#Culto pagano
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¿Cuál es el origen de las hogueras de San Juan? De culto pagano a tradición cristiana
El 24 de junio el santoral católico celebra el nacimiento de San Juan Bautista, pero las hogueras que se encienden en muchos lugares la noche del 23 tienen un origen pagano y ancestral. J. M. Sadurní Especialista en actualidad histórica Cuenta la tradición que el fuego ahuyenta a los malos espíritus y purifica el alma. La Noche de San Juan, una de las más cortas del año, que celebramos el día 23…
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#24 de junio#Autor J. M. Sadurní#Culto pagano#National Geographic.com.es#Origen de las hogueras#San Juan Bautista#Tradición cristiana
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"pagano"
Abitante del pagus romano, ossia del borgo o del villaggio, accostabile al termine "borghese", il quale probabilmente rimase inizialmente più fedele ai culti pre-cristiani continuando a festeggiare le sue paganalie in barba alla crescente diffusione del cristianesimo.
Si immagina l'indaffarato campagnolo, per millenni rimasto fedele al suo pantheon di numi, continuare a seguire le feste del suo calendario pagano, le sue ferie augusti invece dell'assunzione di Maria, le feste di Cibele invece della Pasqua.
Il significato spregiativo si forma quando il cristiano, allo stesso modo dell'attuale uomo di scienza, guarda al bifolco (bufulcus, guardiano di buoi) e lo disprezza per il suo attaccamento superstizioso alle vecchie tradizioni.
Idea che vi sia sempre un culto migliore e più aggiornato del precedente e in nome del quale esercitare una forma di bullismo sul culto morente (schema che si ripete: nuovo culto verso vecchio culto, cristianesimo trionfante su paganesimo, età dei lumi trionfante su medioevo, ecc., da sviluppare).
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Chiesa medievale
della cittadina di Voss
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La chiesa di pietra di Voss sorge sul sito di un antico tempio pagano. Alla metà del XIII secolo qui venne costruita una chiesa di pietra in stile gotico. Con la Riforma luterana furono rimossi molti elementi originali, ma si sono conservati l’altare in pietra e la caratteristica guglia lignea. La vetrata istoriata del 1923 commemora il 900° anniversario della conversione al cristianesimo di Voss.
La chiesa è sfuggita miracolosamente alla distruzione durante gli intensi bombardamenti tedeschi che avevano occupato nel 1940, la Norvegia.
La chiesa in pietra di Voss fu costruita nel 1277 e può ospitare circa 500 persone. Il sito dell'attuale chiesa potrebbe essere stato occupato un tempo da un tempio pagano. Nel 1023, il re Olaf Haraldsen visitò Vossevangen per convertire il popolo al cristianesimo. La tradizione dice che costruì una grande croce di pietra nel sito, che fu probabilmente il primo luogo di culto cristiano a Voss e divenne la chiesa principale di Hordafylket durante il Medioevo.
La prima chiesa qui era costruita in legno, ma fu sostituita da una chiesa in pietra nel 1277. In una lettera reale risalente al 1271, il re Magnus Lagabøte espresse la sua soddisfazione per il fatto che i parrocchiani avrebbero sostituito l'edificio in legno con uno in pietra, e sollecita la prosecuzione e il completamento di questo compito. Quando fu terminata nel 1277, la chiesa fu dedicata a San Michele.
MAGGIORI INFORMAZIONI : www.visitvoss.no
www.bergen-guide.com
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Innamorati
Una festa è un periodo di tempo dedicato a celebrazioni particolari, a riti e a liturgie ben distinti dalla vita e dal lavoro quotidiani. Le feste scandiscono sia il ciclo dell'anno sia la vita individuale, nel cui ambito rappresentano a volte riti di passaggio da uno status a un altro. È anche l’occasione per rendere santo un giorno particolare, cioè secondo l’accezione etimologica (dal latino sanctus, participio passato di sancīre, sancire una patto), dargli una inviolabilità in quanto protetto da una sanzione: gli ambasciatori, i tribuni della plebe, le mura, le porte; quindi, in genere, tutto ciò che, consacrato da una legge morale o religiosa, è per ciò stesso inviolabile, o ciò che, per comune consenso degli uomini, è religiosamente venerato o è considerato degno di venerazione (Santo, Enciclopedia Treccani).
Oggi è un giorno che la chiesa Santifica ad un santo, San Valentino da Terni. Comunemente, è considerato “patrono degli innamorati”. Secondo una leggenda, infatti, battezzò un giovane romano pagano, Sabino, per sposare la sua amata cristiana, Serapia, nei momenti appena precedenti la morte di lei, improvvisamente ammalatasi di tifo. Secondo la leggenda, la benedizione di Valentino, dette un sonno ristoratore e beato alla coppia, che così potette vivere insieme nell’eternità.
