#Collezione Vesuviana
Explore tagged Tumblr posts
Text
MANN, IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI
Il MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, racchiude tutta la meraviglia del mondo antico che nel Settecento ha dato vita al gusto del Neoclassicismo. A Napoli, la città che Antonio Canova, nel suo viaggio nel 1780, scrive “per tutto sono situazioni di Paradiso”, in un solo palazzo sono raccolti secoli di storia in un susseguirsi di eventi che ha consegnato i tesori del passato allo…
View On WordPress
#Antonio Canova#Artemide Efesia#Collezione Farnese#Collezione Vesuviana#Ercole Farnese#Ferdinando IV di Borbone#Johann Joachim Winckelmann#MANN#Museo Archeologico Nazionale di Napoli#Tazza Farnese#Tirannicidi#Toro Farnese#Venere di Callipigia
0 notes
Photo
Tazza Farnese
Valeria Sampaolo e Luigi Spina
5 Continents Editions, Milano 2018, 80 pagine, 70 ill.a colori, ISBN: 978-88-7439-834-8
euro 40,00
email if you want to buy :[email protected]
Poche altre opere del MANN rispondono alla definizione della collana «Tesori nascosti» quanto la Tazza Farnese.
Il più grande vaso in pietra dura lavorata a rilievo ci è arrivato dal mondo antico attraverso un cammino lungo secoli durante i quali, con ogni verosimiglianza, non è mai finito sottoterra: da Alessandria d’Egitto a Roma, a Costantinopoli per tornare a Roma nel XV secolo dove lo acquistò quel finissimo intenditore d’arte che fu Lorenzo de’ Medici, passando poi dalla sua collezione a quella Farnese, penultima tappa prima di fermarsi nelle raccolte dell’Archeologico.
A questa intrigante storia di passaggi da una corte all’altra la tazza unisce quella non definitivamente risolta dell’interpretazione della scena raffigurata al suo interno, spiegata in più modi e ancora argomento di nuove precisazioni. Eseguita con un abilissimo lavoro di incisione per mettere in risalto le figure dei personaggi interni e il volto terrificante della Gorgone sull’esterno, ha sfruttato tutte le variazioni di colore dell’agata sardonica.
Valeria Sampaolo è stata Conservatore Capo delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Autrice di numerose pubblicazioni, si dedica in particolare a ricerche sui primi scavi nell’area vesuviana e sulla ricostruzione dei contesti di provenienza degli affreschi del museo, dei quali ha curato la nuova esposizione.
Luigi Spina, fotografo. Al centro della sua opera sono gli anfiteatri e il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, la ricerca di antiche identità culturali, il confronto fisico con la scultura classica.
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: @fashionbooksmi
flickr: fashionbooksmilano
instagram: fashionbooksmilano
designbooksmilano
tumblr: fashionbooksmilano
designbooksmilano
#tazza farnese#luigi spina#museo archeologico nazionale napoli#pietra dura lavorata#agata sardonica#lorenzo de'medici#tesori nascosti#photography books#libri di fotografia#fashionbooksmilano
10 notes
·
View notes
Text
I Pittori di Pompei
Si apre il 23 settembre 2022 al Museo Civico Archeologico di Bologna I Pittori di Pompei, una delle mostre più attese della stagione espositiva autunnale in Italia che resterà visibile fino al 19 marzo 2023. I Pittori di Pompei, la mostra Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, l'esposizione è resa possibile da un accordo di collaborazione culturale e scientifica tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il prestito eccezionale di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell'antichità al mondo. Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di Pompei, Ercolano e dell'area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L'importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato - splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni - restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe. Informazioni scarne Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto. Grazie alle numerose testimonianze pittoriche conservate dopo l'eruzione avvenuta nel 79 d.C. e portate alla luce dalle grandi campagne di scavi borbonici nel Settecento, le cittadine vesuviane costituiscono un osservatorio privilegiato per comprendere meglio l'organizzazione interna e l'operato delle officine pittoriche. A Bologna, per la prima volta, verrà esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori - solo per citarne alcuni - dalle domus del Poeta Tragico, dell'Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano. Il visitatore potrà ammirare un'ampia selezione degli schemi compositivi più in voga nei diversi periodi dell'arte romana, osservando come alcuni artisti sapessero conferire una visione originale di modelli decorativi continuamente variati e aggiornati sulla base di mode e stili locali. Scene da vedere e scoprire Rivivere scene di accoglienza dell'ospite, raffinate immagini di paesaggi e giardini, architetture, ma anche ammirare gli strumenti tecnici di progettazione ed esecuzione del lavoro: colori, squadre, compassi, fili a piombo, disegni preparatori, reperti originali ritrovati nel corso degli scavi pompeiani, comprese coppe ancora ripiene di colori risalenti a duemila anni fa. E, ancora, triclini, lucerne, brocche, vasi, riaffiorati negli scavi e raffigurati proprio negli affreschi in mostra, con i quali dialogavano nello spazio. La mostra proporrà infine la ricostruzione di interi ambienti pompeiani come quelli della Casa di Giasone e, ancora di più della straordinaria domus di Meleagro con i suoi grandi affreschi con rilievi a stucco, per raccontare il rapporto tra spazio e decorazione, frutto della condivisione di scelte, e di messaggi da trasmettere, tra i pictores e i loro committenti. Raffinatezza delle creazioni Se nel mondo della Grecia classica i pittori erano considerati "proprietà dell'universo" - come ricorda Plinio il Vecchio a sottolinearne l'importanza ed il ruolo - al tempo dei romani, i pictores erano visti come abili artigiani, e solo alcuni di loro conquistarono, per la qualità e la raffinatezza delle loro creazioni, il ruolo di artisti. E la loro arte, da mestiere riservato alle classi sociali marginali - schiavi, liberti - diventa arte che qualifica chi la pratica. In occasione dell'esposizione sarà proposta una ricca offerta didattica rivolta non solo alle scuole di ogni ordine e grado ma anche alle famiglie e al pubblico adulto. Read the full article
1 note
·
View note
Link
0 notes
Text
La cittadina vesuviana fu sede dell’osservatorio e fu visitata dal pittore Edgar Degas.
di Teodoro Reale
Figura intorno a cui ruotano queste note è quella del barone Ercole Dembowski, nato a Milano nel 1812, da Jan Dembowski, ufficiale dell’esercito napoleonico, e da Matilde Viscontini, patriota e animatrice di un salotto liberale ed antiaustriaco, corteggiata invano per la sua bellezza da Foscolo e da Stendhal.
Il Dembowski, nonostante le idee della sua famiglia antiaustriaca, rimasto orfano di entrambi i genitori, deceduti rispettivamente nel 1823 e nel 1825, non vide altra soluzione per il suo futuro, ed entrò nel Collegio di Marina di Venezia.
Dimessosi dalla Marina austriaca, dopo viaggi in America e in Oriente, nel 1844 si trasferì a Napoli, dove, il 1 settembre 1850, sposò la baronessa Enrichetta Bellelli, nata nel 1829, anch’essa di famiglia liberale, e zia del pittore Edgar Degas, dalla quale ebbe tre figli.
Seguendo il corso universitario di Algebra dell’astronomo Antonio Nobile, ne divenne amico e collaboratore, condividendone gli ideali liberali, e fu incoraggiato ad approfondire gli studi scientifici e a dedicarsi all’Astronomia.
Fu così che a San Giorgio a Cremano impiantò, nel 1851, in una località al momento sconosciuta, una piccola specola, con un rifrattore di Plossl di 13,5 centimetri di apertura, dove iniziò le sue osservazioni astronomiche, in particolar modo sulle stelle doppie come suggeritogli dal Nobile.
