#Collezioni Alinari
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gregor-samsung · 1 year ago
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“ Roma, fino al 19 luglio [1943], era una città fuori del mondo. Chi vi arrivasse da qualunque parte, rimaneva sbalordito e irritato. Chi di lontano ne sentiva parlare, soffrendo della guerra, ne provava un sordo rancore. Il bombardamento di Roma è stato accolto in qualche città lontana e già provata, da brindisi di gioia. Chi stava a Roma da venti anni, non finiva di stupirsi di Roma solo a uscire di casa. Gente vestita bene, tranquilla; e le signore non affrettavano il passo neppure quando suonava la sirena d'allarme, mentre altrove si moriva. Roma è entrata nel dolore comune. E quelle stesse persone vestite bene e tranquille in un modo irritante, ora a vederle per la strada preoccupate della loro grazia nel pericolo, sono piú vicine all'umanità. Quello che pareva cinismo diventa dignità, la cura di sé stessi in circostanze tanto drammatiche, un segno di personalità, la vanità strafottenza, la leggerezza superiorità. Cosí alcuni difetti diventano virtú.
Una famiglia del popolo, rimasta senza tetto, veniva avanti per un viale di villa Borghese. Il vecchio portava appesa a una mano la gabbia del merlo casalingo, e sotto l'altro braccio, una coperta. C'era una donna esile con un medaglione ricordo sul petto, e una ragazza che aveva dimenticato di darsi il rossetto sulle labbra. Spiegavano a un passante che non avevano piú casa. Sotto gli alberi c'erano altre persone coi loro fagotti. Sull'erba secca avevano disposto il fiasco del vino e la merenda. Non avevano se non quello che portavano con loro. Cacciati dalle mura domestiche, formavano qualcosa di intimo sotto gli alberi sterili e ombrosi del parco pubblico. Mentre prima avevano parlato della loro casa distrutta come d'un paese natio abbandonato, ora, intorno al loro posto, formavano l'immagine di un provvisorio focolare. Non ho notato un solo sguardo di odio o di invidia verso i due passanti che si fermavano perplessi a guardare, e poi tiravano via impensieriti, e alcuni vestiti bene, e certo con una casa in piedi.
Longanesi ha diffuso una delle sue spiritosaggini a proposito dei bombardamenti delle città italiane: « Ci stanno rovinando gli originali delle fotografie Alinari ». È lo stesso autore di alcuni manifesti di propaganda di guerra. È sempre pronto al disprezzo dei caduti, come tutti quelli che disprezzano se stessi e il proprio paese. Egli trova facilmente il ridicolo in tutto. È la forza dei deboli.
Collezionista di morti. I bollettini ufficiali, mentre durava l'azione di bombardamento su Roma, già lo registravano. La radio ne dava i particolari mentre si sentivano le bombe da San Lorenzo. Trentamila morti. I giornali ci si sono buttati sopra con tanta avidità da rendere teatrale anche questo. Vogliono commuovere l'opinione pubblica, e nello stesso tempo ripararsi dietro le memorie e la Chiesa e i bambini e le donne. La città è mutata. Si vede gente preoccupata; visi lunghi come per un torto e uno scomodo personale.
Uno di quelli che vivono sul bilancio delle sovvenzioni ai giornali di propaganda, mi diceva che la colpa è interamente del popolo italiano. “
Corrado Alvaro, Quasi una vita: giornale di uno scrittore, Bompiani, prefazione di Geno Pampaloni, Bompiani, 1951; pp. 355-356.
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cripcrip · 1 year ago
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1 giugno - 3 settembre
L'Italia è  un desiderio. Fotografie, paesaggi e visioni 1842-2022.
