#Giovani SM Roma
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Roma. Giovani e sclerosi multipla: la diagnosi come un nuovo inizioStorie di forza e resilienza da chi affronta una malattia cronica con coraggio
Roma, dicembre 2024 – La diagnosi di una malattia neurologica autoimmune come la sclerosi multipla (SM), la neuromielite ottica (NMO) o la MOGAD rappresenta spesso uno spartiacque nella vita di una giovane persona.
L’impatto della diagnosi Roma, dicembre 2024 – La diagnosi di una malattia neurologica autoimmune come la sclerosi multipla (SM), la neuromielite ottica (NMO) o la MOGAD rappresenta spesso uno spartiacque nella vita di una giovane persona. È un momento carico di emozioni contrastanti: paura, incredulità, incertezza. Ma per molti, questo evento segna anche l’inizio di un nuovo capitolo, fatto di…
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L'Ottocento tedesco in scena con Kammermusik
L'Ottocento tedesco in scena con Kammermusik Martedì 6 settembre ore 21 al Museo di Storia Naturale KAMMERMUSIK, l’Ottocento tedesco con la Sonata n.8 in sol maggiore op.30 n.3 per violino e pianoforte di Beethoven, i Fantasiestücke op.73 per violoncello e pianoforte di Schumann e il Trio in re minore op.11 per pianoforte, violino e violoncello di Fanny Mendelssohn Hensel, sorella del più celebre Felix Mendelssohn. Saranno protagonisti il Trio Hensel e quattro giovani talenti del Festival. Info e biglietteria per i concerti Gli spettacoli si svolgeranno nel rispetto delle vigenti disposizioni Covid-19. I concerti in Fortezza Vecchia si svolgeranno all’aperto, in caso di maltempo si svolgeranno nei locali all’interno della Fortezza. I concerti al Museo di Storia Naturale si svolgeranno in Sala del Mare. Invitiamo a visitare il sito del Livorno Music Festival per mantenersi informati su programmi e informazioni. Ingresso unico fino ad esaurimento fino ad esaurimento posti; saranno disponibili posti a sedere non numerati. LA PRENOTAZIONE È CONSIGLIATA e si può effettuare tutti i giorni dalle ore 9 alle 17 via e-mail a [email protected] oppure tramite messaggio Whatsapp o SMS al numero 3279344731 scrivendo nome, cognome, recapito telefonico ed e-mail dei partecipanti. In caso di rinuncia dei posti prenotati, si raccomanda di comunicarlo. Costo dei biglietti per i concerti - € 10: posto unico non assegnato - € 0,50: ridotto artisti e studenti del LMF - Ingresso gratuito: under 12 Biglietti con convenzione per gli eventi in Fortezza Vecchia: - € 10: concerto ore 21:00 con possibilità di apericena a € 9 al bar della Fortezza - € 10: concerto all’Alba ore 6:30 con possibilità di colazione a € 2 al bar della Fortezza I biglietti si possono acquistare il giorno stesso nel luogo dell’evento: - dalle ore 19:30 per i concerti in Fortezza Vecchia - dalle ore 06.00 per il Concerti all’Alba in Fortezza Vecchia - dalle ore 20:15 per i concerti in tutti gli altri luoghi Location concerti - Fortezza Vecchia Piazzale dei Marmi, 57126 Livorno - Museo di Storia Naturale del Mediterraneo Via Roma 234, 57127 Livorno - Bottini dell’Olio Piazza del Luogo Pio 19, 57123 Livorno - Chiesa di San Ferdinando “Crocetta” Piazza Anita Garibaldi 1, 57123 Livorno - Museo Piaggio di Pontedera Via Rinaldo Piaggio 7, 56025 Pontedera (PI)... Read the full article
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Serie A in campo con Actionaid
La Lega Serie A si schiera a fianco di ActionAid per sostenere il diritto all’acqua pulita per tutti i bambini, portando al pubblico e ai media il messaggio “Dai acqua al suo futuro” sui campi di calcio della 36esima Giornata Serie A TIM dall’11 al 13 maggio. Su tutti i terreni di gioco a inizio partita entreranno a centrocampo gli striscioni della campagna con l’invito a donare. ActionAid è impegnata da anni insieme al mondo dello sport e del calcio per promuovere progetti di inclusione sociale e lotta alla povertà. Dalle iniziative per i Mondiali di calcio 2014 e per le Olimpiadi 2016, in cui l’associazione ha promosso lo sport come strumento di riscatto sociale per i giovani e per sensibilizzare sul tema del diritto al cibo. Oggi con “Dialect”, progetto contro discriminazioni e razzismo a Napoli tra ragazze e ragazzi italiani e stranieri, ActionAid coinvolge 150 giovani adolescenti che si confrontano attraverso il calcio e la metodologia non competitiva Football3 per combattere l'intolleranza e la xenofobia. La campagna sms solidale "Dai acqua al suo futuro" ha l'obiettivo di sostenere le famiglie dei territori più vulnerabili del Kenya, in particolare della Contea di Isiolo, colpite duramente dalla crisi climatica e dall'impatto sanitario ed economico della pandemia. Marco Delvecchio, ex calciatore della Roma e della Nazionale di Calcio italiana commenta: «Sono stato a fianco di ActionAid in numerose occasioni. Ho conosciuto da vicino con i miei viaggi in Mozambico e Brasile, la vita delle comunità più fragili dove ogni giorno i bambini devono alzarsi per aiutare la propria famiglia e trovare l'occorrente per mangiare e bere. Una delle esperienze più belle è stata portare taniche d'acqua di 30-40 litri per km e km. Una fatica impressionante, con l'acqua che mi cadeva per terra, mentre le bambine camminavano tranquille col collo dritto. Oggi in piena pandemia l’acqua fa ancora di più la differenza tra la vita e la morte, per questo donare per i bambini del Kenya con un sms da 2 euro è un gesto concreto e necessario». Con un sms o una chiamata da rete fissa al numero solidale 45511, tutti potranno dare un contributo per sostenere il progetto di ActionAid e garantire acqua pulita ai bambini e alle famiglie delle zone più vulnerabili del Kenya, dove l'organizzazione lavora da quasi 50 anni. L’iniziativa solidale è attiva fino al 20 giugno e i fondi raccolti serviranno a finanziare interventi di miglioramento dei sistemi idrici per assicurare anche nella stagione secca l’accesso all’acqua destinata al consumo umano e alle attività agricole. I beneficiari diretti saranno oltre 5mila, tra cui i bambini che frequentano la scuola primaria locale. ActionAid interverrà innanzitutto per ripristinare una diga, dotandola di un sistema di pompaggio a energia solare che convoglierà acqua pulita in serbatoi di stoccaggio posizionati in prossimità della scuola e delle fattorie comunitarie. Un'altra componente del progetto riguarderà la formazione della comunità attraverso la promozione delle buone pratiche igienico-sanitarie e della gestione sostenibile delle risorse naturali. Alla campagna danno il loro supporto i testimonial di ActionAid, tra i quali l’attore e doppiatore Luca Ward che ha dato voce allo spot, l’ex calciatore Marco Delvecchio, la nota chef Cristina Bowerman, l’autore e conduttore radiofonico Matteo Caccia. Read the full article
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Điểm tin tối 01/08: Dybala chốt tương lai; Tottenham nổ bom tấn đắt kỷ lục Cùng SMS BÓNG ĐÁ điểm qua những nội dung chính có trong điểm tin tối nay. Danny Drinkwater khó rời Chelsea. Theo Evening Standard, Danny Drinkwater đang làm mọi cách để rời Chelsea ở kỳ chuyển nhượng mùa Hè năm nay, nhưng cựu tiền vệ của Leicester City đang gặp khó khăn khi không nhận được lời đề nghị từ bất cứ đội bóng nào. Sau Dybala, Man Utd tiếp tục muốn “rút ruột” Juventus. Không loại trừ khả năng đội chủ sân Old Trafford sẽ đưa 1 cái tên nữa rời khỏi Bianconeri. Sau Paulo Dybala, Man United đang nhắm tới Blaise Matuidi của Juventus.