Da un punto di vista più storico, la testimonianza più antica su San Valentino è contenuta nel Martirologio geronimiano scritto nel V secolo, che riporta la memoria del 14 febbraio presso la comunità cristiana di Terni; un secolo dopo la primissima citazione di Valentino del Martirologio, nella Passione di Maris, Marta, Audiface e Abacuc viene raccontata la storia di un prete di Roma che guarisce dalla cecità la figlia del principe Asterio e battezza lei, il padre e tutti i membri della famiglia, trovando la morte il 14 febbraio sulla via Flaminia, durante l’impero di Claudio II, e cioè tra il 268 e il 270. Il martire viene sepolto in quella che diventerà poi la Catacomba di San Valentino, al secondo miglio della Flaminia, sulla quale verranno edificati anche una chiesa e un monastero. La ossa del santo, tuttavia, verranno traslate nel IX secolo nella basilica di Santa Prassede. Il testo più importante riguardo alla vita di san Valentino arriva invece intorno al 725 ed è la Passio Sancti Valentini, che racconta la storia dell’oratore Cratone, il cui figlio soffre di una gravissima malattia alle ossa; un amico gli consiglia di rivolgersi a Valentino, cittadino e vescovo di Terni, che guarisce il ragazzo e converte al cristianesimo Cratone e tutti i suoi allievi, tra i quali figura anche il figlio del prefetto Furio Placido, che fa decapitare il vescovo il 14 febbraio al 68° miglio della via Flaminia. Il corpo viene recuperato da tre discepoli e sepolto in un cimitero fuori le mura di Terni, dove sorgerà poco dopo la basilica a lui intitolata. Dal racconto, tuttavia, è assente sia la data del martirio, sia qualunque riferimento che possa aiutare a collocarla. Per convenzione, si festeggia il giorno di San Valentino, il 14 Febbraio, data in cui si sa che fu martirizzato per decapitazione, anche la festa degli innamorati: tutte e due le cose sono non del tutto certe, ma la seconda lo è di più della prima.
Infatti il binomio San Valentino - Innamorati risale a tempi molto più recenti, cioè al XIV secolo, quando Geoffrey Chaucer, il grande scrittore e drammaturgo inglese, associò il giorno del santo a quello in cui gli uccelli formano le coppie. Ma c’è una distinzione: Chaucer individua il 2 Maggio, giorno di San Valentino patrono di Genova, il primo vescovo dell'arcidiocesi di Genova, carica che mantenne dal 312 alla morte nel 325, ma il culto è relegato solo all’area genovese. Nel 1391 John Clanwowe anticipa la festa degli innamorati al 14 febbraio. La fusione delle date nasce dal fatto che il San Valentino di Terni è molto più importante e venerato di quello di Genova proprio grazie alla sua celebrità.
In verità, tutto nasce da una sovrapposizione di date e di santi: nel 496, papa Gelasio I, 49° Vescovo di Roma, abolì i Lupercalia Romani, dei riti che si tenevano dal 13 al 15 Febbraio, in onore del dio Fauno nella sua accezione di Luperco (in latino Lupercus), protettore del bestiame ovino e caprino dall'attacco dei lupi. Tuttavia non sostituì nessun altra ricorrenza, se non quella storia del martirio di Valentino da Terni, che non aveva nessun legame con gli innamorati.
Ma è altrettanto vero che la fama della prima leggenda si sviluppò moltissimo nel centro e nel Nord Europa, tanto che esistono decine di reliquie del Santo sparse in Italia, Francia, Austria, Germania, Polonia e persino Dublino. Tanto è vero che Ofelia nell’Amleto (1602) dice:
Dimani è il giorno di San Valentino, e fino dal primo lume dell’alba io mi posi alla finestra per divenire la sua fidanzata. Allora egli sorse e indossò i panni e apri la porta della sua stanza e fece entrare la vergine, che tale non si dipartì più dl là.
W. Shakespeare, Amleto, Atto IV, Scena V
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Adramelec
Su nombre deriva de "Melec", que significa "el Rey". Fue una especie de dios solar. El centro de su adoración era la ciudad de Sefarvaim (2 Reyes 17:31). Su culto fue traído por los colonos de Sefarvaim en Samaria.
Como otros dioses paganos, Adramelec fue convertido en un demonio en la tradición judeo-cristiana. Según el libro de Collin de Plancy sobre demonología, Dictionnaire Infernal, Adramelech fue nombrado presidente del senado de los demonios. Es también el Canciller del Infierno y supervisor del guardarropa de Satán. Es generalmente representado con un torso y cabeza humanos, y el resto del cuerpo de una mula (o a veces como un pavo real).
Una descripción poética de Adramelec puede ser encontrada en la colección de historias cortas de un cuento de Robert Silverberg. Adremelec es descrito como "El enemigo de Dios, más grande aún en ambición, astucia y acciones que Satán. Un demonio más maldito - un hipócrita más profundo".
