Tumgik
#Che dilemma
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Ogni tanto mi preoccupo che i miei amici possano vedere quello che scrivo per sfogarmi e prendersi male QUINDI l'unica soluzione è scrivere in italiano ogni volta che mi sento male.
Però ho anche almeno due (2) persone italiane che seguono questo blog quindi il problema è uguale. Oppure non esiste visto che questo è il mio blog e posso fare quello che voglio
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aphfroghat · 5 months
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Now for the final question:
Do i genuinely dislike france or am i just patriotic
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ross-nekochan · 1 year
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Oggi in ufficio le colleghe hanno detto:"Nella palestra dove andiamo noi siamo tutte femmine, più qualche vecchietto". E invece proprio qualche giorno fa mi sono accorta che nella mia sono TUTTI maschi (con qualche femmina sparsa qua e là) e questo è proprio indice di una palestra perfetta per me.
Però questo mi porta a non saper fare conversazione. Io già di solito non guardo in faccia a nessuno quando mi alleno, però sto notando che pure quelle quattro parole che mi dicevano gli istruttori non me le dicono più e mi dispiace, sia perché non vorrei risultare così "antipatica" sia perché in verità vorrei che le parole aumentassero e non l'opposto. Ma come si fa?
E di quelle poche femmine che ci sono 3/4 si allenano una chiavica e con intento zero e il restante 1/4 (tipo solo due in totale) l'intento ce lo mette pure ma si allena comunque una merda e devono venire a cacare il cazzo e occupare le cose che servono proprio A ME. Brutte stronze bagasce andate a zappare la terra invece di cacare il cazzo.
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falcemartello · 26 days
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e lo facevano nel nome dell’interesse pubblico a “evitare la disinformazione” e “limitare l’anarchia sul web”: “Non è che questi tycoon privati si possono sentire al di sopra delle leggi!”
E fin qui, avremmo a che fare con una tesi politica, una tesi straordinariamente ottusa, ma formalmente rispettabile come tutte le affermazioni politiche.
Solo che poi mi è sovvenuto che su quelle stesse pagine, proprio le stesse, durante la pandemia si giustificava la censura sui social, anche quando era totalmente e manifestamente pretestuosa, e lo facevano nel nome del fatto che “dopo tutto i social sono imprese private, e fanno quello che gli pare; se non ti piace, puoi sempre andartene”.
Questo, per dire, veniva sbattuto in faccia quando veniva chiusa la propria pagina per un mese per aver pubblicato un articolo del British Medical Journal che contrastava la narrazione ufficiale (ogni riferimento a cose e persone riconoscibili è puramente intenzionale).
Dunque finché censura in linea con la narrativa ufficiale è un'impresa privata libera di fare fa quel che gli pare, quando non censura è un'impresa privata che deve essere messa in riga nel nome dell'interesse pubblico.
Ora, la questione che mi si pone è l’eterno dilemma: “Ci sono o ci fanno?” Vedo infatti solo due interpretazioni possibili, che potremmo chiamare, per darci un nome icastico, l’interpretazione alla Carlo Maria Cipolla e l’interpretazione alla Sartre.
La prima interpretazione accetta la possibilità che questa gente, nonostante spesso si tratti di affermati professionisti, giornalisti, persino accademici, molto semplicemente sia così sconfortantemente scema da non vedere la contraddittorietà dei propri criteri.
In effetti una profonda verità del più citato dei libri di Cipolla (peraltro, grande storico) è che “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.” (II legge fondamentale).
E a questa verità, per sconfiggere la mia incredulità, si affianca la Prima Legge: “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.”
La seconda interpretazione assume invece che questi soggetti non siano stupidi, ma siano in malafede. Diciamo che è gente così in malafede che persino la loro malafede soffre di malafede.
Questa genia è disposta serenamente a qualunque menzogna, contraddizione, doppio e triplo standard purché ciò si attagli ai propri interessi del momento.