Dybala sắp chốt tương lai. Man City đồng ý bán Sane? Tin từ tờ Bild tại Đức mới đây cho biết, Bayern Munich đã bước vào giai đoạn đàm phán trực tiếp với người đại diện của ngôi sao chạy cánh Leroy Sane. Nguồn tin chưa tiết lộ về đòi hỏi của Sane nhưng điều đó đồng nghĩa Man City và Bayern Munich có vẻ đã đạt được thỏa thuận giá cả cho cầu thủ người Đức. Lovren sắp gia nhập Roma. Theo Gazzetta dello Sport, trung vệ Dejan Lovren dự kiến sẽ gia nhập AS Roma trong những ngày tới với mức giá 15 triệu bảng. Lovren đã ở tuổi 30 và do Liverpool định trọng dụng Joe Gomez đá cặp với Virgil Van Dijk mùa tới, họ cho phép cầu thủ người Croatia được tìm CLB mới. Real ra quyết định về tương lai của James. Mới đây, tiền vệ Marco Asensio đã dính chấn thương và khả năng cao sẽ phải bỏ lỡ toàn bộ mùa giải tới. Theo đó, ban lãnh đạo Real Madrid đã quyết định giữ chân James Rodriguez. Tottenham sắp có chữ ký của Giovani Lo Celso. Tờ Gazzetta dello Sport đưa tin, Tottenham tiến gần hơn tới việc chiêu mộ tiền vệ Lo Celso bên phía Real Betis. Được biết, sự có mặt của Nabil Fekir là một trong những lý do Real Betis nhả người cho Spurs. "Gà trống" thành London sẵn sàng phá kỷ lục chi 68 triệu bảng để sở hữu tài năng người Argentina. Dybala gặp HLV Sarri để chốt tương lai. Theo thông tin từ Daily Mail, Paulo Dybala đã trở lại Italia gặp gỡ HLV Maurizio Sarri để chốt tương lai. Theo báo chí Anh và Italia, Juventus muốn đổi Dybala lấy Lukaku bên phía Man Utd. Tiền đạo người Argentina đòi nhận lương 350.000 bảng/tuần ở Old Trafford.Nguôn: SMS BÓNG ĐÁ
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Scoperta una proteina alla base della sclerosi multipla – dal premio merck ausili per i malati
(di Nicola Simonetti) Sclerosi multipla (SM): scoperta una comune proteina dell’organismo (GDP-L-fucose synthase) che mette in moto impropriamente il sistema immunitario e lo rende nemico delle fibre nervose che così ne vengono danneggiate potendo causare l’interruzione dei segnali tra il cervello, il midollo spinale e i nervi ottici. La SM interessa 2,5-3 milioni di persone in tutto il mondo (1 su 3.000) e circa 114.000 in Italia. Viene diagnosticata più frequentemente in persone tra i 20 e i 40 anni costituendo la principale causa di disabilità non traumatica nei giovani. Colpisce in misura maggiore le donne, con un rapporto di due a uno rispetto agli uomini. Le implicazioni fisiche che derivano da questa malattia - che nell’80% dei casi porta a disabilità - hanno molteplici conseguenze e causano ingenti costi sociali che in Italia si aggirano intorno a 4,9 miliardi di euro all’anno. Si tratta di una patologia invalidante in cui il sistema immunitario attacca in modo anomalo lo strato isolante e di supporto che circonda le cellule nervose (la guaina mielinica) causando uno stato infiammatorio e, di conseguenza, un danno. È solitamente considerata come un’unica malattia, il cui decorso e i sintomi variano da persona a persona. In realtà vi sono diverse forme di sclerosi multipla e la progressione e la comparsa di recidive possono non essere prevedibili. Le forme più diffuse sono quella a ricadute e remissioni e quella primariamente progressiva, rispettivamente nell’85% e nel 15% dei casi. L’attività della malattia e il danno al sistema nervoso possono continuare a evolvere in alcune persone anche in assenza di segni e sintomi evidenti. Gli autori svizzeri che hanno scoperto la proteina responsabile pubblicata su Sciences Translational Medicine, parlano di “reattività crociata” tra gli antigeni propri dell’organismo e frammenti di proteine provenienti da agenti patogeni o, ancor più, dal microbiota intestinale (l’insieme di microbi, virus, lieviti presenti, in numero di 1.000.000 di miliardi, nell’intestino che scatenerebbero la reazione autoimmune. Si potrebbe, pertanto, desensibilizzare l’organismo del malato (come si usa fare per le allergie) per attenuare i sintomi e riordinare le funzioni muscolari. Applicazioni della scoperta sono in corso in diversi laboratori del mondo nei quali la ricerca è molto impegnata su molti fronti. In Italia, la Società nazionale di neurologia, dà il patrocinio al “Premio Merck” (ora alla III edizione) che mette in gara scoperte utili a migliorare la qualità di vita della persona con SM in ambito lavorativo o relazionale. “Interfaccia virtuale Ramsai” e “Ausilio tecnologico h-ADDrESS” sono i progetti vincitori di questa edizione del premio. “Iniziative come il Premio Merck in Neurologia - dice il Pro. Gian Luigi Mancardi, presidente della Società - ci consentono di valorizzare idee e progetti che migliorano notevolmente la qualità di vita non solo delle persone con SM ma anche di chi se ne prende cura. Come Presidente della Commissione del Premio mi ritengo molto soddisfatto per il numero e la qualità dei progetti presentati. I premi sono stati assegnati in base a ben definiti criteri di fattibilità, innovatività, applicabilità e per le ripercussioni sulla persona con Sclerosi Multipla in termini di qualità di vita e di convivenza con la patologia”. I PREMI: 1) Interfaccia virtuale per fornire informazioni e assistenza ai pazienti con SM. Obiettivo del progetto RAMSAI (Remote Assistant for Multiple Sclerosis Associated Issues) ideato dalla dr Gloria Dalla Costa (Ospedale San Raffaele, Milano), è di sviluppare un agente di conversazione automatizzato (un chatbot simile a SIRI) che fornisca assistenza ai pazienti con SM. RAMSAI fornirà questo supporto nel formato di brevi conversazioni quotidiane che facilitino la riduzione dell’ansia correlata alla patologia stessa; verrà creata un’App di messaggistica istantanea utilizzabile su dispositivo desktop o mobile. Il chatbot implementerà algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale per analizzare le richieste degli utenti fornendo: informazioni sulla SM, feedback sul decorso della patologia, informazioni sulla gestione dell’ansia attraverso conversazioni basate sulla terapia cognitivo-comportamentale, reminder sui farmaci per sottolineare l’importanza dell’aderenza alla terapia e, infine, un aiuto nella gestione delle emergenze legate alla SM (per cercare ad esempio la farmacia o il Centro SM più vicino). 2) progetto h-ADDrESS (Hybrid BCI to Access Digital DEviceS for people with multiple Sclerosis), elaborato dalla dr Donatella Mattia, IRCCS (Fondazione Santa Lucia, Roma), prevede la realizzazione di un ausilio tecnologico innovativo che integri le più avanzate soluzioni di Tecnologie Assistite - costituite da strumenti, applicazioni o programmi informativi e sistemi di ausili che consentono alla persona con disabilità di accedere in autonomia ai mezzi di comunicazione e interazione digitali - con la tecnologia delle interfacce cervello-computer (BCI, Brain Computer Interface), offrendo alle persone con SM un accesso personalizzato e adattabile ai mezzi di comunicazione (pc, tablet, cellulare) in modo da supportarle in tutte le fasi di progressione della malattia, favorendone l’inclusione sociale e il reinserimento o mantenimento in ambito lavorativo. Grazie al coinvolgimento di un team di ricerca multimediale, questo sistema verrà disegnato in base alle necessità e capacità dell’utente, valutando ad esempio le sue difficoltà visive e il grado di familiarità con tecnologie informatiche. “Entrambi i progetti – dichiara Roberta Amadeo, past President AISM Premio – si caratterizzano per un forte impatto sulla qualità di vita della persona con SM, considerando che questa patologia può determinare una forte limitazione delle capacità di interazione sociale e ambientale. Le persone affette da SM possono infatti riscontrare difficoltà nell’utilizzo dei dispositivi digitali a causa delle limitazioni motorie e visive, senza considerare la variabile legata alla faticabilità che la patologia comporta. Avere uno strumento che fornisca assistenza quotidiana con informazioni adeguate è fondamentale; altrettanto utile è mettere a disposizione strumenti che possano aumentare l’indipendenza di queste persone, riducendone l’isolamento sociale”. 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Ragazze uccise a Corso Francia, Pietro Genovese: sono passato con il verde
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/ragazze-uccise-a-corso-francia-pietro-genovese-sono-passato-con-il-verde/
Ragazze uccise a Corso Francia, Pietro Genovese: sono passato con il verde
Ragazze uccise a Corso Francia, Pietro Genovese: sono passato con il verde
Si dispera Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, autore dell’investimento mortale delle due amiche di 16 anni uccise in un incidente stradale a Corso Francia, Roma. “Sono passato con il verde, non le ho viste” sono le urla di disperazione del 20 enne che sabato notte ha spezzato per sempre la vita di Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann. Le due giovani hanno attraversato la strada appena è scattato il rosso per i pedoni. Il Suv del giovane, ostruito da un’altra auto, le ha colpite mortalmente.
Rischia, intanto, di aggravarsi la posizione del ragazzo, che è stato trovato positivo ad alcol e stupefacenti. Ora rischia fino a 18 anni di carcere per doppio omicidio stradale. Saranno necessari altri accertamenti da parte di chi indaga: quando i vigili sono arrivati, Pietro Genovese era sotto choc ed è rimasto sul posto per tentare di prestare soccorso. I corpi delle vittime sono stati però urtati da almeno altre tre vetture. La macchina e il cellulare del ragazzo sono stati sequestrati e bisogna capire se, al momento dell’impatto, fosse al telefono.
L’ultimo sms di Camilla alla madre è stato: “Sto tornando a casa”. Gli agenti della Polizia locale del II Gruppo Parioli stanno lavorando per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Sul posto non ci sono telecamere utili, ma gli agenti hanno raccolto numerose testimonianze, alcune però discordanti. Secondo qualcuno le ragazzine avrebbero tentato di scavalcare il guardraill, mentre un sedicenne, che era alla guida di una mini-car, ha raccontato che le due amiche attraversavano di corsa, tenendosi per mano, sulle strisce pedonali di Corso Francia, con il rosso per i pedoni.
Si dispera Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, autore dell’investimento mortale delle due amiche di 16 anni uccise in un incidente stradale a Corso Francia, Roma. “Sono passato con il verde, non le ho viste” sono le urla di disperazione del 20 enne che sabato notte ha spezza…
Eleonora Marini
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ASCOLI PICENO – Una nuova opportunità di crescita personale e progettazione del futuro. È quella offerta gratuitamente dalla Fondazione Patrizio Paoletti, ente di ricerca e formazione in campo neuroscientifico e psicopedagogico, alle comunità colpite dal sisma nel territorio marchigiano, in particolare ad Ascoli Piceno, capoluogo di provincia di Arquata del Tronto e Acquasanta Terme, tra le cittadine più colpite dal terremoto nel 2016. Dopo gli appuntamenti già realizzati nel 2017 e 2018 i formatori della Fondazione tornano nella località marchigiana per un nuovo incontro incentrato sulla costruzione interiore.
