#Francesco De Gregori biografia
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Sempre e per sempre: la poesia dell’amore eterno di Francesco De Gregori. Recensione di Alessandria today
Un canto di fedeltà emotiva e resistenza contro il tempo e le avversità
Un canto di fedeltà emotiva e resistenza contro il tempo e le avversità. Francesco De Gregori, con “Sempre e per sempre”, ci consegna uno dei suoi testi più iconici, un inno alla costanza dell’amore, capace di resistere alle trasformazioni della vita e del tempo. Pubblicata nel 2001 all’interno dell’album “Amore nel pomeriggio”, la canzone si presenta come un viaggio poetico che intreccia…
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Antonello Venditti: questa notte è ancora nostra #sottotraccia
Come da tradizione (recente) dedichiamo agosto alla lettura: per il 2024 abbiamo deciso di ripubblicare una serie di pagine tratte dal volume “Italia d’autore” (Arcana, 2019), dedicato ai grandi cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana Figlio del viceprefetto di Roma e di un’insegnante di latino e greco, Antonello Venditti nasce a Roma, quartiere Trieste, l’8 marzo 1949. Studia…
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Dal 26/7 Lemó in radio col singolo "Fitta la nebbia"
Dal 26 luglio 2024 è in rotazione radiofonica "Fitta la nebbia", il quinto singolo di Lemó estratto dal suo album d'esordio "Chi l'avrebbe mai detto!".
"Fitta la nebbia" è un blues vecchia maniera per una storia d'amore bislacca, il cui protagonista ricorda le movenze di un Jeffrey Lebowski dei fratelli Coen (Il Grande Lebowski), citando Dalla (Disperato Erotico Stomp) e De André (Quello che non ho). Spiega l'artista a proposito del brano: "Un blues tutto suonato come si faceva un tempo, elettrico e distorto come certe storie d'amore ". Il videoclip di "Fitta la nebbia" è un viaggio on the road a bordo di un Duetto del '73 rosso fiammante, tra le palme e il mare di una Taranto vestita di luce californiana.
Guarda qui il videoclip su YouTube:
youtube
"Chi l'avrebbe mai detto!" è un album che contiene undici brani nati dall'ascolto, sin da bambino, del miglior cantautorato italiano (Dalla, De André, De Gregori e, più di recente, Capossella e Testa). Registrato tra la Puglia e Roma, il disco vede la partecipazione di musicisti d'eccezione come Martino De Cesare (Concato, Eugenio Bennato) e Giancarlo Bianchetti (Vinicio Capossela, Gianmaria Testa) alle chitarre, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica (Lucio Dalla, Richard Galliano), Gabriele Mirabassi al clarinetto (Mina, Ivano Fossati), Ferruccio Spinetti (contrabbassista degli Avion Travel e di Musica Nuda), Giovanni Astorino al violoncello (Caparezza), e ancora Antonio Vinci (pianoforte ed Hammond) e Pierpaolo Giandomenico (basso elettrico), con la direzione musicale di Francesco Lomagistro (batteria e percussioni).
Ascolta ora l'album:
Biografia
Claudio Paris, in arte Lemó, nasce a Taranto a metà Anni Settanta e vive a Bologna. Anche se la sua vita ha preso tutt'altra strada, non ha mai abbandonato la sua immensa passione per la musica, nata quando era poco più che adolescente grazie all'ascolto del miglior cantautorato italiano; una passione che lo ha recentemente portato a pubblicare il suo primo progetto discografico, che sta riscuotendo ampi consensi di pubblico e di critica e che parla di guanti spaiati, diseguaglianze colmabili, amori troppo presto o troppo tardi, e ancora di Pavese e di Maradona. Dopo "Back home", "Mariarita", "Spaiato" e "Les mots", "Fitta la nebbia" è il nuovo singolo estratto dal primo album di Lemó "Chi l'avrebbe mai detto!" in rotazione radiofonica dal 26 luglio 2024.
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Dal 26/7 Lemó in radio col singolo "Fitta la nebbia"
Dal 26 luglio 2024 è in rotazione radiofonica "Fitta la nebbia", il quinto singolo di Lemó estratto dal suo album d'esordio "Chi l'avrebbe mai detto!".
"Fitta la nebbia" è un blues vecchia maniera per una storia d'amore bislacca, il cui protagonista ricorda le movenze di un Jeffrey Lebowski dei fratelli Coen (Il Grande Lebowski), citando Dalla (Disperato Erotico Stomp) e De André (Quello che non ho). Spiega l'artista a proposito del brano: "Un blues tutto suonato come si faceva un tempo, elettrico e distorto come certe storie d'amore ". Il videoclip di "Fitta la nebbia" è un viaggio on the road a bordo di un Duetto del '73 rosso fiammante, tra le palme e il mare di una Taranto vestita di luce californiana.
Guarda qui il videoclip su YouTube:
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"Chi l'avrebbe mai detto!" è un album che contiene undici brani nati dall'ascolto, sin da bambino, del miglior cantautorato italiano (Dalla, De André, De Gregori e, più di recente, Capossella e Testa). Registrato tra la Puglia e Roma, il disco vede la partecipazione di musicisti d'eccezione come Martino De Cesare (Concato, Eugenio Bennato) e Giancarlo Bianchetti (Vinicio Capossela, Gianmaria Testa) alle chitarre, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica (Lucio Dalla, Richard Galliano), Gabriele Mirabassi al clarinetto (Mina, Ivano Fossati), Ferruccio Spinetti (contrabbassista degli Avion Travel e di Musica Nuda), Giovanni Astorino al violoncello (Caparezza), e ancora Antonio Vinci (pianoforte ed Hammond) e Pierpaolo Giandomenico (basso elettrico), con la direzione musicale di Francesco Lomagistro (batteria e percussioni).
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Biografia
Claudio Paris, in arte Lemó, nasce a Taranto a metà Anni Settanta e vive a Bologna. Anche se la sua vita ha preso tutt'altra strada, non ha mai abbandonato la sua immensa passione per la musica, nata quando era poco più che adolescente grazie all'ascolto del miglior cantautorato italiano; una passione che lo ha recentemente portato a pubblicare il suo primo progetto discografico, che sta riscuotendo ampi consensi di pubblico e di critica e che parla di guanti spaiati, diseguaglianze colmabili, amori troppo presto o troppo tardi, e ancora di Pavese e di Maradona. Dopo "Back home", "Mariarita", "Spaiato" e "Les mots", "Fitta la nebbia" è il nuovo singolo estratto dal primo album di Lemó "Chi l'avrebbe mai detto!" in rotazione radiofonica dal 26 luglio 2024.
