#E passa la paura
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Mi madre che si preoccupa perché a breve una mia vecchia compagna di classe si laurea (madri amiche per tutti i periodi scolastici) e spera che non venga invitata in caso di festa perché non sa che regalarle.
Ah Mà siamo nel periodo migliore del mondo: BO NI FI CO.
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Fiori di camomilla per me. 🌼
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"That was a lie... y'know, since i'm delulu"
#desta's dumbass corner#c'è contesto ma non c'ho voglia di parafrasarlo tutto quindi do parole chiave in razor language#regina equina sfigata dice essere bugiarda ma non essere completamente falzah anzi esterna tutti i sentimenti più disparati e ammette quasi#sempre quando mente. è quasi un libro aperto per la sua natura da pagliaccia satira. ma questo solo SOTTO STRESS#e nasconde più di ogni altra cosa le sue paure e paranoie perché passa tutta la vita a costruirsi un'immagine ideale di sé come guscio#non so poi se tutti i giorni sarebbe falsa tipo quando c'è un conoscente che ti sta sul cazzo ma devi essere educato quindi sorridi ma#accidentalmente dai dei commenti micromovinenti del corpo e del volto che esprimono il tuo cringe e disgusto#penso che ouma sia troppo teatrale per non lasciare la sua mimica al caso. è un gigantesco maniaco del controllo persino il “caos” e il#“divertimento” deve essere come vuole lui così come vuole lui la percezione dagli altri. con le SUE menzogne.#(penso che pregame non abbia la forza mentale per fare proprio così e quindi è falzoh come dicevo perché comunque non si fida di nessuno#neanche delle persone che lo stimolano e gli interessano perché ha paura di essere ferito)#shuichi ha ragione ouma è l'embodiement of a lie perché pure il fatto che è un bugiardo è una mezza bugia QUEST'UOMO È DELULU E BASTA#VIVE TROPPO NELLA SUA TESTA (come me ♡)#(ti amo ouma ♡♡♡♡) (best mamma ♡♡♡♡♡♡♡♡)#ouma kokichi
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HO UN LINFOMA E FARÒ DEL MIO PEGGIO
Fra un mese compio 51 anni e pochi giorni fa ho scoperto di avere un Linfoma Non Hodgkin. È una patologia abbastanza aggressiva ma è stata presa in tempo. Ed è ben curabile, perché la scienza sta facendo passi da gigante nella cura dei linfomi.
Vivo a pochi passi di distanza da un ospedale all'avanguardia che mi ha preso in carico. Sotto molti aspetti, sono davvero fortunato e privilegiato rispetto a molte persone.
Quale sarà il mio atteggiamento di fronte alla malattia? Mi conosco bene e posso prevederlo, perché c'è una parola che lo definisce con precisione. È una parola significativa, addirittura emblematica, che riguarda il mio tasso di maschitudine alfa. Come potete intuire, non mi riferisco a "guerriero", quindi le metafore belliche possiamo tranquillamente metterle da parte.
La parola misteriosa è "mammoletta". Sì, sarò una mammoletta. Questo vuol dire che non vi darò lezioni filosofiche. Non diventerò un maestro di vita pronto a snocciolare grandi verità come "quello che non ci uccide ci rende più forti", "le sofferenze fanno parte dell'esistenza", "l'importante è apprezzare le piccole cose".
Sarò una mammoletta perché lo sono sempre stato, per esempio quando ho scoperto di avere una massa all'inguine. Era un rigonfiamento, duro come un sasso, grande come una pallina oblunga. La mia reazione? Due settimane senza far nulla. Mi sono detto: "Magari passa. Vuoi vedere che fra qualche giorno non ci sarà più? Non ho voglia di affrontare visite ed esami per un falso allarme. Odio gli ospedali".
Questo mio atteggiamento nasce anche da un'idea completamente sbagliata e irrazionale: la paura che gli esami possano creare malattie dal nulla. In pratica una zona oscura del mio cervello ragiona (si fa per dire) più o meno così: sei perfettamente sano, fai l'esame e ti trovano qualcosa. Lo so, non c'è niente di logico in questa convinzione, ma la mia mente non è mai stata fatta di pura logica.