L’iniziativa si intitola “I segreti del qui e ora: gestire e trasformare lo stress” e si colloca all’interno del percorso itinerante nazionale, “Prefigurare il futuro, metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità”. È in programma ad Ascoli Piceno venerdì 1 marzo, dalle 16 alle 19, presso la Bottega del Terzo Settore (C.so Trento e Trieste, 18), con registrazione dei partecipanti dalle 15:30.
L’incontro è realizzato in collaborazione con la Bottega del Terzo Settore, con il patrocinio della Regione Marche, dei comuni di Ascoli Piceno, Arquata del Tronto e Acquasanta Terme, dell’Ambito Territoriale Sociale XXII Ascoli Piceno,dell’Università Politecnica delle Marche, e si avvale della media partnership di Radio Latte Miele Marche-Abruzzo.
L’appuntamento si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco e del vicesindaco del Comune di Ascoli Piceno, rispettivamente Guido Castelli e Donatella Ferretti, e del presidente della Bottega del Terzo Settore Roberto Paoletti. Interverranno poi i referenti della Fondazione Patrizio Paoletti, Alessia Santinelli, formatrice, e Sandro Anella, docente dell’Alta scuola di Pedagogia del Terzo millennio.
“Torniamo ad Ascoli Piceno per dare a questa comunità un’ulteriore occasione di incontro e formazione per rinforzare la speranza e la capacità di progettare il futuro nonostante le difficoltà – spiega il presidente della Fondazione, Patrizio Paoletti – ciascuno può sviluppare le proprie abilità positive attraverso un percorso di costruzione interiore basato non solo su nozioni teoriche ma anche su semplici tecniche pratiche. Forniremo ai partecipanti gli strumenti per poter diventare attenti e proattivi anche in presenza di ostacoli, per allenarsi alla resilienza e vivere la propria vita con più sicurezza e fiducia”.
“Sottovalutare le conseguenze psicologiche potenzialmente devastanti di un dramma di questa portata – dichiara il sindaco del Comune di Ascoli Piceno, Guido Castelli – è un rischio che l’Amministrazione non ha voluto correre. In questo senso, il grande successo del primo incontro organizzato dal Comune in collaborazione con la Fondazione Patrizio Paoletti ci ha spinto a riproporre questo appuntamento, certi dell’interesse e della partecipazione di tutta la cittadinanza. Siamo fermamente convinti che con il dovuto sostegno, anche e soprattutto psicologico, Ascoli e gli ascolani siano in grado di superare le difficoltà legate al sisma e tornare a guardare con fiducia al futuro”.
“Per poter riconsolidare le certezze distrutte dal terremoto – aggiunge il vicesindaco del Comune di Ascoli Piceno Donatella Ferretti – è di vitale importanza ripartire dalla costruzione interiore. In quest’ottica, tra i vari provvedimenti adottati per far fronte all’emergenza terremoto, grazie al contributo della Fondazione Patrizio Paoletti il Comune di Ascoli si è immediatamente adoperato per fornire un supporto psicologico qualificato ad una comunità messa a dura prova dalle continue scosse, offrendo un aiuto concreto alla cittadinanza nel tentativo di lasciarsi definitivamente alle spalle lo stress accumulato negli ultimi drammatici mesi”.
Il focus della lezione sarà la conoscenza dei meccanismi cerebrali connessi sia ai processi di stress che ai processi collegati allo sviluppo di attenzione e volontà. L’obiettivo è sensibilizzare sul tema dell’auto-programmazione per poter ottenere una efficace autoregolazione emotiva e creare intenzionalmente uno stato di sicurezza anche quando le condizioni esterne sono difficili e critiche.
Durante l’incontro verranno inoltre condivisi i risultati di una ricerca partecipativa, realizzata di recente dalla Fondazione Paoletti in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma, nell’ambito della formazione degli operatori delle organizzazioni non profit che si occupano di servizi di accoglienza per l’infanzia a rischio marginalità sociale.
‘Costruisci il tuo luogo sicuro’ è la tecnica proposta agli operatori per sostenerli nell’affrontare le difficili sfide all’interno della loro complessa realtà di intervento. Così come chi opera all’interno di comunità e servizi di assistenza per minori, anche chi si trova in una situazione di disagio e stress può trovare beneficio se allenato alla scelta degli scenari interiori più adatti a colmare la distanza tra la difficoltà e l’opportunità.
L’evento è aperto alla partecipazione gratuita di tutti: si può prenotare telefonando al numero 06/8082599 o mandando un sms al 3938165974 (inserendo nome, cognome, età, professione) oppure collegandosi al sito fondazionepatriziopaoletti.org/prefigurareilfuturo/ e compilando un semplice form.
“Prefigurare il futuro, metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità” è un progetto ideato da Patrizio Paoletti e realizzato gratuitamente dalla Fondazione omonima.
Il tour nazionale è partito lo scorso novembre in Umbria e sta facendo tappa in varie regioni del centro-sud Italia, affrontando di volta in volta una delle tre emergenze educative attuali: giovani e futuro (scuola e lavoro), ascolto e inclusione (promozione di processi comunicativi di pace), costruzione interiore (resilienza e superamento delle avversità).
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Berardi-Roma: la trattativa c'è, ma va piano
Berardi-Roma: la trattativa c’è, ma va piano
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ROMA – Diciamo così: che al Sassuolo se ne intendono. Diciamo anche che in questo caso ci vuole poco. E ora vi spieghiamo tutto. La trattativa per Domenico Berardi in giallorosso va avanti da un po’, fatta di telefonate, sms, incontri più o meno ravvicinati, schermaglie. Ci sono giovani giallorossi che sono finiti dentro i dialoghi tra i due club. Perché spesso tra Roma e Sassuolo le…
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Scripta volant, verba manent. Wikipedia, Valerio Levino e Brindisi
di Nazareno Valente
Sino all’adozione del telecomando, l’uso del pollice della mano era limitato a poche funzioni di base, prevalente quella di aiutare le altre dita a prendere qualcosa. Da allora s’incominciò a destinarlo allo zapping e, visto che dava buone prove di sé, lo si adoperò in maniera più massiccia per la compilazione e la trasmissione degli sms, con risultati che rasentano la maestria quando si tratta di giovani utilizzatori. Le nuove tecnologie, in definitiva, impongono pure dei mutamenti nell’impiego dei diversi muscoli, oltre che di mentalità, di abitudini e di modi di pensare.
Di pari passo anche l’approccio alle conoscenze si sta modificando: credo lo si debba ad una informazione sempre più rapida e diffusa, che porta all’istante sulla scena degli avvenimenti, e dalla memoria sempre più corta, che brucia tutto in pochi attimi senza consentire, a momenti, neppure il tempo d’accorgersi di cosa sia effettivamente successo.
In questo clima anche i detti popolari vanno modificandosi.
Le parole, sinonimo un tempo di evanescenza perché volavano via con il vento, adesso, memorizzate nei filmati e riproposte in maniera ossessiva, stanno diventando indistruttibili. Al contrario lo scritto, veicolo in passato pressoché unico di conservazione, appare sempre più inconsistente e volatile, essendo oggetto di modifiche, rielaborazioni e cancellazioni.
È quanto di solito avviene in Internet, soprattutto in quella fonte di apprendimento veloce qual è Wikipedia, che ormai costituisce l’enciclopedia di più diffuso accesso, dove con tagli, variazioni e rimozioni sembra si scontrino le diverse correnti di pensiero desiderose di imporre il proprio punto di vista. Almeno questo si evince dall’approfondita ricerca del professor Massimo Marchiori, i cui risultati possono essere consultati sul suo sito Negapedia.org. Di là dalle faide, ciò che se ne può ricavare è, a mio avviso, l’aleatorietà della cosiddetta enciclopedia libera, troppo condizionata da chi è l’anonimo compilatore di turno
Non è per altro questo l’unico tema che spingerebbe ad essere cauti nell’utilizzo d’uno strumento che, riassumendo in sé certo tutti i pregi della rete ma, nel contempo, pure tutti i suoi peggiori difetti, meriterebbe un approccio critico e non di accettazione incondizionata, come spesso avviene. Per accreditare in un qualche modo queste mie perplessità, affronterò la questione limitando l’esame ad un argomento d’interesse comune – le antichità del nostro Salento – per il quale fornirò esempi di imprecisioni, di informazioni distorte e, addirittura, di vere e proprie bufale (o, dette con linguaggio moderno, fake news) che, per evitare giudizi frettolosi, verranno distribuiti in più interventi.
In questo primo incontro esamineremo la scheda dedicata da Wikipedia a Marco Valerio Levino1, un personaggio storico talmente legato alla colonia latina di Brindisi da meritare la dedica di una via cittadina.
In generale essa appare formalmente ben costruita, in quanto fornisce per tutti gli avvenimenti – elencati però senza curare i necessari collegamenti – gli appropriati riferimenti alle fonti letterarie antiche. Le carenze non riguardano però i fatti, quanto i contesti in cui essi vengono situati.
Siamo negli anni in cui Annibale ha invaso l’Italia ed ha inferto dure sconfitte ai romani. Una soprattutto, quella di Canne (216 a.C.), ha fatto vacillare l’Urbe la cui disfatta per alcuni mesi è sembrata prossima. Passato il primo momento di sconcerto, Roma si sta riorganizzando, ed è proprio qui che Valerio Levino entra in scena.