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Nuove Terre – Le Arti della scena
Giovedì 27 agosto ore 21.30 / Piazza Bollo – DEIVA MARINA
(Ingresso € 5,00)
Teatro dell’Argine
UN BÈS – ANTONIO LIGABUE
uno spettacolo di e con Mario Perrotta
“Ligabue, distante da tutti, dal paese che lo teneva lontano in un bosco, da sé stesso e i suoi fantasmi inchiodati su una tela. Agisco la sua distanza siderale di allora dal mondo e mi sembra nulla quella imposta oggi a noi da un virus. Le distanze imposte da un uomo a un altro uomo fanno molto più male.” [Mario Perrotta]
Officine Papage porta a Nuove Terre un altro classico del teatro contemporaneo, uno spettacolo premiatissimo firmato da un grande protagonista della scena italiana. Per Un bès (un bacio), Mario Perrotta ha provato a chiudere gli occhi e a immaginare Antonio Ligabue così come era, con la vita che sapeva di aver vissuto, ma senza aver dato o ricevuto un bacio. Neanche uno. Come si può non essere attratti e spiazzati dalla coscienza che Ligabue aveva di essere un rifiuto dell’umanità e, al contempo, un artista? Questo doppio sentire lacerava e lacera l’anima perché l’artista sapeva di meritarlo un bacio, ma il pazzo, intanto, lo elemosinava.
“Questo m’interessa oggi di Antonio Ligabue.” – dichiara Perrotta – “La sua solitudine, il suo stare al margine, anzi, oltre il margine – oltre il confine – là dove un bacio è un sogno, un implorare senza risposte che dura da tutta una vita. Voglio avere a che fare con l’uomo Antonio Ligabue, con il Toni, lo scemo del paese. Mi attrae e mi spiazza la coscienza che aveva di essere un rifiuto dell’umanità e, al contempo, un artista, perché questo doppio sentire gli lacerava l’anima: l’artista sapeva di meritarlo un bacio, ma il pazzo, intanto, lo elemosinava. Voglio stare anch’io sul confine e guardare gli altri. E, sempre sul confine, chiedermi qual è dentro e qual è fuori. “
Premio Ubu 2013 – Miglior Attore, Premio Hystrio 2014 – Migliore spettacolo dell’anno, Premio ANCT 2015 – al Progetto Ligabue (Un bès / Pitùr / Bassa Continua), Premio Ubu 2015 – Miglior Progetto Artistico o Organizzativo al Progetto Ligabue
INFO
Officine Papage – 339.8698181 [email protected]
nuoveterre.officinepapage.itPagina Facebook: Festival Nuove Terre www.officinepapage.it
Mario Perrotta – Biografia
Mario Perrotta Autore, regista e interprete, con Italiani cìncali è finalista al Premio Ubu 2004 come migliore drammaturgia e riceve la targa della Camera dei Deputati “per l’alto valore civile e per la straordinaria interpretazione”. Nel 2006 dirige insieme a Rossella Battisti la collana Teatro Incivile pubblicata dal quotidiano l’Unità, offrendo una panoramica sui migliori esponenti del nuovo teatro italiano (Ascanio Celestini con Fabbrica, Mario Perrotta con Italiani cìncali, Emma Dante con ‘mPalermu, Davide Enia con Maggio ‘43, Giuliana Musso con Nati in casa e Armando Punzo con I Pescecani). Sempre dal successo di Cìncali nel dicembre 2006 debutta su Rai Radio 2 con Emigranti Esprèss un programma in 15 puntate scritto e interpretato da Perrotta, in cui racconta 15 nuove storie di emigrazione. La trasmissione vince nell’ottobre 2007 il Jury Special Award alla TRT International Radio Competition di Istanbul (ex equo con la BBC). Nel 2007 debutta con Odissea, affiancato dai musicisti Mario Arcari e Maurizio Pellizzari. Per questo spettacolo Perrotta è finalista come Miglior attore al Premio Ubu 2008 e riceve il Premio Hystrio alla Drammaturgia 2009. Il 20 marzo 2008 pubblica il suo primo romanzo Emigranti Esprèss edito da Fandango Libri, mentre il 13 settembre 2008 riceve il Premio Città del Diario, assegnato nelle altre edizioni a Marco Paolini, Ascanio Celestini, Rita Borsellino, Francesco De Gregori e Nanni Moretti tra gli altri. Il premio ideato dall’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR) è assegnato a personalità della cultura che abbiano centrato il loro percorso sulla valorizzazione della memoria. Ad ottobre 2009 pubblica il suo secondo romanzo Il Paese dei diari edito da Terre di mezzo Editore. Si tratta, appunto, del racconto di quel luogo straordinario che è l’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano. Il libro diventa spettacolo il 24 marzo 2011, coprodotto dalla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale e dal Biografilm festival. Nell’estate del 2009 avvia un nuovo progetto triennale – Trilogia sull’individuo sociale – incentrato sulla rilettura di tre classici: Il Misantropo di Molière, I Cavalieri di Aristofane e Bouvard et Pécuchet di Flaubert. Con questo progetto triennale Perrotta vince il Premio Speciale Ubu 2011 per aver “colto la disgregazione dell’uomo nel mondo contemporaneo”. Intanto i suoi spettacoli precedenti debuttano in lingua francese in Belgio e in Francia e 10 nuovi monologhi Tv scritti per Rai 3 vanno in onda durante l’anno 2012: si tratta della serie Paradossi Italiani, storie di ordinaria resistenza civile in un paese incivile. Nello stesso anno debutta con il suo primo progetto lirico Opera migrante al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto. Nel 2013 avvia il suo progetto triennale: Progetto Ligabue – arte, marginalità e follia incentrato sulla figura del pittore Antonio Ligabue e concluso di recente con un evento che ha coinvolto sulle rive del Po oltre 200 persone tra artisti e tecnici. Con la prima parte della trilogia, Un bès – Antonio Ligabue, vince il Premio Ubu come Miglior attore nel 2013 e il Premio Hystrio Twister 2014 come Miglior spettacolo dell’anno a giudizio del pubblico. Il Progetto Ligabue riceve inoltre il Premio della Critica 2015 dell’Associazione Nazionale Critici 2 di Teatro e il Premio Ubu 2015 come Miglior progetto artistico e organizzativo. Gli ultimi testi del Progetto Ligabue sono tradotti e messi in scena all’estero in diverse lingue e in contesti importanti tra i quali il Festival d’Avignone 2015. Nel 2015 debutta il dittico dedicato alla Grande Guerra costituito da Prima Guerra – quattordicidiciotto e Milite Ignoto – quindicidiciotto, progetto scelto da Radio3 per commemorare il centenario della Prima guerra mondiale e inserito tra gli eventi ufficiali per il centenario della Prima guerra mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A settembre 2016 ha debuttato in Salento Lireta – a chi viene dal mare, la sua nuova produzione dedicata ai migranti, nell’ambito del più ampio progetto Versoterra. Nel triennio 2018-2020 è impegnato nel progetto In nome del padre, della madre, dei figli, dedicato alle figure chiave delle famiglie millennial, con la consulenza alla drammaturgia di Massimo Recalcati. I primi due capitoli In nome del padre e Della Madre sono presentati in prima nazionale al Piccolo Teatro di Milano rispettivamente a dicembre 2018 e gennaio 2020.
