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Al #Campidoglio di #Roma nella sala laudato si del Palazzo Senatorio si è svolto in PensieroSicuroLive 2024.
Grazie ancora a tutti per averci seguito, trovate la diretta integrale sul nostro canale YouTube.
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ex Allievi in evidenza: ROMA. CHI È IL GENERALE CARMINE MASIELLO,
NUOVO CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO
(Di Marco Battaglia su Formiche)
Il Consiglio dei ministri ha scelto il successore di Pietro Serino.
È Carmine Masiello, attuale sottocapo di Stato maggiore della Difesa.
A lui il compito di guidare l’Esercito nell’atteso processo di modernizzazione della Forza armata nel nuovo ambiente multidominio delle operazioni terrestri
Sarà il generale Carmine Masiello il nuovo capo di Stato maggiore dell’Esercito.
L’avvicendamento con il generale Pietro Serino avverrà nel giro di un paio di settimane, con la scadenza del mandato triennale (fissata al 27 febbraio).
La nomina da parte del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Guido Crosetto.
Sulla tabella di marcia di Serino il compito di guidare l’Esercito in un contesto complesso per la Difesa italiana, nel contrasto a minacce in rapida evoluzione, in vista soprattutto del processo di modernizzazione dei sistemi e delle dottrine dell’Esercito per il prossimo futuro, a partire dalla modernizzazione delle piattaforme e dei sistemi d’arma nel nuovo paradigma del multidominio.
Nato il 28 giugno 1963 a Casagiove, in provincia di Caserta, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena con il 163° Corso "Lealtà".
Il generale Masiello è sottocapo di Stato maggiore della Difesa.
In precedenza è stato vice direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza dal 2018.
Dal 2016 al 2018 è stato consigliere militare del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Ufficiale di artiglieria, ha iniziato la sua carriera nel 185º reggimento artiglieria paracadutisti Folgore. Tra gli incarichi svolti, è stato capo Ufficio generale del capo di Stato maggiore dell’Esercito dal 2011 al 2015, e successivamente della Difesa fino al 2016.
Tra i ruoli operativi, il generale Masiello ha comandato il Regional Command West in Afghanistan dall’aprile al settembre 2011, e la brigata paracadutisti Folgore, dove in precedenza aveva comandato il 185º Reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi “Folgore”.
Masiello prenderà il posto del generale Serino (160° Corso "Patria e Dovere", arrivato a palazzo Esercito nel 2021, dopo tre anni come capo di gabinetto del ministro della Difesa da ottobre 2018, con Elisabetta Trenta e poi Lorenzo Guerini. Serino lascerà il vertice della Forza armata in un momento di profonda modernizzazione per l’intera Difesa italiana, e in particolare per la dimensione terrestre.
La guerra in Ucraina ha riportato l’attenzione sull’importanza che le forze di terra ancora rivestono all’interno della pianificazione operativa dei conflitti, ma le nuove tecnologie impiegate sui campi di battaglia dell’Europa orientale sottolineano al contempo l’importanza di avere messi terrestri moderni e dotati delle nuove tecnologie all’avanguardia per essere interconnessi e capaci di agire nel multidominio.
ESERCITO 4.0
Il generale Serino lascia in eredità anche il concept paper Esercito 4.0, presentato a settembre 2022, nel quale si indicano i prossimi passi per l’evoluzione della Forza armata.
“Lo scoppio di una guerra convenzionale a poche centinaia di chilometri dai nostri confini ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica la rinnovata esigenza di assicurare alla Difesa uno strumento terrestre credibile, efficace, pronto e, se necessario, in grado di combattere in ambienti in continua evoluzione”, spiega infatti l’ormai ex capo di Sme nel teso.
Il documento individua cinque macro-aree su cui concentrare risorse e impegno nel medio periodo: manovra a contatto,
in profondità
e nella terza dimensione,
difesa integrata
e logistica distribuita.
“Tale sviluppo non potrà prescindere dalla consapevolezza dell’ingresso ‘prepotente’ nella condotta delle operazioni dei nuovi domini cyber e spazio, nonché della combinazione di opportunità e insidie che li caratterizza”.
PROSSIMI PROGRAMMI
Tra principali programmi che dovranno essere portati avanti dal generale Masiello, spicca quello della modernizzazione della componente da combattimento pesante, dai mezzi corazzati per la fanteria fino ai carri armati. L’Italia, infatti, sta modernizzando i propri carri Ariete e a partire da quest’anno saranno acquistati i carri armati Leopard 2A8.
A questo si accompagna il progetto di sviluppo della futura generazione di piattaforme per veicoli blindati, tra le quali l’Mgcs (Main ground combat system) – progetto franco-tedesco dal quale l’Italia è rimasta finora esclusa ma sul quale ci sono da tempo gli interessi della Difesa e dell’industria di settore – nella consapevolezza, più volte segnalata anche dai vertici della Difesa, che nessun Paese europeo può farcela da solo quando si tratta di programmi d’armamento di prossima generazione.
Il livello tecnologico raggiunto da tutte le piattaforme, tra cui spicca la necessaria digitalizzazione e integrazione dei singoli sistemi all’interno del più grande e complesso scenario multidominio, richiedono infatti lo sforzo congiunto di più Paesi al fine di avere strumenti efficaci e sostenibili.
Questa dimensione, inoltre, per quanto riguarda il settore terrestre, non si limita ai soli carri armati, investendo direttamente anche i veicoli blindati per la fanteria, così come i sistemi di difesa contraerea terrestri e le piattaforme elicotteristiche per il supporto alle forze di terra.
UNA “LEGGE TERRESTRE”
Sul potenziamento della capacità di combattimento pesante dell’Esercito si concentra anche l’ultimo Documento programmatico della Difesa 2023 - 2025 presentato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Quello che emerge dai numeri e dalle impostazioni del Dpp, infatti, è lo sforzo di ammodernamento e potenziamento dello strumento militare, chiamato ad affrontare il ritorno della sfida convenzionale nell’orizzonte delle minacce, e per la quale le Forze armate devono essere messe nelle condizioni di affrontarla.
Uno sforzo che segue anni di focus sui conflitti a bassa intensità e operazioni di contro-insorgenza.
Tra i principali gap individuati, e da tempo segnalati dall’intero comparto militare, c’è l’adeguamento della componente pesante delle forze di terra in ogni sua parte, che infatti registra la maggior parte dei programmi di previsto avvio (budget complessivo di quattro miliardi e 623 milioni), a cominciare dall’acquisto dei carri armati da battaglia Leopard 2 e dai veicoli da combattimento per la fanteria Aics (Armored infantry combat system), che dovranno sostituire i Dardo. Due programmi che insieme valgono circa dieci miliardi di euro.
VERSO UN POLO TERRESTRE ?
Inoltre, il ministro della Difesa ha di recente registrato come proprio nel settore terrestre l’Italia potrebbe giocare un ruolo da protagonista collaborando con le realtà industriali del Vecchio continente in vista del rafforzamento della difesa europea.
Crosetto ha infatti sottolineato come tutti i governi abbiano fatto “interventi che consentono all’Italia di avere un potenziale investimento che permette alla nostra industria di consolidarsi e fare alleanze europee”.
Proprio riferendosi alla scelta del carro armato tedesco Leopard, il ministro aveva auspicato la “potenziale creazione di un polo terrestre italo - franco - tedesco”... a entrambi il nostro fraterno in bocca al 🐺 🇮🇹⭐️ ben fatto ⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹⭐️🇮🇹 #UnaAcies
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Valutazioni su Chat IA e cyber sicurezza
Siamo entrati da pochi giorni nel 2024 e i repentini cambiamenti tecnologici e informatici sono sempre più evidenti.