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Mi mama obtuvo una certificación de la corporación nacional del desarrollo indígena de su identidad como persona mapuche, mi mama es parte de una reserva en el lago buddy, una tribu cual ella nunca ha visitado.
Hablan mapudungun un idioma que solo conozco por estar abajo de las señalizaciones en oficinas de servicio publico en cursiva, y por el discurso que dio la presidenta de la cámara de representantes en la comisión constitucional, redacción que fue rechazada este año, mi mama lloro, no tenia esperanza de retirarse pero si le hacía ilusión una reforma tributaria.
Tampoco sabemos ninguna receta, una de las mas populares y aclamadas son las sopaipillas, masa de harina y zapallo camote frita ofrecida por vendedores ambulantes en las esquinas del invierno, le disgustan la cantidad de aceite.
Una vez contó que su abuelo Martín fue atropellado, se rehusó a ir al hospital, solo se amarro a una cama con soga y recito unas palabras en mapudungun por meses, dice que eso le sano todos los huesos rotos, como un milagro, pero no hay forma de saberlo ya que no se saco radiografías y era alcohólico.
Ella es mariana, ya que los curas violan niños y no hay forma de que un dios sea hombre, una o dos veces al año mientras estamos en la ciudad en una visita al doctor o al cine debe bajarse corriendo del auto a dejar flores en una iglesia para pagar una manda.
también es muy adepta a los cultos paganos, mis padres se leen el tarot de Marsella el uno al otro, azarosamente entras a la casa, todo está obscuro excepto la luz de la vela que guía a los espíritus y reflejo en vaso con agua que atrapa las malas energías, las cartas que siempre dicen lo mismo, las respuestas están en ti.
certificado que se extiende a mi, quien no tiene ni el color ni la estructura ósea digna de el, tampoco tengo la piel blanca, la tengo amarillo criollo, no entiendo muy bien el conflicto armado en la araucania, nombre huinca (palabra parecida a muggle, en este contexto significa; no mapuche) para el territorio mapuche,conflicto que durante mi adolescencia solia explicarlo bien pero ya no estoy tan segura.
Algo que si herede de la coloración de mi línea materna son las pecas, pecas que tienen todas las mujeres de mi línea materna, pecas causantes de la falta de cultura mapuche en nuestras vidas, pecas de un aleman en el siglo XIX que decidió violar a mi tatara tatara abuela quien dio a luz a una mestiza, la tribu decidió venderla a un español, al enterarse, el abuelo martin, su hermano la llevo a la capital. Ella entro a un convento, el se hizo panadero.
No se hacer buen pan, tampoco se que significan las partes del kultrun, algo que hago y que mi año en terapia no logro cambiar ,es que no perdono ni olvido, siempre e culpado al señor Darcy de eso, lei orgullo y prejuicio a los nueve, justo despues de leer la maravillosa granja de mcbrown. considere que Austen era superior, cuando el señor Darcy dijo; mi falta es que una vez que alguien a perdido mi buena opinion la a perdido para siempre, lo senti.
Pero tengo pecas, es fácil para mi desaparecer e ignorar, puedo borrarte de mi realidad, estar en una habitación y no verte, como si estuviera bloqueada tu cuenta de instagram pero en mi cerebro. Dijste “no se” como respuesta a mis largo monólogo sobre la identidad latinoamericana en guardianes de la galaxia, expresión repetida en el tiempo “no se” era solo falta de interés tuyo y no carencia de novedad de mi parte como me habia convencido, fue el último día en el que te vi.
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Babilonia parte 4
Palabra de Dios
“Entre éstos estaban Daniel, Ananías, Misael y Azarías, de los hijos de Judá. A estos el jefe de los eunucos puso nombres: puso a Daniel, Beltsasar; a Ananías, Sadrac; a Misael, Mesac; y a Azarías, Abed-nego”, Daniel 1:6-7.
Reflexiona
La estrategia de cambiarles su identidad iniciaba por cambiarles el nombre. Los nombres originales de Daniel, Ananías, Misael y Azarías tenían significados relacionados con el Dios de sus padres, con el Dios de Abraham, de Isaac y de Jacob. Por ejemplo, Daniel significa “Dios es mi Juez”, Ananias significa “Dios ha sido clemente”; sus nombres contaban la historia de su pueblo con el Dios verdadero, mostraban una identificación con la adoración y culto al Dios que los sacó de la esclavitud de Egipto.
En contraste, los nombres que les colocaron a estos jóvenes en Babilonia estaban relacionados o hacen alusión al culto de dioses paganos (probablemente a Baal).
Otro detalle, no menos importante, es que Daniel, Ananías, Misael y Azarías, dice la escritura, eran de los hijos de Judá, es decir, de la tribu de Israel, de la cual desciende nuestro Señor y Salvador Jesucristo.
Tenían una identidad, pero Babilonia quería esconderla, haciendo que se identificaran con los ídolos de Babilonia; ahora, estos jóvenes fueron llevados como esclavos, no tenía el control de este cambio de nombres, pero decidieron mantener sus principios y la identidad dada por Dios.
