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Monna Lisa influencer
Visit Italy lo ha rifatto nuovamente.
Ha creato una nuova campagna di promozione del territorio italiano a livello turistico utilizzando la ragazza di un'opera d'arte di un artista italiano come sua personal influencer.
Per il 2023 la testimonial è stata Venere de La Nascita di Venere di Sandro Botticelli (@venereitalia23): la protagonista del quadro è stata presa è inserita nel contesto italiano, abbigliata in vestiti moderni, per la creazione di contenuti social.
Per il 2024, invece, la testimonial scelta è monna* Lisa de La Gioconda di Leonardo da Vinci (@monnalisareal). Qui la comunicazione è stata effettuato creando una modella fittizia mediante l'intelligenza artificiale, che sta prendendo sempre più piede in tutti gli ambiti senza essere stata veramente normata.
Il lancio della nuova campagna di promozione del territorio italiano dal punto di vista turistico di Visit Italy è avvenuto a New York, tramite il billboard a noleggio di Times Square, con lo slogan:
I'm coming back to Italy. — Monna Lisa
Ma se monna Lisa, che risiede al Louvre (Parigi, Francia), sta tornando in Italia, perché la sua campagna inizia da New York? Come ci si è ritrovata nella Grande Mela?
Tra i commenti del video del lancio, vi è quello di un utente che domanda:
Quindi, probabilmente, la prima fermata sarà quella della tua città natale, Firenze?**
Cosa che avrebbe molto senso, in una narrazione corretta. Ma lo storytelling non è il punto forte di questa campagna e, infatti, troviamo subito monna Lisa in una trattoria a Roma, davanti a un piatto di pasta alla carbonara accompagnato da un calice di vino bianco.
Monna Lisa "esplora" un po' Roma, poi "vola" a Napoli e a Milano, e solo come quarta tappa si ritrova a Firenze.
Al di là dell'utilizzo dell'IA — conveniente solo per abbattere i costi d'ingaggio di una modella e/o attrice disposta interpretare monna Lisa in questa campagna e di trasferte della ragazza scelta e di anche solo una piccola troupe — e dell'assenza di un vero e proprio storytelling per raccontare l'Italia a chi vi pianifica il proprio soggiorno, i post proposti alla community di Instagram, ancora una volta, non raccontano nulla dell'Italia, preferendo invece optare per avvicinare il pubblico con i classici cliché a cui già i turisti sono abituati.
* Monna · /mòn·na/ · sostantivo femminile — Abbreviazione di madonna ‘signora’, titolo che nel basso Medioevo si usava premettere al nome; più tardi, e ancora oggi, può conferire un sapore scherzoso di fiaba.
** Tradotto dall'inglese, So probably the first stop should be by your hometown Florence?
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#myriamystery#rì sir8#katnisshawkeye#myriam sirotto#myriamagic#myriamworlds#myriamworld#influencers#about AI influencers#sulle influencer IA#Visit Italy#promozione dell'Italia#Italia promotion#visita l'Italia#Italia#Bel Paese#“Italy is my favorite country.”
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Jacques-Louis David - Parigi - Malmaison - Napoleone valica il Gran San Bernardo - 1803
Napoleone ha costituito uno spartiacque nella storia d’Italia: la generazione cresciuta sotto il suo dominio ha sviluppato ideali che hanno portato al Risorgimento.
La storia della letteratura italiana, ai cui albori vi è la volgarizzazione del latino soprattutto in chiave goliardica e l’influenza di altre culture (Chretien de Troyes e i minnesanger cortesi) può essere descritta secondo le seguenti tappe.
1059 - Il normanno Roberto il Guiscardo riceve dal Papa il potere sull’Italia meridionale
1077 - Gregorio VII accoglie a Canossa Enrico IV all’apice della lotta per le investiture
1095 - Urbano II lancia la prima crociata, atto di forza politica dopo aver prevalso sull’Impero nella lotta per le investiture.
1168 - Fondazione di Alessandria
1176 - Federico Barbarossa sconfitto a Legnano dai Comuni della Lega Lombarda. Da quel momento l’Italia del Nord, in assenza di sovrani, è territorio dei Comuni.
1189 - Terza crociata con Filippo Augusto di Francia, Enrico I d’Inghilterra e Federico Barbarossa
1202 - Nella quarta crociata, Zara viene assediata a vantaggio di Venezia
1220 - Nipote del Barbarossa e figlio dell’ultima esponente dei Normanni di Sicilia, Costanza d’Altavilla, Federico II è eletto imperatore. Si sviluppa la scuola siciliana (Cielo d’Alcamo, Giacomo da Lentini) in un ambiente di confluenza fra la cultura araba filosofica e scientifica e quella normanna e cavalleresca: l’amor cortese è ideale, non reale.
1224 - Cantico della Creature (San Francesco)
1260 - Nella battaglia di Montaperti, i ghibellini prevalgono sui guelfi a Firenze, ma Farinata degli Uberti impedisce la distribuzione della città.
1266 - Carlo d’Angiò, fratello di Luigi IX, sconfigge Manfredi a Benevento. Gli Angioini dominano l’Italia meridionale.
1277 - dopo la battaglia di Desio, i Visconti a capo del Comune di Milano
1282 - I siciliani, dopo il trasferimento della capitale da Palermo a Napoli, insorgono nei Vespri.
1284 - Pisa è sconfitta da Genova nella battaglia della Meloria
1289 - Con la battaglia di Campaldino sono i guelfi a prevalere a Firenze
1301 - Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello, favorendo i Neri, entra a Firenze. Dopo aver mandato in esilio l’amico Guido Cavalcanti e il cognato Corso Donati, Dante è esiliato a sua volta mentre è a Roma in una ambasceria con Bonifacio VIII. A Firenze domina l’amor gentile (“Tanto gentile e tanto onesta pare”).
1306 - 1321 Divina Commedia
~ Tu sei il mio maestro e il mio autore
~ l’amico mio e non de la ventura
~ nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria
~ divenir del mondo esperto de li vizi umani e del valore
~ loco d’ogni luce muto
~ la gente nova e i subiti guadagni
~ Libertà va cercando ch’è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta
~ State contenti, umana gente, al quia; ché se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria
~ facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sè non giova, ma dopo sè fa le persone dotte
~ Credete Cimabue nella pittura, tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, si che la fama di colui è scura
~ Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale
~ I' mi son un che, quando / Amor mi spira, noto, e a quel modo / ch'e' ditta dentro vo significando
~ O voi ch’avete li ’ntelletti sani, mirate la dottrina che s’asconde sotto ’l velame de li versi strani
1338 - Il Canzoniere (Petrarca), opera che non presenta più l’anelito mistico medioevale della Commedia, ma proprio per questo risulta connotata da una malinconia che segna la fine di un’epoca. L’amore di Petrarca è platonico, incapace di esprimere la vita vera eppure è più partecipato della lezione stilnovista.
