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Gino Bartali e il Tour de France del 1948: una vittoria che salvò l'italia
La più grande impresa sportiva della storia italiana, la vittoria di Gino Bartali al Tour de France 1948. Tra colline toscane e sfide alpine, la leggendaria impresa ha cambiato il destino dell’Italia. In questo articolo, esploreremo in dettaglio l’epopea di Gino Bartali attraverso le parole che raccontano di tenacia, passione e audacia. Dal cuore delle colline toscane, dove la sua storia ha…
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#Ciclismo Italiano#Ciclista Straordinario#Colline Toscane#Epopea Ciclistica#Gara Iconica#Gino Bartali#Imprese Sportive#Italia post II guerra mondiale#Leggenda Sportiva#Orgoglio Nazionale#Passione Ciclistica#Racconto Sportivo#Sfide Alpine#Sfide Epiche#Storia Del Ciclismo#Storia Italiana#Supercampione#Tour de France#Tour de France 1948#Vittoria Trionfante
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Anon del papiello: un appunto su Charles. Sicuramente, se tutta questa faccenda è come diciamo noi, per me lui ha provato a non cedere a Carlos per vari motivi. Innanzitutto la scoperta di una bisessualità dopo i venti anni non è una cosa facile da capire, digerire e assimilare - la tua identità deve riadattarsi a un nuovo lato di te, un'attrazione per una persona tra l'altro pericolosa a più livelli (perché è il tuo compagno di squadra e l'ultima volta con Nico e Lewis abbiamo assistito tutti a uno sfacelo totale). Poi perché Charles ha una storia personale molto dolorosa e costellata di lutti - e questo inficia la tua capacità di lasciarti andare nei rapporti umani (non a caso lui molla e si mette costantemente con ragazze identiche perché non sa minimamente stare solo, non penso che questo sia prova di grande amore verso di loro, pfff). Ha un grande vuoto dentro (che secondo me veramente poche persone gli colmano, fra cui Carlos), una sindrome dell'abbandono spiccata (che gestisce malissimo, vedi il codazzo di gente sempre appresso) e non ha una rete di supporto attorno come Carlos (e si nota nelle crisi a livello di forza mentale che ha avuto anche quest'anno, ha tanto bisogno di un mental coach per me). Tutto questo per dire che è un ragazzo molto sensibile, più fragile di quello che si pensa, e il fatto che si fidi di Carlos così tanto (in pista e fuori) è dovuto chiaramente al loro rapporto speciale. Un rapporto che è ANORMALE per gli standard della F1, pieno di gente disposta a passarti sopra per una posizione in gara o a fregarsene del tuo benessere (cosa che Carlos abbiamo visto più volte porre al di sopra di tutto, vedi Monza 2022, con lui che va nel parc ferme da Charles fregandosene di tutto). Per Charles deve essere stata tostissima lasciarsi andare, ma la sua felicità con Carlos di fianco credo che sia la sola cosa giusta da notare... Perché Carlos lo fa ridere come nessuno al mondo. Ciao!
ancora una volta la tua eloquenza è superior e iconica e vorrei averla anche io perché davvero wow
assolutamente sì, queste sono tutte cose che penso anche io!!!
la cosa dello scoprire la propria bisessualità dopo anni e anni deve essere stata sicuramente un duro colpo, soprattutto come abbiamo detto prima per il tipo di ambiente in cui si è ritrovato a scoprire questi sentimenti, e poi diciamo che gli esempi di “amore tra compagni di squadra” non è dei migliori…………….. (vedi nico e lewis, ma secondo me è per quello che si è “attaccato” tanto a seb, perché lui può davvero capire la sua situazione più di chiunque altro, essendoci passato anche lui)
so che molti strumentalizzano diciamo i lutti che charles ha avuto, ma qui davvero sono una chiave per leggere la situazione: ovviamente lui ha paura di perdere persone a lui care (carlos) perché in passato ne ha perse a sua volta. quindi sicuramente questo influisce sul suo attaccarsi alle persona (all’inizio era riluttante ad attaccarsi troppo a carlos, ora non vuole più lasciarlo)
lui è davvero molto molto sensibile, più di quanto molte persone pensino probabilmente, e davvero vederlo così comfortable con carlos come compagno e amico e anche altro è davvero bellissimo per me da vedere e sono estremamente contenta che loro due si siano trovati in un modo genuino in uno sport che, come detto da te, è brutale se non si è preparati e forti mentalmente :)
comunque la frase finale riassume perfettamente la loro dinamica e wow, davvero, complimenti per l’esposizione perché sei davvero bravx!!!