Qui l’onnicomprensività della malafede semplicemente ha abolito le funzioni di verità, viste come orpelli inutili.
Avremmo dunque a che fare con il cinismo utilitaristico più conclamato, dove ogni appello al vero e all’integrità sarebbe sconfitto in partenza dalle esigenze pragmatiche correnti.
C’è, tuttavia, temo una terza interpretazione, che fonde entrambe le precedenti.
A metterci sulla buona strada è ancora una volta Cipolla, questa volta con la Terza Legge: “Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita."
Dovremmo fare spazio all’amara possibilità che l’abolizione di ogni criterio di verità, integrità, ragione nel nome di una concezione utilitaristica del vero (“Proclamo come vero ciò che mi serve”), abbia finito per creare le condizioni per la più perfetta stupidità: la stupidità in malafede, che avendo perduto ogni contatto con il vero e il reale non è più nemmeno in grado di percepire il proprio porco interesse.
Questo è il più grande dei pericoli, in cui se non mi inganno stiamo sguazzando: la presenza diffusa di un gran numero di persone disposte a mentire, distorcere, falsificare opportunisticamente, ma senza più nemmeno la capacità di percepire cosa sia nel loro, per quanto meschino, interesse.
Ecco a voi il Male.
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kon-igi · 19 days
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Salve Kon.
Oggi ho portato dal veterinario un gatto che vive da quando è nato a casa mia. Da abusivo, così come la mamma e la nonna. Vivo praticamente in campagna, i gatti vanno e vengono. E si riproducono. Vado al dunque: ha perso l’uso delle zampe posteriori, la coda è spezzata, gli sfinteri rilasciati. L’ho trovato così qualche giorno fa, ha senz’altro beccato una ruotata da qualche stronzo che andava a manetta. Non ha praticamente speranze di recuperare l’uso delle zampe, dalla lastra che il veterinario ha fatto si vede la vertebra spezzata. In più non ha reagito agli stimoli fatti con la pinza sui polpastrelli. Il micio (Apu per la cronaca) mangia e beve, ma sempre dalla lastra si vede la vescica gonfia, pipì e popó escono per caduta, non sente gli stimoli. Ha solo due anni, è giovane, e fino a qualche giorno fa, è vissuto libero di andare e fare quello che voleva. Non lo vedo proprio con un pannolino su un carrellino. Credo di avere già preso una decisione in merito a cosa fare, ma ho un enorme dubbio, misto a magone: è giusto/ corretto che sia io a decidere sull’esistenza di Apu?
Terribile dilemma e ancora più terribile proporlo qua su tumblr, dove il gatto è l'animale guida di una buona percentuale di utentə.
Andrò subito al punto (non è vero)...
Tu hai già preso una decisione.
E non mi riferisco a eutanasia sì/eutanasia no ma al fatto che, per quanto selvatici e 'di campagna', hai comunque deciso di intrecciare la tua vita con la loro e dal quel momento sei diventata responsabile della loro vita, in tutte le accezioni.
In natura, senza nessuno che lo nutra, Apu sopravvivrebbe pochissimi giorni e sì, essere responsabile di un essere vivente significa anche decidere quando lui non può farlo.
La paraplegia è una condizione molto seria che richiede attenzione e cure costanti, con un rischio nemmeno troppo remoto di blocco intestinale o vescica neurologica, rischio sempre più consistente man mano che il gatto invecchia.
Salutalo con amore e fa' che nel tuo dolore per la sua perdita crescano cose luminose per chi rimane.
<3
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relaxbeach1 · 3 months
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L'infinito è troppo lontano per raggiungerlo, preferisco un orizzonte che vada bene!!!
RelaxBeach© (Tutti i Diritti  Riservati.) 01/07/2024
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Il Dilemma è: Essere un Infinito (in genere irraggiungibile) o un Orizzonte! (Che può essere toccato.)