Ufficio stampa
Marzia Spanu
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27 ago – Il Ligabue del Premio Ubu Mario Perrotta a Deiva Marina per Nuove Terre Nuove Terre - Le Arti della scena Giovedì 27 agosto ore 21.30 / Piazza Bollo – DEIVA MARINA …
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"Il cantautore ha il compito di dare qualcosa in più a chi ascolta", parola di Carlo Valente
Intervista raccolta da Carmine Rubicco
Idee chiare e una proposta musicale che si può tranquillamente inserire nel cantautorato di qualità. Testi impegnati ma non di difficile assimilazione, un risultato non semplice soprattutto per un artista di giovane età. Ciò che meglio definisce il suo approccio musicale è una sua dichiarazione: ‘Per me il cantautore è colui che media tra l’informazione giornalistica e la bellezza armonica, ha il compito di dare qualcosa in più a chi ci ascolta‘. Questo è Carlo Valente.
1. Partiamo subito in medias res, il tuo stile. Ascoltando Tra l’altro ciò che balza subito all’orecchio è la ‘personalizzazione’ dei brani. Ossia, pur ispirandoti, come dici nella tua biografia, ai grandi cantautori nostrani non domina nessuna influenza, il che è cosa rara in un cantautore molto giovane. Un caso, una scelta o semplicemente il tuo modo di esprimerti?
Ti ringrazio anche perché me ne hanno dette di tutti i colori: ricordi il primo Capossela, canti come Rino Gaetano, mi hai fatto pensare a Pino Daniele, sei tutto de Gregori… Ne ho sentite parecchie ma ho sempre risposto con un sorriso, anzi a chi riscontrava queste somiglianze spesso ho risposto con un brano del cantautore in questione. Abbiamo una pesantissima eredità ma credo sia un periodo storico molto importante per noi cantautori, stiamo tornando e siamo davvero carichi. La canzone d’autore italiana non è morta, anzi è di altissima qualità, basta saperla cercare. Come? Paradossalmente spegnendo la radio e andando nei piccoli locali di provincia. Tornando alla domanda: non ho cercato l’originalità, è il mio modo di esprimermi, è naturale, anche se è ovvio che ho nelle orecchie certi ascolti e lì dove ho potuto “rubare”, ho “rubato” per bene.
2. Da piccolo hai deciso di fare il cantautore, perché? Dal tuo punto di vista la società attuale ha ancora bisogno di cantautori?
Credo che la domanda da porsi è se questa società vuole o addirittura merita i cantautori. C’è ancora chi fa ricerca, chi lancia un’idea, chi scrive canzoni stupende, forse anche più belle di quelle del passato, ma dato che oggi è tutto a portata di mano e il consumo della musica è diventato ‘fastfoodiano’ (passatemi il termine), nessuno riesce più a fermarsi di fronte a una bella canzone e ascoltarla davvero.
3. I tuoi testi sono tutti impegnati, vuoi nel sociale, vuoi nell’esprimere stati d’animo. Secondo te il cantautore ha delle responsabilità sociali?
Il cantautore senza responsabilità sociali cos’è? Io non riesco a distaccarmi dall’immagine del cantautore impegnato, ma non nel senso politico del termine. Per me il cantautore è colui che media tra l’informazione giornalistica e la bellezza armonica, ha il compito di dare qualcosa in più a chi ci ascolta. Non siamo solo degli intrattenitori, abbiamo il compito di stimolare il pubblico, di farlo ragionare, farlo ripensare, dobbiamo arrivare a toccare le parti più delicate della sensibilità umana. Poi, ok, ogni tanto si può cazzeggiare. Ora qualcuno penserà: ecco il solito cantautore sfigato e idealista… Non voglio esagerare, dico solo che bisogna raccontare i giorni nostri e cosa sta accadendo in questo periodo storico. Ripeto: ci sono cantautori che oggi lo fanno benissimo.
4. Come nasce un tuo brano, cioè, come fai a trasformare un fatto, un evento, vissuto o letto, in testo? Riferimento particolare va alla canzone che dà il titolo al disco.
Ogni canzone ha il suo modo di essere scritta. Ad esempio “Crociera maraviglia “, il quarto pezzo dell’album, è nata da un mood, un riff che facevo con la chitarra e che mi ricordava le onde del mare. Allora mi sono trovato a pensare a questi poveri ragazzi che partono dal nord Africa e nella maggior parte dei casi non arrivano a toccare terra. Sono andato in Feltrinelli ed ho comprato tre libri sull’argomento, mi sono informato, ho letto le loro storie e in una settimana ho scritto “Crociera meraviglia”. Credo che per scrivere occorre ricercare e sapere. Molti parlano e scrivono di temi che nemmeno conoscono, così si danno alla retorica che è una cosa che uccide e offende il nostro mestiere. Per parlare di una cosa o di un’emozione devi conoscerla bene, devi sbatterci il muso. “Tra l’altro”, il brano che ho voluto dedicare a Federico Aldrovandi, l’ho scritta in momento di rabbia incredibile e credo sia la più bella che abbia scritto.
5. Cosa manca e cosa resta nella scena musicale italiana e in quella cantautorale in particolare?
Resta tanta bravura, figlia di una generazione disastrosa e disastrata. Penso alle Luci della centrale elettrica, Lo stato sociale, Giovanni Truppi, cantautore incredibile, solo per dirne alcuni. Roba fortissima, gente che di questi tempi scrive e canta belle canzoni e parla di questa generazione di merda in una maniera impeccabile. Poi c’è anche tanta roba che non mi piace e non serve, quella che passa spesso in radio e in TV, ma non solo.