Questo induce noi di Vortici.it a fare chiarezza su alcune questioni tecnologiche non di poco conto ed ormai sulla bocca di tanti analisti: in particolare Chat IA e cyber sicurezza....
Articolo disponibile in formato audio:https://s5.ttsmaker-file.com/file/2024-01-08-173328_174709.mp3 Si evidenziano diversi fenomeni in costante espansione e ricchi di trappole. Tra questi si annoverano: un aumento degli attacchi hacker sponsorizzati da uno Stato o legati all’attivismo politico, l’interferenza nelle elezioni politiche o nei grandi eventi con l’intelligenza artificiale, diminuzione del phishing(un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ottenere informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale) e più siti fasulli in cui attirare gli utenti. Queste sono alcune delle previsioni per il 2024 nel settore della cyber sicurezza, che di anno in anno ha visto impennare gli attacchi: solo in Italia, secondo l’ultimo rapporto Clusit, questi ultimi sono aumentati di ben quattro volte. C’è poi un’altra emergenza ovvero la formazione sulla sicurezza che fattivamente non tiene il passo alle insidie sempre e comunque dietro l’angolo.
A fronte delle crescenti tensioni geopolitiche, aumentate a seguito del conflitto in Medio Oriente e dal protrarsi della guerra in Ucraina, il numero degli attacchi informatici promossi da uno Stato potrebbe aumentare nel corso del 2024, osservano gli esperti di sicurezza di Kaspersky. Questi attacchi saranno probabilmente la causa di furti o crittografia dei dati, violazione delle infrastrutture tecnologiche, spionaggio a lungo termine e sabotaggi informatici. E poiché i principali conflitti globali continueranno ci sarà “un aumento dirompente” del fenomeno dell’hackerativismo, come rilevano le previsioni 2024 di Google - Mandiant. L’attivismo online dal canto suo può prendere di mira obiettivi militari e istituzionali ma anche puntare alla diffusione di fake news(false notizie). Nell’anno in corso ci saranno tanti eventi politici, come le elezioni statunitensi a Novembre mentre a Giugno si voterà per le Europee, ma ci saranno anche grandi manifestazioni sportive, tra queste le Olimpiadi che si terranno a Parigi dal mese di Luglio. Occasioni, secondo gli esperti sicurezza di Fortinet, per mettere in atto attacchi informatici.
In particolare, in ambito politico, crescono i timori per l’uso sempre più diffuso dell’IA(Intelligenza Artificiale) generativa.
“Probabilmente vedremo l’intelligenza artificiale potenziare l’interferenza elettorale nel 2024 - ha spiegato a Forbes Shivajee Samdarshi, chief product officer di Venafi - Dalla creazione di deepfake convincenti all’aumento della disinformazione mirata, il concetto stesso di fiducia, identità e democrazia saranno sotto la lente”. “L’IA ha creato nuove strade per la criminalità informatica e la vigilanza proattiva contro gli attacchi diventerà una priorità sempre più importante - ha osservato Rob Price, della società Snow Software - Ciò sarà particolarmente difficile perché continueremo a vedere una carenza di persone formate per svolgere alcune delle funzioni di gestione della sicurezza informatica”.
Infine, gli utenti saranno tratti in inganno sempre meno dal phishing e sempre più dai siti fasulli. Un modo per attaccare meno sfruttato, poiché le e-mail e gli allegati che diffondono malware sono diventati molto diffusi e più individuabili da un sistema anti-spam o dalla maggiore consapevolezza degli utenti. L’obiettivo dei criminali informatici è sempre quello di rubare informazioni alle vittime. La tecnica (subdola aggiungiamo noi) consiste nel trarre in inganno gli utenti attraverso repliche di siti più famosi il cui indirizzo internet varia però di una o due lettere rispetto al dominio più popolare. “Ci sono milioni di collegamenti pericolosi su Internet portano le persone a siti falsi, dove vengono indotte con l’inganno a scaricare virus malevoli che si traducono in attacchi ransomware”, ha affermato il ricercatore di eSentire Keegan Keplinger al sito canadese Record. Anche per l’analista l’altra emergenza nel settore cyber è la formazione, che non tiene il passo all’aumento degli attacchi. Un'ultima considerazione importante: l'intelligenza artificiale è la nuova frontiera tecnologica dalle molteplici sfaccettature. Ci sono aspetti positivi e negativi. Per approfondire questo tema vi invitiamo a seguire l'interessante puntata di Presa Diretta cliccando qui: Intelligenza artificiale del 30/10/2023. Con il presente articolo riteniamo di avervi fornito molti spunti su cui riflettere in generale.Non ci rimane che augurarvi un Buon 2024. Ulteriori approfondimenti della nostra sezione Tecnologia: - L’intelligenza artificiale Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
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I risultati chiave che emergono dal report includono:
La manipolazione dei social media organizzata è più che raddoppiata dal 2017, con 70 paesi che utilizzano la propaganda computazionale per manipolare l’opinione pubblica.
In 45 democrazie, politici e partiti politici hanno utilizzato gli strumenti di propaganda computazionale accumulando falsi follower o diffondendo media manipolati per ottenere il sostegno degli elettori.
In 26 stati autoritari, gli enti governativi hanno utilizzato la propaganda computazionale come strumento di controllo delle informazioni per sopprimere l’opinione pubblica e la libertà di stampa, screditare le critiche e le voci di opposizione ed eliminare il dissenso politico.
Le operazioni di influenza straniera, principalmente su Facebook e Twitter, sono state attribuite alle attività delle truppe informatiche in sette paesi: Cina, India, Iran, Pakistan, Russia, Arabia Saudita e Venezuela.
La Cina è ora emersa come uno dei principali attori nell’ordine globale della disinformazione, utilizzando piattaforme di social media per colpire il pubblico internazionale con disinformazione.
25 paesi stanno lavorando con aziende private o società di comunicazione strategica che offrono una propaganda computazionale come servizio.
Facebook rimane la piattaforma di scelta per la manipolazione dei social media, con prove di campagne formalmente organizzate in 56 paesi.
A margine della pubblicazione, il professor Philip Howard, direttore dell’Oxford Internet Institute, Università di Oxford, ha dichiarato:
“La manipolazione dell’opinione pubblica sui social media rimane una minaccia fondamentale per la democrazia, poiché la propaganda computazionale diventa una parte pervasiva della vita di tutti i giorni. Agenzie governative e partiti politici in tutto il mondo stanno usando i social media per diffondere disinformazione e altre forme di media manipolati. Sebbene la propaganda abbia sempre fatto parte della politica, l’ampia portata di queste campagne solleva preoccupazioni critiche per la democrazia moderna“.
Samantha Bradshaw, autore principale del rapporto e ricercatrice, ha aggiunto:
“I vantaggi offerti dalle tecnologie di social network – algoritmi, automazione e big data – cambiano notevolmente la portata, l’ambito e la precisione di come le informazioni vengono trasmesse nell’era digitale. Sebbene un tempo i social media fossero annunciati come una forza per la libertà e la democrazia, è sempre più sotto controllo per il suo ruolo nell’amplificare la disinformazione, incitare alla violenza e ridurre la fiducia nei media e nelle istituzioni democratiche“.