~ E veggio ’l meglio, et al peggior m’appiglio
~ Italia mia, benché 'l parlar sia indarno
Solo et pensoso
Solo et pensoso i piú deserti campi / vo mesurando a passi tardi et lenti, / et gli occhi porto per fuggire intenti / ove vestigio human / l’arena stampi. / Altro schermo non trovo che mi scampi / dal manifesto accorger de le genti, / perché negli atti d’alegrezza spenti / di fuor si legge com’io dentro avampi: / sì ch’io mi credo omai che monti et piagge / et fiumi et selve sappian di che tempre / sia la mia vita, ch’è celata altrui. / Ma pur sí aspre vie né sí selvagge / cercar non so ch’Amor non venga sempre / ragionando con meco, et io co’llui.
1349 - 1351 Decameron (Boccaccio), eredità dell'enciclopedismo classico (Ovidio) e medioevale (Novellino), testimonianza della Peste nera, ma anche espressione di un mondo nuovo, lontano dagli ideali cavallereschi e dal misticismo medioevale, capace di aprirsi alla società comunale e borghese del tempo. Personaggi delle novelle sono: il mercante abbindolato Andreuccio da Perugio, l’innamorato Federigo degli Alberighi, Nastagio degli Onesti e il suo amore tossico, il venditore di reliquie Frate Cipolla, ….
1378 - tumulto dei Ciompi
1381 - Venezia e Genova si scontrano nella battaglia di Chioggia
1434 - Con il rientro dall’esilio a Venezia, Cosimo il Vecchio estende il potere dei Medici a Firenze. Per contrastare i dissidi fra le fazioni comunali, emergono le Signorie.
1454 - Con la Pace di Lodi, la Milano di Francesco Sforza, Venezia e la Firenze di Cosimo il Vecchio creano le condizioni per lo sviluppo del Rinascimento.
1478 - Congiura dei Pazzi
1483 - Orlando innamorato (Boiardo)
1490 - “Chi vuol essere lieto, sia. Del doman non c’è certezza” (Lorenzo de’ Medici). Le rime di Lorenzo, l’erudizione di Poliziano, la concretezza di Leon Battista Alberti rappresentano l’apice dell’Umanesimo prima che le vicende politiche ne decretino la fine.
1494 - Calata di Carlo VIII poi sconfitto a Fornovo, chiamato da Ludovico il Moro. I francesi, finita la Guerra dei Cent’anni, si rivolgono ad un’Italia ricca e divisa.
1498 - Morte di Savonarola
1513 - Il principe (Machiavelli, tanto homini nullum par elogium) in cui sono affrontate, senza vincoli morali, le virtù - quelle del leone e della volpe - che possono condurre alla nascita dello Stato. Ciò che stava avvenendo presso gli altri Paesi europei e non accadrà in Italia.
"Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch'io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro".
1516 - Orlando furioso (Ariosto). È il poema dell’immaginazione, dell’ironia, della fantasia: dipinge un mondo cavalleresco consapevole della sua fine, ma senza lo scherno di Cervantes che scriverà cento anni dopo, nel mondo successivo a Lepanto e alla scoperta dell'America. Senza valori cortesi o cristiani, con la perdita della ragione di Orlando sentenzia in metafora la fine del Rinascimento.
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto”
1518 - Mandragola (Machiavelli)
1525 - Prose de la volgar lingua (Bembo)
1526 - Sonetti lussuriosi (Aretino)
1528 - Il cortegiano (Castiglione)
1530 Carlo V e Clemente VII (Giulio de’ Medici) ripristinano il potere dei Medici a Firenze. Ricordi (Guicciardini).
1552 - Baldus (Teofilo Folengo)
1555 - Galateo (Della Casa)
1559 - Pace di Cateau - Cambresis: Milano e Napoli sotto la dominazione spagnola
1563 - Emanuele Filiberto trasferisce la capitale del Ducato a Torino
1581 - Gerusalemme liberata (Tasso), effetto della battaglia di Lepanto (1571)
1589 - Della ragion di Stato (Botero)
1623 - Adone (Marino)
1647 - Rivolta popolare di Masaniello
1706 - A seguito della guerra di successione spagnola, Milano passa all’Austria
1737 - Si estingue la dinastia dei Medici: Firenze entra nell’orbita dell’Austria
1751 - La locandiera (Goldoni), donna borghese che intende sedurre i suoi nobili ospiti, è l’opera più famosa di un autore che supera lo schematismo della commedia dell’arte e inscena personaggi borghesi con un intreccio e un canovaccio preciso.
1763
Il giorno (Parini)
Storia dell’arte nell’antichità (Winkelmann)
1764 - Dei delitti e delle pene (Beccaria)
1798 - Le ultime lettere di Jacopo Ortis (Foscolo) da cui traspare la delusione per il Trattato di Campoformio
1803 - Alla sera (Foscolo)
Forse perché della fatal quïete / tu sei l'immago, a me sì cara vieni, / o Sera! E quando ti corteggian liete / le nubi estive e i zeffiri sereni, / e quando dal nevoso aere inquïete / tenebre e lunghe all'universo meni / sempre scendi invocata, e le secrete / vie del mio cor soavemente tieni / Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme / che vanno al nulla eterno; e intanto fugge / questo reo tempo, e van con lui le torme / delle cure onde meco egli si strugge; / e mentre io guardo la tua pace, dorme / quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
1806 - Vita (Alfieri)
1807 - Sepolcri (Foscolo)
All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno / della morte men duro? / Celeste è questa corrispondenza d’amorosi sensi / egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti
1816 - Con la pubblicazione dell'articolo "Sulla maniera e sull'utilità delle traduzioni" di Madame De Stael, in Italia si innesca il dibattito fra classico e romantico. Il romanticismo, reazione al regime neoclassicista francese, assegna all'arte (Schelling) la facoltà creatrice per eccellenza ponendo al centro la natura, il popolo, la Nazione, il Medioevo.
1821 - Ei fu (Manzoni)
Ei fu. Siccome immobile, / dato il mortal sospiro, / stette la spoglia immemore / orba di tanto spiro, / così percossa, attonita / la terra al nunzio sta, / muta pensando all’ultima / ora dell’uom fatale; / né sa quando una simile / orma di piè mortale / la sua cruenta polvere / a calpestar verrà. / Dall’Alpi alle Piramidi, / dal Manzanarre al Reno, / di quel securo il fulmine / tenea dietro al baleno; / scoppiò da Scilla al Tanai, / dall’uno all’altro mar. / Fu vera gloria? Ai posteri / l’ardua / sentenza / Ei si nomò: due secoli, / l’un contro l’altro armato, / sommessi a lui si volsero, / come aspettando il fato; / ei fe' silenzio, ed arbitro / s’assise in mezzo a lor.
1828 - Sonetti (Belli)
1831 - Canti (Leopardi)
"Virtù viva sprezziam, lodiamo estinta" (Nelle nozze della sorella Paolina)
1832 - Le mie prigioni (Pellico)
1842
I promessi sposi (Manzoni)
~ Pensino ora i miei venticinque lettori
~ Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi
~ Che vuol ch’io faccia del suo latinorum
~ Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire
~ All’avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle
~ Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!