6. Quando scrivi hai già in mente un pubblico di riferimento?
Assolutamente no. Anzi più è vasto meglio è. Trovo che anche il pop, soprattutto un pop fatto bene possa aiutare a salvare il mondo. In realtà a me piacerebbe scrivere belle canzoni pop, ma non riesco a far canzoni se non ci metto dentro la politica o i temi sociali. A volte credo che sia anche un limite.
7. Scrivere per te è un’urgenza interiore o semplicemente una forma espressiva?
Credo sia una via di mezzo tra le due. L’ideale? Contenuto forte e forma impeccabile.
8. Che cosa ami di più e cosa di meno di questo lavoro?
Amo il sudore che cade sul microfono ogni volta che canto, l’impegno e il divertimento che si tramuta in stanchezza subito dopo un concerto, il vuoto che ti lascia dentro, come se avessi detto tutto e lasciato tutto lì su quel palco. Non amo chi va a cantare gratis o chi spende tanti, troppi soldi solo per “farsi conoscere dal grande pubblico” (parlo dei talent ma non solo). Ma poi chi è sto grande pubblico e, soprattutto, quanto è affidabile?.
9. Qual è il ricordo più bello della tua esperienza musicale? E quello meno bello?
I ricordi più belli sono due: il primo quando ho diviso il palco con Francesco De Gregori, in un locale romano, e il secondo quando cantai a Piazza del Popolo per la Fiom nel 2013. A seguire tutte le serate dietro le serrande chiuse del bar del mio paese dalle 2 di notte in poi. Le esperienze brutte le ho rimosse, in compenso ho fatto tante figure di merda che ricordo…
10. Cosa ti piace di più dei live e quale ‘formula’ preferisci, il piccolo pub o un posto più grande?
Mi trovo bene ovunque, sopratutto dove c’è un contatto diretto col pubblico. Ogni situazione cerco di renderla mia e sopratutto cerco sempre di predisporre il pubblico all’ascolto.
11. In che contesto di ascolto pensi possa essere meglio apprezzata la tua musica, ascoltata in cuffia, privatamente o in un momento diverso?
Ognuno troverà il modo migliore per ascoltare la mia musica, ognuno innesca un certo tipo di confidenza con i diversi brani del disco, come del resto succede con tutte le canzoni del mondo. Magari lo stesso pezzo qualcuno lo ascolta a letto sdraiato con le cuffie per farsi un bel pianto, qualcun altro magari lo vuole a tutto volume nelle casse di un furgone durante una manifestazione per darsi forza e cantare ancora più forte (in questo caso parlo di “Tra l’altro”). Comunque ognuno le canzoni se la vive a modo suo.
12. Canonica domanda di chiusura, progetti nell’immediato futuro e a lungo termine
Un bel tour in giro per l’Italia, cantare ovunque con la mia band ma anche con i miei amici cantautori romani e non, condividere palchi e fare squadra. La squadra è fondamentale.
#Capossela#Carlo Valente#Federico Aldrovandi#Francesco De Gregori#Giovanni Truppi#lo stato sociale#Luci della centrale elettrica#Pino Daniele#Rino Gaetano
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Francesco De Gregori: non è questo che fanno i cantautori? #sottotraccia
Come da tradizione (recente) dedichiamo agosto alla lettura: per il 2024 abbiamo deciso di ripubblicare una serie di pagine tratte dal volume “Italia d’autore” (Arcana, 2019), dedicato ai grandi cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile 1951: papà Giorgio fa il bibliotecario, così come lo faceva nonno Luigi. Francesco eredita il nome…
#antonello venditti#biografia#cantautore#capitolo#Claudio Baglioni#francesco de gregori#generale#il bandito e il campione#italia d&039;autore#la donna cannone#libro#lucio dalla#niente da capire#rimmel#roma#ron#sottotraccia
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Fabrizio De André: non ci sono strade semplici #sottotraccia
Come da tradizione (recente) dedichiamo agosto alla lettura: per il 2024 abbiamo deciso di ripubblicare una serie di pagine tratte dal volume “Italia d’autore” (Arcana, 2019), dedicato ai grandi cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana. La discografia ufficiale di Fabrizio De André ha inizio nel 1966 con Tutto Fabrizio De André: si tratta dell’esordio su lp di un cantautore che…
#amico fragile#biografia#bocca di rosa#cantautore#capitolo#Creûza de Mä#fabrizio de andr��#francesco de gregori#genova#italia d&039;autore#ivano fossati#la guerra di piero#le nuvole#libro#luigi tenco#marinella#sottotraccia
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Lemó, è il turno di "Spaiato"
Dal 5 gennaio 2024 sarà in rotazione radiofonica "Spaiato", il terzo singolo di Lemó estratto dal suo album d'esordio "Chi l'avrebbe mai detto!".
"Spaiato" è un brano che narra delle peripezie di un guanto che si strugge di nostalgia per essere stato dimenticato in un hotel di Budapest, mentre il suo compagno ha fatto ritorno a Trastevere.
Per un guanto un compagno è "funzionale", così il protagonista della canzone si sente perso, con l'autostima sempre più in calo, finché non ritroverà un altro guanto, poco importa se di un altro colore, per tornare a condividere il cammino al riparo dalla solitudine.
Spiega l'artista a proposito del brano: "In un tempo caratterizzato da odio e cinismo, da guerre insensate e alle volte fratricide, una canzone che parla di calore e di fratellanza; un omaggio al compianto Gianmaria Testa, cantore dell'amore universale."
Il videoclip di "Spaiato" alterna suggestive immagini della capitale ungherese e a quelle di Roma, mostrando luoghi di singolare bellezza dove è facile abbandonarsi alla più struggente nostalgia, soprattutto per un guanto che si ritrova "spaiato"; il quale però, dopo mille perizie, ritroverà un compagno, poco importa se di un altro colore, per tornare a condividere un po' di cammino al riparo dalla solitudine.
Al bianco e nero scelto per rappresentare la storia di questo guanto (ma con venature di un azzurro luminescente di speranze), si alternano poi le immagini delle registrazioni in studio, e in particolare degli straordinari musicisti che Lemó ha voluto coinvolgere per questa canzone, grandi amici di quel cantore dell'amore universale che è stato Gianmaria Testa, cui il brano è dedicato.
Guarda qui il videoclip su YouTube: https://youtu.be/x9eBSPGwuwQ
"Chi l'avrebbe mai detto!" è un album che contiene undici brani nati dall'ascolto, sin da bambino, del miglior cantautorato italiano (Dalla, De André, De Gregori e, più di recente, Capossella e Testa).
