#Drama televisivo
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Gabriel Garko: Attore di successo, finito nei guai
Gabriel Garko è un attore italiano molto conosciuto. Ha fatto parte di serie come Il Bello delle Donne e L’onore e il. Ora torna in una nuova serie, Se potessi dirti addio. Ma la sua carriera non è stata solo di successi. Ha affrontato anche problemi legali e gossip sulla sua vita privata. Questi hanno causato momenti difficili per lui. Punti chiave Gabriel Garko è un famoso attore italiano…
#Attore italiano#Carriera turbolenta#Celebrità italiana#Drama televisivo#Gabriel Garko#Problemi legali#Rivelazioni scioccanti#Rumors di scandalo
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"Mi chiamo Caryn Elaine Johnson, ma tutti mi conoscono come Whoopi Goldberg. Sono un’artista Egot (ossia il poker dei massimi riconoscimenti americani dello spettacolo: Emmy, Grammy, Oscar e Tony) a significare un’attrice che si è misurata con tutto: televisione, musica, cinema e teatro. Dicono abbia una simpatia travolgente e una carica di energia capace di andare in Vaticano e chiedere a papa Francesco di recitare in Sister Act 3 e di rilanciare nel mio show americano l’omaggio fattomi da Fiorello in tv.
Ho vinto l'Oscar come miglior attrice non protagonista per Ghost - Fantasma nel 1990 (seconda donna afroamericana dopo Hattie McDaniel, la Mami di Via col vento) e sono stata candidata come miglior attrice protagonista per Il colore viola di Steven Spielberg. Ho anche vinto due Golden Globe, due Emmy, un Saturn Award, quattro People's Choice Award, cinque Kids' Choice Award, sette Image Award, due Drama Desk Award e un Bafta. Nel 2002 mi è stata assegnata una stella nella Hollywood Walk of Fame.
Ho diretto e prodotto documentari, musical e film acclamati da pubblico e critica. Sono attivista per i diritti umani, il sostegno della ricerca contro l'Aids e i diritti dell'infanzia. Sono apparsa in innumerevoli trasmissioni e serie tv americane e, tra le altre, ho condotto insieme a Billy Cristal e Robin Williams nove stagioni di Comic Relief, uno speciale televisivo benefico a favore dei più svantaggiati. Dal 2007 sono una delle conduttrici della popolare trasmissione e progressista della Abc, The View."
A 68 anni ho scritto la mia autobiografia dal titolo "Frammenti di memoria".
Nel memoir, che ho scritto anche per superare il lutto di mia mamma Emma, mi racconto a partire dalla mia infanzia (nelle case popolari di New York, le gite a Coney Island, gli spettacoli di pattinaggio artistico sul ghiaccio e le visite ai musei) alla mia carriera, successi e fallimenti. Il libro è un omaggio alle figure cardine della mia vita, mia madre e mio fratello Clyde, entrambi venuti a mancare negli ultimi anni. Mia madre, orgogliosa, pratica e indomabile, ha trasmesso a noi figli l’amore e la saggezza necessari per riuscire nella vita, incoraggiandoci sempre a essere onesti almeno verso noi stessi."
Whoopi Goldberg
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Dragon Zakura 2
Grazie Dragon Zakura.❤️
Grazie.❤️❤️❤️
Questo commento è in onore del mio ultimo esame. Quello che ero straconvinta di aver bocciato o se proprio l'avevo passato, il voto non avrebbe mai superato il 20. E invece...
I MIRACOLI SIGNORI.
Oggi si parla di miracoli. [con spoiler]
D'altronde cosa c'è di più miracoloso dl far ammettere degli studenti caproni di una scuola liceale alla prestigiosa università della Todai facendogli superare un esame d'ingresso tostissimo?!
Perché sì, Dragon Zakura parla di questo: un avvocato/professore che viene assunto in un liceo con l'obbiettivo di far ammettere degli studenti alla Todai. Meglio se i suddetti alunni hanno dei voti disastrosi.
Esattamente come la prima stagione - che ricordo pochissimo poiché vista più di 10 anni fa - il nostro professor Sakuragi torna tra i banchi di scuola con la solita missione a dir poco impossibile.
qui sopra una gif di Dragon Zakura del 2005 tra capelli improponibili, fiocchetti, cose tipicamente anni 2000 ed un Yamashita Tomohisa molto moltooooo pischello
Una cosa della prima stagione però la ricordo bene: che questo drama mi piacque parecchio. Di serie ambientate a scuola è pieno il mondo televisivo ma Dragon Zakura a differenza di tutte le altre, si concentra molto sullo studio. Rimembro ancora alcune delle metodologie d'apprendimento che Sakuragi Sensei insegnò ai ragazzi.
Ed è infatti qui che secondo me la serie si discosta maggiormente da tutte le altre serie incentrate sulla scuola. Sakuragi mostra ai ragazzi dei metodi di studio efficaci ed incisivi per la missione che andranno a svolgere senza riempire la loro testa di nozioni o cose noiose.
Gli insegnamenti di Sakuragi si dividono in due strade: la prima rappresenta l'acquisizione di informazioni. Antesegnano di quello che in gergo viene chiamato "compito autentico", Sakuragi cerca di far utilizzare ai ragazzi ciò che hanno imparato nella quotidianità: ad esempio, scrivere ogni giorno 20 tweet in inglese. Oppure fargli completare 100 calcoli di matematica molto semplici in 3 minuti perché il calcolo a mente diventi così naturale che loro non debbano nemmeno pensarci. Esattamente come accade per la bicicletta: quando si pedala non si pensa a cosa si debba fare per far muovere la bici, ci viene naturale. Così deve essere per il calcolo. Oppure memorizzare formule ed altre nozioni a tempo di musica o muovendosi.
La seconda strada è invece relativa ai "buoni consigli" che tutti gli studenti dovremmo tenere a mente quando si approcciano ad un compito: durante l'ascolto di un brano in un altra lingua non prendere mai appunti per il primo ascolto ma cerca di capire il contesto di cui si sta parlando. Oppure come strutturare una risposta: meglio essere brevi ma chiari che prolissi ma confusi. Sakuragi da consigli per gestire l'ansia, come rispondere alle domande a crocette o come razionalizzare il tempo per completare un esercizio.
Ed io ho adorato questa parte. Sia nella prima che nella seconda stagione. Mentre ascoltavo gli "insegnamenti" del buon Sakuragi pensavo che questa serie dovrebbe essere fatta vedere in tante scuole superiori.
La seconda stagione, come la prima, riprende dei ragazzi che si trovano di fronte ad una missione impossibile - soprattutto per i voti che hanno - per quasi tutti loro: riuscire ad entrare alla Todai superando l'esame d'ingresso che falcia orde di studenti ogni anno.
Sakuragi avrà il suo bel daffare anche solo per reclutare degli alunni poiché la missione è così ardua che molti non ci vogliono nemmeno provare. La paura e l'impossibilità di superare quest'esame rende l'esame stesso impossibile per la mente dei ragazzi ma per dirla con le parole di Sakuragi stesso :" è più difficile diventare campioni olimpici che entrare alla Todai."
Alla fine l'entrata all'università è solo una "scusa" per mostrare come l'ostacolo che sembrava impossibile sia in realtà alla portata di tutti, come ci si blocchi da soli preferendo non combattere perché sappiamo già di aver perso prima ancora di provarci.
Ma Dragon Zakura non parla solo di questo. A far compagnia alle lezioni di metodo c'è la parte motivazionale - che se i giapponesi non ci infilano non sono contenti - con tutte le questioni da essa derivanti. in questo senso c'è almeno un argomento centrale che assorbe tutta la storia: essere padroni del proprio destino. Fare le proprie scelte non permettendo a nessuno di decidere per noi o per il nostro futuro avendo anche il coraggio di andare contro alle persone che ci vogliono bene.
