Tumgik
#Fiordy Studio
aefward · 10 months
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danzameccanica · 9 years
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Panzerfaust è il seguito naturale di Transilvanian Hunger, quando i Darkthrone erano a malapena dall’essere una one-man-band e, dopo alcuni cazzi personali, Ted torna stabilmente insieme a Gylve a sigillare il loro patto di sangue, mai (e mai più di questo momento storico) così diabolico e misantropo. Dopo gli infamous statements che li vide separarsi dalla Peaceville ora il nostro duo è ospite in casa Moonfog; una label più intima ma che fornisce un ottimo studio di registrazione che regala ai Darkthrone dei suoni ancora amatissimi dai fan e dalla band.
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La prova vocale di Nocturno Culto è barbarica e graffiante come non mai e le tracce hanno un bagaglio di songwriting che si proviene direttamente da quel periodo 94-95. La title track è un ideale proseguimento di Transilvanian Huger, nella sua velocità e feralità; nella sua evocativa. La stessa atmosfera si può ascoltare nel primo riff di "Hans Siste Vinter", con il blast-beat diretto e senza fronzoli. A metà brano c’è addirittura spazio per dei riff di tradizione NWOBHM ma in una nera veste black metal. "Triumphant Gleam" è un mix di primissimi Celtic Frost (da sempre la band preferita di Fenriz, la ragione per cui iniziò a suonare la batteria) di thrash e di d-beat, con i classici richiami ai primi tre Bathory. Quando i Darkthrone creano questi monoliti malinconici ma veloci si rifanno sempre alla tradizione Bathory e Burzum e Fenriz ha ringraziato Varg Vikernes per aver creato questo modo unico di comporre, e di essere la mano che ha passato il testimone da Quorthon alle generazioni successive. "Quintessence" è il lato più epico e viking di Panzerfaust, un brano magnifico e gigantesco scritto da Vikernes per i Darkthrone, che per l’occasione sporgono il capo verso i Bathory del 1989-90. Fenriz dice di averci messo le influenze degli Steely Dan o, più in generale, del folk rock anni ’70 ma chissà se è una sua voglia di storicizzare ogni singolo riff della propria carriera. "Quintessence" è un brano che ti colpisce per la sua grandezza e violenza; che esiste perché esiste la sua versione gemella nel disco degli Storm; per completare filologicamente il quadro musicale bisogna anche dire che Fenriz stava rilasciando Høstmørke dei suoi Isengard, sempre per Moonfog, le quali sonorità sono molto simili a Panzerfaust. La magnificenza di questo album, collegato a doppia mandata con gli artisti sopracitati e le rispettive correnti si completa con la finale "Sno og Granskog", un brano folk strumentale suonato col corno che si riallaccia alle prime release di Isengard e dove si può cogliere ancora di più quel filone nazionalromantico che di solito dipingeva i fiordi e i villaggi nell’Ottocento. Se gli Storm suonano “nationalromantik musik” si può dire la stessa cosa per Panzerfaust ma in una chiave decisamente più violenta.
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gaetaniu · 2 years
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Sull’antico Marte i ghiacciai scorrevano, ma molto lentamente
Sull’antico Marte i ghiacciai scorrevano, ma molto lentamente
Secondo un nuovo studio pubblicato su Geophysical Research Letters, a causa delle condizioni uniche di Marte, i suoi antichi ghiacciai scorrevano probabilmente molto lentamente. Sul Pianeta Rosso esiste oggi una serie di caratteristiche del ghiaccio. Il peso e il movimento dei ghiacciai hanno scavato valli e fiordi caratteristici sulla superficie terrestre. Poiché su Marte non ci sono paesaggi…
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giancarlonicoli · 3 years
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23 apr 2021 16:10
“GIAN MARIA VOLONTÉ? UN MOSTRO-MOSTRO CHE HO AMATO TANTO E MI HA TRADITA COME UN PAZZO” – CARLA GRAVINA APRE LO SCRIGNO DEI DOLORI: “UNA SERA ERO AL RISTORANTE CON GLI AMICI E LUI, CHE MI AVEVA DETTO CHE SAREBBE ANDATO AL SINDACATO ATTORI, ERA LÌ CON MIREILLE DARC, OCCHI DEGLI OCCHI. MI SONO VENDICATA: MI SONO AVVICINATA A PASSI LENTI COME NEL FAR WEST, HO PRESO FRA LE NOCCHE LA GUANCIA DELLA FANCIULLA E…” - VIDEO
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Maria Laura Giovagnini per "www.iodonna.it"
«La segretaria? Manco morta! Che noia: non dice niente, non c’è da approfondire. Il fantasma, invece… Se gli dai un po’ più di spazio, diventa un bel personaggio». Così, grazie al caratterino di Carla Gravina e alla flessibilità del regista Daniele D’Anza, nasceva Il segno del comando, lo sceneggiato cult che – tra giallo ed esoterismo – nel maggio 1971 tenne 15 milioni di italiani incollati alla tv. «Gli abiti curiosi, non banali, me li portai io: mi vestivo in quel modo» racconta – a 50 anni di distanza – l’attrice, al telefono dalla sua casa romana con vista su Castel Sant’Angelo.
Vennero poi altri successi, da Alfredo, Alfredo a Madame Bovary al premio a Cannes nel 1980 per La terrazza e a quello al Festival di Montreal nel 1993 per Il lungo silenzio. Titolo profetico: da allora ha fatto perdere le tracce. Praticando L’arte di scomparire ben prima che il filosofo Pierre Zaoui scrivesse il saggio con questo titolo, sulla discrezione come gesto rivoluzionario, come forma di resistenza – morale e politica – nella “società dell’apparenza”.
Regalo di compleanno 
Perché prese la decisione?
Ero reduce dalla tournée di La morte e la fanciulla, stanca e stressata al punto che mi suggerirono di sottopormi alla cura del sonno. Nessuna collega aveva voluto lavorare con Giancarlo Sbragia, già malato grave: temevano di perdere il cachet all’improvviso… Allora avevo accettato io: mi faceva orrore mollarlo così. E, comunque, ero stufa del teatro, una vita troppo faticosa.
Un compromesso no? Un film, una serie ogni tanto…
O il taglio è drastico o non riesci, in qualche modo ti reimbrigliano. Ho subito iniziato il giro del mondo: ho fantasia, per fortuna! Sono partita da sola e sono andata in Tunisia e in Marocco: a Tangeri e ad Asilah, il paese degli artisti. E non mi sono più fermata, con l’approccio della viaggiatrice, non della turista. Mi manca Capo Nord, però potrei ancora vederlo, ho trovato il modo per una della mia età (ho quasi 80 anni io, eh, li compio ad agosto!): con il postale dei fiordi. Ti fermi in ogni porto e se desideri scendere scendi, altrimenti stai lì.
Un fantastico auto-regalo di compleanno!
Se trovassi l’energia, sarebbe un’idea… Ho sempre avuto voglia di vedere il mondo,avendo iniziato a lavorare giovanissima.
“Mio padre colonnello”
Veniva dall’Accademia?
Io? Sono stata presa dalla strada! Letteralmente. Alberto Lattuada mi ha notata all’uscita di scuola per Guendalina: frequentavo la terza media, ero appena arrivata a Roma da Gemona, in Friuli, non sapevo niente di film. Finite le lezioni, un’amica mi chiede di fermarmi un attimo. Nel frattempo, questo signore scende dall’auto e si presenta: «Sono un regista, vorrei proporle un provino». Divento rossa come un peperone e gli rispondo: «Può chiamare mio padre». Dopo due giorni, sento papà al telefono: «Chi? Lattuada?». Lo conosceva, seguiva il cinema e il teatro. E, incredibilmente, me lo ha permesso: è stato bravo, devo ammettere. Lui, un colonnello severissimo! Se non avessi indugiato quei cinque minuti con la mia amica, sarei finita a fare… Boh, non lo so! Di sicuro, non l’attrice.
Nessuna vocazione?
Per carità, no! Ero così timida che non riuscivo neppure a comprare il pane, diventavo viola, dovevo pregare prima… Poi, l’incredibile: davanti alla macchina da presa sono diventata disinvolta, ho parlato persino in friulano, dialetto che quasi non conosco. Strano, eh? Come fosse una cosa predestinata, va’ a sapere! E lo stesso al secondo provino (per Amore e chiacchiere, che le è valso il premio al Festival di Locarno 1958, ndr): quando sono entrata nello studio di Alessandro Blasetti, lui mi ha strizzato l’occhio, e io… gli ho strizzato l’occhio! Una come me, che aspettava che fossero tutti in classe per farsi coraggio ed entrare!
A scuola ci è tornata?