~ E Dio non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande
~ La sventurata rispose
~ Comanda chi può e ubbidisce chi vuole
~ Il coraggio, uno non se lo può dare
~ Il buon senso c’era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune
1848 - Cinque giornate di Milano e prima guerra di indipendenza
1849 - il generale Oudinot e Luigi Napoleone (poi Napoleone III) costringono alla resa la Repubblica Romana di Mazzini e Garibaldi
1859 - Seconda guerra di indipendenza ed armistizio di Villafranca
1861 - Proclamazione del Regno d’Italia
1866 - Terza guerra di indipendenza e annessione del Veneto
1870 - Sconfitta francese di Sedan e conquista di Roma capitale d’Italia
1877 - Odi barbare (Carducci)
San Martino
La nebbia a gl’irti colli / piovigginando sale, / e sotto il maestrale / urla e biancheggia il mar; / ma per le vie del borgo / dal ribollir de’ tini / va l’aspro odor de i vini / l’anime a rallegrar. / Gira su’ ceppi accesi / lo spiedo scoppiettando: / sta il cacciator fischiando / sull’uscio a rimirar / tra le rossastre nubi / stormi d’uccelli neri, / com’esuli pensieri, / nel vespero migrar.
Pianto antico
L’albero a cui tendevi / la pargoletta mano, / il verde melograno / da’ bei vermigli fior, / nel muto orto solingo / rinverdì tutto or ora, / e giugno lo ristora / di luce e di calor. / Tu fior de la mia pianta / percossa e inaridita, / tu de l’inutil vita / estremo unico fior, / sei ne la terra fredda, / sei ne la terra negra / né il sol più ti rallegra / né ti risveglia amor.
1881 - I Malavoglia (Verga)
1896 - X Agosto (Pascoli)
San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla / arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla. / Ritornava una rondine al tetto: l'uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. / Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; / e il suo nido è nell'ombra, che attende, che pigola sempre più piano. / Anche un uomo tornava al suo nido: l'uccisero: disse: Perdono; / e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono. / Ora là nella casa romita, / lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita / le bambole al cielo lontano. / E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, / oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!
1889 - Il piacere (D’Annunzio)
1902 - La pioggia nel pineto (D’Annunzio)
1908 - L’umorismo (Pirandello)
1916 - Il porto sepolto (Ungaretti)
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2 giu 2024 08:25
SE NE È ANDATO ALLA BELLA ETÀ DI 93 ANNI PHILIPPE LEROY, ATTORE CON UNA CARRIERA DI 190 FILM E CON UN PASSATO AVVENTUROSO: PARACADUTISTA, LEGIONARIO, CONTRABBANDIERE E UNA SERIE DI MEDAGLIE IMPORTANTI - BELLO, ALTO, ELEGANTE, PER NOI ERA UNA SORTA DI FRANCESE ITALIANIZZATO, MA PER IL GRANDE PUBBLICO DELLA TV È STATO IL MIGLIORE DEGLI YANEZ A FIANCO DI KABIR BEDI NELLA LUNGA SAGA DEDICATA A SANDOKAN… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Con una carriera di 190 film, da “Il buco” di Jacques Becker nel 1960 a “Hotel Gagarin” di Simone Spada nel 2018, con ruoli che lo hanno reso popolarissimo, da Albert il Professore in “7 uomini d’oro” a Leonardo Da Vinci nella serie televisiva “La vita di Leonardo Da Vinci”, con un passato oltremodo avventuroso, paracadutista, legionario, contrabbandiere, combatte coi francesi in Vietnam a Bien Dien Phu, poi in Algeria, una serie di medaglie importanti, Légion d'honneur, La Croce al Valor Militare, Croix de guerre des théâtres d'opérations extérieures.
Philippe Leroy, che se ne è andato ieri alla bella età di 93 anni, ha affrontato la vita e i ruoli che ha interpretato al cinema con la stessa spavalderia. Ha recitato con qualsiasi regista da Fernando Di Leo in “Milano calibro 9” a Jean-Luc Godard in “Una donna sposata”, da Riccardo Freda in “Solo contro Roma” a Luc Besson in “Nikita”, attraversando in lungo e in largo sia il cinema italiano, dove è sempre vissuto dopo il 1961, a quello francese, dove ogni tanto tornava.
Per noi era una sorta di francese italianizzato, un duro da polar o da avventuroso, ma per il grande pubblico della tv è stato il migliore degli Yanez salgariani possibili a fianco di Kabir Bedi nella lunga saga dedicata a Sandokan.
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Poco adatto al peplum, e al western, anche se era stato il protagonista di “Yankee” di Tinto Brass, esperimento piuttosto bizzarro, è stato incredibilmente duttile sia nella commedia, lavorando con tutti, da Vittorio Caprioli in “Leoni al sole” a Giorgio Capitani in “Non fate la guerra fate l’amore” a Pasquale Festa Campanile in “le voci bianche”, sia nel cinema d’autore anni ’60, penso a “Senilità” di Mauro Bolognini a “Interno berlinese”, “Al di là del bene e del male” e “Il portiere di notte” di Liliana Cavani, alternando una certa ironia, come nella saga di “7 uomini d’oro” di Marco Vicario, a una recitazione più da duro, diventando negli anni ’60 un attore che faceva cassetta, pagato 40 milioni di lire a film (contro i 50 di Totò e i 30 di Salerno).
Bello, alto, elegante, all’occorrenza avventuriero, avrebbe potuto interpretare qualsiasi ruolo nel cinema italiano degli anni 60 e 70. Nato a Parigi nel 1930, considerato la pecora nera della famiglia, una famiglia importante, nonno capo della Scuola di Scienze Politiche di Parigi, padre deputato, madre economista, zio ambasciatore, a 16 anni scappa di casa e va in America senza una lira attraversandola tutta e finendo anche in prigione. Torna e fa un po’ di tutto prima di partire soldato per la guerra di Indocina, dove combatte a Bien Dien Phu, e poi in Algeria.
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Ma lo troviamo, almeno così si legge sui giornali del tempo, in Tailandia, a Tahiti. Inizia a lavorare nel cinema un po’ per caso all’inizio del 1960 con un ruolo, quello di Manu Borrelli, in “Il buco” di Jacques Becker, dove troviamo anche una giovanissima Catherine Spaak, che ritroverà poi in Italia. Venne anche nominato ai premi BAFTA, gli Oscar europei. Ma dal set di “La verité” con Brigitte Bardot viene cacciato dal regista, il grande Henri Georges Clozout ufficialmente per motivi artistici, ma secondo i pettegolezzi del tempo perché il fidanzato di B.B., gelosissimo, aveva fatto incredibile scenate dopo aver scoperto che c’era qualcosa tra lui e la Bardot.