L’autore della scheda ce lo presenta come «un politico e generale romano», il che è vero però, forse, meritevole della precisazione che in quel periodo le due carriere non erano distinte, com’è attualmente, ma al contrario un tutt’uno. Chi voleva infatti aspirare alle cariche pubbliche, doveva prima fare un determinato numero di campagne militari o di anni di servizio militare, e chi accedeva alle più alte magistrature diveniva di conseguenza titolare anche dell’imperium militiae, vale a dire del comando supremo dell’esercito in tempo di guerra. Di fatto, se non si faceva politica, non si poteva diventare generali; se si era generali, lo si era perché contestualmente statisti di alto rango. Basta scorrere le diverse schede di Wikipedia stessa riguardanti i principali personaggi romani dell’epoca per ricavare che praticamente tutti, avendo rivestito le magistrature maggiori, erano al tempo stesso politici e capi militari.
Ritroviamo poi che Levino «era praetor peregrinorum (si occupava, cioè, degli affari riguardanti gli stranieri presenti a Roma)» e, detto in questo modo, sembra che il pretore peregrino fosse una specie di dottore commercialista che aiutava gli stranieri nei loro affari a Roma. Nulla di tutto ciò.
Occorre premettere che la pretura, istituita nel 367 a.C., era una magistratura a cui venne principalmente affidato il potere, che i romani denominavano iurisdictio, con cui dirimere i contenzioni che sorgevano tra cittadini romani Il pretore, chiamato urbanus perché amministrava la giustizia a Roma, aveva infatti l’incarico, quando si verificava una lite, di appurare che la pretesa del denunciante meritasse tutela giuridica, di individuare conseguentemente il principio di diritto applicabile alla specifica controversia (ius dicere2) ed infine, al termine di questa fase (in iure), di nominare con il consenso delle parti un giudice (iudicem dicebat). Il giudice, che era un privato cittadino, verificava a questo punto i fatti dichiarati dalle parti, raccoglieva le prove e pronunciava la sentenza sulla base dei termini giuridici fissati dal pretore.
In seguito, divenuta Roma una città in cui confluivano genti di diversa nazionalità e non essendo quell’unico pretore più sufficiente ad occuparsi di tutte le vertenze («non sufficiente eo praetore»3), fu creato nel 242 a.C. un altro pretore, chiamato peregrino per il fatto che amministrava per lo più il diritto tra gli stranieri («creatus est et alius praetor, qui peregrinus appellatus est ab eo, quod plerumque inter peregrinos ius dicebat»4). Dal pronome indefinito utilizzato (plerumque), discende che il pretore peregrino, oltre ad impostare i termini delle controversie tra stranieri (inter peregrinos), amministrava anche quelli tra stranieri e cittadini romani (inter peregrinos et cives), vale a dire, in definitiva, quelli in cui fosse coinvolto almeno uno straniero. Non gli era in aggiunta neppure preclusa la competenza sui contenziosi tra romani (inter cives) e, quindi, agiva in analogia e con gli stessi poteri del pretore urbano.
L’istituzione di questa carica conseguì anche dal fatto che al diritto romano era estraneo il principio della territorialità della legge, per cui non poteva applicarsi agli stranieri l’ordinamento riservato ai romani (ius civile) e, di conseguenza, dovevano elaborarsi norme specifiche5 per risolvere eventuali conflitti sorti con i peregrini basandosi per lo più sul complesso delle norme giuridiche comuni a tutti i popoli (ius gentium). Tranne questa possibilità concessa al pretore peregrino di avvalersi di una procedura più snella �� che con il passare del tempo finì per essere sostanzialmente adottata anche dal pretore urbano – non c’era altra differenza sostanziale, tant’è che era il sorteggio a stabilire quale dei pretori eletti dovesse esercitare il potere di “esporre il diritto” inter cives e chi inter peregrinos et cives.
Qualche anno dopo, nel 227 a.C., si decise di creare due nuovi pretori con il compito di governare le due prime province istituite, vale a dire la Sicilia e la Sardegna. Ai tempi di Levino venivano pertanto eletti quattro pretori che per il 215 a.C. furono appunto il nostro Marco Valerio Levino, Appio Claudio Pulcro, Quinto Fulvio Flacco e Quinto Mucio Scevola («praetores inde creati M. Valerius Laevinus iterum, Ap. Claudius Pulcher, Q. Fulvius Flaccus, Q. Mucius Scaevola»6). Alle idi di marzo, quando essi entrarono in carica, a Valerio Levino toccò in sorte la giurisdizione peregrina; a Fulvio Flacco quella urbana; a Claudio Pulcro andò la pretura della Sicilia e a Mucio Scevola quella della Sardegna («Praetores Q. Fulvius Flaccus… urbanam, M. Valerius Laevinus peregrinam sortem in iuris dictione habuit; Ap. Claudius Pulcher Siciliam, Q. Mucius Scaevola Sardiniam sortiti sunt»7).
Ma in quel particolare momento risultava preminente contrastare lo strapotere cartaginese nella penisola e, quindi, impiegare le principali risorse nella guerra in atto. Levino non poté così esercitare la pretura peregrina perché destinato in Apulia per presidiarla con milizie provenienti dalla Sicilia («Valerium praetorem in Apuliam ire placuit… cum ex Sicilia legiones venissent, iis potissimum uti ad regionis eius presidium… »8)
Anche Wikipedia annota l’utilizzo di Levino in attività militari motivandolo con il «periodo di grande crisi per la Repubblica» e facendoci però in aggiunta sapere che «tutti i magistrati civili ricevettero comandi militari». Quest’ultima affermazione denota indubbie lacune nelle conoscenze dell’impianto costituzionale romano ed è alquanto sorprendente.
A rigor di termini, la pretura non può infatti dirsi una magistratura civile – e basterebbe considerare i pretori, mandati, come già riportato, a governare le province ed a guidare le legioni lì destinate, per rendersene conto. Il pretore aveva sì, come nei casi di quello urbano e peregrino, prevalenti funzioni giusdicenti ma risultava anche collega, benché dotato di minore autorità, dei consoli (conlega minor) e, di conseguenza, quando costoro erano lontani da Roma, era incaricato della loro sostituzione (imperium domi). In aggiunta era anche titolare dell’imperium militiae e quindi legittimato a comandare l’esercito ed ad assumere tutte le competenze derivanti da questo potere.
Il coinvolgimento nelle attività militare rientrava in conclusione nelle specifiche prerogative della carica, e non era certo conseguente ad un fatto estemporaneo come la semplicistica conclusione a cui perviene l’enciclopedia libera lascerebbe far credere. Sintomatico in tal senso il passo di Livio che, nel narrare il fatto, afferma che neppure ai pretori eletti per esporre il diritto fu concessa l’esenzione del governo militare («ne praetoribus quidem qui ad ius dicendum creati erant vacatio a belli administratione data est»9). Chiarendo così in maniera inequivocabile che alla carica spettavano compiti di carattere militare, dai quali i pretori urbano e peregrino erano comunemente esentati.
Se poi, per semplificare, dovessimo considerare i pretori magistrati civili, dovremmo ritenere tali anche le altre magistrature dell’ordinamento romano, e, da quel tutti usato nella scheda, finiremmo per desumere che anche agli edili ed ai questori sia stato assegnato il comando militare. Cosa che, neppure in quel particolare frangente, è avvenuta.
Gli equivoci sulla figura del pretore peregrino si ampliano analizzando la scheda specifica che Wikipedia pubblica per il pretore romano. In questa10 è infatti possibile leggere che il pretore peregrino si occupava «di amministrare la giustizia nelle campagne». Come dire peregrinus contrapposto ad urbanus e, quindi, se questi stava in città, quello errava nelle campagne.
A parte il fatto che non si capisce perché il pretore peregrino dovesse amministrare la giustizia nelle campagne, quando la gran parte (se non la quasi totalità) degli affari svolti anche dagli stranieri avveniva nell’Urbe, questa visione sembra cozzare con le fonti che non hanno mai indicato differenze sui luoghi in cui i pretori svolgevano le loro funzioni. Al contrario, il pretore urbano e quello peregrino amministravano la giustizia a Roma. Lo riferisce a chiare lettere Livio quando ci riporta che i pretori stabilirono vicino alla pubblica piscina il luogo in cui fissare i tribunali dove, per quell’anno, avrebbero detto il diritto («Praetores quorum iuris dictio erat tribunalia ad Piscinam publicam posuerunt… ibique eo anno ius dictum est»11).
Come in altri casi analoghi, questa versione, proposta da Wikipedia sui presunti luoghi di campagna in cui il pretore peregrino amministrava la giustizia, riecheggia un’ipotesi superata, rinvenuta magari in uno dei tanti vecchi testi la cui copia digitale è disponibile in rete. Ed è un chiaro sintomo di come, con un copia e incolla acritico, si finisca per riportare in vita teorie poco attendibili che il mondo scientifico ha ormai abbandonato da tempo12.
Tornando al nostro Levino, Livio ci fa sapere che gli furono affidate anche 25 navi con le quali pattugliare il litorale tra Brindisi e Taranto («et viginti quinque naves datae quibus oram maritimam inter Brundisium ac Tarentum tutari posset»13. Infatti, temendo colpi di mano da parte di Filippo V di Macedonia che nel frattempo s’era alleato con Annibale, il console Tiberio Sempronio Gracco lo aveva mandato a Brindisi per difendere la costa salentina («Brundisium… misit tuerique oram agri Sallentini»14).