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L'instancabile lotta per la giustizia di una madre per il figlio scomparso in Kashmir
L’instancabile lotta per la giustizia di una madre per il figlio scomparso in Kashmir
Parveena Ahangar. Screenshot pubblicato su YouTube Video da VideoVolunteers. Questo articolo è stato scritto da Madhura Chakraborty [en, come tutti i link seguenti salvo diversa indicazione] ed è stato originariamente pubblicato da Video Volunteers, un’organizzazione giornalistica internazionale con sede in India che ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Quella che segue è una versione rivista,…
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Quale futuro per la Cyber Security?
Leggi su Andrea Biraghi Blog
Quale è il futuro per la Cyber Security? La sicurezza informatica è un settore chiave proprio dei nostri tempi. Mentre infatti in tutto il mondo la criminalità informatica è in aumento, si cerca di estendere la ricerca e lo studio ad aree più ampie come i conflitti internazionali, l'influenza e il comportamento cibernetico, il diritto informatico e la tecnologia finanziaria digitale.
E' guerra agli hacker e in materia di Difesa e Sicurezza la Cyber Security diventa sempre di più un’arma strategica. Le sfide che ha imposto la pandemia di Covid a livello informatico non sono poche. Le analisi di Leonardo Ex Finmeccanica, durante i primi mesi dell’anno, hanno evidenziato due fenomeni principali relativi alla situazione durante la pandemia.
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Superamento dei conflitti, bullismo e cyberbullismo. All’Ipsia di Siderno continua l’educazione alla legalità
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/superamento-dei-conflitti-bullismo-e-cyberbullismo-allipsia-di-siderno-continua-leducazione-alla-legalita/
Superamento dei conflitti, bullismo e cyberbullismo. All’Ipsia di Siderno continua l’educazione alla legalità
Superamento dei conflitti, bullismo e cyberbullismo. All’Ipsia di Siderno continua l’educazione alla legalità
Superamento dei conflitti, bullismo e cyberbullismo. All’Ipsia di Siderno continua l’educazione alla legalità Lente Locale
di Antonella Scabellone
SIDERNO-Si è svolto, venerdì 20 dicembre, presso l’aula magna dell’ Ipsia di Siderno, un seminario informativo-divulgativo nell’ambito del percorso scolastico di educazione alla legalità, con la presenza di esperti, avente ad oggetto il “superamento dei conflitti, la lotta al bullismo e al cyberbullismo“. Il seminario si pone a conclusione dell’ UDA, prevista dal PFI, che ha visto coinvolte, nei mesi scorsi, le classi prime e seconde dal titolo “Legalità, cultura regole… Sì grazie!”.
Introdotti dal dirigente scolastico Gaetano Pedullà, che ha spiegato il senso dell’iniziativa, hanno presso la parola i vari relatori; per prima la psicologa Francesca Racco, rappresentante dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, che ha spiegato agli studenti le differenze tra bullismo e cyberbullismo e le conseguenze, da un punto di vista psicologico e sociologico, di questi fenomeni nel mondo adolescenziale.
La psicologa, in base alla sua esperienza sul territorio, ha catturato l’attenzione dei ragazzi parlando loro di casi realmente accaduti, soffermandosi in particolare sul fenomeno del cyberbullismo, supportata in questo anche da slide a da alcuni video, tra cui quello ispirato alla storia di Carolina Picchio, noto triste caso di cyberbullismo conclusosì tragicamente nel 2013.
Tante le strade da percorrere per arginare il fenomeno, dove gli adolescenti sono chiamati a svolgere un ruolo attivo: dall’ uso consapevole dei circuiti informatici, al coraggio di denunciare, alla solidarietà tra pari, al superamento di ogni discriminazione.
Il sociologo Andrea Commisso, docente di scienze umane presso l’Università Unimorfe, ha fornito una spiegazione sociologica sulle cause della violenza che oggi genera tante devianze, tra cui bullismo e cyber bullismo, e si è soffermato in particolare sui valori e sulle regole nelle relazioni sociali, che sono molto mutati con l’avvento della società industriale.
Infine, ma non per ordine di importanze, l’intervento dell’avvocato Ornella Attisano, esperta di diritto di famiglia e dei minori, docente di diritto civile presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che ha illustrato le conseguenze penalmente rilevanti dei fenomeni di bullismo e di cyberbullismo, il ruolo del Tribunale dei minori e gli strumenti di contrasto e di rieducazione di cui oggi si serve la società per arginare il fenomeno.
L’avvocato ha spiegato ai ragazzi che il bullismo non sempre si conclude in una “bravata”, ma puo’ avere conseguenze molto piu gravi di un semplice rimprovero, dannose per il loro futuro, per cui ha invitato ad assumere, innanzitutto, nei confronti dei propri simili, un atteggiamento rispettoso, perché da li parte tutto il percorso di educazione alla legalità che porta poi, in modo naturale, al rispetto delle regole e a diventare dei cittadini responsabili. A conclusione della giornata c’è stato tempo anche per qualche riflessione e alcune domanda su tematiche di estrema attualità di cui la scuola, oggi, è tenuta a farsi carico, secondo le direttive del Miur, ma delle quali, è il caso di aggiungere, non si parla mai abbastanza, se è vero, come è vero, che i casi di bullismo e cyber bullismo continuano a riempire le pagine dei giornali.
Superamento dei conflitti, bullismo e cyberbullismo. All’Ipsia di Siderno continua l’educazione alla legalità Lente Locale
Superamento dei conflitti, bullismo e cyberbullismo. All’Ipsia di Siderno continua l’educazione alla legalità Lente Locale
di Antonella Scabellone SIDERNO-Si è svolto, venerdì 20 dicembre, presso l’aula magna dell’ Ipsia di Siderno, un seminario informativo-divulgativo nell’ambito del percorso scolastico di educazione alla legalità, con la presenza di esperti, avente ad oggetto il “superamento dei conflitti, la lotta al bullismo e al cyberbullismo“. Il seminario si pone a conclusione dell’ UDA, prevista […]
Superamento dei conflitti, bullismo e cyberbullismo. All’Ipsia di Siderno continua l’educazione alla legalità Lente Locale
Antonella Scabellone
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[...]• I dati definitivi sulla spesa militare italiana 2017: 23,3 miliardi (1,4% del PIL), in aumento rispetto al 2016 e soprattutto rispetto all’anno 2006 (+21%) • Il boom della spesa in armamenti (+10% nel 2017, +85% rispetto al 2006), sempre più a carico del MISE e finanziata con mutui onerosissimi (tassi del 30-40%, 310 milioni di interessi nel 2017) • Aumenta la spesa per le missioni militari all’estero: 1,28 miliardi nel 2017 (+7 per cento dall’anno precedente) • Le discutibili giustificazioni dell’aumento delle spese militari: lotta al terrorismo, contrasto all’immigrazione e alla criminalità • I conflitti del futuro saranno informatici, ma la cyber-difesa italiana è appena agli albori e i pochi finanziamenti, secretati, sono per l’intelligence • I due “scivoli” (a carico dell’erario) previsti dal Libro Bianco per ammortizzare il taglio di personale: finta privatizzazione del supporto logistico e creazione di una forza di riserva • In vent’anni spesi 30 mld € per migliaia di corazzati (usati in pochissime unità e solo a scopo di marketing) a solo vantaggio dell’industria nazionale (vedi scelta Freccia su programma europeo Boxer) • Forza NEC, il mega-programma da 22 miliardi per la digitalizzazione dell’Esercito, un miliardo solo per la fase di sviluppo (conclusione: 2021) • Budget in aumento (14mld) e dettagli dei nuovi contratti F-35, l’aereo “a sovranità limitata” indigesto per gli industriali e sproporzionato per i militari: le alternative possibili finora “censurate” • I dettagli tecnico-economici e i retroscena politici del Programma Navale della Marina da 5,4 mld: retorica umanitaria e reticenze per nascondere una seconda portaerei altre sette fregate[...]
