#Giro del mondo in crociera
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meanwhiiile · 2 years ago
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22/05/23
non ho niente di quella sera.
non ho foto, non ho scontrini, non ho biglietti.
ho solo ricordi: nella mente, nel cuore, nella pancia, sulla pelle.
e scriverli su un pezzo di carta mi aiuterà a tenerli vivi.
20:27, viale d'Annunzio 48, fermata dell'autobus, sto aspettando il 23.
eccola, l'ansia, è arrivata.
21:09, ancora viale d'Annunzio 48, ancora alla fermata dell'autobus, ancora aspettando il 23.
l'ansia è ancora qui.
in più è arrivata la decisione di raggiungerla a piedi, 20 minuti, ce la posso fare, no? si.
la luna è così piccola.
21:30, arrivata, piazza Oberdan.
vedo una ragazza, no non è lei.
più avanti ce n'è un'altra, forse un po' le somiglia, ma non tanto.
forse non la riconosco.
21:32, "io attraverso adesso".
mi giro, eccola, la vedo, il cuore sta per scoppiarmi.
faccio pochi passi per andarle incontro.
ce l'ho davanti, la guardo negli occhi per la prima volta, sorrido.
"tu vai di là e io vado di qua"
e poi l'abbraccio.
e il cuore invece di esplodere si tranquillizza.
d'altronde erano 6 anni che aspettava questo momento, il cuore.
d'altronde è sempre stato questo l'effetto.
ci incamminiamo, andiamo a prendere il gelato.
Gelateria Zampolli, via Carlo Ghega.
la guardo negli occhi per la seconda volta.
"ma a me non piace il gelato"
"come non ti piace il gelato? giura"
"giuro"
"e allora perché mi hai detto di si?"
"sto scherzando, ovvio che mi piace il gelato"
e poi all'uscita
"me lo ricordavo che ti piaceva il gelato".
camminiamo mentre mangiamo il gelato e nel mentre parliamo di come mi sembra trieste, dell'università, del lavoro.
Canal grande, statua di James Joyce.
"aspetta aspetta"
"devi fare la foto, giusto, tu sei turista"
prendo la reflex, cade la mia scimmietta portafortuna.
volevo che la scattasse lei la foto.
avrei avuto un suo ricordo, avrei avuto una foto da riguardare nel tempo sapendo l'avesse fatta lei.
niente, non ha voluto.
"domani devi farmi tornare qui per scattarla?"
la guardo per la terza volta negli occhi.
si, la sera dopo sono tornata lì per scattarla.
continuiamo a camminare, mi sto sporcando tutta col gelato.
sapevo sarebbe successo.
succede sempre.
"ti passo un fazzoletto, aspetta"
"ce l'ho ce l'ho, eccoli, no non volevo questi, eccoli, si, questi"
"perché questi?"
"sono più profumati"
"mi piace questa cosa"
pulisco la coppetta del gelato.
"me la tieni un attimo? è pulita ora"
"avrei potuto tenertela anche prima"
mi pulisco anche le mani.
riprendo la mia coppetta.
riprendiamo a camminare.
"non ho un bel ricordo di roma"
"come non hai un bel ricordo di roma, me ne hai sempre parlato benissimo"
ho sbagliato.
non tutti i ricordi associati a roma sono belli.
poi lo esprimo meglio dopo, mentre siamo sedute al molo.
verso il Molo Audace.
"guarda c'è una fontana se vuoi sciacquarti"
apro.
mi sciacquo.
mi bagno.
"sono impedita nel fare determinate cose"
mi avvicino a lei con le mani bagnate come se volessi lanciarle l'acqua addosso.
"no no no, lo sapevo"
cerca di allontanarsi.
cammina dietro di me.
"dai suu che ormai sono asciutte"
molo Audace, ci sono delle scale.
"per me possiamo sederci qua"
scende uno scalino.
"ma perché l'acqua è così alta?"
si siede, mi siedo.
la guardo per la quarta volta negli occhi.
nave da crociera, abitanti di trieste, biglietti che loro studenti non comprano per davvero.
si è fatto tardi, andiamo via.
"mi aiuti ad alzarmi?"
le porgo la mano.
non mi piace chiedere aiuto.
ma mi è piaciuta la sua mano che mi ha tirato su.
mi accompagna fino a quasi metà strada, ci abbracciamo, ci salutiamo.
mi allontano.
"ora quando ci vedremo un'altra volta? tra altri sei anni?"
non risponde, consapevoli, entrambe, che probabilmente sarà stata la prima e l'ultima.
mi giro un'ultima volta.
la guardo negli occhi l'ultima volta.
"ciao"
"ciao"
sono nell'autobus e penso, in ordine:
mi è sembrato di conoscerla da una vita.
beh ovvio, è così, è come se fosse una vita.
sono riuscita a guardarla negli occhi solamente 5 volte.
è l'unica persona al mondo con cui mi è successo.
di solito guardo tanto le persone negli occhi, mi piace.
con lei non riuscivo.
incrociavo i suoi occhi.
troppo forti.
dovevo per forza distogliere lo sguardo.
il mio primo amore.
quel cerchio si è chiuso.
e si è chiuso lì davanti al mare.
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morelin · 1 year ago
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Doha
Quando ho detto ad alcuni conoscenti che avrei fatto un viaggio in Qatar, l’immediata domanda è stata: “Cosa vai a vedere in Qatar, gli stadi?” Indubbiamente i Mondiali di calcio 2022 hanno reso noto questo Paese in tutto il mondo ed alla fine qualche stadio l’ho anche visto esternamente, tuttavia, vi assicuro che c’è da vedere molto altro.
Innanzitutto all’arrivo siamo stati accolti da uno stupendo tramonto dorato.
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Vogliamo parlare poi del celebre skyline, simbolo di Doha?
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Tra i grattacieli più alti figurano l’Aspire Tower (300 m), il Doha Media Center (286 m), Al Fardan Residences (254 m), le Palm Tower (due torri da 245 m) ed il Doha Tower (232 m). Li potrete ammirare in molti modi: da diverse posizioni lungo Al Corniche, ad esempio dalla Baia o dal MIA Park, dal terrazzo del Museo di Arte Islamica, con un giro panoramico in bus, con una crociera in dhow (la tipica imbarcazione) al tramonto oppure semplicemente da uno dei tanti hotel che danno su quella zona della città.
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Per entrare in contatto con la vita locale abbiamo fatto un giro nel Souq Waqif, il fulcro della vita sociale cittadina: un intricato reticolo di vicoli pieno di colori in cui si vendono spezie, utensili, prodotti artigianali di vario tipo, abbigliamento, profumi, ecc.
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Una parte del souq è dedicato ai falchi (infatti viene chiamato Falcon Souq), animali molto rispettati in Qatar in quanto simbolo nazionale e qui si trova anche una vera e propria clinica in cui possono essere curati.
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La falconeria ha una lunga ed importante tradizione in quanto i rapaci venivano addestrati per cacciare uccelli migratori, fonte di cibo per le tribù beduine. Nei negozi è possibile vedere diversi esemplari incappucciati (è una fase dell’addestramento) così come tutti gli accessori relativi al mondo della falconeria.
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Poco lontano non potevano mancare il recinto di dromedari e le scuderie con cavalli arabi.
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Da diversi punti è ben visibile anche il FANAR, il Centro Culturale Islamico, caratterizzato dall’alta torre a spirale.
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telodogratis · 3 months ago
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Onda travolge nave da crociera ed accade il peggio “è morta”
[[{“value”:” Un’incredibile tragedia, accaduta solo poche ore fa, è ribalzata sui principali siti d’informazione, facendo letteralmente il giro del mondo… L’articolo Onda travolge nave da crociera ed accade il peggio “è morta” proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Un’incredibile tragedia, accaduta solo poche ore fa, è ribalzata sui principali siti d’informazione, facendo…
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ma-come-mai · 6 months ago
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Ricapitolando: al vertice della Nato hanno deciso di stanziare altri 40 miliardi di euro per finanziare la guerra per procura in Ucraina anche nel 2025. Stoltenberg ha detto che l'obiettivo per le spese militari del 2% non basta più, adesso per la pace serve il 4%. Blinken ci fa sapere che il dispiegamento degli F-16 nei cieli ucraini è in corso e a breve inizieranno a volare. Una roba gravissima che equivale alla no fly zone.