Mi sono iscritta a Economia domestica. Dopo tanto tempo scoprii che mio padre era andato a chiedere un consiglio sull’opportunità del provino alla professoressa di Lettere. E chi era la professoressa? La moglie di Ettore Scola (ride)! Era proprio scritto che dovessi fare l’attrice, e che dovessi incontrare – attraverso questo mestiere – il mostro.
Amore e tradimenti
Il mostro?
Gian Maria (Gian Maria Volonté, ndr). Un mostro-mostro, che ho amato tanto! Ho ancora qua davanti la foto del primo sguardo… Eravamo a Verona nel 1960, due pischelli che – durante le prove di Romeo e Giulietta – si stanno fissando. Ci siamo tanto amati, tanto detestati, tutto: però abbiamo messo al mondo una bella figlia e ora ho un bel nipote, che magari mi renderà bisnonna. Qui di fronte ho un’altra immagine…
Quale?
Sul palco a Vienna (ci applaudirono per 45 minuti!) dopo Le baruffe chiozzotte di Giorgio Strehler. Un incontro fondamentale, un maestro. Io… Insomma, gli piacevo e lui mi piaceva, ma stavo con Gian Maria e figurati se lo tradivo, sono corretta. Corretta e scema: mi ha tradito come un pazzo! E non mi ha neppure aiutato a mantenere la bambina.
Possibile?
Quando gliel’ho chiesto, mi ha ribattuto: «No». «”No” non è una risposta. Non importa: ce la farò». E ce l’ho fatta. Avrei dovuto svergognarlo: «Guardate il compagno Volonté, non si preoccupa della figlia…». In realtà, ce l’aveva con me perché non sono voluta tornare con lui.
Ha opposto il gran rifiuto?
E certo, cavolo! Una sera mi avverte: vado alla S.A.I., il sindacato attori. Ok, allora io esco con gli amici. Siamo al ristorante, una lunga tavolata, e a un certo punto uno mi avverte: «Carla, non ti voltare: nell’altra sala c’è Gian Maria». Mi giro, ovvio: era lì con Mireille Darc. Mano nella mano, occhi negli occhi.
Che colpo.
Ah, ma mi sono vendicata! Quando si sono alzati per uscire – tutti cipcip cipcip – li ho raggiunti fuori, erano davanti alla macchina (mia, peraltro) e si stavano baciando. Pensate al mio cuore! Però in questi casi divento di una freddezza pazzesca: ho fatto il nostro fischio (io e Gian Maria avevamo questo “segnale”). Non dimenticherò mai la faccia di lui quando mi ha visto!
Mi sono avvicinata a passi lenti come nel Far West (so diventare sparviera!), ho preso fra le nocche la guancia della fanciulla e l’ho girata come faceva mio padre con me: «Carina, la ragazza…».
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freedomtripitaly · 5 years
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Se siete appena tornati al lavoro ma non vedete già l’ora di partire, le offerte per i saldi invernali Norwegian Air vi tenteranno di sicuro. Mano alle agende, dunque, perché per voi viaggiatori ci sono centinaia di voli a prezzi incredibili. Dal 20 gennaio al 24 ottobre 2020, infatti, la compagnia aerea vi permette di prenotare un volo verso le migliori destinazioni europee ma anche in America a prezzi che raggiungono appena i 200 euro. Che ne dite quindi di organizzare da già ora le vostre prossime vacanze, un week end di divertimento con gli amici e (perché no?) anche il vostro viaggio di matrimonio? I prezzi più interessanti riguardano di certo le rotte americane. Lasciatevi tentare da un volo verso New York, per scoprire la Grande Mela e i suoi quartieri. Se non ci siete mai stati e volete puntare sulle attrazioni principali, come la Statua della Libertà, ben venga ma non dimenticatevi qualche meta inusuale come il mercatino delle pulci a Hell’s Kitchen o scoprire le vie della street art, verso Brooklyn. Cosa ne pensate invece di una rotta verso Los Angeles? Dopo le tappe obbligate alla Universal Studios o Disneyland Los Angeles andate a scoprire Venice, quartiere bohemien e zona d’artisti, e lasciatevi conquistare dal Getty Center e Getty Museum per una giornata all’insegna dell’arte. Non lasciatevi poi sfuggire un volo a Denver, vivissima capitale del Colorado circondata dalle montagne rocciose e ricca di attrazioni, paesaggi stupendi e una cultura anche birraria di tutto rispetto (lo sapete che sono grandissimi produttori di Pale Ale?). Questa può essere l’occasione giusta anche per scoprire Boston che, con i suoi grattacieli dai mattoni rossi e il suo stile a tratti un po’ retrò, è considerata la città più inglese tra le città americane. O ancora Chicago, la metropoli dei grattacieli affacciata sul Lago Michigan, e San Francisco con il suo Golden Gate Bridge e i suoi quartieri caratteristici come il Fisherman’s Wharf, con le barche dei pescatori e ristoranti di pesce. E se avete in mente qualche fuga romantica o volete festeggiare un avvenimento importante, questo è il momento giusto. Che ne dite di raggiungere una meta europea come Bergen? Città dei fiordi norvegesi, questo è il luogo giusto per assaporare la meraviglia della natura e luogo romanticissimo, ottima soluzione per una vacanza a due. Tra i voli in offerta, meta ambita tutto l’anno in Norvegia, troviamo anche Oslo, città verde e rispettosa dell’ambiente, divisa tra musei, castelli, parchi e architetture moderne. Vi immaginate già dentro un castello antico? Nel caso tenete presente che in certi periodi dell’anno queste strutture diventano anche sede di concerti: bello, no? Le offerte voli Norwegian proseguono poi verso Copenaghen, in Danimarca, fantastica capitale ricca di storia e cultura. La conoscerete già per la statua della Sirenetta e le favole di Andersen ma la città nasconde anche altri tesori, come i coloratissimi quartieri di Østerbro e Nyboder (già visto nel film ‘The Danish Girl). E cosa ne dite di approfittare delle offerte Norwegian per Stoccolma? Dal fascino suggestivo, diviso tra una città antica, di mura medievali e una città nuova, internazionale e aperta alle contaminazioni, questa è meta perfetta anche se amate l’arte contemporanea. I suoi musei, infatti, racchiudono opere di Munch, Picasso, Matisse, Warhol (sono per citarne alcuni). E se vi piace viaggiare lenti, che ne dite di salire sul Blå Tåget, l’antico treno blu che vi scorterà fino alla capitale? Un viaggio affascinante da scoprire dal finestrino. Bergen, Norvegia https://ift.tt/37R44tH Norwegian, saldi di gennaio: si prenota ora per volare fino a ottobre Se siete appena tornati al lavoro ma non vedete già l’ora di partire, le offerte per i saldi invernali Norwegian Air vi tenteranno di sicuro. Mano alle agende, dunque, perché per voi viaggiatori ci sono centinaia di voli a prezzi incredibili. Dal 20 gennaio al 24 ottobre 2020, infatti, la compagnia aerea vi permette di prenotare un volo verso le migliori destinazioni europee ma anche in America a prezzi che raggiungono appena i 200 euro. Che ne dite quindi di organizzare da già ora le vostre prossime vacanze, un week end di divertimento con gli amici e (perché no?) anche il vostro viaggio di matrimonio? I prezzi più interessanti riguardano di certo le rotte americane. Lasciatevi tentare da un volo verso New York, per scoprire la Grande Mela e i suoi quartieri. Se non ci siete mai stati e volete puntare sulle attrazioni principali, come la Statua della Libertà, ben venga ma non dimenticatevi qualche meta inusuale come il mercatino delle pulci a Hell’s Kitchen o scoprire le vie della street art, verso Brooklyn. Cosa ne pensate invece di una rotta verso Los Angeles? Dopo le tappe obbligate alla Universal Studios o Disneyland Los Angeles andate a scoprire Venice, quartiere bohemien e zona d’artisti, e lasciatevi conquistare dal Getty Center e Getty Museum per una giornata all’insegna dell’arte. Non lasciatevi poi sfuggire un volo a Denver, vivissima capitale del Colorado circondata dalle montagne rocciose e ricca di attrazioni, paesaggi stupendi e una cultura anche birraria di tutto rispetto (lo sapete che sono grandissimi produttori di Pale Ale?). Questa può essere l’occasione giusta anche per scoprire Boston che, con i suoi grattacieli dai mattoni rossi e il suo stile a tratti un po’ retrò, è considerata la città più inglese tra le città americane. O ancora Chicago, la metropoli dei grattacieli affacciata sul Lago Michigan, e San Francisco con il suo Golden Gate Bridge e i suoi quartieri caratteristici come il Fisherman’s Wharf, con le barche dei pescatori e ristoranti di pesce. E se avete in mente qualche fuga romantica o volete festeggiare un avvenimento importante, questo è il momento giusto. Che ne dite di raggiungere una meta europea come Bergen? Città dei fiordi norvegesi, questo è il luogo giusto per assaporare la meraviglia della natura e luogo romanticissimo, ottima soluzione per una vacanza a due. Tra i voli in offerta, meta ambita tutto l’anno in Norvegia, troviamo anche Oslo, città verde e rispettosa dell’ambiente, divisa tra musei, castelli, parchi e architetture moderne. Vi immaginate già dentro un castello antico? Nel caso tenete presente che in certi periodi dell’anno queste strutture diventano anche sede di concerti: bello, no? Le offerte voli Norwegian proseguono poi verso Copenaghen, in Danimarca, fantastica capitale ricca di storia e cultura. La conoscerete già per la statua della Sirenetta e le favole di Andersen ma la città nasconde anche altri tesori, come i coloratissimi quartieri di Østerbro e Nyboder (già visto nel film ‘The Danish Girl). E cosa ne dite di approfittare delle offerte Norwegian per Stoccolma? Dal fascino suggestivo, diviso tra una città antica, di mura medievali e una città nuova, internazionale e aperta alle contaminazioni, questa è meta perfetta anche se amate l’arte contemporanea. I suoi musei, infatti, racchiudono opere di Munch, Picasso, Matisse, Warhol (sono per citarne alcuni). E se vi piace viaggiare lenti, che ne dite di salire sul Blå Tåget, l’antico treno blu che vi scorterà fino alla capitale? Un viaggio affascinante da scoprire dal finestrino. Bergen, Norvegia Le vacanze non finiscono mai! Grazie ai saldi gennaio 2020 di Norwegian Air potete ricominciare a programmare tutte le vostre vacanze. Le offerte? Sono valide fino a ottobre.