Fa altri film in Francia, come “piena luce sull’assassino” di Georges Franju con Pierre Brasseur, ma ben presto lo troviamo fisso in Italia, dove ha il ruolo di O Zelluso (lo zozzone) in “Briganti italiani” di Mario Camerini con Vittorio Gassman, Ernest Borgnine, Bernard Blier, in “Caccia all’uomo” di Riccardo Freda e in “Leoni al sole” di Vittorio Caprioli che lo lancia come uno dei flaneur della costa amalfitana, Mimì. Sui giornali americani si legge che il motivo dello spostamento dalla Francia all’Italia sia dovuto non a interessi artistici, ma al fatto che una soffiata degli amici gli ha fatto capire che a Parigi è sotto tiro da parte delle forze algerine dell’Oas, che non hanno molto gradito quello che ha fatto in Algeria.
Anche se il cinema italiano lo accoglierà a braccia aperte, in piena politica di coproduzioni, girerà “Senilità” di Bolognini con Claudia Cardinale a Trieste, “L’attico” di Gianni Puccini, “Il terrorista” di Gianfranco De Bosio, l’horror “Il castello dei morti vivi” di Warren Kiefer con Christopher Lee e un giovane Donald Sutherland, all’occorrenza si sposterà in Francia. Lo troviamo infatti nel polar “Grisbi da un miliardo” di Charles Gerard, “Una donna sposata” di Godard con Macha Meril, che gli darà una bella spinta internazionale e verrà presnetato al Festival di Venezia nel 1964.
Marco Vicario, che lo ha avuto già protagonista di “Le ore nude”, lo sceglie come protagonista assieme a Rossana Podestà di “7 uomini d’oro” e “Il grande colpo dei 7 uomini d’oro”, risposta italiana ai film di grandi colpi. Sono i suoi film di maggior successo popolare negli anni ’60 assieme alle commedie in costume, come “Una vergine per il principe” di Pasquale Festa Campanile e “La mandragola” di Alberto Lattuada.
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Seguita a alternare ruoli più seriosi, “Lo scandalo” di Anna Gobbi in coppia con Anouk Aimée, “L’occhio selvaggio” di Paolo Cavara dove interpreta un film-maker alla Gualtiero Jacopetti, a più tranquille commedie, “Che notte ragazzi!” con Marisa Mell o “La matriarca” di Pasquale Festa Campanile, dove incontra nuovamente Catherine Spaak. Fa di tutto, dal film politico, “Cuore di mamma” di Salvatore Samperi, al fantascientifico erotico di “Ecce Homo” di Bruno Gaburro dove recita con Irene Papas, all’erotico surreale di “Femina Ridens” di Piero Schivazappa con Dagmar Lassander, a “Come quando perché”, ultimo film di Antonio Pietrangeli.
Divide con Gabriele Ferzetti i ruoli da maschio adulto alto-borghese, anche per la figura fisica. Gira moltissimi film anche negli anni ’70, “Roma bene” di Carlo Lizzani, dove fa appunto il ricco marito di Virna Lisi, il buffo “Ettore lo fusto” di Enzo G. Castellari dove è Ettore, “Il soldato di ventura” di Pasquale Festa Campanile con Bud Spencer e “La vita di Leonardo Da Vinci” di Renato Castellani. Seguita a richiamarlo il cinema francese. Lo troviamo così in “Coraggio scappiamo” di Yves Robert con Jean Rochefort e Catherine Deneuve, “Un uomo una donna oggi” di Claude Lelouch, “Il ritorno di Casanova” con Alain Delon e France Luchini.
Negli ultimi vent’anni ha girato di tutto, un po’ casualmente, da “Don Gnocchi” a “L’ispettore Coliandro”, da “Elisa di Rivombrosa” a “Piazza delle cinque lune”, da “Il sangue die vinti” a “I Cesaroni”. Ripensando ai suoi film mi disse in una puntata di Stracult che non si ricordava quasi niente. Erano davvero troppi. Ma fino a 80 anni ha continuato a fare paracadutismo senza paura. Facendosi anche male.
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Milano: Palazzo Reale, aperte le prevendite della mostra "Picasso lo straniero"
Milano: Palazzo Reale, aperte le prevendite della mostra "Picasso lo straniero". Sono disponibili sulla piattaforma marsilioarte.vivaticket.it i biglietti per la mostra "Picasso lo straniero", in programma a Palazzo Reale di Milano dal 20 settembre 2024 al 2 febbraio 2025. È possibile anche prenotare la visita per i singoli e gruppi chiamando al numero +39 02 91446111. Promossa dal Comune di Milano - Cultura e prodotta da Palazzo Reale con Marsilio Arte, "Picasso lo straniero" è realizzata grazie alla collaborazione del Musée national Picasso-Paris (MNPP), principale prestatore, e del Palais de la Porte Dorée con il Musée National de l'Histoire de l'Immigration. L'idea originale del progetto è nata da Annie Cohen-Solal, curatrice scientifica della mostra con la curatela speciale di Cécile Debray, presidente del MNPP, e la collaborazione di Sébastien Delot, direttore delle collezioni del MNPP. "Picasso lo straniero" presenta più di 80 opere dell'artista, oltre a documenti, fotografie, lettere e video, provenienti dal MNPP e dal Musée National de l'Histoire de l'Immigration di Parigi: un progetto che apre a più riflessioni sui temi dell'accoglienza, dell'immigrazione e della relazione con l'altro. Pablo Picasso, nato nel 1881 a Malaga in Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1904. Nonostante la Francia diventi la sua casa, e la sua fama cresca oltre i confini nazionali, l'artista non otterrà mai la cittadinanza francese: la mostra segue la traiettoria estetica e politica di Picasso, per capire come abbia plasmato la propria identità vivendo nella difficile condizione di immigrato. Palazzo Reale e Marsilio Arte hanno costruito un percorso di avvicinamento alla mostra #roadtoPicasso che prevede la pubblicazione del volume che ha ispirato il progetto espositivo e la realizzazione di una conferenza a Palazzo Reale per approfondire i legami tra Picasso e Milano. Il volume "Picasso. Una vita da straniero" L'idea della mostra nasce dal libro della curatrice Annie Cohen-Solal "Picasso. Una vita da straniero", successo internazionale pubblicato in Italia da Marsilio. Stimolata dalle molte contraddizioni che vede affiorare, Annie Cohen-Solal si lancia in una inedita quanto coraggiosa esplorazione del mondo insondabile di Picasso per sottrarre alla polvere degli archivi i segreti di una storia ancora tutta da raccontare. Viaggiando nello spazio e nel tempo si ritorna così all'ottobre 1900, quando Picasso giunge per la prima volta a Parigi da Barcellona; si attraversano i vicoli affascinanti di una Montmartre irripetibile e si assiste alla crescita di un talento strategico, sia come artista sia come uomo d'affari, capace di districarsi con naturalezza