#Collezione Farnese
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Jacopo de' Barbari, Ritratto di Fra Luca Pacioli con un allievo, (oil on panel), (detail), ca. 1445 / before 1516 [other attributions: Alvise Vivarini, Lorenzo Lotto, Leonardo da Vinci] [Catalogo generale dei Beni Culturali, Roma (CC-BY 4.0). Collezione Farnese, Museo di Capodimonte, Napoli]
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Il Criptoportico della Reggia di Caserta Secondo un progetto del 1787, Carlo Vanvitelli concepì il Criptoportico, in modo da illudere gli ospiti dei regnanti, di trovarsi in un’area di scavi archeologici. Sotto una volta a cassettoni, squarciata da finte crepe e falsi crolli, sono esposte statue d’origine realmente archeologica, provenienti dalla Collezione Farnese e dalla Villa Farnesina di Roma. La galleria si affaccia sul Bagno di Venere, dando vita a una delle più affascinanti vedute del Giardino Inglese. Foto di @mimmo.schiavo
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Purtroppo poche sono le opere di Filippo Albacini e l’Achille morente è Firmato e datato con una targa scolpita sul basamento, composta da un’iscrizione a lettere capitali che ci informa dell’autografia della statua: “FILIPPO ALBACINI FECE ROMA 1854”.
L’imponente scultura dell’Achille morente è la più importante dei rari manufatti di Albacini. La figura nuda sdraiata è contraddistinta da una vigorosa monumentalità neoclassica e da una compiutezza anatomica da non poter avere dubbi che lo scultore abbia avuto l’ispirazione osservando i modelli di Antonio Canova.
L’artista dopo la formazione nello studio paterno, essendo il figlio del più famoso scultore Carlo, illustre restauratore dei marmi della collezione Farnese, risentì molto dell’influenza di Antonio Canova, che appoggiò la sua nomina ad accademico di San Luca il 7 aprile 1811.
Questa scultura Filippo la iniziò negli anni ’90 del Settecento e rimase nel suo studio fino alla sua morte e oltre, sino al 1890, quando viene raccontata come non finita e forse sappiamo il perché. Esiste un’altra versione dell’Achille che è preservata a Chatsworth, e fu fatta per il duca del Devonshire nel 1823. Osservando la grande somiglianza tra le due trasposizioni dell’eroe è ipotizzabile che l’opera dell’Accademia di San Luca, sia stata tralasciata per via della grave anomalia del marmo presente sul volto del prode Achille. Quindi quella realizzata in precedenza per il nobile committente britannico vedeva impiegato un blocco di marmo senza imperfezioni e di conseguenza lo scultore era riuscito a completare l’opera.
Rimane il fatto che la scultura rappresenta al sommo livello l’ideale classico cercato dall’autore.
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Napoli - Francesco Laurana - Maschio Angioino - Arco trionfale - 1479
Fondata dai Greci di Cuma, i sovrani che nei secoli si sono susseguiti sul trono di Napoli sono stati:
i Normanni:
- Ruggero I d’Altavilla conquistò la Sicilia nel 1091;
- Ruggero II (1130 - 1154): fu il primo re di una Sicilia multietnica e multireligiosa avendo accorpato in un unico regno tutti i possedimenti normanni nell’Italia Meridionale conquistando Napoli nel 1137;
- Guglielmo I (1154 - 1166)
- Guglielmo II (1166 - 1189): eresse il Duomo di Monreale;
- Tancredi (1189 - 1194)
- Guglielmo III (1194)
- Costanza d’Altavilla (1194 - 1197)
gli Svevi:
- Federico II (1198 - 1250) Stupor Mundi: a Napoli istituì l’università nel 1224;
- Corrado (1250 - 1254): dovette confrontarsi con il potere del fratellastro Manfredi;
- Corradino (1254 - 1258): fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo e fatto imprigionare a Castel dell’Ovo e decapitare da Carlo d’Angiò nella piazza del mercato a Napoli, poi sepolto nella vicina Chiesa del Carmine. La dinastia degli Svevi scomparve con la morte di Manfredi nel 1266.