La nueva Babilonia te dice que ahora tú puedes ser lo que quieras ser, si te identificas con un hombre, siendo mujer, puedes hacerlo o con lo que tú quieras, incluso puedes cambiarte el nombre y colocarte un sexo diferente al biológico en tu documento de identidad; todo se sustenta en una mentira, en ser aquello que no eres realmente. ¿Y esto qué implica?; no hay cosa que determine con mayor impacto nuestra vida que aquello con lo que nos identificamos, aquello que creemos que somos, pues según creemos, pensamos y al final actuamos. Dime en qué crees y te diré quién eres.
Pero cuando creemos en Cristo nos hacemos de la familia y de la descendencia de Cristo, lo mismo que Daniel y sus amigos; Él es el primero entre muchos, si nosotros somos de Él entonces dice la escritura: “Y si vosotros sois de Cristo, ciertamente linaje de Abraham sois, y herederos según la promesa.” (Gálatas 3:29). El acceso a esta herencia de vida eterna es por medio de la fe en la obra de Cristo (Romanos 4:13). La fe nos da entrada a nuestra verdadera identidad y este no es un hecho menor, esto determina nuestra vida y nuestra vida eterna, nuestro propósito. Por tanto, encontramos una identidad que se sustenta en el amor verdadero, el amor de Dios en Cristo, y este amor llena todo vacío.
Y tú, que lees o escuchas este devocional, ¿con quién te identificas? ¿Has tomado la herencia de vida eterna, paz y propósito que te da la fe en Cristo Jesús?
Alaba
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La celebrazione del Natale il 25 dicembre come data della nascita di Gesù Cristo ha cominciato a sostituire il culto del Sol Invictus intorno al IV secolo d.C..
La festa del Dies Natalis Solis Invicti (il giorno di nascita del Sole Invitto) era celebrata il 25 dicembre nell'Impero Romano, ufficializzata dall'imperatore Aureliano nel 274 d.C..
Questa data coincideva con il solstizio d'inverno, un momento in cui il sole "rinasceva" dopo il periodo di oscurità più lungo, simbolizzando la vittoria della luce sulle tenebre.
La Chiesa cristiana non conosceva inizialmente la data esatta della nascita di Gesù. Diversi gruppi cristiani celebravano la nascita di Cristo in date diverse, come il 6 gennaio (Epifania) o il 25 marzo (annunciazione).
Intorno al 354 d.C., sotto il pontificato di papa Liberio, il 25 dicembre fu ufficialmente adottato come data del Natale a Roma, probabilmente per sovrapporsi al culto pagano del Sol Invictus e facilitarne l'assimilazione nel cristianesimo.
Dal IV secolo in poi, il Natale ha gradualmente soppiantato la festa del Sol Invictus, grazie al crescente predominio del cristianesimo nell'Impero Romano. Con il tempo, la celebrazione del Natale si è diffusa in tutto il mondo cristiano.
Per tradizione acquisita il Natale è una grande festa per la crisianità.
Per queto motivo tanti auguri a tutti i cristiani e che qualcuno ascolti le parole di pace e d’amore di Gesù.
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LA CONTROVERSIA DE VALLADOLID. (1169)
Junta de Valladolid (o también Controversia de Valladolid) es la denominación habitual del célebre debate que tuvo lugar desde el 15 de agosto de 1550 al 4 de mayo de 1551 en el Colegio de San Gregorio de Valladolid, dentro de la llamada polémica de los naturales (indígenas americanos o indios, término entonces usado), y que enfrentó dos formas antagónicas de concebir la conquista de América, interpretadas románticamente como la de los defensores y la de los enemigos de los indios: la primera, representada por Bartolomé de las Casas, considerado hoy pionero de la lucha por los derechos humanos; y la segunda, por Juan Ginés de Sepúlveda, que defendía el derecho y la conveniencia del dominio de los españoles sobre los indígenas, alegando que por no seguir los indígenas la ley natural (considerando los sacrificios humanos y cultos paganos), tampoco se les debía aplicar. No hubo una resolución final, aunque fue el inicio de un cambio que se tradujo en más derechos para los indígenas.
Colegio de San Gregorio de Valladolid según un grabado romántico del siglo XIX.
No debe confundirse esta Junta con la Conferencia de Valladolid de 1527 sobre el erasmismo.
youtube
link https://youtu.be/u1wozt8ph5k
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1169-2 https://youtu.be/54nMAA58J04
Pueda que la película le resulte para muchos algo pesada. A mi como Vallisoletana me resulta agraviante que la misma fuese hecha for franceses, pero me tengo que quitar el sombrero ante ellos. La ambientación, caracterización y actuación es inmejorable.
Presidia la discusión, el representante papal, el cardenal Salvatore Roncieri.
