#De profundis citazioni
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princessofmistake · 27 days ago
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Il dolore è un momento molto lungo. Non lo si può spartire in stagioni. Possiamo solo elencarne le varie facce, notarne l’alternarsi. Per noi anche il tempo non va avanti. Gira su se stesso. Pare muoversi intorno a un centro di dolore. La raggelante immobilità d’una esistenza, ogni circostanza della quale è regolata secondo un disegno immutabile, così che noi mangiamo e beviamo, ci corichiamo e preghiamo, o almeno c’inginocchiamo per pregare, secondo le inflessibili leggi d’una formula ferrea: questa immobilità che rende ogni spaventoso giorno simile al fratello sin nei più infimi dettagli, pare comunicarsi a quelle forze esterne, la cui vera essenza, la cui vera ragione d’essere, è il mutamento incessante. Del tempo della semina o del tempo del raccolto, dei mietitori che si chinano sulle spighe o dei vendemmiatori che passano tra i tralci, dell’erba nel frutteto fatta bianca di fiori lacerati o coperta di frutti caduti: di tutto questo, nulla più sappiamo, e nulla possiamo più sapere. Per noi esiste una sola stagione, la stagione della sofferenza. Anche il sole, anche la luna paiono esserci stati tolti. Fuori del carcere, il giorno può essere di turchese e d’oro, ma la luce che filtra attraverso lo spesso vetro opaco della piccola finestra a sbarre di ferro, sotto la quale ci sediamo, è grigia e avara. Nella cella è eternamente penombra, come eternamente è penombra nel cuore.
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sereads · 3 months ago
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In seguito bisognerà imparare ad essere felice. Un tempo conoscevo la felicità per istinto o almeno, credevo di conoscerla. C'era sempre la primavera, nel mio cuore, una volta! Mi occorreva la gioia ed ero nato per essa. Sino all'estremo limite io riempivo la mia vita dipiacere, come si colma sino all'orlo una coppa di vino. Adesso è da un punto di partenza del tutto nuovo che mi accosto alla vita, ed anche il concepire la felicità mi riesce, spesso, difficile.
De Profundis - O. Wilde
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materstefano · 2 years ago
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Parigi 1989 - Era sempre primavera, un tempo nel mio cuore. Il mio temperamento inclinava alla felicità. Ora mi accosto alla vita da un punto di vista completamente nuovo, e anche concepire la felicità mi è spesso estremamente difficile - Oscar Wilde - De profundis
Mi ricordo che a quel tempo la tomba era ricoperta da citazioni dai dischi degli Smiths , ma ora l ‘unica cosa che leggo è che A di Empoli lo ringrazia.
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whiteleviathan · 2 years ago
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“Bisogna che oggi l'amore rimanga nel mio cuore;   come farò altrimenti a vivere fino a stasera?” - Oscar Wilde - 
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dweij · 4 years ago
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"La sofferenza, per quanto strano ti possa sembrare, è il mezzo attraverso il quale esistiamo, perché è l'unico mezzo attraverso il quale diveniamo consapevoli di esistere; e il ricordo della sofferenza nel passato ci è necessario come la garanzia, la prova della nostra continuata identità. Fra me stesso e il ricordo della gioia sta un abisso non meno profondo che fra me stesso e la gioia nella sua attualità.
Se la nostra vita insieme fosse stata quale il mondo l'immaginava, una vita puramente di piacere, dissolutezza ed allegria, non sarei capace di rammentare un solo periodo".
"De profundis" , Oscar Wilde (1897)
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vuotosiderale · 5 years ago
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Stanco di vivere sulle cime, discesi volontariamente in fondo agli abissi per cercarvi delle sensazioni nuove. La perversità fu nell'orbita della passione quel che il paradosso era stato per me nella sfera del pensiero. Infine il desiderio si cangiò in una malattia, o in una follia, o in entrambe le cose. Divenni noncurante della vita altrui. Colsi il mio bene dove mi piacque e passai oltre. Dimenticai che ogni più piccola azione quotidiana forma o deforma il carattere e che, per conseguenza, ciò che si è compiuto nel segreto della propria intimità si sarà poi costretti a proclamarlo al mondo intero. Così,non fui più padrone di me stesso. Non riuscii più a dominare la mia anima e la ignorai. Permisi al piacere di governarmi e finii coll'essere abbattuto da una sventura orrenda.
De profundis, Oscar Wilde
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sonoquellachesonoblog · 6 years ago
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Gli errori fatali della vita non sono dovuti al fatto che l'uomo sia un essere irragionevole: un momento di irragionevolezza può essere il nostro momento più alto. Sono dovuti al fatto che l'uomo è un essere logico. C'è molta differenza.