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guardo gli altri amarsi senza confini e mi chiedo com'è che ci si sente ad essere amati sinceramente. Ho amato, ma essere amata per me resta un dilemma.
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ambrenoir · 1 month
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RAPPORTO DI COPPIA
Durante un seminario, una donna chiese: "Come faccio a sapere se sono con la persona giusta?"
Il docente notò allora che accanto a lei sedeva un uomo robusto, così disse: "Dipende. È il tuo partner?"
Lei rispose: "Come fa a saperlo?"
"Lascia che ti risponda a questa domanda perché è probabile che ti stia assillando." replico il docente.
Ecco la risposta:
Ogni relazione ha un ciclo... All'inizio ti innamori del tuo partner. Aspetti le sue chiamate, desideri il suo contatto e ti piacciono le sue stranezze. Innamorarsi non è stato difficile. In realtà, è stata un'esperienza completamente naturale e spontanea. Non dovevi FARE niente. Ecco perché si chiama "innamorarsi".
Le persone innamorate a volte dicono: "Mi sono lasciato travolgere". Immagina l'espressione. Implica che eri semplicemente lì fermo, senza far niente, e poi ti è successa una cosa.
Innamorarsi è un'esperienza passiva e spontanea. Ma dopo alcuni mesi o anni insieme, l'euforia dell'amore svanisce. È un ciclo naturale di OGNI relazione.
Lentamente ma inesorabilmente, le telefonate diventano un fastidio (se arrivano), il contatto non è sempre gradito (quando avviene), e le stranezze del tuo partner, invece di essere carine, ti fanno uscire di testa. I sintomi di questa fase variano a seconda della relazione; noterai una netta differenza tra la fase iniziale in cui eri innamorato e una fase successiva molto più noiosa o addirittura arrabbiata.
A questo punto, tu e/o il tuo partner potreste iniziare a chiedervi: "Sono con la persona giusta?". E mentre rifletti sull'euforia dell'amore che provavi un tempo, potresti iniziare a desiderare quell'esperienza con qualcun altro. È in questo momento che le relazioni falliscono.
La chiave per avere successo in una relazione non è trovare la persona giusta, ma imparare ad amare la persona che hai trovato.
Le persone incolpano i loro partner per la loro infelicità e cercano la realizzazione fuori dalla coppia. La realizzazione extraconiugale si presenta in tutte le forme e dimensioni.
L'infedeltà è la più comune. Ma a volte le persone si dedicano al lavoro, a un hobby, all'amicizia, alla televisione in modo eccessivo o a sostanze stupefacenti. Ma la risposta a questo dilemma NON si trova al di fuori della tua relazione. Si trova al suo interno.
Non sto dicendo che non potresti innamorarti di qualcun altro. Potresti farlo. E TEMPORANEAMENTE ti sentiresti meglio. Ma ti troveresti nella stessa situazione pochi anni dopo.
Perché (ascolta attentamente questo)
La chiave per avere successo in una relazione non è trovare la persona giusta, ma imparare ad amare la persona che hai trovato.
Mantenere l'amore non è un'esperienza passiva o spontanea. Devi lavorarci giorno dopo giorno. Richiede tempo, impegno ed energia. E, soprattutto, richiede SAGGEZZA. Devi sapere COSA FARE per farla funzionare. Non sbagliarti.
L'amore NON è un mistero. Ci sono cose specifiche che puoi fare (con o senza il tuo partner), proprio come ci sono leggi fisiche dell'universo (come la gravità), ci sono anche leggi per le relazioni. Se sai come applicare queste leggi, i risultati sono prevedibili.
L'amore è quindi una SCELTA.
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crazy-so-na-sega · 8 months
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Utopisti a rovescio
Ecco quindi il dilemma fondamentale della nostra epoca: Noi siamo inferiori a noi stessi", siamo incapaci di farci un'immagine di ciò che abbiamo fatto. In questo senso siamo "utopisti a rovescio": mentre gli utopisti non sanno produrre ciò che concepiscono, noi non sappiamo immaginare ciò che abbiamo prodotto.