Registrato tra la Puglia e Roma, il disco vede la partecipazione di musicisti d'eccezione come Martino De Cesare (Concato, Eugenio Bennato) e Giancarlo Bianchetti (Vinicio Capossela, Gianmaria Testa) alle chitarre, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica (Lucio Dalla, Richard Galliano), Gabriele Mirabassi al clarinetto (Mina, Ivano Fossati), Ferruccio Spinetti (contrabbassista degli Avion Travel e di Musica Nuda), Giovanni Astorino al violoncello (Caparezza), e ancora Antonio Vinci (pianoforte ed Hammond) e Pierpaolo Giandomenico (basso elettrico), con la direzione musicale di Francesco Lomagistro (batteria e percussioni).
Biografia
Claudio Paris, in arte Lemó, nasce a Taranto a metà Anni Settanta. Vive a Bologna e fa il magistrato, dopo averlo fatto per una decina d'anni in Calabria, occupandosi di alcuni dei più importanti maxiprocessi alla 'ndrangheta.
La musica è però la sua grande passione, da quando poco più che adolescente impara a suonare la chitarra e scrive le prime canzoni, formandosi grazie all'ascolto del miglior cantautorato italiano: De André, Dalla, De Gregori, Fossati; e più di recente Capossela e Gianmaria Testa, solo per citare quelli che ne hanno maggiormente influenzato la scrittura.
Dopo "Back home" e "Mariarita", "Spaiato" è il terzo singolo estratto dal primo album di Lemó "Chi l'avrebbe mai detto!" in rotazione radiofonica dal 5 gennaio 2024.
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Lemó, ecco il singolo “Chi l'avrebbe mai detto!”
Dal 10 novembre 2023 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming "Chi l'avrebbe mai detto!", il primo album di Lemó.
"Chi l'avrebbe mai detto!" è un album che contiene undici brani nati dall'ascolto, sin da bambino, del miglior cantautorato italiano (Dalla, De André, De Gregori e, più di recente, Capossella e Testa).
Registrato tra la Puglia e Roma, il disco vede la partecipazione di musicisti d'eccezione come Martino De Cesare (Concato, Eugenio Bennato) e Giancarlo Bianchetti (Vinicio Capossela, Gianmaria Testa) alle chitarre, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica (Lucio Dalla, Richard Galliano), Gabriele Mirabassi al clarinetto (Mina, Ivano Fossati), Ferruccio Spinetti (contrabbassista degli Avion Travel e di Musica Nuda), Giovanni Astorino al violoncello (Caparezza), e ancora Antonio Vinci (pianoforte ed Hammond) e Pierpaolo Giandomenico (basso elettrico), con la direzione musicale di Francesco Lomagistro (batteria e percussioni).
Commenta l'artista a proposito della nuova release: "Parla di guanti spaiati, diseguaglianze colmabili, amori troppo presto o troppo tardi, e ancora di Pavese e di Maradona".
TRACK-LIST:
Back home
Spaiato
Les mots
Ma tu non mi parli più
Mariarita
Ancora una volta
Fitta la nebbia
In mezzo a sto circo
Un po' meno distante
Passi
Chi l'avrebbe mai detto
Biografia
Claudio Paris, in arte Lemó, nasce a Taranto a metà Anni Settanta. Vive a Bologna e fa il magistrato, dopo averlo fatto per una decina d'anni in Calabria, occupandosi di alcuni dei più importanti maxiprocessi alla 'ndrangheta.
La musica è però la sua grande passione, da quando poco più che adolescente impara a suonare la chitarra e scrive le prime canzoni, formandosi grazie all'ascolto del miglior cantautorato italiano: De André, Dalla, De Gregori, Fossati; e più di recente Capossela e Gianmaria Testa, solo per citare quelli che ne hanno maggiormente influenzato la scrittura.
"Chi l'avrebbe mai detto!" è il primo album di Lemó disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 10 novembre 2023 anticipato dal singolo in radio "Back home".
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Lemó, ecco il singolo “Chi l'avrebbe mai detto!”
Dal 10 novembre 2023 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming "Chi l'avrebbe mai detto!", il primo album di Lemó.
"Chi l'avrebbe mai detto!" è un album che contiene undici brani nati dall'ascolto, sin da bambino, del miglior cantautorato italiano (Dalla, De André, De Gregori e, più di recente, Capossella e Testa).
Registrato tra la Puglia e Roma, il disco vede la partecipazione di musicisti d'eccezione come Martino De Cesare (Concato, Eugenio Bennato) e Giancarlo Bianchetti (Vinicio Capossela, Gianmaria Testa) alle chitarre, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica (Lucio Dalla, Richard Galliano), Gabriele Mirabassi al clarinetto (Mina, Ivano Fossati), Ferruccio Spinetti (contrabbassista degli Avion Travel e di Musica Nuda), Giovanni Astorino al violoncello (Caparezza), e ancora Antonio Vinci (pianoforte ed Hammond) e Pierpaolo Giandomenico (basso elettrico), con la direzione musicale di Francesco Lomagistro (batteria e percussioni).
Commenta l'artista a proposito della nuova release: "Parla di guanti spaiati, diseguaglianze colmabili, amori troppo presto o troppo tardi, e ancora di Pavese e di Maradona".
TRACK-LIST:
Back home
Spaiato
Les mots
Ma tu non mi parli più
Mariarita
Ancora una volta
Fitta la nebbia
In mezzo a sto circo
Un po' meno distante
Passi
Chi l'avrebbe mai detto
Biografia
Claudio Paris, in arte Lemó, nasce a Taranto a metà Anni Settanta. Vive a Bologna e fa il magistrato, dopo averlo fatto per una decina d'anni in Calabria, occupandosi di alcuni dei più importanti maxiprocessi alla 'ndrangheta.
La musica è però la sua grande passione, da quando poco più che adolescente impara a suonare la chitarra e scrive le prime canzoni, formandosi grazie all'ascolto del miglior cantautorato italiano: De André, Dalla, De Gregori, Fossati; e più di recente Capossela e Gianmaria Testa, solo per citare quelli che ne hanno maggiormente influenzato la scrittura.
"Chi l'avrebbe mai detto!" è il primo album di Lemó disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 10 novembre 2023 anticipato dal singolo in radio "Back home".
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Lemó, ecco il singolo “Chi l'avrebbe mai detto!”
Dal 10 novembre 2023 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming "Chi l'avrebbe mai detto!", il primo album di Lemó.
"Chi l'avrebbe mai detto!" è un album che contiene undici brani nati dall'ascolto, sin da bambino, del miglior cantautorato italiano (Dalla, De André, De Gregori e, più di recente, Capossella e Testa).