O. Wilde
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pachitene · 7 years ago
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"Oggigiorno si può sopravvivere a qualunque cosa, tranne che alla morte." - Oscar Wilde
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princessofmistake · 27 days ago
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[...] quando il legale di tuo padre, nel desiderio di cogliermi in contraddizione, presentò improvvisamente in tribunale una delle lettere che t’avevo scritto nel marzo 1893 e in cui ti dichiaravo che piuttosto di sopportare la ripetizione delle orrende scenate che parevano arrecarti un piacere tanto tremendo, avrei volentieri acconsentito a «subire il ricatto d’un qualsiasi marchettaro londinese», provai un sincero dolore che quel lato della nostra relazione venisse rivelato agli occhi avidi del pubblico; però che tu fossi tanto tardo di comprendonio, e in modo tale sprovvisto di sensibilità, in modo tale ottuso e cieco davanti a quanto è raro, delicato e bello, da arrivare a proporre la pubblicazione delle lettere in cui e con cui cercavo di mantener vivo il vero spirito e la vera anima dell’Amore, per conservare l’amore in me durante i lunghi anni dell’umiliazione del mio corpo, questo, proprio questo, fu, e costituisce ancora, l’origine della mia più profonda amarezza e della mia più dolorosa delusione. E temo di sapere, anche troppo bene, perché tu lo volessi fare. Se l’Odio t’accecava le pupille, la Vanità ti cuciva le palpebre col fil di ferro. La «facoltà per cui e per cui soltanto possiamo capire gli altri nelle loro relazioni vere e ideali», era stata ottusa dal tuo gretto egoismo, il lungo disuso l’aveva poi resa inservibile. L’immaginazione era prigioniera come lo ero io. La Vanità aveva sbarrato le finestre, e Odio era il nome del carcere.
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sereads · 3 months ago
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La società s'arroga il diritto d'infliggere all'individuo dei castighi spaventevoli, ma essa ha anche il difetto supremo d'essere superficiale e di non giungere a comprendere ciò che fa. Quando il castigo è subìto, la società abbandona l'uomo a se stesso, vale a dire proprio nel momento nel quale dovrebbe cominciare il suo più alto dovere verso di lui. Essa ha paura delle azioni e rifugge da coloro che ha punito come si evita un creditore del quale non ci si può liberare, o l'uomo a cui si è imposta una irreparabile sorte. Da parte mia io esigo che, se mi rendo ragione di quanto ho sofferto, la società deve capire ciò che mi ha inflitto, e, per conseguenza, non c'è amarezza nè odio da una parte nè dall'altra.
De Profundis - O. Wilde
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lochiamovivere · 8 years ago
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"Il vero stolto, colui di cui gli dèi si fanno beffe o che conducono alla rovina, è colui che non conosce se stesso."
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heidi-everdeen · 8 years ago
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spiorad-ion-blog · 8 years ago
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“I peccati della carne non sono nulla: sono malattie che tocca ai medici curare, se proprio devono essere curate. Soltanto i peccati dell’anima sono vergognosi.
- Wilde, De Profundis
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vuotosiderale · 5 years ago
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Rammaricarsi delle esperienze fatte, vuol dire arrestare il proprio sviluppo; negarle equivale a mettere una menzogna sulle labbra della nostra vita. Sarebbe come rinnegare l'anima. Perchè, come il corpo assorbe sostanze di ogni sorta, cose volgari ed impure, ed anche quelle che un sacerdote o una visione hanno purificato, e le converte in forza e in agilità, in gioco armonico di muscoli, in carni delicate, in capelli ricciuti e multicolori, in labbra, in occhi ridenti, così l'anima a sua volta ha le proprie funzioni nutritive e può trasformare in nobiltà di   pensieri e in passioni di gran valore ciò che per sè stesso è vile, crudele e degradante; e a maggior ragione essa può trovarvi i suoi più efficaci mezzi di affermazione e rivelarsi più perfettamente mediante ciò che era destinato alla profanazione e alla distruzione.
De profundis, Oscar Wilde
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princessofmistake · 27 days ago
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Non ho il minimo desiderio di lamentarmi. Tra i tanti insegnamenti del carcere c’è questo: le cose son quello che sono e saranno quel che saranno.
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princessofmistake · 27 days ago
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Ma tu credi d’essere stato veramente degno dell’amore che ti portavo, o che per un solo momento io abbia pensato che tu lo fossi? Credi d’essere stato veramente degno dell’amore che ti portavo in un qualsiasi periodo della nostra relazione, o che per un solo momento io abbia pensato che tu lo fossi? Sapevo bene che non lo eri. Ma l’Amore non si contratta in un mercato, né lo si può misurare con la bilancia del rivendugliolo. La sua gioia, come la gioia dell’intelletto, sta nel sentirsi vivo. Lo scopo dell’amore è l’amore: nulla di più, nulla di meno. Tu mi fosti nemico: un nemico accanito come mai uomo ne ebbe. T’avevo dato la mia intera esistenza: e tu la buttasti via, per appagare le più infime, le più spregevoli tra tutte le passioni umane, l’Odio, la Vanità e la Cupidigia. In meno di tre anni m’avevi completamente rovinato sotto ogni punto di vista. Per il mio bene non potevo fare altro che amarti. Sapevo che, se mi fosse stato concesso d’odiarti, nell’arido deserto della vita che dovevo percorrere, che ancora sto percorrendo, ogni roccia avrebbe perso la sua ombra, ogni palma sarebbe intristita, ogni pozzo d’acqua si sarebbe inquinato.
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