#Il mondo e l'occidente
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Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica, su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo.
Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo.
Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile.
Dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita. Pensi all'India o all'Indonesia. Se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai.
Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare.
Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq.
Giovanni Sartori (intervistato da Luigi Mascheroni de Il Giornale)

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Questo libro è la PIETRA TOMBALE DEL WOKISMO, generalizzazione del WHITE GUILT. Hic et nunc. Non l'ha scritto Cruciani o Sallusti o Feltri ma Federico Rampini, un like a boss in posti wokissimi come Repubblica, Corriere, Sole24Ore. Cari Post e HuffPost, siete solo retroguardia che difende truppe in rotta, in una terra oimé devastata (cfr. post precedente sui danni del sinistrismo sinistrato passive aggressive inculcato nelle masse).
"È ora che qualcuno lo dica: «Grazie, Occidente!». Tutto il bene che abbiamo fatto, a noi stessi e agli altri, è il supremo tabù di questa epoca.
Nelle scuole non si insegna più la storia vera del progresso, che è nato a casa nostra e dove ha avuto un ruolo anche l'Italia. Invece nelle piazze e nella cultura contemporanea siamo sotto un processo permanente. È ora di ribellarsi, in nome della verità. Cinesi o indiani, brasiliani o africani, il mondo è popolato da miliardi di persone che devono la loro stessa esistenza... a noi.
La scienza occidentale, pensiamo alla nostra medicina e alla nostra agronomia, è stata copiata e applicata dal resto dell'umanità con benefici immensi. Se la longevità è aumentata, la mortalità infantile è crollata, il livello d'istruzione è cresciuto nel mondo intero, è perché l'Occidente ha esportato progresso.
Dove si combatte per migliorare i diritti umani - per esempio la condizione della donna - il paradigma da emulare siamo noi.
Il nostro modello industriale ha sollevato dalla miseria grandi nazioni. La sfida per un'economia più sostenibile e per decarbonizzare l'ambiente sarà vinta grazie alla ricerca scientifica e all'innovazione tecnologica dell'Occidente.
Il conformismo dominante impone una versione bugiarda della storia, in cui la «razza bianca», europea o nordamericana, ha seminato solo distruzione, oppressione, sofferenze. L'idea stessa di progresso è disprezzata, siamo sottoposti a un lavaggio del cervello quotidiano per inculcare la certezza che l'Apocalisse è dietro l'angolo (per colpa nostra).
Perché la Cina e l'Iran oggi si definiscono «repubbliche», un concetto che non esiste in Confucio o nel Corano? Una lezione di onestà storica è urgente per le nuove generazioni, aiuta a ricostruire la nostra autostima e a vedere il futuro con più fiducia.
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Siamo al paradosso piu' grande che la storia ricordi. La globalizzazione finanziaria e commerciale l'hanno voluta i ricconi del pianeta, i potentati finanziari ed economici, tutta gente con diverse idee politiche ma sicuramente, non di idee o ideali comunisti. Credo che ogni persona intelligente ( io, il mio cagnolino e non molti altri) ricorda bene i discorsi di certi politici, economisti, industriali, a partire dagli anni '80. - " Il comunismo male assoluto, quello che livellava tutto verso il basso, quello che non faceva emergere il merito, quello che imbrigliava le idee in economia, quello delle regole, dei lacci e lacciuoli, quello che avrebbe reso povero e malandato tutto l'occidente." C'era poco da scegliere; la scelta era tra "capitalismo e comunismo" e tutti sanno quale modello ha vinto, anzi, stavinto, in occidente. Oggi che questo modello economico sta fallendo in tutto il mondo, circola la storiella dei colpevoli, anzi, dell'unico colpevole su tutto il globo terracqueo: "colpa dei comunisti". Peccato che si chiede protezione ai miliardari, come mettere il lupo a difesa delle pecore...Dandy, dammi retta, anche se non lo siamo affatto, a sentire come ragiona la gente, lo sembriamo, sembriamo due intelligentoni senza rivali. @ilpianistasultetto
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CONTRO LA TEOCRAZIA IRANIANA
Sono pauroso. Sono pigro. Lo dico subito, perché se c'è una cosa che odio è l'autonarrazione eroica. Ma nel mio modo imperfetto, con tutte le mie fragilità, con le mie paure, con le mie debolezze, sono contro.