Le Collezioni Alinari e Mufoco
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Gli Archivi Fotografici Italiani: custodi della memoria e della storia
L'Italia è una terra ricca di storia, cultura e bellezza, e la sua eredità è stata ampiamente documentata attraverso l'arte della fotografia. In tutto il paese, esistono numerosi archivi fotografici di grande rilevanza che custodiscono preziose collezioni di immagini, consentendo alle generazioni presenti e future di esplorare il passato e immergersi nella storia. In questo articolo, esploreremo alcuni dei più famosi archivi fotografici italiani, veri e propri tesori nazionali che preservano la memoria e la storia del paese. Archivi Fotografici Italiani: l'Archivio Centrale dello Stato - Fototeca Tra gli archivi più importanti dell'Italia si trova l'Archivio Centrale dello Stato, che ospita una vasta collezione di fotografie storiche che abbracciano un ampio spettro di temi e periodi. Le immagini documentano la storia, la cultura, gli eventi e le personalità italiane, permettendo di immergersi nelle vicende del passato e di approfondire la conoscenza della nazione. Archivio Fotografico Fratelli Alinari Fondato a Firenze nel 1852, l'Archivio Alinari rappresenta uno dei più antichi e prestigiosi archivi fotografici al mondo. La sua collezione comprende oltre 5 milioni di fotografie, che spaziano dalla fotografia storica all'arte e alla documentazione. Attraverso le immagini, è possibile rivivere momenti chiave della storia italiana e ammirare l'arte e la bellezza che il paese ha da offrire. Archivio di Stato di Torino - Fototeca L'Archivio di Stato di Torino non solo è una fonte importante per la documentazione storica, ma dispone anche di una Fototeca che conserva una vasta gamma di fotografie. Grazie a questa ricca collezione, è possibile esplorare la storia del Piemonte e approfondire la comprensione di questo affascinante angolo d'Italia attraverso le immagini. Fototeca della Biblioteca Panizzi Situata a Reggio Emilia, la Fototeca della Biblioteca Panizzi è un'istituzione che custodisce una vasta collezione di fotografie. La sua raccolta comprende immagini storiche, documentaristiche, artistiche e di interesse locale, offrendo un'ampia panoramica della storia e della cultura della regione. Fondazione Fotografia Moden La Fondazione Fotografia Modena è un'organizzazione dedicata alla promozione della fotografia contemporanea. Dispone di una preziosa collezione di opere fotografiche, che rappresentano un'espressione artistica moderna e innovativa. Attraverso mostre, eventi e attività di ricerca, la Fondazione offre una piattaforma per esplorare e apprezzare l'evoluzione della fotografia nel contesto contemporaneo. Museo di Fotografia Contemporanea Il Museo di Fotografia Contemporanea, situato a Cinisello Balsamo, vicino a Milano, è un'importante istituzione che celebra la fotografia contemporanea italiana e internazionale. La sua collezione comprende opere di artisti di fama mondiale e offre una visione approfondita delle tendenze e degli stili fotografici più recenti. Archivio Fotografico Lucchini L'Archivio Fotografico Lucchini, situato a Brescia, conserva una vasta collezione di immagini storiche che documentano la storia e la cultura della regione lombarda. Grazie alle fotografie, è possibile scoprire e comprendere meglio la ricca eredità di questa parte d'Italia. L'importanza di archivi fotografici italiani Gli rappresentano un patrimonio prezioso per il paese, custodendo la memoria e la storia attraverso le immagini. Questi archivi offrono una finestra sul passato, consentendo alle generazioni presenti e future di esplorare, apprendere e apprezzare la ricchezza culturale e storica dell'Italia. Grazie a istituzioni come l'Archivio Centrale dello Stato, l'Archivio Alinari, la Fototeca di Torino, la Fototeca della Biblioteca Panizzi, la Fondazione Fotografia Modena, il Museo di Fotografia Contemporanea e l'Archivio Fotografico Lucchini, il patrimonio fotografico italiano è adeguatamente conservato e reso accessibile a tutti coloro che desiderano immergersi nelle immagini del passato e apprezzare l'arte e la storia che esse racchiudono. Foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
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fashionbooksmilano · 4 years ago
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Fotografi a Pompei nell’800
dalle collezioni del Museo Alinari
presentazione di Baldassare Conticello, Claudio de Polo Saibanti
testi di Ernesto De Carolis, Gina Carla Ascione, Michele Falzone del Barbarò, Monica Maffioli, Emanuela Sesti