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narwana-games · 5 years
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Poszukując zaginionej siostry - Draugen
Fiordy nieodłącznie kojarzą mi się z Norwegią, którą chciałabym kiedyś zwiedzić. Wiem, że występują one również w innych północnych krajach, jednak to Norwegia jest prawdziwym ich królestwem. Gdy myślę o miasteczkach położonych nad wodą, między dwoma potężnymi i stromymi wybrzeżami, niemal czuję na swojej skórze chłód, a we włosach delikatny wiatr.
Od teraz, myśląc o fiordach, prawdopodobnie już zawsze z tyłu głowy będę mieć Draugen - piękną grę przygodową, na jaką czekałam z niecierpliwością przez niemal rok. Czy jednak urok strony wizualnej poszedł w parze z historią wywołującą dreszcz emocji?
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Draugen?
Draugen wpadło mi w oko od razu. Z dwóch względów. Pierwszy wyda się chyba oczywisty , jako że w poprzednim akapicie wyraziłam fascynację Norwegią. I tak, gry z akcją osadzoną w północnej części świata zawsze będę darzyć ogromnym sentymentem, dla przykładu Hellblade: Senua's Sacrifice bądź The Long Dark. Drugi powód jest równie istotny. Za produkcję Draugen odpowiada norweskie studio Red Thread Games, czyli twórcy jednej z moich ulubionych gier - Dreamfall Chapters. Mając na uwadze wysoki poziom tego tytułu i poświęcenie na niego 55 godzin w dwóch pełnych przejściach, z miejsca stwierdziłam, iż Draugen może zapewnić równie fascynującą rozgrywkę, choć tematyka jest zgoła inna.
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Jeżeli słowo "draugen" wydaje wam się znajome, to ma prawo, jako że w języku norweskiem pojęcia "draug" oraz właśnie "draugen" oznaczają postać wyjętą z mitologii nordyckiej. Pojęcie to z kolei wywodzi się od nordyckiego wyrazu "draugr", czyli ducha osoby zmarłej. Natomiast draug to duch rybaka, który według legend zginął na morzu, a jego ciało na wieki porwały głębiny. Podobno zwiastował śmierć i ukazywał się niektórym ludziom. Bądź co bądź, jest to istota silnie związana z żywiołem wody. Jednakże jestem daleka od powiedzenia, iż motyw drauga jest ukazany w grze jako arcyważny. Nosi raczej znamiona symboliki, ale nawet ta symbolika wkracza w drogę domysłów oraz interpretacji.
W Graavik nie powita cię żywa dusza
Rok 1923. U wybrzeża miasteczka Graavik pojawia się łódź, a na niej amerykański podróżnik Edward Charles Harden i jego nastoletnia podopieczna Alice (pieszczotliwie nazywana Lissie). Celem Edwarda jest odnalezienie ukochanej siostry, z którą mężczyzna rozminął się lata temu i bardzo tego żałował. Nie wiadomo, co Elizabeth - jej imię w skróconej formie pojawia się w Draugen wielokrotnie - miałaby robić w maleńkiej norweskiej wiosce. Być może pragnęła spokojniejszego życia z dala od zgiełku amerykańskich miast, być może powodem opuszczenia Stanów Zjednoczonych była miłość. Sam Edward nie doprecyzowuje, dlaczego tak rozpaczliwie potrzebuje skontaktować się z Betty. Musi i już. Jego wysiłki niespecjalnie podobają się Lissie. Bohaterka ta, żywe srebro, na początku wspiera swojego mentora, później coraz częściej go przedrzeźnia, aż wreszcie daje jasno do zrozumienia, że bardziej niż los Betty interesuje ją to, co stało się z mieszkańcami Graavik.
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O uwagę odbiorcy walczą dwa główne wątki: poszukiwanie Elizabeth oraz tajemnica kryjąca się za zniknięciem ludności Graavik. Strzępy dramatycznej historii tych prostych ludzi odnajduje się w różnych listach, notatkach i na zdjęciach, natomiast centrum wydarzeń zdaje się skupiać wokół dziewczynki o imieniu Ruth. Odnalazła ona skarbiec sprzed wielu setek lat, uwierzyła w jego klątwę, a później coś strasznego zaczęło się dziać. Dochodzą do tego sąsiedzkie waśnie, strach i wiara w fatum oraz wzajemne obwinianie się o osobiste tragedie. Edward woli śledzić tropy prowadzące do Betty, zaś myśli Alice krążą wokół Ruth. Posiadamy fundament do zbudowania naprawdę solidnej fabuły, co pozwala nie przejmować się tym, jak potoczą się obie historie. Do czasu.
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Odnoszę wrażenie, że na pewnym etapie produkcji Draugen twórcy bezradnie rozłożyli ręce i orzekli, iż nie wiedzą, jak rozwinąć, a następnie wytłumaczyć podjęte wątki. Nie wszystkie rozwiązania mi się spodobały, czy raczej nie do wszystkich zostałam odpowiednio przekonana przez Red Thread Games. Zwroty akcji wystąpiły, owszem, ale spotykały się z moim lekkim rozczarowaniem. Z kolei słabiutki punkt kulminacyjny mógł ukoić jedynie krajobraz fiordu. Życzyłam sobie dopisać Draugen do listy ulubionych gier krótkometrażowych, niestety tak się nie wydarzy przez podziurawioną w wielu punktach historię. Oczywiście jest ona do przełknięcia, ale - w mojej skromnej opinii - ten tytuł zasługiwał na znacznie więcej.
O fiordach pragnę śnić
Opuszczona wioska jest malutka. Kościół, brama prowadząca do kopalni, parę domostw, sklep i przystań. Można by stwierdzić, że twórcy gry poszli po linii najmniejszego oporu i wybrali wygodę, bo musieli zaprojektować tylko dwie postacie i mapę, która nie należy do atrakcyjnych, jeśli chodzi o eksplorację. Natomiast te tereny, skrawki norweskiego bogactwa, niewątpliwie potrafią zachwycić swoją malowniczością. Chociaż widoków jest mało, to każdego dnia pobytu Edwarda i Lissie zmienia się pogoda, a przy tym paleta barw, co obserwuje się z niemałym podziwem. Draugen dostarcza rozkoszy oczom, wtopiona w wizualną stronę muzyka pieści uszy, a udana głosowa gra aktorska dopełnia klimatu określonego jako Fjord Noir. Tym bohaterom się ufa, wierzy się w ich naturalność, a zwłaszcza Lissie, którą szybko można pokochać za dziecięcą prostolinijność połączoną ze zdroworozsądkowym podejściem do pewnych spraw.
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W Draugen jest kilka smaczków i parę niewypałów. Mocną stroną jest odkrywanie sekretów Graavik i możliwość układania historii poprzez wybór odpowiednich opcji. Pogawędki z Alice rzeczywiście są swobodne i momentami dodają otuchy, lecz twórcy popłynęli, obiecując, że Lissie będzie różnić się od spotykanych dotąd postaci towarzyszących głównym bohaterom. Owszem, robi fikołki, wskakuje na drzewa i nie chodzi krok w krok za Edwardem, ale i tak pozostaje jego cieniem i w niektórych ujęciach pojawia się przy nim nienormalnie szybko. Animacje jej ruchów też nie są najwyższych lotów i zdarzają się szarpnięcia tekstur. Do zalet z pewnością zaliczę jeszcze punkty widokowe, skąd Edward może tworzyć w swoim notatniku szkice, a także rozmycie tła występujące podczas zbliżeń widoku.
