#Francesca Pennini
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sguardimora · 7 months ago
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Collettivo Cinetico in residenza con il progetto <age>
 11 - 24 Giugno 2024 
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A Mondaino è iniziata la residenza creativa la ricerca e la composizione del nuovo progetto creativo di Francesca Pennini / CollettivO CineticO.
Il progetto <age> ha lasciato un segno indelebile nel panorama teatrale, nella storia di CollettivO CineticO e nei ragazzi e nelle ragazze che hanno partecipato. A rivelarsi sul palcoscenico sono esemplari di giovani umani, tra i 15 e i 19 anni, a cavallo di quella soglia alchemica che è la maggiore età. Si raccontano, si definiscono senza mai finirsi, si cercano ad ogni passo maneggiando la materia iridescente della realtà. Entrano in scena senza sapere cosa accadrà ogni sera, senza sapere esattamente chi sono ma continuando a mettersi a fuoco e così facendo a mettere a fuoco noi, che li osserviamo come etologi appassionati e a nostra volta ci trasformiamo in adolescenti, in genitori, in noi stessi. Ciò che emerge non è solo un incandescente ritratto di un campione di umanità, ma anche una cartina tornasole del presente, con le sue vertigini e le sue incrinature, le sue contraddizioni e la sua bruciante poesia. Per questo ci siamo promessi che l’avremmo rifatto ancora, dopo almeno dieci anni, in un mondo radicalmente cambiato. Era il 2012 e quegli adolescenti oggi sono insegnanti, architetti, disoccupati, premi Ubu, sposati, artisti, avvocati, emigrati… sempre e comunque cinetici.
Nel 2024 nasce un nuovo <age>. E non vediamo l’ora di vederlo.
La prova aperta del lavoro è prevista per sabato 22 giugno 2024.
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Bari: dal 14 al 29 novembre il cartellone autunnale di DAB DanzaAbari
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Bari: dal 14 al 29 novembre il cartellone autunnale di DAB DanzAbari. Dopo l’edizione primaverile, torna a Bari l’edizione autunnale di DAB DanzABari, la rassegna di danza contemporanea organizzata nell’ambito della stagione teatrale del Comune di Bari in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Da martedì 14 a mercoledì 29 novembre, saranno cinque gli appuntamenti con la danza contemporanea, tre dei quali in esclusiva regionale, in programma al Teatro Kismet, tra cui un doppio appuntamento in collaborazione con BIG - Bari International Gender Festival. In scena C&C company in collaborazione con Compagnia Opus Ballet, Francesca Foscarini in collaborazione con il collettivo Jennifer Rosa, CollettivOCineticO, Fattoria Vittadini, Collettivo MINE. “La danza, per il Comune di Bari, è una disciplina rappresentativa non solo di una rassegna di spettacoli ma di un percorso strategico politico chiaro - commenta l’assessora alle Culture Ines Pierucci -. In questi anni abbiamo imparato a costruire l’offerta culturale del mondo della danza con consapevolezza, da una parte nella scelta degli spettacoli, mettendo al centro il corpo quale spazio politico e ospitando grandi compagnie da tutto il mondo, dall’altra valorizzando le artiste e gli artisti del territorio con le scuole di danza, “nidi” dove le danzatrici e i danzatori imparano a volare, auspicando di spiccare il volo su grandi palcoscenici come quello del nostro teatro Piccinni”. La rassegna partirà il 14 novembre con “Right” di Carlo Massari per le interpreti di COB Compagnia Opus Ballet, dalla Sagra della Primavera di Stravinskij, con Aura Calarco, Sofia Galvan, Ginevra Gioli, Stefania Menestrina, Giulia Orlando, Giuseppina Randi e Rebeca Zucchegni. Un libero adattamento e creazione originale dalle immagini spesso forti e drammatiche, uno spettacolo controverso che ha diviso e scandalizzato il pubblico, una costruzione che mette in evidenza in modo irriverente e provocatorio la storia del corpo della donna, sacrificato, vilipeso, mutilato e costretto a vivere tra le prevaricazioni del mondo maschile. Right è il progetto coreografico vincitore della quinta edizione del Premio CollaborAction XL, azione a