Registrato tra la Puglia e Roma, il disco vede la partecipazione di musicisti d'eccezione come Martino De Cesare (Concato, Eugenio Bennato) e Giancarlo Bianchetti (Vinicio Capossela, Gianmaria Testa) alle chitarre, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica (Lucio Dalla, Richard Galliano), Gabriele Mirabassi al clarinetto (Mina, Ivano Fossati), Ferruccio Spinetti (contrabbassista degli Avion Travel e di Musica Nuda), Giovanni Astorino al violoncello (Caparezza), e ancora Antonio Vinci (pianoforte ed Hammond) e Pierpaolo Giandomenico (basso elettrico), con la direzione musicale di Francesco Lomagistro (batteria e percussioni).
Commenta l'artista a proposito della nuova release: "Parla di guanti spaiati, diseguaglianze colmabili, amori troppo presto o troppo tardi, e ancora di Pavese e di Maradona".
TRACK-LIST:
Back home
Spaiato
Les mots
Ma tu non mi parli più
Mariarita
Ancora una volta
Fitta la nebbia
In mezzo a sto circo
Un po' meno distante
Passi
Chi l'avrebbe mai detto
Biografia
Claudio Paris, in arte Lemó, nasce a Taranto a metà Anni Settanta. Vive a Bologna e fa il magistrato, dopo averlo fatto per una decina d'anni in Calabria, occupandosi di alcuni dei più importanti maxiprocessi alla 'ndrangheta.
La musica è però la sua grande passione, da quando poco più che adolescente impara a suonare la chitarra e scrive le prime canzoni, formandosi grazie all'ascolto del miglior cantautorato italiano: De André, Dalla, De Gregori, Fossati; e più di recente Capossela e Gianmaria Testa, solo per citare quelli che ne hanno maggiormente influenzato la scrittura.
"Chi l'avrebbe mai detto!" è il primo album di Lemó disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 10 novembre 2023 anticipato dal singolo in radio "Back home".
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Valeria Caliandro: Miniature è il titolo del suo nuovo album
Da venerdì 13 maggio è disponibile sulle piattaforme digitali "Miniature" (Blackcandy Produzioni), il nuovo album di Valeria Caliandro.
"MINIATURE" è il nuovo disco di Valeria Caliandro. Nove tracce prismatiche sul mondo delle relazioni, sul rapporto tra la colpa e il coraggio di sognare, su come un singolo giorno racchiuda il seme di una vita intera. MINIATURE sono le canzoni rispetto alla musica, pochi minuti intensi e ornamentali, come i caratteri utilizzati negli antichi manoscritti. E' un disco che mette in dialogo la musica classica contemporanea e il dark pop. Registrato al GRS studio di Firenze da Lorenzo Buzzigoli con pochi strumenti: pianoforte, voce, synths, archi e percussioni. Vede due collaborazioni importanti: un duetto con Paolo Benvegnù e la collaborazione con Eugenio Sournia (ex Siberia).
Spiega l'artista a proposito del nuovo progetto discografico: "L'idea di chiamare il disco MINIATURE è nata prima che la pandemia arrivasse. Mi piaceva questo eufemismo: l'idea di scrivere dei brani molto accurati, ornamentali, come le miniature degli antichi manoscritti ma che alla fine fossero canzoni ingombranti, intense e viscerali. Era da tempo che avevo messo a fuoco l'artigianalità del mio lavoro: scrivo tutto piano e voce e già è arrangiato così. C'è sempre poco spazio, all'inizio, per accogliere altri strumenti. E infine ho avuto il coraggio di fare il disco che più mi somiglia: senza chitarre, bassi elettrici, batterie canoniche o programmazioni. E' un disco che si fonda sul pianoforte, sugli archi, le percussioni e la mia voce che più che affermare, si interroga. Poi è arrivata la pandemia a ridimensionare il mondo e gli argomenti di cui parlare e più che mai mi sono accorta che miniature è ciò che siamo stati negli ultimi anni: compressi nelle nostre case, soli ad attingere da noi stessi. Per questo ho scelto di isolare una traccia, tra le altre, una MINIATURA tra le MINIATURE e farla uscire come singolo che anticipasse l'uscita del disco. MINIATURA è un valzer, una canzone circolare che parla proprio di questo: di ciò che torna, dello stesso giorno che si ripete come un ritornello, come una dipendenza, con dei limiti da superare attraverso l'immaginazione."
"Miniatura" è la canzone che è stata scelta come singolo di lancio dell'intero disco di Valeria Caliandro. E' un brano che parla del mondo apparentemente minuscolo che è racchiuso in un uomo, dei bordi da tracciare che definiscono l'idea di noi e degli altri. E' una canzone sui limiti, a volte necessari, altri da superare con l'immaginazione, con una nuova storia da raccontarsi e da raccontare.
Biografia
Valeria Caliandro ha origini pugliesi, nasce a Firenze e cresce a Prato, dove vive. Studia pianoforte classico dall'età di sei anni, canta in un coro gospel durante l'infanzia e inizia a studiare chitarra a vent'anni. Coltiva contemporaneamente un amore segreto per la scrittura, scrive canzoni da quando ha memoria di esistere. Nel 2012 pubblica a nome Vilrouge il suo primo album, "Immacolato caos". Insieme al bassista Luca Cantasano (Diaframma/Macchina Ossuta) e il batterista Cristiano Bottai (Ustmamò/Articolo 31) inizia a far viaggiare la sua musica nella scena indipendente toscana. Negli anni seguenti ha avuto l'opportunità di conoscere e condividere il palco con artisti come Francesco De Gregori e Carmen Consoli, la quale la invita ad aprire le date toscane della tournée teatrale del suo "Eco di sirene tour". Tra gli altri, apre concerti di: Renzo Rubino, Giovanni Caccamo, Tommaso Paradiso. Nel 2019 si spoglia della dimensione della band e pubblica con il suo nome di battesimo, Valeria Caliandro, il disco "La seducente assenza". Porterà i brani in tour in tutt'Italia in formazione acustica, pianoforte, voce e archi, insieme alla violoncellista Sara Soderi e il violinista Jacopo Ciani. Tra il 2019 e il 2021 ha iniziato le registrazioni del suo terzo disco, "Miniature", con la produzione artistica di Lorenzo Buzzigoli, la collaborazione di Paolo Benvegnù e Eugenio Sournia (Siberia). I musicisti ad aver registrato e arrangiato insieme a Valeria sono Jacopo Ciani (viola, violino, sega musicale, synth), Sara Soderi (violoncello, basso) e Diego Sapignoli (percussioni, batteria). Il nuovo singolo, "Miniatura", è disponibile sulle piattaforme digitali dal 29 aprile 2022 e in rotazione radiofonica dal 13 maggio, giorno di uscita del nuovo album.