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Nie żałuję pieniędzy wydanych na Draugen, mimo że gra jest krótka i nie usatysfakcjonowała mnie. Myślę, że przy odrobinie dodatkowego wysiłku twórców, dodaniu kilku, kilkunastu odpowiednich kwestii dialogowych, historia stałaby się bardziej klarowna i sensowna. Tymczasem, po rewelacyjnym rozpoczęciu fabuły, pozostają domysły i pytania. Może ktoś kiedyś na nie odpowie...
Do następnego!
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pangeanews · 5 years
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Per capire T. E. Lawrence bisogna leggere i “Dispacci segreti”. Vita contraddittoria di un uomo misterioso
Le sacre rappresentazioni avvengono sui palchi e nei libri. Quando sciaguratamente frequentavo l’università e una scuola stile Hogwarts (cioè che parlava di cose che non esistono) ho avuto l’onere di veder sfilare un politico siciliano, ex magistrato. La mia scuola era un palco tutto politically correct e americanismo a spruzzo. Mi ricordo che venne anche la soldatessa Boldrini, poveretta. Questo politico siciliano era ritenuto un imbecille da Falcone. Borsellino invece, da vecchio capo del FUAN palermitano, vedeva nell’ex magistrato un comunista. Nel corso di quella sacra rappresentazione sentii una delle solite filosofie della storia. Quando invece la storia è azione e, quindi, si spiega da sola. 
*
Parentesi siciliana. Sellerio ha pubblicato a settembre un libretto di Franco Cardini su Lawrence d’Arabia. Nientemeno: la trascrizione di un discorso radiofonico invecchiato onorevolmente di una decade. Per carità: il marchio è il marchio. Che bello sarebbe invece se avessimo professori in grado di scrivere libri fuori dai centenari (i patti in Arabia nel 1919…) che andassero a fondo delle cose.
*
Su Lawrence avete letto un pezzo qui. Qui aggiungo due fatterelli. Il primo. Lawrence, a detta di Cardini, parte dallo studio universitario dell’arte araba per avvicinarsi a quella cultura. Utopia dolce, che l’accademia sappia temprare lo spirito. L’arte araba porta altrove: alla Religione invisibile. Un’esperienza che si può provare pregando inginocchiati davanti alla tomba di Federico a Palermo, che è un sacello di stile sciita con interessanti segni e testi in arabo.
Secondo fatterello. Cino Boccazzi, che presentò al lettore italiano i Dispacci segreti di Lawrence per Studio Tesi, non era certo un accademico in salsa editoriale. Boccazzi era il vecchio agente britannico nella resistenza italiana in Friuli e poi dirigente ENI. Sua figlia Maria Boccazzi (alias Kuki Gallmann) invece è stata splendida attrice controtendenza, in anni in cui andavano tutti matti per le bellezze nordiche dei fiordi. Questi Dispacci segreti sono il sentiero sterrato per arrivare a La rivolta nel deserto, dalla quale si imbocca la superstrada dei Sette pilastri della saggezza. Anche se cronologicamente vengono prima i Pilastri e poi la versione scorciata della Rivolta. Dettagli. Al fondo dell’articolo leggete qualche dispaccio, di un inglese più crudo della sintassi latina. Ma prima, uno sguardo a Lawrence…
*
Lawrence uccise un arabo per evitare la inevitabile faida tra tribù. E fece benissimo, una volta tanto, evitando l’irenismo anglosassone. Poi, con candore, nei suoi Sette Pilastri della Saggezza, ci narra che uccidere gli faceva molto piacere, e per questo espiò. Espiò anche la sua nascita da una unione “illegittima”, di un nobile con la sua governante, o insegnante privata, non è chiaro. Nascere bastardi era una colpa gravissima nell’Inghilterra dell’epoca, per non parlare della sua omosessualità. C’è chi si porta la sua famiglia e le inevitabili turbe generate da essa nella tomba, chi, invece, sembra nato da sé, anche se è stato generato da una regolarissima, famiglia tradizionale. Ma le tigri e gli uomini hanno fame di carne umana.
*
L’assassinio, arte suprema per de Quincey (che Lawrence certamente aveva letto), genera un piacere immenso, un senso di onnipotenza immane. Lui, Lawrence, educato all’annientamento borghese di sé nella educazione da college, forse scoprì qui le vertigini del superuomo. Non si capisce bene però, nonostante gli antiretorici Dispacci segreti, la sua politica filo-araba successiva agli accordi Sykes-Picot (1916), ai quali, peraltro, aveva partecipato come interprete. E qui un aneddoto: Lawrence parlava l’arabo popolare, quello dei ragazzini ai quali attentava la scarsa virtù. I francesi invece, volendo la Siria, ovvero la Grande Siria con il Libano, mandarono Louis Massignon, arabista insigne, terziario francescano con la passione per gli sciiti e soprattutto gli alawiti. Con un geniale calcolo strategico, Massignon scoprì negli alawiti la futura élite dirigente di Damasco. Però, quando i capi tribù dovettero scegliere tra Massignon e Lawrence, vinse l’inglese. Il fatto è che Massignon parlava l’arabo classico e basta.
*
Pure, non si capisce perché Lawrence abbia giocato il ruolo di salvatore degli arabi dopo che la Gran Bretagna (che ha il coitus interruptus strategico, come gli americani) aveva reso impossibile la grande nazione araba. La nazione araba, detto per inciso, è il sogno di tutti, da quel momento, da Michel Aflak, fondatore del Baath, a Nasser, fino agli alawiti Assad siriani, che vogliono l’egemonia sciita nel Grande Medio Oriente.
*
Ad ogni modo, i capi arabi sapevano le condizioni di Sykes-Picot. Lawrence non poteva pensare che non le sapessero, si trattava di statisti del deserto, spesso molto più esperti dei loro colleghi delle metropoli. Cosa entra in gioco, in questa fase? La volontà di autodistruzione di Lawrence, che ormai tiene male il suo doppio ruolo di shayk arabo e di agente, non certo dei più importanti, del Servizio britannico in Medio Oriente. Subentra poi la stramaledetta psicologia soggettiva di un uomo che cerca la rivalsa ma la trova, stranamente, nel futuro nemico di Londra, la casa regnante de La Mecca. La quale giocherà con l’Asse la seconda guerra mondiale, già facilmente prevedibile dopo i disastri diplomatici e geopolitici della prima.
*
Dulcis in fundo. Il padre di “Kim” Philby, la spia che andò verso il freddo, faceva lo stesso mestiere di suo figlio ma era più bravo e, da consigliere della Casa dei Saud, fece vincere il contratto petrolifero iniziale non ai suoi datori di lavoro inglesi, ma agli americani.
*
Tre ipotesi sul comportamento di Lawrence successivo al Sykes-Picot.
Era convinto di poter giocare da solo il ruolo di “campione degli arabi” a Londra? Improbabile, malgrado che Churchill gli volesse bene.
Forse pensava a mettersi in collegamento con una rete occulta britannica, legata al Re, magari tramite il suo amico George Bernard Shaw, per evitare la guerra con i nazisti, fare una pace separata con Berlino e prendersi, in cambio, tutto il Medio Oriente? Anche questo è improbabile, in una testa che pensava strategicamente (al modo dei classici greci e latini).
Forse, ancora, sperava in un accordo finale tra Londra e Stalin, che voleva solo un pezzettino di Medio Oriente per volgersi poi contro i nazisti e i capitalisti, che per lui Lawrence erano quasi la stessa cosa. Mistero.
Andrea Bianchi
***
T.E. Lawrence, Dispacci segreti
26 ottobre 1916
Siamo ripartiti alle due di notte e abbiamo raggiunto Yenbo alle 5.30, attraverso una distesa monotona piatta ma non faticosa di dura ghiaia e sabbia umida. Yenbo è situata su un basso affioramento pietroso, alcuni piedi sopra la pianura. Mi sono recato alla casa di Abd el-Kadir el-Abdo, l’agente di Feysal per gli affari militari, un ufficiale molto ben informato, efficiente e ben disposto. Mi ha alloggiato per 4 giorni, durante i quali ho vagato nel Wadi Yenbo per rivedere i palmeti.
Il 1° novembre sono salito a bordo della “Suva”.
Yebo, 29 ottobre
T.E.L.