G. Sanders (tesi sull'età atomica)
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grlbts · 1 month
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un piccolo frammento per ricordare due fantastici attori di un cinema che non esiste più.
In questa scena due estranei si ritrovano a fare conoscenza in un momento difficile per entrambi.
Vogel, interpretato da Gian Maria Volonté è un evaso, tutti lo inseguono, poliziotti, cani, posti di blocco, è un animale braccato che ha paura e non sa se potrà ancora fidarsi di qualcuno.
Corey, il personaggio di Alain Delon è invece appena uscito di prigione per buona condotta. Ha scontato la sua pena ma si rende conto di avere ormai perso tutto della sua vita precedente, la sua donna, gli amici, tutti lo hanno abbandonato, è un uomo allo sbando che sembra non provare più nessuna emozione.
Come in molti altri ruoli di Delon c'è anche un secondo livello, Corey è un uomo bellissimo e molto elegante, questo fatto non viene esplicitato in nessun modo durante il film ma è evidente agli occhi di tutti. Corey è bello e impossibile nella cella del carcere, mentre vaga all'alba tra bar e sale da biliardo nei bassifondi di Marsiglia, in questa scena in aperta campagna in cui il fango arriva fino alle caviglie. Tutti gli altri personaggi lo notano e hanno una naturale reazione, lo invidiano, lo disprezzano, non si fidano.
Alcuni dettagli rendono questo incontro per me indimenticabile cinematograficamente. Lo zoom che trasforma il campo larghissimo in un campo americano mentre Volontè si avvicina, come a sottolineare la distanza che si assottiglia tra i due uomini, e poi il momento topico della sigaretta: Vogel stringe la pistola con la destra e il pacchetto nella sinistra, così l'accendino gli cade a terra, se vuole recuperarlo deve distogliere sguardo e arma dall'altro uomo, è un dilemma, lo vediamo esitare e infine cedere, metaforicamente sotterrare l'ascia di guerra e accettare Corey, condividere una sigaretta che sancisce una fratellanza.
Il tutto in un paio di secondi e senza dire una parola, solo con gesti e sguardi. Tornare dopo questo a guardare un film americano in cui i gangster parlano del più e del meno e si urlano insulti e parolacce senza soluzione di continuità è un vero shock culturale.
da Le Cercle rouge di Jean Pierre Melville
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unpensieroallavolta · 1 month
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L'etica dell'uomo che torna alla caverna
Il mito della caverna di Platone è una potente allegoria della conoscenza e della verità, ma nasconde anche una profonda riflessione sull'etica. L'uomo che riesce a uscire dalla caverna, scoprendo la verità al di là delle ombre, affronta un dilemma morale cruciale: tornare nella caverna per liberare gli altri o rimanere fuori, godendo della sua nuova comprensione del mondo?
Platone suggerisce che chi conosce il Bene è moralmente obbligato a condividerlo. La vera conoscenza trasforma l'individuo, rendendolo incapace di ignorare il bisogno degli altri di essere liberati dall'ignoranza. Il filosofo, in questo contesto, non solo possiede la verità, ma è anche eticamente vincolato a guidare gli altri verso di essa. Tuttavia, questo compito non è privo di rischi: chi cerca di illuminare coloro che sono ancora intrappolati nelle ombre può incontrare resistenza, incomprensione o persino ostilità. Il ritorno alla caverna diventa quindi un atto di altruismo, un sacrificio personale per il bene comune.
L'innocenza di coloro che non ne sono mai usciti
Coloro che rimangono nella caverna, osservando solo ombre e riflessi, vivono in una condizione di innocenza. Essi non sono colpevoli della loro ignoranza; la loro realtà è tutto ciò che conoscono. Per Platone, questa innocenza non è però una condizione positiva, ma una limitazione che impedisce all'individuo di raggiungere il suo pieno potenziale. Tuttavia, non possiamo condannare chi non ha mai visto la luce per non averla cercata: la loro condizione è il risultato delle circostanze e non di una scelta consapevole.