Ci sono un altro paio di robe gravissime e di cui se ne sta parlando pochissimo. Ieri la stampa di regime Giapponese diceva che il Giappone ha bisogno della Nato. Le istituzioni Giapponesi al vertice hanno ripetuto la stessa cosa quindi c'è da pensare che ci sia in vista un'altra espansione stavolta in Asia. Infatti i Cinesi si sono incazzati immediatamente e hanno fatto sapere senza mezzi termini che non accetteranno l'arrivo della Nato ai propri confini. Che poi, pensandoci bene, è quello che la Casa Bianca ha iniziato a fare contro la Russia sin dall'inizio degli anni 90' per arrivare a ciò che vediamo oggi.
L'altra cosa gravissima, inserita nella dichiarazione finale riguarda l'aumento della presenza della della Nato in Africa e in Medio Oriente ovviamente per "sostenere la pace". Qui entrano in campo soprattutto Armenia e Azerbaijan, già "corteggiate" (ovviamente con i classici metodi mafiosi statunitensi) mesi fa da Blinken in ottica anti Russa e anti Iraniana. Non è utopia pensare l'ingresso nella Nato in un futuro prossimo di questi due paesi più il Giappone. Segnatevi questa cosa! Il disegno è abbastanza chiaro però abbiamo il classico problema, ovvero che ci renderemo conto di quanto siano scellerate e guerrafondaie certe scelte solo quando è troppo tardi e a parlare saranno le bombe.
Ciliegina sulla torta per concludere in bellezza: l'alleanza più guerrafondaia mai esistita sulla faccia della terra ha deciso di schierare armi armi a lungo raggio in Germania nel giro dei prossimi due anni. Secondo quanto ci fa sapere il Pentagono verranno posizionati armi d'attacco a lungo raggio statunitensi come i missili terra-aria SM-6, missili da crociera Tomahawk e razzi ipersonici. Questo perché ci dicono di star facendo tutto per arrivare alla pace. Nel frattempo demonizzano e cercano di mettere ai margini chi fa incontri diplomatici per trovare un accordo, progettano di invadere mezzo mondo e piazzano armi davanti ai cosiddetti "Stati canaglia". E pretendono pure che quest'ultimi non si incazzino.
Ah, un ultima cosa, non per importanza: sono riusciti a tacere e a censurare i crimini del terrorismo di stato israeliano facendo finta che in Palestina non stia succedendo nulla. Qua non serve coraggio per essere così vergognosamente disumani, bisogna essere degli esseri spregevoli i quali al posto del sangue, nelle vene, hanno veleno e cattiveria. Vi rendete conto quanto siano guerrafondai, subdoli e criminali suprematisti? Che siano maledetti!
T.me/GiuseppeSalamo…
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Da Genova salpa il giro del mondo di Msc Poesia, 2.200 a bordo
Una crociera lunga 121 giorni che saltera’ solo il Mar Rosso. Il comandante Leotta: “E’ una grande avventura”source
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ilgattoviaggiatore · 2 years ago
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crazycruises · 5 years ago
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MSC World Cruise 2022 di MSC Crociere: un sogno lungo 117 giorni in giro per il mondo!
MSC World Cruise 2022 di MSC Crociere: un sogno lungo 117 giorni in giro per il mondo!
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MSC World Cruise 2022 di MSC Crociere: un sogno lungo 117 giorni in giro per il mondo!
Uno dei sogni degli ammalati di crocierite acuta è sicuramente il giro del mondo in crociera: mesi per mare, senza doversi preoccupare delle valigie da disfare, alla scoperta di porti paesi e culture fuori dai soliti giri.
Se anche voi passate il tempo a spulciare cataloghi e siti alla ricerca…
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corallorosso · 4 years ago
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Grandi navi, Venezia rischia di finire nella “lista nera” dell’Unesco Una settimana fa a Venezia era rimbalzata la notizia secondo cui era il ministro della Cultura, Dario Franceschini, a sostenere il blocco immediato delle Grandi Navi, ovvero la decisione di impedirne dal 5 luglio il passaggio per il Canale della Giudecca. Ne era seguita la levata di scudi dei sindacati, dei portuali, di Luca Zaia e di Luigi Brugnaro, tutti contrari alla messa al bando e più favorevoli a una soluzione intermedia, con attracchi a Marghera dal 2022. Ma adesso si capisce la ragione di tanta fretta. “Purtroppo la decisione dell’Unesco è nell’aria da tempo. – dichiara il ministro – È l’annuncio di una possibile decisione del Comitato Mondiale di metà luglio riguardo l’inserimento di Venezia nella lista del patrimonio in pericolo. Sarebbe una cosa molto grave per il nostro Paese”. Ecco perché si voleva evitare uno schiaffo dal massimo organismo culturale mondiale, proprio nei giorni in cui Venezia sarà al centro dell’attenzione di tutto il mondo ospitando presso l’Arsenale il G20 dei ministri economici. (...) Sono alcuni anni che Venezia cerca di evitare di finire nella lista, che sarebbe anche la dimostrazione di come gli amministratori non siano riusciti a tutelare un patrimonio unico al mondo. Il sindaco Luigi Brugnaro aveva presentato un dossier che aveva convinto solo in parte l’Unesco. Le contestazioni non riguardavano solo le Grandi Navi che passano indisturbate davanti a San Marco, nonostante siano state messe al bando dal 2012, con il decreto Clini-Passera, che vietava il transito ai natanti con una stazza superiore alle 40mila tonnellate. C’era anche l’incapacità di tenere sotto controllo un turismo di massa sempre più aggressivo e lo spopolamento continuo e irreversibile del centro storico. A queste accuse si era replicato indicando l’ipotesi di far attraccare le navi da crociera a Marghera e di scavare il Canale Vittorio Emanuele per arrivare a Marittima, evitando il Bacino di San Marco. Tutti i veneziani però sanno che per questa soluzione ci vuole tempo, ammesso che si accetti di intervenire sui fondali. I tentativi di tenere sotto controllo i flussi turistici, addirittura con tornelli per regolare gli accessi e con prenotazioni, è fallito prima ancora di cominciare. Velenoso il commento di Luciano Mazzolin, portavoce dei No Grandi Navi: “Fanno bene a mettere Venezia nella ‘lista nera’, perché noi stiamo prendendo in giro l’Unesco da anni. E mi riferisco alle promesse non mantenute, di Brugnaro, Zaia e dei governi che si sono succeduti senza mai prendere una decisione” La pandemia, che adesso tutti invocano come un alibi, ha dato a Venezia un anno senza turismo. Ma il tempo non è stato utilizzato per mettere in cantiere soluzioni. (...) di Giuseppe Pietrobelli
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profumoditulipani · 3 years ago
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european holiday
PRAGA (organizzato da dahyun) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 :   visiteremo la città vecchia, con la sua famosa piazza medievale in cui si può vedere l'orologio astronomico con le figure lignee che si animano allo scoccare dell'ora. poi passeremo davanti alla chiesa di santa maria di tyn, con le sue guglie gotiche, e alla chiesa bianca di san nicola. passeggeremo per il ponte carlo e la sera la trascorreremo all'hard rock cafè!! • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : visiteremo il borgo del castello di praga!! per arrivarci prenderemo il tram 22 o 23 da malostranské námestí e scenderemo a pohorelec. da lì potremo iniziare la visita dal monastero di strahov e poi seguire il percorso che ci porterà all’ingresso dell'area del castello— potremo anche visitare il palazzo reale in cui il 23 maggio 1618 ci fu la defenestrazione di praga, che diede il via alla guerra dei trent'anni. ci potremo spostare poi sull'isola di kampa, al centro di praga e a lato del ponte carlo, che è come una piccola venezia, e poi stare lì per la sera!! • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : immancabile è la visita a piazza venceslao e poi, con la funicolare, alla collina di petrín. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : appartamento al royal route residence.
PARIGI (organizzato da dowoon) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : visita della città passando per la torre eiffel, per gli champs-elyséees e l'arco di trionfo.