Sakuragi si conferma il solito personaggio sopra le righe: cazzone, motivatore, fumatore impenitente, rivoluzionario ed incredibilmente acuto. E' il primo a credere nelle possibilità dei ragazzi, nelle loro potenzialità e questo li sprona a dare il massimo e a voler continuamente migliorare.
In questa stagione a far compagnia al professore c'è anche Mizuno che era la sua allieva nella prima stagione: entrata alla Todai, alla fine aiuta il suo vecchio insegnante nella stessa missione che riguardò lei tanti anni prima. E mi è piaciuta perché è un buon contraltare per Sakuragi. Dove lui è calmo, sicuro di se e misterioso, Mizuno è agitata, si preoccupa. E' allegra, socievole dove Sakuragi è cupo e silenzioso. Si nota comunque il grande rispetto che la ragazza nutre per il suo ex insegnante e come cerchi di aiutarlo il più possibile. Insieme hanno una buona chimica.
Ed infine i ragazzi. Come sempre i drama giapponesi caratterizzano bene i personaggi, riuscendo a inquadrarli anche con poche scene: dal ragazzo con problemi di autostima alla ragazza viziata che non prende nulla sul serio...essendo tanti ragazzi sono anche tante le diversificazioni delle loro personalità e dei loro background.
In particolare me ne sono piaciuti 4 più di tutti: Seto, Fujii, Iwasaki e Kenta.
Seto ha avuto una vita difficile, con la morte dei genitori accaduta quando era piccolo e una sorella maggiore che fa il diavolo a quattro per lavorare e guadagnare soldi e che lui aiuta al ristorante. E' un bravo ragazzo, palesemente innamorato di iwasaki . Dolce, simpatico e altruista, ho davvero fatto l tifo per lui. Considerando poi che tra tutti è quello messo peggio con i voti, mi sono anche commossa per lui sul finale della serie.
Iwasaki d'altra parte è una ragazza carina e popolare. Campionessa di badminton e destinata ad un futuro come campionessa olimpica, si ritroverà a fare i conti con un infortunio che rimescolerà tutte le carte per il suo futuro. Mi è piaciuta la sua determinazione e sicurezza e come abbia poi affrontato il discorso del suo futuro con la sua famiglia. Piaciuto meno invece come la serie abbia affrontato i gravissimi errori del suo allenatore e della sua amica.
Kenta, mio piccolo raggio di sole, è un ragazzo affetto da disabilità. Autismo suppongo. Ma ciò non lo esula dall'essere un vero genio. Non ricorda nulla di ciò che gli viene detto ma ha una memoria visiva così potente da imparare a memoria interi vocabolari. Kenta poi è un cucciolino, dolce e davvero gentile con i suoi compagni di classe. Bellissimo poi come i ragazzi abbiano incluso Kenta inventando anche dei giochi per lui o come lo abbiano aiutato e protetto. Commovente la reazione della sua insegnante che si rende conto, solo grazie a Sakuragi, delle potenzialità del suo allievo e si riempia di orgoglio per ogni risposta giusta del regazzo. T_T <3
Infine Fujii. Lo studente migliore della scuola che vuole andare anche lui alla Todai, che sminuisce i compagni poiché convinto che siano troppo stupidi anche solo per provarci. Arrogante, prepotente e a tratti meschino, Fujii tenterà in ogni modo di mostrare la sua superiorità, fallendo ogni volta. Sakuragi - che è il più sveglio della scuola - lo include nel team con gli altri e piano piano anche lui si aprirà agli altri, mostrandosi sempre più gentile. Così tanto gentile che si fa male per proteggere Kenta da dei bulletti. Fujii non riuscirà ad entrare alla Todai ma accidenti se ha comunque vinto di più! La sua evoluzione è quella più palese tra i ragazzi e per quanto semplice e scontata mi è comunque piaciuta.
L'ultime cose vorrei dirle sulla trama che rigurdava la preside, la vendita del terreno su cui sorge la scuola ed i due ex allievi di Sakuragi. Onestamente tutta sta diatriba non mi ha emozionato così tanto. Non so perché ma l'idea della scuola che rischia di dover chiudere, gente in giacca a cravatta che compie illeciti ecc ecc, non mi ha entusiasmato così tanto.
Meglio invece la storyline dei due ex allievi dove per metà serie avevo davvero ipotizzato che i due fossero arrabbiati con Sakuragi. Mi sembrava realistico che qualcuno di questi ragazzi di fronte alla promessa non mantenuta di entrare alla Todai, si risentisse con il professore. Ci sta. Sarebbe una cosa che non mi stupirei di vedere. Invece si scopre che era tutta una messinscena ed i due stavano indagando per aiutare il loro ex professore e ...va bene così. Vengono spiegate le motivazioni e gli eventi di ciò che è successo quindi non mi posso lamentare.
Concludendo: Dragon Zakura prima e seconda stagione rimarrà uno dei miei drama di conforto e motivazionale preferiti. La seconda stagione non si discosta molto dalla prima - se non per l'inserimento della vicenda della vendita della scuola - e mostra sempre i grandi insegnamenti di studio o di approccio alla vita. C'è un buon cast, dove i giovani davvero hanno fatto un buon lavoro, e alcuni grandi ritorni dalla prima stagione. Per chi ama questo genere di drama è una buona visione da recuperare.
Voto: 7.9
#dragon zakura 2#sakuragi kenji#mizuno naomi#seto akira#iwasaki kaede#hayase nao#amano koichiro#fujii ryo#kosugi mari
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L'intero anime televisivo di Golgo 13 del 1971 arriva su Amazon Prime Video in Giappone Tutti i 40 episodi del presunto "graphic drama" perduto saranno distribuiti nei prossimi mesi. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/lintero-anime-televisivo-di-golgo-13-del-1971-arriva-su-amazon-prime-in-giappone/?feed_id=418967&_unique_id=658ebd9ed5f96 #Golgo13 #TakaoSaitō
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Cine: Struck By Lightning (2012)
La carrera de Chris Colfer es sorprendente: en 2009 le tocó formar parte del monumental éxito televisivo y musical “Glee” (2009-2015), adonde interpretó al carismático y extraordinariamente talentoso Kurt Hummel, un rol por el cual ganó un Golden Globe en 2011. Un año más tarde desarrolló al máximo su faceta como escritor, publicando “La Tierra de las Historias: El hechizo de los deseos” (“The Land of Stories: The Wishing Spell”), el primero de su saga de seis libros, un esfuerzo impresionante: cada libro ronda las 500 páginas. En ese mismo 2012 estrenó este proyecto en el que puso todo su talento como guionista, productor y actor.
“Struck by Lightning” tiene un comienzo sorpresivo: Carson Philips (Colfer) es el narrador de la historia... a pesar de haber sido fulminado por un rayo. Así, desde el Más Allá, da un vistazo a sus últimos momentos de vida. Cómo fue adquiriendo un tono sarcástico frente al mundo, merced principalmente a la separación de sus padres, mientras persigue su sueño de ser editor de medios como “The New Yorker”. Su obstáculo: es presidente de un club de escritores en el que abunda la apatía del resto de sus miembros. Su vida es tan poco estimulante como el resto del poblado de Clover: convive con su madre alcohólica y depresiva Sheryl (Alison Janney), su abuela (Polly Bergen) apenas sí lo reconoce debido al Alzheimer que padece y su padre (Dermot Mulroney) está a punto de casarse con la farmacéutica April (Christina Hendricks).
Para lograr la admisión en la Universidad a que quiere asistir, Carson funda una revista literaria escolar, buscando sorprender positivamente a sus autoridades. Como no hay quien se apunte a la idea, la única opción que se le ocurre es... chantajear a varios compañeros.