supporto della danza d’autore emergente del Network Anticorpi XL, di cui il TPP è partner fondatore dal 2007. Il 16 novembre Francesca Foscarini, in collaborazione con il collettivo Jennifer Rosa di Chiara Bortoli e Francesca Ranieri, sarà in scena con “Hit me!”, un lavoro performativo che porta sul palco una dj e i successi POP degli anni 70’, 80’ e 90’ al vertice delle classifiche nel giorno del compleanno dell’interprete (anche coreografa), dalla sua nascita a oggi. Il 17 novembre, invece, in esclusiva regionale il CollettivO CineticO propone “How To Destroy Your Dance”, concept, regia e coreografia di Francesca Pennini. Azione in scena e co-creazione di 9 interpreti scelti “a sorpresa” tra Simone Arganini, Niccolò Catani, Margherita Elliot, Carolina Fanti, Teodora Grano, Orlando Izzo, Fabio Novembrini, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Ilaria Quaglia, Giulio Santolini, Stefano Sardi, Giulia Sposito. Lo spettacolo è stato prodotto con il supporto di Inteatro Festival / Marche Teatro e il Teatro Comunale di Ferrara. In collaborazione con BIG Festival, martedì 28 novembre una serata costruita intorno al tema, ancora una volta, del corpo “politico”, con due esclusive regionali a partire dalle 20.30: in scena “Lingua”, la performance di e con Chiara Ameglio, prodotta da Fattoria Vittadini in collaborazione con il Festival Danza In Rete della Fondazione TCV; a seguire, “Uovo”, coreografia, scene e regia di Gabriella Maiorino, prodotto in collaborazione con Sosta Palmizi. La rassegna si chiuderà il 29 novembre con il quintetto di talenti Collettivo Mine, composto dai coreografi e performer Francesco Saverio Cavaliere, i baresi Fabio Novembrini e Silvia Sisto, Siro Guglielmi e Roberta Racis, in scena con “Esercizi per un Manifesto Poetico”. Spettacolo d’esordio dei Mine nel 2019 che ha vinto il Premio DNA - Appunti Coreografici Giovani Coreografi Italiani di RomaEuropa Festival ed è stato successivamente selezionato per la NID Platform - Nuova Piattaforma della Danza Italiana edizione 2021 e per il prestigioso Aerowaves Twenty22 Artists. L’intersezione tra il programma di DAB e quello della nona edizione di BIG Festival ha, inoltre, prodotto una felice sinergia per l’ospitalità in esclusiva nazionale di Simone Aughterlony, artista indipendente neozelandese con sede a Zurigo e Berlino, a cui la Biennale di Venezia nel 2018 ha dedicato un focus che, nell’ambito di BIG Festival, andrà in scena il 18 novembre al Teatro Kismet con Remaining strangers. Disponibile la speciale DAB Fall Card con tre spettacoli a scelta al costo di € 18. È possibile acquistare i biglietti online su www.vivaticket.com presso il botteghino del Teatro Piccinni da mercoledì a sabato, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 20, in tutti i punti vendita Vivaticket e la sera dello spettacolo presso il botteghino del Teatro Kismet a partire dalle ore 18. Prenotazione telefonica e via mail al numero telefonico 389 2389142 e alla mail di posta elettronica [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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theaterformen-blog · 8 years ago
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Kinetische Körperwelten (SYLPHIDARIUM)
—see English version below—
Eine langgezogene weiße Fläche, warmes Licht, anhebende Musik und die vertraute Stimme eines auktorialen Erzählers, die süffisant wie nüchtern das Auf- und Abtreten leichtbekleideter Luxuskörper kommentiert. Der Sprecher Norbert Langer entführt uns diesmal jedoch nicht an die hawaiianischen Strände der 80er-Jahre Serie Magnum, deren Protagonisten er einst seine deutsche Synchronstimme lieh, sondern in die Welt der Sylphiden. Eine Welt ätherischer Feenwesen, die den aufkommenden Spitzentanz im Ballett des beginnenden 19. Jahrhundert erstmals diegetisch zu rechtfertigen wusste. Kam eine Ballerina dem Fliegen doch kaum näher als im grazilen Spitzentanz. Der Legende nach schrieb der Tänzer und Choreograf Filippo Taglioni 1832 das Ballett La Sylphide seiner Tochter auf den Leib und begründete dadurch den Welterfolg sowohl des Stückes als auch der Maria Taglioni.