Presentato il Rapporto MIL€X 2017 sulle spese militari italiane
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"Secondo voi è normale??" di Marco Travaglio
1) Secondo voi, è normale che quasi tutti gli italiani sappiano tutto della doverosa indagine per abuso e falso sulla sindaca Virginia Raggi per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, a capo della Direzione Turismo del Comune di Roma, e quasi nessuno sappia nulla dell’indagine per favoreggiamento e rivelazione di segreti sul ministro Luca #Lotti e sul comandante dei Carabinieri Tullio Del Sette, accusati di aver avvertito i vertici #Consip dell’inchiesta su un appalto truccato da 2,7 miliardi (il più grande d’Europa), così che quelli ripulirono gli uffici dalle microspie? 2) Secondo voi è normale che chi sa tutto di chi accusa Raggi e Marra non sappia nulla di chi accusa il ministro Lotti e il generale Del Sette, e cioè altri due renziani come l’Ad di Consip Luigi #Marroni e il presidente di Publiacqua Umberto #Vannoni, né delle conseguenze: e cioè del fatto che, essendo stati confermati ai loro posti i due accusati e i due accusatori (Lotti, Del Sette e Marroni dal governo, Vannoni dal sindaco Nardella), o abbiamo due delinquenti al ministero dello Sport e al vertice dell’Arma, o due calunniatori ai vertici di Consip e Publiacqua? 3) Secondo voi è normale che chi sa dell’inchiesta sulla Raggi per abuso e falso non sappia che da due anni il governatore del Lazio, Nicola #Zingaretti, è indagato per corruzione e turbativa d’asta in Mafia Capitale (con richiesta di archiviazione) e si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai giudici del processo #MafiaCapitale che tentavano di interrogarlo? 4) Secondo voi è normale che l’ex assessore Paola #Muraro sia stata crocifissa con 400 articoli di giornali, associata anche da Renzi a Mafia Capitale per aver lavorato come consulente dell’Ama con vari dirigenti, tra i quali alcuni poi finiti in Mafia Capitale, mentre Giuliano #Poletti, che andava a cena con Buzzi, Panzironi, Casamonica e Alemanno, ora tutti imputati per #MafiaCapitale, è stato promosso dal Pd a ministro nei governi Renzi e Gentiloni? 5) Secondo voi è normale che l’#Anac, cioè l’Autorità nazionale anticorruzione diretta da Raffaele #Cantone, abbia denunciato la Raggi alla Procura di Roma per un conflitto d’interessi non suo, ma dei fratelli Marra, e non abbia fatto altrettanto con la Procura di Milano per i conflitti d’interessi di Giuseppe #Sala, che si faceva progettare una villa in Liguria da architetti impegnati con vari incarichi all’Expo e, da sindaco di Milano, ha nominato assessore al Bilancio il suo socio in affari? 6) Secondo voi è normale che, mentre denunciava la Raggi alla Procura, Cantone rilasciasse interviste a tutti i quotidiani per difendere ed elogiare Sala appena indagato a Milano per falso ideologico e materiale sul più grande appalto di Expo, quello della “piastra” su cui sorsero i padiglioni, dicendo che “il dott. Sala è sempre stato corretto, leale e disponibile”, che le accuse sono lievi (“non si applica in modo automatico la legge Severino, nemmeno in caso di condanna, perché tecnicamente non sono reati da Pubblica amministrazione… non stiamo parlando di corruzione”) e “l’iscrizione nel registro degli indagati appare come un atto dovuto e non contiene tecnicamente nessuna valutazione di responsabilità”? 7) Secondo voi è normale che, nella Repubblica fondata sui conflitti d’interessi, l’unico conflitto d’interessi che produce un’inchiesta penale sia quello dei Marra accollato alla Raggi, e nella stessa Procura che ha appena chiesto di archiviare l’indagine Tempa Rossa sull’emendamento pro-petrolieri sollecitato dal lobbista Gianluca Gemelli alla sua compagna, la ministra Federica Guidi, e puntualmente infilato nella legge di Stabilità dal governo Renzi? 8) Secondo voi è normale che, come la Raggi risponde del conflitto d’interessi dei Marra, Renzi non risponda del suo con Marco Carrai che, da sindaco di Firenze, lo ospitava gratis in uno dei suoi appartamenti e fu poi nominato dalla giunta Renzi al vertice di Firenze Parcheggi e Aeroporti Firenze, dopidiché il governo Renzi tentò di promuoverlo a capo della Cyber-security di Palazzo Chigi (tentativo fallito solo per il diniego di Mattarella)? 9) Secondo voi è normale che politici e giornaloni imputino alla Raggi di aver sbagliato a fidarsi di Marra, dirigente incensurato e mai indagato, in seguito arrestato per fatti di quattro anni fa, e non contestino a Sala una ben più grave culpa in eligendo, visto che tutti i suoi principali collaboratori a Expo sono finiti in carcere o sotto inchiesta e che nella sede di Expo circolavano liberamente celebri pregiudicati di Tangentopoli stranoti alle cronache come Greganti e Frigerio, truccando gare d’appalto senza che l’acuto Ad, commissario e sindaco li riconoscesse? 10) Secondo voi è normale che tutti quelli che nel 2012 plaudivano a Mario Monti perché aveva ritirato la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 abbiano lapidato Virginia Raggi per aver ritirato la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024? 11) Secondo voi è normale che, quando Grillo e Di Battista chiedono l’espulsione dei migranti irregolari, peraltro prevista dalle leggi italiane ed europee, vengano additati come fascisti, trumpisti, lepenisti e leghisti, mentre quando il ministro dell’Interno Minniti annuncia “raddoppieremo le espulsioni di migranti irregolari” venga elogiato per la sacrosanta difesa della legalità e della sicurezza?