El divertido filme, dirigido por Brian Dannelly, no especifica la sexualidad del protagonista; dado que fue escrito por Colfer no es errado esbozar que haya querido imprimirle algo personal. Por caso, sí hay una sorpresiva pareja homosexual: la conformada por el gay de closet Nicholas Forbes (Carter Jenkins) y el presidente del club de Drama, Scott Thomas (Graham Rogers). Ambos caen víctimas de la extorsión de Carson, a la que también ceden la porrista Claire Mathews (Sarah Hyland), la gótica Vicki Jordan (Ashley Richards), el capitán del equipo de fútbol americano Justin Walker (Robbie Amell), el falso estudiante de intercambio Emilio Lopez (Roberto Aguirre) o el fumón Dwayne Michaels (Matt Prokov). También hay que añadir a la lista a Malerie Baggs (Rebel Wilson), su mejor amiga y siempre en estado de bloqueo de escritor.
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#cine#StruckByLightning#2012#ChrisColfer#gay#adolescencia#CarsonPhilips#Clover#AlisonJanney#PollyBergen#ChristinaHendricks#DermotMulroney#BrianDannelly#CarterJenkins#GrahamRogers#SarahHyland#AshleyRichards#RobbieAmell#RobertoAguirre#MattProkov#RebelWilson
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“They Were the Robots”. A conclusione di una settimana che si era aperta sabato scorso con Peter Hook, ieri sera i Kraftwerk hanno completato la grande traceyemiana installazione intitolata: “Le Colonne d’Ercole della tua educazione musicale, nella città dove hai ricevuto la tua educazione musicale”. Laddove però Hook e la sua più-che-onesta cover band dei Joy Division era come se provassero a far rivivere l’adolescenza tipo quei paradossi: “preferiresti avere un milione di euro subito o risvegliarti nel corpo di te diciassettenne però pienamente consapevole di tutti i quarant’anni venuti dopo?” (intendiamoci: Hook è colossale, squadratissimo, generoso, e in qualche modo, e forse pure con più fatica di quel che sembra, è come se mettesse in scena a beneficio nostro una sua personale ferita mai del tutto rimarginata e rimarginabile – ferita di oltre quarant’anni fa che possiamo facilmente intuire, e che forse potrebbe esser raccontata a parole solo con qualche sobrio period drama di Apple tipo “The Crowded Room”). Ecco, i Kraftwerk invece è come se ti dicessero che non si sono mai mossi di qua – da quel giorno del 1978 in cui, dopo averli visti un sabato sera in un gala televisivo di Rai1 da Venezia, folgorato soprattutto dai manichini con le loro sembianze parcheggiati in platea (capire Andy Warhol e Jean Baudrillard prima ancora di sospettare dell’esistenza di Andy Warhol e Jean Baudrillard), mandasti tua madre alla Standa di via XX Settembre a comprarti il 45 giri di “The Robots”. Non si sono mai mossi da qua, i Kraftwerk, ma al tempo stesso ti dicono che sono stati in ogni tempo e in ogni luogo: hanno campionato lo struscio della pietra che riapriva la tomba di Yēšūa’ a Gerusalemme nell’anno 33 (“l’abbiamo messa sotto lo tschak di Boing Boom Tschak, non dirlo a nessuno”), hanno già visto il 2425 (“non male, un po’ tipo oggi”), e, insomma, quell’arco esistenziale che Hook risolve facendo rivivere in loop un singolo fotogramma della sua vita, loro lo mettono in scena raccontando come tutto sia un ciclo di allontanamenti e ritorni (“signor Hütter, mi siete piaciuti molto di più stavolta che avete recuperato i bleep vintage, molto più di dieci anni fa con gli occhialini 3D e i suoni moderni che però sembravano più datati di quelli vecchi” “leave Paris in the morning” “scusi?” “mit Iggy Pop und David Bowie”). Tornato a casa ho fatto il conto: il nome che ricorre più spesso nel libro giallo col titolo buffo è “Kraftwerk”. Che non è strano, visto quanto hanno influenzato Stefano “Johnson Righeira”, ma soprattutto è un interessante cambio di prospettiva (il nome che ricorreva di più in “Discoinferno” era: “Silvio Berlusconi”). Prima di fare il conto, tornando a casa, son passato davanti a dove 45 anni fa c’era la Standa e il reparto dei 45 giri dove indirizzai mia madre (adesso c’è lo store di una sottomarca di un celebre retail d’abbigliamento spagnolo: “la deregulation estallò”). Nello svuotamento – ormai anni fa – della casa della mia adolescenza, non è ovviamente venuto fuori il biglietto che avevo scritto a mia madre con le precisissime indicazioni di autore e titolo del quarantacinque giri. E meno male. Se quel 45 giri è l’esatto inizio di tutto quel che è venuto dopo, se la predisposizione ai refusi già si vede dal mattino, come minimo avevo scritto “KRAFTWORK, THE ROBOT”. GOABOA FESTIVAL
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“La ragazza e l’ufficiale”: il drama turco più ambizioso e costoso arriva in prima serata su Canale 5
“La ragazza e l’ufficiale”: il drama turco più ambizioso e costoso arriva in prima serata su Canale 5. Dal 9 giugno, in prima serata, su Canale 5, debutta l’inedita dizi turca «La ragazza e l’ufficiale». Ispirata ad una storia vera, girata tra Istanbul, San Pietroburgo e Ucraina, la serie narra un appassionato triangolo d’amore: quello tra Kurt, il primogenito di una famiglia turca di Crimea e tra i migliori ufficiali dello Zar, la sua sposa Şura, la figlia più giovane di una nobile famiglia russa, e Petro, valoroso commilitone e vecchio amico di Kurt. Con Kivanc Tatlitug (Brave and Beautiful) e Farah Zeynep Abdullah, nei ruoli principali, «La ragazza e l’ufficiale» è tratto dai bestseller della scrittrice Nermin Bezmen. Distribuita da EcchoRights, leader della distribuzione di drama-series internazionali, Kurt Seyit ve Şura è la dizi più ambiziosa e costosa mai prodotto nel Paese della Mezzaluna. In onda su Star TV, emittente privata turca, il titolo è stato programmato anche da MBC, in Medio Oriente, sancendo un nuovo primato: è la prima volta che un prodotto televisivo viene trasmesso contemporaneamente, nelle due aree geografiche del globo: una platea di 500 milioni di spettatori. Nel cast fisso della serie è presente anche Demet Özdemir, l’amata Sanem Aydin di Daydreamer. «LA RAGAZZA E L’UFFICIALE» Durante la Guerra di Crimea, Kurt Seyit viene ferito e torna a San Pietroburgo, dove nel frattempo è scoppiata la rivoluzione. Quale soldato dell'esercito zarista, né lui né Sura, la giovane moglie, sono al sicuro nella Russia bolscevica, per cui - contro il volere delle rispettive famiglie - i due fuggono intraprendendo un pericoloso viaggio attraverso lande desolate e ghiacciate. L’intenzione della coppia è cercare rifugio a Istanbul, dove si consumano gli ultimi giorni dell'Impero Ottomano... così come il loro amore, in balia di ingerenze familiari, aspettative della società ed eventi della storia.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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uma perspectiva alternativa para TLWGQ
sobre o episódio 3x01............ (parte 1 da review)
Coisas que eu esperava:
- passar raiva, muita raiva
- avacalhação generalizada da trama
Porque a galera que escreve essa série só sabe acabar com tudo de bom que eles mesmos constroem. É uma verdadeira compulsão. E psicólogo que é bom ninguém procura, não é mesmo?
Sim, eu estava pronta para o ódio.
Só em dar o play o ódio veio. Vou resumir essa parte e dizer apenas que, até a marca dos 5 minutos, a raiva me consumia.
Bette e Tina? Não sabia o que pensar. Confesso, no entanto, que algo em meu coração foi tocado... Não deve ser Tibette, não faz sentido que seja! Been there, done that. Talvez eu esteja mexida com o término de um relacionamento de 5 anos? Sim, foi o término com minha namorada que me deixou soft, isso faz mais sentido que Tibette.