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On the Ground
Das Collettivo Cinetico aus Italien synthetisierte nun unter der Leitung Francesca Penninis ihr Sylphidarium - Maria Taglioni on the Ground aus Versatzstücken des narrativen Balletts La Sylphide und des Ballet Blanc Les Sylphides sowie einem selbstreferentiellen und thematischen Teil zu eben jener Spitzentänzerin. Der Zusatz „On the Ground“ meint dabei weniger den ikarischen Sturz, der auf den allzu kühnen Höhenflug der Tänzer*innen folgen muss, sondern vielmehr die Verlagerung der beeindruckenden Bewegungen in die erdverbundene Disziplin der Bodenakrobatik.
Let the Show begin
Als Publikum werden wir gebeten, zügig unsere Plätze einzunehmen, da ein Tänzer in prekärer Pose uns bereits erwarten würde. Als Bühnenbild finden wir eine gigantische weiße Hohlkehle - wie man sie als Hintergrund aus der Fotografie kennt - vor, zu deren Linker die Musiker*innen, zu deren Rechten ein respektables Arsenal diverser Kostüme auf Kleiderstangen positioniert werden und zu deren erdverbundenem Ende besagter Tänzer in stabiler Seitenlage verharrt. Was dann beginnt, liegt irgendwo zwischen Fashion-Show und Schaulaufen der Figuren aus La Sylphide. Mehr als Narrativ oder Dramaturgie beeindruckt der kreative und könnende Einsatz von Körper und Kostüm, der fast immer eine selbstreferentielle Lücke zwischen Rollen und Performer*innen lässt. Geschlecht wird maskiert, meist jedoch entblößt. Sie kreieren nudistische Tableaux Vivants, arbeiten figurativ in Synthese aus durchtrainiertem Formfleisch und avantgardistischen Fashion-Kostümen. Der Leichenschmaus der Sylphide ans letzte Abendmahl oder den Sommernachtstraum gemahnend um einen Berg Popcorn herum, ein martialischer Streitwagen, vielleicht auch die Passage über den Styx allein durch Leib und spartanisches Kostüm. Monumentalmusik und Licht tun ihr Übriges, aber die Körpersprache allein ist Bildgewalt in Reinform.
Demontiertes Ballett in Hochglanzästhetik
Einen „selbstironischen Blick auf Hipness und Körperkult“ verspricht Sylphidarium und die Ballettraditionen nach allen Regeln der Kunst zu sezieren. Hierzu fährt das Collettivo Cinetico wahrlich schwere ästhetische Geschütze auf. Zwei Ballette, acht hochathletische junge Menschen und über hundert Kostüme verschlingt die Maschinerie von Sylphidarium und zuletzt suggeriert die abschließende schweißtreibende Schlussübung des Kollektivs das transpirierende Verdampfen der Körper im Versuch der ätherischen Loslösung. Eine Reise an die leiblichen Grenzen der Ausnahmekörper, die einzig die verletzt angetretene Francesca Pennini selbst aussetzt, hatte sie die vorangegangen choreografischen Herausforderungen und Torturen doch tapfer wie perfektionistisch absolviert. Ihre Tänzer*innen wiederum schaffen es im Schlussakkord, ihre Beine mit enormer Frequenz über die eigenen Köpfe und einige Zuschauer*innen beim Applaus schließlich sylphidengleich aus den Sitzen zu heben. Wirklich wieder von ihrem Höhenflug gelandet sind die attraktiven Ausnahmekönner*innen dann erst beim anschließenden Hundreds-Konzert im Festivalzentrum, da sie vom Premierendinner gestärkt unter uns anderen Erdlingen ausgelassen feiern. Diesmal mit weniger Spitzentanz denn Disco-Dance.
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Kinetic physical worlds
A large white surface, warm light, uplifting music and the familiar voice of the authorial narrator, commenting smugly yet soberly on the entrances and exits of scantily clothed luxurious bodies. However, this time the speaker, Norbert Langer, doesn’t whisk us away to the Hawaiian beaches of the 80s TV-series Magnum, whose main character he was once the German dubbed voice of, but instead to the world of the sylphids. A world of ethereal fairy creatures, who first of all were there to narratively justify the growing trend of pointe dancing at the beginning of the nineteenth century. Because the closest a ballerina could get to flying was in a graceful point dance. According to legend, the dancer and choreographer, Filippo Taglioni, wrote the ballet La Sylphide inspired by his daughter’s dancing in 1832 and by doing so established the global success of the ballet and also that of Maria Taglioni.