* il louvre: il museo richiede più di un giorno per essere visitato per intero, meglio quindi scegliere alcuni punti-chiave e concentrarsi su di essi e le mappe del museo sono disponibili presso l'ingresso o su internet. come arrivarci: la fermata della metropolitana per il louvre si trova sulla linea gialla 1 o linea rosa 7. * gli champs-elysées e l'arco di trionfo: da qui si può avere una veduta spettacolare di parigi, tra cui quella della torre eiffel in lontananza, semplicemente salendo sull'arco di trionfo di napoleone, in place de l'etoile. (è consigliato passeggiare, dopo questa veduta, nei giardini lungo gli champs-elysées, e di dare un'occhiata ai molti negozi lungo la strada). come arrivarci: dopo aver visto il louvre, basta spostarsi di appena tre fermate sulla linea gialla della metropolitana 1. * la torre eiffel: icona della skyline della città; la vista dalla cima è particolarmente bella di notte, quando è facile capire perché parigi ha uno dei suoi soprannomi nella "città delle luci". di giorno le code sono /sempre/ molto lunghe e si perde molto tempo prezioso, cosa che invece non succede la notte ed è per questo che, per concludere in bellezza il primo giorno parigino, andremo qui. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : palazzo di versailles e pigalle. con un treno regionale il palazzo lo si raggiunge in meno di un'ora. * il palazzo di versailles è meraviglioso, i giardini sono addirittura spettacolari ed è immenso, perciò dedicheremo ad esso buona parte del giorno. i tre itinerari principiali sono: (1) gli appartamenti del re, della regina e il salone degli specchi; (2) grande e piccolo trianon; (3) il parco e i giardini. prima che possa far notte ritorneremo a parigi per passare la serata al centro della città, andremo a mangiare qualcosa di tipico e lo faremo a pigalle. pigalle è il quartiere della vita notturna di parigi, famoso per i suoi club, cabaret e bar. è anche conosciuto come il quartiere a luci rosse di parigi. di fama mondiale è il moulin rouge, che ci offrirà.. --> lo spettacolo «féérie» ed il suo celebre french cancan. il prezzo include: - una serata danzante alle 19:00; - mezza bottiglia di champagne a persona; - spettacolo delle 21:00. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : giverny e crociera serale sulla senna. dopo le scorse due giornate intense e piene di luoghi meravigliosi e gioiosi, ci prenderemo una mattinata libera per fare colazione con croissant, biscotti francesi e macaroons, proseguendo per l’ora di pranzo verso la casa di un nostro caro amico: claude monet. l'escursione ci porterà via poche ore: il piccolo borgo di giverny si trova sulle sponde della senna, a 80 km a ovest di parigi ed è raggiungibile facilmente e velocemente in autobus. ammireremo aiuole di fiori e piante d'ogni tipo, ninfee e salici piangenti, che ci faranno percepire ancora la presenza dell'artista e della sua ispirazione. torneremo a parigi per le 17:00, così avremo tempo per riposare e per essere, alle 19:00, a bordo di un’imbarcazione panoramica per una crociera con aperitivo sulla senna. vedremo tutti i monumenti principali nel giro di un'ora e lasceremo l'imbarcazione di fronte alla famosa cattedrale di notre dame. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : hotel flannels paris.
BARCELLONA (organizzato da dahyun) !!mini-tour ispirato a "l'ombra del vento"!! • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : il nostro mini tour inizierà dal monumento di cristoforo colombo, che si trova all’inizio della rambla, perché è dove daniel (il protagonista) incontra per la prima volta l'uomo misterioso che vuole comprare la sua copia de l'ombra del vento. dopo aver attraversato la rambla, ci dirigeremo verso carrer de santa ana, il luogo in cui si trova la libreria della famiglia sempere. poco lontano si tova els cuatre gats, il bar in cui daniel e fermìn si trovano spesso a confabulare e in cui ci fermeremo a bere qualcosa. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : verso il centro della città c'è plaça reial, la bellissima piazza circondata da palme e portici in cui si trova la casa di clara barcelò, la ragazza di cui daniel si è perdutamente innamorato. poi tramite il T2 TIBIBUS raggiungeremo il famosissimo tibidabo, uno dei parchi divertimento più vecchi d'europa!! qui affronteremo il camí del cel, che è composto da 3 attrazioni principali : il telaia, il girabado (la ruota panoramica) e l’aviò. (ovviamente faremo solo la seconda per non sentirci male e ci fermeremo a mangiare alla xurreria!!) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : il terzo giorno inizierà con la visita alla strada più famosa di spagna: la rambla. proseguendo in direzione nord arriveremo a plaça de catalunya e da qui al passeig de gràcia per visitare casa battlò, al numero 43; dall'altro lato del passeig de gràcia si trova invece casa milà!! poi subito a nord, prendendo la avinguda diagonal e proseguendo in direzione est raggiungeremo, attraverso un viale laterale, la sagrada familia. per chiudere in bellezza, una passeggiata serale al port vell, in fondo alla rambla, e poi una cenetta in uno dei ristoranti di pesce del quartiere barceloneta : meson barceloneta. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : appartamento al barceloneta suites.
GRANADA (organizzato da dowoon) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : quartiere albazyn per il primo giorno a granada, affaticarci troppo sarebbe stato controproducente, quindi ci prenderemo qualche ora di relax per affrontare un’uscita pomeridiana che ci porterà al quartiere albazyn, nonché quartiere arabo dove sarà possibile poter visitare i mercatini tipici e molto.. arabeggianti! per la serata tenteremo la sorte cercando, al centro di granada, locali dove tra un giro di tapas e l’altro, potremo godere di spettacoli di flamenco - il flamenco che qui, in terra andalusa, è di casa. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : alhambra. per visitare una delle costruzioni più belle al mondo abbiamo già prenotato dei biglietti che ci consentiranno di avere ingresso prioritario e libero accesso ad ogni parte consentita ai turisti! tutto ciò include l'alcazaba, i palazzi nazaries, il palazzo di carlo v e generalife che però verrà visitato nel pomeriggio. la zona si raggiunge con l'autobus c30 o c32 fino a porta de la justicia. ci godremo l'atmosfera rilassante dei giardini, delle fontane, dei fiori e dell’arte araba, e quando saremo pronti ed affamati basterà prendere l'autobus c34 fino alla fermata sacromonte 39: qui, nel quartiere famoso d’origini gitane, la scelta tra i vari locali notturni è davvero ampia, dai pub con musica live alle discoteche per scatenarsi, ma soprattutto locali che propongono esibizioni di flamenco, ballo tipico spagnolo. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : lezione di flamenco. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : barcelò carmen granada.
PALERMO (organizzato da dowoon) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : palazzo dei normanni, cattedrale di palermo, mercato di ballarò e i quattro canti. * palazzo dei normanni: palazzo costruito per ospitare gli emiri arabi e in seguito occupato dai normanni. il gioiello del palazzo è la cappella palatina, un capolavoro in stile arabo normanno-bizantino, con mosaici d'oro sia sulle pareti che sul soffitto. * cattedrale di palermo: ingresso a pagamento per accedere al tetto che mostra un panorama bellissimo sulla città. * mercato di ballarò: uno dei più grandi e tipici della città, colorato e pieno di prodotti da tutta la sicilia; qui ci fermeremo a pranzare in uno dei tanti ristoranti della zona, per poi proseguire con la nostra passeggiata. * i quattro canti: proseguendo in discesa, è facile arrivare all'incrocio dei quattro canti che rappresentano l'intersezione di due strade principali di palermo, ovvero via vittorio emanuele e la via maqueda che conduce al teatro massimo. qui potremo sederci e mangiare, magari, un gelato o un arancino(a?). • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : in giro per i palazzi più belli della città di palermo. * palazzo gangi: questo sontuoso palazzo è ben noto per essere stato il luogo presso il quale è stato girato il film “il gattopardo” di luchino visconti. la famiglia gangi vive qui tutt’ora, quindi il palazzo ha preservato tutto il suo antico splendore. * palazzo mirto: uno splendido palazzo con autentiche decorazioni e mobili originali. rappresenta lo stile di vita di una ricca famiglia palermitana del xviii secolo. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : mondello. per il nostro ultimo giorno nella città siciliana, abbiamo pensato di andare al mare!! fra le varie spiagge, quella bianca di mondello ci è parsa la più bella ed ideale per noi due; il lungomare di notte si popola di giovani, è ricco di locali dove poter mangiare specialità di mare ma anche cibo meno “impegnativo”, come pizze ed hamburger in uno dei locali più “food porn” nel luogo. mondello è raggiungibile in poco meno di 20 minuti d’autobus da qualsiasi fermata di palermo!! • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : fervore luxury room.
