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#Floriana Secondi
staipa · 9 months
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/la-verita-in-faccia-not-all-men-but-all-women/?feed_id=1195&_unique_id=6582d52d18c83 %TITLE% Nell'ultimo periodo ho tralasciato un po' il tema informatico, che riprenderò a breve. Ho parlato di femminicidio e di violenza sulle donne. Tutto quello che ho scritto però non sarebbe completo se non un corredo di informazioni che diano un quadro della realtà. L'ho fatto volutamente, più volte ho ignorato il cosa sia la violenza sulle donne, uccisioni a parte, perché spesso su questo non c'è consenso quando il consenso è visto da parte di noi uomini. Non l'ho fatto perché citando esempi si finisce per deviare la discussione dal tema principale al dettaglio specifico. Si discute se un apprezzamento verbale sia o no violenza, se una toccatina di più o meno di dieci secondi valga come violenza o no, se la violenza sia uno stupro completo solo con lividi e liquidi sparsi o se non sia necessario arrivare a quel punto. Quello che raramente si fa è chiedere alle donne cosa percepiscano essere violenza. Perché sta tutta lì la questione. Violenza è una "Azione volontaria, esercitata da un soggetto su un altro, in modo da determinarlo ad agire contro la sua volontà.", se io non voglio mangiare una caramella e tu mi costringi a mangiarla stai facendo su di me una violenza. Anche se è per una caramella. Non c'è scampo. Perché non chiedere a chi ci accusa di violenza quale sia la sua volontà invece di limitarci a usare la nostra personale percezione? Se tutti ci approcciassimo in questo modo le cose cambierebbero e ci accorgeremmo che sì, non tutti gli uomini fanno violenza, ma praticamente tutte le donne almeno una volta l'hanno subita. Carolina Capria, sulla sua pagina Instagram @lhascrittounafemmina (https://short.staipa.it/gevxs) ha una raccolta oserei dire ciclopica di esempi, tutti provenienti dalla propria cerchia di followers, una raccolta ciclopica di "fatterelli" che a me personalmente ha fatto venire la pelle d'oca. Nelle immagini qui allegate ne metterò qualcuno, ma consiglio a chiunque di andare a leggersene altri. Sono lì nelle storie salvate, a partire da "YesAllWomen", a YAW2, YAW3, YAW4... e avanti così. Ci sono diverse centinaia di esempi. Credo che a un uomo questo possa dare una dimensione del fenomeno, e possa aiutarlo a rendersi conto che non sono tanto i numeri che contano, o i trend di crescita o decrescita. Ma il viversi sulla pelle situazioni di questo genere, che poi a ben pensarci forse abbiamo visto tutti una volta o l'altra. Come lo vivi però dipende sempre da che lato sei quando lo vedi accadere. Nel frattempo, anche oggi un'altra notizia di femminicidio: Vanessa Ballan, incinta, accoltellata a casa (https://short.staipa.it/gv9w6) Lista dei femminicidi in Italia nel 2023 (da https://femminicidioitalia.info/lista/2023, su Facebook @FemminicidioItalia.info aggiornato al 20/12/2023) Giulia Donato Martina Scialdone Oriana Brunelli Teresa Di Tondo Alina Cristina Cozac Yana Malayko Melina Marino Santa Castorina Iulia Astafieya Sharmin Sultana Maria Febronia Buttò Zenepe Uruci Sara Ruschi Brunetta Ridolfi Danjela Neza Jessica Malaj Giulia Tramontano Pierpaola Romano Maria Brigida Pesacane Floriana Floris Svetlana Ghenciu Margherita Ceschin Maria Michelle Causo Mariella Marino Angela Gioiello Sofia Castelli Celine Frei Matzohl Anna Scala Vera Schiopu Rossella Nappini Marisa Leo Maria Rosa Troisi Liliana Cojita Anna Elisa Fontana Klodiana Vefa Concetta Marruocco Annalisa D'Auria Etleva Kanolja Michele Faiers Dawn Giulia Cecchettin Meena Kumari Vincenza Angrisano Vanessa Ballan
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TECNOLOGIA LAMELLARE in 5 secondi👍🏻 Easy sfrutta il potere delle lamelle e senza tempi di posa: ✴️elimina il crespo ✴️scioglie i nodi ✴️rende più liscio il capello ✴️illumina ✴️dona un effetto seta Per un capello più sano ad azione immediata #lamella #lamellare #mir #miroriginal #bassanodelgrappa #piazzaterraglio #romanodezzelino #fellette #pove #marostica #rosa #sanzeno #sanzenonedegliezzelini (presso Floriana Parrucchieri) https://www.instagram.com/p/Ck3114gLEyU/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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telodogratis · 2 years