Sono sempre stato di sinistra e dal 31 dicembre 2019 (sì, mi sono segnato la data), sono anarchico.
Io sono contro in un modo singolare. Perché mi dicono che essere contro certe cose è sbagliato.
Vi faccio un esempio. Sono contro la teocrazia iraniana. Ecco, a quanto pare non va bene. Faccio male. Faccio il gioco di qualcuno. Lo sto leggendo dappertutto.
Non conta il fatto che io sia ferocemente critico nei contronti degli Stati Uniti, della Nato, dell'Unione Europea, dell'imperialismo occidentale, dello sterminio compiuto dall'esercito israeliano a GAZA, del colonialismo in Cisgiordania. Se critico la teocrazia iraniana, per incantesimo mi trasformo in un alleato della CIA e in un esportatore di democrazia. E ovviamente divento un islamofobo.
E allora vorrei chiarire un concetto, a costo di essere antipatico.
Io, proprio perché libertario, non intendo la rivoluzione sociale come imposizione delle mie idee. Quindi sgombriamo il campo da concetti come "esportazione della democrazia".
La tua comunità segue determinate regole religiose considerate sacre? Non ho nulla in contrario. Nulla. E quando visito un tempio mi comporto con educazione. Sono ateo e anticlericale, ma rispetto la spiritualità delle altre persone.
Ma allora in che senso sono contro la teocrazia iraniana? Voglio imporre il modello occidentale? No. Ve l'ho detto, io non impongo niente a nessuno.
Di sicuro non chiederò mai alle donne musulmane di rispettare canoni di vestiario occidentali per adeguarsi a una certa visione del mondo. Lo fanno i leghisti. Lo fanno i suprematisti occidentali. Io non lo farò mai.
Allo stesso modo, per me la gente in Italia può rispettare tutte le regole imposte dal cristianesimo. Io non scelgo al posto degli altri. Io non dico agli altri come vivere.
Ma quando una donna, nei paesi musulmani e in occidente, lotta per rivendicare il suo diritto all'autodeterminazione e cerca di liberarsi dai vincoli imposti della religione (a cominciare da quella cristiana), io sono dalla sua parte. E nel mio piccolo appoggio la sua lotta contro l'istituzione, la teocrazia o la chiesa che vuole dirle come vivere.
Torniamo alla teocrazia iraniana. So per certo che gode di grande consenso. Supponiamo pure che questo consenso sia pari alla stra-grande maggioranza della popolazione. Ma c'è una minoranza oppressa che si ribella. E la sua ribellione viene schiacciata con una repressione spaventosa.
Sostengo la lotta delle minoranze oppresse in Italia, negli USA, in Iran, in qualsiasi posto nel mondo.
E aggiungo un'ultima considerazione: il vero razzismo mi sembra quello delle persone che di fronte alle ribellioni delle donne iraniane pensano sempre che ci sia dietro l'occidente. Perché ci stanno dicendo che le donne iraniane non sono capaci di pensare con la loro testa. Ci stanno dicendo che le donne iraniane non posseggono il concetto di ribellione contro il potere, a differenza di noi occidentali. Ci stanno dicendo che la storia, nel bene e nel male, è fatta solo dall'occidente.
È così difficile essere contro tutte le ingiustizie, senza tollerarne alcune perché hanno "la bandiera giusta"? [L'Ideota]
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"L'Occidente è l'unica parte del mondo in cui la scuola e l'università praticano un'autodenigrazione e autoflagellazione sistematica. Provate a farvi tradurre qualche estratto di manuali scolastici cinesi o russi, indiani o turchi, iraniani o arabi: osservate con quanta fierezza e orgoglio trattano la storia dei propri popoli e civiltà, e capirete cosa voglio dire. Siamo la sola civiltà che addestra le proprie generazioni alla critica permanente verso il proprio passato, al complesso di colpa." F.R.
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Quindi in Italia da una parte abbiamo:
1. Un piano pandemico che, seppure con parole diverse, prevede sostanzialmente le stesse misure di quello di Speranza, edulcorate da vaghe promesse verbali del ministro Schillaci di ricorrere a restrizioni delle libertà solo "in casi estremi"
2. La struttura informatica del green pass che da ieri è diventata permanente e interoperante con quella della UE e dell'OMS.