gli Angioini:
- Carlo I (1266 - 1285): fratello di Luigi IX il Re Santo, Conte d’Anjou, ricevette in vassallaggio la Sicilia e Napoli dal Papa che difese dagli Hohenstaufen. Edificò il Maschio Angioino, con uno stile che richiama il castello di Avignone, nel 1282;
- Carlo II (1285 - 1309): dovette rinunciare al trono di Sicilia dopo la rivolta dei Vespri Siciliani nel 1302;
- Roberto I (1309 - 1343): figlio di Maria d’Ungheria sepolta nella Chiesa di Donnaregina, fu apprezzato da Petrarca e amante della cultura e delle lettere;
- Giovanna I (1343 - 1382): fu fatta assassinare dal ramo di Durazzo degli angioini e le succedette
- Carlo (1382 - 1386)
- Ladislao (1386 - 1414)
- Giovanna II (1414 - 1435)
- Renato I (1435 - 1442)
gli Aragonesi:
- Alfonso I d’Aragona (1442 - 1458): sconfisse Renato d’Angiò e unì il tono di Napoli a quello di Sicilia e ai possedimenti della Sardegna e della Spagna occidentale. Combattè contro Milano e Genova e dotò il Maschio Angioino dell’attuale arco di trionfo;
- Ferdinando I detto Ferrante (1458 - 1494): all’inizio del suo regno dovette fronteggiare la rivolta angioina e successivamente sedò la rivolta dei baroni e si alleò con gli Sforza contro il re di Francia Carlo VIII d’Angiò. Del suo tempo la Chiesa del Gesù Nuovo;
- Alfonso II: sposò Ippolita Maria Sforza, ma dovette abdicare a causa della calata di Carlo VIII;
- Ferrandino (1494 - 1496)
- Federico I (1496 - 1503) durante il cui regno vi fu la conquista e poi la cacciata di Luigi XII re di Francia;
- Ferdinando III (1504 - 1516) dopo il quale il Regno di Napoli fu incluso in quello di Spagna prima sotto la casata degli Asburgo (con la breve parentesi della Repubblica di Masaniello fra il 1647 e il 1648) poi sotto quella dei Borbone (1700 - 1713) ed ancora sotto quella degli Asburgo d’Austria (1713 - 1734).
i Borboni:
- Carlo I (1734 - 1759): già Duca di Parma, conquistò e riunificò il Regno delle Due Sicilie anche grazie alla madre Elisabetta Farnese, seconda moglie del re di Spagna, che da Madrid influenzò la prima parte del suo regno. Riformò con Bernardo Tanucci l’amministrazione, promosse la musica (fondò il Teatro di San Carlo nella patria di Paisiello e Pergolesi), l’arte (promosse la ceramica di Capodimonte, fece costruire al Vanvitelli la reggia di Caserta del 1751 e quella che oggi è Piazza Dante oltre alla Reggia di Capodimonte dove installò la collezione Farnese) e sostenne gli scavi a Pompei ed Ercolano che iniziarono nel 1738);
- Ferdinando (1759 - 1799 e 1816 - 1825): sposò una figlia di Maria Teresa d’Austria, Maria Carolina che lo allontanò dall’influenza spagnola di Bernardo Tanucci, promosse la Marina Militare (nel 1787 fu fondata la Nunziatella), ma dovette subire una rivoluzione filo-francese (Eleonora Fonseca Pimentel, Mario Pagano, …) nel 1799 contrastata dal Cardinale Ruffo e da Fra Diavolo e la conquista napoleonica che insediò Giuseppe Bonaparte dal 1806 al 1808 e Gioacchino Murat dal 1808 al 1815 prima di diventare, con il Congresso di Vienna, Re delle Due Sicilie ed essere sepolto al Monastero di Santa Chiara;
- Francesco (1825 - 1830)
- Ferdinando II (1830 - 1859): fondò la prima ferrovia d’Italia (1839), ma fu reazionario e soprannominato il Re Bomba per come represse i moti rivoluzionari del 1848 a Messina;
- Francesco II (1859 - 1861): era figlio di Ferdinando II e di Maria Cristina di Savoia e sposò la sorella di Sissi, Maria Sofia di Baviera.
Con l’Unità, Napoli confluì nel Regno d’Italia: ecco perché la statua di Vittorio Emanuele II è presente a Palazzo Reale.
