#Francesco Biga
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Milano, la Bari Multiservizi spa riceve il Premio Industria Felix.
Milano, la Bari Multiservizi spa riceve il Premio Industria Felix. Oggi, a Milano, la Bari Multiservizi spa ha ricevuto il Premio Industria Felix durante la cerimonia di premiazione in corso nella Fiera digitale per Business matching. L’azienda municipale barese, nell’ambito dell’inchiesta giornalistica realizzata in collaborazione con Cerved su 700mila bilanci di società di capitali con sede legale in Italia, è risultata competitiva e affidabile in quanto idonea rispetto a un oggettivo algoritmo di competitività estratto dal conto economico e convalidato dal Comitato scientifico coordinato dal prof. Cesare Pozzi, docente di Economia industriale all’Università Luiss Guido Carli e dall’ing. Vito Grassi, vicepresidente nazionale di Confindustria, e rispetto al livello di solvibilità o sicurezza finanziaria dal Cerved Group Score. A ritirare il premio a Milano, il presidente Francesco Biga, i consiglieri Massimo Maiorano e Maria Santoro e il direttore aziendale Francesco Schiraldi. La Bari Multiservizi spa, azienda controllata dal Comune di Bari che, in virtù delle ottime performance gestionali registrate nell’esercizio 2020, è stata insignita dell’Alta Onorificenza di Bilancio durante l’edizione nazionale 2022 del Premio Industria Felix, conquistando persino il primo posto nella categoria Partecipate a maggioranza pubblica tra le imprese di dimensioni affini e classificandosi nella top 10 generale della categoria, quest’anno riceve il prestigioso riconoscimento per i risultati virtuosi emersi dal bilancio 2021, che confermano il trend di crescita intrapreso negli ultimi anni e permettono alla società di raggiungere, per la seconda volta consecutiva, un traguardo encomiabile tra le partecipate pubbliche nazionali. Oggi la Bari Multiservizi è un’azienda attiva che raggiunge i livelli quantitativi e qualitativi richiesti dal committente in tutti e tre i settori produttivi. L’azienda vanta un organico stabile di circa 130 persone. Notevole è l’impegno in atto per la transizione ecologica, vista non solo come opportunità di abbattimento dei costi e delle emissioni inquinanti, ma anche come volano per incrementare la produttività e la sicurezza sul lavoro. Circa metà del parco veicoli della Bari Multiservizi è stata sostituita con nuovi mezzi a trazione elettrica, mentre la quasi totalità delle attrezzature per la manutenzione del verde è alimentata a batterie. Due impianti fotovoltaici installati presso la sede operativa assicurano poi all’azienda un’autonomia energetica pressoché totale. Le innovazioni in campo ambientale, accompagnate dalle misure di welfare rivolte ai lavoratori e dai solidi princìpi etici su cui si fonda il governo d’impresa, hanno migliorato sensibilmente i parametri ESG della Bari Multiservizi elevandola a modello di sostenibilità. È stato inoltre attuato un importante piano di digitalizzazione, che ha permesso di ridurre ulteriormente i costi operativi e di ottimizzare i processi interni. Esemplare, infine, è l’impegno che dipendenti dimostrano nei confronti della società, che si traduce, a sua volta, in veri e propri gesti d’amore verso la città di Bari. Con risorse frutto delle economie gestionali, senza gravare in alcun modo sulla collettività, la Bari Multiservizi ha riqualificato e adottato cinque aree verdi di valenza identitaria per il capoluogo (giardino adiacente al park&ride di Pane e Pomodoro, giardino Fabrizio De André, aiuole di Corso Cavour, giardino di Viale Papa Pio XII, rotatoria nord del Ponte Adriatico) e valorizzato i quattro storici “Telamoni” (sculture scampate alla demolizione del vecchio palazzo della Gazzetta, oggi esposte nell’atrio di Palazzo di Città), oltre ad eseguire attività aggiuntive di decoro urbano e di custodia al di fuori degli obblighi contrattuali. Altre iniziative di riqualificazione sono state realizzate direttamente in favore dei cittadini più fragili, tra cui il completo rifacimento del campetto sportivo della scuola “Iqbal Masih” nel quartiere San Pio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Castelvittorio (IM): dicembre 1944 Uno dei fatti più orrendi, solo secondo a quello di Torre Paponi, accade il 3 dicembre 1944 nell'alta Val Nervia, quando duecento uomini combattenti Tedeschi, bersaglieri repubblichini e brigatisti neri, provenienti da Dolceacqua raggiungono il…
#Alta#bersaglieri#brigatisti#Castelvittorio (IM)#civili#Emilio Allavena#fascisti#Francesco Biga#fucilazione#garibaldini#Giovanni Orengo#innocenti#nazisti#neri#partigiani#repubblichini#strage#tedeschi#Val Nervia