Questa innocenza comporta anche una resistenza naturale al cambiamento. Quando l'uomo liberato torna nella caverna per condividere la verità, incontra spesso scetticismo e paura. La familiarità delle ombre è più rassicurante della sconosciuta realtà al di fuori della caverna. Comprendere questa innocenza significa riconoscere che la strada verso la conoscenza non è lineare né semplice, e che l'ignoranza è spesso protetta da barriere psicologiche ed emotive che richiedono pazienza e comprensione per essere superate.
La complessità dell'istruzione di coloro che non conoscono
L'educazione di coloro che sono ancora nella caverna è un'impresa complessa e delicata. Non si tratta semplicemente di fornire informazioni o di rivelare una verità preconfezionata. Il vero compito dell'educatore, secondo Platone, è guidare gli altri lungo un percorso di scoperta personale, aiutandoli a mettere in discussione le loro percezioni e a sviluppare una comprensione più profonda della realtà.
Questo processo richiede tempo, empatia e la capacità di adattarsi al ritmo dell'altro. L'educatore deve essere in grado di affrontare la resistenza iniziale e di creare un ambiente in cui l'apprendimento possa avvenire in modo naturale e volontario. Non tutti sono pronti a uscire dalla caverna allo stesso modo e allo stesso tempo. La complessità dell'istruzione sta proprio nel riconoscere e rispettare queste differenze, fornendo gli strumenti necessari affinché ogni individuo possa, alla fine, trovare la propria via verso la luce.
Il mito della caverna, quindi, non è solo una metafora della conoscenza, ma anche un potente invito a riflettere sull'etica dell'educazione e della liberazione dall'ignoranza. Il filosofo che torna nella caverna lo fa con un senso di responsabilità morale, consapevole della complessità del compito e dell'innocenza di coloro che ancora non conoscono. Il suo obiettivo non è solo quello di impartire la verità, ma di creare le condizioni affinché ciascuno possa scoprirla per sé, rispettando i tempi e i processi personali. In questo modo, la vera educazione diventa un atto di amore e di servizio verso l'umanità.
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gotaholeinmysoull · 3 months
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il mio dilemma è che vorrei toccarmi, ma sta dormendo quindi non posso chiedergli il permesso di farlo
quindi potrei farlo senza ed essere punita o aspettare perché tanto domani ci vediamo
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ideeperscrittori · 11 months
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GIORGIA MELONI
Mi stupisco di fronte a tanta gente, teoricamente della parte avversa, che sembra di fronte a un dilemma:
1. manifestare solidarietà a Giorgia Meloni;
2. sfottere.
Soluzione del dilemma: sfottere, dileggiare con gaudio, sbertucciare malignamente sfoggiando una risata satanica.
Avete dimenticato che vuole cancellare diritti basilari per una retorica della famiglia tradizionale fatta a pezzi dal mondo reale?
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csprslvt · 1 year
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you and i, and her. pt. 9
Chapter 8
Summary: The journey with Ellie thickens and you run into some obstacles. Getting closer and closer to the WLF has some risks and before you could make it far enough, you are attacked by the WLF who doesn’t yet recognize you. Ellie is kidnapped and you run for it. Now reader is in a dilemma sooner than she thought she’d be. Now in the territory of what was once her home she could risk being identified. Exposing her secret to Ellie.
Warnings: Once again reader hates herself, Ellie’s flirting is getting kind of obvious. Kidnapping, brief descriptions of violence, fighting, shimmer dies. Not much in to worry about in this chapter. Please see notes at the end to help me make a decision about tomorrows chapter! thanks for reading xoxoxo!!
You were sort of not the greatest person in the world. And that became more clear the longer you started to reciprocate Ellie’s advances. Ellie had done nothing but support you, she was a good person. But here you are, entertaining the idea that you weren’t an awful person, romanticizing yourself so Ellie still liked you. She was going to find out soon so what is the harm in embracing every moment you have with her now?