ROMA (organizzato da dahyun) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : inizieremo la nostra visita alla capitale italiana dalla città del vaticano (fermata metro : ottaviano – san pietro) e andremo subito alla basilica di san pietro (ricordarsi di indossare vestiti consoni altrimenti non ci fanno entrare : no minigonna, pantaloncini o spalle scoperte). poi ci dirigeremo ai musei vaticani di cui visiteremo la pinacoteca, il museo pio clementino, la galleria delle carte geografiche, le stanze di raffaello e naturalmente la cappella sistina di michelangelo. usciti dal museo, percorrendo via della conciliazione, arriveremo a castel sant'angelo, la fortezza papale edificata nel medioevo sui resti del mausoleo dell’imperatore adriano. qui faremo tappa sulla terrazza dell'angelo per poter vedere dall'alto la città. ci fermeremo a mangiare uno dei piatti tipici di roma : la pasta alla carbonara, da roscioli salumeria con cucina. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : durante il secondo giorno andremo alla scoperta della roma antica e quindi : colosseo, vittoriano e campidoglio. iniziando dal colosseo, poi potremo osservare l'arco di costantino a pochi metri da lì e prendere la via dei fori imperiali per arrivate fino al foro romano alla nostra sinistra. una volta arrivati alla colonna traiana mangeremo lì al sacco per poi raggiungere piazza venezia e il vittoriano. come ultima tappa invece visiteremo il campidoglio, il più famoso colle romano. ci arriveremo percorrendo la cordonata;  la scalinata che conduce da piazza d’aracoeli a piazza del campidoglio, progettata da michelangelo. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : l'ultimo giorno invece parte da piazza di spagna (fermata metro : spagna) con la sua famosa scalinata di trinità dei monti. ovviamente percorreremo via dei condotti per qualche acquisto, fino ad arrivare in via del corso per raggiungere la fontana di trevi. mangeremo da trevi gourmet e poi ci dirigeremo verso il pantheon per visitarlo al suo interno. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : lifestyle home apartment.
VENEZIA (organizzato da dowoon) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : il primo giorno a venezia vedrà l’arrivo in città ed un piccolo giro in gondola che ci porterà nei pressi del nostro hotel, quindi.. gondola privata! dedicheremo le prime ore dopo l’arrivo ad un po’ di sano relax, per poi uscire la sera e concederci una cena ricca di buon cibo all’italiana ed una passeggiata per le vie, comprese le più piccole, della città. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : isole di murano, burano e torcello. la gita partirà in motoscafo da venezia (riva degli schiavoni) e ci porterà a visitare le isole più famose che vi appartengono: esploreremo la laguna di venezia in motoscafo, dopodiché potremo passeggiare per le case colorate di burano e visitare, a scelta, la fabbrica del vetro di murano. * murano: per secoli, la vita di questa piccola isola ruotò intorno ai forni dove viene soffiato il vetro. ha la forma di una piccola venezia ed è composta da 9 piccole isole unite da ponti nel mezzo del canal grande. * burano: è un'isola molto tranquilla con case graziose dipinte con colori vivaci, con canali al posto di strade e barche invece di automobili, abitata da circa tremila persone. * torcello: l'attrazione principale è la cattedrale dell'assunzione (639), fondata con delle opere bizantine del xi e xii secolo, che comprende diversi mosaici. (opzionale) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : visita ai musei di piazza san marco, con visita ai palazzi vicini. gli edifici attorno alla piazza sono il palazzo ducale, la basilica di san marco, la torre dell'orologio di san marco, l'ufficio delle vecchie procuratie, l'ala napoleonica, le nuove procuratie, il campanile di san marco, la logetta e la biblioteca marziana. gran parte del piano terra delle procuratie è occupata da caffè e ristoranti, tra i quali il famoso caffè florian e il gran caffè quadri. * il museo correr e il museo archeologico si trovano nella piazza di fronte alla basilica. la zecca si trova dietro la biblioteca marciana sulla riva del canal grande. queste ultime costruzioni sono state completate durante l'occupazione napoleonica, anche se il campanile è stato ricostruito anni dopo. il museo correr è uno dei musei più importanti e rappresentativi della città di venezia, è situato in piazza san marco e fa parte della fondazione museo civico di venezia. questo museo è un esempio dell'arte, della civiltà e della storia della città. qui troviamo varie opere d'arte, documenti, mappe e oggetti che riflettono la vita di venezia in tutta la sua storia. * il palazzo ducale: si trova all'estremità orientale di piazza san marco, è uno dei simboli della gloria e del potere di venezia. questo meraviglioso edificio gotico ha due facciate che si affacciano una sulla laguna di venezia e l'altra su piazza san marco. il palazzo ducale era la residenza del dux ed era sede del governo, della corte di giustizia e della prigione della repubblica di venezia. * la biblioteca marciana: è una delle più grandi biblioteche italiane e la più importante di venezia. all'interno troviamo le più belle collezioni di manoscritti greci, latini e orientali del mondo. questa biblioteca è conosciuta anche come biblioteca nazionale marziana, biblioteca san marco, biblioteca sansovini, biblioteca antigua. si trova in fondo a piazza san marco tra il campanile di san marco e la zecca. • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : carnival palace.
MILANO (organizzato da dahyun) • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 1 : il viaggio a milano inizia ovviamente dal monumento simbolo della città : il duomo. dopo la visita all'interno della basilica, non potremo mancare la passeggiata in corso e poi galleria vittorio emanuele II per del sano shopping, anche di libri!! piccola sosta da starbucks poco lontano da piazza del duomo e poi a riempirsi le pance nel ristorante coreano hana, in via giuseppe mazzini 12. • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 2 : il secondo giorno inizierà in piazza sempione, dove sta l’arco della pace che si dice sia allineato con l’arco di trionfo a parigi. una sosta sarà dovuta all'acquario civico, dall'altra parte della strada, e poi faremo una passeggiata all'interno di parco sempione, che ci porterà al castello sforzesco. dopo aver visitato le sue torri e le sue sale, ci sposteremo in treno a garbate milanese per raggiungere il ristorante di sushi amy sushi, un locale futuristico ma a basso costo!! • 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 3 : l'ultimo giorno dell'ultima tappa dovrebbe essere memorabile, per questo abbiamo deciso di fare qualcosa di speciale e questo sarà possibile all'atelier azzurro, in via privata bernabò visconti 1!! seguiremo infatti un corso privato di tre ore sulla ceramica, visto che ci piace tanto, per creare i nostri personali ricordini della città o del viaggio in europa in generale. dopo il laboratorio con la signora patrizia potremo andare a mangiare qualcosa di tipico da queste parti : il risotto alla milanese a casa fontana 23 risotti!! dovremo prendere un taxi, è vero, ma ne varrà sicuramente la pena per due motivi : il primo è che questo ristorante ha come cavallo di battaglia proprio il risotto giallo, e il secondo è perché ha davvero 23 tipi diversi di risotti, quindi potremo sbizzarrirci (ovviamente ha anche altri piatti tipici, come la cotoletta) • 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑔𝑔𝑖𝑜 : park hyatt.
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pangeanews · 4 years ago
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“Vogliamo vivere momenti di pura grazia… scrivo attraversando la nebbia”. Dialogo con Mariadonata Villa
Per chi segue le vicende della poesia italiana contemporanea, il nome di Mariadonata Villa non è sicuramente sconosciuto, benché si possa definirla una pacifica “appartata”. Tutt’altro che aliena dai rapporti artistici, certo, ma anche distante dall’affannoso presenzialismo e attivismo che in tante penne sembra surrogare la ricerca profonda, lo scavo del verso, la progettazione dell’architettura.
Poetessa fino ad oggi di un solo libro, quell’Assedio pubblicato nel 2012 con Raffaelli e finalista al premio Carducci, Mariadonata è anche un’eccellente fotografa e un’appassionata traduttrice di poesia anglo-americana, capace di mettere nella sua faretra autori come Seamus Heaney e Les Murray, con il quale ha condiviso anche un’amicizia epistolare decennale.