*
Giovedì 29 marzo 1917
In piedi alle 5.20. Tempo freddissimo, con un vento de est che soffia senza tregua da el-Jurf e canta tra i grossi alberi intorno al nostro campo. Abbiamo trascorso quasi tutto il giorno ad ammirare Abu el-Naam dalla cima delle colline. La guarnigione ha sfilato in parata, noi abbiamo contato 390 uomini di fanteria e 25 capre (…)
Le colline intorno a noi erano tipiche dell’Hejaz orientale. Erano di una roccia scintillante, bruciata dal sole, dal suono metallico se colpita, rossa, verde o bruna se spaccata. La cima della collina è a punta rotonda, un affioramento di roccia comune, mentre i pendii più bassi sono duri al piede, nei punti resi compatti dal terriccio, instabili e scivolosi alle pendici. (…) Abbiamo inviato un distaccamento, fornito di dinamite, nella parte nord della stazione, per far saltare le rotaie e il telegrafo all’alba. Io sono partito alle 8 di sera con una compagnia di ateibah e una mitragliatrice, per collocare una mina e tagliare le comunicazioni tra Abu el-Naam e Istabl Antar. (…)
Agli aleibah non è stato richiesto di fare molto, ma anche se glielo avessimo domandato avrebbero fatto poco. Gli juheinah e i fucilieri si sono comportati benissimo e ritengo che l’attacco – a titolo di esperimento – sia stato pienamente giustificato. Ha avuto l’effetto di persuadere i turchi, nei tre giorni successivi, ad abbandonare ogni avamposto e fortino lungo la linea e a concentrare la guarnigione nelle varie stazioni ferroviarie. Questa operazione ha facilitato l’azione dei guastatori.
T.E.L.
L'articolo Per capire T. E. Lawrence bisogna leggere i “Dispacci segreti”. Vita contraddittoria di un uomo misterioso proviene da Pangea.
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itsnerdpool-blog · 6 years
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God of War 4: fra curiosità e dietro le quinte!
Nuovo Articolo https://www.nerdpool.it/2018/05/26/god-of-war-4-fra-curiosita-e-dietro-le-quinte/
God of War 4: fra curiosità e dietro le quinte!
 God of War: il capolavoro di Santa Monica
Santa Monica studios continua a non deluderci, e dopo il semi-flop di God of War: Ascension torna a far parlare di sé.
L’ ottavo capitolo di questa saga è oramai uscito già da un pò di tempo, e possiamo essere tutti d’accordo che sia un capolavoro.
Non mancano le recensioni o le più scrupolose analisi di Gameplay  fra pregi e difetti su questo amatissimo titolo.
Tuttavia ci sono ancora molti scenari interessanti dietro al sipario dedicato al suo sviluppo.
Inizieremo col dire che uno dei membri del team di sviluppo del gioco, Cory Barlog, ha svelato che inizialmente avevano pensato d’ ambientare il gioco in Egitto.
In un’intervista Barlog ha spiegato che desiderava per God of War uno scenario stile Armageddon o Deep Impact.
Poi, però, per evitare accuse di plagio o di mancanza d’originalità, decisero d’ambientarlo in Scandinavia, per evitare possibili analogie con Assassin’s Creed Origins.
Barlog ha aggiunto inoltre che non sarà da escludere la possibilità di un futuro God of War ambientato in Egitto.
Ed effettivamente pure la controparte Ubisoft ha ambientato i suoi Assassin’s Creed  principalmente in Europa.
  Analizzando il protagonista.
Kratos veste i segni delle sue passate battaglie contro gli Dei!
È stanco,maturo,insofferente,schivo,calcolatore. Ma stavolta ha un figlio: Atreus.
Insieme iniziano un viaggio dove accresceranno il loro legame, dove entrambi impareranno qualcosa l’uno dall’altro.
I protagonisti di questo capitolo riservano sorprese. Gli déi norreni sono gelidi come le terre stesse. La direzione artistica ci regala un viaggio tra rocce innevate, fiordi brillanti, strapiombi e panorami mozzafiato che faremo fatica a scordare.
  La fedeltà paesaggistica è tutto!
Inizialmente il team che doveva occuparsi dell’ambientazione di gioco puntava a cose semplici e minimaliste, però in seguito questa linea guida fu messa da parte poiché fuori metrica rispetto al resto della saga.
Sorprendentemente il gioco divenne molto più realistico di quanto se lo aspettava pure il team di Santa Monica.
Gettatisi a capofitto nella mitologia norrena, hanno realizzato i 9 reami dell’albero di Yggdrasil, ognuno costruito diversamente per offrire esperienze di gioco variegate.
Ad esempio Alfheim è popolata da elfi.
I membri del team di svilupppo inoltre si son recati in Scozia e Islanda per rimanere più fedeli possibile ai luoghi dove hanno luogo le gesta di Kratos!
  Se volete assaporare tutto quello che c’è da sapere sulla mitologia norrena inserita dentro God of War 4, cliccate qui e date un occhiata all’articolo di Jacopo T. .
E voi? Cosa vi aspettate dal futuro di questa saga? Fatecelo sapere nei commenti!
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naimarta-blog · 7 years
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Il consiglio di oggi. “Magpie Eggs di Moddi”
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Nato nella parte sud-occidentale dell'isola Senja, a Medby, nel 1987. Una terra dove il tempo scorre tra neri inverni ed estati fin troppo luminose; un'isola di pescatori, di cose semplici. Pål Moddi Knudsen debutta nel 2008 con "Rubato" un EP in edizione limitata, pubblicato dalla Playground Music. Tra le mani del produttore islandese Valgeir Sigurðsson, la demo permise a Moddi di partire per il Greenhouse Studio di Reykjavik dove nacque Floriography, il secondo album del giovane artista norvegese, pubblicato nel febbraio 2010, dalla Propeller Recordings. Proprio con "Floriography" vinse due Grammy norvegesi; Best Male e Best Newcomer. "Ho sempre scritto nella notte, nel buio più totale, spesso senza riuscire a vedere le mie stesse mani". Nasce proprio così il profondo incanto che suscita la sua intensità ed il suo animo fragile colmo di grinta e incredibile malinconia. Magpie Eggs rivela la sua inquietudine alternata a momenti di profonda contemplazione, dove parole appena sussurrate non tardano a sconfinare in esplosioni di rara sensibilità. È lui stesso che detta il tempo in una melodia che vola verso un finale incontrollabile; come l'innamoramento che non si placa. Quando si parla di Moddi, si parla di emozioni. Come il mare che si infrange sui fiordi della terra dove è cresciuto, lo descriverei così; senza aggiungere una parola.
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crazycruises · 8 years
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Se pensavate di averle lette tutte, vi potrò sorprendere ancora di più con la notizia che arriva direttamente dalla fredda Norvegia, terra di fiordi e dalla natura incredibile: il paese ha infatti dato il via libera al primo tunnel navale del mondo!
Un progetto che consentirebbe alle navi da crociera ma non solo, di trovare una sorta di scorciatoia attraverso i fiordi.
Un progetto dal valore di 2,7 miliardi di corone per un progetto ideato dallo studio di architettura Snøhetta, che hanno anche dovuto fare attenzione che i portali del tunnel fossero compatibili con il paesaggio e l’ambiente circostante. Lo studio Snøhetta  è famoso per aver progettato la sede della Norwegian National Opera di Oslo e la nuova sede di Le Monde a Parigi.
Cosa ha di particolare questo tunnel e perché è davvero così importante realizzarlo? Mi sono informata dalle fonti ufficiali e ho scoperto che permetterebbe il passaggio della penisola di Stad, nella Norvegia occidentale.
Alta circa 488 metri (1.600 piedi), è dominata dalla Tarvaldsegga, che la rende estremamente ventosa e dunque pericolosa per la navigazione: il tunnel permetterebbe di ripararsi dalle bufere di vento. Basti pensare che in questa zona dalle turbolente acque, si contano ben 46 relitti di navi e 33 morti dal 1945.
Il tunnel sarà abbastanza grande da permettere l’ingresso delle navi fino a 16.000 tonnellate di stazza lorda, come le navi da crociera Hurtigruten, i famosi postali che fanno la spola tra Bergen e Kirkenes, delle navi Norwegian Coastal Express e dei traghetti che fanno la spola con le principali città in questa zona, come Åheim e Måløy.
Insomma, si potrà risparmiare tantissimo tempo di navigazione, ma si userà di conseguenza meno carburante, con grande risparmio di risorse per le Compagnie di navigazione e un occhio per l’ambiente!
Qui potete capire quanto tempo faccia risparmiare questo tunnel
Certo è che questa particolarità unica al mondo, si preannuncia già attrazione turistica a sé stante: le sue misure? Quando nel 2029 lo si aprirà alla navigazione, ci si troverà davanti ad un tunnel che sarà alto circa 45 metri, largo  circa 36 e lungo più di un chilometro e 600 metri!