Dall'altra, in Florida, Texas, Svezia e altri Stati, invece abbiamo:
1. La PROVA controfattuale che i lockdown non servono a niente, green pass e obblighi vaccinali neanche (anzi fanno perdere la fiducia anche nei vaccini sicuri, oltre che, più in generale, nelle Istituzioni).
NONDIMENO da noi si continua imperterriti sulla stessa strada.
Un errore poteva essere umano, due no. Il perseverare è decisamente diabolico.😈
Le spiegazioni possono essere:
1. Una guerra ibrida "a pezzetti" non dichiarata ma in atto, che spinge i governi occidentali a reprimere il dissenso, togliere le libertà fondamentali e militarizzare la società con la scusa di sempre nuove emergenze (virus, catastrofi climatiche, Putin alle porte), fatte credere grazie al controllo dei Media e a schiere di "esperti" venduti e corrotti.
2. Una strategia di lungo termine delle élite occidentali volta a ridurre la popolazione attraverso il caos sociale, la cancellazione dei valori tradizionali e l'immigrazione incontrollata. In particolare spingendo aborto ed eutanasia, esaltando l'omosessualità, e spargendo depressione con l'annuncio di sempre nuove catastrofi. E soprattutto liberando periodicamente virus a bassa letalità, affinché una parte della popolazione muoia, o per la malattia, o per gli effetti avversi dei vaccini, che vengono resi obbligatori anche se pericolosi.
Una spiegazione non esclude necessariamente l'altra. Anzi, si integrano a vicenda. Non a caso l'Occidente è in guerra coi paesi che non hanno problemi di sovrappopolazione, ma anzi perseguono la crescita demografica.
Perfino la popolosa Cina si preoccupa di combattere il calo delle nascite. Russia e Iran hanno territori enormi da popolare. Noi invece ascoltiamo l'ex ministro di Draghi Cingolani spiegare che il mondo ha una popolazione tripla rispetto a quella per cui sarebbe "progettato".
Complottismo? Allora è complottista anche Elon Musk. Lui ripete da tempo che la vera guerra è tra cui vuole lo sviluppo dell'umanità e chi ne progetta l'estinzione.
l'Occidente galleggia sempre peggio in un mare di debiti e di titoli senza nessun sottostante, e le materie prime scarseggiano.
Probabilmente stanno tentando d' impossessarsi delle risorse dell'Oriente. Di qui la guerra. Intanto l'Occidente globalista e anglosionista tampona la crisi contenendo i consumi e il numero di coloro che consumano.
Si stanno giocando ultima carta che hanno.
Massimo Montanari
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ALESSANDRO GILIOLI
Il rumour più grottesco di oggi, a leggere i giornali, è quello che vorrebbe Zelensky presto esiliato in Francia.
Lo hanno lasciato trapelare uomini vicini a Trump: quindi - come tutto quello che proviene da quelle parti - non si sa se è una battuta, una mossa mediatica o un progetto reale.
Ora, lo sapete: dopo l'invasione russa dell'Ucraina, Zelensky non è solo diventato un eroe nazionale ma soprattutto il super-cocco delle potenze occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna, Europa...) e dei loro sistemi spettacolar-mediatici (le copertine di Vanity, il palco di Cannes, il video al Superbowl, la declamazione della sua lettera a Sanremo...). E per tre anni lui, diventato star, ci è cascato e quindi ha fatto tutto quello che l'Occidente gli diceva di fare: dalle fotografie in posa al rifiuto della trattativa.
Adesso si parla di mandarlo in esilio perché in Occidente è cambiato il capo.
Da eroe idolatrato a esule negletto.
Poi ci stupiamo che il sud del mondo - qualche miliardo di persone - ci guardi come vecchi ricchi rincoglioniti e inaffidabili. Mamma mia.
Ho sempre considerato e considero Zelensky un politico tecnicamente scarso. La pensavo così anche quando furoreggiava nello show business e non c'era media che non lo eroicizzasse. Penso inoltre che abbia sbagliato quasi tutto e - soprattutto - a fidarsi di noi. Ma oggi che lo vogliono addirittura esule - colpevole di aver fatto quello che gli dicevamo di fare - sento per lui solo empatia.