On the ground
Collettivo Cinetico from Italy, under the direction of Francesca Pennini, has now synthesised their Sylphidarium – Maria Taglioni on the ground made up of mix-matched parts of the narrative ballet La Sylphide and the ballet blanc Les Sylphides, as well as a self-referential and thematic part about the very same pointe dancer. The addendum “On the Ground” therefore means less a fall of Icarus, which must follow such a bold, soaring flight by the dancers, but much rather how the impressive movements are relocated to the earthbound discipline of ground acrobatics. 
Let the show begin
The audience is asked to quickly take their seats, since a dancer is already waiting for us in a precarious pose. As a set, we find a gigantic white concave screen – often seen as backgrounds in photography – to its left the musicians, to their right a respectable arsenal of diverse costumes on clothes rails is positioned and at their earthbound end, the aforementioned dancers frozen in a stable side position. What then starts is something between a fashion show and a skating exhibition of the characters from La Sylphide. More impressive than the narrative or the dramaturgy is the creative and skillful use of bodies and costumes, which almost always leaves a self-referential gap between the roles and the performers. Gender is masked, but then usually revealed. They create nude tableaux vivantes, work figuratively in a synthesis of highly trained, shapely flesh and avant-garde fashion costumes. The sylphids funeral party is reminiscent of the last supper or a midsummer night’s dream around a mountain of popcorn, a warlike chariot, perhaps also the crossing of the Styx, told only through the body and Spartan costume. Monumental music and light work their usual tricks, but the body language alone is powerful imagery in its purest form.
Deconstructed ballet in high-gloss aesthetics
Sylphidarium promises an “ironic, self-referential look at hipness and the cult of the body” and to dissect the ballet tradition with all artistic means available. For this, Collettivo Cinetico really does bring out the aesthetic big guns. Two ballets, eight highly athletic young people and more than a hundred costumes are all swallowed by the machinery of Sylphidarium and in the end, the final, sweaty exercise by the collective suggests the transpiring evaporation of the bodies in the attempt to reach an ethereal release. A journey to the physical limits of exceptional bodies, the only exception being Francesca Pennini, who appears despite being injured, although she completes the pioneering choreographic challenges and tortures bravely and perfectly. Her dancers then follow suite in the final sequence, kicking their legs above their own heads with such frequency that some of the audience are finally lifted out of their seats, like sylphids, during the applause. Afterwards, having finally truly landed from their soaring flight, the attractive, exceptionally talented dancers join us in the festival centre at the Hundreds concert to celebrate big style among us earthlings, having been strengthened by the premiere dinner. This time with less pointe and more disco dance.
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Text: Michael Geisselbrecht Foto: Charlotte Behr Übersetzung: Bochert Translations (Anna Galt)
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persinsala · 6 years ago
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How to destroy your dance - Dialogo primo: impatiens noli tangere
How to destroy your dance – Dialogo primo: impatiens noli tangere
Il figliol prodigo torna a casa: il Teatro Comunale di Ferrara ospita l’ultima creazione del CollettivO CineticO e la compagnia ferrarese ancora una volta conquista il pubblico. (more…)
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ultimenotiziepuglia · 5 years ago
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residancexl · 6 years ago
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La danza nelle residenze #talk
Artista | Cura | Luogo | Tempo | Spazio. Vorrei iniziare da queste cinque parole fondamentali perché è dal loro relazionarsi che si intesserà il dialogo odierno. La sintesi perfetta tra di esse è RESIDENZA intesa come uno spazio culturale, e come ha ben definito Fabio Biondi come un luogo di relazione, formazione e fecondazione. Vorrei ringraziare della partecipazione i 7 autori che quest’anno sono sostenuti dall’azione ResiDance XL e che sono qui con noi oggi se non personalmente tramite loro referenti. Grazie a Enzo Cosimi, Olimpia Fortuni, Silvia Gribaudi, Daniele Albanese che ci raggiungerà, Chiara Bersani, che ci introdurrà anche al lavoro di Marco D’Agostin, e Silvia Limone per Francesco Colaleo. Come dicevo grazie a loro entreremo per un attimo in quel “tempo sospeso” che è la residenza, quel tempo attraverso il quale prende forma il “luogo” corporeo della visione mentale dell’artista. È quello spazio-tempo in cui la centralità è posta sul processo e non sul prodotto spettacolare in sé. E il processo creativo stesso si alimenta dell’ascolto e del confronto con quello spazio-tempo, relazione che può influire sulla natura e la conformazione stessa del progetto. Entrare dentro il processo creativo di un autore significa quindi non solo cogliere qualcosa di più sull’opera alla quale sta lavorando, ma significa anche cogliere la temperatura emotiva e immaginifica di quell’opera e da quella comporre le tessere che vanno a dettagliare quel mosaico di incontri e geografie, di spaesamenti emotivi e imprevisti necessari che dialogano con la sua ricerca drammaturgica e coreografica. Abitare un luogo, confrontarsi con una comunità, trovare stanzialità nel nomadismo e solitudine dalla relazione: è in questo spazio, che è uno spazio di libertà, che va a formalizzarsi drammaturgicamente e coreograficamente l’opera attraverso la stretta relazione che intercorre tra percorso creativo e residenze attraversate. È in questo “essere tra”, in quello stare tra sé e l’altro, tra l’opera e il reale, che si formalizza quell’abilità all’ascolto che fa si che l’artista porti il reale, l’habitat fisico, culturale e sociale in cui si muove, all’interno del suo progetto.
