#Gigi Riva
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gigi riva
#uno che per i suoi colori e per la nazionale ha dato tutto se stesso in tanti modi#gigi riva#ciao gigi
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Il riscatto di un popolo intero...... Ciao Gigi e grazie 🔴🔵❤️
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Se ne è andato con la velocità di una folgore, con la velocità con cui annichiliva gli avversari. Il calcio italiano dice addio a Gigi Riva, l'eroe eponimo più autorevole del suo pantheon: lo chiamavano Rombo di Tuono, metteva l'onore sopra ogni cosa. E per raccontarlo davvero ci vorrebbero la poesia del suo amico De Andrè e l'inventiva del suo cantore Gianni Brera. Perchè se c'è stato in Italia un calciatore che pur essendo mito è riuscito a restare un uomo, quello è stato Giggirriva, come lo chiamavano i suoi 'corregionalì sardi. Che lo hanno venerato da quando, nel 1963, arrivò sull'Isola: doveva rimanere al massimo un paio di stagioni, per sfruttarla quale trampolino di lancio, e invece non se n'è più andato, fino all'ultimo giorno della sua vita, oggi. «Perchè qui - spiegò a chi gli chiedeva il motivo di una scelta controcorrente - io che in pratica non avevo famiglia, ne ho trovate tante».
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Il rumore di un tuono
Mio padre sosteneva che la più forte nazionale italiana di calcio mai avuta dall’Italia fosse quella del 1970 che si arrese in finale al Brasile di Pelé che secondo molti fu il Brasile più forte di tutti i tempi.
Probabilmente mio padre, come tutti, era influenzato dalla passione per certi giocatori su tutti Rivera che “magari fosse sceso in campo prima contro il Brasile” e poi per l’attaccante più forte di quella squadra quel Gigi Riva che ad oggi è ancora l’attaccante più prolifico di tutti i tempi della Nazionale italiana.
Taluni dicono che quando colpiva il pallone il suono si sentisse un tutto lo stadio è chissà che quel rumore sia il motivo del suo soprannome: “Rombo di Tuono”.
Mio padre aveva una foto in bianco e nero, ottenuta non so come, di Riva con la maglia della Nazionale durante una partita contro l’Austria, quella dove si ruppe la gamba.
Era in mezzo a due giocatori austriaci e se li portava dietro come bambolotti di pezza. Credo esistano poche immagini come questa che descrivono bene Riva. Un giocatore straordinario per grinta, coraggio e forza fisica.
Più di tutto era però un “hombre vertical” come lo definì Gianni Mura, una persona che non negoziava i suoi principi a cui rimase sempre fedele come quando decise di non tradire Cagliari e la Sardegna rimanendo lì in quella terra che lo aveva adottato.
Forse è possibile trovare un calciatore dalle caratteristiche simili oggi ma per tutto il resto lui è e resterà unico.
Che la terra ti sia lieve.
#Gigi Riva#rombo di tuono#leggenda#il demone del calcio#nazionale italiana#cagliari calcio#Sardegna#hombre vertical
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Mi ha colpito molto questa foto di Gigi Riva presente ad un convegno del PCI in difesa del popolo palestinese massacrato nei campi profughi in Libano. Purtroppo non sono riuscita a risalire ad una data certa - potrebbe essere, immagino, in occasione del massacro di Sabra e Shatila nel 1982? - ma mi ha colpito per due motivi:
una delle tante reazioni alla condivisione di questa foto di repertorio non è tanto il classico "tenere fuori il calcio dalla politica" ma quanto il: "non si strumentalizzano i morti e questo è sciacallaggio". Solitamente sono argomentazioni da salotto portate avanti da chi non ha un minimo di coscienza non dico politica, ma almeno civile sulle questioni del mondo. Riva non era un politico e non credo che vi sia qualcuno che stia forzando questa chiave narrativa, ma condividere un'immagine del genere è semplicemente un pezzo secondo me molto bello che va a comporre il puzzle della persona che è stata e di quello che ha rappresentato fuori e dentro dal campo.