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Floriana Secondi: "Mia madre e mia nonna erano prostitute, mi dicevano di stare zitta"
Floriana Secondi: “Mia madre e mia nonna erano prostitute, mi dicevano di stare zitta”
La rivelazione a “Belve”. L’infanzia dell’ex gieffina segnata da violenze fisiche e psicologiche Del suo passato difficile Floriana Secondi ha parlato più volte. Un’infanzia segnata da sofferenze e violenza in famiglia, che per lei non è mai stato il porto sicuro che tutti i bambini dovrebbero avere. Ieri sera, per&ograve… Read MoreVipToday
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womanbride · 6 years
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Al via il concorso internazionale Miss Bellezza nel Mondo Cinecittà World – 9 dicembre 2018 ore 11.30 Si terrà Domenica 9 dicembre 2018 a Roma presso il…
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uominiedonneblog · 7 years
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Floriana Secondi e le difficoltà economiche.
Floriana Secondi e le difficoltà economiche.
La vita continua a metterla alla prova. Floriana Secondi, dopo l’abbandono da parte della madre, l’infanzia passata in orfanotrofio e le difficoltà di dover diventare grande da sola, adesso si ritrova a crescere suo figlio Domiziano senza l’aiuto di nessuno: la storia con Mirko Santini, padre del bimbo, è finita. La situazione appare critica per l’ex “coatta” del Grande fratello 3 che, ospite di…
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vigofficial-blog · 5 years
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#FlorianaSecondi ieri è stata ospite da #barbaradurso a #domenicalive, dove è tornata a parlare del suo presunto ex fidanzato, #DanielePompili, che qualche settimana fa aveva annunciato l’arrivo di un loro filmato hot sul social network OnlyFans. Il loro video intimo è stato immediatamente smentito dalla Secondi che, ospite a Live Non è la d’Urso, aveva duramente attaccato l’ex: “C’è questo soggetto schifoso, la persona più brutta che io abbia mai incontrato nella mia vita. Ci sono querele pesanti in corso, è giunta l’ora che io agisca. Quella con la mascherina nelle foto sono io, è vero. Quelle foto però sono state scattate 5 anni fa. Era un fotografo di Playboy che scattava per me e questa persona. – ha dichiarato Floriana Secondi – Dietro però c’è una storia di ricatti bruttissima. Ero ricattata sotto torchio, c’erano degli interessi in mezzo una roba che riguardava anche una casa e mio figlio." Poi ieri ha dichiarato: "Lui ha delle persone potenti dietro, ho perso un figlio di quattro mesi, un aborto: ha finto che fosse suo figlio. L’ho denunciato. Ricordati” – dice poi rivolgendosi all’ex – “Che racconto tutto, tutte le persone che hai dietro, chi hai dietro.. Mi vado a rovinare, rischio pure la vita non mi interessa. Hai persone molto importanti dietro”. Floriana ha poi chiesto alla d’Urso di non far replicare Daniele. Daniele Pompili ha replicato fra le pagine di BitchyF.it, attaccando Floriana Secondi: “Ci sono una serie di punti che non quadrano nell’intervista di oggi, dato che ha impedito a Barbara d’Urso di ospitarmi per una replica e ha addirittura chiesto che mi coprisse il volto quando ha mostrato le nostre foto. Perché la bloccava? Perché sapeva che stava dicendo una marea di ca**ate, lei sapeva di stare nel torto, per questo ha bloccato Barbara. Ha fatto di tutto per non far uscire fuori la mia replica. Floriana Secondi dovrà rispondere di calunnia perché ha detto che è in pericolo di vita perché io la ricatto e dietro di me ci sono persone importanti. Mi ha fatto passare davanti tutta Italia per un mafioso, una persona protetta. E appena Barbara ha tentato di dirle che ci sono delle prove della mia relazione con Floriana, lei ha sbottato https://www.instagram.com/p/B4tyXXYojcS/?igshid=161rwljfzrdec
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tmnotizie · 5 years
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Grande successo per la serata di apertura delle finali di Miss Reginetta d’Italia, organizzata da New Meta Event  e diretta da Alessio Forgetta a Chianciano Terme,  che ha visto la consegna delle prime tre fasce a Nicole Barbagallo 20 anni di Genova, Madalina Buga 19 anni, di Roma  e Consuelo Pace 17 anni, di Marsala, valide per l’accesso diretto all’attesa  finalissima di questa sera che sarà condotta della bellissima  Jo Squillo e andrà in onda sulle reti Mediaset.