L’anno successivo, nel 214 a.C., Levino non poteva essere nuovamente eletto pretore tuttavia, poiché il suo apporto era necessario, gli fu prorogato l’imperium militiae. Era questa una procedura adottata per consentire a chi aveva incarichi militari di portare a termine le azioni belliche che superavano il limite annuale della carica. In questi casi, l’ordinamento romano prevedeva infatti la possibilità di ricorrere alle promagistrature con cui si prorogavano le funzioni militari ai magistrati in scadenza15. E quindi Levino, pur non rivestendo più la carica di magistrato, poté, in forza della prorogatio imperii, continuare le operazioni militari come propretore16.
In quell’anno talmente difficile per Roma la proroga riguardò tutti quelli che guidavano reparti militari, i quali rimasero così nelle rispettive zone d’influenza («Prorogatum deinde imperium omnibus qui ad exercitus erant iussique in provinciis manere»17). Lo stesso capitò a Levino che si vide rinnovato il comando della flotta di stanza a Brindisi, sempre con l’incarico di vigilare su ogni manovra del re macedone Filippo («M. Valerius ad Brundisium orae maritimae, intentus adversus omnes motus Philippi Macedonum regis»18).
Levino diventò quindi di casa a Brindisi19 al punto da eccitare le fantasie dei più noti cronisti brindisini che confezionarono una vicenda epica di cui non si ha alcun riscontro nelle fonti narrative antiche.
Iniziò Giovanni Maria Moricino20 e, naturalmente, gli andò dietro Andrea Della Monaca21 che, com’è noto, ricopiò quasi fedelmente il suo manoscritto. Anche il canonico Pasquale Camassa (figura n. 1) — per il quale, serve ricordarlo, noi brindisini nutriamo una più che giustificata riconoscenza per quanto egli ha fatto per preservare dalla distruzione più d’un nostro monumento storico e per lo sviluppo culturale della nostra città — riprese, sia pure in maniera più succinta, lo stesso racconto. Papa Pascalinu, come affettuosamente viene ricordato in città, nutriva un amore incondizionato per Brindisi, e ciò lo portava già di per sé ad abbellire la ricca storia cittadina con qualche piccola creazione. Qui usò anche la fantasia altrui riportando l’episodio nel suo libro sulla storia di Brindisi22, il cui intento di sfruttare nel migliore dei modi la fortuna di cui godevano in quel particolare periodo le passate glorie dell’impero romano è del tutto evidente sin dal titolo e dal riferimento contenuto sulla copertina (figura n. 2).
Nel caso specifico il tutto prendeva spunto da un passo di Livio.
Lo storico patavino narra di come Annibale, sulla scia dei successi ottenuti, tenti di attirare nella propria orbita le città salentine. Quando non riesce a farlo con le blandizie o con la forza, lo stratega cartaginese utilizza sotterfugi contando sulla eventuale presenza di quinte colonne nelle comunità. L’espediente gli riesce, ma non del tutto, a Taranto dove, grazie all’aiuto di tredici cospiratori quasi tutti giovani nobili («tredecim fere nobiles iuvenes Tarentini coniuraverunt»23), prende la città, senza però essere in grado di espugnare la rocca, in cui si trincerano i resti del presidio romano ed i tarantini rimasti a loro fedeli. Per questo ripiega su Brindisi sperando di poterla avere per tradimento («ad Brundisium flexit iter, prodi id oppidum ratus»24).
Qui s’inserisce papa Pascalinu per narrare che il propretore Valerio Levino, saputo dell’approssimarsi dell’esercito punico, «raccolti i cittadini a parlamento, ricordò ad essi il grande valore, di cui diedero saggio nella sfortunata giornata di Canne»25 e, tanto per rincarare la dose, anche «l’intrepido coraggio dei brindisini sopravvissuti a quell’orrenda carneficina»26. Rincuorò i timorosi, caso mai ve ne fossero stati, e ricordò che Brindisi, diversamente da Taranto, «si era sempre e costantemente serbata fedele a Roma»27 tanto che «alcuni dei suoi concittadini erano stati dalla Repubblica chiamati ad alte ed onorifiche cariche e magistrature»28. Naturalmente le parole di Levino non potevano che fare breccia nei saldi cuori dei brindisini i quali si prepararono alla difesa con simile ardore che Annibale «desisté dall’impresa»29.
Nella realtà, Brindisi non aveva nessuna necessità di essere stimolata a resistere, vivendo una situazione completamente diversa da quella della città ionica. La politica romana ne favoriva in tutti i modi il porto, il che incrementava in maniera considerevole le attività economiche facendola divenire ricca e rinomata. La condizione di colonia latina le consentiva inoltre di fruire, oltre alla più ampia autonomia interna, anche dei privilegi che il diritto latino comportava. Alla fin fine, i Brindisini avevano tutto l’interesse a stare con l’Urbe lasciando cadere ogni tentativo di Annibale che, peraltro, era uno stratega troppo navigato per sperare, anche lontanamente, di poterla prendere con la forza. Si può pertanto ritenere che i Romani contassero sulla fedeltà di Brindisi, mentre dei Tarantini diffidavano, sospettando da tempo che potessero ribellarsi da un momento all’altro («Cum Tarentinorum defectio iam diu… in suspicione Romanis esset»30).
Significativo infine che la manovra cartaginese per impossessarsi di Brindisi venga liquidata da Livio con poche ed essenziali parole: anche qui Annibale sprecò tempo inutilmente («Ibi quoque cum frustra tereret tempus»31). Lo storico patavino non fa invece alcun cenno all’accorato discorso fatto da Levino, per il semplice motivo che questi si trovava da tutt’altra parte, ed in tutt’altre faccende affaccendato. Annibale decide appunto di ripiegare su Brindisi, subito dopo la battaglia di Herdonea. Siamo di conseguenza nel 212 a.C., allorquando Valerio Levino, propretore in Grecia («imperium… Graecia M. Valerio»32), è già da tempo lontano da Brindisi e di fatto impossibilitato a pungolare lo spirito guerriero dei brindisini.
Come dire che ci troviamo di fronte ad una vera e propria fake news da cui anche i compilatori di Wikipedia, non tenendone conto, hanno preso giustamente le distanze.
Ma ci sono occasioni in cui le bufale storiche non risparmiano neppure l’enciclopedia più letta al mondo. Come vedremo nella prossima puntata.
Note
1 Consultabile a questo link https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Valerio_Levino (13.11.2017).
2 Dire il diritto nel senso di esporre (o mostrare) il diritto.
3 Pomponio (… – II secolo d.C.), in Digesti o Pandette dell’imperatore Giustiniano, D.I.2.2.28.
4 Pomponio, Cit., D.I.2.2.28.
5 Il complesso di norme introdotte a seguito di questa attività del pretore peregrino composero lo ius honorarium.
6 Livio (I secolo a.C. – I secolo d.C.), Dalla fondazione di Roma, XXIII 24, 4.
7 Livio, Cit., XXIII 30, 18.
8 Livio, Cit., XXIII 32, 16.
9 Livio, Cit., XXIII 32, 15.
10 Consultabile a questo link https://it.wikipedia.org/wiki/Pretore_(storia_romana) (13.11.2017).
11Livio, Cit., XXIII 32, 4.
12 Sembrerà strano ma anche la più fantasiosa teoria trova i suoi adepti, a volte del tutto insospettabili.
13 Livio, Cit., XXIII 32, 17.
14 Livio, Cit., XXIII 48, 3.
15 Il ricorso alle promagistrature (propretore e proconsole) iniziò ad essere imponente proprio in occasione della seconda guerra punica; dal secolo successivo la prorogatio imperii fu utilizzata soprattutto per la prosecuzione di azioni militari nelle province. Ai tempi di Silla, quando il consolato e la pretura mantennero solo l’imperium domi, divenendo di fatto magistrature esclusivamente urbane, solo i promagistrati potevano essere a capo delle milizie e governare le province.
16 Il prefisso pro ritengo sia da intendersi nel senso di “a titolo di” o “in qualità di” e non in quello che comunemente diamo in lingua italiano di “al posto di” o “in sostituzione di”.
17Livio, Cit., XXIV 10, 3.
18 Livio, Cit., XXIII 10, 4.
19 Citata più volte da Livio come centro d’azione della flotta guidata dal propretore Levino (livio, Cit., XXIV11,3 e livio, Cit., XXIV 20, 12).
20 G. M. Moricino, Dell’Antichiquità e vicissitudine della Città di Brindisi. Opera di Giovanni Maria Moricino filosofo, e medico dell’istessa città. Descritta dalla di lei origine sino all’anno 1604, Brindisi, Biblioteca pubblica arcivescovile A. De Leo, Manoscritti, ms_D/12, 1760-1761, 104r/107r.
21 A. della Monaca, Memoria historica dell’antichissima e fedelissima città di Brindisi, Lecce 1674, Pietro Micheli, pp. 199/206.
22 P. Camassa, La romanità di Brindisi attraverso la sua storia e i suoi avanzi monumentali, Brindisi 1934, Tipografia del Commercio di Vincenzo Ragione.
