#Eva Cantarella
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Amélie Nothomb Vince il Premio Europeo Rapallo BPER Banca 2024 con "Psicopompo"
L’autrice belga premiata a Milano come “Migliore Scrittrice Europea” per il suo romanzo “Psicopompo”. La cerimonia di premiazione si terrà il 3 novembre 2024 al Teatro Carcano.
L’autrice belga premiata a Milano come “Migliore Scrittrice Europea” per il suo romanzo “Psicopompo”. La cerimonia di premiazione si terrà il 3 novembre 2024 al Teatro Carcano. Amélie Nothomb, con il suo romanzo “Psicopompo”, è stata insignita del prestigioso Premio Europeo Rapallo BPER Banca 2024 come “Migliore Scrittrice Europea”. La scrittrice belga è stata premiata per un’opera che,…
#Amélie Nothomb#autori europei#BPER Banca#Camilla Läckberg#Catherine Dunne#Città di Rapallo#Commissione Europea#cultura europea#Elaine Feeney#Eva Cantarella#evento Milano#Festival letteratura#finaliste premio Rapallo#letteratura europea#letteratura internazionale#Margherita Rubino#migliore scrittrice europea#Nadia Terranova#narrativa contemporanea#narrativa europea#narrativa italiana#premi internazionali#premi letterari 2024.#premiazione Milano#Premio Europeo Rapallo#Premio letterario#Premio Rapallo BPER Banca 2024#premio saggistica#Psicopompo#romanzi 2024
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Notiamo "rave", oltre che, ovviamente, "libertina". Ah, i giovani d'oggi, insensibili alla bellezza degli squilibri di potere! Non ci sono più i VIZI di una volta, signora mia!
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Alberto Angeally
#alberto angela#giornalisti che non riescono a#la stampa italiana e i finanziamenti pubblici#disclaimer sulle differenze culturali nelle varie epoche#aridatece eva cantarella
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"Le classi sono una creazione sociale, ma partono da un dato, dalla nascita di chi si trova in una situazione o in un’altra, dalla “sorte“: il caso non è necessariamente giustizia. Per alcuni può essere più facile occuparsi di storia antica in “casa“, ha a disposizione letture e strumenti, per altri è più complicato. Ed ecco il compito della scuola e del liceo: cercare di livellare le disuguaglianze, dare una base comune a tutti noi. (...) Vogliamo che i futuri italiani diventino adulti senza conoscere la nostra storia? Io sono sempre sorpresa del fatto che le persone non desiderino sapere da dove veniamo, cosa eravamo, quali sono stati i passaggi chiave, gli anni gloriosi e quelli bui. Non penso solo al Latino e al Greco, ma alle storie e alla Storia, che ha uno spazio irrisorio nei programmi e che dovrebbe essere molto più presente in tutti gli indirizzi. Privarci del classico vuol dire privarci della consapevolezza di chi siamo noi, di come ci comportiamo oggi."
Eva Cantarella
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I've read two essays by Eva Cantarella, "Bisexuality in the Ancient World" (which I've read in Italian) and "L'ambiguo malanno" (ETA: this has also been translated in English with the title "Pandora's daughters") which she wrote first, about women in ancient Greece and Rome. Despite being fairly old, both having been published first in the 80s, I found them interesting reads with a pretty extensive bibliography and Cantarella has a point of view that she is unafraid to display but also can substantiate with sources pretty effectively and clearly. She can definitely write for a general audience, at least. HOWEVER, I'm the furthest thing from a classicist and maybe I'm just easily impressed??
I found it especially interesting that in "Bisexuality in the Ancient World" and even in its 2006 afterwords (keep in mind that I read the Italian edition) Cantarella takes a pretty definite stance on what type of sexual activities went on in adult-pais relationships in ancient Athens which goes in the opposite direction of a tumblr post I saw some time ago about the same topic... I'm not saying I believe one camp more than the other about whether anal intercourse was part of these relationships but at least Cantarella makes it clear that there's a debate on this and the tumblr post did not? Or maybe there is no debate on this any longer and one camp gained the upper hand?? I just. I have no idea if by buying Cantarella's argument (she makes some pertinent points imho) I am making a mistake lol
#reading journal#a big fear i have is i'm not an expert so i praise something that people in the know think is basic as hell lmaooo#anyway i liked the books or at least i liked cantarella's presentation style#she's admittedly a law professor so she definitely can build a convincing argument
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Cui prodest? il dibattito sulla cessione delle mogli.