Autori, quelli citati, che rivivono nella sua poesia soprattutto nella facoltà immaginativa, nella capacità di restituire la presa dello sguardo in una rappresentazione rimeditata, a un tempo naturalistica e metafisica. Ecco perché, in occasione del suo secondo volume di versi, Verso Fogland (Minerva, 2020, 10 euro), è stato naturale chiederle non tanto di parlare del libro, quanto di raccontare invece quel suo esercizio dello sguardo che rende le cose immagini e le immagini poesia. (d.g.)
Uno dei tuoi poeti prediletti, Seamus Heaney, scriveva guardando la campagna venirgli incontro mentre guidava. Sia per temi, sia per luoghi, Verso Fogland ricorda un’elaborazione simile, una simile acquisizione delle immagini – l’attraversamento della campagna in macchina. È così? Anche tu scrivi guidando?
Sì, anche se, pur viaggiando spesso in auto, in realtà di solito sono il passeggero, e questo mi lascia gli occhi liberi. Però sì, senz’altro la pianura è il mio ambiente e la nebbia ne fa parte. Non solo quella intorno a Modena, perché per motivi famigliari mi capita molto spesso di attraversare la pianura tra Modena e Verona. Da un certo punto di vista, perciò, le immagini del libro sono tutte reali, anche se questo non fa di Fogland un luogo reale.
Un reale immaginato?
In parte. Ma quest’aspetto meditativo dell’andare e del vedere è un tratto che riconosco non tanto alla mia poesia, quanto a me come persona. Molto di quello che scrivo viene da queste grandi cavalcate nella nebbia. Di tante di queste poesie ti potrei dire l’immagine «corto-circuito» e dico «immagine» non a caso: perché negli ultimi dieci anni sono diventata un’accumulatrice di foto, ne ho 30000 nel mio archivio digitale; e perché, d’altra parte, le cose bisogna immaginarsele, bisogna che si facciano immagine.
Non è un caso che il libro si apra con un componimento che si intitola Cartografie e che racconta di un’antichissima mappa preistorica scolpita sulla pietra…
No, non è casuale, anche se io ho visto di persona quel posto solo dopo averne scritto, in maniera del tutto imprevista. È una delle più antiche rappresentazioni topografiche reali, non simboliche, a noi note, se non la più antica. Per vederla si percorre un sentiero che arriva a dominarla dall’alto, così che uno deve sporgersi e guardarla dall’alto in basso.
Quindi «l’uomo in bilico» della poesia è chiunque passi di lì?
Sì, è chiunque arrivi lì. Poi, in particolare, la poesia nasce da una foto molto di Franco Farinelli – uno dei più importanti filosofi del paesaggio – che guarda in giù a quella mappa di pietra.
Nella poesia, il corpo dell’osservatore che si sporge diventa un axis mundi: «e quell’uomo in bilico sul margine/ del mondo non si accorge/ che l’axismundi, la meridiana dell’oggi/ è il suo corpo fragile sul bilico/ è la polvere che sarà e il sangue che è/ è tutta la luce che passa». In che senso sporgersi per osservare diventa un modo di “reggere” l’universo?
Mi piaceva il corto circuito secondo cui l’uomo pensa che la rivelazione sia lo sporgersi su questa mappa, mentre invece la rivelazione è lui stesso, lui che esiste e che è lì, straniero a se stesso ma profondamente presente.
Quindi «l’uomo in bilico» è a un tempo sia l’uomo della foto, sia qualunque visitatore, sia qualunque uomo?
Sì, qualunque uomo, ma nella sua assoluta individualità.
Qualunque uomo, ma non un uomo qualsiasi…
Esatto: qualunque uomo nel suo coincidere con l’uomo tutto. Mi interessa l’aspetto per cui ogni uomo è un exemplum della specie homo, ma che per essere un exemplum deve incarnare interamente se stesso, la propria individualità.
È una questione che investe anche il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, mi sembra…
Sì, è così. C’è un saggio degli anni Ottanta di Luigi Ghirri, un fotografo che amo molto, in cui lui rimpiange il fatto che dalle fotografie di paesaggio sia scomparso «l’omino sul ciglio del burrone», e che questo è un peccato perché l’omino dava in qualche modo l’unità di misura del paesaggio fotografato.
Una specie di autocoscienza del paesaggio?
In un certo senso sì, visto che Ghirri diceva che in un giro in bicicletta si incontra più realtà e più novità che in una crociera intorno al mondo. Ma anche in senso inverso, visto che secondo lui, se mai l’omino del paesaggio dovesse tornare nella foto, dovremmo dirgli con Cézanne «affrettati a guardare, perché tutto sta per scomparire».
Mariadonata Villa in una fotografia di Lupe de la Vallina
Si resta sull’idea dello stare in bilico.
È un’idea in cui mi ritrovo molto. Tanto che c’è un altro artista di cui parlo nel libro, Gino Covili, che in uno dei suoi quadri più famosi dipinge l’eroe con una lupa morta sulle spalle, su una sorta di crinale con davanti a sé gli uomini nel buio e dietro sé il mondo dell’Appennino illuminato dalla Luna. Come fosse il crinale tra un tempo antichissimo – che può essere l’età dell’oro, o il tempo degli eroi – e il dramma storico dell’uomo.
Mi fai venire in mente un’altra delle poesie iniziali, Paesaggio marino con cane, in cui evidenzi una sorta di iato tra l’attesa di grandi avvenimenti, dove «qualcuno aspetta apparizioni/ su tavole meno traballanti,/ il lampo improvviso della luce/ al centro […]» e l’incapacità di riconoscere e accogliere l’avvenimento dell’essere nelle maglie banali e slabbrate del quotidiano, laddove «nessuno invece aspetta nella canicola/ l’apparizione tremolante/ il cane col fianco di salsedine/ che sembra sul punto di scrollarsi».
Riguardo a questo direi che ci sono due livelli. Da un lato, venendo da studi classici, ho molto presente, anche in senso pre-cristiano, il tema dell’epifania intesa come l’apparizione improvvisa del divino, mentre la mia poesia tratta molto più di quelle che sono epifanie per me. Quindi, in un certo senso, lo iato di cui parli tu. D’altra parte, però, vedo più in generale un senso di perdita del sacro anche nell’apparizione del terribile. È come se nella trama dell’oggi che viviamo si perda anche la statura del male, oltre alla percezione del fatto che anche noi partecipiamo di questo male, di quest’ombra.
E infatti la poesia si conclude con una presa d’atto di questa distanza: «non c’è dionisiaco in un cane/ col pelo che puzza di acqua salmastra, solo l’orrore/ delle apparizioni mediocri che costellano la vita».
Sì, è come se desiderassimo vivere solo quelli che anche in modo del tutto laico possiamo riconoscere come momenti di pura grazia, quei momenti di apparizione di altro da ciò che vediamo, in cui – per così dire – avvertiamo che cambia lo spessore dell’aria.
Bella questa immagine!
La mia amica Ewa Chrusciel, una poetessa che amo molto, usa in un suo testo l’immagine di un big moment yellow, uno di quei momenti in cui si ha a un tempo desiderio e paura dell’apparizione. A me sembra che questo senso della paura lo abbiamo perduto: abbiamo una grande rabbia verso il male, ma non abbiamo più il senso del fatto che il male, come la luce, è nel tessuto dell’oggi.
È la lotta di Giacobbe con l’Angelo che con la mediazione degli U2 citi in epigrafe a un altro componimento?
Sì, ed è una metafora perfetta per la poesia, è la lotta con lo sconosciuto da te che devi in qualche modo dire e che ti lascia stremato, se non è stato un esercizio di stile. Perché gli esercizi di stile non credo che ti possano lussare l’anca, mentre la lotta di tutta una notte con qualcuno che non sai chi è, quello invece sì.
Come entra in questa prospettiva quella mancanza di immaginazione di cui a volte abbiamo chiacchierato, della disabitudine a figurarci le cose?
Sicuramente c’entra un’incapacità di chiamare le cose con il loro nome, ma anche di dare loro un ordine di grandezza adeguato. Una delle cose di cui sento sensibilmente l’avanzare, anche nel mio lavoro di insegnante, è un restringersi della lingua. E questa restrizione ha sicuramente a che fare con la perdita dell’immaginazione, ma anche con la perdita del mondo. Dante diceva che nomina sunt consequentia rerum: noi abbiamo bisogno di nominare cose che arrivano alla nostra esperienza, e uno dei canali principali è la visione.
