#Cere Anatomiche
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wakeofourbetters · 2 years ago
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Milano
CERE ANATOMICHE
LA SPECOLA DI FIRENZE DAVID CRONENBERG
David Cronenberg durante le riprese del film, Museo La Specola di Firenze. Foto Flavio Pescatori, Courtesy Fondazione Prada
24 Mar – 17 Lug 2023
“Cere anatomiche” è una mostra ideata in collaborazione con La Specola, parte del Museo di Storia Naturale e del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze, e il regista e sceneggiatore canadese David Cronenberg.
Il progetto rappresenta una nuova tappa del percorso di ricerca attraverso il quale Fondazione Prada vuole far conoscere importanti collezioni provenienti da ‘musei ospiti’, per offrire interpretazioni inattese del patrimonio culturale e innescare un dialogo tra una collezione storica e un’istituzione contemporanea. Creata nel 1775 e attualmente chiusa al pubblico per lavori di ristrutturazione della sua sede storica, La Specola è uno dei musei scientifici più antichi d’Europa. Al suo interno ospita più di 3,5 milioni di reperti animali, la raccolta più ampia al mondo di cere anatomiche del XVIII secolo e la collezione del ceroplasta siciliano Gaetano Giulio Zumbo (1656-1701). 1.400 elementi della straordinaria collezione di cere anatomiche sono stati realizzati tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo per ottenere un vero e proprio trattato didattico-scientifico che, senza bisogno di ricorrere all’osservazione diretta di un cadavere, si proponeva di illustrare l’anatomia del corpo umano.
“Cere anatomiche” si articola in due parti complementari. Una mostra riunisce tredici ceroplastiche del XVIII secolo provenienti dalla prestigiosa raccolta del museo fiorentino, e una serie di settantadue copie espositive di disegni anatomici raccolti in nove vetrine. In particolare, sono presentate quattro figure femminili distese, tra le quali una delle opere più importanti della collezione del museo La Specola, la cosiddetta Venere, un raro modello con parti scomponibili conosciuto per la sua bellezza. Un inedito cortometraggio, realizzato da David Cronenberg negli spazi della Specola, introduce queste quattro cere in una dimensione alternativa, esplorando temi come la fascinazione per il corpo umano e le sue possibili mutazioni e contaminazioni. Il film di Cronenberg rivela la dimensione vitale e sorprendente delle ceroplastiche con l’obiettivo di generare una pluralità di nuove risposte emotive, suggestioni intellettuali e intense reazioni.
Come spiega David Cronenberg: “Le figure di cera della Specola furono create prima di tutto come strumento didattico, in grado di svelare i misteri del corpo umano a chi non poteva accedere alle rare lezioni anatomiche con veri cadaveri tenute nelle università e negli ospedali. Nel loro tentativo di creare delle figure intere parzialmente dissezionate, il cui linguaggio corporeo ed espressione facciale non mostrassero sofferenza o agonia e non suggerissero l’idea di torture, punizioni o interventi chirurgici, gli scultori finirono col produrre personaggi viventi apparentemente travolti dall’estasi. È stata questa sorprendente scelta stilistica che ha catturato la mia immaginazione: e se fosse stata la dissezione stessa a indurre quella tensione, quel rapimento quasi religioso?”
Il progetto si configura come un duplice intervento: la narrazione scientifica e quella artistica prendono forma in due allestimenti indipendenti realizzati dall’agenzia creativa Random Studio. Al primo piano del Podium le cere del museo La Specola sono esposte seguendo un rigoroso approccio museale. Al piano terra le stesse opere accedono all’immaginario del regista diventando le protagoniste di un enigmatico processo di metamorfosi.
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perfectlysassypoetry · 2 years ago
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Nel 1801 il professor Francesco Boi, docente di anatomia umana nelle Facoltà di Medicina e di Chirurgia (all'epoca ancora divise in due corsi) dell'ateneo cagliaritano, chiese e ottenne dal viceré di Sardegna Carlo Felice di Savoia, il permesso di recarsi in viaggio di studio per approfondire e affinare le sue conoscenze.
Si recò dunque nelle città italiane sedi delle più prestigiose facoltà di medicina, tra le quali Pavia e Pisa. A Firenze ebbe modo di frequentare il Gabinetto Anatomico dell'arcispedale di Santa Maria Nuova, diretto dal professor Paolo Mascagni, illustre anatomista dell'epoca. Dall'esperienza fiorentina nacquero le famose cere anatomiche, che l'artista Clemente Susini tra il 1803 e il 1805, nel laboratorio di ceroplastica del Museo della Specola, modellò sulla base delle dissezioni su cadaveri praticate dal Boi.