grazie per avere blessato la mia giornata, nulla di quello che mi hai scritto lascerà mai la mia testa perché è troppo bello 🥰 love u <3333
#non credo ti paleserai mai ma hai un furto come scrittorx l#this is amazing!!! love it so much!!!#charlos
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A Rallylegend il 50° anniversario del primo titolo mondiale WRC della iconica Lancia Stratos
🔴 🔴 A Rallylegend il 50° anniversario del primo titolo mondiale WRC della iconica Lancia Stratos
Prosegue senza soste l”assemblaggio” di Rallylegend 2024. Mentre si arricchiscono di contenuti i due eventi già annunciati “40° Stig Blomqvist Tribute 1984 Rally Championship – Audi Quattro Trilogy”, con la presenza del grande campione svedese a San Marino e “LegenDakar”, un tributo alla gara-mito “Dakar”, con i primi, clamorosi “nomi” che presenzieranno alla celebrazione, si aggiunge un altro…
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Lo sport fascista: la Mille Miglia
Lo sport fascista aveva l'importante compito di diffondere la propaganda di regime. L'attività sportiva, infatti, supportava le tesi sulla superiorità della razza ariana vista come razza sportiva. Altro mito, molto caro a quell'epoca, fu la velocità. E' in questo contesto che, tra le strade sinuose e panoramiche della penisola, prese vita una delle competizioni automobilistiche più leggendarie e iconiche del mondo: la Mille Miglia. Pur se nata nel fervore del regime fascista, questa gara automobilistica ha trasceso il suo contesto storico per arrivare fino ai giorni nostri. Le origini nell'epoca del Fascismo La Mille Miglia fu ideata nel 1927 dal conte Aymo Maggi, dal cavaliere Franco Mazzotti, Renzo Castagneto, che fu l'organizzatore vero e proprio, e Giovanni Canestrini, giornalista di chiara fama nel settore automobilistico. Nacque come una sfida di resistenza automobilistica, progettata per dimostrare l'affidabilità delle auto italiane e promuovere il prestigio del regime fascista. La prima edizione si svolse nel 1927, partendo da Brescia e attraversando l'Italia fino a Roma e ritorno, per un totale di mille miglia, da cui il nome della competizione. La Mille Miglia divenne rapidamente una prova iconica di resistenza e velocità, attraendo i migliori piloti e le migliori vetture del mondo. La gara attraversava paesaggi mozzafiato, attraversando città e villaggi pittoreschi lungo il percorso. I piloti affrontavano strade dissestate, curve pericolose e condizioni meteorologiche avverse, mettendo alla prova le loro abilità e la resistenza delle loro auto. Il fascino e il prestigio della competizione La Mille Miglia non era solo una gara automobilistica, ma anche un evento sociale e culturale di primo piano. Ogni anno, migliaia di spettatori si radunavano lungo il percorso per vedere da vicino le auto e i piloti, creando un'atmosfera di festa e celebrazione. Le auto partecipanti, da Alfa Romeo a Ferrari, da Mercedes-Benz a Porsche, incarnavano l'essenza dello stile, del lusso e della velocità, attirando l'attenzione di appassionati di tutto il mondo. Nel 1957, a seguito di un tragico incidente che causò la morte di numerosi spettatori, la Mille Miglia fu interrotta e successivamente soppressa. A causare l'incidente fu una vettura della Ferrari. Enzo Ferrari, patron dell'azienda costruttrice, subì un processo dal quale uscì assolto. Tuttavia, il suo spirito e la sua eredità continuavano a vivere attraverso la memoria di coloro che avevano partecipato e ammirato la competizione. Nel 1977, la Mille Miglia fu ripristinata come gara storica per vetture d'epoca, mantenendo viva la tradizione e il fascino della competizione originale. La Mille Miglia moderna Oggi, la Mille Miglia è una delle più prestigiose e apprezzate gare automobilistiche al mondo, attirando partecipanti e spettatori da tutto il globo. La competizione vede la partecipazione di vetture d'epoca, che affrontano un percorso lungo le strade panoramiche dell'Italia, ricreando l'atmosfera e lo spirito della gara originale. La Mille Miglia moderna è diventata un'occasione per celebrare la storia dell'automobilismo, l'arte del design e la passione per le auto d'epoca. In copertina foto di Ingo Leukers da Pixabay Read the full article
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Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/the-crew-motorfest-recensione/
The Crew Motorfest: una nuova tappa per la serie
The Crew Motorfest rappresenta una svolta significativa per la serie. Le influenze di Forza Horizon si sentono in maniera marcata e nel contempo sembra allontanarsi dai tratti distintivi che hanno reso celebre la serie durante gli anni.