Perché si è scelto di costruire un tunnel al posto di un canale navigabile tradizionale? Il motivo principale è che un tunnel farebbe meno danni ambientali di un canale navigabile.
L’ok al progetto è arrivato proprio all’inizio di questa settimana, con il governo norvegese che promette il suo sostegno finanziario, come ha riferito l’emittente nazionale NRK.
Non sto a raccontarvi dettagli tecnici, come in quali  e quante trance si dividerà il finanziamento, ma è ora certo che il progetto è completamente finanziato e che i lavori inizieranno a breve: vi racconto invece che di questo tunnel si favoleggia sin dal 1874 e per oltre un secolo è rimasto un sogno irrealizzabile, sino ai nostri giorni.
I numeri del tunnel
Lunghezza: 1.700 metri circa
Altezza tra il fondo e il soffitto: 49 metri circa
Larghezza tra le pareti del tunnel: 36 metri circa
Area di sezione: 1.625 m2
Costo di costruzione stimato: 2,6 miliardi circa
Tempi di costruzione stimati: 3-4 anni circa
Fonte ufficiale: Kystverket, agenzia nazionale per la gestione delle coste, la sicurezza marittima e i trasporti.
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06/03/2017 ore 15.40 – “Post protetto da Licenza Creative Commons International CC BY-ND 4.0″
Un tunnel per le navi da crociere nei fiordi norvegesi: approvato il mega progetto miliardario Se pensavate di averle lette tutte, vi potrò sorprendere ancora di più con la notizia che arriva direttamente dalla fredda Norvegia, terra di fiordi e dalla natura incredibile: il paese ha infatti dato il via libera al primo tunnel navale del mondo!
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freedomtripitaly · 5 years
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Si chiama The Whale, e come si evince già dal nome sarà un punto d’osservazione davvero particolare per ammirare le balene, in una delle zone più affascinanti e selvagge del mondo. Questa particolare e suggestiva struttura vedrà la luce in Norvegia nei prossimi mesi, stando a quello che sembra essere un progetto a dir poco rivoluzionario. L’osservatorio troverà spazio presso la splendida isola di Andøya, nell’arcipelago delle Vesterålen: una location d’eccezione, situata circa 300 km più a nord rispetto al Circolo Polare Artico e stretta tra tre diversi fiordi che garantiscono ai turisti un panorama mozzafiato. Andenes, una delle città principali dell’isola, è da tempo conosciuta come meta turistica perfetta per chi desidera ammirare le balene. Si trova infatti sulla punta settentrionale di Andøya e fronteggia una vasta profondità marina a pochi passi dalla baia, punto di passaggio di questi splendidi cetacei durante le loro migrazioni. Per rendere ancora più incredibile l’esperienza di whale watching, proprio in questo magnifico luogo selvaggio, dove la natura regna incontaminata, verrà costruito un innovativo edificio. Sarà un fantastico esempio di architettura moderna abilmente integrato nell’ambiente circostante, grazie all’ingegnoso progetto presentato dallo studio danese Dorte Mandrup, che si è aggiudicato il concorso per dare vita alla nuova attrazione norvegese entro il 2022. The Whale sarà infatti una struttura moderna affacciata direttamente sull’oceano, creata in modo tale da “camuffarsi” quasi con il territorio. L’edificio somiglierà a una piccola collina che si innalza dolcemente verso il centro e digrada altrettanto dolcemente verso il mare. Le pareti, interamente in vetro, offriranno una magnifica visuale su ciò che si trova all’esterno, incluse naturalmente le tante balene che ogni anno attraversano queste acque. Dall’alto, sembra quasi di vedere un gigante che spunta lentamente dalla terra, sollevando un’ampia porzione di crosta rocciosa. Da lontano, invece, sembra un’enorme coda di balena che si solleva dall’acqua. Il tetto della struttura sarà ricoperto di pietre naturali e rappresenterà esso stesso un punto d’osservazione: i turisti potranno passeggiarci sopra per ammirare le bellezze del mare e, di notte, per godere della meraviglia dell’aurora boreale. All’interno di The Whale, invece, sarà possibile scoprire la storia delle balene e il loro rapporto con gli uomini, oltre a tante altre curiosità sul mondo marino. Il complesso accoglierà anche una caffetteria e un negozio di souvenir, oltre agli uffici e alle varie aree espositive. L’isola di Andøya, in Norvegia – Ph. Julian-G. Albert (Wikimedia) https://ift.tt/2qDaTis The Whale, la nuova attrazione per ammirare le balene nel Circolo Polare Artico Si chiama The Whale, e come si evince già dal nome sarà un punto d’osservazione davvero particolare per ammirare le balene, in una delle zone più affascinanti e selvagge del mondo. Questa particolare e suggestiva struttura vedrà la luce in Norvegia nei prossimi mesi, stando a quello che sembra essere un progetto a dir poco rivoluzionario. L’osservatorio troverà spazio presso la splendida isola di Andøya, nell’arcipelago delle Vesterålen: una location d’eccezione, situata circa 300 km più a nord rispetto al Circolo Polare Artico e stretta tra tre diversi fiordi che garantiscono ai turisti un panorama mozzafiato. Andenes, una delle città principali dell’isola, è da tempo conosciuta come meta turistica perfetta per chi desidera ammirare le balene. Si trova infatti sulla punta settentrionale di Andøya e fronteggia una vasta profondità marina a pochi passi dalla baia, punto di passaggio di questi splendidi cetacei durante le loro migrazioni. Per rendere ancora più incredibile l’esperienza di whale watching, proprio in questo magnifico luogo selvaggio, dove la natura regna incontaminata, verrà costruito un innovativo edificio. Sarà un fantastico esempio di architettura moderna abilmente integrato nell’ambiente circostante, grazie all’ingegnoso progetto presentato dallo studio danese Dorte Mandrup, che si è aggiudicato il concorso per dare vita alla nuova attrazione norvegese entro il 2022. The Whale sarà infatti una struttura moderna affacciata direttamente sull’oceano, creata in modo tale da “camuffarsi” quasi con il territorio. L’edificio somiglierà a una piccola collina che si innalza dolcemente verso il centro e digrada altrettanto dolcemente verso il mare. Le pareti, interamente in vetro, offriranno una magnifica visuale su ciò che si trova all’esterno, incluse naturalmente le tante balene che ogni anno attraversano queste acque. Dall’alto, sembra quasi di vedere un gigante che spunta lentamente dalla terra, sollevando un’ampia porzione di crosta rocciosa. Da lontano, invece, sembra un’enorme coda di balena che si solleva dall’acqua. Il tetto della struttura sarà ricoperto di pietre naturali e rappresenterà esso stesso un punto d’osservazione: i turisti potranno passeggiarci sopra per ammirare le bellezze del mare e, di notte, per godere della meraviglia dell’aurora boreale. All’interno di The Whale, invece, sarà possibile scoprire la storia delle balene e il loro rapporto con gli uomini, oltre a tante altre curiosità sul mondo marino. Il complesso accoglierà anche una caffetteria e un negozio di souvenir, oltre agli uffici e alle varie aree espositive. L’isola di Andøya, in Norvegia – Ph. Julian-G. Albert (Wikimedia) Splendida sorpresa per gli amanti del mare e della sua fauna: presto in Norvegia sarà possibile ammirare le balene da un punto di vista privilegiato.