Per quasi due settimane ho cercato di non pensarci anche perché ero in preda all'imbarazzo. Tra tutti i posti, proprio all'inguine doveva capitarmi? Ma la massa non ha dato cenni di sparizione e alla fine mi sono attivato.
Ho riscritto cinquanta volte il messaggio su WhatsApp prima di inviarlo alla mia dottoressa per fissare una visita, perché ogni volta il testo mi sembrava una molestia sessuale: "Buona sera, dottoressa, ho questa massa dura all'inguine e vorrei chiederle un appuntamento per mostrargliela". "Buona sera, dottoressa, ho un rigonfiamento...". Dopo un numero incalcolabile di tentativi, ho trovato le parole giuste e ho scritto un messaggio asettico, inequivocabilmente sanitario, con un perfetto stile burocratico ospedaliero.
Sono stato una mammoletta nei tre mesi e mezzo necessari per giungere alla diagnosi.
Sono stato una mammoletta nel giorno della TAC con mezzo di contrasto. Quella mattina sono giunto all'ospedale in autobus, dopo una notte insonne. Alla fermata ho controllato la cartella che conteneva i documenti. C'erano referti di ecografie, pareri medici e soprattutto l'impegnativa da presentare per svolgere l'esame. Ho controllato perché sono una persona molto precisa, di quelle che tornano indietro mille volte per verificare di aver chiuso il gas. "Non manca nulla", mi sono detto. Ho rimesso i documenti nella borsa. Ho raccolto le forze, mi sono alzato dalla panchina e ho raggiunto l'accettazione dell'ospedale. Senza la borsa. Vi lascio immaginare questa sequenza di eventi: imprecazione, insulti molto pesanti rivolti contro me stesso, corsa a perdifiato verso la fermata. La borsa era ancora lì. Nessuno me l'aveva fregata.
Per fortuna scelgo solo borse brutte.
Sono stato una mammoletta in occasione della PET, che ha rispettato un copione simile a quello della TAC. Venivo da una notte insonne e non ero in grado di comprendere istruzioni elementari, perché la mia intelligenza svanisce quando affronto esami medici. Mi chiedevano di porgere il braccio sinistro e porgevo il destro. Mi chiedevano il nome e recitavo il codice fiscale.
Sono stato una mammoletta quando mi hanno comunicato il risultato della biopsia. Per un considerevole lasso di tempo non ci ho capito nulla. La mia coscienza era come una trasmittente che passava una musica di pianoforte triste sentita mille volte in TV: quella che certi telegiornali usano per le notizie strappalacrime.
Ora guardo al futuro e la mia ambizione non ha limiti: raggiungerò nuove vette nel campo del mammolettismo. So di essere fortunato per molti motivi: l'ematologo, un tipo simpatico, mi ha rassicurato. Le terapie esistono e sono molto efficaci.
Ma mi lamenterò tantissimo, perché non voglio correre il rischio di essere considerato una persona ammirevole da qualcuno. Non lo ero, non lo sono e non lo sarò mai. Rivendico il diritto di essere fragile e fifone. Lasciatemi libero di essere una mammoletta. Per citare un motto di Anarchik, il mio piano è questo: farò del mio peggio.
[L'Ideota]
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Dite sempre ciò che vi passa per la mente, fate ciò che desiderate fare, buttatevi e non abbiate paura di farlo
La vita è una, non c’è tempo per i rimpianti
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Quando due angeli s'innamorano
Succede. Più spesso di quanto non si pensi. Ma l'etereità della non-materia di cui sono fatti impedisce loro di provare il piacere immenso che deriva dall'unione di due corpi. Lo sospettano, lo bramano, ne hanno sentito parlare. A lungo. Ci invidiano, per questo. Quindi, decidono scientemente di incarnarsi. Sanno perfettamente che dovranno soffrire il freddo, il caldo, l'invidia, la gelosia, la sopraffazione, gli inganni. Poi la fame e la dolorosissima mancanza della Luce. E infine i tentativi di separazione o di condanna da parte di chi non sa ancora cosa sia l'amore e vuole quindi sminuirlo. O annientarlo. Perché amare spaventa, terrorizza. Ma loro decidono comunque di provare, tant’è la voglia di godere dell’amore come lo fanno gli umani.