It’s actually probably very harmful. But you felt selfish, especially after such a heartbreak.
Abby cheated. You had never broken up, she just left you to die. She didn’t look for you like how you’d look for her. Your heart was growing and it was settling a place inside for Ellie. Was it possible to love two people at once? Or were you just liking the idea of one of them while genuinely loving the other. It was so fucking complicated. But as far as you knew. Your long romance with Abby was over. Still a part of you that was so enraptured in her, hoped at the end of the day that you would find eachother again.
“How stupid of me” you’d thought.
You and Ellie were deep in some sort of downtown past the music shop, You’d been on Shimmer all day and your legs kind of felt numb from sitting so long. Being on a horse was not the most comfortable thing in the world. there was a building titled “Ruston Coffee”
Ellie and you jumped off, you wondered how you’d get in for a second until you heard a loud shatter of Ellie throwing a random brick at the window.
“Ellie! Oh my god warn me next time”
Ellie smiled and climbed in, beckoning for you to follow her.
You went in, careful of the sharp glass around you. You both went out back, to the bathroom.
Very suddenly an infected came out and sprung at Ellie. Her reflexes were quick and she slit its throat. The way she was so quick with her hands made you question her experiences and how exactly was it that she was so skilled in killing. Joel must’ve had a big influence on teaching her, you assumed. You’d explored for a bit together but ultimately found nothing worth your time other than a small key that seemed to be attached to a dog tag. Ellie held it up.
“What’s this?”
“A key.”
“Well no duh Ellie but what does it say?”
“Uhm it says Barkos”
“Hey I think I saw a place called Barkos Pet Store west of the music store!”
“Let’s go then”
Ellie grabbed your hand as if it was an obvious thing to do and helped you step out of the window. She kicked glass out of the way before you stepped in it. She was awfully chivalrous.
“Such a gentlemen” You grinned, gripping Ellie’s hand gently.
“Of course m’lady” She said with a doopy smile
The entire walk to Barkos she didn’t let your hand go. It felt nice to be cared for. You’d feel guilty another time now you’d just enjoy some time with Ellie. You’d walked down a side alley together and headed inside. Luckily enough Ellie discovers some type of Poster from the WLF. You were getting close and it created an awful turning in your gut.
You leaned over Ellie’s shoulder and read the poster
“They think we’re sheep, bare your fangs.”
Ellie was quiet.
“Cringe” you’d spoke blunty.
Ellie looked over at you. She relaxed,
“Yea it’s pretty cheesy.”
“Weirdos with weird propaganda.” You said, as if you weren’t one of the concept artists for posters like this years ago with Abby.
“Your so right”
You kind of liked hating on the WLF with Ellie. Though it was very hypocritical the entire Owen thing made you feel quite petty. It was indirectly a way to talk shit about Abby. Whom you really really felt very disconnected too at this point.
You rubbed the locket that settled on your collarbones. Maybe it was time to take it off. Were you ready to let go? Did you even deserve that? Deserve a chance to change? Did you deserve Ellie? No, probably not. But you would try your best to be better for her. She had been through enough and the fact that you already betrayed her and snuck away from her on top of Joel’s death and whatever other trauma she had made you feel like you wanted to improve as a person. She was good for you, you wanted to be good for her.
You then both left Barkos, finding nothing interesting. Heading down the south road, there was a walkway going over the street. You both climbed up the walkway an approached a building. Once again, Ellie there a brick at the windows, this time she warned you though, which you appreciated. It was highly populated with infected so you grabbed out your axe while Ellie approached them with a knife.
Ellie took a deep breath, “Here we go.” she spoke, anticipation in her voice.
Going counterclockwise Ellie started with the clicker in the room while you went straight for the runner in the doorway. Once they were eliminated, you’d both gone round to others in the end room. Going to a long corridor, you moved in stealth back to back, watching eachothers weak spots. The coast was clear.