23 Livio, Cit., XXV 8, 3.
24 Livio, Cit., XXV 22, 14.
25 P. Camassa, Cit., p. 24.
26 P. Camassa, Cit., p. 24.
27 P. Camassa, Cit., p. 25.
28 P. Camassa, Cit., p. 25.
29 P. Camassa, Cit., p. 25.
30 Livio, Cit., XXV 7, 10.
31 Livio, Cit., XXV 22, 15.
32 Livio, Cit., XXV 3, 6.
#Andrea Della Monaca#Appio Claudio Pulcro#battaglia di Canne#Brindisi#Giovanni Maria Moricino#imperium militiae#Marco Valerio Levino#Nazareno Valente#Pasquale Camassa#praetor peregrinorum#Quinto Fulvio Flacco e Quinto Mucio Scevola#Pagine della nostra Storia#Spigolature Salentine
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La Capannina di Franceschi, discoteca a Forte dei Marmi: Musica e divertimento a La Capannina Forte dei Marmi
Da http://www.discotecafortedeimarmi.com/musica-divertimento-la-capannina-forte-dei-marmi/
Musica e divertimento a La Capannina Forte dei Marmi
Sabato 4 Marzo a La Capannina Forte dei Marmi
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La Capannina Forte dei Marmi.
Nell’agosto del 1929, Forte dei Marmi era frequentata da nobili e artisti, da intellettuali e ricchi industriali che venivano da Firenze, Roma, Milano o Torino per concedersi una vacanza al sole della Versilia.
Ispirato da questo scenario, l’albergatore fortemarmino Achille Franceschi decise di ripulire un vecchio capanno degli attrezzi in riva al mare, posandovi un bancone da bar per servire bevande e pasticcini, un grammofono a manovella per allietare i presenti con della buona musica e dei tavolini sui quali giocare a carte fino al tramonto. Fu così che nacque La Capannina, uno dei locali storici della Versilia, ad oggi il locale da ballo più antico del mondo tra quelli esistenti.
Nel 1977 Gherardo Guidi acquisisce La Capannina consolidandone l’immagine e portandola ai giorni nostri con lo stesso splendore degli inizi. Soubrette come Luisa Corna, Valeria Marini, Belen Rodriguez, Lola Ponce e Alba Parietti, insieme a cabarettisti come Jerry Calà e Giorgio Panariello hanno tagliato la torta insieme al patron Guidi durante i vari compleanni del locale, continuando ad allietare le serate in riva al male.
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Livorno, omaggio alla tradizione popolare spagnola
Livorno, omaggio alla tradizione popolare spagnola Sabato 3 settembre ore 21 al Museo di Storia Naturale "PASSI DI FANDANGO", un concerto con musiche dedicate alla tradizione popolare spagnola come il Quintetto Fandango di Boccherini e la Danza del Molinero di De Falla con il grande chitarrista Lorenzo Micheli, Duccio Ceccanti al violino e sei giovani talenti del Festival, con interventi danzati da Patrizia Vennero e Daniela Sacco della compagnia di danza La Nueva Luz. Info e biglietteria per i concerti Gli spettacoli si svolgeranno nel rispetto delle vigenti disposizioni Covid-19. I concerti in Fortezza Vecchia si svolgeranno all’aperto, in caso di maltempo si svolgeranno nei locali all’interno della Fortezza. I concerti al Museo di Storia Naturale si svolgeranno in Sala del Mare. Invitiamo a visitare il sito del Livorno Music Festival per mantenersi informati su programmi e informazioni. Ingresso unico fino ad esaurimento fino ad esaurimento posti; saranno disponibili posti a sedere non numerati. LA PRENOTAZIONE È CONSIGLIATA e si può effettuare tutti i giorni dalle ore 9 alle 17 via e-mail a [email protected] oppure tramite messaggio WhatsApp o SMS al numero 3279344731 scrivendo nome, cognome, recapito telefonico ed e-mail dei partecipanti. In caso di rinuncia dei posti prenotati, si raccomanda di comunicarlo. Costo dei biglietti per i concerti - € 10: posto unico non assegnato - € 0,50: ridotto artisti e studenti del LMF - Ingresso gratuito: under 12 Biglietti con convenzione per gli eventi in Fortezza Vecchia: - € 10: concerto ore 21:00 con possibilità di apericena a € 9 al bar della Fortezza - € 10: concerto all’Alba ore 6:30 con possibilità di colazione a € 2 al bar della Fortezza I biglietti si possono acquistare il giorno stesso nel luogo dell’evento: - dalle ore 19:30 per i concerti in Fortezza Vecchia - dalle ore 06.00 per il Concerti all’Alba in Fortezza Vecchia - dalle ore 20:15 per i concerti in tutti gli altri luoghi Location concerti - Fortezza Vecchia Piazzale dei Marmi, 57126 Livorno - Museo di Storia Naturale del Mediterraneo Via Roma 234, 57127 Livorno - Bottini dell’Olio Piazza del Luogo Pio 19, 57123 Livorno - Chiesa di San Ferdinando “Crocetta” Piazza Anita Garibaldi 1, 57123 Livorno - Museo Piaggio di Pontedera Via Rinaldo Piaggio 7, 56025 Pontedera (PI)... Read the full article
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Livorno Music Festival, in programma "Tra Bach e il Tango"
Livorno Music Festival, in programma "Tra Bach e il Tango" Venerdì 26 agosto ore 21 al Museo di Storia Naturale TRA BACH E IL TANGO, un viaggio che parte dal misticismo di Bach e si conclude con l’Histoire du Tango di Piazzolla, passando attraverso la musica popolare di Ibert, Bartók e Villa Lobos, compositori che hanno operato nel primo Novecento, con il primo flauto solista del Teatro alla Scala di Milano Andrea Manco e il chitarrista concertista Andrea Dieci con la partecipazione di quattro giovani talenti del Festival. Info e biglietteria per i concerti Gli spettacoli si svolgeranno nel rispetto delle vigenti disposizioni Covid-19. I concerti in Fortezza Vecchia si svolgeranno all’aperto, in caso di maltempo si svolgeranno nei locali all’interno della Fortezza. I concerti al Museo di Storia Naturale si svolgeranno in Sala del Mare. Invitiamo a visitare il sito del Livorno Music Festival (VAI AL SITO) per mantenersi informati su programmi e informazioni. Ingresso unico fino ad esaurimento fino ad esaurimento posti; saranno disponibili posti a sedere non numerati. LA PRENOTAZIONE È CONSIGLIATA e si può effettuare tutti i giorni dalle ore 9 alle 17 via e-mail a [email protected] oppure tramite messaggio Whatsapp o SMS al numero 3279344731 scrivendo nome, cognome, recapito telefonico ed e-mail dei partecipanti. In caso di rinuncia dei posti prenotati, si raccomanda di comunicarlo. Costo dei biglietti per i concerti € 10: posto unico non assegnato € 0,50: ridotto artisti e studenti del LMF Ingresso gratuito: under 12 Biglietti con convenzione per gli eventi in Fortezza Vecchia: € 10: concerto ore 21:00 con possibilità di apericena a € 9 al bar della Fortezza € 10: concerto all’Alba ore 6:30 con possibilità di colazione a € 2 al bar della Fortezza I biglietti si possono acquistare il giorno stesso nel luogo dell’evento: dalle ore 19:30 per i concerti in Fortezza Vecchia dalle ore 06.00 per il Concerti all’Alba in Fortezza Vecchia dalle ore 20:15 per i concerti in tutti gli altri luoghi Location concerti Fortezza Vecchia Piazzale dei Marmi, 57126 Livorno Museo di Storia Naturale del Mediterraneo Via Roma 234, 57127 Livorno Bottini dell’Olio Piazza del Luogo Pio 19, 57123 Livorno Chiesa di San Ferdinando “Crocetta” Piazza Anita Garibaldi 1, 57123 Livorno Museo Piaggio di Pontedera Via Rinaldo Piaggio 7, 56025 Pontedera (PI)... Read the full article
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PESARO – Il FAI con il contributo di tutti: cura in Italia luoghi speciali per le generazioni presenti e future, promuove l’educazione, l’amore, la conoscenza e il godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione, vigila sulla tutela dei beni paesaggistici e culturali, nello spirito dell’articolo 9 della Costituzione.
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Il FAI lo fa da oltre 40 anni: ha raccolto e investito in restauri e manutenzione oltre 93 milioni di euro; ha aperto al pubblico, dopo averli recuperati, 30 beni; ne sta restaurando 10 oltre a tutelarne altri 21, tra i quali ricordiamo, nelle marche, il Colle Dell’Infinito a Recanati; ha segnalato quasi 38 mila luoghi a rischio a Comuni e Soprintendenze competenti nelle 8 edizioni del censimento “I Luoghi del Cuore”; ogni anno coinvolge oltre 290.000 studenti in progetti educativi in difesa di arte e natura e, solo nel 2017, 860.000 persone hanno visitato i suoi beni.
Pochi giorni fa il nostro presidente Andrea Carandini, in occasione della conferenza stampa nazionale di presentazione delle giornate fai d’autunno, ha voluto porre l’attenzione su un unico grande concetto: salvare è mantenere!
In una realtà del nostro Paese che ha ancora davanti agli occhi il ponte crollato di Genova ed il soffitto sfondato della chiesa di Roma, la manutenzione ordinaria, una pratica tradizionale virtuosissima e poco costosa con la quale il FAI cura tutti i suoi beni, è stata invece sempre più soppiantata da restauri molto onerosi.
La vastità e la sostanziale fragilità di un patrimonio che invecchia sommate a incuria, negligenza, inconsapevolezza, perdita di antichi saperi, indolenza mettono sempre più a rischio i nostri beni artistici e paesaggistici, insieme alla nostra storia, alla nostra identità e alla nostra sicurezza.