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freedomtripitaly · 5 years
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La Norvegia è un Paese dalla bellezza straordinaria, fatto di fiordi cristallini, laghi glaciali, montagne maestose, coste frastagliate e ghiacciai immensi. I suoi fiordi – laghi d’acqua salata sovrastati ai lati da montagne enormi- sono un vero e proprio simbolo soprattutto per ciò che rappresentano. Capolavori della natura in grado di regalare emozioni intense e scenari da cartolina. Avete mai pensato a come sarebbe poter dormire circondati da tanta bellezza? La Norvegia è nota anche per i suoi alloggi stravaganti e forse, un giorno, sarà possibile alloggiare immersi in questi paesaggi così unici da mozzare il fiato. Uno studio di architettura turco, Hayri Atak, ha progettato un boutique hotel che sporge da una parete di roccia del fiordo Lysefjord, a strapiombo sul mare. Completamente sospeso nel vuoto nel Preikestolen, è una delle attrazioni più visitate in Norvegia: una falesia dall’altezza di 600 metri che sovrasta l’incredibile Fiordo della Luce Lysefjord. Il suo nome, che letteralmente significa il “pulpito”, deriva dalla sommità che si protende nel vuoto. La struttura alberghiera di lusso, costituita da nove camere e un salone, verrebbe costruita all’interno della roccia, come se fosse un’estensione naturale. L’ingresso, sito nella terrazza panoramica superiore, fa accedere ai tre piani inferiori, tutti dotati di balconi con vista sul fiordo. Qui si trovano le stanze per gli ospiti. La peculiarità dell’hotel, però, si trova al quarto piano: una piscina con pareti e fondale trasparenti che si staglia nel vuoto. Un luogo perfetto per rilassarsi ed una soluzione architettonica alquanto visionaria, dedicata a tutti coloro che amano l’adrenalina, per una nuotata che fa venire i brividi (non per il freddo). Sconsigliata a chi soffre di vertigini. L’idea è nata proprio dal volere offrire una vista mozzafiato a chi deciderà di soggiornare in questo spettacolare hotel, se un giorno la costruzione dovesse essere approvata. Inoltre, per tutti gli amanti del cinema, sapevate che la scogliera dove si vorrebbe costruire la struttura, è stata utilizzata come location di una scena del film “Mission Impossible – Fallout” con Tom Cruise? Alzi la mano a chi non piacerebbe trascorrere un week-end insolito in un hotel simile? Noi prepariamo la valigia, nell’attesa di partire! https://ift.tt/2YcadQW L’hotel sospeso sul fiordo ha una piscina che si tuffa nel vuoto La Norvegia è un Paese dalla bellezza straordinaria, fatto di fiordi cristallini, laghi glaciali, montagne maestose, coste frastagliate e ghiacciai immensi. I suoi fiordi – laghi d’acqua salata sovrastati ai lati da montagne enormi- sono un vero e proprio simbolo soprattutto per ciò che rappresentano. Capolavori della natura in grado di regalare emozioni intense e scenari da cartolina. Avete mai pensato a come sarebbe poter dormire circondati da tanta bellezza? La Norvegia è nota anche per i suoi alloggi stravaganti e forse, un giorno, sarà possibile alloggiare immersi in questi paesaggi così unici da mozzare il fiato. Uno studio di architettura turco, Hayri Atak, ha progettato un boutique hotel che sporge da una parete di roccia del fiordo Lysefjord, a strapiombo sul mare. Completamente sospeso nel vuoto nel Preikestolen, è una delle attrazioni più visitate in Norvegia: una falesia dall’altezza di 600 metri che sovrasta l’incredibile Fiordo della Luce Lysefjord. Il suo nome, che letteralmente significa il “pulpito”, deriva dalla sommità che si protende nel vuoto. La struttura alberghiera di lusso, costituita da nove camere e un salone, verrebbe costruita all’interno della roccia, come se fosse un’estensione naturale. L’ingresso, sito nella terrazza panoramica superiore, fa accedere ai tre piani inferiori, tutti dotati di balconi con vista sul fiordo. Qui si trovano le stanze per gli ospiti. La peculiarità dell’hotel, però, si trova al quarto piano: una piscina con pareti e fondale trasparenti che si staglia nel vuoto. Un luogo perfetto per rilassarsi ed una soluzione architettonica alquanto visionaria, dedicata a tutti coloro che amano l’adrenalina, per una nuotata che fa venire i brividi (non per il freddo). Sconsigliata a chi soffre di vertigini. L’idea è nata proprio dal volere offrire una vista mozzafiato a chi deciderà di soggiornare in questo spettacolare hotel, se un giorno la costruzione dovesse essere approvata. Inoltre, per tutti gli amanti del cinema, sapevate che la scogliera dove si vorrebbe costruire la struttura, è stata utilizzata come location di una scena del film “Mission Impossible – Fallout” con Tom Cruise? Alzi la mano a chi non piacerebbe trascorrere un week-end insolito in un hotel simile? Noi prepariamo la valigia, nell’attesa di partire! Uno studio di architettura ha progettato, in Norvegia, un hotel sospeso sul fiordo Lysefjord con una piscina che si estende dalla roccia e si tuffa nel vuoto.
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narwana-games · 5 years
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Narwany przegląd tygodnia #2
A w nim: oficjalna zapowiedź Borderlands 3, ostatni epizod The Walking Dead: The Final Season, premiera Borderlands GOTY Enhanced, zwiastun Draugen od Red Thread Games, zapowiedź Alt-Frequencies od Accidental Queens, nowe informacje o Layers of Fear 2, zajawka trzeciego epizodu Life is Strange 2, zwiastun 6. sezonu The 100 i 15. edycja British Academy Games Awards.
Dzisiaj wpis w borderlandsowym klimacie. Ba, gdyby nie te newsy, zapewne post byłby odrobinę... nudnawy. Ale, ale, coś tam zawsze można z internetów “wydrzeć”. Zacznijmy od najbardziej ekscytującej (mnie) sprawy, czyli zapowiedzi TRZECIEJ CZĘŚCI (holy guacamole) BORDERLANDS! Myślałam, że oszaleję, kiedy włączyłam ten trailer, a później chciałam go oglądać w kółko i w kółko. Niestety, mój entuzjazm po paru dniach drastycznie opadł, ale o tym poniżej.
1. Oficjalna zapowiedź Borderlands 3
MAYHEM IS COMING
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Dobra wiadomości: nadchodzi Borderlands 3 i jest to najważniejszy news w świecie gejmingu, którym media żyją od niespełna dwóch tygodni. Datę premiery wyznaczono na 13 września 2019 roku.
Zła wiadomość: gra pojawi się na wyłączność na platformie Epic Games Store, co oznacza, że kolekcjonerzy serii na Steam poczekają na Borderlands 3 do kwietnia 2020 roku (!!!).
Tak... Kiedy w świat poszła plotka, że wydawca Borderlands 3 podpisał umowę z Epic Games, poczułam wręcz ukłucie w sercu, bo wiedziałam, że pogłoski okażą się prawdą. Podobnie jak tysiące graczy na całym świecie, nie zamierzam wspierać wyżej wymienionej platformy i poczekam, aż gra ukaże się na Steam. Wiem, wiem, niektórzy twierdzą, iż powinno się wspierać tytuł, nie platformę, ale wystarczy spojrzeć na liczbę łapek w dół pod zwiastunami B3 i doskonale widać, że niesmak odczuwa mnóstwo osób. Właściciele konsol nie będą się mierzyć z podobnymi problemami, rzecz jasna.
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Absolutnie uwielbiam uniwersum Borderlandsów i niezmiernie cieszę się, myśląc o nowych przygodach. Myśląc o tym, że spotkamy “starych” bohaterów i poznamy kolejną czwórkę Vault Hunterów. Zresztą, sami przyznajcie, ten pierwszy trailer jest takim (kolokwialnie mówiąc) sztosem, że głowa mała.
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Jeżeli chodzi o ceny, sprawa wygląda następująco (na EGS):
- standardowa edycja gry za 259,99 zł - Deluxe Edition za 329,99 zł - Super Deluxe Edition za 429,99 zł
O tym, co zawiera każdy pakiet, dowiecie się, klikając w wybraną cenę.
Sztosem jest również oficjalna okładka gry. Art nawiązujący do chrześcijaństwa z jajem i ze smakiem. A przynajmniej w mojej opinii.
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Więcej Borderlands: tutaj.
2. Ostatni epizod The Walking Dead: The Final Season
Nawet nie zdajecie sobie sprawy, z jak wielką gulą strachu w gardle włączałam czwarty odcinek zatytułowany “Take Us Back”. Bałam się jednego: śmierci Clementine. Śmierci bohaterki, której rozwój obserwowaliśmy przez lata wraz z kolejnymi odsłonami serii, która przeszła TAK wiele i na dodatek musiała matkować brzdącowi, samej będąc jeszcze dzieckiem. Nie mogę oczywiście zdradzić, czy Clementine przetrwała. Byłby to major spoiler niegodny tego bloga. Jednak zaręczam, że ostatni epizod bardzo mi się podobał, nie był ani trochę ckliwy, a umiał mnie złapać za serce. Pozwoliłam sobie na trochę łez, no i uważam, że historię o Klementynce i AJ’u zakończono godnie. Zamierzam wkrótce ograć The Final Season raz jeszcze, żeby zachować ciąg fabularny w głowie i poprawić kilka wyborów. Ogółem: polecam bardzo.
Wraz z końcem serii zakończyłam także tworzenie poradnika. Jego kompletną wersję możecie zobaczyć tutaj. Zachęcam do korzystania z moich wskazówek, gdybyście mieli problemy ze zdobyciem jakiegoś osiągnięcia. Napracowałam się sporo, ale było warto, będzie to dla mnie olbrzymia pamiątka, w której powstanie włożyłam wiele serducha. I chyba już nigdy nie zdejmę go z gabloty na swoim profilu, ha ha!