Una serata di grade fascino che ha visto l’esilarante esibizione di Nino Formicola l’amato Gaspare di tante note trasmissioni televisive da “Drive in”, al reality che ha vinto “L’Isola dei famosi” a “La sai l’ultima” e tante altre.
“La bellezza è assoluta, poi ci sono i canoni di bellezza che sono relativi alla moda del periodo storico che si sta vivendo,- ha detto Nino Formicola –  un esempio di Miss di anni passati è Silvana Mangano, poteva piacere o non piacere, ma era bellissima e di fronte a lei una  Liz Taylor e tante altre scomparivano. Nel mondo dello spettacolo avere un bel fisico aiuta molto ma poi bisogna avere tutto  il resto, intelligenza formazione …– ha aggiunto  –  in Italia è più  complicato lavorare in questo settore, non viene riconosciuto come un vero lavoro”
Nino Formicola  tornerà in teatro da Ottobre, con Max Pisu nello spettacolo “La cena dei cretini” “In teatro c’è il vero auditel, li i numeri li fanno il parcheggio, il pagamento del biglietto e il fatto che lo spettatore  si sia divertito..” ha detto il comico sorridendo.
Presentate dalla brillante Sarah Elle, sul palcoscenico della suggestiva cittadina di Chianciano Terme, le 64 ragazze di età compresa tra  i 14 e 29 anni, selezionate  su oltre 3500 aspiranti Miss Reginetta d’Italia  nelle principali località turistiche della penisola.
Le giovani Miss sono state impegnate in questi giorni in prove di make up, incontri personalizzati con  la celebre psico grafologa della tv Mirka Cesari e la psicologa Alessandra Mosca di San Benedetto per verificare  attitudini e personalità, servizi fotografici  televisivi e  interviste nelle più belle location della cittadina turistica di Chianciano Terme in preparazione della finalissima. Tra loro verrà infatti incoronata la più bella del Reame, sarà  la bellissima  Alessia Antonetti 19 anni di Roma,  attuale Miss Reginetta in carica che ha vinto il titolo lo scorso anno, a consegnare l’ambita corona alla Miss più votata durante le finali.
Jo Squillo, direttamente dal Festival di Venezia, dove ha presentato il suo ultimo lavoro sul  sociale, contro la violenza sulle donne, con  Giusy Versace e Francesca Carollo  il docu-film “Donne in prigione si raccontano”, sarà la protagonista della finalissima di domani domenica 1 settembre alle ore 21 aperta al pubblico in Piazza Italia.
Una parata di personaggi  è attesa  sul bollente palcoscenico di Miss Reginetta, tra cui il grande comico  Max Cavallari dei Fichi d’India, la conduttrice Rai e modella Barbara Ovieni, il Maestro Vince Tempera,  la simpatica e verace  Floriana Secondi vincitrice del Grande Fratello,  il sexy wakeskater Giovanni Arrigoni di Temptation Island, Uomini e Donne e tanti altri .
Per la Regione Marche sono state selezionate, in questi mesi con la collaborazione con Radio Arancia Network e si contenderanno il titolo di Miss Reginetta d’Italia 2019: Luna Marchetti 20 anni di Fano, Sophia Marinelli 20 anni di Ascoli Piceno, Sara Gambini 17 anni  di Fermo, Valentina Lise 16 anni di Ancona e Giada Imperio 18 anni di Fabriano.
egin
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vladyhead · 6 years
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Floriana e la Morali svelano gli altarini di Simone Coccia #gf15 Floriana Secondi e Elena Morali entrano nella Casa del GF 15 per parlare con Simone Coccia. L'ex spogliarellista infatti ha un legame particolare con entrambe le ragazze, anche se al momento opportuno finge di non sapere chi siano.