Alinari, Firenze 1990, 110 pagine, ISBN  978-8872921180
euro 35,00
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La mostra, nata dalla collaborazione della Sovraintendenza Archeologica di Pomperi con il Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari intende presentare per la prima volta nella incomparabile cornice degli scavi un notevole numero di fotografie “originali” realizzate  nell’area archeologica a partire dal 1860 da fotografi italiani e stranieri. Il catalogo che si affianca all’esposizione presenta la produzione dei primi fotografi  da George Wilson Bridges a Calvert Richard Jones, da James Graham a Robert  Rive, da Giorgio Sommer a Giacomo Brogi, da Michele Amodio a Francesco Pesce
Pompei Scavi, Casina dell'Aquila, 5 dicembre 1990-8 aprile 1991
14/09/20
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domenicosolimeno · 3 years ago
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Fotografe di ieri e di oggi in mostra a Firenze
Fotografe di ieri e di oggi in mostra a Firenze
vintage prints, album e negativi dagli Archivi Alinari, opere provenienti dalle diverse collezioni di oltre quaranta fotografe, in molti casi inedite, a partire da quelle delle prime dagherrotipiste degli anni ’40 dell’Ottocento del fondo Oggetti Unici che è stato restaurato, catalogato e digitalizzato nel 2021. È FOTOGRAFE! la grande mostra a cura di Emanuela Sesti e Walter Guadagnini, in…
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isoleminori · 3 years ago
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Isola di San Pietro, Gustave Eugène Chauffourier, 1913 Donne e fanciulle vestite in abito tradizionale, a Carloforte. Collezioni Alinari - Firenze #carloforte #isoladisanpietro #chauffourier #sardegna #tavolaraisland #tirreno #isoleminori #isoleitaliane #mare #isole #island #sea #isola #mediterraneo #photography #blackandwhite #bn #vintagephoto #vintagephotography #oldphoto #foundphoto #lostmemories #antiquephoto #oldphotos #oldphotograph #isoleminorifoto (presso Isola di San Pietro) https://www.instagram.com/p/CWQOAyyIKFi/?utm_medium=tumblr
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fotopadova · 6 years ago
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Giostre – Storie, immagini, giochi
di Cristina Sartorello
--- Si è aperta il 23 marzo 2019 a Rovigo, a Palazzo Roverella la mostra “Giostre”, proposta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, insieme al Comune di Rovigo e all’ Accademia dei Concordi, a cura di Roberta Valtorta, con la collaborazione di Mario Finazzi per il percorso riservato alla pittura.
Ho parlato con Roberta Valtorta poco prima della inaugurazione chiedendole cosa l’avesse spinta oltre all’incarico dalla Fondazione Cariparo, per ottenere un risultato così buono. Lei mi ha risposto dicendomi di essere partita con grande entusiasmo, poiché l’idea della giostra l’ha appassionata, quindi anche la mostra doveva essere accattivante, sembrare una giostra giocosa per i colori e malinconica per la rotazione circolare, un tempo che non torna indietro, non si ripete più.
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  ©Martin Parr
La mostra parte con l’idea della “madeleine” di Proust, cioè il ricordo che è bellezza, perché di fronte a qualsiasi giostra ciascuno di noi si mette a ricordare, o come la macchina “ Broyeuse de chocolat ” di Marcel Duchamp che non serve a niente, non produce nulla, ma dona gioia, emozioni.
L’esposizione ha più livelli di lettura da fine ‘800 al 2018: la ricerca non finiva mai, e Roberta Valtorta ha dovuto contenere il numero dei fotografi, inoltre ha trovato lei il quadro di Balla ed i poster degli anni ’20 delle fiere popolari della collezione Salce di Treviso.
Questa esposizione è stato un lavoro di gruppo anche perché in giostra non si va da soli; è una mostra vera non troppo specialistica, anche a livello fotografico, è trasversale perché è per tutti.
Ci sono testi molto brevi in mostra collegati alle opere esposte, partendo dall’origine delle giostre che viene dal mondo contadino, fino ad arrivare alle giostre tecnologiche fatte con le macchine, presenti fin dalle prime Expo universali, dove la giostra diventa una protagonista, nei “Luna park”, prima a Coney Island con le sue numerose attrazioni diventato in seguito il termine riferito a tutti i parchi di divertimento.
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 ©Paolo Monti
Ora le giostre fabbricate a Bergantino (Rovigo) sono ipertecnologiche e la parte meccanica dei materiali metallici e plastici è controllata dall’informatica e robotizzata.