Eventually you both started talking again once deciding that there was nothing else to harm you. The duo traveled down the lobby, there wasn’t much light so you’d both turned on your flashlights.
“Oh shit!” You mumbled
“What?”
A rotten corpse laid on the floor, completely decomposed.
Ellie made a gagging noise. “that’s why it fucking stinks in here”
You reached down and found a letter it seemed like a plea. You pocketed it for later.
To the left was a wooden door but it was locked. You turned to Eilie,
“Go ahead”
She smirked and threw yet another brick (where was she finding those?) at the window to enter the office. There was a safe and you took notice of it for later. This time Ellie didn’t let go of your hand even when you were out of the window. You’d both look through some filing cabinets and Ellie found a book you recognized.
“Prep, a survival guide for the silent majority”
“Silent majority. Ominous”
“I guess so” Ellie responded.
It stank in this room as well, and you noticed another lifeless body in far stages of rigor mortis. You pulled machete out from inside of it. It made a strange wet noise.
“Gross”
“Why’d you take it?”
“Not everyday you see a perfectly good machete lying around”
Ellie left it at that, looking around some more, still with entwined hands. It was almost like she didn’t notice her hold on you. Like it was in her nature. A code was written on the whiteboard,
“Ellie go put this into the safe, 860722”
Ellie let go of your hand to open the safe, the feeling of her touch lingered.
“Oh fuck yes!”
You kneeled by Elle, both eye level to the safe.
“Some more raviolis!” Ellie spoke with some excitement in her pretty green eyes. You admired them for a second before quickly avoiding her stare.
“Why would they be in a safe?”
“Well there’s some ammo too” Ellie said, stuffing everything in her already full pack.
“Doesn’t explain the ravioli”
“They’re just that good!”
“Sure Ells. That’s totally why”
“Oh whatever y/n, let’s keep going!”
Ellie took your hand again and walked to the lift shafts. You dropped into the elevator and once in the garage were immediately placed into combat. Infected were everywhere. Saving ammo, You both used hand to hand on the Runners, careful to dodge them. You plunged your machete into them, decaptating each one.
“Told you it would be useful!”
Ellie didn’t pay any mind to that comment she was using her gun ( or rather one of them) to fire at clickers. They fell to the floor with a heavy thud.
Eventually you both made it last the garage unscathed.
“We…make a good pair” Ellie spoke, breaking the quiet you were wandering in. You didn’t look at her when she said this, her gaze on you was too strong. Sometimes eye contact felt like it hurt. Especially with her loving stare. You didn’t deserve it.
“Yea, we really do” in your peripheral you could see her face lighting up. And it hurt you. Knowing that would someday turn into a hateful glare hurt. But for now, you’ll grasp at every part of her she shared with you.
You headed to a gate that said FUCK FEDRA in big letters. Conveniently someone had gotten there before you as the gate had a damaged area big enough to crawl through.
And so you kept riding on. This time when your arms wrapped around Ellie’s waist, she held one of them, rubbing circle’s soothingly into your knuckles. It was sort of impressive, her ability to ride with one hand.
You stopped when another large building came into sight.
“The Servena Hotel.” Ellie read out loud.
The place was absolutely trashed. Infected ran rampant but with Ellie, killing them felt like a video game. Getting rid of obstacles rather than people who were once human.
The lobby was soon cleared out and Ellie held your hand again. It was almost like an instinctual urge she had, to be touching you somehow at all times. Upstairs you both raided the cabinets. Finding more artifacts of the WLF. There was a hotel door slightly ajar. You headed in.
The light in this room was orange, there was dust visible in the atmosphere and the curtains were tightly shut. As if hiding something. You walked in further. A body was bound to a chair, leaning to one side, beaten a bruised they had put up a fight for sure.
“Shit” someone had been here, you approached first. holding your pistol out to them. They were leaning over and Ellie then pushed their head up.