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La dottrina “Cyber” della Federazione Russa, semplice ma efficace
(di Alessandro Rugolo) Il 5 dicembre 2016, con il decreto n. 646 a firma del presidente della Federazione Russa, si rinnova la dottrina Cyber della Russia. Precedentemente, nel 2011, la Russia aveva aderito alla Convenzione Internazionale sulla sicurezza delle Informazioni delle Nazioni Unite ma non aveva una propria dottrina. La lettura del documento è abbastanza semplice, trattandosi di un testo di soli 38 articoli generalmente basati su un solo comma. Nella parte generale, in particolare nell'articolo 1, viene esplicitato lo scopo del documento: "assicurare la sicurezza nazionale della Federazione Russa nell'ambito della sfera dell'informazione" dove, per quest'ultima si intende un insieme di "informazione, obiettivi informativi, sistemi informativi e siti web all'interno della rete informatica e di telecomunicazioni chiamata Internet, le reti di comunicazione, le tecnologie dell'informazione, le entità coinvolte nella creazione e elaborazione, sviluppo o impiego delle informazioni e delle tecnologie dell'informazione, gli organismi di sicurezza informativa e i meccanismi che regolano i rapporti pubblici in materia." L'articolo 2 prosegue definendo i concetti che verranno impiegati all'interno del documento, a partire dalla definizione di interessi nazionali, la minaccia alla sicurezza informativa nazionale, la sicurezza delle informazioni, forze, mezzi e sistemi impiegati nella sicurezza delle informazioni, il sistema di sicurezza informativa, fino ad arrivare alle infrastrutture informative della Federazione Russa. L'articolo 3 stabilisce che in base all'analisi dello stato della sicurezza e delle principali minacce alle informazioni e in considerazione delle priorità strategiche della Federazione, la dottrina definisce gli obiettivi strategici da raggiungere. L'articolo 4 detta le basi giuridiche su cui si fonda la dottrina, ovvero la Costituzione Russa, le norma di diritto internazionale e i trattati internazionali, le leggi federali costituzionali, le leggi federali come pure gli atti del presidente e del governo. L'articolo 5 definisce il decreto 646 come un documento di pianificazione strategica che si basa sulla strategia di sicurezza della Federazione Russa, emanata col decreto n.683 del 31 dicembre 2015. Nella seconda parte, in particolare all'articolo 8, si definiscono gli interessi nazionali nella sfera delle informazioni. Il primo comma afferma che la Federazione Russa deve assicurare e proteggere i diritti umani e civili costituzionali e la libertà in merito alla ricezione e impiego delle informazioni; la privacy, nell'impiego delle tecnologie dell'informazione, fornendo supporto informativo alle istituzioni democratiche e meccanismi di interazione tra lo Stato e la società civile; utilizzare le tecnologie dell'informazione per preservare i valori della cultura, storia, spiritualità e morale della popolazione multietnica della Federazione Russa. Nel secondo comma si parla dell'importanza di mantenere operative le infrastrutture critiche e la rete integrata di telecomunicazioni della Federazione Russa. Nell'ordine viene poi la necessità di sostenere lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della sicurezza delle informazioni. L'articolo conclude con l'indicazione che la Federazione Russa desidera collaborare al mantenimento di un ambiente informativo internazionale sicuro, assieme a tutti i partner internazionali. Con gli articoli 11e 12 si introduce una delle criticità principali, ovvero il fatto che molti Paesi stranieri stiano sviluppando le proprie capacità di information technology e di intelligence a scopo militare, da utilizzare per influenzare il mondo. All'articolo 14 invece si introduce il concetto di crimine informatico. Nell'articolo 17 si parla invece della dipendenza della Federazione Russa da potenze straniere, nel campo delle tecnologie dell'informazione e della produzione di componenti ad elevata tecnologia. A partire dall'articolo 20 inizia il capo IV del decreto, ove si elencano e analizzano gli obiettivi strategici e le aree chiave correlate alla necessità di assicurare la sicurezza informatica nel campo della difesa nazionale. L'articolo 21 identifica cinque aree chiave: garantire la deterrenza strategica e prevenire conflitti militari che potrebbero essere condotti attraverso l'uso di tecnologie dell'informazione; migliorare il sistema di sicurezza informativa delle forze armate della Federazione Russa; prevedere, identificare e censire le minacce informative, comprese le minacce alle Forze Armate della Federazione nella sfera informativa; promuovere gli interessi degli alleati della Federazione Russa nella sfera informativa; contrastare informazioni e azioni psicologiche che minano le fondamenta storiche e le tradizioni patriottiche correlate alla difesa della patria. L'articolo 22 prosegue presentando gli obiettivi strategici per assicurare la sicurezza delle informazioni per lo Stato e per la pubblica sicurezza, ovvero: la protezione della sovranità, il mantenimento della stabilità sociale e politica, il mantenimento dell'integrità territoriale della Federazione, il sostegno ai diritti e alle libertà umane e civili, come pure la protezione delle infrastrutture critiche. Non procedo all'esame dei restanti singoli articoli del capo IV in quanto sono molto semplici da leggere. Solo un accenno a parte meritano gli articoli 26 e il 27 che fanno specifico riferimento all’obiettivo strategico di garantire la sicurezza dell'informazione in campo scientifico, tecnologico e educativo anche supportando lo sviluppo innovativo e veloce della sicurezza dei sistemi informativi, delle tecnologie dell'informazione e del settore dell'elettronica. Tra i goal da raggiungere è previsto lo sviluppo della ricerca e delle capacità del personale nel campo della sicurezza informatica e dell'uso delle tecnologie dell'informazione. L'esame puntuale del documento fa capire quanto la Federazione Russa sia interessata all'argomento. L'aver dettagliato gli obiettivi da raggiungere analizzando i singoli settori di interesse e la stessa definizione del documento come di un documento di "pianificazione strategica" e non una mera elencazione di desiderata, unito al fatto che l'articolo 38 definisce la necessità di sottoporre a monitoraggio i risultati raggiunti annualmente lascia intendere chiaramente come le disposizioni in materia siano da perseguire con decisione. Sarebbe interessante verificare quali e quante risorse finanziarie siano destinate alla realizzazione del piano strategico delineato ma nel documento non se ne parla. Read the full article
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Guerra cibernetica
Guerra cibernetica
Questa volta, Vortici.it sceglie di proporvi un approfondimento curato da AIDR, a nostro avviso particolarmente interessante, per svariati motivi. Parliamo di guerra cibernetica, cosa significa? Quali sono le conseguenze?
Lo Spazio e le guerre stellari… la realtà supera la fantasia di Biagino Costanzo, Dirigente di Azienda e Resp. Osservatorio SEC di Aidr Non è più fantascienza parlarne o vedere armi ipersoniche utilizzate nelle guerre. Ad esempio, in Siria e oggi in Ucraina, l’utilizzo di droni killer e di armi laser sono apparse e oggi non solo le superpotenze possono gestirle vista la loro onerosità perché è nato un mercato nero, degli stessi, parallelo. Le guerre non dovrebbero mai esserci ma tant'è, è inutile far finta che non ci siano conflitti per il mondo. Da sempre l’umanità è stata caratterizzata dal male dei conflitti e delle guerre siano stati mondiali o locali o come si dice ultimamente “a pezzi”. Sono molteplici i programmi scientifici che dimostrano l’importanza dello sviluppo di questi programmi per poter combattere i conflitti sia in contesti difensivi che in fasi offensive sia se parliamo di guerre del presente ma soprattutto del futuro. Parliamo di rilevazione e tracciamento dei missili, geo localizzazione, navigazione, identificazione dei bersagli e rilevazione/controllo delle attività militari più in generale. Oggi il teatro di scontro diviene sempre più lo Spazio. Numerosi programmi scientifici ed applicazioni nel campo dell’industria militare hanno dimostrato che occorre dominare anche la dimensione dello Spazio e del Cyber Spazio.
Uno Spazio che è quotidianamente conteso da potenze quali Regno Unito, India, Israele, ma soprattutto superpotenze quali Cina, Stati Uniti e Russia che sono tra i primi Paesi e livello globale ad aver sperimentato armamenti per distruggere propri satelliti militari ormai desueti, generando però un altro problema non secondario, quello della cd spazzatura spaziale, innumerevoli detriti spaziali che ormai hanno raggiunto quantità inaccettabili e pericolose per costellazioni di satelliti ad uso civile quali le telecomunicazioni e GPS, essenziali per la vita quotidiana sulla Terra. In orbita vagano, al momento, oltre trentamila detriti spaziali, i quali sono monitorati, identificati ma i vari modelli statistici indicano una stima che verosimilmente si avvicina a più di un milione con dimensioni superiori al centimetro, e il loro numero è in continuo aumento. Per questo dominio è necessaria una normativa regolatrice che eviti la nascita di un nuovo far west nell’era digitale e spaziale. Proprio in queste ultime settimane si è celebrata la 2° Giornata Nazionale dello Spazio, istituita dal Governo Draghi nel 2021, per far comprendere al grande pubblico che dalle attività spaziali provengono anche tanti benefici nella vita quotidiana in termini di crescita, benessere, immagine e ruolo sul piano globale dell’Italia. Molti sono gli eventi e le iniziative organizzate da enti, aziende, atenei, scuole ma anche dalla rete estera di ambasciate, consolati e istituti italiani di cultura. Ma perché lo Spazio è così appetibile? Innanzitutto, è alta la richiesta dei dati, la necessità di connettività e il monitoraggio del territorio. I satelliti inviati, per esempio, solo nel 2019, forniscono telecomunicazioni e servizi di osservazione della terra, e inoltre si intravede la generazione di piccoli satelliti, cambiamenti riguardo la tecnologia satellitare e i nano satelliti.