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Contrariamente a quanto si è soliti pensare, c'è chi vede nella cessione delle mogli a scopo procreativo, una pratica i cui effetti, in tempi e luoghi diversi, sarebbe stata una consuetudine dalla quale anche le donne avrebbero tratto dei vantaggi. Di recente, all'interno di questo dibattito, ha preso posizione sulla questione una pioniera dello studio della condizione femminile Sarah B. Pomeroy e lo ha fatto a partire dall'ipotesi di una radicale alterità della famiglia spartana rispetto a quella ateniese, prendendo le mosse da una lettura critica della nota teoria sulla struttura della famiglia formulata da Aristotele, secondo la quale la polis è composta di famiglie, ciascuna delle quali è a sua volta composta da padre, madre, figli e schiavi. E considerato che, tra questi, l'unico pienamente capace di deliberare sarebbe il capofamiglia, ne discenderebbe che il comando sugli altri membri della famiglia, ivi compresa ovviamente la moglie, non potrebbe che spettare a lui (Pol., 1252b 10).
Ma tale ragionamento se vale ad Atene non varrebbe a Sparta, secondo Pomeroy, come proverebbero gli apophthegmata, dai quali emergerebbe che le madri spartane dominavano sui figli (e dove, per di più, essendo gli iloti di proprietà dello Stato, i capofamiglia non avrebbero dominato neppure sulla popolazione a loro asservita, come facevano gli ateniesi).
Gli oikoi spartani, insomma, secondo Pomeroy, erano diversi da quelli ateniesi, al punto che a Sparta, cedendo la moglie, i mariti raggiungevano si l'obiettivo di dare altri fratelli ai loro figli, ma le donne, a seguito della cessione, avrebbero avuto il vantaggio di prendere possesso di due oikoi, anziché di uno solo (come scrive Senofonte -Lac.,1,9). A completamento di tutto questo Pomeroy prospetta infine l'ipotesi che - essendo il matrimonio finalizzato come ben sappiamo alla riproduzione dei nuovi cittadini - il senso civico avrebbe spinto la donna spartana a essere parte attiva nell'organizzazione del matrimonio e nella scelta non solo del marito, ma anche dell'uomo al quale il marito l'avrebbe eventualmente ceduta.
Che dire? Che si tratti di una teoria di grande interesse è cosa evidente così come è evidente che per una discussione dei suoi meriti e dei suoi punti deboli (a giudizio di chi scrive nettamente prevalenti). Tuttavia una cosa quantomeno va detta: mai, neppure una volta nelle fonti, si trova il benché minimo riferimento alla necessità (e tantomeno all'abitudine) di chiedere il consenso o anche il semplice parere delle donne sulla loro eventuale "cessione" ad altri uomini.
Che il matrimonio fosse un'istituzione nella quale le donne spartane trovassero gratificazioni personali e sociali sembra, in verità, un'ipotesi da scartare. Così come quella che, avendo la possibilità di scegliere i mariti veri e quelli surrogati, esso fosse l'istituzione nella quale trovare una persona con cui condividere non solo la vita materiale, ma anche quella sentimentale. E questo induce inevitabilmente a chiedersi come e con chi esse vivessero quel tipo di sentimenti, e più in generale quale fosse lo spazio lasciato al sentimento in un sistema totalizzante come quello spartano. Un altro interessante e dibattuto problema, che merita a sua volta di essere approfondito.
Eva Cantarella -Sparta Atene, autoritarismo e democrazia.
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i feel like Eva Cantarella is for italian classics students whatever Emily Wilson is for english speaking classics students
#tagamemnon#queueusque tandem abutere catilina patientia nostra#classics#the aeneid#the iliad#homer#greek mythology#classical literature#roman mythology#latin literature#emily wilson
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Prima spesa del bonus cultura effettuata nella Tebaide, il Satyricon e Eva Cantarella 👌🏻👌🏻👌🏻
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Get to know me
Tagged @johaerys-writes Thank you (and aside, if you want to chat, please I promise i don't bite)
Share your wallpaper: It's an old hetalia fan art featuring Norway and Denmark as kids with a dragon
The last song you listened to: No turning back from Paris the musical (aka as I like to call it Hector needs a chamomile)
Currently Reading: I'm not reading much at the moment. I just finished my re-read of Harrow the Ninth and I have to finish "La bisessualità nel mondo antico" (Bisexuality in the ancient world) by Eva Cantarella
Last Movie: Everything Everywhere All at Once
Craving: Connections and fan engagement
What are you wearing right now: Super old sweatpants and a red long sleeved shirt
How tall are you: 160 cm
Piercings: I have four earrings
Tattoos:
Glasses? Contacts?: I used to wear contact then got eye correction surgery
Last drink: Black tea
Last show: I don't watch many shows and usually I watch what the family is watching but I've watched the first episode of killing eve and i'm watching Horimiya, which is a very nice slice of life shojou anime
Last thing you ate: Falafel and various cheese and vegetables nuggets at a Greek restaurant I love
Favourite colour: Mostly green but I love all bright colours. As long as it isn't pastel it's fine
Current obsession: Very emotional about The iliad (surprising no one)
Unrelated Obsession: Not much. Brain has space for just one obsession at the time
Any pets: Nope
Do you have a crush on anyone: No. I don't think I ever really had a crush on anyone, as I suspect I'm in the aro spec
Favourite fictional character: I don't think I have a fave absolutely. I have various fave depending on the fandom, but then it would be a too long list, sorry
The last place you traveled: It depends what you mean by travel. But I guess last October. I've been to Pisa and Lucca
Tagging @iship2muchshit @gangly-09 @galacticdustbunnies and anyone wants to do this
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Da Wikipedia:
"Pharmakos (greco φαρμακός) era il nome di un rituale largamente diffuso nelle città greche, simile a quello del capro espiatorio, che mirava ad ottenere una purificazione mediante l'espulsione dalla città di un individuo chiamato pharmakos (qualcosa come "il maledetto").