La maggior parte delle volte prendono ciascuno un sesso diverso; ma capita che, di comune accordo o per preferenze personali, si incarnino in corpi di sesso uguale. Non ha importanza alcuna, agli occhi di Dio. Ne assume solo nel giudizio di chi ha una visione molto limitata della nostra missione sulla Terra. E non esiste giudice più giusto e appassionato alle vicende d'amore di colui che l'amore ha inventato! Egli applaude a ogni nostro orgasmo. E manda inequivocabili indizi d'apprezzamento ed elementi di prosperità a chi s'ama. È triste immaginare che ci sia chi pensa di sapere esattamente cosa sia giusto e cosa sbagliato… per qualcun altro! È il buio estremo della tolleranza, il trionfo del male gratuito. Si tratta di individui ancora ai primi gradini, sulla scala evolutiva della spiritualità. Anime molto giovani che ancora esitano e quindi cercano conferme, dogmi, sicurezze.
Si ha sempre un po’ paura di ciò che non si conosce, è noto. Costoro annaspano per lo più in un mare di sofferenza. Vorrebbero una guida scritta e certificata su ciò che deve o non deve essere fatto. Quindi creano sette, partiti. Compilano liste e manuali. In gruppo puntano un dito che da soli non avrebbero il coraggio di sollevare dal fianco. Condannano in pubblico ciò che desiderano intimamente con tutta l'anima poter fare, provare. Ma la verità è semplicissima ed è nuda davanti a noi tutti: amare è l'unica cosa che importa veramente e l'unico obiettivo. Non cercarne altri. Ama e vedrai che tutto si dipanerà in modo naturale. La vita è solo un unico, lungo, brevissimo sospiro. Fa che il tuo sia per massima parte per amore. Due corpi che si cercano e si amano battono qualsiasi altro spettacolo. Dall'importante fatto di amare qualcuno in modo disinteressato deriva naturalmente tutto il resto.
Da lì scaturiscono il voler scoprire, ingentilire, scherzare, sorridere, innovare, recare sollievo, benessere e cure agli altri. E quindi di conseguenza arricchire noi stessi: materialmente e spiritualmente. L'amore in genere basta a sé stesso. E traina tutto il resto. Chi ha provato l'amore, quando finisce e s'attenua o muta, passa il resto della propria vita a cercare di ritrovarlo. Si veste, si profuma, si cura: tutto come se ci fosse qualcuno in specifico che lo apprezzerà. Si mostra sensuale, anche se ancora non c’è chi l’ha nel suo radar. Compie disperati tentativi di sedurre, mette sul bancone la sua mercanzia migliore, scende a livelli che non avrebbe pensato mai di raggiungere, pur di sentire intimamente di essere ancora una volta oggetto di puro desiderio sessuale. E poi lo vedi da come guarda gli altri ma non li giudica; dalla sua tolleranza, da come si pone in società. Perché egli cerca di nuovo, con tutta l'anima, quella carezza, quel brivido, quel tuffo al cuore.
Le stelle stanno in cielo - e i sogni non lo so - so solo che son pochi - quelli che s’avverano (V. Rossi)
RDA
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Ma se pò campà co' 'sta paura sul collo che scoppia 'na guerra mondiale da un momento all'altro?
Io non ci credo ma la tensione resta, anche perché non trovi più una notizia positiva da leggere per tirare un sospiro di sollievo, solo roba deprimente. Secondo gli analisti più guerrafondai in qualche modo moriremo tutti se non armiamo l'Ucraina, "mo me lo segno" avrebbe detto Troisi, uccellacci del malaugurio sempre presenti in televisione, qualcuno di questi ha detto: "preparatevi alla guerra se volete la pace", ma cosi, di punto in bianco? Mica ogni giorno ci siamo allenati a sparare contro le sagome dei possibili nemici. E poi in che modo mi devo preparare? Comincio a litigare con il mio vicino di casa o mi armo di vaffanculo per l'ENEL?