Vorrei citare le parole di Marco d’Agostin che durante un’intervista raccontandomi la sua esperienza in residenza al Garage Nardini parlava chiaramente di questa relazione, di questo ascolto del luogo ospitante:
È il territorio ideale per questo smarrimento e per prendere delle decisioni, perché il Garage Nardini è uno spazio grande, che accoglie l’eco, ed è molto informato, ha una storia impressa nei muri, tangibile.
E ancora Francesca Pennini/Collettivo Cinetico che racconta in un’intervista con Alessandro Pontremoli come l’ambiente dell’Arboreto sia entrato a far parte di Sylphidarium:
Oltre alla condizione del corpo dei danzatori anche la ricerca sui suoni si è nutrita del panorama acustico del bosco (il suono di insetti che accoglie il pubblico all’inizio dello spettacolo e di un temporale estivo che scioglie la tensione del secondo atto scatenando il terzo)….
È questa esperienza del luogo, causa e condizione di uno “spaesamento” che si sperimenta fuori dai luoghi famigliari, che ritroveremo nei racconti di oggi. La residenza intesa come dimora temporanea, come nuovo “ecosistema” con il quale interagire, non ha infatti quella caratteristica che ha il luogo conosciuto in cui una soggettività riconoscendosi non è stimolata a mettersi in discussione. La residenza è il luogo che definirei dello “spaesamento”, luogo, come teorizza chiaramente Heidegger, nel quale la mancanza di famigliarità fa si che si metta in gioco la propria identità che si ricostruisce continuamente attraverso ciò che riconosce come straniero. Mi viene in mente e vorrei citare due passi da Farsi Luogo di Marco Martinelli dove si parla proprio di questo:
È lo straniero che ci consente di esistere. È l’accoglienza in quanto movimento e dialogo che fonda il nostro stare. È il nomade e periferico che garantisce verità al nostro occupare il luogo
E poi
Il teatro è pellegrinaggio, e questo farsi luogo di cui parlo è un duplice movimento: da una parte è abitare un pezzo di terra, dall’altra è un dialogare nomade, un rivolgersi ad altri luoghi della terra… è avvertire, in tutti questi luoghi, e inseguirla, la stessa regale, aristocratica, luce sfalenante…
Ecco è questa “luce sfalenante” che proveremo a intravedere oggi attraverso il racconto dell’opera e del “laboratorio”, laboratorio inteso come quello spazio-tempo residenziale in cui la produzione di pensieri e azioni diventa necessaria per creare l’immaginario dentro il quale dischiudere le strutture di conoscenza dell’opera. Cogliere “le derive estetiche, filosofiche, esistenziali” degli artisti che lavorano in e si confrontano con questi luoghi che definirei “parlanti”, luoghi dove l’immaginazione è possibile perché è garantito un constante confronto con l’alterità, con gli altri sguardi d’autore che si incontrano attraversando le remote periferie italiane che solitamente ospitano gli spazi di residenza: il curatore, l’operatore, i tecnici e gli studiosi, i critici e gli spettatori. Stare in questi luoghi, abbandonarsi all’ascolto, fa si che la residenza sia l’occasione per formalizzare nuove domande che vanno a innescarsi non solo sulla creazione in corso d’opera ma anche sul percorso di ricerca in toto che un autore porta avanti. Quindi lascerei lo spazio al racconto in primis del progetto che ognuno sta realizzando per poi passare al racconto della relazione e dell’effetto del contesto “residenziale” sulla messa a fuoco di ulteriori questioni.