Negli USA esiste già una vera e propria forza, la Space National Guard, infatti lo Spazio è ormai identificato, da molti Stati, quale nuovo dominio militare facendoli lievitare dai tradizionali tre a cinque, con Spazio e Cyber - spazio per arrivare al dominio dei domini, quello cognitivo. Ricordiamo che la presenza militare nello spazio non è vietata, i satelliti nelle varie funzioni sono degli attivatori delle funzioni operative essenziali. La guerra nello spazio è già una realtà mediante l’uso costante e permanente del cyber space del cyber attack e cyber exploitation e vi sono satelliti operativi quali quelli governativi, commerciali e militari. Si stima una media di 990 satelliti all’anno sarà lanciata fino al 2028 e in quel tempo il 68% dei satelliti apparterranno a costellazioni, un dato questo che dimostra la variazione, per esempio, dal 2018 dove per il 70% eravamo in presenza di singoli satelliti. Le nuove costellazioni satellitari servono per informazione, controllo, sorveglianza, riconoscimento, comunicazione e intercetto dei missili e testate ipersoniche. Infatti, già la guerra in Ucraina è il primo conflitto che è osservato prevalentemente da satelliti, con una capacità di ricognizione di alta precisione o altissima qualora associata a questi sistemi satellitari. Dove ci sono armi offensive vi sono chiaramente armi difensive e quindi già ai tempi della Guerra fredda erano presenti, armi antisistemi spaziali e ora sono state solo potenziate con concreta possibilità di attacco mediante l’uso di laser, energia diretta, attacchi cibernetici. Il direttore di Roscomos (l’Agenzia spaziale russa) Dmitry Rogozin ha affermato che “un attacco cibernetico ai propri satelliti da qualsiasi parte provenisse sarebbe considerato dalla Russia come valido motivo per entrare in guerra.”, Un altro? Ma quasi identiche dichiarazioni sono state fatte dagli USA per gli attacchi cibernetici qualora avessero causati danni alla sicurezza nazionale.
Questo mondo ha sempre affascinato molti. Non dimentichiamo i tanti appassionati della saga di Star Wars, Come dimenticare personaggi quali Skywalker e di suo padre Anakin poi trasformatosi in Dart Fener. Oppure, Ian Solo, C-3PO e RU-D2. In quel caso, era appunto, fantascienza, mentre qui ora la guerra nello Spazio è già in atto con l’uso del dominio cibernetico che è molto pervasivo e poco percepito (è invisibile) e l’uso della guerra elettronica. È importante ricordare che non esiste ancora la regolamentazione internazionale per uso militare dei due domini Spazio e Cyber e questo produce la gemmazione di minacce continue, rappresentando il vero rischio nella nuova era che viviamo e vivremo, quella digitale e spaziale. Come diceva Yoda "La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all'ira, l'ira all'odio; l'odio conduce alla sofferenza. Ah… Io sento in te molta paura. Ciechi noi siamo se la creazione di questo esercito al nostro occhio sfuggita è!”. Immagine di copertina e altre immagini: PixabayFoto: AIDR Read the full article
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SANT’ ELPIDIO A MARE – Ha preso avvio con la classe IIB dell’Istituto Comprensivo di Sant’Elpidio a Mare un programma pilota sul bullismo che si concluderà nel mese di maggio, organizzato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Lega delle Autonomie Locali. Il programma, fortemente voluto dal sindaco Alessio Terrenzi si è concretizzato anche grazie all’intervento del presidente del consiglio comunale Alberto Valentini che ha devoluto al progetto parte della sua indennità.
“I fenomeni di devianza giovanile ed in particolare bullismo e cyber bullismo -dice il sindaco Terrenzi– vanno affrontati e prevenuti attraverso un gioco di squadra che valorizzi la scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese. Un gioco di squadra che verrà promosso in maniera attiva anche dall’Ente locale e tenderà a trasformare un gruppo di studenti e docenti, che si conoscono appena, in una squadra che possa affrontare insieme le difficoltà dell’apprendimento attraverso l’adozione di atteggiamenti positivi e adeguati modelli comportamentali”.
La scuola non sarà sola in questo percorso: saranno presenti esperti e, soprattutto, fondamentale sarà il coinvolgimento dei genitori. Il primo obiettivo del progetto sarà quello di promuovere azioni culturali ed educative in squadra con la partecipazione attiva sia degli studenti che dei docenti e, non ultimi per importanza, dei genitori al fine di creare quell’indispensabile ponte tra scuola e famiglia, in collaborazione con il Comune, nell’ottica di migliorare la qualità della vita della comunità.
“La legalità -aggiunge il presidente del consiglio comunale Alberto Valentini- va vista su due fronti, sia come rispetto delle regole, sia come prevenzione per la riduzione e contrasto ai fenomeni di disagio sociale e devianza giovanile con particolare riferimento al bullismo e cyber bullismo, che a loro volta si fondano su quattro pilastri alla base dell’iniziativa del tutto innovativa, quali la disponibilità, la fiducia nel prossimo, la solidarietà e la vicinanza. Ho devuto con piacere parte della mia indennità di carica a quello che ritengo sia un importante progetto per i nostri giovani, per i docenti e le famiglie”.
Il progetto coinvolge 5 classi di 4 istituti scolastici in 3 Comuni del fermano (Porto San Giorgio, Fermo e Sant’Elpidio a Mare) nel territorio elpidiense coinvolge la classe IIB. Verrà promosso un nuovo approccio multidisciplinare secondo le linee di orientamento del MIUR con la realizzazione di un programma interattivo e polivalente con metodi attivi quali casi e tecniche di simulazione con test e filmati, che consentiranno la formazione di una cultura del vivere bene che veda gli studenti come primi protagonisti nel processo innovativo.
Gli esperti sono partiti dall’analisi delle motivazioni che determinano i conflitti tra i giovani e hanno individuato la classe come gruppo dove operano delle dinamiche specifiche che nel mondo della scuola riguardano le relazioni tra i tre soggetti protagonisti, studenti, la classe dirigente del futuro, genitori ed insegnanti. Il programma che terminerà il 23 di maggio, prevede anche un corso di difesa personale da attuare nell’orario di educazione fisica.