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Vivendo a Roma per me l’Umbria è un po’ come il buen retiro, quando ho voglia di staccare con tutto, di immergermi nella natura me ne vado in Umbria. Questa terra è davvero intima ed introspettiva, non a caso è stata la patria di molti eremiti e di un uomo meraviglioso come Francesco d’Assisi. È una regione piena di valli, di fiumi e montagne, io consiglio di visitarla lentamente, scegliendo un posto dove dormire e poi esplorare i dintorni prossimi, senza spingersi troppo lontano, a volte lo stupore è nelle piccole cose. Vi suggerisco dei mini itinerari in diverse zone della regione che vi permettano di raggiungere i vari paesini in uno spazio temporale massimo di un ora e mezza. Mini Itinerari per un weekend in Umbria: La Val Nerina: una zona meravigliosa, molto in ombra rispetto ai luoghi famosi dell’Umbria, ma che regala attimi magici. Il Nera è un fiume molto nervoso, che segna delle valli profonde e anguste. Questa zona è perfetta per gli amanti della natura, infatti vi consiglio di andare a passeggiare nel Parco Fluviale del Nera, ovviamente di fermarvi alla Cascata delle Marmore, non solo per ammirare la cascata più grande del paese, ma se il tempo lo consente, per provare a fare rafting e river walking. Il paesaggio in questa zona è incredibile, mentre attraversavo le rapite mi sembrava di essere in Costa Rica non a due ore da Roma! Il Lago di Piediluco, si trova a poca distanza, è un ottimo luogo per rilassarsi ed entrare in contatto con sé stessi. Uno dei miei borghi preferiti della zona è Narni che oltre alle sue stradine medioevali ha un tesoro nascosto in Narni Sotterranea, con resti di ogni epoca della zona, da quella romana a quella medioevale, passando per le prigioni della Inquisizione. C’è una parte davvero molto toccante in cui si possono visitare delle celle e leggere chiaramente i messaggi dei prigionieri. Poco distante si trova anche il paesino di Amelia, dove ci sono dei palazzi davvero importanti per la storia dell’arte italiana, come Palazzo dei Frattini che rappresentò uno studio architettonico per il più famoso Palazzo Farnese a Roma. Collevalenza è un centro molto importante specialmente se siete cattolici, ospita il grande santuario di Madre Speranza, una delle figure più belle tra le donne beate del nostro secolo. Assisi Gubbio e dintorni Molte persone che vanno in Umbria per visitare le terre di San Francesco si limitano ad una sorta di pellegrinaggio sulla vita del Santo. Assodato che i percorsi francescani sono bellissimi e meritano sempre una visita sia che voi siate o meno credenti perché l’aspetto artistico e culturale sono fortissimi ed inoltre a parer mio questi luoghi sono carichi di un’energia fortissima che avvolge chiunque vi metta piede. Allontanandosi dai percorsi francescani vi consiglio di fare un salto a Trevi che è un borgo davvero meraviglioso, che conserva quasi tutte le costruzioni in pietra. Attenti alle vostre ginocchia perché buona parte del paesino è davvero in pendenza. Bevagna è uno dei borghi più curati dell’Umbria con balconcini pieni di fiori durante tutto l’anno, come molti dei paesini umbri ha un’architettura medioevale, non perdetevi il Palazzo dei Consoli, la chiesa di San Silvestro e quella di San Michele, anche la piazza antistante la chiesa è davvero bella. Se volete fare un salto nel passato a Bevagna le ultime due domeniche di giugno si celebra il Mercato delle Gaite, ossia una rievocazione storica medioevale curata in ogni suo aspetto. Poco distante troviamo Spello, anche esso inserito nei borghi più belli d’Italia. Questo paesino è avvolto dalle mura augustee ed infatti troviamo diverse imponenti porte per entrarvi come la Porta Consolare, risalente all’epoca romana, la Porta Venere con le torri di Properzio che si datano in età augustea. L’importanza di questo paesino è da datarsi prevalentemente all’epoca romana infatti all’interno del Palazzo Comunale c’è anche un museo molto interessante con dei manoscritti e resti davvero unici. Dell’epoca medioevale restano Palazzo Urbani, la Cappella Tega e la famosa Collegiata di Santa Maria Maggiore che ospita dei bellissimi affreschi del Pinturicchio, nella cappella Baglioni dedicati ai signori del tempo. Perugia e il Lago Trasimeno Se non siete mai stati a Perugia vi consiglio di farlo quanto prima, la città è davvero carina, molto curata, con una forte presenza di giovani dovuta all’università. Ancora oggi riprende la costruzione decisa dagli Etruschi più di 3000 anni fa e il centro storico è posizionato su di una acropoli raggiungibile con un teleferico. Tra i luoghi che non potete perdervi c’è sicuramente la Fontana Maggiore, famosa per le sue enormi vasche di marmo e i bassorilievi e l’Arco Etrusco, uno dei monumenti più grandi rimasto di quest’epoca, creato con blocchi enormi di marmo travertino. Testimonianza della forte presenza dello stato del Vaticano è la Rocca Paolina, che con la riunificazione d’Italia fu in parte abbattuta ed ora costituisce una testimonianza molto particolare perché è stata fusa e inglobata in altri monumenti cittadini. Per esplorare i dintorni di Perugia vi consiglio di fare un salto a Corciano, un bellissimo paesino tutto in pietra, che ospita tra l’altro alcuni dei miei ristoranti preferiti, l’unica cosa che non ho mai capito è come mai non ci sia mai nessuno per le strade! Diciamo che risulta super