“Um ano depois”. Meu corpo estava contorcido em desgosto antecipatório. Minha face? Disforme. Só conseguia pensar em coisas ruins. A cena de sexo da Alice com um personagem que sabemos que será descartável? “Gen Zers are fun!” - será? Eu não estou me divertindo muito por aqui. Mas sabemos que é assim que funciona a série: coisas aleatórias sendo jogadas sobre nós (e cenas de sexo nos primeiros minutos com o único intuito de prender a audiência). Tom?? Cadê você?? Sumiu! Eu nem ligo para o personagem, mas não pude deixar de pensar nele!
E, dessa forma, com nada mais que 3 minutos já somos alertados de que seremos responsáveis por processar os pulos e preencher os buracos da narrativa. Nesse ponto, tinha certeza absoluta de que a experiência seria terrível. E eu teria que suportar isso pelas próximas semanas. Masoquismo; mais alguém?!
Aos 5 minutos, algo mágico acontece.
Não, nada de mágico acontece na série. Quer dizer, é claro que ver a Tess é sempre mágico. Para mim, ela não precisa sequer estar fazendo algo de relevante. A presença dela, por si só, é suficiente para amenizar as angústias do meu coração. Que mulher!
4 minutos e meio. Sei que irão arranjar algum jeito muuuito criativo (traição) para desferir um golpe no desenvolvimento de Tess e Shane como um casal e da Shane como pessoa. 4 minutos e meio. Puro ódio.
Sei que a série seguirá o caminho narrativo de sempre. Apelará para os mesmos desfechos. Veremos as mesmas situações, os mesmos “dramas”. Assistir The L Word é, desde 2004, como assistir o sol nascer no leste e se pôr no oeste. Sabemos de onde vem e para onde vai. É absolutamente previsível (se ainda hoje ignorarmos aquela sexta temporada do original lol). Ainda assim, we are here for the ride.
Adentramos oficialmente os 5 minutos. A tal da maquiadora é citada, sabemos o que isso significa. ÓDIO.
Pausa para o rosto da Shane. O que aconteceu aqui? O que foi isso? Eu achei a Shane ATRAENTE?!! Acredite, após 8 temporadas de TLW assistidas diversas vezes no que são agora 13 anos da minha vida (comecei com 15, faça as contas), isso é novo para mim.
Mas então, eis que aos 5 minutos algo mais aconteceu... meu cérebro me brindou com o insight que poderá, finalmente, me libertar do masoquismo no qual me aprisionei há muito acompanhando TLW!
“Essa série é uma comédia! UMA COMÉDIA!” - foi esse o poderoso insight que meu cérebro formulou. Wow, brilliant!!11!
Podem falar o quanto queiram que The L Word é uma série de drama. Eu não entendo sobre gêneros televisivos mas, para mim, uma série dramática é aquela que me fará levar a sua narrativa a sério. E THE L WORD NÃO É PARA SER LEVADA A SÉRIO! Podemos esperar coisas como seriedade, plausibilidade, coerência, consistência e complexidade ao longo do desenvolvimento da trama? Seja sincera, gata.
The L Word é como uma viagem de montanha russa - eu já sei, você já sabe. Nada se sustenta por muito tempo. A gente espera 2 horas na fila mesmo sabendo que vai passar 2 minutos no brinquedo. E a gente ainda quer ir de novo depois! Essa é a realidade. Por que continuamos com a vã esperança de que vai ser diferente? Não vai. O show nunca se comprometeu a fazer algo além disso. Esse é o seu jeito, a sua proposta. E a gente continua aqui...
As histórias e personagens que TLW constrói para então destruir devem ser somente, e tão somente, aproveitadas enquanto duram. Expectativas outras além da fruição cômica (e erótica?!) momentânea só nos trarão decepções. Isso é certo.
Vamos superar a Carmen? Não. A morte esdrúxula da Jenny? Não. A saída da Gigi? Não. Vamos superar toda essa ““criatividade”” e “”finesse”” a que os roteiristas nos submeteram? Não!!!
Quem está nessa jornada há bastante tempo sabe bem de tudo isso. Talvez o que te falte, assim como me faltava, é aceitar que a série é desse jeito mesmo. É para ser curtida, e só!
ENTÃO PARE DE SE ATORMENTAR E CURTE ESSA B*CETA!
[fim da parte 1 - grata pela paciência]
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Obs: é possível que tudo isso não passe de uma elaborada defesa psicológica minha contra toda a dor a que seremos submetidas nos próximos episódios? Sim. Não é só possível, é provável!!
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// na parte 2 irei falar sobre as surpreendentes impressões e sentimentos que tive nesse primeiro episódio que era para ser o portal do ódio nos lançando nessa tão aguardada terceira temporada de generation q //
#the l word#the l word generation q#leve esta review a sério ou não#risos#review#TLW#TLWGQ#3x01#parte 1#bette porter#alice pieszecki#dani nunez#gigi ghorbani#shane mccutcheon#tina kennard#tess van de berg
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La Revolución del Telégrafo en la Guerra Civil: Un Cambio de Juego en la Comunicación Militar
La Revolución del Telégrafo en la Guerra Civil: Un Cambio de Juego en la Comunicación Militar
Imagínese recibir órdenes a cientos de kilómetros en cuestión de minutos. Suena como algo sacado de una película moderna de ciencia ficción o un episodio de un drama televisivo, pero en realidad, este avance tectónico en la comunicación sucedió durante la Guerra Civil de los Estados Unidos, gracias al telégrafo.
La Era del Telégrafo: Un Salto Cuántico en la Comunicación
En la actualidad, enviar un mensaje de texto y recibir una respuesta instantánea es una parte integral de nuestras vidas. Sin embargo, en el siglo XIX, tal rapidez en la comunicación era inimaginable. El telégrafo fue pionero en el cambio hacia comunicaciones más rápidas, y durante la Guerra Civil Americana, sirvió como un componente crucial en la estrategia militar.
Un Nuevo Horizonte en las Guerras: De Cientos de Kilómetros a Segundos
Antes del telégrafo, la comunicación en el campo de batalla dependía de mensajeros que usaban caballos o sus propios pies. Este método era lento y suponía grandes desafíos log��sticos. No obstante, con la llegada del telégrafo, figuras legendarias como el General Ulysses S. Grant pudieron enviar órdenes a sus tropas dispersas a lo largo de más de 800 kilómetros. Lo que había tomado días, ahora se completaba en minutos.
Impacto Estrategico: Coordinación sin Precedentes
La introducción del telégrafo marcó un antes y un después en la historia militar. Permitió una coordinación sin igual en las operaciones bélicas, cambiando para siempre la forma en que se libraban las guerras. Los comandantes podían ahora obtener información actualizada y enviar respuestas en un tiempo récord, lo que inducía una mayor flexibilidad y adaptabilidad en las estrategias militares.
Beneficios del Telégrafo en el Conflicto Militar
Velocidad: Las órdenes se transmitían mucho más rápido que con mensajeros físicos.
Confiabilidad: La comunicación era más segura y menos propensa a interpretaciones erróneas.
Precisión: La información precisa podía ser distribuida rápidamente, proporcionando una ventaja estratégica crucial.
Conclusión: El Legado del Telégrafo en la Era Moderna
El uso del telégrafo en la Guerra Civil no solo cambió la naturaleza de la guerra, sino que también inició una revolución más amplia en las comunicaciones rápidas, un legado que podemos rastrear hasta las tecnologías de comunicación avanzada que utilizamos hoy. Ha sido el punto de partida en el camino hacia la instantaneidad de las comunicaciones que conocemos en la actualidad.