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I Farnese a Roma nel Cinquecento: mostra in arrivo ai Musei Capitolini
“I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione” è la mostra che aprirà al pubblico a partire dall’11 febbraio i Musei Capitolini in cui ad essere coinvolti saranno anche i miei progetti. Curato da Claudio Parisi Presicce e Chiara Rabbi Bernard, il percorso espositivo sarà incentrato sul momento storico caratterizzato dalla profonda trasformazione urbanistica della…
#antonietta bandelloni#art#artblogger#arte#english#Michelangelo Buonarroti#mostre e musei#rinascimento#scultura
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Il Criptoportico della Reggia di Caserta
Secondo un progetto del 1787, Carlo Vanvitelli concepì il Criptoportico, in modo da illudere gli ospiti dei regnanti, di trovarsi in un’area di scavi archeologici.
Sotto una volta a cassettoni, squarciata da finte crepe e falsi crolli, sono esposte statue d’origine realmente archeologica, provenienti dalla Collezione Farnese e dalla Villa Farnesina di Roma.
La galleria si affaccia sul Bagno di Venere, dando vita a una delle più affascinanti vedute del Giardino Inglese.
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Jacopo de' Barbari, Ritratto di Fra Luca Pacioli con un allievo, (oil on panel), ca. 1445 / before 1516 [other attributions: Alvise Vivarini, Lorenzo Lotto, Leonardo da Vinci] [Catalogo generale dei Beni Culturali, Roma (CC-BY 4.0). Collezione Farnese, Museo di Capodimonte, Napoli]
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Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli: viaggio nella storia
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, meglio conosciuto come MANN, è uno dei musei archeologici più importanti al mondo. Con le sue collezioni vastissime e di inestimabile valore, il MANN offre un viaggio affascinante attraverso la storia e la cultura del Mediterraneo antico. Fondazione e collezioni Fondato nel 1816 da re Ferdinando I di Borbone, il museo riunisce reperti provenienti da diverse aree della Campania, tra cui Pompei, Ercolano, Stabia e la Magna Grecia. La collezione farnesiana, acquisita nel 1734, comprende sculture romane di inestimabile bellezza, come il Toro Farnese e il Fauno Barberini. Il museo ospita anche una ricca collezione egizia, la seconda in Italia per importanza, con mummie, sarcofagi e manufatti di vario genere. I tesori di Pompei ed Ercolano Le città vesuviane sepolte dall'eruzione del 79 d.C. hanno restituito al museo reperti unici che offrono una testimonianza preziosa della vita quotidiana nell'antichità. Affreschi, mosaici, oggetti di uso quotidiano e persino calchi di vittime dell'eruzione ci permettono di rivivere l'atmosfera di queste città romane. Tra i capolavori da non perdere, il Mosaico di Alessandro, la Statua del Fauno Danzante e gli affreschi della Villa dei Misteri. Oltre Pompei: Magna Grecia e Campania Romana Il MANN non si limita alle testimonianze vesuviane. Le sezioni dedicate alla Magna Grecia e alla Campania Romana ospitano reperti di grande valore, come i bronzi di Riace, ritrovati nel mare calabrese nel 1972, e la Coppa di Nestore, un vaso attico del VI secolo a.C. decorato con scene della guerra di Troia. Museo Archeologico Nazionale di Napoli: un'esperienza immersa nella storia Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli non è solo un deposito di reperti archeologici, ma un luogo di conoscenza e di cultura. Grazie a percorsi di visita tematici, mostre temporanee e laboratori didattici, il museo offre al pubblico un'esperienza immersiva nella storia del Mediterraneo antico. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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Visita al Mann - Museo Archeologico Nazionale di Napoli, una delle più ricche e importanti raccolte archeologiche d’Italia, con opere greche, romane, egizie, reperti dalle città vesuviane, mosaici, affreschi, e la celebre collezione Farnese di statuaria antica.
Nel nostro post, la storia del museo, la descrizione delle collezioni, e tutti i nostri consigli per la visita!