Di contro, ho visto come il Foglio qualche giorno fa si è prodigato in un articolo di giornale in cui si sottolinea la figura di un uomo che "non si è mai piegato alla politica" e che ha rifiutato candidature, approcci dai più disparati esponenti politici, da De Mita (DC) a Craxi (PSI) sino ad arrivare in tempi più recenti a Berlusconi. Ecco, questo è un articolo di demagogia, dove si fa il processo inverso, dove si sente l'esigenza di limare e rendere inoffensivo l'uomo che è stato. Non ne stanno davvero sottolineando il suo "spirito libero", l'intento è solo di contenere questa figura silenziosa ma sempre attenta alle questioni del mondo.
Sottolineare il suo spirito libero significherebbe invece raccontare che sì, Riva non ha mai prestato il suo volto ai partiti politici ovviamente. Davvero era libero in questo. Ma si è sempre schierato in favore degli ultimi, che fossero i minatori del Sulcis: (lo trovate in fondo, non aveva bisogno di sfilare in prima fila)
... o il popolo palestinese. Questo è qualcosa di profondamente politico, nell'ampia accezione del termine, ma credo che per certi giornali sia scomodo parlarne.
Viva Gigi Riva e Viva la Palestina Libera 🇵🇸
#gigi riva#mi fa straridere il foglio quando scrive: -non c'era posto per le divisioni. soprattutto quelle meschine della politica-#ecco il non piegarsi ai giochi politici non significa che non avesse certamente una coscienza di cosa certi partiti rappresentassero#e di quello che hanno fatto all'italia e in special modo al meridione e alla sardegna. Questo è tratteggiarlo da qualunquista#e certe correnti da salotto sono specialiste in questo
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Luigi “Gigi” Riva (1944-2024)
RIP
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Hai accompagnato l'infanzia di tanti di noi. Si correva nel campetto sognando di essere come te. Grazie campione per ciò che hai dato al calcio e a noi tutti.
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buon viaggio numero 11
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Gigi Riva (7/11/1944 - 22/1/2024)
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Dispiace, dispiace veramente tanto per la morte di una leggenda come Gigi Riva, "rombo di tuono".
Dispiace da italiana, per la morte di un pezzo di storia del calcio nazionale, 35 gol in 42 partite in nazionale, campione d'Europa.
Ma ancora di più dispiace da sarda, perché noi sardi siamo un popolo che ne ha passate tante, tra discriminazioni e "colonizzazioni", un popolo con un senso di appartenenza unico, un amore per la nostra terra che non ha eguali. Un popolo che si dà la possibilità di pensare fuori dagli schemi, ma che è costretto ad emigrare dalla propria terra, dalla propria casa per poter avverare i propri sogni.
E tra tutti quelli che si sono sentiti costretti ad allontanarsi da casa per arrivare ai loro obiettivi abbiamo chi ci ha dato la speranza di poter avverare i nostri sogni dalla nostra terra, senza dover' abbandonare le nostre radici: uno di questi era Gigi Riva, che nonostante avesse ricevuto un offerta di 1,000,000 di lire dalla Juve la rifiuto per rimanere a casa, a casa nostra.
Grazie Gigi, non sarai dimenticato. ❤️💙
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Addio a Gigi Riva, Rombo di Tuono
A 79 anni, Gigi Riva., il Rombo di Tuono, che era ricoverato da domenica all’ospedale Brotzu di Cagliari, dopo aver accusato un malore nella propria abitazione, proverà a far gol tra le nuvole. Gigi Riva nacque il 7 novembre 1944 a Leggiuno, in provincia di Varese, e fece il suo debutto giovanissimo in serie C con il Legnano. Continue reading Untitled
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Gigi Riva: la maglia nel cuore
In questi ultimi anni la depressione lo aveva irrimediabilmente colpito.Il suo sguardo era cupo ed il suo volto visibilmente sofferente. A stento, a malapena, riusciva a sorridere e nonostante l’affetto e l’amore che sempre tutti universalmente gli hanno tributato, lui si rintanava in casa. Gigi Riva, dicono le cronache, e’ andato via anzitempo: poteva sottoporsi ad una normale angioplastica ed…
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A proposito di Gigi Riva, eccovi un brano dei NAD del 1989 (in versione remaster 2016 per Kutmusic) insieme a Denardo Coleman · Elliott Sharp · Sonny Sharrock.
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