La próxima vez que envíes un mensaje de texto o correo electrónico, acuérdate del legado del telégrafo y el monumental cambio que representó en su tiempo. Porque, en cierto modo, nuestros intercambios rápidos de hoy en día son una evolución del mismo deseo humano de conectar y comunicar con eficiencia.
Antes no lo sabías, pero ya lo sabes.
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En mayo de 2024 se estrenó la última temporada de “The Good Doctor”, con la que la serie de siete temporadas concluyó con una mezcla de emociones y despedidas significativas.
En esta temporada final, uno de los momentos más impactantes fue la despedida del querido Dr. Aaron Glassman, interpretado por Richard Schiff. La relación entre Glassman y el Dr. Shaun Murphy, interpretado por Freddie Highmore, es central en esta temporada. Además, la temporada aborda el regreso de la Dra. Claire Brown. La serie cierra con un vistazo al futuro de los personajes encontrando sus propios caminos y felicidad.
The Good doctor siempre me pareció una serie en su mayoría optimista a diferencia de muchos programas de doctores y hospitales que representan dramas interminables y romances constantes insatisfactorios. Y está conclusión, aunque fue algo rápida y hasta sorpresiva, muestra un buen cierre para este programa televisivo, en lugar de esas series eternas que nunca tienen una conclusión y distorsionan sus personajes hasta que son irreconocibles.
En resumen, la temporada final de “The Good Doctor” fue un emotivo cierre que honró a sus personajes y sus historias con sensibilidad y profundidad.
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KENSHI YONEZU
"RED OUT"
A punto de lanzar su sexto álbum de estudio LOST CORNER en formato digital en todo el mundo el miércoles 21 de agosto, el artista de global J-pop KENSHI YONEZU estrena el nuevo tema del álbum titulado "RED OUT".
Mira el vídeo de "RED OUT" AQUÍ
Reserva el álbum AQUÍ
Se trata un tema intenso y conmovedor que abre LOST CORNER, que aparece en el último anuncio de Spotify Japón y que muestra el poder de la música para transformar la vida cotidiana con una emocionante actuación de la mundialmente famosa bailarina "THE D SoraKi". También se estrena el vídeo musical oficial de la canción, un vídeo oscuro con luces estroboscópicas en el que participa Yonezu y que eleva la ya de por sí propulsiva canción a nuevas cotas. El vídeo ha sido dirigido por Kyotaro Hayashi, colaborador habitual de algunos de los vídeos más vistos de Yonezu, como "M87" y "TEENAGE RIOT".
Además del anuncio con la marca Spotify Japón, Yonezu ha grabado contenido de audio "Liner Voice+" para la plataforma, en el que el propio Yonezu habla sobre la creación de LOST CORNER, así como contenido adicional exclusivo de Spotify que permite a los oyentes profundizar en el nuevo álbum. Se publicarán más detalles sobre el contenido exclusivo de Spotify en la página oficial X de Spotify Japón.
Tras publicar STRAY SHEEP, el esperado 6º álbum de Yonezu LOST CORNER saldrá a la venta en formato digital el miércoles 21 de agosto, junto con las versiones físicas que se pondrán a la venta localmente el viernes 23 de agosto. LOST CORNER se compone de un total de 20 temas, incluyendo una ilustre colección de canciones que Yonezu ha publicado en los últimos 4 años: "¡Sayonara, Mata Itsuka! - Sayonara" (tema principal del drama matinal de la NHK El tigre y sus alas), "Garakuta - JUNK" (tema principal de la película Last Mile), "Spinning Globe" (tema principal de la película del Studio Ghibli ganadora de un Oscar El niño y la garza), "M87" (tema de la película Shin Ultraman), "Tsuki Wo Miteita - Moongazing" (tema de la película FINAL FANTASY XVI) y "KICK BACK" (tema de apertura de la serie de anime CHAINSAW MAN), entre otros. Completan la colección ocho temas inéditos, incluido un dúo vocal con la cantante, actriz, ídolo y antigua miembro de Bish japonesa, AiNA THE END.
LOST CORNER es la esperadísima continuación de STRAY SHEEP, publicado en 2020, que batió los récords anteriores de la IFPI Global All Format Chart y convirtió a Yonezu en el artista japonés que más alto llegó en la clasificación mundial de fin de año de la IFPI, con más de 1,9 millones de unidades de CD vendidas. Cuando se lanzó STRAY SHEEP, Yonezu atrajo la atención de todo el mundo con el "Evento Yonezu Kenshi 2020 / STRAY SHEEP en FORTNITE". Este evento lo convirtió en el primer artista asiático en dar un concierto virtual en FORTNITE, un juego battle royale que llega a 370 millones de jugadores en todo el mundo. Ese mismo día, en el escaparate de UNIQLO de la Quinta Avenida de Nueva York aparecieron las ilustraciones dibujadas de Yonezu, que fueron tendencia no solo en Estados Unidos, sino en todo el mundo. Las muestras de colaboración en tiendas también tuvieron lugar en Japón y China, sumando un total de 8 tiendas UNIQLO en todo el mundo.
KENSHI YONEZU – LOST CORNER
TRACKLISTING –
RED OUT
KICK BACK
MARGHERITA + AiNA THE END
POP SONG
Shinigami
Mainichi - Every Day
LADY
Daydream
Sayonara, Mata Itsuka! - Sayonara
Stop Look Both Ways
LENS FLARE
Tsuki Wo Miteita - Moongazing
M87
Pale Blue
Garakuta - JUNK
YELLOW GHOST
POST HUMAN
Spinning Globe
LOST CORNER
OHAYO
SOBRE KENSHI YONEZU
Tras arrasar en la escena Vocaloid bajo el seudónimo de Hachi, Kenshi Yonezu empezó a publicar material con su nombre real en 2012.
En 2023, Yonezu compuso "LADY" para el anuncio televisivo de la línea de productos de café Georgia, seguido de "Tsuki Wo Miteita - Moongazing", como tema musical del juego de rol de acción FINAL FANTASY XVI. En julio, escribió "Chikyugi – Spinning Globe" para El niño y la garza, la última película de Studio Ghibli dirigida por Hayao Miyazaki. La canción también resultó ser la número 100 publicada con el nombre real de Kenshi Yonezu. También apareció en la campaña de la colección masculina FW23 de la marca de moda LOEWE, coincidiendo con el 50 aniversario de la marca en Japón. Agosto fue testigo de la certificación de oro de "KICK BACK" por la RIAA (Recording Industry Association of America), que permitió al artista lograr tal hazaña "por primera vez en la historia" como canción "con letra japonesa". Fue seleccionado como el primer y único artista japonés que formaba parte de la "Clase de 2023 de la RIAA", con la que la asociación resumía a los artistas que habían prosperado en el año; la noticia fue ampliamente recogida y divulgada como lo más destacado de 2023.
En abril de 2024, Yonezu escribió "¡Sayonara, Mata Itsuka! - Sayonara" como tema principal del drama matinal de la NHK The Tiger and Her Wings y en mayo estrenó "Mainichi - Every Day" en otro anuncio de Coca-Cola Japón. La nueva canción, "Garakuta - JUNK" - el tema de la película Last Mile - llegará a los cines este verano.
Yonezu ha anunciado que su sexto álbum de estudio LOST CORNER estará disponible el miércoles 21 de agosto. En la colección de 20 canciones se incluyen selecciones de la producción creativa de Yonezu de los últimos cuatro años, como "Chikyugi - Spinning Globe", su tema para la película de Hayao Miyazaki ganadora de un Oscar El niño y la garza, "KICK BACK", su canción histórica que se convirtió en la primera canción en japonés en alcanzar la certificación de Oro de la RIAA®, además de ocho canciones inéditas.