Parliamo quindi di una perdita di esperienza, anzitutto?
Sì. Il problema della contrazione della lingua non è drammatico perché “ci perdiamo una lingua ricchissima”… Questa non è che una conseguenza ed è anche, fammi dire, un problema da letterati. Il dramma vero è che si contrae l’esperienza, non che si contrae la lingua!
Vale lo stesso con l’immaginazione, credo…
È del tutto analogo. Amici antropologi mi dicono che una delle tesi più accreditate è che l’uomo del paleolitico sia sopravvissuto non solo per le scoperte tecniche, ma perché creava racconti e immagini. Che questa capacità creativa ha strutturato il nostro cervello in modo tale da permettere la sopravvivenza in un ambiente a lui ostile e a nemici per molti versi più forti e biologicamente più attrezzati di lui.
Serve un’educazione dello sguardo.
Un’educazione dello sguardo, ma vale quello che dicevamo prima della lingua: non è lo sguardo e basta, è lo sguardo di una persona. Quando avevo otto anni, per circostanze casuali, incontrai il pittore Bill Congdon. Un incontro di pochi minuti, quasi il tempo di uno sguardo, eppure ti assicuro che di tutte le persone che mi hanno voluto bene negli anni, mai più mi è successo di sentirmi guardata così. Era uno sguardo pieno di una presenza, in cui sono potuta entrare. Ed è quello che si vede nei suoi quadri, del resto: uno sguardo che nutre la persona e una persona che affina lo sguardo, che vede la realtà e che la mette in figura della realtà.
È questo che dobbiamo cercare in Verso Fogland?
È quello che forse mi auguro di fare, tra le altre cose, scrivendo. Di creare uno spazio di visione in cui sia possibile entrare.
Daniele Gigli
*In copertina: Caspar David Friedrich, “Monaco in riva al mare”, 1810
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tourcanadaest · 5 years ago
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14-09-2019 8°giorno : Toronto - Cascate del Niagara – Niagara on the Lake - Toronto
Sveglia alle 06.00, colazione e partenza alle 07.30 per un giro orientativo di Toronto in Bus in una città fantasma perché domenica. Alle 09.00 siamo alla meta più ambita del viaggio: le Cascate del Niagara. “Le cascate del Niagara, situate nel nord-est dell’America, a cavallo tra USA e Canada, sono per la loro vastità tra i più famosi salti d’acqua del mondo. Non trattandosi delle cascate più alte del mondo, la loro fama è certamente legata alla spettacolarità dello scenario, dovuto al loro vasto fronte e all’imponente portata d’acqua. Si tratta precisamente di un complesso di tre cascate distinte, anche se originate dal medesimo fiume, il Niagara. Iniziano dal versante canadese con le Horseshoe Falls (ferro di cavallo), dette talvolta anche Canadian Fall, separate dalle American Falls, sul lato statunitense, dalla Goat Island (Isola delle Capre) e finiscono sempre nel suolo statunitense con le più piccole Bridal Veil Falls (Velo nuziale). Il nome Niagara ha origine dal termine in lingua irochese Onguihaara che vuol dire stretto. Una leggenda della zona narra di Lelawala, una bella ragazza fatta fidanzare, dal padre, ad un ragazzo che ella disprezzava. Piuttosto che sposarsi, Lelawala scelse di sacrificare se stessa al suo vero amore He-No, il Dio Tuono, che dimorava in una caverna dietro la Cascata a Ferro di cavallo. Ella pagaiò sulla sua canoa nelle veloci correnti del fiume Niagara e precipitò dal bordo della cascata. He-No la raccolse mentre precipitava ed i loro spiriti, secondo la leggenda, vivono uniti per l'eternità, nel santuario del Dio Tuono sotto le cascate.”  Prima sosta al Table Rock Welcome Centre. Fotografiamo le acque del fiume Niagara dalla parte alta delle Cascate, alle Horseshoe Falls. Poi ci spostiamo per la “mini crociera Hornblower fino a sotto le cascate, un’esperienza davvero emozionante che ci dà la possibilità di vedere le cascate in tutta la loro potenza e splendore.”  Passato il controllo ticket ci danno un poncho impermeabile rosso (azzurro dalla parte USA) per proteggerci dalla furia delle acque; poi ci fanno una foto ricordo da ritirare, a pagamento, alla fine dell'escursione. Entriamo in una cabina di funicolare che attraverso una ripida rotaia a cremagliera ci porta a livello delle acque dove ci imbarchiamo sui battelli della Hornblower. Indosso alla perfezione il poncho e preparo la macchina fotografica e lo smartphone. Partiamo asciutti, inizio a fotografare. Passiamo da poche gocce d'acqua a uragano travolgente in pochi minuti. C'è il fuggi fuggi. Cerchiamo di ripararci dietro le vetrate del battello e cerchiamo di continuare a scattare foto. Quando il battello gira per tornare indietro siamo zuppi anche sotto il poncho. Sbarcati, torniamo su con la cabinovia e ci stendiamo al sole per asciugarci. Mi accorgo che lo smartphone non mette più a fuoco. Si e inzuppato troppo. Che debba comprarne uno nuovo?. Intanto, rivestiti, cerchiamo di attraversare il ponte tra Canada e USA. Non c'è nessuno per chiedere informazioni, solo dei tornelli e delle gettoniere per pagare un ticket. Disperando di poter rientrare in Canada senza problemi, rinunciamo all'impresa. Facciamo un giro nel parco divertimenti su Clifton Hill e raggiungiamo il gruppo per il pranzo previsto al tredicesimo piano di un hotel con vista panoramica sulle Cascate tra le 12.30 e le 13.35. Irritato per l'incidente allo smartphone, mangio a più non posso. Dopo pranzo ci spostiamo a Niagara on the Lake, “graziosa cittadina in stile coloniale.” . Arrivo alle 14.40, passeggiata tra personaggi storici, e partenza per l'hotel a Toronto alle 15.10. Arrivo alle 17.15. 40' dopo usciamo in solitaria verso una vecchia distilleria trasformata in zona trendy della città: The Distillery Historic District. Poi seguiamo La Esplanade fino alla zona della CN Tower. Alcuni compagni di viaggio sono a cena proprio sulla Torre (CAD 40). Io resto a digiuno per smaltire il pranzo luculliano. Fortunatamente lo smartphone, asciugatosi, ha ripreso a zumare correttamente. Evviva. Rientro alle 21.30, letto alle 22.50.
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yesiamdrowning · 6 years ago
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uno scrittore geniale che non avremo mai più.