Modello di guida rivisto e aggiornato, location incantevoli e tantissimi contenuti. Basterà per renderlo un “must have” tra i titoli di guida? Scopriamolo insieme.
Fin dal primo secondo di gioco di The Crew Motorfest, la sensazione di déjà-vu con il già citato Forza Horizon è persistente. Gli scenari e le presentazioni delle gare sono un chiaro rimando all’ormai iconica serie sviluppata da Playground Games.
La prima critica possiamo e dobbiamo muoverla al sistema di progressione. Avremo infatti davvero poche occasioni per utilizzare la nostra vettura, in quanto in quasi tutte le playlist verrà fornito un veicolo in prestito per poter gareggiare, venendo quindi a mancare l’utilità di migliorare il proprio con l’avanzamento della storia.
Altra nota dolente è senza dubbio il sistema di microtransazioni davvero troppo marcato. Motorfest ci farà notare in maniera persistente che possiamo acquistare qualsiasi cosa con valuta reale.
The Crew Motorfest: mappa di gioco e playlist
La mappa di gioco è molto più piccola rispetto ai precedenti capitoli. Basti pensare che in The Crew Motorfest potremmo girare tutta l’isola hawaiiana di O’ahu in poco più di 15 minuti, contro i circa 60 minuti del predecessore.
Tuttavia, gli sviluppatori sono riusciti a utilizzare meno spazio, ma in modo davvero egregio. Sia per quanto riguarda la semplice estetica, sia – cosa forse più importante – per ciò che concerne la quantità di contenuti offerti e la loro qualità, utilizzando O’ahu come una tela su cui dipingere avventure e relative sensazioni.
Ogni playlist di The Crew Motorfest, rigorosamente a tema, ha infatti le sue peculiarità. Potremmo sbizzarrirci tra tipi di veicoli e stili di guida differenti. Anche i temi sono ben curati. Avremo la possibilità di tuffarci nella playlist Made in Japan, che ci trasporterà tra ciliegi in fiore e luci al neon, oppure scegliere la storia della 911 sfruttando diverse generazioni dell’iconica Porsche che Motorfest ci metterà a disposizione.
Troveremo quindi moltissime modalità di gioco: dalle classiche gare checkpoint, alle sfide di drift, testa a testa e drag race. Non mancheranno le corse in stile Formula 1, le scorazzate in moto e quad, e potremo persino divertirci in gare acquatiche e aeree (anche se, in verità, la loro presenza è stata oltremodo ridotta rispetto a The Crew 2). Anche online troveremo pane per i nostri denti, tra Grand Race e Demolition Royale.
Proprio nel comparto online, la novità è l’introduzione di un hub social per incontrarsi con altri giocatori, stringere amicizie e votare le creazioni della community. Attualmente sembra essere un po’ “embrionale”, ma sempre utile per riposare la testa tra una gara e l’altra.
Recensione del gameplay
The Crew Motorfest presenta notevoli miglioramenti nel gameplay rispetto al passato. In The Crew 2 il feeling della guida era davvero deludente: andando in sottosterzo in curva, si staccava il retrotreno e ci ritrovavamo a derapare in maniera innaturale (e molto fantasiosa). In Moterfest, avremo finalmente un miglior senso del peso e una perdita progressiva di trazione. Per intenderci, sentiremo esattamente dov’è il bilanciamento della macchina mentre stiamo affrontando una curva, e potremo di conseguenza controbilanciare in modo più intuitivo per mantenerla in direzione.
In caso di incidente, è stata introdotta anche la funzione “rewind,” che consente di riavvolgere gli ultimi quattordici secondi di gioco. Inoltre, i tracciati sono progettati per essere privi di ostacoli contro cui collidere e presentano barriere laterali in curva per evitare che alcuni scivolamenti eccessivi rendano impossibile prendere il checkpoint.
Sarà ovviamente possibile personalizzare l’esperienza di guida in base alle nostre preferenze: indicatori della traiettoria, cambio automatico e svariate assistenze elettroniche che possono renderla più accessibile o più impegnativa a seconda delle scelte.
Ok, finché siamo su quattro ruote tutto molto bello. Per quanto riguarda vetture acquatiche e aeree, invece, siamo alle solite: il modello di guida è abbastanza superficiale e, a tratti, potremmo definirlo snervante. Anche sulle moto, lo stile di guida appare troppo semplificato, togliendo quasi tutto il divertimento.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale degli avversari, punto spesso dolente per molti titoli del settore, viene fuori qualche limite di troppo anche qui.