fotogenico. Se siete amanti delle ceramiche artigianali non potete perdervi Deruta, dove ancora oggi ci sono dei magnifici artigiani. Non potete perdervi la Chiesa della Madonna del Bagno, un luogo unico al mondo, al suo interno ci sono centinaia di ex voto dipinti su ceramica, come dei piccoli quadri che ritraggono la grazia ricevuta, è davvero un’opera insolita e unica. Una giornata potete dedicarla all’esplorazione del Lago Trasimeno, magari con un bel pranzetto a base di pesce di lago, oltre che bellissime passeggiate è possibile prendere un traghetto per visitare l’Isola Maggiore. Todi e Spoleto Spoleto è un luogo meraviglioso in ogni stagione, se capitate d’estate non perdetevi il Festival dei Due Mondi. Sicuramente il suo magnifico duomo è l’elemento che più la caratterizza la città e non solo per la sua magnifica facciata risalente all’anno 1000, ma anche per gli imperdibili affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi. È incredibile pensare che in una cittadina così piccola ci siano così tante chiese, ma data la sua posizione strategica Spoleto fu conquistata da molti popoli e ognuno volle lasciare un segno, una cosa che non tutti sanno è che la Chiesa di San Salvatore, di fattura longobarda, fa parte di un patrimonio dell’UNESCO diffuso che si chiama appunto i Longobardi in Italia. Io sono sempre stata affascinata dal Ponte delle Torri risalente all’epoca romana, è fatto tutto in travertino e si trova un po’ sotto il livello odierno della città, per me è un ottimo punto panoramico dove rilassarsi e magari meditare. Molto vicino da Spoleto si trova Monteleone di Spoleto paesino importantissimo perché nei primi del ‘900 un contadino mentre zappava l’orto scoprì la più grande biga d’oro etrusca mai rinvenuta al giorno d’oggi. Purtroppo fu immediatamente venduta, in maniera poco lecita, al Metropolinan Museum di NYC. Negli ultimi anni ci si sta molto impegnando per riportarla in patria, ma al momento consiglio una visita al museo di Monteleone per scoprire di più sulla storia di questo inestimabile reperto. Non perdetevi una visita a Todi, città propriamente medioevale, oltre le bellissime chiese e le piazze spaziosi, vi consiglio di vedere il Palazzo dei Priori dove spesso fanno delle interessanti mostre fotografiche. Todi rappresenta un perfetto esempio di una città risalente all’epoca dei Liberi Comuni, un tuffo nei nostri libri di storia delle superiori. Poco più a valle della città si trova una chiesa che personalmente amo molto la Chiesa della Consolazione, ha uno stile molto più cinquecentesco e si pensa venga da un progetto del Bramante, è molto diversa dal resto della cittadina ed è immersa nella natura, il colpo d’occhio è bellissimo. Orvieto: questa bellissima città si trova proprio al confine con la Sabina, il suo centro storico è meraviglioso, in stampo completamente medioevale, le tre cose che consiglio di vedere assolutamente sono: il Duomo, Orvieto sotterranea, che si può visitare solo con una visita guidata, ma è senza dubbio incredibile, ti fa tornare indietro nei secoli in un’epoca molto più oscura e il Pozzo di San Patrizio, uno dei luoghi più fotogenici della città. Scendere nel pozzo fa quasi girare la testa, è come una chiocciola che penetra nel terreno, come una vite, i gradini sono molto bassi e larghi in modo da rendere il cammino più facile. Se vi resta tempo allungatevi a Città della Pieve, un borgo interamente costruito in mattoni a vista e domina la Val di Chiana, la vista è spettacolare da qualsiasi punto vi troviate, le costruzioni religiose danno esempio della bellissima arte romanica, la cattedrale ospita anche dei quadri del Perugino. Molto interessante è il Convento di San Francesco, la storia narra che nel 1280 un gruppo di francescani comprò un oratorio appartenente a dei monaci benedettini per farci un convengo molto modesto e una chiesa buia accanto, nei secoli la chiesa è stata modificata varie volte adeguandosi agli stili che sono successi, mentre dell’antico convento resta solo un muro con delle piccolissime finestre in corrispondenza delle celle dei frati. Spero che i miei suggerimenti sull’Umbria vi siano piaciuti, mi raccomando non tornate a casa senza aver mangiato e magari comprato, un piatto di pici al tartufo nero e una grigliata di maiale, si dice che il maiale sia l’alimento che non può mancare in nessuna tavola umbra. https://ift.tt/2C7n1L1 Quattro itinerari per un weekend di relax in Umbria Vivendo a Roma per me l’Umbria è un po’ come il buen retiro, quando ho voglia di staccare con tutto, di immergermi nella natura me ne vado in Umbria. Questa terra è davvero intima ed introspettiva, non a caso è stata la patria di molti eremiti e di un uomo meraviglioso come Francesco d’Assisi. È una regione piena di valli, di fiumi e montagne, io consiglio di visitarla lentamente, scegliendo un posto dove dormire e poi esplorare i dintorni prossimi, senza spingersi troppo lontano, a volte lo stupore è nelle piccole cose. Vi suggerisco dei mini itinerari in diverse zone della