En la Junta de Valladolid de 1550 los principales contendientes dialécticos fueron fray Bartolomé de las Casas y Juan Ginés de Sepúlveda. Wikipedia
La pelicula en su totalidad VOS
youtube
1169-3 https://youtu.be/Y2yPJDQRmVQ
Los primeros 10 minutos de la pelicula ...
youtube
1169-4link https://youtu.be/O8LW-yYutSw
A continuación podrán escuchar y / o leer el texto de los primeros 10 minutos
1169-5 Para ver el texto completo, vete a : https://medium.com/@cleoenfaserem/la-contraversia-de-valladolid-primera-parte-75a20795af90
Lectura recomendada: ESPAÑA ILUSTRADA: CONTROVERSIA DE VALLADOLID PRIMER DEBATE SOBRE DERECHOS HUMANOS (spainillustrated.blogspot.com)
Los siguientes enlaces corresponden a las otras partes de la pelicula dividido en 8 videos de 10 minutos.
2- https://youtu.be/JtxRaD4yTRs?list=PL1xO6_PUTwL4118qKg63csjskP4YxscLj
3- https://youtu.be/ghktyjDYfyM?list=PL1xO6_PUTwL4118qKg63csjskP4YxscLj
4- https://youtu.be/BFbN8UUZcEg?list=PL1xO6_PUTwL4118qKg63csjskP4YxscLj
5- https://youtu.be/8lsEWFprkfY?list=PL1xO6_PUTwL4118qKg63csjskP4YxscLj
6- https://youtu.be/8rXHnP9RuC0?list=PL1xO6_PUTwL4118qKg63csjskP4YxscLj
7- https://youtu.be/dHNeWvMYZV8?list=PL1xO6_PUTwL4118qKg63csjskP4YxscLj
8- https://youtu.be/hi7bbD5tZQk?list=PL1xO6_PUTwL4118qKg63csjskP4YxscLj
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Ma tutta sta gente che rompe le... su Halloween perché non si mette a studiare?
Halloween è la contrazione di "All hallows' eve" che significa "vigilia di Ognissanti".
La festa si chiamava Samhain ed era il capodanno antico. In tutta Europa si festeggiava con vari nomi e tutti erano legati ad un culto dei defunti.
Da dove arrivano secondo voi i dolci tradizionali di questo periodo dell'anno?
Da chi hanno preso i cristiani l'uso di accendere luci e fiamme per i defunti? Dal loro precedente culto pagano in cui il cristianesimo ha trovato qualcosa di positivo.
Qui non posso fare tutta la lezione che tengo a scuola, ma smettiamo di tormentare chi festeggia Halloween perché Halloween è una nostra festa.
Vedetela così...
Il 31 ottobre Halloween è il modo laico di esorcizzare la morte e la paura, l'1 novembre la festa dei Santi è la festa della chiesa per festeggiare i santi (i cristiani, le anime del purgatorio e le anime del paradiso) e il 2 novembre è la preghiera per i defunti di cui non conosciamo il destino.
È un bel triduo!
Festeggiate Halloween se volete... il male non è nella festa, ma nel cuore dell'uomo.
Chissà quanti festeggiano il 1° in realtà sono demoni che spargono divisione.
Buon Halloween, buona festa dei Santi è commemorazione dei fedeli defunti.
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Halloween no es una broma.
En los primordios de la Edad Media, todavía quedaban en el mundo resabios de brujerías, cultos paganos y creencias exóticas que la Iglesia, no había ideado su posterior método de “ajusticiar” a todos los infieles. Era así que se creía en brujos, espíritus andantes y deambulantes y ánimas en pena en el mismo plano que los seres humanos vivos, comunes y mortales, Para la fecha que se da a fines…
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Sobre el neopaganismo y el satanismo de las ciencias modernas
Por Alexander Dugin
Traducción de Juan Gabriel Caro Rivera
El concepto de «pagano» (язычник) tiene su origen en el Antiguo Testamento. En ruso «gentiles» (язычник) hace referencia a los pueblos (народы). Los judíos antiguos utilizaban el término «am» (עם) para describirse a sí mismos y «goy» (גוי) para describir a otras naciones. Judíos = el único pueblo (elegido), mientras que las «lenguas» (языков) de las naciones son muchas. Los judíos adoraban a un solo Dios y estaban seguros de que todas las demás naciones (народы) (языки, lenguas) adoraban a muchos dioses. De ahí la identificación del término «lengua» (goy) con los politeístas idólatras (los griegos utilizaban la palabra ειδολολάτρης). En latín el término correspondiente a este seria gentilis de gēns, «pueblo», «clanes», «naciones».