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Durante le Giornate FAI d’Autunno all’accesso di ogni bene sarà richiesto un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro, a sostegno dell’attività della Fondazione. Per gli iscritti FAI e per chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento – a questi ultimi sarà destinata la quota agevolata di 29 euro anziché 39 – saranno dedicate visite esclusive, accessi prioritari ed eventi speciali.
Chi non trovasse la tessera può scaricarla sul proprio cellulare, andando sul sito tesserafai.it, oppure può scaricare la APP e da lì scaricare la tessera sul proprio cellulare. O telefonare al call center (tel. 02 4676151) attivo dalle 9 alle 18, anche domenica. Il call center verificherà in tempo reale l’effettiva iscrizione e manderà subito un SMS o un’email all’iscritto con la conferma di effettiva validità dell’iscrizione.
Iscriversi al FAI vale un patrimonio. È un atto concreto per dimostrare il proprio amore per l’arte, la storia e la natura del nostro Paese e per diventare “custodi” e al tempo stesso promotori delle nostre bellezze. È un modo per esercitare il proprio ruolo civile di cittadini, contribuendo alla cura e alla valorizzazione di beni culturali e paesaggistici speciali, che potranno così essere tramandati alle future generazioni. Ma permette anche di godere subito dei tanti vantaggi offerti agli iscritti: in tutta Italia presentando la propria tessera FAI è possibile entrare gratuitamente nei beni della Fondazione e usufruire di più di 1500 sconti e convenzioni con musei, teatri, giardini, dimore storiche.
Sicuramente la Giornata FAI d’Autunno sarà un bel momento per unirsi a noi, conoscerci e continuare ad apprezzarci, ma vogliamo sottolineare che è anche frutto di un grande lavoro di organizzazione e collaborazione, per il quale vorremmo ringraziare la Provincia di Pesaro Urbino, il Comune di Pesaro, Assessorato alla Bellezza e Assessorato all’Ambiente, l’ASUR Area Vasta n. 1 (Direttore Romeo Mangioni, Direttore Galantara Dott. Giuseppe Bonafede, Centro Permanente di Promozione della Salute, Dott.ssa Clizia Pugliè), il Quartiere di Montegranaro-Muraglia (Presidente Luca Pandolfi) ed il Quartiere delle Colline e dei Castelli (Presidente Nicholas Blasi) per aver accolto, condiviso e collaborato al nostro progetto.
Il Parroco della parrocchia di Cristo Risorto, Don Adelio, che ci ospiterà nella sua bella chiesa in occasione della nostra anteprima, evento per il quale vorremmo ringraziare anche Lucia Ferrati per i testi, Silvia Melini, Luigi Sica e Eleonora Gambini per la lettura, Leonardo Gubellini (Direttore) e Sandro Di Massimo per la visita al centro Florovivaistico.
Un ringraziamento particolare anche alla Professoressa Maria Chiara Mazzi, storica e musicologa, appassionata ideatrice e guida della visita nel centro storico, ad Anna Maria Benedetti da sempre nostro riferimento storico e culturale, alla nostra preziosa e sapiente guida naturalistica Andrea Fazi che in una bella collaborazione con altre associazioni cittadine (Lupus in Fabula – Legambiente Pesaro – WWF Pesaro) ci guiderà per i colli e nel parco Galantara, alla nostra cara amica Elena Bacchielli, che si occuperà delle visite guidate a Villa Cattani Stuart, al Prof. Roberto Vecchiarelli, nella veste di volontario FAI d’eccezione, e la Dott.ssa Clizia Pugliè che ci introdurranno al delicato argomento della malattia mentale al Museo delle Stufe.
Vorremmo ringraziare la sensibilità della famiglia Tomassini, proprietaria di Villa Cattani Stuart, vero primo impulso di questa giornata, per l’empatia alla nostra causa, per la disponibilità ad aprire a tutti il meraviglioso giardino all’italiana della villa, ed a riservare agli iscritti FAI – volendo tutelare un bene prezioso e fragile – gli interni seicenteschi affrescati.
Infine un grazie immenso va ai volontari del verde per la cura dei sentieri e del parco, alla protezione civile e a tutti i nostri numerosi volontari FAI, che da sempre ci seguono, ci aiutano, sostengono e accolgono con il sorriso tutti i visitatori: con la loro disponibilità sono sempre fondamentali nella realizzazione di queste giornate.
Il FAI GIOVANI, vuole promuovere, in occasione dell’evento nazionale GIORNATE FAI D’AUTUNNO, una giornata che, ancora una volta, ha l’obbiettivo di valorizzare il nostro patrimonio culturale cittadino. Sono ormai due gli appuntamenti annuali nazionali del FAI che coinvolgono tutta italia e che, come voi sapete, sono le Giornate di Primavera e le Giornate d’Autunno.
Nell’ormai nota giornata di Primavera, organizzata dalla Delegazione fai di Pesaro Urbino, si aprono luoghi che definiamo, secondo il format del FAI, aperture “eccezionali”, ovvero luoghi particolari, eccezionali, da valorizzare, oppure da far scoprire, ma anche, perché no, riscoprire.
Nella Giornta Fai d’autunno, invece, organizzata dal Fai Giovani, sempre in stretta collaborazione con la delegazione, quella su cui viene posto l’accento è l’esperienza. Vengono proposti percorsi dove la scoperta è di tipo tematico, sensoriale, e spesso legata a luoghi, personaggi, storie…
Quest’anno, a guidare la nostra proposta, due impulsi, due percorsi che hanno permesso di diversificare la nostra giornata.
Il primo impulso è nato sui nostri colli a cavallo tra Novilara e Trebbiantico, dove l’incontro con la famiglia Tomassini e la sua proposta di inserire villa Cattani Stuart nelle GFA hanno portato a riscoprie ed indagare queste zone ricche di storia, con origini antichissime, immerse in uno splendido paesaggio naturale ed una splendida vegetazione, alberi monumentali e meravigliosi scorci panoramici. Percorrere queste strade è sempre di notevole suggestione e le storie che si intrecciano così appassionanti che tutto questo ci porterà sicuramente a ritornare in queste zone con progetti ancora più completi e coinvolgenti. Dai margini della città questo percorso si snoderà alternado verde e memoria per raggiungere ville adagiate sulle colline dove parchi, giardini e antiche dimore raccontano di storie illustri.
Verranno proposte tre aperture:
il Centro Ricerche Floristiche Marche “Brilli Cattarini” in via Barsanti, con i suoi archivi di erbari di importanza nazionale, la biblioteca e l’orto botanico. Il Parco di Galantara, già Villa Guerrini ed oggi residenza sanitaria assistita, con la bella fontana restaurata dal Soroptimist e dal FAI nel 2011 ed il Museo alle Stufe inaugurato nel 2017, un delicato percoso di conoscenza dedicato alla memoria del San Benedetto, l’antico manicomio di Pesaro. Verrà infine aperta Villa Cattani Stuart, splendida villa seicenesca con giardino all’italiana e interni riccamente affrescati e decorati.
SABATO 13 ottobre avremo l’anteprima della GFA, che dedicheremo al Centro Ricerche Floristiche Marche ed in particolare ad Aldo Brilli Cattarini, appassionato botanico e ideatore del Centro, per far conoscere un patrimonio prezioso di cui non tutti conoscono l’esistenza ed il grande valore. Non avendo il Centro Floristico locali adatti all’evento che vogliamo proporre, la storia e la vita di Brilli Cattarini raccontata attraverso un importante lavoro di ricerca svolto da Lucia Ferrati con letture a cura di Silvia Melini, Luigi Sica e Eleonora Gambini, ci incontreremo alle ore 16,00 presso la Chiesa di Cristo Risorto. Proseguiremo con la visita al Centro Floristico Regione Marche guidati di Leonardo Gubellini, Direttore del Centro, e Sandro Di Massimo (il centro sarà raggiungibile anche a piedi attraverso il sentiero San Francesco).
DOMENICA 14 ottobre, per quanto riguarda L’ITINERARIO DELLE COLLINE, la giornata partirà alle 9.00 da piazza Alfieri a Muraglia con una passeggiata guidata con Andrea Fazi e Massimo Pandolfi.
Infatti saranno con noi anche le associazioni ambientaliste, ideatrici del progetto “la Verde Pesaro” (WWF, Legambiente, la lupus in fabula), perché per una coincidenza, sia loro che noi avevamo pensato di fare questa passeggiata proprio il 14 ottobre, quindi abbiamo pensato che fosse una bella occasione per unirci e di fare la passeggiata tutti insieme!
Si percorrerà la strada ed il sentiero di San Nicola per arrivare a Galantara (10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:30 – ultimo ingresso 17:30), dove si potrà visitare il Parco, sempre accompagnati da Andrea Fazi, ed il Museo alle Stufe, con visite a cura del Prof. Roberto Vecchiarelli e della Dott.ssa Clizia Pugliè (gruppi da 15 ogni mezz’ora).
Si potrà poi visitare Villa Cattani Stuart, orari 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:30, visita del giardino per tutti, visita della villa riservata agli iscritti FAI (possibilità di iscriversi sul posto), con visite guidate a cura di Elena Bacchielli alle ore 11,00 e alle ore 16,30 – su prenotazione al 3917916846 (orario prenotazioni 09:30/12:30-15:30/19:00)
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MACERATA – Nella cornice maceratese del LABS Laboratorio sociale (sito in Vicolo Monachesi 9), si svolgerà domani, mercoledì 13 giugno dalle ore 21 alle 22 l’incontro: “Trova lavoro con LinkedIn“. L’evento è gratuito e aperto su prenotazione per 40 persone e sarà strutturato per rispondere alle domande:
“A cosa serve LinkedIn e come utilizzarlo per trovare lavoro?”. L’obiettivo è far comprendere il corretto utilizzo e l’importanza di questo strumento social professionale a studenti, imprenditori e chiunque voglia far crescere la propria situazione lavorativa.