* introduzione al talk con gli autori selezioni dall’azione ResiDanceXL 2018 durante il festival Ammutinamenti a Ravenna. 
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tmnotizie · 7 years ago
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SAN BENEDETTO – Si chiude domenica 22 (inizio ore 17.00) con lo spettacolo «Sherlock Holmes» proposto dalla compagnia Collettivo Cinetico con la regia di Francesca Pedroni il cartellone Domenica in Famiglia realizzato da Comune di San Benedetto del Tronto e AMAT con il contributo di MiBACT e Regione Marche e con il sostegno di BIM Tronto
 Il metodo di Sherlock Holmes fondato su osservazione e deduzione, si reincarna in un anomalo terzetto di investigatori in scena  animati da una voglia di andare oltre il volto ingannevole della realtà. Lo spettacolo fonde il la danza con una dimensione investigativa, intrecciando la figura del celebre investigatore con le analisi della pittura del Rinascimento italiano. «Sherlock Holmes» è prodotto da Collettivo Cinetico/Teatro delle Briciole per la regia e la drammaturgia di Angelo Pedroni e Francesca Pennini che firma anche concept, coreografie e partiture fisiche.
I biglietti di posto unico numerato a 8 euro (ridotto a 4 euro fino a 14 anni e a 0,50 euro fino a 3 anni) sono in vendita alla biglietteria del Teatro Concordia (largo Mazzini 1, tel. 0735/588246) aperta la domenica di spettacolo dalle ore 16.00
 Informazioni: Teatro Concordia tel. 0735/588246; Ufficio Cultura del Comune di San Benedetto, tel. 0735/794588 e 0735/794460, comunesbt.it; AMAT tel. 071/2072439, amatmarche.net; Call center dello spettacolo delle Marche 071/2133600.
Immagine tratta da Google
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overthedoors · 7 years ago
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Romaeuropa Festival | ColletivO CineticO | Benvenuto Umano
Romaeuropa Festival | ColletivO CineticO | Benvenuto Umano
ideazione, regia e coreografia di Francesca Pennini drammaturgia e operatore shiatsu Angelo Pedroni con Simone Arganini, Andrea Brunetto, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi coproduzione CollettivO CineticO, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Festival Città delle 100 Scale   21 Ottobre 2017. Teatro Vascello, Roma.   Fondato nel 2007 dalla coreografa e danzatrice…
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hypocrite056 · 13 years ago
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: :D 2|2 Monoscritture retiniche sull'oscenità dei denti - CollettivO CineticO
Concept, direction, action inside of the scene: Francesca Pennini
www.collettivocinetico.it
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sguardimora · 11 months ago
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𝗜 𝗖𝗢𝗥𝗣𝗜 𝗘 𝗟𝗘 𝗩𝗢𝗖𝗜 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗗𝗔𝗡𝗭𝗔 - 𝘴𝘦𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢 𝘦𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦
Corso di alta formazione per autori e autrici della scrittura corporea e delle performing arts
Lo studio della creazione coreografica autoriale si realizzerà soprattutto in percorsi curati e seguiti da maestri della scena performativa e coreutica contemporanea quali 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗼 𝗦𝗰𝗶𝗮𝗿𝗿𝗼𝗻𝗶, 𝗗𝗲𝘄𝗲𝘆 𝗗𝗲𝗹𝗹 / 𝗧𝗲𝗼𝗱𝗼𝗿𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝘂𝗰𝗰𝗶, 𝗔𝗴𝗮𝘁𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝘂𝗰𝗰𝗶, 𝗩𝗶𝘁𝗼 𝗠𝗮𝘁𝗲𝗿𝗮, 𝗗𝗲𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶𝗼 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝘂𝗰𝗰𝗶, 𝗖𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗢 𝗖𝗶𝗻𝗲𝘁𝗶𝗰𝗢 / 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗣𝗲𝗻𝗻𝗶𝗻𝗶, 𝗗𝗮𝗻𝗶𝗲𝗹𝗲 𝗡𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗼 e altri studiosi, studiose e docenti del linguaggio contemporaneo.
Hai tempo 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹 𝟮𝟱 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 per inviare la tua candidatura.