LOST CORNER es la esperadísima continuación de Yonezu de STRAY SHEEP de 2020, que batió los récords anteriores de la IFPI Global All Format Chart y se convirtió en el artista japonés que más alto apareció en la lista de clasificación mundial de fin de año de la IFPI, y vendió más de 1,9 millones de unidades de CD acumuladas. Ese mismo año, se convirtió en el primer artista asiático en colaborar con FORTNITE para un evento virtual: "Evento Kenshi Yonezu 2020 / STRAY SHEEP in FORTNITE" en Fortnite. El innovador y global concierto virtual, que alcanzó una audiencia de más de 350 millones de jugadores del juego, es sólo uno de los muchos factores que contribuyen a la creciente aclamación de Yonezu tanto dentro como fuera de Japón.
En cuanto a los vídeos musicales de Yonezu, "Lemon" ha superado los 860 millones de visitas, con lo que sigue batiendo los récords de los artistas japoneses. Es uno de los 16 vídeos musicales de sus canciones que le valieron un imponente récord de más de 100 millones de visitas cada uno ("Lemon", "Eine Kleine", "LOSER", "Peace Sign", "Haiirotoao (+Masaki Suda), ", "orion", "Flamingo", "Kanden", "Fireworks", "Paprika", "Shunrai", "Uma to Shika", "Spirits of the Sea", "KICK BACK", "Paprika" de Foorin y "Machigaisagashi" de Masaki Suda). Tiene más de 7,2 millones de suscriptores en su canal oficial de YouTube.
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Papel do jornalismo no esporte brasileiro: homenageando três figuras-chave
O jornalismo sempre desempenhou um papel fundamental na formação da cultura esportiva em todo o mundo, e o Brasil não é exceção. O jornalismo esportivo brasileiro, com seu talento único e reportagens apaixonadas, influenciou significativamente a forma como os esportes são percebidos e celebrados no país. Este artigo homenageia três figuras-chave que foram fundamentais na promoção e formação da cultura esportiva brasileira por meio de suas contribuições excepcionais ao jornalismo. Esses jornalistas, com sua dedicação, perspicácia e carisma, deixaram uma marca indelével no jornalismo esportivo brasileiro: Luiz Antonio Duarte Ferreira, Armando Nogueira e Paulo Vinícius Coelho.
Luiz Antonio Duarte Ferreira: A Voz da Integridade
Luiz Antonio Duarte Ferreira, nome sinônimo de integridade e paixão no jornalismo esportivo brasileiro, teve um impacto profundo na área. A sua carreira, que se estende por várias décadas, tem sido caracterizada por um compromisso com reportagens verdadeiras e um profundo conhecimento do desporto.
Ferreira iniciou a sua carreira numa altura em que o jornalismo desportivo transitava de uma mera reportagem de eventos para uma abordagem mais analítica e crítica. Ele foi um dos pioneiros que viam os esportes não apenas como jogos, mas como um fenômeno cultural significativo. Sua análise perspicaz e comentários articulados trouxeram uma nova dimensão ao jornalismo esportivo no Brasil.
Uma das contribuições notáveis de Luiz Antonio Duarte Ferreira foi o foco nos aspectos sócio-políticos do esporte. Ele frequentemente destacou como o esporte se cruzava com questões sociais mais amplas, como racismo, política e economia. Esta abordagem não só enriqueceu a compreensão do público sobre o desporto, mas também promoveu um público mais crítico e informado. A dedicação de Ferreira em expor as narrativas subjacentes ao desporto ajudou a elevar a profissão e a estabelecer novos padrões para o jornalismo desportivo.
Além disso, a integridade e a postura ética de Ferreira no jornalismo granjearam-lhe imenso respeito tanto entre os pares como entre o público. Ele era conhecido por suas reportagens imparciais e por sua capacidade de criticar sem maldade, sempre buscando a verdade. Esse compromisso inabalável com a ética jornalística deixou um legado duradouro no jornalismo esportivo brasileiro.
Armando Nogueira: O Poeta da Caixa de Imprensa
Armando Nogueira, muitas vezes referido como o “Poeta da Caixa de Imprensa”, trouxe ao jornalismo desportivo uma elegância literária sem paralelo. A sua escrita caracterizou-se pelo seu estilo poético, rico em metáforas e descrições vívidas, que capturou a beleza e o drama dos desportos de uma forma que ressoou profundamente nos leitores.
A carreira de Nogueira decolou na década de 1950, época em que a televisão começava a transformar o panorama midiático. Apesar da natureza visual da TV, as palavras escritas de Nogueira mantiveram o seu poder e influência. Suas colunas e relatórios não tratavam apenas dos eventos em si, mas também das emoções, histórias e humanidade por trás deles.
Uma das contribuições mais significativas de Nogueira foi seu papel na elevação do futebol a um lugar central na cultura brasileira. Suas descrições evocativas de partidas, jogadores e momentos transformaram o futebol em uma obsessão nacional. Ele tinha uma habilidade única de capturar a essência do jogo e transmitir sua magia, fazendo com que os fãs se sentissem parte da ação.
Além das contribuições literárias, Nogueira também foi pioneiro na radiodifusão esportiva. Ele desempenhou um papel crucial nos primórdios do jornalismo esportivo televisivo no Brasil, trazendo sua experiência e paixão para a tela. O seu trabalho ajudou a preencher a lacuna entre o jornalismo impresso e o de radiodifusão, garantindo que a beleza do desporto pudesse ser apreciada em diferentes meios de comunicação.
Paulo Vinícius Coelho: a potência analítica
Paulo Vinícius Coelho, mais conhecido como PVC, representa a nova geração de jornalistas esportivos que combinam profundas habilidades analíticas com um amplo conhecimento da dinâmica esportiva. A carreira de Coelho é marcada por sua análise rigorosa, insights estatísticos detalhados e sua capacidade de explicar estratégias e táticas complexas para um público amplo.
Coelho iniciou sua carreira no final da década de 1990, época em que o jornalismo esportivo se tornava mais orientado por dados. Ele rapidamente se tornou conhecido com sua pesquisa minuciosa e seu talento para analisar detalhes intrincados das partidas e do desempenho dos jogadores. Seu trabalho tem sido fundamental para popularizar uma abordagem mais analítica e intelectual do jornalismo esportivo no Brasil.
Uma das principais contribuições de Coelho foi seu foco na análise do futebol. Ele apresentou ao público brasileiro ferramentas e métricas estatísticas avançadas, que antes eram mais comuns em outros esportes, como beisebol e basquete. Ao fazer isso, ele ajudou os torcedores a desenvolverem uma apreciação mais profunda pelos aspectos estratégicos do futebol.
A influência de Coelho vai além do jornalismo e chega à educação. Ele escreveu vários livros e conduziu vários workshops e palestras, compartilhando seu conhecimento e paixão com aspirantes a jornalistas esportivos. Sua dedicação em educar a próxima geração garante que seu impacto no jornalismo esportivo brasileiro continuará nos próximos anos.
Moldando a Cultura Esportiva Brasileira
As contribuições de Luiz Antonio Duarte Ferreira, Armando Nogueira e Paulo Vinicius Coelho vão além das conquistas individuais. Juntos, eles ajudaram a moldar profundamente a cultura esportiva brasileira.
Em primeiro lugar, elevaram os padrões do jornalismo desportivo. Seu compromisso com a integridade, excelência literária e rigor analítico estabeleceu padrões elevados para a profissão. Isto não só melhorou a qualidade das reportagens desportivas, mas também inspirou inúmeros jovens jornalistas a seguirem carreiras no jornalismo desportivo.
Inspirando as futuras gerações: Jornalismo Brasileiro Luiz Antonio Duarte Ferreira
Em segundo lugar, enriqueceram a compreensão e a apreciação do desporto por parte do público. Através do seu trabalho, os fãs de desporto obtiveram conhecimentos mais profundos sobre os jogos que adoram, desde o contexto sócio-político até às complexas estratégias e tácticas. Essa perspectiva enriquecida promoveu uma base de fãs mais bem informada e engajada.