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Yemen: ancora nessuna notizia dell'analista politico detenuto dai ribelli Houthi da agosto
Yemen: ancora nessuna notizia dell’analista politico detenuto dai ribelli Houthi da agosto
Hisham Al-Omeisy con i suoi due figli. Foto condivisa da Iona Craig su Twitter. L’importante analista politico e scrittore yemenita Hisham Al-Omeisy viene tenuto in isolamento da quando è stato arrestato in agosto. Secondo Amnesty International, i membri dell’Ufficio di Sicurezza Nazionale controllati dai ribelli Houthi hanno arrestato [en, come i link successivi] Al-Omeisy nella capitale Sana’a…
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Il marketing israeliano del terrore in Italia
Maurizio Blondet 27 dicembre 2016 “Così, dopo qualche centinaio di morti, l’idea che il terrorismo abbia reso le nostre vite a rischio come quelle degli israeliani, e che dunque dovremmo modellare il nostro stile di vita sul loro, comincia a farsi strada tra le ingenuità e l’arteriosclerosi del vecchio continente” scriveva Libero il 22 luglio 2016. Era il commento mediatico alla strage islamica di Nizza. “Il mondo è cambiato e che i barbari non sono alle porte, ma li abbiamo già dentro casa. Come a Gerusalemme e a Tel Aviv. … Si guarda a Israele anche per le tecnologie con cui contrastare il terrorismo”. “Sicurezza negli aeroporti: perché adottare il sistema israeliano”, raccomanda un giornale. “Parigi imita Israele: prorogato di sei mesi lo stato di emergenza”, comunica un altro. “Il coordinatore anti terrorismo della Ue, Gilles de Kerchove, nei giorni scorsi è andato a Tel Aviv proprio per capire cosa l’Europa può copiare da Israele”. “L’Europa è sotto attacco e non lo sa. Rinunci a Schengen o unisca i servizi “ L’analista israeliano Boaz Ganor, direttore dell’Istituto internazionale per l’Anti terrorismo” (La Stampa, 20 luglio 2016). Boaz Ganor, l’abbiamo visto nell’articolo precedente, è lo specialista israeliano dell’antiterrorismo che presiede il Nice Global Forum sulla Sicurezza Interna e la gestione delle Crisi – che doveva tenersi a Nizza nell’ottobre 2016. Adesso è stato posposto al 2018. Che gli attentati islamici vengano immediatamente tradotti dai media europei in “consigli per gli acquisti” della insuperabile tecnologia della sicurezza sviluppata da Sion, che rende così sicura la popolazione israeliana, è un dato che salta all’occhio all’osservatore. Non si tratta solo di tecniche d’interrogatorio (tortura), telecamere-spia, militarizzazione della popolazione (anche voi europei “dovete sentirvi parte di un esercito in guerra”), controllo delle mail e di internet, rinuncia alla privacy. Gli israeliani hanno messo a punto sofisticati sistemi di “inferenza” informatica, potenziati dalla cosiddetta “intelligenza Artificiale”, che frugano triliardi di dati (i megadati) per vederne emergere, nel contesto, azioni sospette. Un frequentatore di siti islamisti (magari operati da Cia o Mossad?) che d’improvviso decide di rendere anonima la sua connessione in rete: ma è solo un esempio elementare. Elementare come quello che ha rovinato il generale Petraeus, cacciato dalla Cia per averlo usato allo scopo di comunicare con la sua amante Paula Broadwell: condivideva con lei una casella mail, ma non si mandavano messaggi: li lasciavano nella sezione “bozze”, e l’altro li andava vedere. Il software andrà proprio a cercare caselle mai “inattive”, e spiarci dentro. Ma si tratta di cose semplici. Le tecniche israeliane vere e profonde, in cui è integrata la AI, sono segreto militare. Israele promuove con impressionante forza la sua “specialità”. E’ nato lo “Israeli Innovation Center a Gerusalemme, esultano i media l’estate scorsa, che “attirerà centinaia di migliaia di studenti, soldati, capi di Stato, turisti e delegazioni commerciali, per assistere alla straordinaria storia di come Israele sia diventata leader di avanguardia dell’innovazione nel mondo”. ..Tale centro, situato nel Centro Peres per la Pace, “In collaborazione con gli Stati Uniti, Israele promuove una start-up Nazione per la leadership mondiale della tecnologia” . “Israele investe oggi circa il 6 per cento del Pil in sicurezza”, dice un esperto sionista, ma “buona parte della nostra spesa per la sicurezza torna sul mercato, perché va alle industrie israeliane che operano in questo settore e finanzia così start-up e compagnie capaci di sviluppare tecnologie innovative. … L’Europa, in media, investe circa l’1,5% del suo Pil in sicurezza”. Troppo poco, come badano a ripetere Boaz Ganor e compari: vedete quanti terroristi islamici incontrollati girano tra voi…. Un altro esperto del settore cyber security, italiano e dunque opportunamente anonimo: “Di norma le persone che escono dal Mossad o che necessitano di copertura mentre lavorano all’estero, finiscono per lavorare nel settore della cybersecurity (programmi, programmatori, progettisti, sistemisti, impianti che utilizzano droni per difesa/sorveglianza, sistemi di sorveglianza attiva e passiva …). In Italia il mercato è praticamente vergine, un boccone goloso per Israele”. Israele vende i prodotti, ma non i segreti militari che ci sono dentro, è ovvio. Di fatto, lo stato che compra il pacchetto-sicurezza ebraico dà agli operatori israeliani l’accesso ai “megadati” della nazione, ossia gli cede tutti noi. “Un potere enorme che verrà sicuramente utilizzato per il bene della popolazione, senza eccezioni!”, sogghigna l’anonimo. “Finché l’Europa sarà legata alla NATO, non troppo unita, senza leadership politica, strategicamente subordinata alla visione statunitense, permeata dalla russofobia…ebbene il terrorismo islamico continuerà a destabilizzare le masse europee”. Conclusione alquanto enigmatica. Alcuni paesi però sono sostanzialmente risparmiati dal “terrorismo islamico”: Come mai in Italia l’IS non fa stragi, almeno fino ad ora? Varie ipotesi circolano: per i terroristi saremmo un luogo di passaggio, un santuario indisturbato.. . o magari ci siamo già messo nelle mani degli israeliani? La risposta dell’anonimo è interlocutoria. Mi accenna ad una specie di “lotta” fra Israeliani e americani – feroce in Germania e Francia Belgio e Olanda – ma attenuato, anche per il mercato italico, ancor vergine. Gli americani hanno il loro sistema di Intelligenza Artificiale (Watson di IBM) Un esempio: nell’aprile scorso, Matteo Renzi ha provato in tutti i modi di mettere all’interno della Presidenza del Consiglio, ossia al suo fianco, con la responsabilità di controllore dei nostri “servizi”, il suo eterno amichetto , il filo-israeliano Marco Carrai. “ dopo aver tentato di imporlo a capo della cyber-security, gli sta ora cucendo un abito su misura al Dis”, ha scritto Il Fatto Quotidiano. E ciò a dispetto dei numerosi conflitti d’interesse che Carrai si porta dietro: “Incarichi pubblici come la presidenza di Aeroporti Firenze, le poltrone nei cda tra cui quella nella fondazione Open – la cassaforte del premier – con Luca Lotti e Maria Elena Boschi, aziende estero-vestite in Lussemburgo e Israele come la Wadi Venture con soci che hanno legami con l’esecutivo tra cui nominati in Finmeccanica e imprenditori con appalti pubblici, come raccontato dal Fatto settimane fa”. Niente: etichettando Carrai come “consulente” della Presidenza del Consiglio, i conflitti d’interesse svanirebbero. Dunque era cosa fatta, quando appare sui media una rivelazione: Carrai è amico di Michael Ledeen, e Ledeen “è una spia di Israele”, comunica la Cia. Dunque è la Cia a ostacolare l’irresistibile ascesa dell’”israeliano