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Esiste un popolo come quello italiano che fino a qualche anno fa produceva le automobili più belle del mondo...
I suoi stilisti dettavano legge nell'eleganza dell'abbigliamento.
In cui i cappelli Borsalino erano unici al mondo.
Le scarpe italiane dicevano nel mondo chi eri.
La cui la cucina era proverbiale.
I cui vini erano famosi.
La cantieristica era rinomata tra transatlantici e yacht erano i più lussuosi.
Abbiamo dato al mondo il telefono, il motore a scoppio, la radio, le batterie, gli occhiali, il pianoforte, il violino, la viola, il mandolino, le note musicali, abbiamo inventato le campane, e l'opera, il teatro dell'arte, il teatro di Goldoni, la tradizione del bel canto, perfino il gelato.
La plastica, il polistirolo, il pail.
Abbiamo la più antica banca e la prima università d'Europa.
La prima laureata donna che era veneziana.
Tutto l'Occidente scrive con caratteri latini, cioè Italiani.
In Toscana gli Etruschi inventarono l'arco.
Pochi sanno che i Romani inventato i chiodi metallici e che il primo PC in assoluto fu dell'Olivetti.
Con Roma antica il nostro Paese portò la civiltà e la cultura al mondo.
Roma fu la capitale della Cristianità.
Coi comuni l'Italia mise fine per prima al feudalesimo.
Con le Repubbliche marinare abbiamo inondato di merci il continente.
Gli italiani con l'Umanesimo e il Rinascimento illuminarono l'Europa spiritualmente e con l'olio lampante del Salento per secoli gli italiani illuminarono le lampade di tutte le case d'Europa.
Prima il latino e poi l'italiano, per secoli, furono lingue internazionali. l'Italia possiede più opere d'arte che tutto il resto del mondo e le sue città sono gioielli di eleganza.
Incredibile ma vero, da sempre e non da ora, come testimonia anche Giacomo Leopardi, questo popolo è complessato, cinico, disincantato, umile, non crede in sé stesso.
Per dire che una cosa è fatta male, talvolta si usa dire che è fatta all'italiana.
Ora che questo popolo sta' morendo, sarà una perdita per il mondo perché non è come dicono che uno vale uno.
A proposito dell'Italia, lo scrittore Henry Sienkiewicz ha detto: "come si potrebbe non amare Italia?
Io credo che ogni uomo abbia due patrie; l’una è la sua personale, più vicina, e l’altra:
...l’Italia."
#politica#italia#guerra#palestina libera#europa#free gaza#free palestine#forzaemila#palestine#youtube
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Il principio della dissuasione
Per come l'ho capito io, il ragionamento della Meloni e di Salvini rispetto alla questione migranti era ed è questo.
Tu, migrante, vivi in un paese povero, privo dei più elementari diritti, senza speranza, senza futuro e decidi quindi di affrontare una traversata anche a rischio della vita per arrivare in una terra di libertà e anche di ricchezza dove potresti, in teoria, farti o rifarti una vita.
La "genialata" della Meloni era, ma forse ancora è, questa: caro migrante, una volta arrivato qui, noi ti spediremo (in Italia non potremmo farlo perché siamo ancora uno Stato democratico che garantisce i diritti umani, mannaggia alla Costituzione mannaggia!) in una sorta di lager in cui verrai privato di tutto, probabilmente anche torturato e ti passerà proprio la voglia di vivere; in questo modo, quando la voce si sparge, anche gli altri potenziali migranti ci penseranno due volte prima di tentare la fortuna e se ne rimarranno così a casa loro.
In tutto ciò il paradosso è questo: noi saremmo l'occidente "civilizzato", il faro del mondo, i BUONI.
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come l'occidente si prepara a far fuori Zelenski
fonte SVR russa
a breve: piano dei membri della NATO per screditare Zelensky, come inizio di una campagna per eliminarlo e sostituire qualcuno più disposto a colloqui di pace incondizionati.
"La NATO vorrebbe sbarazzarsi del capo del regime di Kiev, idealmente a seguito di elezioni pseudo-democratiche. Secondo i calcoli dell’alleanza, potrebbero aver luogo in Ucraina non più tardi dell’autunno di quest’anno".