Non ho fatto nemmeno il militare, esonerato perche' orfano di padre. Io sono un tipo tranquillo, non credo di avere nemici, di armi e bombe a mano non capisco nulla, l'ultima volta che ho giocato a freccette, in un villaggio turistico, sono ancora in causa con un tizio che prendeva il sole con un costume a cerchi colorati! Questo governo fara' partire corsi di formazione per pistoleri occupabili? E che dire dei virus sempre in agguato? Non passa giorno che i giornali non scrivano di nuove pandemie in arrivo. Un futuro da immaginare con infermieri con la siringa del vaccino nella mano destra e il fucile nelle sinistra, guerre e pandemie da combattere, per non parlare delle zanzare, ogni volta ne arriva qualcuna che trasmette malattie, allora ti devi armare di unguenti repellenti e allenarti a tirare pantofole su ogni piccolo segno scuro alla parete o prenderti a schiaffi appena senti un ronzio sospetto all'orecchio!
Praticamente, per chi comanda, devi solo scegliere come morire: sparato, infettato o punto da una zanzara del cazzo. Futuro di cacca! @ilpianistasultetto
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Sto rivalutando il mio aspetto. Se prima mi sentivo ai minimi storici della mia bellezza – che diventerebbe appunto bruttezza, se non lo fosse già stata da sempre – adesso, con questo nuovo taglio e questo nuovo colore mi sento invece all'inizio della creazione di una nuova immagine di me: ho un certo carattere ed un certo “stile” anche vestendomi in maniera abbastanza anonima e senza un filo di trucco, la mia figura inizia ad acquisire dei bordi. Da qui, allora, mi sembra che io possa iniziare a modellare quegli aspetti che vorrei cambiare di me o meglio, mi sembra che possa iniziare a lavorare sulla mia immagine senza necessariamente apparire “bellina”. Il viso dolce e gli occhi buoni non mi appartengono, ma non significa che non possa averli e riservarli a pochi eletti. Il viso fresco e puro di chi cerca disperatamente di farsi amare e accettare non mi appartiene, ma voglio imparare a guardare senza pregiudizio nella maniera più spietata – ovvero reale – possibile chi e ciò che mi circonda per accettarlo per quello che è. Ho l'impressione che mi sia passata la necessità di badare ossessivamente a quello che mi circonda, del giudizio delle persone. Voglio vedere solo ciò che mi interessa e che mi eleva. Faccio mia la frase della parrucchiera, mia coetanea, “per me sono questi gli anni migliori”. Ed in un certo senso lo sono anche per me. Sono appena iniziati gli anni migliori, dove finalmente sono arrivata ad un punto in cui mi sto scrollando di dosso il giudizio degli altri, l'ansia da prestazione, le esperienze passate che mi hanno segnata. O almeno l'obiettivo è questo, e cioè non continuare a vivere nel passato. Ed è per questo che sono tornata in Sicilia: per chiudere i conti con questa terra maledetta, per chiudere i conti con l'educazione fallimentare ricevuta dalla mia famiglia. Passati i trent'anni ormai non posso nemmeno far finta di essere una ragazzina con i daddy issues ma non significa che non possa acquisire una bellezza tutta mia che non passa necessariamente dalle mancanze del passato, da figure e situazioni mancate, e soprattutto sto vivendo in maniera quasi più spensierata adesso che quando avevo vent'anni ed ero un cumulo di paure ambulante. Adesso ho ancora paura, ma alla fine chi se ne fotte.
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Si ricomincia
Negli otto giorni della mia inaspettata vacanza, incredibilmente sono riuscita a star fuori da tutto.
Mi sentivo bene fisicamente e mentalmente.
Che non è proprio scontato, per me.
Adesso si ricomincia
Ad avere quel senso di ansia
Di oppressione
Mancanza di respiro
Ecc
Stanotte ho dormito pochissimo, poi ho cominciato a pensare.