Conclusioni
The Crew Motorfest è una svolta quasi totale per Ubisoft e per la serie stessa. La mappa è più piccola rispetto al solito, ma davvero ben strutturata e graficamente impattante (non ci aspettavamo altro, del resto). Il modello di guida è stato rivisto e risulta più coinvolgente. Tuttavia, le troppe similitudini con Forza Horizon portano il titolo a smarrire la sua identità. Scelta coraggiosa quella di citarlo così apertamente come a volergli lanciare il guanto di sfida? Può darsi. Al momento, però, il titolo non ha la forza di reggere un tale confronto e finisce col sembrare semplicemente una copia accattivante del rivale.
Voto: 7-
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La Coppa Liburna pronta ad un fine settimana "Tricolore"
La Coppa Liburna pronta ad un fine settimana "Tricolore" #rally #coppaliburna #motori #auto #sport
La iconica competizione labronica è prevista per venerdì e sabato, terza prova del Campionato Italiano di Regolarità a Media, che riporta al glorioso passato della gara di rally su strade che hanno scritto la storia dei rallies . Il ricordo di Orlando Padovani, recentemente scomparso. Livorno 08 giugno 2023 – La Coppa Liburna pronta ad un fine settimana “Tricolore” Scuderia Falesia e Aci…
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Quindi Ibrahimovic è Dio e Achille Lauro è blasfemo? Boomer di tutto il mondo unitevi e scandalizzatevi: Achille Lauro ha ‘citato’ la Madonnina di Civitavecchia e le sue lacrime di sangue sul palco di Sanremo 2021. Accidenti, che blasfemia. Però, grandi applausi per Zlatan Ibrahimovic per la sua apparizione – compassata e ingessata, essendo un calciatore e non un conduttore – che ha riportato sul palco dell’Ariston il suo classico cliché del semi-Dio. Anzi, del Dio sceso in terra. La 71^ edizione del Festival della Canzone italiana non poteva che partire tra le polemiche e, come da tradizione, la prima serata ha già portato in auge un’inutile discussione social su Achille Lauro blasfemo. Partiamo dai fatti: intorno alla mezzanotte, il cantautore nato a Verona (ma cresciuto a Roma) sale sul palco dell’Ariston e si esibisce intonando le parole della sua ‘Solo noi’. E lo fa con il suo stile iconico che, nelle vesti (ma solo nelle vesti) ricorda quello di Renato Zero. Insomma, citazioni d’autore che – però – sono state criticate. Ma veniamo al punto della questione. Nel bel mezzo della sua esibizione, dai suoi occhi scendono lacrime di sangue che – ai più – hanno ricordato quelle della Madonnina di Civitavecchia che dal 2 febbraio al 15 marzo del lontano 1995, lacrimò sangue per 14 volte. Un fenomeno inspiegabile anche per la Chiesa cattolica. Ma se c’è chi ha sempre gridato al miracolo, a oltre 26 anni di distanza il Vaticano non ha ancora sciolto le riserve sull’evento miracoloso: insomma, per il momento non c’è stato alcun riconoscimento ufficiale, nonostante la legittima venerazione da parte dei fedeli che, ancora oggi, si recano nella Chiesa Parrocchiale di S. Agostino (a Civitavecchia) dove è esposta la statua. Il contesto storico fa da cornice all’accusa contro Achille Lauro blasfemo. Ovviamente, coloro i quali hanno mosso questa accusa sui social, non hanno colto neanche il messaggio che il cantante ha voluto mandare con la sua iconica esibizione sul palco di Sanremo 2021 (non è in gara, ma è uno degli ospiti fissi della kermesse). Sono un volto coperto dal trucco. La lacrima che lo rovina. Il velo di mistero sulla vita. Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico. Sessualmente tutto. Genericamente niente. Esagerazione, teatralità, disinibizione. Lusso e decadenza. Peccato e peccatore, Grazia e benedizione. Un brano che diventa nudità. Sono gli artisti che si spogliano, E lasciano che chiunque Possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche. Esistere è essere. Essere è diritto di ognuno. Dio benedica chi è. «Distante, Scostante, aliena, trafitta, io so come ti senti. Sono qui ferito dai tuoi errori, trafitto nei tuoi preconcetti, aiutami, perché ne ho bisogno, come si ha bisogno dell’amore di una madre, il puro bisogno di essere amati. Non dimenticare chi eri. Corpi nudi che si stringono, desideri, quando l’assenza di un padre ha la passione di Cristo, ha la febbre dell’oro. Quando davanti a un insensibile, arido, asciutto, impassibile, Tu sopravvivevi perché ti bastava un abbraccio. Promettimi che non ti dimenticherai perché tu sei questo ed Io sarò lì per guardarti abbracciare di nuovo, per guardarti amare ancora. Lettera del mondo all’umanità. Sono il glam rock, sono un volto coperto dal trucco, la lacrima che lo rovina, il velo di mistero sulla vita, sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico. Sessualmente tutto, genericamente niente, esagerazione, teatralità, disinibizione, lusso e decadenza, peccato e peccatore, grazia e benedizione, Sono gli artisti che si spogliano e lasciano che chiunque possa spiare nella loro camera da letto, in tutte le stanze della psiche. Esistere è essere, essere è diritto di ogni uomo. Dio benedica chi è». Un chiaro discorso su come esista un diritto di essere, per ogni uomo. E questo è un messaggio che tutti i cristiani dovrebbero aver colto leggendo i passaggi della Bibbia e del Vangelo. Ma, come spesso capita, le citazioni religiose vengono prese per buone solo in base a un principio utilitaristico. di Enzo Boldi
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Breve storia interessante (per me).