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Nella primavera del 1999 mandai una cugina siculo-canadese esperta di pop svenevole e di mondanità in una libreria di Barnes & Noble a Montréal a caccia dell'autografo di uno scrittore. Il mio scrittore vivente preferito presentava una ristampa del suo primo successo editoriale, e anche se abitavo letteralmente dall’altra parte del mondo, mi sono accorto che volevo comunque un autografo vero e proprio su un suo libro vero e proprio da poter mettere su un mio ripiano vero e proprio. Dato che in quel momento guadagnavo una miseria (non che ora io guadagni chissachè, ma non poco quanto allora) non potevo andare di certo di persona alla presentazione, e mi vergognavo anche un po’ d’essere tra i pochi a farne nome in un periodo in cui i miei compagni del liceo, mi ricordo, stravedevano per autori come Isabella Santacroce o Alessandro Baricco. Mia cugina, invece, a prezzo di un certo sacrificio ha vuotato l'amaro calice di non poter proporre ai suoi amici la presentazione di un nuovo libro di Wilbur Smith, primo nelle vendite già allora, e ha accettato di andar al mio posto. La Ragazza dai Capelli Strani (Girl with Curious Hair, in orginale suona anche meglio) era stata, nel 1989, la prima memorabile raccolta di suoi racconti. La messa in fila di una decina di perle. Da quella volta, quel libro, verrà ristampato in almeno altre cinque o sei occasioni soltanto in Italia - sempre dalla Minumum Fax. Il giorno dopo l’appuntamento era a un’ora improbabile su MSN (per qualcuno di voi come dire l’Alto Mesozioico). Le ho chiesto un resoconto della serata: “Il posto era pieno che non ci si poteva  muovere… e poi è arrivato lui“ “Com’ era vestito?” “Mmmh.. aveva una specie di camicia da matematico? Anzi, aveva una camicia da prof di matematica, hai presente, con le maniche corte?“ “Ma aveva pure le penne nel taschino?“  “No, niente penne!”. “😛” “😁” “E poi che altro? Che mi dici? Portava la bandana?“ “Sì una grande bandana… si  sta facendo crescere i capelli ha detto. Sudava un casino. Sembra la versione intellettuale del cantante dei Blind Melon” “Shannon Hoon?” “Si” “Ma Shannon Hoon mica porta la bandana!” “Se è per questo è pure più figo” “😄” “😝”. “Ma vi ha letto qualche cosa?” “Si, per circa mezz’ora…” “Ed è stato molto terrificante? Voglio dire, tu c’hai capito qualosa?” “Guarda che è stato grandioso… ma nella parte delle domande e risposte è stato più divertente. E’ serio ma è un tipo in gamba davvero“. “Perché? Cos'è successo?”. “Okey, allora, per esempio, uhm… c'era un ragazzo… e gli fa questa bella domanda su “che effetto fa sapere che fra i tuoi coetanei e per un sacco di lettori più giovani, tu sei un po’ un mito, e se ne sei consapevole, e che effetto fa esserne consapevole se lo sei eccetera”, e tra il pubblico c'è stato un mormorio come dire: Giusto, bella domanda, e allora lui, David, ha detto una cosa del tipo: “Non lo so se ne sono consapevole, ma sono un po’ scettico su tutta questa concezione… e poi ha parlato di DeLillo e Thom Pynchon e di come c'era questa specie di amore-odio totale per loro quando la sua generazione faceva l’ università, e delle inimicizie tra i fan di Capote e quelli di Kerouac prima… e di come queste situazioni siano un po’ rock, almeno nella misura dell’inutile rivalità tra gli Stones e i Beatles… è  stato divertente, davvero, bella testa!”. “E il libro te lo sei fatto firmare?”  ���Ah, no, scusa… c'era una fila e non finiva  più… avevo un impegno e quindi sono andata via…  e in ogni caso sarebbe stato troppo strano… cioè, andavo lì e gli dicevo? Ciao sono la cugina di un ragazzo italiano che non è potuto venire, non ho mai letto nulla di tuo ma per piacere mi firmi questo… mi sono sentita un’imbrogliona, una crocerossina fuori luogo, mi sono vergognata insomma… ma ti ho preso una copia eh…”. “Ma che me ne faccio ora di una copia in originale senza autografo quando già posseggo la versione in italiano senza autografo?” me lo tenni per me. Ci sono altre cose insolite in questa storia, però: 1) Un lettore italiano di poco più di 2O anni che vuole per sé l'autografo di uno scrittore vivente scoperto quasi per un puro caso tra un disco degli AFI e uno dei Type O Negative 2) Un gran numero di persone che si va a suppare un tizio americano che presenta una ristampa dopo una manciata di libri dai titoli volutamente antipatici (Una Cosa Divertente Che Non Farò Mai Più, Brevi Interviste Con Uomini Schifosi, Il Rap Spiegato Ai Bianchi) e un monolite di oltre 13OO pagine fatto di trame, sottotrame e note a piè di pagina chiamato Infinite Jest che qualcuno ha definito il suo capolavoro. 3) Un gran numero di canadesi, che nella mia testa immagino freddini e austeri come Leonard Cohen, che emette mormorii di approvazione quando qualcuno lascia intendere che uno solo fra loro è straordinariamente intelligente, pieno di talento e spiritoso 4) Una cugina lasciata con un CD di Natalie Imbruglia che, in mezzo a questo pubblico, si trova a pensare al cantante dei Blind Melon e fare a sua volta mormorii d’approvazione. 5) Un gruppetto di intellettuali che, assai propabilmente nascosti tra i presenti nell’aspetto di altri scrittori e aspiranti tali, tollera qualcuno con una bandana in pubblico senza che sia Little Steven. La spiegazione delle suddette stranezze è che David Foster Wallace godeva di un grande e insolito affetto da parte di molti fra coloro che costituiscono  quella che viene chiamata educatamente “la cricca dei lettori”. Come spiegarlo? Non è solo il fatto che Wallace producesse della buona narrativa - ovvio è   così, ma in un certo senso questo è un aspetto marginale. E non è nemmeno il fatto che fosse divertente e innovativo e geniale nel riuscire a rendere attraente diverse cose notoriamente stracciapalle come i numeri o la noia (leggetevi il bellissimo Il Re Pallido) e dotato in maniera leggendaria dei vari strumenti di cui bisogna un romanziere per fare il proprio lavoro (empatia, intuito, perspicacia, abilità di connessione, aver-letto-tutto-quel-che-esiste-sulla-faccia-della-terra). Non  ha poi molta importanza cosa facesse - se scrivesse un reportage sulla campagna elettorale di un senatore, oppure un libro sull’idea d’infinito nella matematica, o un articolo sulle navi da crociera, o sull'uso del linguaggio al giorno d’oggi, o sul tennis, o le storie di molta gente che non esiste  affatto, e che fa cose che non sono successe davvero. La narrativa era una delle varie cose che David Foster Wallace faceva con il cervello, senza timore di mescolare quello che gli americani chiamano highbrow e lowbrow, la cultura alta e quella popolare, o di essere divertentissimo e serissimo nel giro di due pagine, ma i suoi fan hanno imparato da subito a tenere d'occhio attentamente tutto quello che produceva - che fosse un saggio, un'introduzione, metà conferenza o perfino un'intervista in radio, proprio come di solito si fa con le “rockstar”. Perché quando una voce è tanto voluminosa, la si vuole sentire in qualsiasi  forma. David Foster Wallace era un'intelligenza generosa - ed è a questo che  volevo arrivare in fondo. E su di me fa un effetto che Capote non è mai riuscito a fare. Né DeLillo. Mentre David mi fornisce tutte le informazioni di cui ho bisogno, con tutta la  precisione che mi serve per capire come stanno le cose, di cosa è fatta la nostra modernità e, nel mentre, riesce comunque ad aver una risonanza tale da ricondurmi a me stesso. Ricondurmi alla mia vita vissuta, alle mie esperienze affettive più autentiche, alle mie paure, e al mio singolare (ma, senza ombre di dubbio, condiviso) destino. E d'altra parte, ciascuno troverà o ha già trovato un proprio modo di leggerlo, non c'è dubbio. E’ in questo senso che Wallace è a tutti gli effetti uno scrittore di culto, come Erlend Loe o Azar Nafisi, oppure Wers Anderson e David Lynch nel cinema: sembra che stia parlando soltanto a voi. Se ve ne ho parlato attraverso un aneddoto è perché, se in parte è difficile scindere le persone che non ci sono più dai ricordi che ce li hanno fermati nella memoria, se devo esser onesto, è anche perché Wallace è il genere di scrittore di cui si preferisce non parlare o scrivere; in questo senso mi ricorda Charms. Quando si cerca di dire qualcosa di più riguardo a Charms mi pare sempre di vedere da qualche parte, con l'occhio della mente, Daniil stesso che fa smorfie. Wallace era un grande produttore di smorfie e in modo particolare i suoi saggi ne sono ancora pieni: verso la crudeltà, la vanità, la prepotenza emotiva e, più di ogni altra cosa, della  volgarità intellettuale degli uomini. Forse è poi per tutto questo che, dietro la  timidezza dello sguardo, la spiccata rapidità nell’incontro dialettico (”Una spiegazione lunghissima per una domanda innocua”, ironizzava in un’intervista) o la lettura illuminante di ogni fottuto avvenimento, provava un dolore al quale non ha saputo  resistere. David Foster Wallace si è tolto la vita impiccandosi nella sua casa di Claremont, in California, dieci anni fa, il 12 settembre del 2OO8. Aveva compiuto 46 anni, e specie negli ultimi tempi, aveva dato a tutti l'impressione di essersi liberato dai demoni che lo tormentavano fino da quando era bambino, e di avere trovato la serenità, se non addirittura la felicità con la moglie, che era solito chiamare con nome e cognome: Karen Green. Non per vezzo, ma come elemento rivelatorio di sé, del  suo carattere e anche del suo sguardo sull'esistenza: in quel modo di rivolgersi per esteso alla donna amata, c'era di certo un misto di ironia e affetto, ma anche, soprattutto, l'esigenza di comprendere e definire con minima precisione ogni elemento dell'esistenza, anche il più intimo. Non una Karen a caso, Karen Green. Quando venne ospite delle Conversazioni Letterarie, nel 2OO6, a Capri, la sera catturò un'enorme cavalletta che aveva fatto fuggire gli altri scrittori inorriditi e gliela regalò. Come si fa a non voler bene a uno così?