Tal sentido fue retomado por los cristianos, pero la oposición ya no sería entre judíos y todos los demás, sino entre las naciones cristianas – que representan a la Iglesia de Cristo como la única «nación santa» (ὁ ἱερὸς λαὸς) – contra los pueblos y culturas que adoraban a muchos dioses. Estos serían los llamados «paganos» (язычниками). Aunque los «paganos» originales eran las naciones cristianas antes de que aceptaran a Cristo. Sin embargo, existen naciones que no aceptaron a Cristo y siguieron adorando a muchos dioses (ειδολολάτρης).
El mundo antiguo apenas conocía ateos en el sentido moderno y era incapaz de imaginar que existiera alguien que no adorara a ningún dios. Sólo ciertos filósofos extravagantes como Demócrito y Epicuro en Grecia o los charvaka-lokaicos en la India (así como otros movimientos násticos como el budismo hinayana primitivo) plantearon la extraña y anormal hipótesis de que «Dios no existe». Pero esta era una idea muy marginal. Curiosamente, el Talmud utiliza el término «epicúreos» para referirse a los «ateos» y «paganos».
Pero debemos tener en cuenta un matiz. Sin duda, las culturas no judías y no cristianas (así como no islámicas) tenían su propia comprensión e interpretación de sus tradiciones. Muchas de ellas estaban convencidas de que también adoraban al Dios Único y que otros seres sagrados eran en realidad uno u otro de sus atributos. Así, por ejemplo, Platón y, sobre todo, los neoplatónicos situaban al Uno por encima de todo, precediendo a lo demás. Los Padres Capadocios dieron testimonio de los «hipsistas» (de θεὸς ὕψιστος, el Dios Supremo) no judío y hacían hincapié en el culto al Dios Único. A veces, los historiadores de la religión introducen un modelo intermedio, el «enoteísmo» (literalmente «Dios único») entre el monoteísmo (Dios único) y el politeísmo (Dios múltiple). El advaita-vedanta indio hace hincapié en este enfoque de lo divino en todas sus manifestaciones. Incluso el dualismo aparente del zoroastrismo termina con el triunfo de un único Dios: la Luz, aunque se trata de un «monoteísmo» dinámico y escatológico. Para el zoroastrismo existen dos principios que actúan en la historia y la oscuridad triunfa en las últimas épocas, aunque solo temporalmente, hasta que llegue el triunfo absoluto de la Luz.
Las tradiciones precristianas y no cristianas, salvo las abrahámicas consideradas como monoteístas (islam y judaísmo), suelen denominarse «paganas» y «politeístas». Lo cual no deja de ser una aproximación ajena a las mismas. Aceptémoslas o no, siguen siendo tradiciones sagradas y se basan en creencias «espirituales» que trasciende claramente el reino de la materia. A través de sus figuras («ídolos») apelan a principios, poderes, espíritus incorpóreos e inmateriales. El hecho de que se considere que veneran «objetos sin alma» es una idea polémica e ingenua. Otra cosa es que el cristianismo describa estricta y claramente las estructuras del mundo espiritual y afirme la distinción entre los espíritus angelicales y demoníacos. Las fuerzas angelicales son fieles a Cristo y, por lo tanto, guardianes de los cristianos y de la Iglesia. Como las huestes de los santos, cuyas imágenes son veneradas con reverencia por los verdaderos cristianos.
Ahora bien, resulta ridículo que los cristianos denuncien el «paganismo» basándose en la ciencia materialista, la cual no reconoce sino la existencia de la materia. El materialismo de nuestra sociedad actual, que es inculcado a los niños desde pequeños, es mucho más primitivo y vulgar que el paganismo, pues no reconoce ningún aspecto espiritual del mundo y se burla de lo sagrado como algo inverosímil. El materialismo es cinismo burdo, ateísmo militante e ignorancia. Y este es el punto más interesante: los cristianos modernos, a pesar de que tienen razón al criticar el paganismo, son sorprendentemente tolerantes frente al materialismo, el atomismo y la imagen científica del mundo construida por el ateísmo militante o sus diversas herejías (como el unitarismo de Newton). El Kápishe (2) nos asusta (y con razón), pero nos deja indiferentes el hecho de que se enseñe física o la teoría de Darwin sobre el origen de las especies a los niños de quinto grado.
Es algo muy extraño: si supuestamente defendemos la cosmovisión cristiana, entonces debemos defenderla por completo. La actual guerra que libramos contra Occidente (justamente una entidad anticristiana, atea, materialista y satánica) es mucho más fácil de explicar a los cristianos que a los «paganos». Es la guerra del fin de los tiempos, en la que Katechon lucha contra el Antikaimenos, el «hijo de la perdición», por lo que estamos intentando aplazar la llegada del Anticristo.