Porsche ha costruito una delle auto più famose nella storia delle corse, la 917.
È strano come abbia gareggiato per pochi anni eppure è considerata da molti una delle auto più importanti nella storia delle gare automobilistiche.
Steve McQueen l'ha guidata nel film Le 24 di Le Mans nel 1971, rendendo iconica la livrea Gulf azzurra e arancio.
Inizialmente era inguidabile, ad alte velocità cambiava direzione andando a destra e a sinistra senza che il pilota muovesse il volante, nessuno voleva salirci, ancora meno correrci per 24 ore.
Il problema è stato risolto con un gomitolo e dello scotch e l'auto è diventata imbattibile.
La vittoria a Le Mans è ovviamente un risultato impareggiabile, il fatto che il suo record al Nurburgring sia rimasto imbattuto per decenni, fino all'anno in cui l'auto che ho scelto per la mia tesina di maturità non l'ha battuta (anche questa proveniente dalla casa di Stoccarda), sarebbe abbastanza per poter dire "ok, è l'auto migliore che ci sia", ma c'è una storia che secondo me è ben più affascinante.
Esiste un tracciato negli Stati Uniti che per un tratto ha un'inclinazione tale da costringere i piloti a guardare in alto per vedere dove stanno andando, gli ingegneri hanno dovuto aggiungere una finestrella sul tetto della 917. Essenzialmente si deve correre su una curva lunghissima e molto pendente a trecento chilometri orari, ripetendo questa cosa ad ogni giro per 24 ore.
Il dettaglio spettacolare è che le sospensioni e tutte le parti meccaniche, a quella velocità, in curva, con quella pendenza, sono costrette a subire forze elevatissime, si tratta di ben più del peso dell'auto stessa, per via di un effetto centrifugo.
Questa gara è la 24 ore di Daytona e, ovviamente, è stata vinta dalla 917, al primo tentativo.
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Le IT Bags che hanno conquistato celeb, influencer e noi
Le IT Bags che hanno conquistato celebs, influencers e noi
Miu Confidential di MiuMiu € 1500
Multi Pochette Accessoires di Louis Vuitton € 1250
Gucci 1955 Horsebit
Baguette Pequin di Fendi € 2600
CHANEL19 € 4200
Key bag di Dsquared2 € 980
LOCK BAG di Calvin Klein € 199
Lola Bag di Burberry € 1290
Cassette di Bottega Veneta € 1950
Kristin bag di BOSS €799
Celebs e influencers fanno a gara per postarle sui loro seguitissimi account! Sono le nuovissime IT bag dell’Autunno-Inverno 2019-2020: dalla multi pochette monogram alla baguette in montone e vernice, dalla messenger bag con i piercing alla borsa intrecciata versione deluxe. Le bags di stagione con “effetti speciali” sono il nuovo must. Cosa aspetti a farti conquistare anche tu?