Perché un diciassettenne stermina la propria famiglia?
Chi non si è accorto del suo disagio?
Non so,ma vorrei sapere.
Poi penso perché una persona, esce di casa con un coltello? Sapendo già che vuole uccidere qualcuno. A caso. Perché?
Mi faccio la seconda tazza di caffè.
E penso, perché sono così?
Ansiosa, paurosa.
Perché è la pre menopausa, la menopausa, il tempo che passa, la gente, il mondo malato.
Vorrei scappare, portare con me i miei cari. Trovare un posto, dove io non debba avere paura e ansia. Dove sentirmi al sicuro.
Si ricomnciaaa😑
Buon Lunedì gente! 😛☕🌺
Solo cose belle, il mio mantra.
Ce la farò. ❤️
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La mia carne
giuseppe frascà
(9 Dicembre 1991)
Fui io a tenerti
per mano quando, insicuro, muovevi i
primi passi.
Sei cresciuto troppo in fretta e non
sono riuscito a tenere il tuo passo. Ti
vedo come eri ed aspetto di vederti
spuntare da dietro una scusa qualsiasi
per abbracciarti e non farti andare mai
via. Ascolto i ricordi e ti rivedo e mi
rivedo quando il mondo intero era
nostro e nulla poteva rubarcelo.
Poi non tutto va come sognavo e
restano le parole non dette,
i troppi sensi di colpa
e quella paura di non essere riuscita a fare abbastanza
Ascolto i ricordi tra i sorrisi, le
risate di ieri e le lacrime di oggi
quando il giorno finisce e le mie
mani disegnano nell'aria un volto.
Cammina solo un po' con me prima
che il mio tempo finisca. Prendi la
mia mano come io presi la tua
quando i primi passi furono la tua
prima vittoria.
Prendimi per mano, figlio mio, prendimi per mano
e cammina con me per un po'. Vorrei dirti ciò che
ho dentro e mi fa male. Vorrei che tu mi insegnassi
la vita che non ti insegnai. Vieni, siedi con me, solo
per un po' e dimmi se in questa nebbia possono
nascere ancora i fiori. Vorrei parlarti dell'amarezza
che ho, vorrei che tu mi ascoltassi, solo per un po'.
Andiamo verso il mare, come un tempo, solo per
vedere più vicino il tuo orizzonte ed il mio. Prendi i
miei tanti anni e falli tuoi, solo per un po' e, forse
capirai quel dolore lieve che mi accompagna da
sempre. Prendimi per mano e dimmi dei miei tanti
errori ma ti prego non rimproverarmi: nessuno mi
insegnò a vivere ed oggi...non so ancora vivere.
La vita non sempre è tutto come sembra, ma
ogni cosa va vissuta prima di giudicarla,
affinché possa riconoscere il bene ed il male.
Ma tu vai avanti ..anche con il mondo contro.
Votrei insegnerti a credere in te..a non arrenderti,
a prenderti in braccio e portarti in salvo perché,
ahimè, spesso sarai da solo a doverlo fare.
Ma ricorda che le cicatrici hanno una storia
e che ad ogni modo saranno una vittoria.
Vivi ogni giorno come se
fosse l'ultimo. Vivi e non
dimenticare mai i sogni
che un giorno tua madre sognò per te.
Vivi figlio mio
e se ti mancasse la voglia
vivi la vita che io non vissi
perché la vita è solo un sogno.
Sii sempre mio figlio perché il tempo è tiranno
...passa troppo velocemente.
Voglio essere ancora tua madre e carezzarti
il viso mentre stai per dormire
Si, figlio mio, fammi sentire ancora una
volta importante, fammi sentire ancora madre.
Buon compleanno cuore mio❤
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GLI IGNAVI
Dante li ha posti nell'antinfeno, nemmeno degni di stare all' inferno stesso.