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3. Premiera Borderlands GOTY Enhanced
W zupełnie odświeżoną wersję Borderlands z 2009 roku, czyli wersję Enhanced, można grać już od 3 kwietnia. Miłe jest to, iż posiadacze zwykłej edycji otrzymali tę nową absolutnie za darmo. W sklepie Steam kosztuje ona 128,90 złotych. Osobiście jeszcze wiele nie mogę powiedzieć na temat remasteru. Widać dużo zmian i kilka drażniących błędów, ale bardziej mnie cieszy po prostu przypomnienie sobie tej gry. Ostatnio zamieszczałam na swój profil i na stronie kuratora recenzje Borderlands i Borderlands 2, więc zachęcam do poczytania.
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A żeby nie było mało Borderlandsów, to dodam, że właśnie przechodzę Tales from the Borderlands od Telltale. Świetna przygodówka!
4. Zwiastun Draugen od Red Thread Games
Losy tej gry śledzę, odkąd tylko się o niej dowiedziałam. Minął rok z kawałkiem i Norwedzy - twórcy Dreamfall Chapters - podzielili się klimatyczną wideo zapowiedzią do Draugen. W tej pełnej nordyckiego klimatu opowieści noir przeniesiemy się wśród fiordy, aby odkryć mroczne tajemnice...
Gracz wcieli się w Edwarda Charlesa Hardena, amerykańskiego podróżnika, który poszukuje swojej zaginionej siostry Betty. Towarzyszyć mu będzie Lissie, jego młoda wychowanka. Będą oni przemierzać i eksplorować przybrzeżną wioskę w Norwegii, otoczoną fiordami i górami. Odkryją mrok tkwiący pod tą malowniczością...
Podoba mi się kilka rzeczy, pomijając sam zwiastun i to, że grę najpewniej kupię od razu po premierze. Po pierwsze, akcja jest osadzona w 1920 roku! Sto lat temu! To czyni Draugen jeszcze smaczniejszym kąskiem. Po drugie, urocza Lissie ma być "żywą" i działającą po swojemu postacią, a nie ciągającym się za Edwardem cieniem. Ponadto gracze mają doświadczyć dynamicznych zmian pogodowych i przekonać się na własnej skórze o mrożącej krew w żyłach historii. Ja czekam!
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A premiera już w maju, choć dokładnego dnia jeszcze nie znamy. Nieznana jest również cena gry.
Oficjalna strona Draugen.
5. Zapowiedź Alt-Frequencies od Accidental Queens
Studio Accidental Queens ogłosiło nareszcie swój kolejny projekt. Twórcy A Normal Lost Phone i Another Lost Phone: Laura's Story zdradzili, że ich nowa gra to Alt-Frequencies.
Strona w sklepie Steam.
Z tego, co widać, rozgrywka będzie polegać na poszukiwaniu ukrytych wiadomości zapętlonych w audycjach radiowych na różnych stacjach. Stąd również wywodzi się tytuł. Wierzę, że będzie to ciekawe, zwłaszcza że seria z odnalezionymi przypadkowo telefonami bardzo mi przypadła do gustu. Premiera już w maju!
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6. Nowe informacje o Layers of Fear 2
Według najnowszych informacji Layers of Fear 2 od krakowskiego studia Bloober Team ma być grą jeszcze mroczniejszą i ma oferować zdecydowanie dłuższą rozgrywkę niż Layers of Fear. Horror gracza ma trwać od 8 do 10 godzin, a więc o połowę dłużej niż prequel serii.
Gracz wcieli się w hollywoodzkiego aktora, który musi zmierzyć się z główną rolą w filmie kręconym na pokładzie transatlantyku. Rozgrywce będzie towarzyszyć szum fal rozbijających się o kadłub i dźwięk kamer skierowanych w kierunku bohatera. Chociaż akurat ta część może mieć jedynie metaforyczne przesłanie, to całość brzmi bardzo ciekawie. Nie tak ciekawie jak opowieść o nawiedzonym malarzu, ale zdecydowanie dam Layers of Fear 2 szansę.
Część rozgrywki możecie zobaczyć tutaj.
Głęboki i władczy głos wznosi się z daleka. Graj.
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7. Zajawka trzeciego epizodu Life is Strange 2
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W sieci pojawiła się zajawka kolejnego odcinka Life is Strange 2. Wiele z niej nie wynika, poza tym, że słychać rozmawiających Cassidy i Seana. Fajnie, że twórcy postanowili wykorzystać potencjał tej żeńskiej postaci. Sean, czyli starczy brat, twierdzi, że przy utalentowanej wędrowniczce czuje się wolny. Czyżby szykował się jakiś nastoletni romans?
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8. SERIALE: zwiastun 6. sezonu The 100
Dwa tygodnie temu mocno rozpisałam się o trzech świetnych nowościach serialowych, w tym tygodniu będzie skromniej. Chciałabym napomknąć o jednej produkcji, której kontynuacja pojawi się 30 kwietnia. Mam na myśli The 100, czyli młodzieżowy serial sci-fi towarzyszący mi już od dobrych pięciu, sześciu lat. Zaledwie wczoraj ukazał się zwiastun do nadchodzącego sezonu. Bogaty, bo trwający aż 4 minuty!
Przypomnijmy, że pod koniec 5. sezonu grupa ocalałych została poddana hibernacji. Jedynie Monty i jego ukochana Harper postanowili, że zamiast zapaść na dziesiątki lat w sen, poszukają reszcie towarzystwa nowego domu. Pisząc “nowy dom”, mam na myśli planetę podobną do Ziemi, a więc z warunkami odpowiednimi na rozwój i utrzymanie życia. W ostatnim odcinku mieliśmy okazję ujrzeć nowy glob w całej okazałości. Osobiście byłam przekonana, że będzie to planeta dzika i bezludna, no i cóż... Bardzo się pomyliłam.
Jak widać w zwiastunie, grupa ludzi z Ziemi trafi wprost w sidła nowej społeczności, najwyraźniej zaawansowanej technologicznie i prowadzącej bardzo kolorowy styl życia. Myślę, że będzie się dużo działo, dużo ciekawych wątków zostanie wprowadzonych. Chociaż już brakuje mi surowego klimatu podupadłej Ziemi, mam nadzieję, iż The 100 mocno nie zmieni się pod względem atmosfery (nie ziemskiej, HE HE).
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9. 15. edycja British Academy Games Awards
Zacznijmy od tego, że na Steam trwa wyprzedaż gier nominowanych w tym roku w rozdaniu nagród BAFTA. Do wyboru aż 23 tytuły. Wśród nich lubiane i zrecenzowane przeze mnie GRIS oraz Life is Strange 2.
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Przejdźmy jednak do tego, co otrzymało w tym roku statuetkę. Link do pełnej listy nagrodzonych i nominowanych podałam pod kilkoma kategoriami, które wymieniłam w poście.
Najlepszy multiplayer
A Way Out (EA Originals, Hazelight Studios) - zwycięzca Sea of Thieves Super Mario Party Super Smash Bros. Ultimate Overcooked 2 Battlefield V
Komentarz: bardzo się cieszę z wygranej A Way Out, bo dzięki temu o grze dowie się więcej osób, a zdecydowanie uważam, że warto w nią zagrać. Niesamowity “split screener”, który samo doznanie split screenu wnosi na wyższy level. Taki level, że głowa dosłownie pęka.
Najlepsza gra familijna
Nintendo Labo - zwycięzca Pokémon: Let's Go, Pikachu! Lego The Incredibles Super Mario Party Overcooked 2 Yoku's Island Express
Najlepsze wykorzystanie dźwięku
God of War - zwycięzca Detroit: Become Human Sony Tetris Effect Gra PS4 Red Dead Redemption II Spider-Man Battlefield V
Najlepsza gra
God of War - zwycięzca Celeste Astro Bot Rescue Mission Return of the Obra Dinn Read Dead Redemption II Assassin's Creed Odyssey
Najlepsza gra brytyjska
Forza Horizon 4 - zwycięzca 11-11 Memories Retold Overcooked 2 Red Dead Redemption II The Room: Old Sins Two Point Hospital
Najlepszy projekt gry
Return of the Obra Dinn - zwycięzca Celeste Astro Bot Rescue Mission God of War Minit Into the Breach
Najlepszy aktor
Jeremy Davies (God of War) - zwycięzca Sunny Suljic (God of War) Christopher Judge (God of War) Melissanthi Mahout (Assassin's Creed Odyssey) Danielle Bisutti (God of War) Roger Clark (Red Dead Redemption II)
Największe osiągnięcie artystyczne
Return of the Obra Dinn - zwycięzca Gris God of War Detroit: Become Human Red Dead Redemption II Spider-Man
Własność oryginalna
Into the Breach - zwycięzca Moss Subnautica Return of the Obra Dinn Florence Dead Cells PS4
To by było na tyle, jeśli chodzi o ten tydzień. Do następnego!
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