"Se Zelensky continua a trascinare la guerra, allora nella primavera del 2025 il mondo potrà vedere un sacco di materiali e fatti interessanti"
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fingo stupore.
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Il rumour più grottesco di oggi, a leggere i giornali, è quello che vorrebbe Zelensky presto esiliato in Francia. Lo hanno lasciato trapelare uomini vicini a Trump: quindi - come tutto quello che proviene da quelle parti - non si sa se è una battuta, una mossa mediatica o un progetto reale. Ora, lo sapete: dopo l'invasione russa dell'Ucraina, Zelensky non è solo diventato un eroe nazionale ma soprattutto il super-cocco delle potenze occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna, Europa...) e dei loro sistemi spettacolar-mediatici (le copertine di Vanity, il palco di Cannes, il video al Superbowl, la declamazione della sua lettera a Sanremo...). E per tre anni lui, diventato star, ci è cascato e quindi ha fatto tutto quello che l'Occidente gli diceva di fare: dalle fotografie in posa al rifiuto della trattativa. Adesso si parla di mandarlo in esilio perché in Occidente è cambiato il capo. Da eroe idolatrato a esule negletto. Usa e getta, come ha magistralmente titolato il Manifesto. Poi ci stupiamo che il sud del mondo - qualche miliardo di persone - ci guardi come vecchi ricchi rincoglioniti e inaffidabili. Mamma mia. Ho sempre considerato e considero Zelensky un politico tecnicamente scarso. La pensavo così anche quando furoreggiava nello show business e non c'era media che non lo eroicizzasse. Penso inoltre che abbia sbagliato quasi tutto e - soprattutto - a fidarsi di noi. Ma oggi che lo vogliono addirittura esule - colpevole di aver fatto quello che gli dicevamo di fare - sento per lui solo empatia. Alessandro Gilioli, Facebook
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L'Occidente ha gettato via tutto di sé: radici, cultura, costumi, linguaggio, identità.
Una cosa però l'ha preservata: l'arroganza di volersi imporre sul resto del mondo e la convinzione di dover indicare agli altri cosa sia il "progresso".
Ovvero gettare via radici, cultura, costumi, linguaggio, identità.
Peccato che la maggioranza del globo non voglia suicidarsi e non riconosca più nell'Occidente una guida politica, militare ed economica, figuriamoci morale.
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Lo statalista sociale ogni tanto paragona il liberismo al suo primo cuggino, lo statalista bolscevico. Come i figli del cuggino, i sessantottini, comparano ancor oggi liberismo ("selvaggio") e fascismo. Tra parenti prima di parlare mettetevi d'accordo, su.
Diamo un servizio:
a) le ideologie social stataliste nazi o mao differiscono nella teoria e nelle prassi assassine, quanto il dna di gemelli omozigoti;
b) storicamente, nazional-socialismo o fascismo e internazional-socialismo o (bene-)comunismo, son mostri fatti sgravare nel reale dai gas iprite della "inutile strage" (cit.), la I Guerra Mondiale, evento che ha annichilito l'Europa ma per fortuna non solo nostra, di tutto il mondo, non il suo refugium che come tutti i bambini sani che han giocato ai cowboy sanno, è l'America;
c) i perdenti ce l'hanno col liberismo perché li ha sconfitti, a loro e ai cugini loro, trattandoli per quel che sono: carcinomi degenerati;
d) l'Occidente è tornato a salvare se stesso dalle metastasi più e più volte - la citata I guerra, la II, la Guerra Fredda; oggi l'Occidente difende se stesso dalle degenerazioni woke e Dems, così come da bravi fradei difende gli Avamposti di Civiltà come Israele contro le superstizioni barbariche circostanti (i veri liberisti come i veri Cristiani non forzano nessuno ad adottare la Civiltà: puntiamo sulle Best Practices e sul parlar dolcemente ma con un grosso bastone a portata di mano); ben diverso è il discorso Ucraina, dove il più pulito ci ha la rogna;
e) Dulcis in fundo, dalla nuda cronaca alla pars construens: il liberismo è l'unico autentico erede di quel grande filo storico filosofico che parte dall'antica Grecia e dall'ebraismo e si radica a Roma, assieme si fanno Cristianesimo, poi Scienza, Rinascimento mercantilista e capitalismo: la Civiltà, ovvero le radici dell'Occidente Cristiano, dominante e vincente su ogni idealismo degenere, su ogni statalismo sia esso satrapia, caciccato, ortodossia, fondamentalismo, dittatura del proletariato o confucianesimo. Spiaze.