I celeberrimi versi " Non ragioniam di lor, ma guarda e passa" si riconducono al Poeta Virgilio, che si rivolge al collega Dante, suggerendo lui, di non dare alcun riguardo a questa categoria di dannati, i quali non sono meritevoli di considerazione alcuna.
Da parte di nessuno.
Sono le persone molli, inutili a sè stesse e agli altri, quelle che per paura del giudizio non prendono mai posizione.
Il Sommo Poeta, ci indica che questa immondizia di esseri, rappresentato il punto più basso del genere umano.
Ha per loro profondissimo disprezzo.
Perfino Lucifero, che troveremo nel 34esimo canto, l'ultimo de l'inferno, ha più dignità di costoro.
Perché egli, angelo più bello del Paradiso, disobbedendo a Dio, ha comunque preso parte.
Non aver paura di schierarti.
Mai.
La vita è una costante presa di posizione...
di Vincent Giocoliere
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tu fai fatica ad innamorarti perché hai paura, perché senti di non riuscire ad arrivare a quel livello di prima. hai in mente un’idea d’amore che passa tramite il dolore, tramite lo stare male, perche questa è stata la tua esperienza. da quello che mi hai detto, non trovi nessuno al livello di quella persona che ti ha fatto stare così male. ma qui c’è l’errore. Quello non era amore, bensì ossessione, rimuginio, pensiero costante. Ti sei innamorato di qualcosa che non c’era, che non avevi, ti sei innamorato di un’idea (che essendo tale hai la possibilità di modellare come preferisci… se ci pensi, è chiaro che niente raggiungerà quell’idea perché è appunto un ideale, una cosa lontana che non puoi avere, quindi la piangi, pensando di aver perso qualsiasi cosa). Come ti ho già detto, idealizzazione è una gran bastarda perché arriva a far luccicare da morire una cosa che non lo era, che era reale e quindi imperfetta come tutto il resto. A questo punto, è anche possibile che tu veda quell’esperienza da 10 e non ti voglia accontentare, ma ti ricordo che raramente le persone partono da 10, ma magari all’inizio ci si decide di buttare in qualcosa da 9 o 8, fidandosi. il massimo lo si raggiunge con la condivisione, con le esperienze, con la crescita. l’amore attraverso la sofferenza non è amore, non può partire così. che faccia soffrire nel mentre non lo metto in dubbio, io ho sofferto da cani per questo e continuo a sperarci, nonostante tutto.
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sarebbe bello, non credi? potersi togliere di dosso la paura di essere sinceri e dirsi tutto, fare tutto, essere tutto quello che si vuole essere. sarebbe bello, bellissimo, ne sono sicura, fare la prima cosa che ti passa per la testa, senza pensare mille volte alle conseguenze, che poi finisce sempre che ti ritrovi a fare quello che non vuoi e manco tu sai come è successo.
sarebbe bello, bellissimo, ne sono sicura e lo sai pure tu.
zoe, for u
#frammentidicuore#frasi#frasi di vita#riflessioni#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#cit#frasi belle#frasi tumblr#frasi tristi#aforismi#felicità#frasi pensieri#dediche#sincerità#spontaneità#libertà#essere liberi#amicizia#amare#frasi amicizia#frasi sulla vita#sentimenti#emozioni#scegliere#dubbi#ansia
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Se sei un grappolo d'uva che si fa gli affari suoi sulla vite, ricorda che può sempre passare una volpe. Se questa volpe non arriva a te, in base alla sua personalità, potrà sempre dire che:
- Se la volpe che non arriva all'uva è invidiosa dirà che, in fondo, non sei matura.
- Se la volpe che non arriva all'uva è narcisista, dirà che non sai quello che ti perdi.
- Se la volpe che non arriva all'uva è di razza Pirandello, dirà che porti una maschera.
- Se la volpe che non arriva all'uva è ansiosa, dirà che non produrrai buon vino ma ansia liquida.
- Se la volpe che non arriva all'uva è di razza Freud, dirà che tu ami tua madre, la vigna.
- Se la volpe che non arriva all'uva è manipolatrice, dirà che non è colpa della vite, che non è neanche colpa sua e quindi vedi tu chi rimane da colpevolizzare.