regione che vi permettano di raggiungere i vari paesini in uno spazio temporale massimo di un ora e mezza. Mini Itinerari per un weekend in Umbria: La Val Nerina: una zona meravigliosa, molto in ombra rispetto ai luoghi famosi dell’Umbria, ma che regala attimi magici. Il Nera è un fiume molto nervoso, che segna delle valli profonde e anguste. Questa zona è perfetta per gli amanti della natura, infatti vi consiglio di andare a passeggiare nel Parco Fluviale del Nera, ovviamente di fermarvi alla Cascata delle Marmore, non solo per ammirare la cascata più grande del paese, ma se il tempo lo consente, per provare a fare rafting e river walking. Il paesaggio in questa zona è incredibile, mentre attraversavo le rapite mi sembrava di essere in Costa Rica non a due ore da Roma! Il Lago di Piediluco, si trova a poca distanza, è un ottimo luogo per rilassarsi ed entrare in contatto con sé stessi. Uno dei miei borghi preferiti della zona è Narni che oltre alle sue stradine medioevali ha un tesoro nascosto in Narni Sotterranea, con resti di ogni epoca della zona, da quella romana a quella medioevale, passando per le prigioni della Inquisizione. C’è una parte davvero molto toccante in cui si possono visitare delle celle e leggere chiaramente i messaggi dei prigionieri. Poco distante si trova anche il paesino di Amelia, dove ci sono dei palazzi davvero importanti per la storia dell’arte italiana, come Palazzo dei Frattini che rappresentò uno studio architettonico per il più famoso Palazzo Farnese a Roma. Collevalenza è un centro molto importante specialmente se siete cattolici, ospita il grande santuario di Madre Speranza, una delle figure più belle tra le donne beate del nostro secolo. Assisi Gubbio e dintorni Molte persone che vanno in Umbria per visitare le terre di San Francesco si limitano ad una sorta di pellegrinaggio sulla vita del Santo. Assodato che i percorsi francescani sono bellissimi e meritano sempre una visita sia che voi siate o meno credenti perché l’aspetto artistico e culturale sono fortissimi ed inoltre a parer mio questi luoghi sono carichi di un’energia fortissima che avvolge chiunque vi metta piede. Allontanandosi dai percorsi francescani vi consiglio di fare un salto a Trevi che è un borgo davvero meraviglioso, che conserva quasi tutte le costruzioni in pietra. Attenti alle vostre ginocchia perché buona parte del paesino è davvero in pendenza. Bevagna è uno dei borghi più curati dell’Umbria con balconcini pieni di fiori durante tutto l’anno, come molti dei paesini umbri ha un’architettura medioevale, non perdetevi il Palazzo dei Consoli, la chiesa di San Silvestro e quella di San Michele, anche la piazza antistante la chiesa è davvero bella. Se volete fare un salto nel passato a Bevagna le ultime due domeniche di giugno si celebra il Mercato delle Gaite, ossia una rievocazione storica medioevale curata in ogni suo aspetto. Poco distante troviamo Spello, anche esso inserito nei borghi più belli d’Italia. Questo paesino è avvolto dalle mura augustee ed infatti troviamo diverse imponenti porte per entrarvi come la Porta Consolare, risalente all’epoca romana, la Porta Venere con le torri di Properzio che si datano in età augustea. L’importanza di questo paesino è da datarsi prevalentemente all’epoca romana infatti all’interno del Palazzo Comunale c’è anche un museo molto interessante con dei manoscritti e resti davvero unici. Dell’epoca medioevale restano Palazzo Urbani, la Cappella Tega e la famosa Collegiata di Santa Maria Maggiore che ospita dei bellissimi affreschi del Pinturicchio, nella cappella Baglioni dedicati ai signori del tempo. Perugia e il Lago Trasimeno Se non siete mai stati a Perugia vi consiglio di farlo quanto prima, la città è davvero carina, molto curata, con una forte presenza di giovani dovuta all’università. Ancora oggi riprende la costruzione decisa dagli Etruschi più di 3000 anni fa e il centro storico è posizionato su di una acropoli raggiungibile con un teleferico. Tra i luoghi che non potete perdervi c’è sicuramente la Fontana Maggiore, famosa per le sue enormi vasche di marmo e i bassorilievi e l’Arco Etrusco, uno dei monumenti più grandi rimasto di quest’epoca, creato con blocchi enormi di marmo travertino. Testimonianza della forte presenza dello stato del Vaticano è la Rocca Paolina, che con la riunificazione d’Italia fu in parte abbattuta ed ora costituisce una testimonianza molto particolare perché è stata fusa e inglobata in altri monumenti cittadini. Per esplorare i dintorni di Perugia vi consiglio di fare un salto a Corciano, un bellissimo paesino tutto in pietra, che ospita tra l’altro alcuni dei miei ristoranti preferiti, l’unica cosa che non ho mai capito è come mai non ci sia mai nessuno per le strade! Diciamo che risulta super fotogenico. Se siete amanti delle ceramiche artigianali non potete perdervi Deruta, dove ancora oggi ci sono dei magnifici artigiani. Non potete perdervi la Chiesa della Madonna del Bagno, un luogo unico al mondo, al suo interno ci sono centinaia di ex voto dipinti su