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giuliocavalli · 7 years
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Caporalato agropontino: denunce e aggressioni nell'articolo di Marco Omizzolo
Caporalato agropontino: denunce e aggressioni nell'articolo di Marco Omizzolo Marco Omizzolo è una delle voci più preparate e autentiche sul fenomeno del caporalato. Questo suo articolo (scritto per Articolo21) è un quadro impietoso della situazione in provincia di Latina che ben racconta come il fenomeno dello sfruttamento non appartenga solo alla Puglia e, soprattutto, come l'emergenza non abbia bisogno di vittime per essere tale. In provincia di Latina per molti giornalisti, ricercatori e attivisti non è facile lavorare. È infatti usanza consolidata di alcuni politici denunciare chi studia e racconta le mafie, la corruzione, l’urbanistica e l’ambiente per ostacolarne il lavoro. Se poi si riprendono, descrivono e raccontano anche i luoghi e i personaggi che praticano lo sfruttamento lavorativo, il caporalato e la tratta internazionale, allora dalle denunce temerarie si passa facilmente alle aggressioni, intimidazioni e minacce. È accaduto, ancora una volta, solo qualche giorno fa. Il 5 settembre scorso, infatti, come faccio da anni, mi trovavo nelle campagne pontine a documentare, intervistare, raccogliere storie di vita di braccianti indiani per approfondire il tema dello sfruttamento lavorativo ad opera di alcuni imprenditori e caporali. Un lavoro affascinante e difficile, scomodo e spesso battistrada per individuare una serie di interessi criminali e metodi in sé mafiosi. Molte ricerche scientifiche e giornalistiche, italiane e straniere, ormai concordano nel riconoscere lo sfruttamento lavorativo, soprattutto quando associato ai migranti, insieme al caporalato e alla tratta internazionale, espressione di una criminalità più o meno dipendente dalla consorterie mafiose tradizionali. Con me questa volta si trovava una troupe della Bbc, network tra i più importanti al mondo composta da Rahul, giornalista peraltro di origine indiana, e dal suo operatore, e Floriana Bulfon, giornalista de L’Espresso che sul grave sfruttamento lavorativo dei lavoratori indiani ha già pubblicato importanti inchieste, lì in veste di interprete. Una combinazione di professionalità di livello internazionale e, grazie anche alle origini del giornalista della Bbc, che si è subito confrontata non solo con le testiminianze dei lavoratori da anni sfruttati da padroni italiani, caporali e trafficanti spesso loro connazionali, ma anche con le reazioni, minacce e intimidazioni di chi si ritiene legittimato a sfruttare e a non dar conto dei propri comportamenti. Giunti intorno alle 09.00 del mattino a ridosso di un campo agricolo, restando sulla strada pubblica e dunque senza invadere proprietà privata alcuna, Rahul e il suo operatore iniziano a riprendere un gruppo di lavoratori indiani chini sui campi. Nulla di particolare, nulla di ambiguo. Una telecamera a ripredere ciò che nelle campagne pontine tutti vedono ogni giorno. E poi un giornalista che racconta la giornata di un lavoratore indiano, descrive quelle condizioni, non esprime giudizi ma approfondisce, come deve, ciò che nei giorni precedenti aveva raccolto in termini di informazioni mediante interviste fatte agli stessi lavoratori come anche ad alcuni rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine. Tanto però è bastato per essere fermati subito da un ragazzo italiano, probabilmente il padrone del campo e datore di lavoro di quei lavoratori. Dovevamo, secondo lui, interrompere le riprese. In pochi secondi siamo stati raggiunti anche da un’auto dalla quale è scesa una donna che ha subito fotografato la nostra auto (presa a noleggio) e chiesto spiegazioni, peraltro prontamente fornite con tanto di esposizione dei documenti e tesserini da giornalista. La tesi era “voi non potete riprendere senza il nostro permesso, non potete fare domande, i lavoratori sono tutti in regola, dovetre andare subito via o vi denuncio….ora chiamo i carabinieri”. Intanto sono arrivate altre due auto che parcheggiano a poca distanza da noi dalle quali scendono due uomini. Capiamo che rischiamo