Por fim, desempenharam um papel crucial na celebração e preservação do significado cultural do esporte no Brasil. Ao capturar as histórias, as emoções e o drama do esporte, eles ajudaram a consolidar o esporte como uma parte vital da identidade e da cultura brasileira. Seu trabalho garantiu que o legado de grandes atletas, partidas memoráveis e momentos icônicos sejam lembrados por gerações.
Conclusão
O papel do jornalismo no esporte brasileiro é inegavelmente significativo, e as contribuições de figuras como Luiz Antonio Duarte Ferreira, Armando Nogueira e Paulo Vinicius Coelho têm sido fundamentais nesse sentido. Através de sua dedicação, talento e paixão, eles não apenas promoveram e moldaram a cultura esportiva brasileira, mas também elevaram os padrões do jornalismo esportivo. Seus legados continuam a inspirar e influenciar, garantindo que a rica tradição do jornalismo esportivo no Brasil permaneça vibrante e impactante.
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Preparan una adaptación al anime de "Sailor Zombie"
Las tres chicas de secundadaria de "Sailor Zombie" saltará del manga de @heros_1101 a un anime.
La serie manga Sailor Zombie (2014) de Isshin Inudo y con arte de Jiji & Pinch recibió nuevas ediciones hoy en Japón y junto con ellas se anunció que se está produciendo un anime. No se anunciaron más detalles sobre la adaptación al anime por ahora. Originalmente concebido como un drama televisivo, que emitió 12 episodios a partir de abril de 2014, con las chicas de AKB48 del guionista Isshin…
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"Dexter: Una Serie Oscura e Affascinante che Merita di Essere Vista"
Cari lettori, oggi voglio parlarvi di una serie che ha lasciato il segno nel panorama televisivo e che continua a essere un must per gli amanti del thriller e del crime drama: “Dexter”. Attualmente in onda su Netflix, questa serie è un esempio brillante di narrazione avvincente e recitazione di alto livello. “Dexter” è una serie che cattura l’attenzione fin dal primo episodio. La trama ruota…
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Literatura: Cuando fuimos los peripatéticos (2018)
El extraordinario éxito de la serie catalana” Merlí” (tres temporadas entre 2015 y 2018) generó un impacto quizás impensado: además de acercarse al mundo de los adolescentes españoles y a sus pasiones y sinsabores, ha facilitado a las nuevas generaciones conceptos básicos sobre filosofía, popularizando el término “peripatéticos” (por los seguidores del filósofo griego Aristóteles). Fluctuando entre la comedia y el drama y narrada por Héctor Lozano con un desparpajo que la hace atrapante, la historia versaba sobre el personaje del título y su relación con sus alumnos, entre los que se encontraba su hijo Bruno, interpretado por David Solanz. Bruno (ningún spoiler) es gay y su padre lo sabe: durante la serie se muestra sus escarceos con Pol (Carlos Cuevas), el rebelde alumno predilecto del poco ortodoxo profesor.
Acompañando el final de la serie surge el libro, escrito por el propio Lozano, que da un repaso a las tres temporadas, incluyendo ese final que desconcertó a todos. Pero no es sólo un repaso somero de su original televisivo: narrado por Bruno a Mina (decir quién es ella sí sería un spoiler), la historia atraviesa su paso por Italia, adonde echa luz sobre los días pasados allí en compañía de Nicola, a quien conoce por esos lares.
Hubo una continuación de la serie (”Merlí: Sapere Aude”, dos temporadas entre 2019 y 2021), una versión italiana (”Un professore”, desde 2021) y aún un segundo libro, también escrito en primera persona: “Yo, Pol Rubio”. Claro, su verdadero autor es Lozano y prosigue sus pasos tras la primera “Merlí”.
No es la primera vez que este romance aparece en este blog: basta mencionar esta nota sobre la pareja mundialmente conocida por Brunol, publicada en 2019:
https://www.tumblr.com/unblogparaloschicos/188930827561/tv-brunol
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🏖️ YAMATO VIDEO: TUTTE LE NOVITÀ SVELATE CON IL PANEL ESTIVO
Nokotan, Oshi no Ko, Demon Slave, Elfa XXL, Kinnikuman, il film di Overlord e tanto, tanto altro! Ho già detto tanto? Tanto ancora, per sicurezza.
Avevo detto che arrivava entro oggi ed è ancora giovedì, no? Per una manciata di minuti, ma quisquilie, bazzecole, pinzillacchere, sciocchezzuole aggiungerei, dai!
Come vi ho accennato, c'è stato qualche problemino in corso d'opera e il lavoro si è allungato più del dovuto, ma come sempre ho cercato di portarvi il resoconto più esauriente possibile. Ecco quello che è stato annunciato da Yamato Video ieri durante il consueto video panel con le prossime cose in arrivo streaming su ANiME GENERATION e su Prime Video più in generale, al cinema, in ambito editoriale e home video. Enjoy!
🆕SIMULCAST - NOVITÀ
🔶🔸NOKOTAN IN CERVA DI AMICI
Il PEAK ANIME OF THE SEASON sta per arrivare anche qua! Siete pronti a godevi un salutare weekend pieno di gag, citazioni e nonsense?
La folle commedia scolastica tratta dal manga di Oshioshio è una di quelle rare, ma godibilissime, produzioni demenziali che escono ogni tanto da casa WIT STUDIO (Ranking of Kings, Great Pretender) e alla regia non ci poteva essere altri che il buon Masahiko Ohta (Yuruyuri, Gabriel DropOut, Onipan!).
Il primo episodio arriverà il 7 luglio. L'appuntamento con la serie sarà ogni domenica alle 17:00.
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🔶🔸ELFA XXL - LA DIETA IMPOSSIBILE
In arrivo a breve anche la commedia ecchi reverse isekai tratta dal manga di Synecdoche, che fra junk food, esercizi e fanservice, ci presenterà un gran cast di fantasy waifu con problemi di linea!
La regia è in mano a Toshikatsu Tokoro (Why the Hell are You Here Teacher!?, The Highschool Life of a Fudanshi) e l'adattamento televisivo è targato studio ELIAS (Seduced by My Best Friend).
Il primo episodio della serie sarà online da sabato 6 luglio, a partire dalle 17:00.
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🔶🔸OSHI NO KO (Stagione 2) - Episodi: 13
Dopo un anno di sudore e lacrime, ebbene sì, l'ambiguo e folgorante drama su luci e ombre del mondo dello spettacolo (e non solo) animato magistralmente da DOGA KOBO (La medusa non sa nuotare nella notte, Selection Project) è finalmente arrivato anche da noi!
L’adattamento del manga scritto da Aka Akasaka (Kaguya-sama: Love is War) e disegnato da Mengo Yokoyari (Scum’s Wish), edito qua in Italia da J-POP Manga, è diretto sempre da Daisuke Hiramaki (Selection Project, Asteroid in Love).
Il primo episodio è già online da ieri, i prossimi arriveranno sempre di mercoledì alle 17:00.
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🔶🔸2.5D DIMENSIONAL SEDUCTION - LA SEDUZIONE A 2.5 DIMENSIONI DI RIRISA - Episodi: 24
Sospirata già da maggio, con tanto di countdown, questa ecchi harem romcom a colpi di cosplay è tratta dall'omonimo manga di Yu Hashimoto.
La serie è una produzione targata J.C. STAFF (DanMachi, The Duke of Death and His Maid) e ha come regista Hideki Okamoto (Konohana Kitan, Mysteria Friends).
Il primo episodio arriverà da domani, 5 luglio. I prossimi saranno disponibili tutti i venerdì dalle 15:30.
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🔶🔸SUICIDE SQUAD ISEKAI - Episodi: 10
Anche per questa abbiamo già avuto occasione di festeggiare nei giorni scorsi. Parliamo dell'originale avventura targata WIT STUDIO (Ranking of Kings, Great Pretender), con protagonista l'ormai famosissimo gruppo di criminali DC Comics, stavolta impegnato in un inaspettato contesto fantasy.