Nel 1805 le cere arrivarono a Cagliari, acquistate da Carlo Felice per il suo museo di antichità e storia naturale, ospitato nel Palazzo Reale.[2]
Entrate in possesso dell'università, le cere anatomiche vennero trasferite nel 1858 a Palazzo Belgrano, sede dell'ateneo, e affidate in custodia al docente di anatomia[3]. Nel 1923 sono nuovamente spostate, questa volta all'interno del nuovo Istituto di Anatomia, in via Porcell.
La raccolta delle cere del Susini negli anni '60 fu riparata personalmente dal direttore dell'istituto di Anatomia umana Luigi Cattaneo e riportate all'antico splendore [4]. Nel 1964, prima di lasciare Cagliari per Bologna, Cattaneo curò la preparazione della prima edizione del catalogo delle cere anatomiche cagliaritane, poi pubblicato nel 1970 dall'Editore Sansoni.[5]
Nel 1991 per l'interessamento del curatore della collezione, il professor Alessandro Lodovico Riva e del rettore dell'Università, il professor Duilio Casula, le cere del Susini vengono collocate in esposizione permanente nella "Sala pentagonale" della Cittadella dei musei, in piazza Arsenale.
Nel 2010 alcune fotografie delle cere cagliaritane sono state scelte per un atlante di anatomia umana russo[6].
Parte della collezione di cere compare nel film del regista Enrico Pau L'Accabadora, del 2015.[7]
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chez-mimich · 2 years ago
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CERE ANATOMICHE LA SPECOLA DI FIRENZE DAVID CRONENBERG
Partiamo da un assunto necessario e cioè l’assoluto fascino, oltre che l’indiscusso valore artistico e scientifico, di una eccezionale collezione come quella delle cere anatomiche del Museo della Specola di Firenze. La mostra della Fondazione Prada di Milano, visitabile fino al 17 luglio prossimo, presenta 4 figure femminili in cera (a corpo intero) e 9 sezioni del corpo femminile che provengono dalla Sala dell’Ostetricia del museo fiorentino. A queste figure, si aggiungono 72 stampe dei vari apparati del corpo umano, opere del XIX secolo a tecnica mista (acquerello, matita, tempera), anch’esse di grande interesse scientifico e divulgativo. La Specola di Firenze è certamente un museo sui generis, aperto al pubblico nel 1775, accoglie più di 1.400 opere. Il merito della costituzione di questa straordinaria collezione è del Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena (1747-1792) che ebbe la grande intuizione di dividere il patrimonio dei beni dei Medici tra oggetti d’arte e oggetti scientifici. I modelli anatomici in cera sono il risultato di studi effettuati, grazie alle dissezioni su cadaveri che provenivano dall’Arcispedale di Santa Maria Nuova di Firenze e dai quali venivano eseguiti calchi in gesso, in cui veniva versata della cera che poi veniva rifinita dall’intervento di pittori e scultori sotto la la supervisione di esperti di anatomia. I modelli sono adagiati su un materasso ricoperto da un drappo di seta e venivano comunemente definiti come “Veneri”. Il ventre o il petto delle figure sono squarciati per mostrare il composito aspetto dell’interno del corpo, degli organi e degli apparati in esso contenuti. Tra gli artisti autori delle “Veneri” possiamo ricordare i nomi di Clemente Susini (1754-1814), Francesco Calenzuoli (1796-1829), Luigi Calamai (1800-1851) ed Egisto Tortori (1829-1893) e tra i supervisori anatomici Paolo Mascagni (1755-185), Filippo Uccelli (1770-1843), Tommaso Bonicoli (1746-1802): illustri sconosciuti per il grande pubblico, ma di indiscutibile talento. Purtroppo le opere esposte al primo piano del “Podium” non sono proprio godibilissime da parte del pubblico, a causa del divieto di avvicinarsi troppo alle opere in cera e dell’illuminazione intermittente, molto flebile, per non compromettere l’integrità della figure. Ma qual è la scelta fatta dai curatori della mostra? Potremmo dire che si tratta di un’operazione di divulgazione culturale e artistica, come già fu per “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori”, mostra del 2019 in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna e curata da Wes Anderson e Juman Malouf. Al piano terra del Podium, ecco però “Four Unloved Women, adrift on a purposeless sea, experience the ecstasy of dissection”, video di David Cronenberg, appositamente realizzata per la mostra. Qual è il trait-d’union tra le Veneri della Specola e il video che mostra le stesse Veneri riprese alla deriva su materassini che galleggiano in una piscina? Difficile