di restare lì tutto il giorno e decidiamo di andare via evitando di cadere nelle provocazioni. Riprendiamo a girare per le campagne di Sabaudia e dopo soli dieci minuti veniamo fermati un’altra volta. In questo caso ad intimarci l’alt è la polizia municipale di Sabaudia. Accostiamo sul ciglio della strada. Alla nostra destra e sinistra solo campi pieni di lavoratori indiani piegati a raccogliere. Accanto a loro, in piedi, qualche italiano e altri indiani. I primi erano i “padroni” e i secondi i “caporali”. Ci sarebbe piaciuto intervistarli ma non è stato possibile per il prontissimo intervento della celere municipale. Bene, è dovere loro controllare e lo fanno con attenzione certosina. Ci chiedono i documenti. Ognuno presenta il proprio, compresi i tesserini da giornalisti. La telecamera intanto riprende i braccianti indiani piegati nei campi e i caporali che ridono. I controlli sono così accurati che non so se esserne lieto o demoralizzarmi. Il vigile annota tutto con scrupolosità: i nostri nomi, i numeri dei nostri documenti, il contratto di noleggio dell’auto, l’effettiva revisione della stessa, l’assicurazione e infine guarda se l’auto ha qualche problema. Alle sue domande rispondiamo con educazione mista ad ironia, forse per alleggerire la tensione. Intanto l’operatore, di origine egiziane e con una lunga esperienza internazionale, ci dice che neanche quando è stato in Egitto, Libia o in Siria gli era mai capitato di vivere una tale situazione. Ma è solo l’inizio. Il vigile ci comunica che tanta solerzia è dovuta al pericolo terrorismo. La sua attenzione è indispensabile perchè “è un periodo difficile e il pericolo di attentati può esserci ovunque”. Un po’ la cosa fa ridere, un po’ invece no. Intanto alla sua destra e sinistra i lavoratori indiani continuano a lavorare sotto padrone e caporale. Padrone e caporale che dovrebbero essere perseguiti, addirittura arrestati, stando alla recente nuova legge contro il caporalato (lex 199/2016). Loro invece restano lì, in piedi, a controllare il lavoro dei braccianti, a chiedere loro di fare più in fretta per una retribuzione oraria che non arriva ai 4 euro (nella migliore delle ipotesi) a fronte dei 9 lordi circa che la legge prevede. Non vengono rispettate le misure a tutela della loro salute. Lavorano anche 12 ore, con pause brevi. Il datore di lavoro in alcuni casi si fa chiamare padrone. Il caporale li insulta. Se un lavoratore indiano si infortuna viene allontanato o portato in prossimità di un Pronto Soccorso e poi abbandonato. Abbiamo decine di referti di aggressioni o malatti legate allo sfruttamento. Ma il vigile, giustamente, controlla la revisione della nostra auto e il contratto di noleggio quale strategia per contrastare il terrorismo internazionale. Il giornalista della Bbc ride, io un po’ meno. Finito ogni controllo, pensiamo di andare via. L’aria si è fatta pesante. In solo un’ora siamo stati avvicinati da vari datori di lavoro, presi in giro da caporali e padroni, controllati dalla polizia municipale. Ci pare abbastanza. Decidiamo di trovare una location adatta per farmi intervista. Suggerisco il Mof di Fondi, ossia uno dei maggiori mercati ortofrutticoli d’Europa. Già al centro delle cronache giudiziarie e giornalistiche d’Italia, il Mof è il luogo ideale in cui raccontare il rapporto tra mafie, sfruttamento lavorativo, tratta internazionale e caporalato. Proprio in  prossimità dell’entrata di quel Mercato si ritrovavano, come ho già avuto modo di scrivere per Articolo21, Gaetano Riina, fratello di Totò Riina, e Nicola Schiavone, figlio di Carmine Schiavone detto Sandokan, tra i fondatori del clan dei Casalesi. Le indagini portarono alla luce il sodalizio criminale tra i casalesi, i Mallardo e i corleonesi per la gestione di vari mercati ortofrutticoli dalla Sicilia a Fondi. I clan campani fungevano da service per trasporti e logistica mentre i mafiosi siciliani fornivano i prodotti agricoli con il beneplacido interessato della ‘ndrangheta. Camion che trasportavano ufficialmente la frutta e la verdura prodotta nelle campagne pontine dai braccianti nascondevano e trasportavano anche armi, droga e forse anche denaro frutto di rapine, estorsioni