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Valeria Caliandro, Miniature è il titolo del suo nuovo album
Da venerdì 13 maggio è disponibile sulle piattaforme digitali "Miniature" (Blackcandy Produzioni), il nuovo album di Valeria Caliandro.
"MINIATURE" è il nuovo disco di Valeria Caliandro. Nove tracce prismatiche sul mondo delle relazioni, sul rapporto tra la colpa e il coraggio di sognare, su come un singolo giorno racchiuda il seme di una vita intera. MINIATURE sono le canzoni rispetto alla musica, pochi minuti intensi e ornamentali, come i caratteri utilizzati negli antichi manoscritti. E' un disco che mette in dialogo la musica classica contemporanea e il dark pop. Registrato al GRS studio di Firenze da Lorenzo Buzzigoli con pochi strumenti: pianoforte, voce, synths, archi e percussioni. Vede due collaborazioni importanti: un duetto con Paolo Benvegnù e la collaborazione con Eugenio Sournia (ex Siberia).
Spiega l'artista a proposito del nuovo progetto discografico: "L'idea di chiamare il disco MINIATURE è nata prima che la pandemia arrivasse. Mi piaceva questo eufemismo: l'idea di scrivere dei brani molto accurati, ornamentali, come le miniature degli antichi manoscritti ma che alla fine fossero canzoni ingombranti, intense e viscerali. Era da tempo che avevo messo a fuoco l'artigianalità del mio lavoro: scrivo tutto piano e voce e già è arrangiato così. C'è sempre poco spazio, all'inizio, per accogliere altri strumenti. E infine ho avuto il coraggio di fare il disco che più mi somiglia: senza chitarre, bassi elettrici, batterie canoniche o programmazioni. E' un disco che si fonda sul pianoforte, sugli archi, le percussioni e la mia voce che più che affermare, si interroga. Poi è arrivata la pandemia a ridimensionare il mondo e gli argomenti di cui parlare e più che mai mi sono accorta che miniature è ciò che siamo stati negli ultimi anni: compressi nelle nostre case, soli ad attingere da noi stessi. Per questo ho scelto di isolare una traccia, tra le altre, una MINIATURA tra le MINIATURE e farla uscire come singolo che anticipasse l'uscita del disco. MINIATURA è un valzer, una canzone circolare che parla proprio di questo: di ciò che torna, dello stesso giorno che si ripete come un ritornello, come una dipendenza, con dei limiti da superare attraverso l'immaginazione."
"Miniatura" è la canzone che è stata scelta come singolo di lancio dell'intero disco di Valeria Caliandro. E' un brano che parla del mondo apparentemente minuscolo che è racchiuso in un uomo, dei bordi da tracciare che definiscono l'idea di noi e degli altri. E' una canzone sui limiti, a volte necessari, altri da superare con l'immaginazione, con una nuova storia da raccontarsi e da raccontare.
Biografia
Valeria Caliandro ha origini pugliesi, nasce a Firenze e cresce a Prato, dove vive. Studia pianoforte classico dall'età di sei anni, canta in un coro gospel durante l'infanzia e inizia a studiare chitarra a vent'anni. Coltiva contemporaneamente un amore segreto per la scrittura, scrive canzoni da quando ha memoria di esistere. Nel 2012 pubblica a nome Vilrouge il suo primo album, "Immacolato caos". Insieme al bassista Luca Cantasano (Diaframma/Macchina Ossuta) e il batterista Cristiano Bottai (Ustmamò/Articolo 31) inizia a far viaggiare la sua musica nella scena indipendente toscana. Negli anni seguenti ha avuto l'opportunità di conoscere e condividere il palco con artisti come Francesco De Gregori e Carmen Consoli, la quale la invita ad aprire le date toscane della tournée teatrale del suo "Eco di sirene tour". Tra gli altri, apre concerti di: Renzo Rubino, Giovanni Caccamo, Tommaso Paradiso. Nel 2019 si spoglia della dimensione della band e pubblica con il suo nome di battesimo, Valeria Caliandro, il disco "La seducente assenza". Porterà i brani in tour in tutt'Italia in formazione acustica, pianoforte, voce e archi, insieme alla violoncellista Sara Soderi e il violinista Jacopo Ciani. Tra il 2019 e il 2021 ha iniziato le registrazioni del suo terzo disco, "Miniature", con la produzione artistica di Lorenzo Buzzigoli, la collaborazione di Paolo Benvegnù e Eugenio Sournia (Siberia). I musicisti ad aver registrato e arrangiato insieme a Valeria sono Jacopo Ciani (viola, violino, sega musicale, synth), Sara Soderi (violoncello, basso) e Diego Sapignoli (percussioni, batteria). Il nuovo singolo, "Miniatura", è disponibile sulle piattaforme digitali dal 29 aprile 2022 e in rotazione radiofonica dal 13 maggio, giorno di uscita del nuovo album.
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VALERIA CALIANDRO: ECCO "MINIATURA" IL NUOVO SINGOLO
E' disponibile sulle piattaforme digitali "Miniatura" (Blackcandy Produzioni), il singolo di VALERIA CALIANDRO che anticipa il nuovo album in uscita il 13 maggio.
"Miniatura" è la canzone scelta come singolo di lancio dell'intero nuovo disco di Valeria Caliandro. E' un brano che parla del mondo apparentemente minuscolo che è racchiuso in un uomo, dei bordi da tracciare che definiscono l'idea di noi e degli altri. E' una canzone sui limiti, a volte necessari, altri da superare con l'immaginazione, con una nuova storia da raccontarsi e da raccontare.
"Miniatura è un giorno che si ripete, è il mondo racchiuso in un uomo, un carillon che gira su se stesso, circolare e perfetto. Miniatura è anche una dipendenza, uno spazio troppo stretto, un vizio, una spirale in cui tutto ritorna. Miniatura è una domanda sui bordi da tracciare che plasmano l'idea di noi e degli altri." commenta l'artista a proposito del brano
Guarda qui il videoclip
https://www.youtube.com/watch?v=QD5K1pBv6X4"
"MINIATURE" è il nuovo disco di Valeria Caliandro. Nove tracce prismatiche sul mondo delle relazioni, sul rapporto tra la colpa e il coraggio di sognare, su come un singolo giorno racchiuda il seme di una vita intera. MINIATURE sono le canzoni rispetto alla musica, pochi minuti intensi e ornamentali, come i caratteri utilizzati negli antichi manoscritti. E' un disco che mette in dialogo la musica classica contemporanea e il dark pop. Registrato al GRS studio di Firenze da Lorenzo Buzzigoli con pochi strumenti: pianoforte, voce, synths, archi e percussioni. Vede due collaborazioni importanti: un duetto con Paolo Benvegnù e la collaborazione con Eugenio Sournia (ex Siberia).