Una prima osservazione compiuta fu quella dell’eclissi solare del 28 luglio 1851, segnalata dall’astronomo romano Erasmo Fabri Scarpellini con l’articolo Fenomeno osservato nell’eclisse solare del 28 luglio1851 dal barone Ercole Dembowski nel suo osservatorio a S. Giorgio a Cremano presso Napoli nel XXXIII volume della rivista Astronomische Nachrichten, edita dall’Osservatorio di Altona, presso Amburgo, nel 1851. Lo stesso Dembowski pubblicò sulla rivista alcuni articoli in tedesco e francese sulle stelle doppie e triple nei volumi XLII e XLIII del 1856 e nel XLVI volume del 1857, e nel volume LIII del 1859.
Poco prima del 1860 Antonio Nobile per l’osservazione delle stelle cadenti, utilizzata per determinare la differenza di longitudine geografica fra Napoli e Roma, e Napoli e Palermo si avvalse per la città siciliana di Leopoldo Del Re, e a Napoli e San Giorgio del Dembowski e del suo Osservatorio.
Vide così la luce la memoria del Nobile, anticipata dal medesimo nel LI volume della già ricordata Astronomische Nachrichten nel 1858: «Notizia di alcune applicazioni delle stelle cadenti alla determinazione delle differenze di longitudine geografiche, e in particolare di quella tra gli Osservatorii di Napoli e S. Giorgio a Cremano Comunicazioni di Antonio Nobile, Astronomo del Reale Osservatorio di Napoli, e più estesamente nella successiva memoria Applicazione delle stelle cadenti alla determinazione della differenza di longitudine fra Napoli e S. Giorgio a Cremano», negli Atti della Real Accademia delle Scienze nel 1862.
Il Dembowski nel 1860 lasciò San Giorgio a Cremano per trasferirsi a Gallarate, dove continuò i suoi studi, ma mantenne i rapporti con Napoli e la famiglia Nobile, come sappiamo dal brano di una lettera ad Arminio Nobile, anch’egli astronomo, del 18 giugno 1874: «Se potessi dirle quante volte ho pensato all’ottimo suo padre, alla bontà colla quale soleva trattenermi, ed alla pazienza che aveva di star lì per delle ore a rispondere (come sapeva rispondere lui) alle mie continue interrogazioni! E si parlava di lei e delle future sue speranze».
La permanenza della famiglia Dembowski a San Giorgio ci permette di ipotizzare, grazie ad alcuni elementi, anche una possibile visita del pittore Edgar Degas nel 1856 durante il suo soggiorno a Napoli.
Il primo elemento è la già ricordata parentela: infatti Enrichetta Bellelli era sorella di Gennaro Bellelli, il quale a sua volta aveva sposato Laure Degas, zia paterna del pittore.
Tra le opere realizzate in quel periodo ne ricordiamo il noto ritratto del nonno, il banchiere René Hilaire Degas, risiedente a Napoli, oggi esposto al Museo d’Orsay, La famiglia Bellelli oggi al Louvre, e un ritratto in gesso nero su carta rosa, di cm. 44 × 29, intitolato Mlle Dembowski, oggi in una collezione privata a San Francisco in California. Quest���ultimo raffigura Enrichetta Dembowski, figlia dell’astronomo: è probabile sia stato schizzato in occasione di una sua visita proprio a San Giorgio a Cremano, dove fu custodito per alcuni anni.
This slideshow requires JavaScript.
Un Osservatorio Astronomico e un ritratto di Degas a San Giorgio a Cremano La cittadina vesuviana fu sede dell’osservatorio e fu visitata dal pittore Edgar Degas. di Teodoro Reale…
0 notes
Photo
Somma Vesuviana, “Le mille e una notte”: lo stilista Tufano presenta la nuova collezione al Castello D’Alagno ispirata a Lucrezia favorita di Alfonso V d'Aragona http://www.sciscianonotizie.it/index.php/features/16-comuni/9485-somma-vesuviana-le-mille-e-una-notte-lo-stilista-tufano-presenta-la-nuova-collezione-al-castello-d-alagno-ispirata-a-lucrezia-favorita-di-alfonso-v-d-aragona.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=tumblr
0 notes