Tutte le fotografie ben descrivono questa realtà, dalle prime stampe in bianco e nero o color seppia per la stampa alla gelatina bromuro d’argento, ad effetto retrò, che hanno un effetto documentativo, fino ad arrivare a grandi nomi della contemporaneità come Luigi Ghirri, Paolo Gioli, Guido Guidi, più artistici, ai più moderni come Paolo Ventura che nasce come fotografo, poi prepara i fondali per lo spettacolo Carousel, che fotografa e li dipinge e diventeranno davvero i fondali;  ai fotografi della Magnum Photos, come Martin Parr che hanno lavorato sul movimento.
La curatrice è partita delle prime giostrine, inoltre conosceva dei fotografi, poi c’è stata una ricerca in internet ed al Museo Carnavalet per Eugene Atget, con stampe all’albumina ed aristotipo, poi i prestiti dalle Raccolte Museali Fratelli Alinari, dalla Fondazione Henry Cartier-Bresson, dall’Archivio Mario Giacomelli e Gabriele Basilico, dagli Eredi Luigi Ghirri, e da collezioni degli artisti stessi.
La mostra legge il tema della giostra in chiave soprattutto sociale, affidandosi a grandi fotografi ed a grandi artisti che l’hanno declinato nelle loro opere.
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 ©Robert Doisneau
L’ampia sezione di fotografie comprende opere di più di sessanta importanti fotografi: tra questi, le immagini ottocentesche di Celestino Degoix e di Arnoux; quella della Parigi dell’inizio del Novecento di Eugène Atget e di Frères Seeberger; le fotografie degli anni Quaranta-Sessanta di Henri Cartier-Bresson, Mario Cattaneo, Cesare Colombo, Bruce Davidson, Robert Doisneau, Eliot Erwitt, Izis, Mario Giacomelli, Paolo Monti, Willy Ronis, Lamberto Vitali, David Seymour; per l’epoca contemporanea, le immagini di Bruno Barbey, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, John Batho, René Burri, Stefano Cerio, Raymond Depardon, Luigi Ghirri, Paolo Gioli, Guido Guidi, Jitka Hanzlovà, Guy Le Querrec, Raffaela Mariniello unica fotografa presente, Bernard Plossu, Pietro Privitera, Francesco Radino, Ferdinando Scianna.
Per la curatrice la giostra nelle fotografie da lei raccolte mostra alla macchina fotografica la sua struttura meravigliosamente simmetrica, che come una calamita attira intorno a sé folle in cerca di un divertimento semplice, in un movimento che dissipa le forme.
Il mosso va oltre il mito dell’istante fotografico e il non-nitido dà forma allo stratificarsi del tempo, generando una immagine anomala che pregiudica la somiglianza alla quale culturalmente la fotografia restava legata” (RV).
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  ©Paolo Gioli
La rassegna è arricchita da una selezione di importanti opere pittoriche, tra cui Valerio Berruti, Paolo Ventura, Giacomo Balla, Massimo Campigli, e da manifesti di fiere di paese e sagre popolari. Importante l’installazione dell’artista contemporaneo Stephen Wilks “Donkey Roundabout” e il film di Adriano Sforza “Jodi delle giostre”, vincitore del David di Donatello 2011, dove la giostra ti porta ad una godibilità immediata e poi ad una riflessione, perchè il girare della giostra è legato ai flussi migratori ed i giostrai sono persone sradicate che vivono in camion adattati o roulottes, sono persone poco scolarizzate dovendo sempre trasferirsi.
La mostra si avvale della collaborazione con il Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Popolare di Bergantino-Rovigo.
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  ©Stefano Cerio
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GIOSTRE – a cura di Roberta Valtorta
Dal 23 marzo al 30 giugno 2019 a Palazzo Roverella, Via Laurenti n.8/10, Rovigo
Orario: da lunedì a venerdì 9.00–19.00, sabato, domenica e festivi 9.00–20.00
Biglietto: Euro 5,00 (gratuito il 7 aprile ed il 5 maggio)
Per informazioni: 0425 460093  -  [email protected]
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cripcrip · 1 year ago
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1 giugno - 3 settembre
L'Italia è  un desiderio. Fotografie, paesaggi e visioni 1842-2022.
Le Collezioni Alinari e Mufoco
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cripcrip · 1 year ago
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Fotografie, paesaggi e visioni 1842-2022.
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1 giugno - 3 settembre Roma, scuderie del quirinale
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