Per partecipare è necessario inviare una mail all’indirizzo 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲@𝗰𝗿𝗼𝗻𝗼𝗽𝗶𝗼𝘀.𝗶𝘁 contenente il modulo d’iscrizione scaricabile al sito www.cronopiosformazione.it e tutti i documenti richiesti.
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𝗖𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗙𝗼𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗼 𝗣𝗹𝘂𝘀 𝟮𝟬𝟮𝟭-𝟮𝟬𝟮𝟳 (𝘖𝘱𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘙𝘪𝘧. 𝘗𝘈 2023-20195/𝘙𝘌𝘙, 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘎𝘪𝘶𝘯𝘵𝘢 𝘙𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘯. 2096 𝘥𝘦𝘭 04/12/2023 𝘦 𝘤𝘰𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘳𝘪𝘴𝘰𝘳𝘴𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘍𝘚𝘌+ 2021-2027 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘙𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘌𝘮𝘪𝘭𝘪𝘢-𝘙𝘰𝘮𝘢𝘨𝘯𝘢)
Soggetti attuatori:
Cronopios Eventi, L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, Cantieri Danza, Corpoceleste/Alessandro Sciarroni, CodedUomo Choreography and Research/ Daniele Ninarello, CollettivO CineticO/ Francesca Pennini, Dewey Dell/Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera, Demetrio Castellucci
Partner promotori:
ATER Fondazione, ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione, Santarcangelo Festival dei Teatri, Associazione Culturale Festival Danza Urbana Bologna, Ravenna Teatro Soc. Coop, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, La Corte Ospitale - Teatro Herberia, Associazione Culturale masque teatro APS, Gender Bender International Festival / Cassero Lgbtqia+ Center, Attitudes spazio alle arti APS, ALCHEMICO TRE APS, Teatri di Vita
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sguardimora · 2 years ago
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Francesca Pennini | CollettivO CineticO per “(Crepuscolo)”
03 Agosto 2022 - 12 Agosto 2022
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[Immagine: Agnes Martin, Untitled #1, 2003]
è in corso la residenza di studio di Francesca Pennini | CollettivO CineticO
(Crepuscolo) {voce del verbo “crepuscolare”; 1’ coniugazione; modo indicativo; tempo presente; 1’ pers. sing.; transitivo attivo.}
Un ritiro per collezionare domande, per lasciarle fermentare, per lasciare il silenzio farsi tempo. Un impegno rigoroso all’inoperosità, sfida ritmica all’inerzia della fretta. Ora: raccogliere nuovo carburante per nuova rivoluzione.
Il silenzio non è l’assenza di qualcosa, ma la presenza di tutto.
Gordon Hempton
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sguardimora · 7 years ago
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Nella residenza #Benvenuto Umano
Inizia oggi e prosegue fino al 23 settembre la residenza creativa per la produzione del nuovo spettacolo di CollettivO CineticO.
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Benvenuto Umano è un progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora, Teatro Asioli di Correggio, SZENE Salzburg (Austria)
ideazione, regia, coreografia Francesca Pennini dramaturg e operatore Shiatsu Angelo Pedroni azione e creazione Simone Arganini, Andrea Brunetto, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi
coproduzione CollettivO CineticO, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Festival Città delle 100 Scale in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione, Progetto Corpi & Visioni – promosso da Comune di Correggio con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia-Romagna, Centrale Fies – art work space residenze Teatro Asioli (Progetto Corpi & Visioni), SZENE Salzburg, L’Arboreto – Teatro Dimora residenza stabile Teatro Comunale di Ferrara
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sguardimora · 7 years ago
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Nella residenza #Benvenuto Umano
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persinsala · 7 years ago
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La frontiera della danza / Nid Platform 2017
La frontiera della danza / Nid Platform 2017
La prima giornata della Nid Platform ha visto proficui scambi di conoscenze, l’apertura di stand dedicati al lavoro di varie Compagnie, anche non presenti nella rassegna, e diverse performance. (more…)
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sguardimora · 7 years ago
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Nella residenza #Benvenuto Umano 
In attesa delle immagini della prova aperta, ecco i primi scatti della serata di ieri sera. CollettivO CineticO introdotto da Paolo Brancalion ha incontrato il pubblico del Teatro Dimora curioso di scoprire qualcosa di più sull’intenso lavoro appena presentato #BenvenutoUmano.
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sguardimora · 7 years ago
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Nella residenza #Benvenuto Umano 
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