ceramica, come dei piccoli quadri che ritraggono la grazia ricevuta, è davvero un’opera insolita e unica. Una giornata potete dedicarla all’esplorazione del Lago Trasimeno, magari con un bel pranzetto a base di pesce di lago, oltre che bellissime passeggiate è possibile prendere un traghetto per visitare l’Isola Maggiore. Todi e Spoleto Spoleto è un luogo meraviglioso in ogni stagione, se capitate d’estate non perdetevi il Festival dei Due Mondi. Sicuramente il suo magnifico duomo è l’elemento che più la caratterizza la città e non solo per la sua magnifica facciata risalente all’anno 1000, ma anche per gli imperdibili affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi. È incredibile pensare che in una cittadina così piccola ci siano così tante chiese, ma data la sua posizione strategica Spoleto fu conquistata da molti popoli e ognuno volle lasciare un segno, una cosa che non tutti sanno è che la Chiesa di San Salvatore, di fattura longobarda, fa parte di un patrimonio dell’UNESCO diffuso che si chiama appunto i Longobardi in Italia. Io sono sempre stata affascinata dal Ponte delle Torri risalente all’epoca romana, è fatto tutto in travertino e si trova un po’ sotto il livello odierno della città, per me è un ottimo punto panoramico dove rilassarsi e magari meditare. Molto vicino da Spoleto si trova Monteleone di Spoleto paesino importantissimo perché nei primi del ‘900 un contadino mentre zappava l’orto scoprì la più grande biga d’oro etrusca mai rinvenuta al giorno d’oggi. Purtroppo fu immediatamente venduta, in maniera poco lecita, al Metropolinan Museum di NYC. Negli ultimi anni ci si sta molto impegnando per riportarla in patria, ma al momento consiglio una visita al museo di Monteleone per scoprire di più sulla storia di questo inestimabile reperto. Non perdetevi una visita a Todi, città propriamente medioevale, oltre le bellissime chiese e le piazze spaziosi, vi consiglio di vedere il Palazzo dei Priori dove spesso fanno delle interessanti mostre fotografiche. Todi rappresenta un perfetto esempio di una città risalente all’epoca dei Liberi Comuni, un tuffo nei nostri libri di storia delle superiori. Poco più a valle della città si trova una chiesa che personalmente amo molto la Chiesa della Consolazione, ha uno stile molto più cinquecentesco e si pensa venga da un progetto del Bramante, è molto diversa dal resto della cittadina ed è immersa nella natura, il colpo d’occhio è bellissimo. Orvieto: questa bellissima città si trova proprio al confine con la Sabina, il suo centro storico è meraviglioso, in stampo completamente medioevale, le tre cose che consiglio di vedere assolutamente sono: il Duomo, Orvieto sotterranea, che si può visitare solo con una visita guidata, ma è senza dubbio incredibile, ti fa tornare indietro nei secoli in un’epoca molto più oscura e il Pozzo di San Patrizio, uno dei luoghi più fotogenici della città. Scendere nel pozzo fa quasi girare la testa, è come una chiocciola che penetra nel terreno, come una vite, i gradini sono molto bassi e larghi in modo da rendere il cammino più facile. Se vi resta tempo allungatevi a Città della Pieve, un borgo interamente costruito in mattoni a vista e domina la Val di Chiana, la vista è spettacolare da qualsiasi punto vi troviate, le costruzioni religiose danno esempio della bellissima arte romanica, la cattedrale ospita anche dei quadri del Perugino. Molto interessante è il Convento di San Francesco, la storia narra che nel 1280 un gruppo di francescani comprò un oratorio appartenente a dei monaci benedettini per farci un convengo molto modesto e una chiesa buia accanto, nei secoli la chiesa è stata modificata varie volte adeguandosi agli stili che sono successi, mentre dell’antico convento resta solo un muro con delle piccolissime finestre in corrispondenza delle celle dei frati. Spero che i miei suggerimenti sull’Umbria vi siano piaciuti, mi raccomando non tornate a casa senza aver mangiato e magari comprato, un piatto di pici al tartufo nero e una grigliata di maiale, si dice che il maiale sia l’alimento che non può mancare in nessuna tavola umbra. Quattro itinerari per scoprire al meglio l’Umbria in autunno e non solo, una regione con molti tesori nascosti e una grande spiritualità
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Factoide #3887
(#3887) El pan Ciabatta fue creado en 1982 La ciabatta, frecuentemente traducido como chapata o chabata, es un tipo de pan italiano clásico con un alto contenido líquido, al menos el 70% del peso total de la harina, generalmente sin lípidos, reconocible por el gran panal de la miga, la corteza generalmente café y crujiente. Se trata de un pan elaborado al horno y que tiene una capa crujiente por su exterior, posee además una miga muy alveolada, producto de la alta hidratación de la masa. Estas características lo hacen idóneo para la elaboración de bocadillos con diferentes rodajas de embutidos, etc. El proceso de este pan fue desarrollado en Adria (en la provincia de Rovigo) por Arnaldo Cavallari junto con el ya conocido panadero Francesco Favaron. En 1982, Cavallari la registró como marca con el nombre de "Ciabatta Italia". La masa se compone principalmente de biga, prefermento al que luego se agrega una cantidad adicional de harina durante la fase de amasado. A pesar de que la chapata goza de una amplia aceptación en el mercado español, pero, al igual que la baguette francesa, su elaboración en nuestro país difiere en gran medida de la auténtica ciabatta de los panaderos italianos. La diferencia básica radica en la utilización de la biga (un prefermento italiano) como elemento clave que le aportará sabor y aroma al pan