- Se la volpe che non arriva all'uva è egocentrica, dirà che sei tu quella che deve scendere dalla vite.
- Se la volpe che non arriva all'uva è bipolare, dirà che sei un'uva bellissima, succosissima e che... no, non vali niente e non vale la pena perdere tempo a vendemmiarti. Però se buonissima anche se fai schifo.
- Se la volpe che non arriva all'uva è delirante, dirà che sei un complotto. Che non esisti e sicuramente farai parte dei poteri forti.
- Se la volpe che non arriva all'uva è maschilista dirà che sei tr0i4.
- Se la volpe che non arriva all'uva è femminista dirà che sei tr0i4.
- Se la volpe che non arriva all'uva è Rosario Muniz dirà che sei un "bastaVdo".
- Se la volpe che non arriva all'uva è depressa, dirà che non vale la pena cercare di raccoglierti. Che tanto ti lasceresti prendere dal primo che passa, che non ne vale la pena.
- Se la volpe che non arriva all'uva soffre di dipendenza affettiva, dirà che starà accucciata buona buona sotto il ceppo della vigna. Aspetterà che sia tu a scendere. Puoi anche decidere di marcire e spiaccicarti sulla sua testa, andrebbe comunque bene.
- Se la volpe che non arriva all'uva è narcisista dirà che sei meravigliosa. Ma non abbastanza da avere le sue attenzioni, quindi per essere all'altezza cerca di cadere velocemente nelle sue fauci.
- Se la volpe che non arriva all'uva è ossessiva, passerà tutti i giorni a controllarti. Si chiederà se davvero sei così succosa, magari sei acerba e fingi. Ti scruterà per vedere se hanno usato antiparassitari, se sei bio oppure ogn. Comunque vada... mmmh, non si fida.
- Se la volpe che non arriva all'uva soffre di panico, arriverà di corsa tutti i giorni per vedere se sei ancora lì. Appesa. La paura che qualcuno ti abbia colta è viva ogni giorno. Quando se ne va ti guarda come se fosse l'ultima volta, del domani non c'è certezza.
- Se la volpe che non arriva all'uva è sociopatica, passa senza darti molto peso. Ripassa facendo finta di nulla, se si ferma a osservarti lo fa con disgusto. Credo che ti odi.
- Se la volpe che non arriva all'uva è stressata, ti chiederà informazioni dettagliate. Se sei nebbiolo o cabernet, se la tua resa è migliore dell'uva del vitigno confinante. Se si sbagliasse e non sei la più buona? Se le sue aspettative venissero deluse? Niente. Si butta sulla Nutella.
- Se la volpe che non arriva all'uva è xenofoba, dirà che vuole l'uva autoctona, preferisce il Moscato Bianco al Cabernet Sauvignon. Vuole il blocco navale attorno ai vitigni.
- Se la volpe che non arriva all'uva è social dipendente, si fa un selfie con te e lo posta su Facebook. Poi lo condivide su Instagram. Ti chiede l'amicizia. poi te la toglie. Te la richiede. Poi ti blocca. Ti sblocca e ti tagga in venti frasi filosofiche prese dall'università della strada. Ti scrive in chat, tutti i giorni. Anche nelle chat di C6 che non usi da vent'anni.
- Se la volpe che non arriva all'uva è Chuck Norris, scendi tu di corsa dalla vite. Prima che con un pugno ti faccia rotolare giù.
- Se la volpe che non arriva all'uva è Ken il guerriero, sei un'uva morta ma non lo sai ancora... huatà!