Nome: Kristin bag di BOSS Vista su: Linda Tol e Erika Boldrin Tratti distintivi: One size in due versioni: monocolore e bicolore Prezzo: € 799
Nome: Cassette di Bottega Veneta Vista su: Jo Ellison e Tiffany Hsu Tratti distintivi: Borsa a tracolla intrecciata in pelle materasse, disponibile anche in nappa classica. Prezzo: €1950
Nome: Lola Bag di Burberry Vista su: Veronica Giomini e Kiwi Leehan Tratti distintivi: disponibile in nappa matelassè, bicolore, o con stampa Horseferry Prezzo: € 1290
Nome: LOCK BAG di Calvin Klein Vista su: Xenia Donts e Martina Pinto Tratti distintivi: Borsa a secchiello in pelle con iconica chiusura a lucchetto. Disponibile in pelle martellata o verniciata, in 4 varianti di colore e in 2 diverse taglie. Prezzo: € 199
Nome: CHANEL19 Vista su: Caroline de Maigret Tratti distintivi: Realizzata in pelle con tracolla a catena provvista di logo in metallo dorato e pelle intrecciata. Prezzo: € 4200
Nome: Key bag di Dsquared2 Vista su: Rita Ora e Joan Smalls Tratti distintivi: Borsa squadrata in pelle bicolore con catena removibile e chiusura metallica che richiama i portafogli vintage. Prezzo: € 980
Nome: Baguette di Fendi Vista su: Jennifer Lopez e Alessandra Mastronardi Tratti distintivi: Baguette in versione grande realizzata in vernice nera con intarsi in montone a righe Pequin. Prezzo: € 2600
Nome: Gucci 1955 Horsebit Vista su: Adwoa Aboah e Sienna Miller Tratti distintivi: Borsa a spalla piccola disponibile in tessuto GG supreme con finiture in pelle o in pelle tinta unita in una varietà di colori. Esiste anche una speciale versione blu decorata con nastro Web in velluto. Prezzo: su richiesta
Nome: Multi Pochette Accessoires di Louis Vuitton Vista su: Gigi Hadid e Rihanna Tratti distintivi: Borsa in tela monogram e finiture in vacchetta naturale Prezzo: €1250
Nome: Miu Confidential di MiuMiu Vista su: Caro Daur e Langley Fox Tratti distintivi: Borsa in pelle matelassé con chiusura a lucchetto e tracolla a catena in metallo. Disponibile in 13 varianti colori. Prezzo: € 1500
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Barbie: Zuiki lancia una collezione dedicata alla celebre bambola
Ha un suo profilo Instagram da vera influencer e gli stilisti fanno a gara per vestirla. Non solo. È anche una musa per i creativi del mondo della moda. Senza pensare alla lunga storia che ha alle spalle.
E oggi Barbie diventa ancora una volta protagonista di una collezione. Per la Primavera Estate 2018, Zuiki ha infatti dedicato a questa iconica bambola una capsule collection in limited edition che include T-shirt con stampe, pantaloni, shorts e giacche di denim con logo metal rigorosamente pink.
Per scoprire le star vestite in stile Barbie cliccate qui.
Non conoscete ancora il collezionista che realizza abiti di Barbie con la carta? Cliccate qui.
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Nella foto di apertura Luca Marziani in una celebre immagine durante un salto
Curiosità: Cavalli&Cavalieri : LUCA MARZIANI
Roberta #Lar
#LucaMarziani, nato a Civita Castellana nel 1980, vive a Roma ed è un cavaliere di salto ad ostacoli. Ha cominciato a montare alla tenera età di 6 anni, a 16 anni ha poi tramutato la sua passione in professione ed è grazie a questo suo smisurato talento e ai tanti sacrifici che è diventato il campione italiano in carica che noi tutti conosciamo. Monta con la divisa dell’aeronautica italiana ed è uno dei maggiori cavalieri di spicco nel panorama internazionale per le sue incredibili performance nei campi di gara più prestigiosi del mondo.
Nel 2018 la sua vittoria più sentita, il gradino più alto del podio nella prestigiosa Coppa delle Nazioni di Piazza di Siena festeggiata anche da una esuberante rallegrata di Tokyo che si congratula con se stesso per il magnifico doppio zero.
Virale la sua immagine sull’ultimo oxer del campionato italiano salto ostacoli, dove il nostro Aviere Capo in sella al fenomenale #TokyoduSoleil trasgredendo alla iconica immagine del perfetto cavaliere infiammando gli spalti con quell’esplosione di felicità gradita a tutti gli appassionati.
Attualmente opera come direttore tecnico e istruttore di terzo livello presso la S.I.R. La Farnesina, dove insegna e allena binomi di interesse federale.
11 DOMANDE A LUCA MARZIANI
Nome, regione di provenienza.
LUCA MARZIANI LAZIO AERONAUTICA
Cavallo di punta
TOKYO DU SOLEL (fino a poco tempo fa)
Cavallo del cuore
Tokyo du Soleil
Una curiosità sul tuo cavallo di punta
Emotivo e molto intelligente
Cavalli di cavalieri stranieri e/o italiani che vorresti montare
Explosion, Clooney, Bianca, Alice (campionessa del mondo)
Il concorso più bello al quale hai partecipato
Piazza di Siena
La gara più importante
Weg Tryon campionato del mondo
La vittoria più sentita
Coppa delle nazioni a Piazza di Siena (primo posto)
Una gara sfortunata
Tantissime
Superstizioso? Oggetto portafortuna?