e traffici illeciti di varia natura. Prima di arrivare spiego la storia criminale del pontino che ho provato a ricostruire, almeno per una parte della sua genesi, con una mia recente pubblicazione (http://www.tempi-moderni.net/prodotto/la-quinta-mafia/). Gli racconto delle estorisioni, delle mancato scioglimento dell’amministrazione comunale di Fondi, della reazione della politica al potere, dei silenzi e dell’operato lodevole delle forze dell’ordine della magistratura. In auto c’è silenzio interrotto da qualche battuta per stemperare la tensione. Anche in questo caso arriviamo a ridosso dell’entrata del MOF. Restiamo però ancora sulla strada. Parcheggiamo e l’operatore, con Rahul, si posizione su un’aiuola. Si tratta di suolo pubblico. In lontananza si vede l’enorme scritta del MOF. Iniziamo l’intervista. La prima domanda riguarda il mio interesse per le agromafie e lo sfruttamento lavorativo e da qui arrivo all’uso indotto di sostanze dopanti da parte dei lavoratori indiani per reggere i ritmi imposti al lavoro e lo sfruttamento, tutto documentato  da un dossier (Doparsi per lavorare come schiavi) pubblicato da In Migrazione. Ancora una volta veniamo interrotti. Questa volta è la guardia giurata del Mof. Ci chiede le generalità e lo scopo del nostro lavoro. Siamo ovviamente collaborativi. Floriana è paziente. L’essere una giornalista di giudiziaria de L’Espresso e trattando il tema mafie e terrorismo da anni, riesce a gestire adeguatamente la situazione. La guardia giurata ci ricorda che per stare lì dobbiamo chiedere l’autorizzazione. Non importa se il suolo è pubblico e se siamo distanti dal Mof. Serve l’autorizzazione. Sembra di vivere in un film comico. Avendo saputo che si tratta della Bbc, la guardia chiama la direzione che gli intima di lasciarci lavorare. Sono evidentemente più astuti dei padroni agricoli pontini. Riprendiamo l’intervista ma dopo due minuti arriva un altro controllo. Si ferma un’utilitaria. Nessun logo sulla fiancata, nessun lampeggiante o titolo in evidenza. Scende un uomo sui 55 anni. Ci sorride e non interviene subito ma ci scatta con il cellulare alcune foto. Io mi fermo perchè avverto quella presenza come inquietante. Floriana gli si avvicina e torna a spiegare, per la quarta volta in due ore, che lei è un’interprete, che si tratta della Bbc (cosa che quest’uomo sapeva già), cosa stavamo facendo e perché eravamo lì. In questo caso la nostra percezione è diversa da quelle passate. Quell’uomo così gentile ferma subito Floriana e le dice che sa perfettamente che lei non è solo un’interprete ma una giornalista. Poi ci spiega, sempre sorridendo, che dobbiamo avere un’autorizzazione sia per stare su quell’aiuola sia per filmare ma che ci concede, bontà sua, di continuare. Floriana lo avverte che non stavamo facendo un servizio sulle mafie nel Mof e lui, astutamente, non risponde. Fotografa però ancora la nostra auto e mi scatta una foto da distanza abbastanza ravvicinata. Non ci dà spiegazioni sulle ragioni della sua presenza, sul suo ruolo e attività. Non è affatto arrogante. Ad alta voce, per farsi sentire distintamente da tutti, dice però di fare attenzione perché “potrebbero improvvisamente attivarsi gli annaffiatoi” e aggiunge che quello in cui eravamo è un posto pericoloso perché passano molti camion. Qualcuno, afferma, soprattutto quando è carico, potrebbe “perdere il controllo e venirci addosso” facendo una strage. Si preoccupa per noi. Floriana ed io restiamo per qualche secondo in silenzio. Continua affermando che quei camion hanno già perduto il controllo in passato salendo varie volte sull’aiuola dove ci trovavamo. Lo informiamo che staremo ancora solo due minuti e lui dalle foto passa al video. Ci riprende qualche secondo e va via, salvo nascondersi dietro una curva dalla quale poteva tenerci d’occhio. Finisco l’intervista parlando di sfruttamento, doping, mafia, di tratta internazionale, caporalato e del bisogno che abbiamo di giustizia e diritti. L’entrata del Mof è alle mie spalle. Alla nostra destra, lontano qualche centinaio di metri, quell’ometto basso e sorridente che si preoccupava della nostra salute. La minaccia io e Floriana l’abbiamo capita benissimo. Stare