Por otro lado, los «neopaganos» de hoy no son representantes de una tradición precristiana ni tampoco de las culturas sagradas no cristianas. Son un débil simulacro mental fundado en siglos de malentendidos y representan una fea caricatura del paganismo. Es como intentar convertirse en «fascista» viendo 17 Momentos de Primavera, algo que han hecho los ucranianos. La verdad es que el «neopaganismo», que nació en una época donde domina el materialismo y especialmente ahora que la humanidad ha entrado en una época post-materialista, en la cual los ejércitos de los espíritus oscuros, llamados en la Biblia las «hordas de Gogs y Magogs», invaden el mundo para habitar en medio de una humanidad mentalmente debilitada que se ha desprendido de los valores cristianos, no son más que parte de este proceso. Esta invasión puede tener lugar a través de cultos inventados y rituales delirantes, perversiones institucionalizadas por la cultura y el arte posmodernos. No obstante, viene precedida por la gigantesca obra de la civilización moderna que buscó desarraigar la cosmovisión cristiana de las sociedades y sustituirla por el materialismo ateo. El «neopaganismo» es una obsesión, aunque podemos decir que la cosmovisión científica del mundo es mucho más peligrosa. Además, las distintas formas de satanismo contemporáneo, la cual incluye al «neopaganismo» (aunque no únicamente a esta corriente), fue posible precisamente gracias al tremendo trabajo realizado por el materialismo filosófico, científico y cotidiano. Es algo que debemos tener muy en cuenta
Notas del Traductor:
1. La palabra rusa язычник también puede ser traducido como lenguas.
2. Kápishche (Ка́пище) es, en un sentido amplio, un término obsoleto que se usaba para referirse al templo pagano; en sentido estricto, era el santuario pagano de los eslavos y el lugar de culto donde se reverenciaban las imágenes de los dioses.
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Miniatura de Santa Margarita, de las Horas de Juana I de Castilla, Países Bajos meridionales (¿Gante?), c. 1500, Add MS 35313 , f. 234v
Santa Margarita fue particularmente popular en el período medieval, y su culto e imagen se difundieron ampliamente. Sin duda, esto se vio facilitado por su inclusión en la Leyenda Áurea de Jacobus de Voragine . En este texto, se dice que Margarita nació en Antioquía en los últimos años del siglo III. Aunque era hija de un sacerdote pagano, Margarita se convirtió al cristianismo y juró castidad eterna. Se mudó a una zona en lo que ahora es Turquía con su madrina, y allí llamó la atención de un prefecto o gobernador romano. En un giro de los acontecimientos que recuerda a muchos de los otros primeros mártires femeninos, el prefecto le propuso matrimonio, pero Margarita decidió permanecer fiel a su voto y al cristianismo.
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El Latín
El latín es una lengua muerta. No es ya la lengua de ninguna nación o pueblo, pero hace 2500 años todavía la hablaban millones de personas.
Fue un idioma que se hablaba en el centro de Italia y con la expandión de Roma llegó a ser la lengua de todo el imperio, desde Portugal hasta Jordania y desde Francia hasta Egipto.
Es una lengua desinencial, las palabras cambian según su función. Por ejemplo, rey es Rex, ama es amat y reina es regina... Pero no se dice Rex amat regina... sino Rex reginam amat ... aquí regina es un complemento directo, entonces debe terminar en am... pero eso es porque pertenece a la primera declinación... Si la palabra perteneciera a a la tercera declinación como CANIS (perro), su complemento directo es CANEM.
El 70 por ciento de las palabras del castellano viene del latín. Pero hay que acotar algo, ya para mediados del imperio había dos tipos de latín: el culto y el popular. Casi todo el latín que sobrevivió en el castellano viene del popular. Por ejemplo, la gente culta, hace 2500 años, para decir caballo decían equus, el pueblo decía caballus, y este fue el que sobrevivó. Aunque equus lo encontramos en palabras como ecuestre o equitación.
Los cultos para decir casa decían domus, el pueblo decía casa, porque ningún pobre vvía en una domus. Una domus era como una quinta, una mansión, las casas eran las chozas de los campesinos.
La palabra pagano que muchos de ustedes han escuchado viene de paganus que signficaba campesino. ¿Porqué entonces se les decían paganos a los que aun no creían en Cristo?
Es que el cristianismo se propagó muy rapido en las ciudades. Los campesinos eran muy reacios a abandonar a sus antiguos dioses. Ellos siempre habían estado cerca de la naturaleza y les costaba eso de ya no creer en faunos, sátiros, dioses del agua, de la tierra o de la primavera. Le costó mucho a los primeros lideres cristianos evangelizar a los campesinos... o sea, a los "paganus".
Durante siglos la iglesia católica usó el latín como idioma ofificial. Me parece que esto fue abolido en el Concilio Vaticano II (Hace unos 60 años).
En la imagen la entrada de una antigua domus en Pompeya. En el piso hay un mosaico con un perro y la inscripción en latín CAVE CANEM... Se traduce correctamente como "Cuidado con el perro", aunque gramaticalmente ese CANEM es un complemento directo, la traducción más correcta es : "CUIDADO, EL PERRO" y nos habla más o menos de como ellos hablaban, por ejemplo, no decían: Los soldados tomaron la ciudad, sino algo así como "Soldados, ciudad tomaron".