Abbastanza superstizioso, gesti che ripeto prima di
Cominciare il percorso
Obiettivi per il futuro
Lavorare per una medaglia olimpica
Luca sta lavorando nuovi cavalli e noi gli auguriamo di ritrovare un nuovo compagno di avventura come l’indimenticabile Tokyo du Soleil al quale auguriamo tutto il successo insieme al suo nuovo giovane cavaliere.
Ringraziamo per gli highlight e ci auguriamo di rivederlo al più presto in concorso.
Luca Marziani, l’intrepido! Nella foto di apertura Luca Marziani in una celebre immagine durante un salto Curiosità: Cavalli&Cavalieri : LUCA MARZIANI…
#Arbiter#Burgraviato#Equitazione#Fei#Fise#Hannover#Hermés#Holstein#MiuMiu#Regione Sarda#Sire#Thoroughbred horses#CSIO#Galoppo#guidolin#NBF#Orlandi
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Primo compleanno di Automobili Pininfarina dopo il lancio della compagnia alla gara di Formula E 2018 a Roma
La splendida Blu Iconica Battista occuperà un posto d’onore accanto alla sua cugina in - Notiziario Finanziario - Notizie Banche Italiane Assicurazioni -
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Preparativi in corso per la ventesima edizione del Rally Tirreno Messina
🔴 🔴Preparativi in corso per la ventesima edizione del Rally Tirreno Messina
Il 20° Rally Tirreno Messina e 6° Rally Storico Tirreno Messina è la gara organizzata da Top Competition che per celebrare i cinque lustri della iconica competizione, torna nella città dello Stretto e vi riporta le auto da gara. (Iscriviti gratuitamente al canale Telegram di Rally Time per ricevere le notizie sul tuo telefono LINK) Con validità di Coppa Rally 8^ Zona e Campionato Siciliano…
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Trieste che hai combinato!
Ecco il nuovo logo di Trieste. Terribile è dir poco. Ma questo è quello che succede se non si ha voglia di chiamare dei professionisti e si decide d’indire una gara (idea che può anche essere buona ma devi sapere di cosa parli prima di fare un regolamento, tipo chiedere un file .jpg per il logo è già un passo falso, vuol dire che di grafica non ne sai assolutamente nulla) con l’obiettivo velato ma non troppo di risparmiare soldi. Ecco ora un breve elenco del perché questo “logo” è assolutamente inadatto: (by ipirati.com) Aspetti concettuali
il simbolo della città precedentemente era un’alabarda, cosa che se non azzardando ma con dietro uno studio preciso che ne giustifichi la scelta, non poteva venir eliminata o non inserita nel nuovo logotipo;
Trieste è una città di mare, nel logo viene mostrato il Castello di Miramare (tra i monumenti più caratteristici) e le montagne che nella realtà si vedono molto in lontananza, senza nessun accenno al mare. [Magari grazie a un “ammorbidimento” delle montagne si poteva riuscire a rappresentare sia il mare che i monti. sparo];
E’ una città dalla forte influenza mittel europea, dai contrasti forti, dal passato austroungarico (che ne contamina ancora usanze e architettura) che doveva essere considerato;
L’obiettivo del logo era rappresentare la città istituzionalmente nel contesto di un crescente rilancio turisticonegli ultimi anni della città, quindi nella mente di un designer doveva esserci la storia portata verso il futuro, quella strizzata d’occhio alle radici in un contesto di modernità, digital etc… questo logo, se così lo vogliamo chiamare era vecchio nel ’97!
Il gioco di parole molto probabilmente si rifà e forse anche per questo ha avuto successo nella giuria al logo della regione FriuLIVE VeneziaGiulia che a mio parere a differenza di questo è ben fatto studiato e ha motivo d’essere per le sue molteplici declinazioni e utilizzi nella comunicazione utilizzando il “live” nel contesto del territorio. Aspetti TECNICI
Il font è sicuramente da rivedere, sarebbe da valutare se graziato o bastone ma sicuramente non “script”;
E’ stata testata la leggibilità nel caso venisse usato di 2 cm?
Una delle poche cose specificate nel brief era (come sempre) che fosse adattabile e declinabile: mission failed!