dirlo, poiché al di là di un labile legame tra gli squarci anatomici e i corpi sfracellati del celebrato film “Crash” del 1996, non si vede altro. Mentre però in Cronenberg c’è un certo compiacimento voyeuristico nell’indagare i corpi feriti o martoriati, le Veneri della Specola hanno anche un carattere divulgativo e scientifico. A meno che, il discorso sia molto più sottile e Cronenberg voglia guardare ad esse (anche) come opere di un estetismo vagamente perverso. Potrebbe essere e potrei essere io a non averlo percepito. Resta però il fatto che il video di Cronenberg è davvero miserello (e la piscina molto meno bella di quelle dipinte da Hockney). Pi�� che altro, il video sembra del tutto pretestuoso e dà proprio l’impressione di essere stato girato “alla bisogna” per poterlo coniugare con le meravigliose opere fiorentine. Certo una mostra che lascia più di un dubbio nel visitatore.
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pietroleopoldo · 2 years ago
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*si appoggia alla finestra e guarda in lontananza* quand'è che il museo di storia naturale La Specola di Firenze tornerà dalla guerra
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davidhudson · 2 years ago
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Cere anatomiche, March 24 – July 17, 2023.
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materstefano · 4 months ago
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In utero - Le cere anatomiche del museo Galileo
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michelangelob · 1 year ago
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Museo della Specola: riaprirà al pubblico il 21 febbraio 2024
Il Museo della Specola di Firenze riaprirà i battenti al pubblico nel 2024, in occasione delle celebrazioni dei 100 anni dell’Università di Firenze. Fra le iniziative in corso per celebrare l’importante centenario c’è anche la riapertura della prima istituzione scientifica fiorentina aperta alla cittadinanza, celebre al livello internazionale sia per le preziose cere anatomiche che per le…
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pikasus-artenews · 2 years ago
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Cere anatomiche La Specola di Firenze – David Cronenberg Una mostra in cui arte e scienza si incontrano di fronte alla straordinaria collezione di cere anatomiche del Museo La Specola di Firenze
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herbstsalonpfp · 2 years ago
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Opening Preview CERE ANATOMICHE: La Specola di Firenze/David Cronenberg Fondazione Prada - Milano #laspecolafirenze #specolamuseum #davidcronenberg #ceroplastica #anatomiaumana #humananatomy #biology #medicina #fondazioneprada #artigianatoitaliano (hier: Fondazione Prada) https://www.instagram.com/p/CqIyO7GIZjg/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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willytherat · 2 years ago
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DA VEDERE!
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wakeofourbetters · 2 years ago
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ARTE
Cuerpos con órganos: el éxtasis según David Cronenberg
El cineasta canadiense presenta en la Fundación Prada de Milán su último cortometraje, inspirado en los modelos anatómicos femeninos en cera del Museo de Historia Natural de Florencia
ÁNGELA MOLINA
25 ABR 2023 - 05:30 CEST
La Fundación Prada de Milán ha encontrado una herida en la museística y ha puesto su sello. Es obviamente una de las muchas heridas, pues los llamados templos de las musas, que se expanden en bienales y ferias, gozan de una delicada salud de hierro. Muchos de ellos son claramente espectáculos de masas que exhortan a un público cada vez más homogéneo a vivir “una experiencia”. Fantasmas en sus antiguas casas, ya casi nadie los reconoce. Pero la Prada no tiene intención de ser uno de esos fracasos. Su naturaleza como fundación de una firma de moda dirigida a criaturas emocionales exige una combinación: ciencia y arte. Y a poder ser en un contexto inmersivo, que no es auténticamente el de esas carpas virtuales que introducen al visitante dentro de un cuadro de Van Gogh o de Frida Kahlo, sino el de otras destrezas narrativas más propias del mundo real que conocemos. La ha encontrado en la Medicina, esa disciplina que en una época fue considerada la mejor del mundo.