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Noi occidentali siamo fatti cosi. Nel mondo succedono cose e noi facciamo le tre scimmiette: "Non vedo, non sento, non parlo". Poi gli eventi precipitano e sempre noi occidentali mettiamo le labbra a tondino mostrando meraviglia per tutto cio' che succede.Tutti a fare gli indiani! Che poi, fare gli indiani sarebbe stato anche un merito, almeno non avremmo rotto il caxxo all'intero mondo. E invece, no. A noi piace essere prepotenti. Poi, quando succedono i guai, i morti, sono sempre gli altri i cattivi. Un po' com'è successo per la Russia, basi NATO sotto il loro naso, basi che il Papa ha definito "cani che abbaiano" e poi, quando Putin si è rotto il colbacco, tutti gli hanno dato del macellaio.
Da anni e anni lo facciamo con gli israeliani che massacrano i palestinesi portandogli via dignita' e terre giorno dopo giorno. Fomentare l'odio, come ha fatto l'Occidente in Palestina sostenendo tutte le malefatte di uno Stato israeliano potente e prepotente significa creare cause. I palestinesi li abbiamo sempre chiamati "terroristi". Il blocco occidentale ha creato un grande odio in Palestina lasciando che le ingiustizie verso quel popolo si accumulassero anno dopo anno.
Diamoci una calmata che le reazioni sono cieche, come sono ciechi gli uomini maledetti che non vedono tante ingiustizie ai danni dei più deboli. Perche', sapete, nei casini del mondo creato da potenti e prepotenti, chi ci rimette e' sempre la povera gente, che siano israeliani, palestinesi, ucraini, afgani, siriani, slavi o di qualunque altra parte della Terra. @ilpianistasultetto
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🛩️🏳️⚧️🏳️⚧️GENOCIDAL PRIDE🏳️🌈🏳️🌈🤑💣
♦️La Lockheed Martin è la più grande azienda produttrice di armi al mondo con 140.000 dipendenti e circa 51 miliardi di fatturato.
💣Ovviamente non potevano non essere presenti ai gay pride.
L'Occidente dei diritti è lo stesso che
fa la morale alla Russia e che uccide milioni di persone in nome della democrazia.
🤔 Come dice Giorgio Agamben, dovremmo uscire da questo modo di concepire i diritti, dato che è il mezzo principale con cui veniamo governati dai criminali delle stanze del potere globale.
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🇺🇸🇫🇷 L'IMBARAZZANTE FIGURA DI JOHN KERRY INTERVISTATO DALLA TV FRANCESE LCI
Il giornalista francese Darius Rochebin ha intervistato John Kerry, inviato speciale per il clima, domenica sera sul canale di notizie LCI.
- John Kerry: "L'Occidente dovrebbe ritenere Putin responsabile di ciò che ha fatto in Ucraina".
Rochebin: "Dobbiamo giudicare Putin per i crimini di aggressione, ovviamente. Ma voi, americani, avete commesso il crimine di aggressione in Iraq. Questi paesi del Sud del mondo dicono, dovremmo giudicare George Bush? Perché Bush non è giudicato allo stesso modo?"
- John Kerry: "No".
- Rochebin: "E perché?"
- John Kerry: "Perché non c'è mai stato nemmeno un processo diretto o un'accusa o altro riguardo allo stesso presidente Bush. Ci sono stati abusi nel corso di quella guerra, sì."
Rochebin: "Non è stato un crimine di aggressione entrare in Iraq sulla base di una menzogna?"
John Kerry: "No, no, no. Beh, all'epoca non sapevamo che fosse una bugia. Sai le prove che sono state prodotte, la gente non sapeva che era una bugia. Quindi no, di nuovo, penso, stai forzando qualcosa. Questo è non è un modo costruttivo...".
Rochebin: "Ma ha mentito. Ha mentito. Ha mentito."
Piccoli incidenti che possono accadere quando si incontra un giornalista vero che fa domande vere e non uno che legge domande preparate in anticipo mentre porge ossequiosamente il caffè all'intervistato.
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