Non prevede, e difficilmente sarà possibile crearla, una versione app o mobile, o iconica;
La parte iconografica è sgraziata e ricorda (come forse tutto il logo) le clip art di word… sempre del 97. La parte iconografica è molto rigida rispetto al font utilizzato, potrebbe essere una scelta comunicativa per rappresentare la contrapposizione di culture diverse o di storia e futuro etc etc.. ma probabilmente non era questo l’intento e sicuramente andava realizzata meglio e diversamente. Vista la natura del contest, il logo molto probabilmente non presenta nessuna regola e/o book di utilizzo. Come verrà usato nella comunicazione? Boh!
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Da oggi iscrizioni aperte al Rally Appennino Reggiano
🔴🔴Da oggi iscrizioni aperte al Rally Appennino Reggiano
Da oggi, fino a mercoledì 6 settembre, è possibile iscriversi al 42. Rally Appennino Reggiano, in programma per il 16 e 17 settembre, data del ritorno sulla scena nazionale di una gara iconica con l’organizzazione che l’Automobile Club Reggio Emilia ha affidato alla struttura toscana di MaremmaCorse 2.0, che vanta una lunga esperienza di organizzazioni rallistiche, tra cui il celebre Trofeo…
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Le IT Bags che hanno conquistato celeb, influencer e noi
Le IT Bags che hanno conquistato celebs, influencers e noi
Miu Confidential di MiuMiu € 1500
Multi Pochette Accessoires di Louis Vuitton € 1250
Gucci 1955 Horsebit
Baguette Pequin di Fendi € 2600
CHANEL19 € 4200
Key bag di Dsquared2 € 980
LOCK BAG di Calvin Klein € 199
Lola Bag di Burberry € 1290
Cassette di Bottega Veneta € 1950
Kristin bag di BOSS €799
Celebs e influencers fanno a gara per postarle sui loro seguitissimi account! Sono le nuovissime IT bag dell’Autunno-Inverno 2019-2020: dalla multi pochette monogram alla baguette in montone e vernice, dalla messenger bag con i piercing alla borsa intrecciata versione deluxe. Le bags di stagione con “effetti speciali” sono il nuovo must. Cosa aspetti a farti conquistare anche tu?
Nome: Kristin bag di BOSS Vista su: Linda Tol e Erika Boldrin Tratti distintivi: One size in due versioni: monocolore e bicolore Prezzo: € 799
Nome: Cassette di Bottega Veneta Vista su: Jo Ellison e Tiffany Hsu Tratti distintivi: Borsa a tracolla intrecciata in pelle materasse, disponibile anche in nappa classica. Prezzo: €1950
Nome: Lola Bag di Burberry Vista su: Veronica Giomini e Kiwi Leehan Tratti distintivi: disponibile in nappa matelassè, bicolore, o con stampa Horseferry Prezzo: € 1290
Nome: LOCK BAG di Calvin Klein Vista su: Xenia Donts e Martina Pinto Tratti distintivi: Borsa a secchiello in pelle con iconica chiusura a lucchetto. Disponibile in pelle martellata o verniciata, in 4 varianti di colore e in 2 diverse taglie. Prezzo: € 199
Nome: CHANEL19 Vista su: Caroline de Maigret Tratti distintivi: Realizzata in pelle con tracolla a catena provvista di logo in metallo dorato e pelle intrecciata. Prezzo: € 4200
Nome: Key bag di Dsquared2 Vista su: Rita Ora e Joan Smalls Tratti distintivi: Borsa squadrata in pelle bicolore con catena removibile e chiusura metallica che richiama i portafogli vintage. Prezzo: € 980
Nome: Baguette di Fendi Vista su: Jennifer Lopez e Alessandra Mastronardi Tratti distintivi: Baguette in versione grande realizzata in vernice nera con intarsi in montone a righe Pequin. Prezzo: € 2600
Nome: Gucci 1955 Horsebit Vista su: Adwoa Aboah e Sienna Miller Tratti distintivi: Borsa a spalla piccola disponibile in tessuto GG supreme con finiture in pelle o in pelle tinta unita in una varietà di colori. Esiste anche una speciale versione blu decorata con nastro Web in velluto. Prezzo: su richiesta
Nome: Multi Pochette Accessoires di Louis Vuitton Vista su: Gigi Hadid e Rihanna Tratti distintivi: Borsa in tela monogram e finiture in vacchetta naturale Prezzo: €1250
Nome: Miu Confidential di MiuMiu Vista su: Caro Daur e Langley Fox Tratti distintivi: Borsa in pelle matelassé con chiusura a lucchetto e tracolla a catena in metallo. Disponibile in 13 varianti colori. Prezzo: € 1500
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