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Cere Anatomiche es una provocación, una apoteosis de, parafraseando a Artaud, cuerpos con órganos, criaturas bien determinadas dentro de sus cofres de cristal que en su día sirvieron para el estudio anatómico en las salas de disección de las universidades de Medicina. Como no podía ser de otra manera, Cronenberg (Toronto, 1943) propone en su cortometraje el retorno al cuerpo de la mujer como una aventura erótica y melancólica. También espeluznante. La sensualidad y lo sobrecogedor no como un fundido definitivo sino como una regresión infinita, sin significado. Pero vayamos primero al vínculo con la historia. ¿Qué es La Specola?
El Museo La Specola se encuentra en el Palazzo Torrigiani de Florencia y es la sede del Imperial y Real Museo de Historia Natural de la capital toscana inaugurado en 1775, inscrito en la universidad. Posee una de las mejores colecciones de modelos de cera anatómica del mundo, elaborados por verdaderos artistas, entre los que destacó el virtuoso de la técnica ceroplástica Clemente Susini, (1754-1814). Entre una colección de más de medio millar de modelos y centenares de dibujos anatómicos, destacan las cuatro Venus, que ahora se exponen en la muestra milanesa. La más compleja y fascinante es la Mater gravida, que esconde en su abdomen un feto bajo siete capas de cera con órganos desmontables.
Después de 250 años, el museo florentino —se encuentra mirando de frente a la galería de los Uffizi, pero al otro lado del Arno— necesitaba una renovación y actualización de su museografía, motivo por el que por primera vez la Universidad ha permitido la salida de sus “obras maestras”, un total de trece “esculturas” en cera, entre las cuatro venus, (llamadas las Venus de Medici, y aquí podemos jugar con el apellido de los “médicos”), nueve fragmentos de cuerpo del departamento de obstetricia que representan toda la anatomía del cuerpo humano, hecha pieza a pieza con cera, desde el sistema nervioso central hasta el reproductor, y 72 dibujos a lápiz, tempera y acuarela.
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Ahora, Cronenberg no vacila en asignar a estos bellos cerúmenes algunos de los rasgos de su peculiar imaginación morbosa, siempre centrada en las potencialidades oscuras del ser humano, tanto eróticas como clínicas: durante tres minutos y en bucle, el cortometraje muestra los cuerpos y los rostros inertes de las cuatro venus,tamaño natural, en plena bacanal oceánica (y aquí el asunto tiene una escala de interpretación para todos los feminismos) una desmesura de carne y vísceras que solo podrá entenderse por el atrezo acústico: el ruido del mar mezclado con el graznido de las gaviotas y los gemidos de placer. Vemos los primeros planos de sus rostros sonrosados, ojos y labios entreabiertos, con una expresión de placer inescrutable, sus cuellos rodeados de perlas, cabellos perfectamente peinados; otras son tomas cenitales de sus cuerpos recostados, imitando puntos de vista clínicos o sensuales, se mueven sobre lo que parecen camas inflables mecidas por las aguas. Placer oceánico. Freud siempre. La cámara sigue el curso de pechos, brazos, piernas, vello púbico, hasta que ¡oh!, de sus vientres salen intestinos, vasos sanguíneos, terminales nerviosas, los riñones, el hígado…
El autor de Dead Ringers y Crash titula su nueva fantasía quirúrgica Four Unloved Women, Adrift on a Purposeless Sea, Experience The Ecstasy of Dissection (cuatro mujeres sin amor, a la deriva en un mar sin propósito, experimentan el éxtasis de la disección), un cortometraje que nos transporta a la veneración erótica del corte, el éxtasis de las representaciones pictóricas barrocas, desde la Santa Teresa de Bernini y los cuerpos despedazados de los santos hasta conceptos más recientes como “la nueva carne”, en la frontera entre lo orgánico y lo mecánico.
Lo escribió Montaigne, aquejado por los dolores que le provocaban unas piedras en el riñón: “No mueres por estar enfermo, sino por estar vivo. También te mata la muerte sin el socorro de la enfermedad. A algunos les han alejado las enfermedades de la muerte, habiendo vivido más cuanto más les parecía estar agonizando”.
Así son nuestros cuerpos: terroríficamente fascinantes.
‘Cere Anatomiche: La Specola di Firenze. David Cronenberg’. Fundación Prada. Milán. Hasta el 17 de julio.
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mypickleoperapeanut · 1 year ago
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"Un affascinante viaggio alla scoperta della natura, dalla terra al cielo"
Un viaggio possibile all'interno dello storico museo scientifico della Specola di Firenze.