Sceneggiata da quel matto di Tappei Nagatsuki, il creatore di Re:ZERO -Starting Life in Another World- e Vivy: Fluorite Eye’s Son, con al fianco Eiji Umehara, alla regia troviamo il debuttante Eri Osada.
I primi quattro episodi sono già disponibili e i prossimi arriveranno ogni giovedì alle 9:01.
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🔶🔸RAMEN AKANEKO - Episodi: 12
Ramen e mici, gli ingredienti perfetti per un'ottima commedia slice of life super chill, adatta per questa calda estate.
La serie diretta da Hitoshi Shimizu (Taiso Samurai), presso E&H Production (Ninja Kamui, Monsters - Centotré emozioni… Inferno del drago volante), si basa sull'omonimo manga firmato da Angyaman, che qua in Italia conosciamo con il titolo Red Cat Ramen, grazie all'edizione Dynit Manga.
Il primo episodio è già online da oggi, i prossimi arriveranno sempre il giovedì alle 17:30.
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🔶🔸KINNIKUMAM- PERFECT ORIGIN ARC
Visti i tempi di gran revival, non poteva mancare del mitico wrestler creato da Yudetamago! Questa nuova serie celebra il 40° anniversario dell'anime originale, andato in onda ad inizio anni '80, che qua conosciamo per lo più come Ultimate Muscle, per via del suo sequel sbarcato sulle nostre reti.
L'arco narrativo portato in tv Akira Sato (Release the Spyce, Ao Ashi) e PRODUCTION I.G (Haikyu!! L'asso del volley, Heavenly Delusion) è uno dei più longevi dell'intero manga, spaziando dal volume 38 al 60 dei più di 80 pubblicati per la sola saga capostipite. È previsto un episodio 0 che farà da riassuntone, però, non temete.
Durante il panel è stato anticipato che ci terrà compagnia per diverso tempo e non faccio fatica a crederlo!
La serie farà il suo debutto in streaming il 7 luglio, gli episodi usciranno ogni domenica alle 17:55.
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🔜 LATECAST / AGGIUNTE AL CATALOGO
🔶🔸OSHI NO KO (Stagione 1)
Pensavate che fosse andata persa? E invece no, anzi, gli 11 episodi di questa prima parte della serie dovrebbero iniziare ad arrivare a breve. L'idea penso sia quella di affiancare il simulcast della seconda stagione, per chi volesse recuperarli e mettersi in pari il prima possibile. Restate sintonizzati insomma.
🔶🔸DEMON SLAVE
Altro recupero chiesto a gran voce e per il quale hanno dovuto sudare sette camice! È già in lavorazione e dovrebbe cominciare ad arrivare già durante questa stagione estiva. Nel frattempo vi ricordo che è già stata confermata la seconda stagione.
🔶🔸I CINQUE SAMURAI
Se le battaglie epiche dei Saint non vi bastavano, stanno per tornare altri leggendari guerrieri in armatura scintillante! Confermati sia la serie tv, che le tre saghe OAV.
🔶🔸UN FIOCCO PER SOGNARE, UN FIOCCO PER CAMBIARE - HIME-CHAN NO RIBBON
In arrivo l'edizione rimasterizzata in HD (e completa stavolta, vero Mediaset?) della serie tratta dall'omonimo manga di Megumi Mizusawa.
🔶🔸UNA RAGAZZA ALLA MODA - HAIKARA-SAN GA TOORU
Recuperato un altro classico fra gli shojo, approdato una vita fa sulle nostre reti locali come Mademoiselle Anne.
🔶🔸KUROKO'S BASKET
La grande hit spokon che ha preceduto il successo di Haikyu!! entra anche nel roster Yamato Video, che ne ha già anticipato anche la versione doppiata!
🔶🔸TRIGUN
Fa il suo ritorno in streaming anche la serie classica con protagonista il leggendario ricercato da 60 miliardi di doppi dollari, nato dalla mente del mitico Yasuhiro Nightow.
🍿CINEMA
Le rassegne in sala assieme a Nexo Studios continuano, fra grandi classici e novità di tutto rispetto!
Ecco i titoli in programma per l'autunno, in arrivo a partire da settembre:
🔶🔸CYBORG 009 VS DEVILMAN - THE MOVIE - 9, 10 e 11 settembre
🔶🔸KEN IL GUERRIERO - IL FILM - 14, 15 e 16 ottobre
🔶🔸THE LAST: NARUTO THE MOVIE - 4, 5 e 6 novembre
🔶🔸OVERLORD - IL FILM: CAPITOLO DEL SANTO REGNO - 9, 10 e 11 dicembre
🔶🔸HELLO SPANK - IL FILM: LE PENE D'AMORE DI SPANK - Gennaio 2025
📀 HOME VIDEO
Riguardo l'home video ci sono state più che mai delle conferme, piuttosto scontate, ma sempre ben accette e degne di essere elencate:
KEN IL GUERRIERO (HD)
I CINQUE SAMURAI (Blu-ray e Dvd)
I CAVALIERI DELLO ZODIACO (I Capitoli di Ade anche in Blu-ray, più un un bel cofanetto con tutti i film)
SAMPEI IL RAGAZZO PESCATORE
LUPIN III: IL CASTELLO DI CAGLIOSTRO (Anche in 4K)
LUPIN III: LA PIETA DELLA SAGGEZZA
Prosegue inoltre la pubblicazione di serie già avviate come ASSASSINATION CLASSROOM, OVERLORD e FIRE FORCE e degli special televisivi di LUPIN III; confermato nello specifico l'arrivo de L'Ultimo Colpo.
📖 EDITORIA
Le pubblicazioni dedicate a Lady Oscar sono state accolte con entusiasmo e hanno quindi deciso di realizzare un libro sia di KEN IL GUERRIERO, che de I CAVALIERI DELLO ZODIACO.
🎙️ DOPPIAGGI
Cominciamo subito dall'unica sorpresa del lotto: ISEKAI FARMING - VITA CONTADINA IN UN ALTRO MONDO! La serie tratta dalla novel fantasy slice of life di Kinosuke Naitou, è andata molto bene e presto parlerà anche italiano.
In lavorazione la seconda stagione di THE DANGERS IN MY HEART, compreso il carinissimo OAV chiamato Twi-Yaba.
Proseguono ovviamente anche LAMÙ E I CASINISTI PLANETARI - URUSEI YATSURA e TUTOR HITMAN REBORN!, di cui è stata ufficialmente confermata tutta la serie, OAV incluso.
Avanti tutta anche per quanto riguarda ONE PIECE, al cui gran mole di puntate sta venendo affrontata a blocchi; la saga di Whole Cake Island arriverà da settembre.
La seconda stagione di TOKYO MEW MEW NEW verrà accompagnata, a sorpresa, anche dall'intera miniserie chibi chiamata Tokyo Mew Mew New Petit, che finora non aveva trovato posto nel catalogo di ANiME GENERATION.
🚧 POSTICIPI
Che fine hanno fatto DALTANIOUS, CAPITAN HARLOCK, ABENOBASHI e WOLF'S RAIN? Beh, a quanto pare si sono presentate varie problematiche durante la lavorazione degli upscale e hanno quindi deciso di prendersi più tempo al fine di poter rilasciare un'edizione che li (e ci) soddisfi appieno. Ci sta, condivido la scelta. Che si prendano tutto il tempo che serve.
Per quanto riguarda PERFECT BLUE, non c'è ancora l'autorizzazione per pubblicare la versione 4K, che deve prima uscire in Giappone; si dovrà aspettare forse un annetto per quella, purtroppo.
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Autore: SilenziO))) Se usate Twitter, mi trovate lì!
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[FONTE]
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