche tempo dopo dai loro amici e Ermal è chiaramente s p i r i t a t o, saluta tutti velocissimamente prima di infilarsi nel portone
Anna è pronta a menare le mani ma Marco la ferma
Perché guarda in faccia Fabrizio e pure lui pare più dellà che deqquà
E mo'?
Mo' niente, aspettiamo che Ermal si ripigli
Il giorno dopo riparte e Ermal prende il volante perché comunque non avrebbe dormito e gli serviva impegnarsi in qualcosa
Marco non è che fosse così certamente certo di mollargli la macchina
Però va beh, si mettono in viaggio e sono in macchina da un bel po'.
Vige e Paolino beatamente dormienti a creare il simbolo dell'armonia
Anna comodamente sistemata sulla spalla di Andrea con il cappotto di Ermal a far da cuscino
Marco stesso si è abbandonato in un pacifico sonnecchiare mentre il freddo mattino di gennaio si trasforma in pomeriggio
E poi una voce proveniente dall'oltretomba spaventa tutti
Beh, non dall'oltretomba, ma insomma
È Ermal. Ermal molto fortunato che stia guidando perché in ogni altro caso lo avrebbero gonfiato di botte
Ermal totalmente inconsapevole del volume con cui aveva esclamato quelle parole
"FABRIZIO MI HA BACIATO"
Eeeeeee sipario? Si? No? Who knows? Dedicata a @estefra , anche se non era quello che volevi (sorry for that)
#metamoro#bagnino al lido!au#bagnino! fabrizio#bagnino fuori stagione#ermal meta#fabrizio moro#cliffhanger?#chissà se mi cagherà qualcuno a quest'#ora#diamo la colpa a giannelli e al volley italiano#almeno ho pubblicato#mi odiate?
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Sì 'na gioia 594
Pensate un po’ se ottant’anni fa i gatti avessero fatto la stessa cosa sui treni in partenza per Auschwitz … Un altro treno lo prenderà lo sfortunato Josè Mourinho, allenatore in andropausa, cacciato a calcinculo dalla maggica Roma. Oh come sono lontani i tempi in cui vinse tutto all’Inter, mentre Moratti e i giocatori sollevavano la Coppa, il portoghese si era già accordato con il Real. Non…
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@biancanere eccoci, vediamo se ne cavo qualcosina per l’autostima! le 5 cose che mi piacciono di me: 1 Autocontrollo: quando mi fanno girare i nervi alzo spesso la voce, soprattutto con determinate persone, ma in realtà quando mi incazzo sul serio... non mi piace per niente. Spesso e volentieri sono molto zen sulle reazioni ad attacchi personali ed alle mie idee ma in realtà il mio autocontrollo sta nella forte determinazione a non voler fare del male, non solo fisico, perché non sopporto l’idea di nuocere a qualcuno, tanto che quando mi incazzo sul serio, rompo le cose per sfogarmi, ma solo le mie :P sarò matto per molti ma preferisco sfogare la rabbia così o in modi più costruttivi che accanirmi con altri esseri viventi. 2 Gentilezza: sono sempre gentile fino a che qualcuno non si dimostra di non esser degno di rispetto alcuno. 3 Ascoltare: potrei passare giorni interi ad ascoltare, dai problemi personali alle opinioni differenti dalla mia (se il registro della discussione è giusto, vedi punto 2) e dato che baso i miei rapporti con le persone sulla fiducia, mantenere segreti non è di certo un problema. Credo che la mia propensione ad ascoltare sia anche la base della mente aperta, anche se ammetto che sono molto scettico sulle “cose poco razionali”, insomma se ad una conclusione non ci si arriva con la logica, non la considero moltissimo. 4 pare che sia bravo ai fornelli ed in generale a mischiare sapori, probabilmente ho avuto degli antenati alchimisti ù_ù 5 quando metto passione in qualcosa che faccio ce la metto fino all’ultima risorsa di forza che mi rimane e credo si percepisca e coinvolga, almeno ci spero, oppure mi han sempre detto un sacco di balle XD non taggo nessuno perché il timore di stressare le madonne al prossimo mi rende il disagiato sociale che sono <3
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basta questa partita la deve vincere la roma, faccene 5 maggica
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No bevuto niente! Soltanto aspirato una buona e sana polverina MAGGICA
Okay. Ora posa la polverina.
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Ho perso la testa ( per il @lorepelle7 😍)💛❤️ • • • • • • #maggica #roma #amor #lorenzopellegrini #capitano #core #grazieroma #romacapitale #cittaeterna #happybirthdaytome #compleanno #birthdaypresent #buoncompleannoame #friends #bestfriends #amici #grazieamici #amicimiei #vevojobene #love #instalove #instaroma #instagram #picoftheday #instabirthday #picoftheweekend #birthdaypic #igers #igersitalia #igersroma https://www.instagram.com/p/CKuLmO5h-wq/?igshid=1j69okfzcs62a
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