Dopo un imponente intervento di riqualificazione, finanziato dall’Università di Firenze e dalla Regione Toscana, riapre nella storica sede di via Romana il Museo della Specola, una delle eccellenze del Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino.
Il museo si presenta nuovamente al pubblico con tredici nuove sale per collezioni mai esposte di cere botaniche e reperti di mineralogia.
Nelle tredici nuove sale espositive, per 700 metri quadri complessivi, trovano ospitalità i nuovi percorsi dedicati agli inizi della ceroplastica, alle cere botaniche e alla mineralogia, che affiancano da oggi le collezioni della zoologia e delle preziose cere anatomiche, il Salone degli scheletri, la Tribuna di Galileo e il Torrino astronomico, che ospitava l’osservatorio a cui la Specola prende il nome.
È stata anche realizzata una nuova biglietteria e un nuovo bookshop, ma anche un nuovo impianto elettrico, antincendio e di climatizzazione.
La superficie interessata dai lavori di riqualificazione, realizzati con il contributo della Regione Toscana per complessivi 3,5 milioni di euro e dell’Ateneo fiorentino per un importo di circa 2,5 milioni di euro, è complessivamente di 2.280 mq. La riapertura del Museo coincide con quella della sua inaugurazione, avvenuta il 21 febbraio 1775 come “Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale”.
Il 21 febbraio 2024, giorno del suo “compleanno”, segna l’ingresso nel 250° anniversario dalla sua fondazione e costituisce un evento di punta del Centenario dell’Università di Firenze, che si celebra quest’anno.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 21 febbraio 2024
Specola Università degli Studi di Firenze Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo Toscana Promozione Turistica Fondazione Sistema Toscana Feel Florence
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chez-mimich · 1 year ago
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Quest’anno sono sopravvissuto anche grazie a questo:
“Milano da Romantica a Scapigliata” Castello di Novara, 4.01.23
Dineo Seshee Bopape: “Born in the first light of the morning”, Hangar Pirelli Bicocca, 7.01.23
Bruce Nauman: “Neons, Corridors,Rooms”, Pirelli Hangar Bicocca, 7.01.23
Zerocalcare: “Ogni maledetto lunedì. Su due”, 12.01.23
“Grazie ragazzi” di Riccardo Milani, 15.01.23
“Mr & Mrs Clark. Ossie Clark and Celia Birtwell. Fashion and Prints 1965-74” Fondazione Sozzani, 21.01.23
“Ferito a morte” di Raffaele La Capria, Teatro Strehler, 22.01.23
“Indice, Storia dell’ “ di Dennis Duncan, 23.01.23
“Babylon” di Damien Chazelle, 29.01.23
“Dietro le quinte della polizia” di Georges Simenon, 10.02.23
“Zerocalcare dopo il botto” Fabbrica del Vapore Milano, 11.02.23
“La Casa della Memoria”, Milano, 11.02.23
“Gli spiriti dell’isola” di Martin McDonagh, 12.02.23
Matteo Osmieri e Alessia Binda, Concerti del conservatorio, 12.02.23
“ADI. Design Museum Milano, 18.02.23
Conservatorio 2
“Dietro le quinte della polizia” di Georges Simenon, 05.02.23
“Laggiù qualcuno mi ama” di Mario Martone, 19.02.23
“Quaderni ucraini”, 20.02.23
“Tessiture di sogno” di W.G. Sebald, 25.02.23
“La Maria Brasca” di Giovanni Testori, Teatro Parenti, 25.02.23
“Empire of Light” di Sam Mendez, 05.03.23
“Anatomia di un suicidio” di Alice Birch, Teatro Grassi, 12.03.23
“Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, regia di Mario Martone, Teatro Strehler, 13.03.23