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Napoli, Sangiuliano e ambasciatore americano Markell al Mann e al San Carlo
Napoli, Sangiuliano e ambasciatore americano Markell al Mann e al San Carlo. Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ieri a Napoli per inaugurare la mostra "Tolkien. Uomo, Professore, Autore", ha effettuato una visita privata al Mann - Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con l’ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia, Jack Markell. Il Ministro e l’ambasciatore, accompagnati dalle rispettive consorti e insieme ai Direttori generali Musei e Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del MiC, Massimo Osanna e Luigi La Rocca, hanno ammirato, tra l'altro, la collezione Farnese, la sezione Campania Romana e la mostra “Gli dei ritornano - I Bronzi di San Casciano”, da poco inaugurata al Mann, dopo essere stata al Quirinale, e dove resterà aperta fino al prossimo 30 giugno. A seguire, nel primo pomeriggio, Sangiuliano e Markell, hanno fatto visita al Teatro San Carlo di Napoli. Accolti nel Palco reale dal Direttore generale del San Carlo, Emmanuela Spedaliere, si sono recati dietro le quinte e nei laboratori di sartoria per salutare lavoratrici e lavoratori. Tutte le maestranze del Teatro di San Carlo hanno espresso grande compiacimento per l’incontro con il Ministro e l'ambasciatore i quali, dopo i palchi di Rossini e Donizetti, hanno raggiunto il palcoscenico godendone la straordinaria prospettiva solitamente riservata agli artisti. Nella struttura, gremita di turisti per le consuete visite pomeridiane, l'ambasciatore statunitense ha avuto espressioni di grande entusiasmo per la bellezza del teatro, il più antico del mondo, ringraziando il Ministro della Cultura per avergli fatto conoscere uno dei luoghi simbolo della città partenopea e patrimonio Unesco.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Palazzo Farnese è un edificio di Roma. Di proprietà dello Stato Italiano, è concesso dal 1936 al governo francese, che ha qui la sede della propria ambasciata in Italia, per un periodo di 99 anni.
L'Ercole Farnese La statua, appartenente alla collezione Farnese, è stata rinvenuta alle terme di Caracalla a Roma intorno al 1546. La statua fu trovata per la prima volta priva di alcuni pezzi, tra i quali i due polpacci. Così Guglielmo Della Porta, allievo di Michelangelo, eseguì il restauro della scultura inserendo le suddette parti mancanti. Successivamente, quando furono ritrovati i due frammenti di arti inferiori, si decise di lasciare i pezzi di recente aggiunta in quanto considerati di maggior fattura. Solo durante il periodo dei Borbone di Napoli, alla fine del Settecento, si decise di ripristinare gli antichi arti sostituendoli a quelli di restauro. Oggi nel museo archeologico di Napoli è possibile vedere alle spalle dell'Ercole una parete sulla quale sono esposti i due polpacci scolpiti da Guglielmo Della Porta.
PH Marco Dalissimo
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Sylvio Giardina porta l'arte del ricamo a Palazzo Farnese
(ANSA) – ROMA, 30 GEN – Il ricamo come arte e metafora di una scrittura preziosa che intreccia mito, natura e rinascita. Un messaggio da sottolineare per l’ambasciata di Francia in Italia, che ha accolto nella sua prestigiosa sede a Roma, a Palazzo Farnese, un evento comprensivo di una mostra di abiti della nuova collezione di alta moda dello stilista-artista Sylvio Giardina, e una performance…
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Michele Desubleo, Ulisse e Nausicaa (post 1665), Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli.
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Venere callipigia
Afrodite steatopigia
Venere calliglota
Venere calligluta
Dea dalle belle natiche e grandi
Venere dagli abbondanti glutei
(Detto ciò, per me la statua della Spigolatrice di Sapri ha un solo difetto. È brutta. Ma spero che mo a nessuno venga in mente di rimuovere Afrodite dalla collezione Farnese del Museo Archeologico di Napoli.)
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Andrea Pasquino, Il teorema di Queneau. Il concetto matematico come struttura narrativa e investimento estetico, «Domini» 5, Liguori Editore, Napoli, 2003
Cover Art: Jacopo de' Barbari, Ritratto di Fra Luca Pacioli con un allievo, (oil on panel), ca. 1445 / before 1516 [other attributions: Alvise Vivarini, Lorenzo Lotto, Leonardo da Vinci] [Catalogo generale dei Beni Culturali, Roma (CC-BY 4.0). Collezione Farnese, Museo di Capodimonte, Napoli]
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Statue of the Egyptian goddess Isis, 2nd century AD. Farnese Collection, Naples.
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