tra collezionisti e mercanti d'arte. Ed è forse proprio questa disinvoltura a far percepire il cubismo come un pericolo per 'l'integrità morale' del paese: scoppia così la guerra del bene contro il male, della tradizione contro la modernità, della Francia della «gente per bene» contro i pericolosissimi 'stranieri'. A cinquant'anni dalla scomparsa dell'artista, l'autrice ne racconta la vita e l'opera in un'appassionante indagine su censure e persecuzioni, svolte artistiche e passioni. Con documenti inediti e rivelazioni mai emerse prima, si svelano le origini del mito nel cuore dell'Europa dilaniata dai nazionalismi. Informazioni: marsilioeditori.it. Il convegno "Picasso e Guernica" Nel 1953 a Palazzo Reale viene esposta, per la prima volta in Italia, la grande opera di Guernica proveniente dal MoMA di New York, dove era custodita dal 1939. L'operazione ebbe luogo per volontà di Picasso stesso, che trovava nella Sala delle Cariatidi ancora segnata dai bombardamenti la sua cornice naturale. In occasione del finissage della mostra-performance "Memento amare semper" che l'artista Ercole Pignatelli dedicherà a Guernica proprio nella Sala delle Cariatidi, Palazzo Reale e Marsilio Arte promuovono e organizzano un convegno dedicato a "Picasso e Guernica", in programma giovedì 16 maggio, dalle ore 10.30 alle ore 12.30 in Sala Conferenze, piazza Duomo 14. Un momento di approfondimento e di confronto con studiosi nazionali e internazionali per analizzare il lavoro dell'artista e di una delle sue opere più iconiche, indissolubilmente legata a Milano. Intervengono Stefano Baia Curioni, Annie Cohen-Solal, Cécile Godefroy, Domenico Piraina, Francesco Poli, Pablo Rossi, Francesco Tedeschi, Vincenzo Trione e Genoveva Tusell Garcia. Modera la giornalista del Corriere della Sera Roberta Scorranese. Ingresso gratuito su prenotazione al link picassoguernica.eventbrite.it. La mostra, un approfondimento Grazie a un approccio multidisciplinare e alla straordinaria ricerca negli archivi della polizia francese, Annie Cohen-Solal, autrice della prima biografia di Jean Paul Sartre e allieva di Leo Castelli, ha portato alla luce carte che fino a oggi giacevano da decenni negli scaffali. "Ho trovato documenti, impronte e fotografie che dimostrano come la polizia considerasse Picasso un alieno e un reietto - spiega Annie Cohen-Solal, originaria di Algeri e attualmente professoressa all'Università Bocconi di Milano -. Per tutta la vita fu tenuto sotto controllo per tre motivi: non parlava francese e veniva trattato come uno straniero; era sospettato di essere anarchico perché aveva frequentato alcuni catalani e, infine, in quanto artista all'avanguardia, era stato rifiutato dall'Accademia di Belle Arti". Nemmeno quando sarà consacrato come uno dei più grandi artisti viventi dell'epoca, Pablo Picasso verrà ritenuto un vero cittadino francese. L'esposizione approfondisce come la condizione di straniero abbia influito e formato la sua identità e, di riflesso, costringe a una riflessione sulla contemporaneità. "Nel mio lavoro emerge costantemente come Picasso patisse questo stato di vulnerabilità e precarietà perché sapeva che poteva essere espulso in ogni momento - spiega Annie Cohen-Solal -. Tuttavia, proprio per questo, mentre la Francia continuava a malapena a riconoscerlo, lui riuscì a proteggersi creando una rete di amici potenti, collezionisti collaboratori e acquirenti in tutta l'Europa dell'Est che lo aiutarono a esporre nei posti più prestigiosi". Nessuno aveva indagato questo aspetto della vita dell'artista: insieme a Cécile Debray, presidente del MNPP e a Sébastien Delot, direttore delle collezioni e della comunicazione del MNPP, i tre curatori daranno vita a un avvincente percorso nella vita di Pablo Picasso. Dipinti, ceramiche, disegni, collage, stampe, fotografie, video e documenti che permetteranno al visitatore di conoscere il mondo di Picasso, la sua vita, il suo successo e il rapporto con le donne, oggetto di una ricerca critica da parte dei curatori. La collaborazione con Palazzo Te a Mantova Palazzo Reale con il Comune di Milano e Fondazione Palazzo Te, Musei Civici con il Comune di Mantova hanno stretto un accordo di collaborazione culturale per promuovere le due mostre dedicate a Pablo Picasso. A Mantova è in programma "Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza" allestita a Palazzo Te dal 5 settembre 2024 al 6 gennaio 2025. Le due mostre, entrambe a cura di Annie Cohen-Solal con catalogo Marsilio Arte, nascono dalla collaborazione con il MNNP. Ne emerge un Picasso ancora sconosciuto, in risonanza particolare con il nostro contemporaneo: il poeta e lo straniero. Con il biglietto di ingresso della mostra a Milano i visitatori potranno accedere alla mostra di Mantova con il biglietto ridotto e viceversa.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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In "Fine ed azione" m'occupavo di minatori, effettivi od evocati.
Pregressamente, in "Il senso del sacro" soppesavo le emozioni perdute, di chi un tempo si faceva fotografare.
Qui, la fusione.
La fusione tra il ruolo di minatori e ciò ch'essi esternavano di fronte alla lente.
Cambia lo scenario:
dalle voragini in terra ai fori in viscere, della terra.
Dal Brasile di Salgado, all'Italia.
All'Italia e alla Francia.
All'epoca della foto qui mostrata erano già periti sei francesi e quattro italiani, nell'opera.
Sono francesi, questi sorridenti eroi?
Forse sì, perché l'immagine è firmata da Arne Persson.
Ma anche in Italia si scomodarono grossi calibri, come De Biasi o la pattuglia di Publifoto.
Già, i sorridenti eroi.
Erreremmo nel citare Bertold Brecht e la sua faccenda di patria sventurata in cerca di salvatori.
Perché questi sono eroi immolati per volontà altrui.
Agnelli sacrificali, ancora non s'era quietato il sinistro eco di tombali trincee ed insanguinati campi.
Napoleone Terzo - lui pur non esitante nel condurre a probabile morte in bellici frangenti - non ce la fece.
L'Ingegner/Conte Dino Lora Totino invece sì.
Virtuoso Visionario, Alacre Peroratore sull'asse Roma Milano Ginevra Parigi.
Ma non fu lui a morire.
I Sorridenti Minatori, lor sì defunsero.
Il flash ce li consegna radiosi, come dal Dio Ηλιος baciati.
No, siamo noi a doverli benedire.
Sorridevano all'idea del futuro che ci preparavano, loro.