“Ho visto cose” di Mario Finotti, Galleria Giannoni, 18.03.23
“La moda giusta” di Marta D. Riezu,18.03.23
“Everything wehere all at once” di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, 25.03.23
“Dal cucchiaio alla città” di Ugo La Pietra
“V13” di Emmenuele Carrère 02.04.23
“Fondazione Angelo Bozzola”, Galliare, 01.04.23
“Eloisa Manera”, Piccolo Coccia, 03.04.23
“Quando” di Walter Veltroni, 04.04.23
“Il ritorno di Casanova” di Gabriele Salvatores, 10.04.23
“Air. La storia del grande salto” di Ben Affleck, 09.04.23
“A Sound a Million Shape” di Alessia Obino, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.33
“Ahmed” Pat Thomas, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.23
Marc Ribot, NJ Weekender Spring Edition, 15.04.23
Al Doum & The Faryds, NJ Weekender Spring Edition, 16.04.23
Rhabdomantic Orchestra, NJ Weekender Spring Edition, 16.04.23
“Design Week Fuorisalone”, Milano, 18.04.23
“Augusto Betti artista+designer”, Fondazione Sozzani, 18.04.23
“Design Week-Fuorisalone: Alcova”, Ex mattatoio Milano, 22.04.23
“La La Lambro” di Maurizio Milani, 20.04.23
“Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti, 25.04.23
“Mon crime” di François Ozon, 30.04.23
“La quattordicesima notte del tempo ordinario” di Pupi Avati, 30.04.23
“Fra antropologia e storia dell’arte” di Bay Warburg, 07.05.23
“Cere anatomiche. La Specola di Firenze. David Ceonenberg”, Fondazione Prada, 13.05.23
“Housing Concert Piano City Milano: Bas Bulteed”, da Corrado Beldì, 21.05.23
Yuri Ancarani: “Lasciate stare i sogni” Pac Milano, 21.05.23
“Rapito” di Marco Bellocchio, 28.05.23
Luciano Rossetti: “Vent’anni di Novara Jazz”, 01.06.23
“Satoyama Quartet”, Nòva, Novara Jazz 2023, 01.06.23
Caterina Palazzi e Sudoku Killer, Nòva, Novara Jazz, 01.06.23
“Emong”, Fara Novarese, Novara Jazz, 02.06.23
Sebi Tramontana solo, Chiesa di San Pietro Barengo, Novara Jazz, 02.06.23
“Istant Song”, Castello di Barengo, Novara Jazz, 02.06.23
“Transatlantic” Michele Dal Lago e Icaro Gatti, Teatro di Tornaco, Novara Jazz, 03.06.23
Antonello Salis e Italo Satta, Villa Caccia Romagnano Sesia, Novarara Jazz, 04.06.23
“Insulæ Songs” Villa Caccia Romagnano Sesia, Novara Jazz, 04.06.23
Anais Drago, “Terre ballerine”, Villa Caccia”, Maggiora, Novarajazz 2023, 04.06.23
“Church of sound: Alina Bzhezhiska Quartet”, Basilica di San Gaudenzio, Novara Jazz, 04.06.23
Chet Beker, Vita e musica” con Francesco Martinelli, Castello, Novara Jazz, 08.06.23
“EABS meets Jaubi” Broletto, Novara jazz, 09.06.23
Francesco Simeti, “Pan di zucchero”, Palazzo Faraggiana, 10.06.23
Pasquale Mirra in solo, Palazzo Faraggiana, 09.06.23
“Flat Earth Society Orchestra” Broletto Novara Jazz 09.06.23
“TUN Torino Unlimited Noise” Broletto Novara Jazz, 09.06.23
Nicole Mitchell solo Palazzo Bellini, Novara Jazz, 10.06.23
Angelica Sanchez solo, Palazzo Bellini, Novara Jazz, 10.06.23
Damon Locks & Rob Mazurek, “New Future City Radio” Giardino Palazzo Natta, Novara Jazz, 10.06.23
“Mitelli Trio” e Joe McPhee, Castello, Novara Jazz, 10.06.23
Rob Mazurek e “Exploding Star Orchestra”, Broletto Novara Jazz, 10.06.23
Veryan Weston solo. Organo San Giovanni Decollato, Novara Jazz, 11.06.23
Adam Pultz-Melbye solo, Galleria Giannoni, Novara Jazz 11.06.23
Joe McPhee solo, Chiesa del carmine, Novara Jazz, 11.06.23
"Mitelli Avery Flaten Trio", Sovrintendenza, Novara Jazz, 11.06.23