Ne parla, per esempio, il poeta Callimaco (fr. 90 Pf.): egli dice che un uomo scelto per la sua bruttezza veniva nutrito a spese della città, poi, un giorno stabilito, era scacciato a frustate; in altri luoghi ogni anno uno sventurato veniva "comprato" e nutrito a spese pubbliche, poi lo si espelleva a sassate dalla città."
La vittima predestinata doveva essere brutta, o deforme, o ammalata, o pazza. Meglio se tutte queste cose assieme.
Non doveva accettare le consuetudini.
Doveva rappresentare la diversita', nel suo significato peggiore, doveva essere differente dal cittadino medio.
Cacciare via o uccidere il pharmacon non avrebbe cambiato niente, ma questi rituali servono a dare coesione, non a risolvere problemi.
Il pharmacon nell'Iliade è Tersite. In Harry Potter è Piton. Poco importa che la Rowling ne fosse consapevole, uno scrittore non fa quello che vuole, fa quello che sente.
Le diverse reazioni ostili a Piton vanno dal disgusto per il suo comportamento alla derisione del suo aspetto fisico, al godimento puro per il suo triste destino. Le reazioni emotive del pubblico che odia Piton sono giuste, se collocate nella mentalita' delle societa' antiche.
Quello che non e' giusto, ed e' preoccupante, è che nessuno se ne renda conto.
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Altre informazioni si possono trovare nel libro "Breve Storia della Vendetta" di Antonio Fichera, "Tersite" di Stefan Zweig e alcuni scritti di Eva Cantarella.
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#harrypotter#severussnape#children literature#severus piton#history#criticism#books#tersite#jk rowling
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Bisexuality in the Ancient World by Eva Cantarella
#tbrbusterchallenge2022#bookbanditchallenge#Bisexuality in the Ancient World#eva cantarella#italian books#matsi reads#books#mine
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Nascere, vivere e morire a
Pompei
Eva Cantarella, Luciana Jacobelli
Electa, Milano 2011, 232 pagine, ISBN 9788837075378
euro 80,00
email if you want to buy [email protected]
Pompei come non era mai stata raccontata prima: un viaggio attraverso la vita e la morte di una delle più straordinarie città dell'antichità. Due illustri firme, Eva Cantarella e Luciana Jacobelli, per uno dei siti archeologici più visitati al mondo. Quando nel 79 d.C. il Vesuvio si risvegliò dal suo sonno ricoprendo di cenere e lapilli tutta l’area circostante, portò via con sé le storie di migliaia di donne e uomini, che rimasero sepolte per centinaia di anni. Il volume ricostruisce attraverso un ricchissimo corredo iconografico la vita quotidiana fino al momento dell’eruzione: viene finalmente svelato cosa significava nascere, vivere e morire in una città romana dell’epoca. Sono illustrati i momenti fondamentali e la stessa vita di ogni giorno: dal parto all’educazione scolastica, dal matrimonio al ruolo della donna, dall’attività dei mercati e delle botteghe allo stile degli edifici, dalla giurisdizione agli spettacoli teatrali, dalla religiosità all’erotismo, dall’ideale del carpe diem ai riti funebri. Edifici, bassorilievi, sculture, mosaici, pitture, oggetti di uso comune e gioielli testimoniano ancora oggi di una civiltà estremamente evoluta, che non a caso affascinò tutti i posteri, dall’epoca della sua riscoperta nel XVIII secolo fino ai giorni nostri. Due illustri firme, Eva Cantarella e Luciana Jacobelli, garantiscono un taglio di grande approfondimento, in grado di catturare l’interesse sia degli esperti sia dei curiosi e una Pompei come non era mai stata raccontata prima: un viaggio attraverso la vita e la morte di una delle più straordinarie città dell’antichità.