d’onore” nella sicurezza di Stato italiota…Un possibile riflesso della “competizione” Usa-Israele per il nostro mercato. Pochi giorni dopo, Il Fatto annuncia: “ Cybersecurity: Marco Carrai, con incarico ufficiale o senza, ficcherà il naso nei nostri dati: Si scrive Watson, si legge Winston. Cosi’ alla fine Carrai, con incarico ufficiale o senza, si occuperà di big data che in gergo dei servizi vuol dire ficcare il naso nei dati dei cittadini. E qui il pensiero corre a Watson, la piattaforma tecnologica dell’Ibm che utilizza tecniche di elaborazione del linguaggio e sistemi di apprendimento per trovare e rivelare informazioni e relazioni estraendole da vaste quantità di dati non strutturati. Dai big data. Un giga- ficcanaso digitale. http://ift.tt/1XivbEO Nessuna preoccupazione per il fatto che “Carrai ha interessi privati a Tel Aviv, dove sono presenti due società a lui riconducibili con soci pesanti in Israele come Jonathan Pacifici e Reuven Ulmansky, veterano della Nsa, ex Unità 8200, dell’Israel Defence Force. Legami importanti, che porterà con sé sotto il mantello di consulente del Dis”. Reuven UlmanskiAncor meno allarma il fatto che il di solito riservatissimo Carrai, affiancato dall’ambasciatore israeliano, ha presentato “Cybertech Europe, forum internazionale organizzato da Cybertech Global Events in collaborazione con Leonardo-Finmeccanica a Palazzo dei Congressi a Roma. L’Italia guarda a Israele anche con Enel, che poche settimane fa ha aperto un centro a Tel Aviv, nel cuore del sistema cyber e tecnologico. Del resto, perché allarmarsi? Carrai ha amici anche nella cosiddetta “opposizione” (beninteso, quella “ragionevole”). Infatti ha creato una start-up fra la sua Cgnal, “ controllata al 19,4% dalla Carfin, la holding della famiglia Carrai e partecipata dalla Fb di Franco Bernabè – e dall’altra una società di Amsterdam, la Eligotech, fondata da alcuni ragazzi italiani. Tra questi ragazzi italiani, secondo diverse fonti di stampa mai smentite, ci sarebbe anche Luigi Berlusconi, il figlio più piccolo del Cav”. http://ift.tt/2iyPqBW Del resto “Non solo sicurezza informatica. Negli affari di Carrai spunta fuori di tutto: Big data, biomedicale, alberghi e call center”, come titola http://ift.tt/2hjjXP6 Da quell’articolo potete apprendere che Carrai occupa 10 poltrone, e anche i rapporti fra l’israeliano Jonathan Pacifici, esperto della cyber-security, con Franco Bernabé, ex capo supremo di Telecom Italia. Leggetevelo voi, perché ha il suo interesse. Anche se per adesso l’astro di Carrai sembra alquanto eclissato, da disfatta di Matteo Renzi al referendum, e il suo forzato abbandono dalla stanza dei bottoni. Ma chi può dirlo: Gentiloni, che nei servizi ha sempre avuto un po’ le mani in pasta e ha tenuto per sé le deleghe per l’Intelliugence, ha in mente (leggo) “ di insediare presso la Presidenza del Consiglio una struttura che possa avere un ruolo di coordinamento sulla cyber security”. http://ift.tt/2iyF9FE E fra i nomi che si fanno “come possibile sottosegretario alla presidenza del Consiglio ( con delega ai servizi segreti)” spicca Emanule Fiano. Vedremo. Un ebreo ha da essere, a dirigere i nostri servizi. Magari è per quello che da noi finora – facciamo gli scongiuri – non sono avvenuti “attentati islamici” molto sanguinosi? Che la nostra polizia e il nostro valoroso ministro dell’Interno sventano miriadi di attentati? Il mio interlocutore è alquanto più cinico. “Se tutto va bene Usa e Israele si divideranno la torta, ma se qualcosa va storto vedremo il solito attentato false flag. Preso da: http://ift.tt/2hjpzsG http://ift.tt/2hMnhqY
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Il governo venezuelano vuole regolamentare l'incitamento all'odio sui social media
Il governo venezuelano vuole regolamentare l’incitamento all’odio sui social media
Immagine di Esther Vargas diffusa via Flickr (CC BY-SA 2.0) L’Assemblea Nazionale Costituente (ANC), che ha preso il potere qualche tempo fa e si è insediata il 21 agosto, sta cercando di regolamentare l’uso dei social media per attuare un provvedimento restrittivo verso i crimini d’odio. Questa settimana, l’ANC ha avviato un dibattito su un nuovo disegno di legge, denominato “Ley de Convivencia…
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PORTO SAN GIORGIO Comincia a prendere consistenza la ricerca del dialogo nelle relazioni tra scuola, famiglia e Comune per prevenire fenomeni di bullismo. Studenti, genitori, insegnanti si riuniscono attorno ad un tavolo per analizzare e discutere problematiche relative al disagio giovanile cercando di concordare dei possibili interventi congiunti per promuovere una nuova cultura che parta dalla legalità per arrivare al miglioramento della qualità della vita.
E’ questo in sintesi quanto emerso nel primo incontro voluto dal sindaco Nicola Loira tenutosi nei giorni scorsi nell’auditorium della scuola Borgo Rosselli dell’Isc Nardi, nell’ambito del progetto sulla Legalità portato avanti dalla preside Daniela Medori in collaborazione con il Comune di Porto San Giorgio e la Lega delle Autonomie Locali Marche, che ha messo in campo una squadra di progetto composto da esperti in grado di adeguare gli interventi formativi ai risultati dell’attività svolta insieme agli studenti di una prima classe che hanno aderito all’iniziativa, anche sulla base di metodi attivi, quali questionari anonimi e filmati.
Gli esperti hanno collaborato e coinvolto una folta rappresentanza di genitori e ragazzi della prima classe che sta partecipando al progetto, sulle problematiche di bullismo aggravate da quelle del cyber bullismo, che vanno affrontate non in maniera teorica e solo sulla base del solo rispetto delle regole, ma è necessario partire dall’analisi e motivazioni che determinano i conflitti. Diversi gli interventi che hanno evidenziato di come la classe vada vista come gruppo dove operano delle dinamiche specifiche che nel mondo della scuola presentano delle difficoltà di leadership in relazione alle posizioni assunte dai tre soggetti protagonisti, studenti, genitori ed insegnanti.
Purtroppo queste tre categorie non sempre tendono a collaborare in linea sinergica ma anzi spesso entrano in un’interdipendenza di alleanze ed estromissioni con il risultato di concedere spazi ad altri soggetti come il bullo con il suo Polo negativo. Ciò comporta, secondo gli esperti, il verificarsi di situazioni a rischio dove gli studenti più deboli possono diventare dei capri espiatori per la mancanza di un gioco di squadra che possa coinvolgere e difendere tutta la classe.
Ecco quindi la necessità di interventi congiunti, sottolineati dal vice sindaco Gramegna anche nella sua veste di assessore alle Politiche sociali, giovanili e della famiglia che a partire dall’Ente Locale, possano svolgere il loro ruolo di partner della comunità e promuovere quelle sinergie, risorse e potenzialità che vedono nella collaborazione con solidarietà e vicinanza tra insegnanti e genitori la base per dare più sicurezza ai ragazzi, anch’essi coinvolti come protagonisti nel processo innovativo.
“Molti – afferma l’assessore all’ istruzione Francesco Gramegna Tota– sono stati gli spunti e interventi della partecipata assemblea nella quale al termine è stata ribadita la questione che il processo di formazione e cambiamento della cultura deve essere però graduale e consentire che insegnanti, genitori e studenti, possano agire con pari dignità e nella diversità di ruoli per lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno”.
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