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Tempus fugit
Il tempo è veloce, subdolo, e già è volato un altro anno. Se non fosse per i botti e lo spumante, se non fosse per tutta questa forzata allegria, nemmeno te ne accorgeresti. Eppure ogni secondo che passa è un secondo in meno a disposizione. Un battito di ciglia, qualcosa che se ne va e non ritornerà più. Ciò che vivi accade una volta sola. Pensaci, ora, e afferra il momento. Potrebbe essere la peggiore tragedia o il miglior capolavoro. Non importa. Godi la vita, stringila e succhiala, ingoiala come un'ostrica e troverai la perla più preziosa. La consapevolezza del tempo che passa e del significato di questa folle corsa regala la bellezza di esistere, al di là di orizzonti e destini più o meno fortunati. Danza il tempo e avvolgiti in un tango, scuotiti, sorridi, agita i fianchi. Vivilo con coraggio e umiltà. Non ne sei padrone, non puoi aggiungere un solo istante a quelli che hai a disposizione, ma solo accogliere, grato, responsabile del miracolo di un respiro o di un'idea, di un'azione o di una scelta. Ama le persone che hai accanto, e quelle che non ci sono amale più forte, perché vivono in una dimensione di pace e di gioia, così lontane dai nostri guai ma così vicine a noi, in modo sottile e meraviglioso. Non smettere di sognare, di credere nell’incredibile, di tentare l’impossibile. Desidera, attendi, spera. Tre azioni per un unico scopo, tre tinte che insieme generano un colore capace di trasformarsi in magia. Sii responsabile di una speranza, come il contadino che semina e si prepara all’attesa, con la certezza che sarà la terra a prendersi cura del seme e a cullare il miracolo. Ama e impara la pazienza, rispetta i ritmi della tua felicità e di quella degli altri. Ogni cosa si rinnova solo se sei capace di attendere, solo se ne hai la forza e il coraggio. Non esiste paura o pigrizia, non c’è noncuranza nell’attesa. Nel silenzio più puro si accende il sorriso del saggio, quello di chi tace aspettando una musica che annienti il frastuono del mondo, sapendo che presto o tardi arriverà. A chi mi ha cercato, voluto, tenuto. A chi mi ha perduto e rimpianto. Buon 2025. Che sia un anno nuovo, ma nuovo davvero. Auguri.
-Guido Mazzolini-
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Alle medie ho volutamente svolto un tema andando fuori traccia. Ci fu qualcosa nella tematica proposta che mi fece pensare al pianto e parlai di quello. Visto che stavo in una classe di merda e detestavo anche la prof d'italiano, tutto pensavo tranne che ai voti, e poiché a quell'epoca avrei solo voluto piangere il tema sgorgò in tutti i sensi come d'impulso.
Feci un errore catastrofico perché la stronza della prof lo trovò molto bello e nonostante il mio palese rifiuto di seguire la traccia, lo lesse a tutti.
I giorni che seguirono furono per me un inferno aggiunto a quello in cui già stavo e solo a distanza di anni appresi una grande lezione.
Si ignora il dolore e ci si rifiuta di capire quale senso e quale scopo abbia. Siamo abituati a farlo di default, per gli uomini è un senso di vergogna, per le donne è debolezza. Tutte cavolate.
Se oggi dovessi consigliare a qualcuno che per un motivo o per l'altro sta soffocando una sofferenza per mostrarsi forte, fare finta di niente e credere che il tempo la cancelli, direi solo di piangere. Tanto e senza freni. Libera subito tutto lo schifo che hai accumulato e guardalo bene.
Il pianto purifica i pensieri inutili ed è capace di portarti subito dentro al nucleo del problema. Ti strappa le maschere, ti distrugge le bugie. Non nasconde niente, non ha paura di niente.
Per questo ha un valore fondamentale per l'essere umano e per questo ti insegnano a non prendertene cura. A non ascoltarlo nemmeno.
Eppure al mondo si viene piangendo... Eppure si passa il resto dei giorni a evitare di farlo, come fosse una colpa, un puntino nel corso della vita da non far quadrare mai con tutti gli altri.
Quando invece la verità che ti serve sapere è lá dentro.
È dal tuo primo respiro che nel pianto c'è la tua evoluzione.
#pianto#piangere#consapevolezza#crescita interiore#crescita personale#spiritualità#lavoro su di sè#maschere#insegnamenti#suggerimento non richiesto#verità#società#zombie#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#catene#liberazioni#conosci te stesso#scuola#esperienze#figli#genitori#professori#evoluzione
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