All rights reserved
Claudio Trezzani
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Cashelle - Il nuovo singolo “IN & OUT”
Il brano dell’artista sugli stores digitali e dal 22 dicembre nelle radio
“IN & OUT” è il nuovo singolo dell’eclettica Cashelle, sui principali stores digitali e dal 22 dicembre nelle radio in promozione nazionale. Il brano di parla di Cashelle ed il suo rapporto con l'amore e la musica. L’artista ha voluto trattare di due soggetti (tra cui lei in persona), due soggetti mai stati destinati, che nonostante le svariate follie da entrambi le parti, non si saprà mai il loro destino dove li porterà. Cashelle nonostante tutto e per sicurezza personale decide e intende di rimanere vera oltre l'amore e che il suo amore per la musica supera la voglia di un qualsiasi classico amore con un un'altra persona. L’artista ha sempre scelto l'amore per la musica, ciò che è più giusto per lei, un amore speciale ed unico racchiuso solo nel potere e amore per la musica, un amore in grado di colmare i suoi vuoti. Cashelle nel brano parla anche di riuscire a raggiungere la sua libertà solo attraverso e con l'aiuto della libertà di espressione e comunicazione, ovvero con la musica.
Storia dell’artista
Cashelle, una giovane artista di 24 anni di origine del Libano e Marocco nata in Italia, è cresciuta in Francia dai nonni a Parigi. La giovane ha trascorso l’infanzia tra Francia e Italia, è cresciuta principalmente tra la provincia di Como dove è nata e la provincia di Sondrio per poi trasferirsi nella città metropolitana di Milano a 17 anni. A 20 anni Cashelle si trasferisce per un periodo di due anni a Genova, per poi tornare a Milano. A lungo crescere nel tempo, recentemente da qualche anno si è stabilizzata tra Milano e Parigi per via della carriera da modella e cantante.
Nonostante un’infanzia piuttosto difficile, stracolma di trasferimenti e spostamenti da parte dell’artista, per via della famiglia, non ha mai smesso di fare musica, essendo cresciuta con una madre sola, e due fratelli più piccoli, la giovane Cashelle si è sentita ed è dovuta crescere troppo in fretta per la sua età, questo riferendosi a come ha percepito e sofferto il peso delle problematiche e mancanze famigliari in casa. Cashelle percepiva un senso maggiore di responsabilità e pressione fin da piccola, che successivamente con il passare degli anni l’ha portata a identificarsi come artista ed a realizzarsi presto a livello mentale generale, come riferisce l’artista: “Il senso di essere costantemente bene voluti ed accettati dalla famiglia l’ho provato poche volte, non c’è mai stato un equilibrio come fondamenta di pace all’interno della mia famiglia, purtroppo”.
L’artista racconta
“Sono cresciuta nomade e sola, non ho mai avuto rapporti di amicizia stabilì con nessuno, il mio repertorio ed il mio percorso musicale l’ho arricchito principalmente da sola, ascoltando Musica tutti i giorni di qualsiasi genere, viaggiando e conoscendo persone in giro per il mondo.
Ricordo che andavo matta per Rihanna, Justin Bieber, Sottotono, Tormento, Club Dogo, Marracash, Guè Pequeno, Kesha, Chris Brown, Nirvana, Lorde, Drake, Beyoncé, Alicia Keys, Madonna, Enrique Iglesias, 50Cent, Eminem, Nicole Scherzinger, Shakira e Justin Timberlake e tutt’ora per me rimangono dei fenomeni della Musica. D’altro canto, c’era mia madre che cantava lirico, lei in realtà è sempre stata un cantante lirica; perciò, sono cresciuta anche con quel genere di Musica, è esattamente questo genere che mi ha portata ad amare il canto, non per forza lirico chiaramente. Ho visto e sto vedendo un po’ di tutto, avrei voluto godermi la mia infanzia molto di più da vicino, essere serena e spensierata, ma ho dovuto essere forte per me e la mia famiglia, la Musica assieme a loro, sono tutto ciò che ho, la presenza ed il supporto della mia famiglia nella mia vita per quanto riguardo la Musica o qualsiasi mio altro sogno è fondamentale, sono il mio polmone vivente, l’unico modo è forma con cui io riesca ad esprimermi liberamente, la mia unica valvola di sfogo è l’arte, in questo caso la Musica.” Cashelle
Instagram: https://www.instagram.com/cashelleblanches?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==
YouTube: https://youtube.com/@CashelleBlanches?si=abUKIBJ2idn5HaES
Spotify:https://open.spotify.com/artist/7oPWsRv3BsCwYylFvWA9D3?si=yBl1rn0HRDuSoS2e7xmGVg
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Borsa: Europa in ordine sparso, dopo indici Pmi, Milano +0,28%
Si muovono in ordine sparso le principali borse europee dopo gli indici Pmi di Italia, Francia, Germania e dell’Eurozona. La migliore è Milano (+0,28%), seguita da Londra (+0,07%), Parigi (+0,04%), Francoforte (+0,02%) e Madrid (-0,06%). Positivi i future Usa in assenza di dati macro, ma con l’ottimismo degli investitori sui tassi d’interesse, che sono ritenuti ormai al loro apice, escludendo…
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Patnership in Francia per l’agenzia Comin & Partners
Comin & Partners strige un'alleanza nell’ambito dei servizi di comunicazione e relazioni istituzionali. L’alleanza scatta con No Com, leader in Francia e anche in Spagna: l’accordo, spiega una nota, “è finalizzato a offrire servizi congiunti di supporto strategico per aziende e top manager nei rispettivi Paesi garantendo in ciascun territorio i più alti standard di efficacia della comunicazione e coinvolgimento degli stakeholder”. La nota spiega la logica dell’operazione: “L’alleanza fra Comin & Partners e No Com nasce dalla rilevanza delle relazioni fra i Paesi in cui operano le due aziende – si legge – La Francia rappresenta infatti il primo investitore straniero in Italia mentre la Spagna è il primo partner europeo del mercato francese, con un ruolo crescente anche delle relazioni bilaterali commerciali tra Italia e Spagna che, nel 2022, hanno toccato la cifra record di 63 miliardi di euro (+21% rispetto all’anno precedente). La partnership allarga la rete dopo quella siglata lo scorso anno con la società di relazioni istituzionali brussellese Must & Partners. Il polo ora conta oltre 100 professionisti in cinque sedi: gli uffici No Com di Parigi e Madrid, le sedi di Comin & Partners di Roma e Milano e quella di Must & Partners a Bruxelles. “Da vent’anni le interconnessioni tra le principali potenze del sud Europa che guarda verso l’area mediterranea si sono intensificate a livello economico, avviando un processo di crescita ed espansione in nuovi mercati che ha comportato per le imprese nuove sfide nel campo della comunicazione e delle relazioni istituzionali”, ha commentato Gianluca Comin, Presidente di Comin & Partners. “Sfide che implicano, da una parte, la necessità di adeguarsi alle specificità dei quadri comunicativi, valoriali e legislativi locali, così come ai vincoli di settore e alle particolari situazioni politico-economiche; dall’altra, all’esigenza di mantenere come priorità il riferimento all’Europa, quale luogo cruciale delle scelte decisive sui temi più strategici”. “Da dieci anni accompagniamo un vasto portafoglio di clienti francesi e spagnoli che operano in settori economici molto diversificati, e offriamo le nostre competenze anche alle aziende latinoamericane che progressivamente stanno aumentando la loro presenza in Europa in maniera significativa. Li aiutiamo ad ottenere successo nel loro percorso di sviluppo, costruendo una rete e una strategia di comunicazione adeguata al contesto locale. Grazie alla partnership con Comin & Partners rafforzeremo la nostra capacità d'azione a livello europeo”, ha dichiarato Pierre Giacometti, cofondatore di NO COM. Read the full article