[Publicado originalmente el 3 de Julio del 2022]
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VALERIA MARINI, UNA BAMBOLA IN 20 SEQUENZE
VALERIA MARINI, UNA BAMBOLA IN 20 SEQUENZE
Non eccelle nel canto, nel ballo e nemmeno nella recitazione. Però nei suoi momenti migliori, soprattutto nella prima parte della carriera (che ha coinciso con le partecipazioni ai varietà del Bagaglino), Valeria Marini ha dimostrato di avere una presenza scenica notevole e di attirare gli sguardi su di sé, qualità fondamentale per una soubrette degna di questo nome. In un articolo pubblicato del…
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#alberto sordi#bagaglino#bigas luna#carlo vanzina#festival di sanremo#lamberto bava#Pier Francesco Pingitore#valeria marini
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AMICA SOFIA Ottima riuscita della scuola nazionale di filosofia tenutasi a Camini
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/amica-sofia-ottima-riuscita-della-scuola-nazionale-di-filosofia-tenutasi-a-camini/
AMICA SOFIA Ottima riuscita della scuola nazionale di filosofia tenutasi a Camini
AMICA SOFIA Ottima riuscita della scuola nazionale di filosofia tenutasi a Camini
AMICA SOFIA Ottima riuscita della scuola nazionale di filosofia tenutasi a Camini Lente Locale
R. & P.
Tre giorni utili, istruttivi, ma soprattutto piacevoli. E’ unanime l’apprezzamento per la buona riuscita dalla scuola nazionale di formazione in filosofia con i bambini e i ragazzi che ha avuto luogo a Camini dal 17 al 20 ottobre.
La manifestazione, organizzata dall’associazione “Amica Sofia”, col patrocinio dell’Unical e dell’università “Federico II” di Napoli, in partnership con Farfilò, la Biga Alata, Rubbettino e il liceo “Galluppi” di Catanzaro e in collaborazione con le cooperative “Eurocoop – Jungi Mundu”, “Hermes 4.0” e lo spazio culturale “MAG. La ladra di libri” ha visto la partecipazione di numerose decine di addetti ai lavori (in particolare docenti e insegnanti) che hanno vissuto un’esperienza multidisciplinare a stretto contatto con relatori di prestigio e con i vertici di “Amica Sofia”, scoprendo, nel contempo, la realtà di Camini, piccolo ma delizioso borgo interno alla Locride, in cui le pratiche di accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati vengono realizzate in maniera seria e oculata, coinvolgendo buona parte della comunità sia nelle attività strettamente connesse che nell’indotto, grazie al coordinamento della Eurocoop “Jungi Mundu”.
Ovviamente, l’attività d’interazione col territorio è andata oltre Camini, iniziando giovedì 17 con una sorta di prologo con visita al parco archeologico di Monasterace, in cui il presidente di Amica Sofia Massimo Iiritano, la coordinatrice regionale per la Calabria Raimonda Bruno, la referente del comitato scientifico Mirella Napolitano, unitamente alla responsabile della formazione Luna Renda, si sono confrontati con l’archeologo Francesco Cuteri, mentre il presidente di “Jungi Mundu” Rosario Zurzolo ha dialogato con la ricercatrice Euricse Giulia Galera.
La mattina di venerdì 18, poi, negli ampi locali del centro polivalente si è entrati, alla presenza di illustri relatori di fama internazionale, nella trattazione delle singole tematiche, tra cui la filosofia come luogo dell’accoglienza e “la comunità educante e la sfida alla povertà educativa” che ha visto coinvolti la ricercatrice economica e sociale Federica Roccisano e il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Città Metropolitana Emanuele Mattia.
Nel pomeriggio, il folto gruppo di partecipanti si è spostato nella sede della cooperativa “Jungi Mundu”, laddove si è dato vita ai laboratori nel doposcuola multietnico, col diretto coinvolgimento dei giovanissimi utenti.
Sabato 19 la mattinata si è aperta con la proposta formativa di Amica Sofia, a cura di Luna Renda e Livio Rossetti, mentre la docente berlinese Sophia Gerber ha condotto un coinvolgente laboratorio teatrale coi corsisti divisi in gruppi ed entusiasti di prendere parte all’attività.
Nel pomeriggio, dopo una visita alla fattoria didattica di Eurocoop Jungi Mundu, hanno avuto luogo gli interventi di giovani ricercatori su temi oggetto della scuola, seguiti dall’assemblea annuale dei soci svoltasi in un clima coinvolgente e informale, culminato con la presentazione della rivista “Amica Sofia” e con un momento di ringraziamento collettivo a tutti i partecipanti.