È prevista una sessione di panoramica sull’utilizzo dello strumento LinkedIn e una di domande e risposte del pubblico, dove risponderà Valentina Vandilli, LinkedIn Expert e Social Media Manager. Classe 1980, romana, Valentina Vandilli è esperta di acquisizione clienti attraverso LinkedIn per aziende e liberi professionisti.
Classe 1980 è una Social Media Manager e LinkedIn Expert di Roma, trasferitasi nel 2017 a Macerata dopo alcuni anni di collaborazioni con diverse realtà nazionali e delle Marche. Esperta di acquisizione clienti attraverso LinkedIn per aziende e liberi professionisti è appassionata di tecnologia e marketing relazionale, per il quale è stata certificata Asentiv. Iscritta al CNA giovani svolge l’attività di consulente attivando progetti pro bono online ed attraverso conferenze gratuite.
E’ autrice di un libro in vendita su Amazon sui Social Media (Vendere con il Coinvolgimento Produttivo) ed è docente e speaker professionista. È la prima donna ad aver creato un podcast (disponibile su iTunes) e un canale Telegram che parla di LinkedIn.
Si prega di iscriversi con un sms al 3403139720 oppure per email a [email protected]
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2017/01/08/nnaspru-la-cosa-non-facile/
Nnaspru: la cosa non è facile ...
di Armando Polito
Il periodo festivo è ormai alle nostre spalle e probabilmente nel corso di qualche riunione conviviale qualcuno più giovane non indaffarato nell’uso del telefonino sarà sobbalzato nel sentire dalla nonna (più difficile dalla madre, capace, come me, di preparare solo un uovo alla coque …) un’espressione del tipo – Mannaggia, lu nnaspru m’è bbissutu fiaccu! – (- Maledizione, la glassa mi è uscita male! -). Se al sobbalzo sarà seguito il desiderio di soddisfare il sentimento di sana curiosità ormai in via di estinzione anche presso i non più giovani, si sarà sentita nell’aria un’espressione più o meno come questa : – Nnaspru? E cce ggh’è? – (‘Nnaspru? E che è? -). A quel punto la vecchietta avrà avuto il suo momento di gloria nel fornire la definizione accurata del vocabolo e anche la giustificazione, autodiagnosi impietosa, del difetto manifestato (forse solo alla sua vista o al suo palato …) dal dolce che aveva preparato con tanto amore. Nel frattempo il nipote sarà già tornato ad armeggiare con il suo giocattolo preferito e il resto della compagnia avrà fatto finta di seguire con attenzione e rispetto la lezione della vecchietta. C’è da giurare, però, che nessuno dei commensali si sarà chiesto o avrà chiesto l’origine di nnaspru; e non certo perché impegnato nella degustazione di un altro dolce senza nnaspru o tutto concentrato sulla prossima bottiglia da stappare … Ancor meno probabile che guardando dalla finestra, proprio nel giorno dell’Epifania, il paesaggio imbiancato dalla neve, cosa molto rara dalle nostre parti, vi abbia visto un meraviglioso nnaspru confezionato da madre Natura.
Le feste son finite ma la rottura di scatole è già ricominciata, protagonista il sottoscritto. Comunque, non obbligo nessuno a procedere nella lettura, anche se qualcuno che mi ha seguito fino ad ora potrebbe far parte, magari, di quella schiera di improvvisati filologi che in questi giorni sull’origine di nnaspru si sono avventurati in rete, ma senza rete, nelle proposte più assurde. Dei loro parti, ma solo per motivi di spazio più che per carità cristiana, non riporterò, contrariamente al mio solito, nessuna schermata, ma tenterò per quanto è nelle mie capacità, di far luce su questa parola, partendo da chi, salentino come me, ha interessi di questo tipo.
Nel Dizionario Leccese-italiano di Antonio Garrisi, Capone, Cavallino, 1990) consultabile anche in linea in http://www.antoniogarrisiopere.it/) si legge: “nnaspru sm. Glassa, una specie di gelatina a base di zucchero, adoperata per rivestire dolciumi“. Non compare, dunque, nessuna proposta etimologica.
Ecco, invece, quella avanzata da Giuseppe Presicce nel suo Il dialetto salentino come si parla a Scorrano (http://www.dialettosalentino.it/a_1.html): “dal verbo nnasprare“. E al lemma nnasprare: “riteniamo derivi dal verbo latino asperare, nel senso di indurire, con il prefisso in- (nn per aferesi e raddoppiamento)“.
Pur condividendo, come si vedrà più avanti, il passaggio finale, solo quello, del Presicce, non capisco, però, come ad entrambi non sia venuto in mente, a quanto pare, di ascoltare, prima di affrettate conclusioni, la voce di colui che ancora oggi in questo campo rimane il maestro indiscusso, pur non essendo né salentino né italiano, ma tedesco: il Rohlfs. Nel suo Vocabolario dei dialetti salentini uscito per i tipi di Congedo a Galatina nell’ormai lontano 1976, nel terzo volume, che funge da appendice, al lemma ·naspro si legge:
“(L 15) chiara d’uovo. – Voce errata; si legga aspro“.
Il puntino prima del lemma sta ad indicare che si tratta di parola usata soltanto nei dialetti greci di Terra d’Otranto.
La sigla L 15 sta a significare che la voce non è stata raccolta direttamente sul campo, cioè dal parlato, ma è citazione da opera altrui, nel nostro caso da Materiali lessicali e folkloristici greco-otrantini raccolti da Pasquale Lefons e da altri e pubblicati da Giuseppe Gabrieli per i tipi di Garroni a Roma nel 1931.
Debbo osservare, innanzitutto, che non condivido l’etichetta rohlfsiana di voce errata (da intendersi credo, come erroneamente trascritta), non solo perché a Nardò si dice nnaspru e non aspru, ma perché naspro �� voce abbondantemente attestata nell’italiano di qualche secolo fa, il che mette quanto meno in dubbio il limite linguistico-territoriale della Terra d’Otranto. La testimonianza letteraria più antica che son riuscito a trovare è in La singolare dottrina di M. Domenico …, Tramezzino, Venezia, 1570, s. p.:
Il Rohlfs riteneva che la forma corretta fosse aspro, ove si legge (la voce, come la precedente, è preceduta dal puntino): “(L 15, 55, cl,co, cz, z) ag. bianco; aspro ène to gala (L 55) bianco è il latte; to vùin aspro (L cl), to vidi t’aspro (L cs, z) il bue bianco; t’aspro (L co) la chiara dell’uovo [gr. ἄσπρος]“.
Probabilmente considerava errato naspro proprio per via di n iniziale. Essa, invece, può considerarsi derivata dalla preposizione, sempre greca, ἐν (leggi en), cui corrisponde il latino in, da cui la preposizione italiana. Da ἐν+ἄσπρος per aferesi di ἐ si è passati a νάσπρος, da cui il dialettale nnaspru con raddoppiamento di n a compensare la precedente aferesi. La conclusione, comunque, è che nnaspru deriva dal greco bizantino: infatti l’attestazione più antica di ἄσπρος citato dal Rohlfs risale a Teofane (VIII-IX secolo).
Tuttavia, prima di chiudere, non posso tacere di una cosa curiosa e che farà ringalluzzire chi pensa che il denaro è tutto nella vita: il greco-bizantino ἄσπρος deriva dal latino asper=ruvido. I Romani, infatti, chiamavano asperi nummi le monete fresche di conio, non ancora levigate dall’uso, quelle che in italiano sono dette ruspe (probabilmente dal longobardo ruspi=sporco). La voce latina, passò nel greco prima ad indicare le monete d’argento, poi ad assumere il significato più generico di bianco1, quello messo in campo per il nostro nnaspru, per cui risulta poco plausibile, nonostante l’evoluzione appena ricordata di moneta ruvida>moneta d’argento>bianco, la proposta del Presicce col passaggio dal concetto di inasprire a quello di indurire, anche perché l’ingrediente irrinunciabile per la glassa è lo zucchero, notoriamente bianco2; il fatto, poi, che la glassa stessa possa assumere un altro colore con l’aggiunta, per esempio, di cioccolato, rientra nella normale evoluzione di ogni preparato di base.
Non mi è stato facile, comunque, stendere questa nota etimologica, Sarà più facile, invece, individuare l’errore commesso dalla nonnina dell’inizio per chi, professionista nel settore, se ne intende o per chi ha fatto tesoro degli insegnamenti della nonna o per la stessa nonnina di prima. Mi piace immaginarla pure tecnologica quanto basta perché, dopo aver letto queste righe, intervenga personalmente; altrimenti, dopo averla messa al corrente, si faccia vivo qualche figlio o nipote. E così, oltretutto, l’ultimo modello dell’ultima generazione di telefonini, di cui va orgoglioso, paradossalmente servirà a ridurre il gap più pericoloso che esista tra le generazioni, compresa la mia, che è riuscita a collezionare più colpe che meriti: quello affettivo, che, poi, in questo caso, ma, in fondo, in tutti, è anche culturale.
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1 Illuminante, a tal proposito, è quanto si legge nel Glossarium mediae et infimae Latinitatis del Du Cange (la traduzione a fronte è mia):
2 Glassa è dal francese glace, a sua volta dal latino glacie(m)=ghiaccio, anche se in questo vocabolo il concetto di duro (per ilPresicce sviluoppo di aspeo)è prevaente su quello di bianco.
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