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Maltempo, spaventosa frana al confine Italia-Francia: sospesa la circolazione dei treni
DIRETTA TV 28 Agosto 2023 La frana a pochi chilometri da Bardonecchia, nel territorio della Maurienne (Savoia), ha costretto alla sospensione dei treni ad alta velocità Milano-Parigi e alla chiusura della A43 e del tunnel del Frejus. Forte maltempo anche a Genova, dove in serata è stata interrotta la metro. I fulmini hanno disattivato la linea ferroviaria a Novi Ligure. 0 CONDIVISIONI Il…
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Fatti inutili Victor Lustig ha venduto due volte la Torre Eiffel. Da abile truffatore, ha finto di essere un funzionario governativo e ha negoziato offerte con diversi commercianti di rottami per la sua vendita. Ha poi preso i loro soldi ed è scappato, I commercianti erano troppo imbarazzati per denunciarlo. Così è tornato a Parigi e l'ha fatto di nuovo. Riuscì persino a truffare il gangster Al Capone. Con il suo talento, chissà come sarebbe andato in politica o in religione, ma vabbè. #fattiinutili #fatti #inutili #inutile #francia #italia #france #españa #roma #italy #milano #paris #usa #newyork #argentina #madrid #london #europa #germany #travel #spagna #venezuela #love #arabiasaudita #colombia #turkey #europe #spain #alemania #miami — view on Instagram https://ift.tt/2fo567V
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No'hma - Milano: il 19/2 ecco “Amo dunque sono"
"Amo dunque "sono è uno scrigno di visioni e sensazioni, un viaggio onirico e labirintico nell'anima della scrittrice e poetessa novecentesca Sibilla Aleramo. In occasione della terza delle Domeniche Speciali di No'hma - Milano, il 19 febbraio alle ore 17, l'attrice Viola Graziosi porta in scena questo complesso e intenso ritratto di una donna che ha fortemente influenzato la letteratura e la libera scrittura femminile del '900; un ritratto da guardare e assaporare non solo con i nostri sensi, ma usando la nostra percezione inconscia.
Scrittrice, poetessa, giornalista, anticonformista, femminista: Sibilla Aleramo (1876-1960) è una delle figure più affascinanti del secolo scorso, emblema di coraggio e libertà. In Amo dunque sono, dal titolo del suo più famoso romanzo, ci immergiamo nelle profondità della sua psiche, attraverso un montaggio di frammenti visivi e sonori, di brani, poesie, ricordi, voci, immagini, lungo il filo di un ininterrotto discorso amoroso.
Le Domeniche Speciali sono un vero palinsesto nel palinsesto, una Rassegna che si distingue per la varietà dei suoi appuntamenti; che sono, a seconda delle volte, dedicati a celebri m< scrittori e intellettuali, incentrati su figure storiche piene di fascino, o ancora consistono in pomeriggi musicali. Dopo la Giovanna d'Arco di Gaia Aprea, l'appuntamento di domenica 19 vede ancora una volta protagonista un grande personaggio femminile che si è distinto, oltre che per il suo talento, per la sua forza d'animo e per la sua esistenza avventurosa e fuori dagli schemi della società, proprio come l'eroina francese. E, ancora una volta, a interpretarla sul palco sarà un grande nome della scena contemporanea italiana.
VIOLA GRAZIOSI
Attrice poliedrica e doppiatrice, figlia d'arte, nata Roma e cresciuta in Tunisia, Viola Graziosi inizia a recitare all'età di 17 anni quando Carlo Cecchi la sceglie per interpretare Ofelia nell'Amleto di Shakespeare al teatro Garibaldi di Palermo. Con Cecchi partecipa al progetto Trilogia Shakespeariana che ha girato in Italia e all'estero. Si trasferisce a Parigi ed è ammessa al prestigioso Conservatoire National d'Art Dramatique, dove consegue il diploma di recitazione. Da allora lavora tra Francia e Italia, alternando teatro, cinema e televisione, sempre in ruoli di rilievo. Nel 2013 Vince il premio Adelaide Ristori per lo spettacolo Intervista e nel 2022 il Premio Actress of Europe come miglior attrice.
Amo dunque sono
con Viola Graziosi
dal testo di Alessandra Cenni
adattamento, immagini e regia Consuelo Barilari
voci maschili Graziano Piazza
Musiche da Mulholland Drive di Angelo Badalamenti
Video proiezioni Gianluca De Pasquale
Spettacolo domenica 19 febbraio, ore 17
Ingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria al link
Per info e prenotazioni:
mail [email protected]
tel. 0245485085
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Addio a Italo Rota, l'architetto del Museo del Novecento
Addio a Italo Rota, l'architetto del Museo del Novecento. È morto a Milano, dove era nato nel 1953, l'architetto del museo del Novecento Italo Rota. Lo dice all'Ansa il presidente di Triennale Milano Stefano Boeri. Figura tra le più interessanti e poliedriche della scena architettonica italiana, Italo Rota si è laureato nel 1982 al Politecnico di Milano, formandosi prima presso lo studio di Franco Albini e in seguito in quello di Vittorio Gregotti. Alla fine degli anni ottanta, si trasferisce a Parigi, dove firma la ristrutturazione del Museo d'Arte Moderna al Centre Pompidou con Gae Aulenti, le nuove sale della scuola francese alla Cour Carré del Louvre, l'illuminazione della cattedrale Notre Dame e lungo Senna e la ristrutturazione del centro di Nantes. Torna in Italia a metà degli anni novanta e l'attività del suo nuovo studio milanese inizia a spaziare dal masterplan al product design, in progetti che si caratterizzano per la scelta di materiali innovativi, tecnologie all'avanguardia e approfondita ricerca sulla luce. Spiccano nella sua produzione la promenade del Foro Italico a Palermo (Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana per gli Spazi Pubblici 2006) e il Museo del Novecento nel Palazzo dell'Arengario in Piazza Duomo a Milano (2010). Oltre alla Francia, sono numerose le opere realizzate in ambito internazionale, come la Casa Italiana alla Columbia University, New York (1997); il Tempio Indù a Mumbay (2009); il Chameleon Club al Byblos Hotel, Dubai (2011). «Con la scomparsa di Italo Rota perdiamo un maestro dell’architettura e del design italiano. Dalle scenografie teatrali alle realizzazioni di musei e spazi pubblici come il Museo del Novecento, Rota ha saputo coniugare bellezza e funzionalità, dando vita a opere innovative e di grande impatto emotivo, con una attenzione particolare alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla creazione di spazi di incontro e di dialogo». Lo ha affermato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Naura Timm
Naura Timm (1941) Incisore e designer, de Lima (São Pedro do Sul, RS 1941) ha studiato presso l’UFSM Arts Center dal 1967 al 1969. Nel 1973 ha studiato alla Scuola di Belle Arti di Rio de Janeiro. Negli anni ’70 espone più volte a San Paolo e Rio de Janeiro. Nel 1977 ha partecipato alla mostra Seis Artistas Goianos a Roma, Milano e Genova (Italia) a Parigi (Francia). Negli anni ’80 ha partecipato…
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Cashelle - “Venere & Marte”
L’artista propone un originale remix di Got 2 Luv U di Sean Paul e Alexis Jordan
Torna la talentuosa Cashelle con il nuovo singolo “Venere & Marte”, remix di Got 2 Luv U di Sean Paul e Alexis Jordan, cantato e rappato in italiano. Su tutti i principali stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. “Venere & Marte” è un brano che parla di amori tossici, di quanto è importante non solo amare, ma anche amarsi. L’artista crede al 100% che sia l’essenza che manca alla nostra musica e il testo è stato totalmente rielaborato a suo modo.