attenti e soprattuto stare lontanti, dal Mof, da certi temi, da certi campi. Torniamo a Sabaudia per continuare il nostro lavoro, ben sapendo che esistono interessi e luoghi che non devono essere ripresi ma che proprio per questo, ne siamo convinti, meritano di essere descritti, indagati, studiati. La sensazione che si vive è di pressione e ostacolo costante al nostro lavoro da parte di chi sfrutta, di criminali vari, di alcune istituzioni che sembrano refrattarie a qualunque impegno volto a ristabilire legalità e giustizia, di personaggi non meno precisati che si sentono così forti da minacciare direttamente un giornalista della Bbc, il suo operatore, una giornalista de L’Espresso e il sottoscritto. Si ha la certezza che lavorare nel Pontino raccontando le storie degli ultimi, degli sfruttati, dei migranti obbligati ad abbassare la testa dinanzi al padrone di turno, procura problemi e intimidazioni. La Bbc ha capito bene come stanno le cose e ad ottobre manderà in onda il servizio a livello mondiale e da Londra a New York, da Calcutta a Roma, tutti vedranno e sapranno. Non c’è stato dunque bisogno di usare troppe parole. È bastato fargli vivere l’esperienza diretta di chi prova a raccontare puntando il dito, l’obiettivo e la penna negli angoli bui di questa provincia dove poco si vede e meno si sa. Poi arrivano padroni, caporali, vigili, guardie giurate e anonimi personaggi sorridenti a domandarti chi sei, cosa fai e soprattutto a raccomandarsi di stare attento alla salute che qui ci vuole poco a farsi male. Intanto tutto intorno braccianti, indiani e spesso anche italiani, si spezzano la schiena per pochi euro al giorno, i caporali comandano, i padroni ordinano e fanno i soldi e i padrini fanno politica e filmini con il cellulare. Ma le cose prima o poi cambiano ed è per questo che continueremo ad analizzare, raccontare e descrivere decidendo ogni giorno da che parte stare e contro chi combattere.
Marco Omizzolo è una delle voci più preparate e autentiche sul fenomeno del caporalato. Questo suo articolo (scritto per Articolo21) è un quadro impietoso della situazione in provincia di Latina che ben racconta come il fenomeno dello sfruttamento non appartenga solo alla Puglia e, soprattutto, come l’emergenza non abbia bisogno di vittime per essere tale.   In provincia di Latina per molti…
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vigofficial-blog · 5 years
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Floriana Secondi ieri è stata ospite da Barbara d’Urso a Domenica Live dove è tornata a parlare del suo presunto ex fidanzato, Daniele Pompili, che qualche settimana fa aveva annunciato l’arrivo di un loro filmato piccante sul social network OnlyFans. Il loro video intimo è stato immediatamente smentito dalla Secondi che, ospite a Live Non è la d’Urso, ha duramente attaccato l’ex: https://www.instagram.com/p/B4txXr_odFj/?igshid=3x5v7zm4j6cy
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alt-gegia-blog · 10 years
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wdonnait · 10 years
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Rissa tra le ex gieffine Floriana Secondi, Veronica Ciardi e la Gorio
Nuovo post pubblicato su http://www.wdonna.it/rissa-tra-le-ex-gieffine-floriana-secondi-veronica-ciardi-e-la-gorio/49584?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=49584
Rissa tra le ex gieffine Floriana Secondi, Veronica Ciardi e la Gorio
E’ successo a Roma . Le protagoniste sono Floriana Secondi, Veronica Ciardi e la Gorio Sembrava una tranquilla cena ma non è stato così perchè la serata si è trasformata in un putiferio e scoppia la lite fra Floriana Secondi, vincitrice del GF, e la produttrice trans Manila Gorio.
Il tutto è stato documentato dalle foto di “Novella2000”, in edicola giovedì. Presente all’alterco anche un’altra ex gieffina, Veronica Ciardi: «Abbiano litigato – ha spiegato Floriana alla rivista – perché vedendo la puntata pilota del reality “Il fidanzato ideale”, mi ero accorta che i miei interventi erano stati tagliati��.
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alt-gegia-blog · 10 years
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