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
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#Pompei#Eva cantarella#Luciana Jacobelli#mosaici#pitture#gioielli#edifici#sculture#bassorilievi#fashion inspirations#archeologia#fashionbooksmilano
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In uscita col Corriere della Sera: La vita degli antichi
Buongiorno a tutti, siete su Alessandro III di Macedonia- la tua risorsa su Alessandro Magno. Vi segnalo una nuova serie di libri intitolata La vita degli Antichi in uscita col Corriere della Sera dal 26 marzo.
Gli antichi ci hanno lasciato un’immortale lezione di civiltà. La collana di saggi diretta da Eva Cantarella e curata da Laura Pepe offre l’occasione per conoscerli da vicino. Dalla…
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Pompei è viva di Eva Cantarella e Luciana Jacobelli
Pompei è viva di Eva Cantarella e Luciana Jacobelli
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Sempre interessante approfondire come si svolgesse la vita quotidiana in un altro tempo o in un altro luogo: sui si tratta di Pompei e di quello che si è capito delle abitudini, degli usi e dei comportamenti dei romani che la abitavano da ciò che gli scavi hanno nei secoli restituito.
Interessante ma – come spesso accade – la voglia di tenere su un piano di leggerezza questi volumi,per…
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Legittima difesa
Una norma delle Dodici Tavole stabiliva che, se qualcuno avesse ucciso un ladro sorpreso a rubare di notte, l’uccisione di questi fosse legittima: “si nox furtum faxit, si im occisit, iure caesus esto”. [...] Il rubare nottetempo, dunque, era considerato indice di un atteggiamento particolarmente antisociale: e questa antisocialità giustificava l’esercizio immediato della forza fisica. Ma in alcuni casi anche chi rubava di giorno (detto fur diurnus, in contrapposizione al fur nocturnus) poteva essere ucciso: più precisamente, poteva essere ucciso qualora, scoperto in flagrante, si difendesse ricorrendo alle armi. Così stabiliva, infatti, un’altra norma decemvirale, che peraltro, in questo caso (a differenza che nel caso del “ladro notturno”), sottoponeva la legittimità della reazione omicida a una condizione: chi sorprendeva il ladro doveva plorare, vale a dire, doveva “chiamare a gran voce” i vicini perché lo aiutassero e, soprattutto, perché testimoniassero che il ladro scoperto sul fatto si era difeso con le armi.
Ma attenzione: come emerge chiaramente dal dettato legislativo e come specifica Cicerone, il semplice fatto che il ladro fosse armato non giustificava la sua uccisione. Perché questa fosse giustificata, egli doveva far ricorso a un’arma, indicata dalla legge come una “freccia”. “Telum”, dice infatti Gaio nel suo commento alle Dodici Tavole, era l’arma lanciata da un arco: ma ora, egli aggiunge, la parola indica qualunque arma lanciata con la mano.
Nel caso del fur nocturnus, insomma, la norma che autorizzava la vendetta, trasformandola in pena cittadina, era determinata, come abbiamo visto, dall’impossibilità di tollerare un atteggiamento considerato di particolare antisocialità. Nel caso del ladro che si difende con le armi, invece, essa era dettata dalla necessità di tutelare il derubato da un pericolo reale e concreto. Evidentemente, in materia di furto, la civitas tendeva a restringere con un certo rigore l’uso della vendetta. E, con il passare del tempo, le restrizioni andarono aumentando.
Con riferimento al furto notturno, infatti, leggiamo in un passio di Gaio che l’uccisione del ladro era consentita solo se il derubato aveva “testificato con clamore”, vale a dire se aveva chiamato a gran voce dei testimoni. Ma gli altri testi in nostro possesso richiedono questa formalità solo per la messa a morte del ladro che si difende a mano armata. Evidentemente, dunque, siamo di fronte a una restrizione del diritto di uccidere, successiva alle Dodici tavole. E una restrizione successiva (questa volta, del diritto di uccidere il ladro che fa uso delle armi) risulta da due frammenti di Ulpiano, secondo i quali l’impunità per l’uccisione era subordinata all’impossibilità di risparmiare il ladro senza correre serio pericolo.
da E. Cantarella, I supplizi capitali
Cronologia sinottica: XII tavole, V sec. a.C. Gaio e Ulpiano, giuristi sec. I e II d.C. Bonafede, Salvini et al., XXI sec. d.C.
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Eva Cantarella revisa en 'Según natura' los equívocos y persistentes clichés sobre las relaciones sexuales en la antigüedad clásica
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