Insomma, la scelta di Camini come sede della scuola nazionale di filosofia (che ogni anno cambia regione) si è rivelata vincente, permettendo di lavorare in piena immersione sulle tematiche trattate, ma in armonia col contesto che ha ospitato la manifestazione. Un pezzo di Calabria positiva da esportare nel resto d’Italia anche grazie al veicolo costituito dalle pregevoli attività di “Amica Sofia”.
AMICA SOFIA Ottima riuscita della scuola nazionale di filosofia tenutasi a Camini Lente Locale
AMICA SOFIA Ottima riuscita della scuola nazionale di filosofia tenutasi a Camini Lente Locale
R. & P. Tre giorni utili, istruttivi, ma soprattutto piacevoli. E’ unanime l’apprezzamento per la buona riuscita dalla scuola nazionale di formazione in filosofia con i bambini e i ragazzi che ha avuto luogo a Camini dal 17 al 20 ottobre. La manifestazione, organizzata dall’associazione “Amica Sofia”, col patrocinio dell’Unical e dell’università “Federico II” di […]
AMICA SOFIA Ottima riuscita della scuola nazionale di filosofia tenutasi a Camini Lente Locale
Gianluca Albanese
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Sui partigiani della brigata S.A.P. di Vallecrosia (IM)
Sui partigiani della brigata S.A.P. di Vallecrosia (IM)
La Villa Le Petit Rocher Fonte: Wikimedia Commons
Prima di terminare la parte relativa al 1944 si intende fare un ulteriore accenno ai rapporti intercorrenti tra i garibaldini, i “Maquis” francesi e la missione anglo-americana.
Gli scambi di notizie e di combattenti si intensificarono con il dicembre 1944, quando il giorno 10, come riportato in Francesco Biga, Storia della Resistenza Imperiese (I…
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#Alpes-Maritimes#Caronte#Côte d&039;Azur#francesi#garibaldini#Giulio Corsaro Pedretti#laurea#Le Petit Rocher#Luciano "Rosina" Mannini#maquis#partigiani#Renzo Biancheri#Renzo Rossi#Rocco Fava#tesi#Trieste#Villa#Villefranche-sur-Mer
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LA FILOSOFIA COME LUOGO DELL’ACCOGLIENZA Presentata da MAG la scuola nazionale che avrà luogo a Camini dal 17 al 20 ottobre
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/la-filosofia-come-luogo-dellaccoglienza-presentata-da-mag-la-scuola-nazionale-che-avra-luogo-a-camini-dal-17-al-20-ottobre/
LA FILOSOFIA COME LUOGO DELL’ACCOGLIENZA Presentata da MAG la scuola nazionale che avrà luogo a Camini dal 17 al 20 ottobre
LA FILOSOFIA COME LUOGO DELL’ACCOGLIENZA Presentata da MAG la scuola nazionale che avrà luogo a Camini dal 17 al 20 ottobre
LA FILOSOFIA COME LUOGO DELL’ACCOGLIENZA Presentata da MAG la scuola nazionale che avrà luogo a Camini dal 17 al 20 ottobre Lente Locale
E’ stata presentata ieri pomeriggio nello spazio culturale “MAG. La ladra di libri” la scuola nazionale di formazione in filosofia con i bambini e i ragazzi denominata “La filosofia come luogo dell’accoglienza” che avrà luogo dal 17 al 20 ottobre nei comuni di Monasterace, Camini e Riace, organizzata dall’associazione per la ricerca e la promozione delle pratiche di filosofia dialogica nella scuola e nella società “Amica Sofia”, presieduta dal docente catanzarese Massimo Iiritano.
Patrocinata dall’Università della Calabria e dall’Università “Federico II” di Napoli, oltre che dal Comune di Camini, dal liceo “Galluppi” di Catanzaro e da alcune associazioni come “Farfilò” e “Biga alata” (e che ha come partner la Rubbettino editore, le cooperative “Eurocoop – Jungi Mundu”, “Hermes 4.0” e lo spazio culturale “MAG. La ladra di libri”), la scuola sarà di stanza a Camini che, come ha spiegato Massimo Iiritano “E’ un luogo simbolo delle buone pratiche amministrative improntate al sociale e all’accoglienza dei rifugiati. Questa scuola si tiene ogni anno in una regione diversa e, essendo questo l’anno della Calabria, abbiamo scelto Camini a scapito di altre mete apparentemente più raggiungibili proprio perché questo piccolo centro è divenuto, col passare degli anni, crocevia di incontri culturali tra persone provenienti da ogni angolo del mondo, fino a farlo diventare luogo esemplare per combattere la povertà educativa e formare giovani e giovanissimi allo spirito critico che solo un approccio improntato alla filosofia dialogica può garantire. Noi vogliamo formare insegnanti e docenti provenienti da ogni parte d’Italia e coinvolgere i bambini e i ragazzi nei laboratori che faremo in questi tre giorni a Camini. Ovviamente, nel rispetto dello spirito itinerante che anima la manifestazione, inizieremo giovedì 17 al parco archeologico di Monasterace con una visita guidata a cura di Francesco Cuteri, per poi proseguire i lavori sul tema “Da Kaulon a Riace: una lunga storia di accoglienza”. Dopo i due giorni di lavori a Camini, con docenti e relatori di livello, concluderemo l’appuntamento con una passeggiata alla scoperta di Riace, guidati dallo scrittore e poeta Giuseppe Gervasi”.