Track-list:
Overture
Terraferma
Firmamento
La finestra feat. Eugenio Sournia
Interludio
Miniatura
Nuova York
Un cuore così bianco
Temporali feat. Paolo Benvegnù
Biografia
Valeria Caliandro ha origini pugliesi, nasce a Firenze e cresce a Prato, dove vive. Studia pianoforte classico dall'età di sei anni, canta in un coro gospel durante l'infanzia e inizia a studiare chitarra a vent'anni. Coltiva contemporaneamente un amore segreto per la scrittura, scrive canzoni da quando ha memoria di esistere. Nel 2012 pubblica a nome Vilrouge il suo primo album, "Immacolato caos". Insieme al bassista Luca Cantasano (Diaframma/Macchina Ossuta) e il batterista Cristiano Bottai (Ustmamò/Articolo 31) inizia a far viaggiare la sua musica nella scena indipendente toscana. Negli anni seguenti ha avuto l'opportunità di conoscere e condividere il palco con artisti come Francesco De Gregori e Carmen Consoli, la quale la invita ad aprire le date toscane della tournée teatrale del suo "Eco di sirene tour". Tra gli altri, apre concerti di: Renzo Rubino, Giovanni Caccamo, Tommaso Paradiso. Nel 2019 si spoglia della dimensione della band e pubblica con il suo nome di battesimo, Valeria Caliandro, il disco "La seducente assenza". Porterà i brani in tour in tutt'Italia in formazione acustica, pianoforte, voce e archi, insieme alla violoncellista Sara Soderi e il violinista Jacopo Ciani. Tra il 2019 e il 2021 ha iniziato le registrazioni del suo terzo disco, "Miniature", con la produzione artistica di Lorenzo Buzzigoli, la collaborazione di Paolo Benvegnù e Eugenio Sournia (Siberia). I musicisti ad aver registrato e arrangiato insieme a Valeria sono Jacopo Ciani (viola, violino, sega musicale, synth), Sara Soderi (violoncello, basso) e Diego Sapignoli (percussioni, batteria).
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VALERIA CALIANDRO: "MINIATURA" E’ IL SINGOLO NUOVO
E' disponibile sulle piattaforme digitali "Miniatura" (Blackcandy Produzioni), il singolo di VALERIA CALIANDRO che anticipa il nuovo album in uscita il 13 maggio.
"Miniatura" è la canzone scelta come singolo di lancio dell'intero nuovo disco di Valeria Caliandro. E' un brano che parla del mondo apparentemente minuscolo che è racchiuso in un uomo, dei bordi da tracciare che definiscono l'idea di noi e degli altri. E' una canzone sui limiti, a volte necessari, altri da superare con l'immaginazione, con una nuova storia da raccontarsi e da raccontare.
"Miniatura è un giorno che si ripete, è il mondo racchiuso in un uomo, un carillon che gira su se stesso, circolare e perfetto. Miniatura è anche una dipendenza, uno spazio troppo stretto, un vizio, una spirale in cui tutto ritorna. Miniatura è una domanda sui bordi da tracciare che plasmano l'idea di noi e degli altri." commenta l'artista a proposito del brano
Guarda qui il videoclip
https://www.youtube.com/watch?v=QD5K1pBv6X4"
"MINIATURE" è il nuovo disco di Valeria Caliandro. Nove tracce prismatiche sul mondo delle relazioni, sul rapporto tra la colpa e il coraggio di sognare, su come un singolo giorno racchiuda il seme di una vita intera. MINIATURE sono le canzoni rispetto alla musica, pochi minuti intensi e ornamentali, come i caratteri utilizzati negli antichi manoscritti. E' un disco che mette in dialogo la musica classica contemporanea e il dark pop. Registrato al GRS studio di Firenze da Lorenzo Buzzigoli con pochi strumenti: pianoforte, voce, synths, archi e percussioni. Vede due collaborazioni importanti: un duetto con Paolo Benvegnù e la collaborazione con Eugenio Sournia (ex Siberia).
Track-list:
Overture
Terraferma
Firmamento
La finestra feat. Eugenio Sournia
Interludio
Miniatura
Nuova York
Un cuore così bianco
Temporali feat. Paolo Benvegnù
Biografia
Valeria Caliandro ha origini pugliesi, nasce a Firenze e cresce a Prato, dove vive. Studia pianoforte classico dall'età di sei anni, canta in un coro gospel durante l'infanzia e inizia a studiare chitarra a vent'anni. Coltiva contemporaneamente un amore segreto per la scrittura, scrive canzoni da quando ha memoria di esistere. Nel 2012 pubblica a nome Vilrouge il suo primo album, "Immacolato caos". Insieme al bassista Luca Cantasano (Diaframma/Macchina Ossuta) e il batterista Cristiano Bottai (Ustmamò/Articolo 31) inizia a far viaggiare la sua musica nella scena indipendente toscana. Negli anni seguenti ha avuto l'opportunità di conoscere e condividere il palco con artisti come Francesco De Gregori e Carmen Consoli, la quale la invita ad aprire le date toscane della tournée teatrale del suo "Eco di sirene tour". Tra gli altri, apre concerti di: Renzo Rubino, Giovanni Caccamo, Tommaso Paradiso. Nel 2019 si spoglia della dimensione della band e pubblica con il suo nome di battesimo, Valeria Caliandro, il disco "La seducente assenza". Porterà i brani in tour in tutt'Italia in formazione acustica, pianoforte, voce e archi, insieme alla violoncellista Sara Soderi e il violinista Jacopo Ciani. Tra il 2019 e il 2021 ha iniziato le registrazioni del suo terzo disco, "Miniature", con la produzione artistica di Lorenzo Buzzigoli, la collaborazione di Paolo Benvegnù e Eugenio Sournia (Siberia). I musicisti ad aver registrato e arrangiato insieme a Valeria sono Jacopo Ciani (viola, violino, sega musicale, synth), Sara Soderi (violoncello, basso) e Diego Sapignoli (percussioni, batteria).
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