“What the fuck happened here?”
Ellie paused, recognition flickering in her eyes you watched her carefully.
“Tommy did this.”
“This? What?”
“This was one of the ones that killed Joel” Ellie spoke with a tone of rage in her voice.
You didn’t realize that Tommy was on his own journey this entire time. Now Abby had two people to worry about. One of which, Tommy she didn’t know about. Fuck her anyways though. She would be “fine” according to her.
You made a few steps forward before noticing another one.
“There’s another one over here”
On his side sat a man tied down to a chair. His brains were blown out of him. Blood dripping in a pool by his ear. It smelt of copper.
“I don’t recognize him” Ellie muttered
“He was using them against each other”
Your expression must’ve looked a little terrified. You were starting to see how violent Tommy could really be on the hunt for justice.
“How?” you questioned
“Joel told me about this.”
You raised an eyebrow for her to continue.
“You ask this guy a question but you don’t make him say it…. you make him write it down. Then you ask this guy and if the facts match they’re telling the truth…if not”
“ You fuck em up” you finished
“Yea”
East one was written on the floor along with a number. Ellie took out a map of her own. You didn’t even realize she had one in the first place.
“Another gate code?”
“Looks like it”
“This just happened Els, he can’t be far off”
“Yea” Ellie responded monotone once again. Seeing these people clearly dragged her back into a place she didn’t want to be. A place where you couldn’t reach her. You didn’t like that. Not at all.
You then both proceeded to the next room. Ellie found a hammer and kept it “just in case”
Continuously you started to explore again. Until you spoke up,
“I say we find shelter and we set up camp”
You were interrupted by a large blast and were knocked off of Shimmer. A trap. You groaned in pain and rolled down some sort of surface. Separated from Ellie
A group of people ran to you “Get the other! Don’t loose her! Go!”
“Y/n!” You heard Ellie shout
A gunshot and a loud whine pained your ears. Shimmer was definitely dead. A loud groan and a crunch sounded. And it scared you.
“ Ellie please be okay.” was the last thought you had before quickly running away. out of sight.
Notes: So, more angst will be coming up soon that is if the reader is recognized by the WLF and exposed to Ellie. I wonder exactly how this should go about since Ellie will obviously find this unforgivable. Will reader be accepted by Abby again or will she be shunned from them all and left alone? I’m still debating it myself and all the possibilities this story could be. I don’t plan on ending it any time soon. Feedback would be appreciated! After all this is all for my small group of loyal readers that I really do appreciate. xoxo! Thanks for reading!
ps i still haven’t found my charger and writing on google docs iphone has been difficult pls lmk if y’all see any mistakes! thanks! <3
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pizzetterosse · 9 months
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dilemma del mese sarà se mettermi da parte i soldi per andare dal parrucchiere o se spenderli per la mia borsa preferita di chiara ferragni che sta al -50%🫠🫠
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pollicinor · 1 month
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Polizia, vigili del fuoco, protezione civile, guardia forestale e sì, anche quel Secret Service che dovrebbe proteggere i presidenti dagli attentati: tutti sono preoccupati di rimanere senza droni cinesi. Un progetto di legge per mettere al bando gli apparecchi «made in China» spaventa fior di servizi pubblici addetti alla sicurezza dei cittadini americani. Perché una sola azienda di Shenzen nella Repubblica Popolare, la DJI Technology, fornisce tra il 70% e il 90% di tutto il fabbisogno Usa di droni. E i prodotti locali sono, quasi sempre, più scadenti. Lo rivela un’inchiesta del Wall Street Journal sulla rivolta contro la messa al bando dei droni cinesi: un’altra dimostrazione di quanto sia difficile fare a meno delle forniture dalla Repubblica Popolare, perfino in settori che hanno attinenza con la sicurezza nazionale.
Dall'articolo "Il dilemma dei droni cinesi per la polizia Usa" di Federico Rampini
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