Cashelle, una giovane artista di 24 anni di origine del Libano e Marocco nata in Italia è cresciuta in Francia dai nonni a Parigi. La giovane ha trascorso l’infanzia tra Francia e Italia, è cresciuta principalmente tra la provincia di Como dove è nata e la provincia di Sondrio per poi trasferirsi nella città Metropolitana di Milano a 17 anni. A 20 anni Cashelle si trasferisce per un periodo di due anni a Genova, per poi tornare a Milano. A lungo crescere nel tempo, recentemente da qualche anno si è stabilizzata tra Milano e Parigi per via della carriera da modella e cantante. Nonostante un’infanzia piuttosto difficile, stracolma di trasferimenti e spostamenti da parte dell’artista, per via della famiglia, non ha mai smesso di fare Musica, essendo cresciuta con una madre sola, e due fratelli più piccoli, la giovane Cashelle si è sentita ed è dovuta crescere troppo in fretta per la sua età, questo riferendosi a come ha percepito e sofferto il peso delle problematiche e mancanze famigliari in casa. Cashelle percepiva un senso maggiore di responsabilità e pressione fin da piccola, che successivamente con il passare degli anni l’ha portata a identificarsi come artista ed a realizzarsi presto a livello mentale generale, come riferisce l’artista: “Il senso di essere costantemente bene voluti ed accettati dalla famiglia l’ho provato poche volte, non c’è mai stato un equilibrio come fondamenta di pace all’interno della mia famiglia, purtroppo” dichiara la cantante.
L’artista racconta
“Sono cresciuta nomade e sola, non ho mai avuto rapporti di amicizia stabilì con nessuno, il mio repertorio ed il mio percorso musicale l’ho arricchito principalmente da sola, ascoltando Musica tutti i giorni di qualsiasi genere, viaggiando e conoscendo persone in giro per il mondo. Ricordo che andavo matta per Rihanna, Justin Bieber, Sottotono, Tormento, Club Dogo, Marracash, Guè Pequeno, Kesha, Chris Brown, Nirvana, Lorde, Drake, Beyoncé, Alicia Keys, Madonna, Enrique Iglesias, 50Cent, Eminem, Nicole Scherzinger, Shakira e Justin Timberlake e tutt’ora per me rimangono dei fenomeni della Musica. D’altro canto, c’era mia madre che cantava lirico, lei in realtà è sempre stata un cantante lirica; perciò, sono cresciuta anche con quel genere di Musica, è esattamente questo genere che mi ha portata ad amare il canto, non per forza lirico chiaramente. Ho visto e sto vedendo un po’ di tutto, avrei voluto godermi la mia infanzia molto di più da vicino, essere serena e spensierata, ma ho dovuto essere forte per me e la mia famiglia, la Musica assieme a loro, sono tutto ciò che ho, la presenza ed il supporto della mia famiglia nella mia vita per quanto riguardo la Musica o qualsiasi mio altro sogno è fondamentale, sono il mio polmone vivente, l’unico modo è forma con cui io riesca ad esprimermi liberamente, la mia unica valvola di sfogo è l’arte, in questo caso la Musica.” Cashelle
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Parigi, estate 1944. "– Svegliati, vecchio mio. H. è pazzo. È tempo di mollare. – Dimentichi quelli che, provenienti da tutta Europa, si battono sul fronte orientale? – Credimi, li dimenticheremo presto, quando la guerra sarà finita. Cosa rispondere? E improvvisamente, ho pensato a un giovane operaio. Era passato in questa stessa stanza prima di andare a mettersi l’uniforme delle W-. «È leggendo i vostri articoli, mi aveva detto, che ho capito dov'era il cammino di un futuro più pulito». Dopo aver seguito le mie convinzioni, le aveva superate. Ero legato alla sua scelta. Se non volevo, un giorno, vivere nel rimorso e nella vergogna, dovevo raggiungere il suo esempio. E sentii, improvvisamente, che in me tutto era deciso".
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CHRISTIAN DE LA MAZIÈRE Con una postfazione di Jean Mabire
IL SOGNATORE CON L’ELMETTO Le memorie di un giovane volontario della Divisione “Charlemagne” nel libro-verità che scosse la Francia
Christian de La Mazière fu giornalista per “Le Pays libre”, un quotidiano minore della Collaborazione, volontario nella Divisione “Charlemagne” negli ultimi combattimenti sul fronte orientale, e nel dopoguerra esperto di pubbliche relazioni del cinema internazionale e amante di Juliette Gréco e Dalida: nelle sue memorie, inedite in italiano e che alla loro uscita in Francia nel 1972 furono un vero e proprio caso letterario, il “romanzo di formazione” di un giovane idealista dalla Parigi dell’estate 1944 al viaggio attraverso una Germania straziata dalle bombe Alleate sino al campo d’addestramento di Wildflecken, e all’invio in Pomerania contro i T-34 e Stalin sovietici dilaganti verso ovest, tra colonne di profughi e combattimenti disperati. Quindi, l’odissea tra le foreste baltiche dei superstiti stremati del suo reparto della “Charlemagne”, la resa, la prigionia sovietica e il rientro in Francia, il processo per collaborazionismo e il suo trasferimento da un carcere all’altro, dalla Santé a Fresnes alla cupa ex abbazia di Clairvaux, un folle universo carcerario popolato da criminali comuni d’ogni sorta e detenuti politici quali Lucien Rebatet, Pierre-Antoine Cousteau, Jacques Benoist-Méchin, sino al suo rilascio nel 1948, tra i resti delle sue illusioni perdute.
Formato 13x20, 402 pagg., alcune ill bn e mappe, Euro 25,00 ITALIA Storica, 2022 ISBN 978-88-31430-19-7
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