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hagerkamal · 2 years ago
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Le più belle spiagge egiziane
L'Egitto è uno dei Paesi più belli del mondo ed è caratterizzato da deserti incantevoli, da una vegetazione meravigliosa e da spiagge meravigliose. Grazie alla sua posizione privilegiata, l'Egitto ha spiagge sia sul Mar Rosso che sul Mar Mediterraneo, oltre alle rive del Nilo e a molti laghi e oasi meravigliose. Facciamo un giro lungo le spiagge più belle dell'Egitto. Potete godervi i tour più belli attraverso il Viaggio in Egitto, Inoltre, potete fare i tour turistici più belli scegliendo più luoghi e rendendo possibile visitare una serie di luoghi e province nello stesso viaggio attraverso i pacchetti di viaggio per l'Egitto .Tour di un giorno al Cairo da Port Said: Rimanete sintonizzati per uno speciale tour di un giorno con partenza da Port Said che vi porterà ai monumenti antichi e storici del Cairo, come le Grandi Piramidi di Giza, il Museo Egizio e Khan El Khalili, il più antico bazar del Medio Oriente. Gita alle Piramidi di Giza e Sakkara da Port Said: da Port Said, potete unirvi a noi per fare un'escursione a terra per visitare le Piramidi di Giza e Saqqara, che vi permetterà di capire la storia dell'Egitto e i suoi luoghi principali. Godetevi la splendida vista delle piramidi e della piramide a gradoni del re Djoser da Saqqara. Non perdetevi questa emozionante esperienza! Tour di 2 giorni da Port Said al Cairo e Alessandria: Partendo da Port Said, trascorrerete 2 magnifici giorni al Cairo e ad Alessandria per visitare le notevoli attrazioni del Cairo, come le Grandi Piramidi di Giza, la Sfinge e il Museo Egizio, prima di visitare la maggior parte dei luoghi famosi di Alessandria, come la cittadella di Qaitbay, la colonna di Pompeo e le tombe catacombali. Viaggio notturno al Cairo da Port Said: iniziate il vostro tour di 2 giorni dalla città di Port Said per godervi le attrazioni del Cairo e visitare tutti i luoghi sorprendenti, unici e attraenti del Cairo, come le piramidi di Giza, la piramide a gradoni di Saqqara e il Museo Egizio in piazza Tahrir per vedere la più grande collezione esposta nel museo. Incredibili piramidi e pranzo in crociera sul Nilo da Port Said: godetevi le nostre escursioni a terra da Port Said per visitare il Cairo, che includono un delizioso pranzo in crociera sul Nilo con una vista abbagliante sul fiume e uno spettacolo folcloristico orientale per divertirvi durante questo viaggio. Tour di un giorno alle Piramidi di Giza con passeggiata a dorso di cammello: Esplorate le Grandi Piramidi di Giza con un tour privato di mezza giornata da Port Said che include un giro in cammello intorno alle piramidi e la vista della Sfinge, che è stata protettrice per migliaia di anni, il tutto prima di tornare a Port Said. Grande Museo Egizio e Piramidi Tous da Port Said: da Port Said, fate un viaggio unico al Grande Museo Egizio e alle Piramidi di Giza, per essere tra i primi a vedere il Grande Museo Egizio e ammirare i tesori più preziosi dell'Antico Egitto. Tour del Cairo islamico con partenza da Port Said e arrivo ad Alessandria: Potrete godere di uno dei nostri tour più sorprendenti al Cairo Top Tours per scoprire tutti i monumenti storici islamici del Cairo attraverso il Tour del Cairo islamico da Port Said e discesa ad Alessandria che è un modo per conoscere meglio Muhamed Ali Pasha visitando la sua moschea che si trova nella Cittadella del Cairo che è stata costruita da Salah EL-Din.Viaggio Safari nel deserto delle piramidi da Port Said: vedrete le piramidi di Giza da vicino e personale, ed è stata davvero un'esperienza incredibile. I viaggi variano e si caratterizzano per un giorno o due in diversi modi, come in aereo o a bordo di moderne auto con aria condizionata attraverso i tour di un giorno in Egitto, una distinzione unica nei viaggi rapidi attraverso le escursioni a terra in Egitto, e si può combinare il paese tra l'Egitto e qualsiasi altro paese o qualsiasi due paesi con l'altro o tre o più attraverso i nostri viaggi internazionali distinti.
@cairo-top-tours @lailaessam2910
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telodogratis · 2 years ago
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Giro del mondo: quanto costa in crociera e in aereo
Giro del mondo: quanto costa in crociera e in aereo
Read More Se il sogno più grande che hai è viaggiare in lungo e in largo per il mondo in perfetta comodità, ora puoi farlo. Esiste un’opportunità che si chiama Round the World Ticket. Qualcuno penserà che si tratta di un’avventura come quelle intraprese da famosi esploratori nel 1500. Oppure ancora da coraggiosi e noti viaggiatori solitari Giro del mondo: quanto costa in crociera e in aereo è…
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awardseasonblog · 3 years ago
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Prime reazioni alla satira amara del regista svedese Ruben Ostlund, #TriangleOfSadness, con #WoodyHarrelson, #HarrisDickinson e #CharlbiDean. TRAMA: Una crociera per super ricchi si trasforma in una lotta di sopravvivenza per la vita, unico caso in cui le gerarchie sociali non solo vengano annullate, ma addirittura ribaltate. "Triangle Of Sadness è una dichiarazione di intenti sull'uguaglianza: che non esiste, che non può esistere, che mentre la calamità può portare alla caduta dei peggiori, nuove meschinità li sostituiranno e si comporteranno esattamente allo stesso modo. Per Ostlund, la spiaggia dove finiscono i suoi sopravvissuti è un acquario dove i tradimenti e l'egoismo sono la vera sostanza della vita per questo Triangle Of Sadness è amaro e intelligente" (Stephanie Bunbury, Deadline) "Ciascuno dei suoi tre capitoli, che oscillano l'uno nell'altro come gommoni che sono stati frettolosamente legati allo stesso molo durante un uragano, offre ampie opportunità a Östlund di prendere in giro la vuota promessa di uguaglianza finanziaria in un mondo in cui anche i corpi hanno un diverso valore economico. Il titolo del film potrebbe alludere alla ruga della pelle tra le sopracciglia, ma quella geometria piramidale si riferisce in modo più pressante al fascino di Östlund per le gerarchie sociali e alla gioia che prova nel capovolgerle, come se da solo potesse essere sufficiente per vederli in una nuova luce." (David Ehrlich, IndieWire) "Più guardi da vicino il tema della bellezza, più ti appare brutto. Nel frattempo, la ricchezza è oscena praticamente da ogni angolazione. L'irriverente scrittore satirico svedese Ruben Östlund si mette subito in gioco, sondando i pori del mondo elitario delle top model e dei mega ricchi, prendendo come titolo il nome da un termine del mondo della moda riferito alla piega a V profonda che appare tra le sopracciglia. Niente che un po' di Botox non possa risolvere." (Peter Debruge, Variety) #CriticsReviews #Cannes2022 https://www.instagram.com/p/Cd5agjpMmm7/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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crazycruises · 6 years ago
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Crociere di lusso, sempre più spesso si sceglie di fare il giro del mondo
Crociere di lusso, sempre più spesso si sceglie di fare il giro del mondo
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Crociere di lusso, sempre più spesso si sceglie di fare il giro del mondo
Cresce nel 2019 la capacità di spesa degli italiani per andare in crociera: oggi mediamente si spende di più, nelle crociere di lusso e sempre più spesso si sceglie di fare il giro del mondo a bordo di una nave.
Che si opti per una suite, per l’area Yacht Club, per una nave di lusso o per la World Cruise, secondo…
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