E l’apprezzamento per le pratiche amministrative di Camini è stato unanime, come ha avuto modo di apprezzare il vicesindaco di Camini Tiziana Megale che nel suo intervento ha ricordato tutte le esperienze positive portate avanti nel paese in questi ultimi anni”.
L’etno-psicologa Serena Tallarico, in rappresentanza della “Eurocoop – JungiMundu” ha parlato delle attività della cooperativa e della sua scelta di tornare in Calabria dopo un paio di lustri di attività accademica in Francia, soffermandosi, in particolare, sulla filoxenia della popolazione calabrese che costituisce l’humus culturale in cui sono nate le pratiche di accoglienza a Camini e in altri centri della Locride.
Quindi, è stata la volta di Federica Roccisano, leader della cooperativa “Hermes 4.0” che ha subito sposato la causa della scuola nazionale di filosofia, sottolineando, tra l’altro, come a Camini le buone pratiche amministrative s’inquadrino in un contesto di grande coesione sociale che coinvolge positivamente tutta la comunità.
Dopo il lungo e partecipato dibattito, Massimo Iiritano ha dato appuntamento al 17 ottobre, aggiungendo che ancora ci si può iscrivere alla scuola che rappresenta una novità assoluta nel nostro territorio, specie con riferimento all’educazione allo spirito critico di giovani e giovanissimi, indispensabile a costruire una società migliore.
LA FILOSOFIA COME LUOGO DELL’ACCOGLIENZA Presentata da MAG la scuola nazionale che avrà luogo a Camini dal 17 al 20 ottobre Lente Locale
LA FILOSOFIA COME LUOGO DELL’ACCOGLIENZA Presentata da MAG la scuola nazionale che avrà luogo a Camini dal 17 al 20 ottobre Lente Locale
E’ stata presentata ieri pomeriggio nello spazio culturale “MAG. La ladra di libri” la scuola nazionale di formazione in filosofia con i bambini e i ragazzi denominata “La filosofia come luogo dell’accoglienza” che avrà luogo dal 17 al 20 ottobre nei comuni di Monasterace, Camini e Riace, organizzata dall’associazione per la ricerca e la promozione […]
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Gianluca Albanese
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I militari e la Resistenza: l'esempio di "Leo"
Non fu certo aspetto secondario nella Resistenza il fatto che molti partigiani avessero maturato in precedenza importanti esperienze militari nel corso della seconda guerra mondiale.
Così fu anche nella Zona Intemelia. Se ne é parlato, con attinenza in senso generale e più in particolare per quella provincia, diffusamente e con competenza in questo Convegno (Le Forze Armate nella Resistenza Savonese) di Savona del 2004.
Nella stessa occasione, tuttavia, nella relazione del professor Francesco Biga, già patriota combattente, vennero, ai sensi del tema posto, prese in considerazione figure dell'imperiese, tra le quali alcune cui si é già accennato su questo blog. Preziosa la citazione specifica del caso di Nino "Curto" Siccardi, comandante della II^ Divisione "Garibaldi", sul quale non esistono a questa data pagine significative sul Web da poter linkare, al punto che si pensa di provvedere a qualche nota specifica da pubblicare qui.
In quel seminario, il professor Biga parlò anche di Stefano "Leo" Carabalona, più volte citato nei post di questo blog, del quale, a titolo esemplificativo in questione, si riportano di seguito ulteriori cenni biografici, recensiti grazie ai figli di questo capo partigiano.
"Leo" era nato a Rocchetta Nervina il 10 gennaio del 1918. Dopo aver conseguito la maturità classica a Mondovì, nell'imminenza della guerra fu chiamato alle armi ed inviato a Pola presso l'allora esistente scuola allievi ufficiali di complemento dei bersaglieri.
Quale sottotenente dei bersaglieri partecipò alla campagna di Albania ed alla guerra in Grecia, dove venne decorato con una medaglia di bronzo al V.M.
Promosso per merito straordinario tenente ed infine ferito più volte in combattimento, in seguito alle lesioni riportate nell'ultima delle ferite (schegge all'occhio sinistro) venne rimpatriato a Firenze presso l'ospedale militare.
Congedato al termine della convalescenza, tornò a Rocchetta Nervina, ma nel 1941 in vista della campagna di Russia si arruolò volontario quale ufficiale di fanteria ed assegnato alla divisione celere "Legnano".
Rientrò in Italia a piedi con pochi superstiti della compagnia di cui era comandante.
Nel 1943 si sottrasse alla chiamata della RSI: per vendetta fu incendiata la casa di famiglia in Rocchetta Nervina, ma fortuite circostanze impedirono al fuoco di propagarsi e la casa si salvò. Sono rimaste sul pavimento di una stanza, visibili a tutt'oggi, le tracce di quelle fiamme.
Una veduta di Rocchetta Nervina (IM) al giorno d'oggi
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