Para finalizar. hay una palabra latina o una forma de decir algo que siempre me ha gustado, porque es un fósil del idioma, una palabra que se coló, que sobrevivió... Ustedes saben que la conjunción copulativa es y. Por ejemplo: Ciudad y Pueblo, pero aunque ellos también tenían esa y (La escribían ET), tenían también otra forma de escribirla. La escribían: QUE, y al final de la palabra, Por ejemplo. URBE POPULUSQUE (La ciudad y el pueblo).
Ese QUE, como conjunción "y", todavía a veces lo usamos... Cuando dices:
César está escribe que escribe... Es porque quieres decir: César está escribe y escribe. O También Cuentame que te cuento: Cuentame y te cuento.
Y a propósito de CAVE CANEM... a los antiguos romanos les gustaba mucho esas frases que tenían cierta cacofonía... Las construían a propósito y si algunas se daban de forma natural como CAVE CANEM mucho más les gustaba. Hay una que seguro han escuchado: URBE ET ORBI... (A la ciudad y al mundo).
Si llegaste hasta aquí, gracias por leer.
Y un ejercicio final... Uno de los emblemas de Roma eran las siglas: SPQR...
¿Qué significa?
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FECHA
2/10/2023 12:00:00 a. m.
Babilonia. Parte 2
ORACIÓN INICIAL
Padre, que lo que hable salga de mi corazón lleno de tu palabra y tu amor, mostrando con paciencia la verdad de Cristo, para que lleguen muchos a ser libres del maligno, del pecado y del mundo. En el nombre de Jesús, amén.
LEE LA PALABRA DE DIOS
“muchachos en quienes no hubiese tacha alguna, de buen parecer, enseñados en toda sabiduría, sabios en ciencia y de buen entendimiento, e idóneos para estar en el palacio del rey; y que les enseñase las letras y la lengua de los caldeos.” Daniel 1:4
REFLEXIÓN
Parte de la preparación de Daniel y sus amigos para servir en la corte del rey de Babilonia, era aprender las letras y la lengua de los caldeos. Esto les permitiría comprender y comunicarse efectivamente con los demás funcionarios del palacio y servir al rey de manera eficiente. Sin embargo, aprender un idioma implica aprender la manera en que relacionamos los conceptos e ideas con la realidad diaria; es decir, lo que hablamos encierra una idea, un pensamiento, que al final, al hacerlo propio, determina lo que hacemos.
Proverbios 18:21 dice "La muerte y la vida están en poder de la lengua, y el que la ama comerá de sus frutos", nuestras palabras y acciones están estrechamente relacionadas, y lo que decimos tiene un impacto directo en lo que hacemos.
Al cambiarles su idioma y manera de hablar, Babilonia conseguía que se adaptaran a sus costumbres, prácticas y que “normalizaran” su vida en un país extraño, donde su costumbre principal y todo lo que hacían giraba en torno a la adoración o culto a dioses paganos.
Esto se evidencia en el libro de Daniel en varios edictos, donde se obliga a adorar a dioses paganos o a la estatua del rey (Daniel 3).
Hoy en día, la Babilonia actual o el mundo de antivalores, quiere introducir una nueva manera de hablar; no se trata del idioma en sí, sino de llamar bueno a lo malo y malo a lo bueno (Isaías 5:20). Por ejemplo, al aborto o asesinato de niños en el vientre de su madre en estado gestacional o feto, le llaman “interrupción voluntaria del embarazo” o “aborto seguro”, de tal manera que se “normalice” esta práctica y se adopte de manera natural en la vida de las personas. Estas costumbres, que la palabra de Dios llama pecado, estaban presentes en culturas antiguas paganas, que los llevaron a su autodestrucción y hoy en día la Babilonia actual pretende vender la idea de “modernidad” y llama anticuados a quienes no estamos de acuerdo con estas prácticas. Nuevamente el efecto de esto será matar, robar y destruir la vida; así mismo, hay muchas ideas destructivas que Babilonia las viste de luz y bondad, pero son engañosas y debemos estar alerta para enseñar la verdad y oponernos a las tinieblas.
ALABANZA
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¿Sabías que la noche de San Juan tiene un origen pagano, relacionado con el culto al sol y la llegada del verano?
Nuestros ancestros celebraban el 21 de junio el solsticio de verano. Los solsticios, que significa “sol quieto”, eran muy importantes para ellos.
Para dar la bienvenida al sol y agradecerle sus beneficios, encendían hogueras en las que quemaban todo lo malo y se purificaban.
Las hogueras también servían para ahuyentar a los malos espíritus y atraer la buena suerte. Saltar por encima del fuego era un ritual de protección.
Más tarde, la Iglesia Católica adoptó esto como conmemoración del nacimiento de Juan Bautista, el 24 de junio. Según la Biblia, Zacarías anunció el nacimiento de su hijo con una gran hoguera.
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