"Chicago/Sao Paulo Undeground", Canonica del Duomo, Novara jazz, 11.06.23
BCUC-BANTU Continua Uhuru Consciousness, Broletto, Novara Jazz, 11.06.23
Gian Maria Tosatti “NOw/here”, Pirelli Hangar Bicocca, 17.06.23
Ann Veronica Janssen “Grand Bal” Pirelli Hangar Bicocca, 17.06.23
“Emily” di Frances O’Connor, 24.06.23
Dora Birnbaum, “Revolutionary Acts”, Osservatorio Prada, 01.07.23
Kris Ruhs “Figuratives”, Fondazione Sozzani, 01.07.23
Kris Ruhs , “Resonances”, Fondazione Sozzani, 01.07.23
Quntin Tarantino, “Cinema speculation”, 08.07.23
Nikolaj Achultz, “Mal di terra”, 18.07.23
Julien Green, “Parigi”, 25.07.23
“Assedine Alaïa, Arthur Elgort. En liberté. Fondation Alaïa, Parigi, 19.08.23
“Voyages en Noir et Blanc”, Galerie Bigaignon, Parigi, 19.08.23
“Basquiat X Warhol” Fondation Vuitton, Parigi 20.08.23
“Naples à Paris”, Louvre, Parigi, 21.08.23
“Aux origines de l’image sacrée”, Louvre, Parigi 20.08.23
“Frank Horvat, Paris, le monde, la mode” Jeu de Paume, Parigi 20.08.23
“Johan Van Der Keuken, Le rytme des Images” Jeu de Paume, Parigi, 20.08.23
“Annette en plus infinitement”, Fondation Annette e Alberto Giacometti Parigi, 21.08.23
“Ron Mueck”, Fondation Cartier, Parigi, 21.08.23
“Moï Ver”, Centre Pompidou, Parigi, 22.08.23
“Lynne Coehn et Marina Gradonneix, Laboratoires/Observatoires” Centre Pompidou Parigi, 22.08.23
“Serge Gainsbourg, Le mot exacte” Centre Pompidou, Parigi, 22.08.23
“Surréalisme au féminin?” Musée de Montmartre, Parigi, 23.08.23
“Over the Rainbow”, Centre Pompidou, Parigi, 24.08.23
“Avant l’Orage”, Bourse de Commerce Parigi, 25.08.23
“Accro-chat-ge” Musée d’Orsay Parigi, 25.08.23
“On ne peut vivre qu’à Paris”, di Emil Cioran e Patrice Reytier,29.08.23
“Oppenheimer” di Christopher Nolan, 03.09.23
“Manodopera” di Alain Ughetto, 08.09.23
“Un homme heureux” di Cioran-Reytier, 10.09.23
“Pepito principe del jazz” di Marco Molendini, 15.09.23
“Collettivo trifoglio-Iride” con Marte Bellu”, Nu Arts and Community, 21.09.23
“Blow Up Percussion” con Vittorio Montalti, Nu Arts and Community, 21.09.23
“Pleasure Garden: A listening Garden” Nu Arts and Community, 22.09.23
“Il Bosco che non c’è/ Nerverwood” con Antonella Cirigliano, Nu Arts and Community, 22.09.23
“Niccolò Baraggioli” vernissage, Nu Arts and Community, 22.09.23
“Umberto Orsini racconta Novara” Nu Arts and Community 23.09.23
“SaxFor Tone”, Nu Arts and Community, 23.09.23
“DNA” di Dennis Kelly, Collettivo Hangar, regia di Andrea Gattinoni, 23.09.23
“State Petals” con Ljuba Bergamelli e Zeno Baldi, 23.09.23
“Puppets Jazz” con Enrico Intra, Compagnia Colla e Civici Corsi di Jazz di Milano, 23.09.23
"Isole" di Gavin Francis, 30.09.23
"Il barone rampante" da Italo Calvino, con Stefano Massini, Teatro Grassi, 01.10.23
"Asteroid City"di Wes Anderson, 07.10.23
"Grand Hotel" di Roman Polanski, 8.10.23
"Over the Rainbow" (catalogo mostra), 10.10.23
"The Killers of the Flower Moon" di Martin Scorsese, 22.10.23
“Thao Nguyen Phan: Reincarnation of Shadows”. Pirelli Hangar Bicocca, 28.10.23
“James Lee Byars” Pirelli Hangar Bicocca, 28.10.23
“E in Deutsches Requiem” Basilica di San Gaudenzio, 29.10.23
“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, 1.11.23
“Händel, Bononcini” Novarien Trumpetes Ensemble, San Gaudenzio, 5.11.23
“Memorie di un baro” di Sacha Guitry, 7.11.23
“Sinfonia n. 4 di Schubert e Quattro Pezzi Sacri di Giuseppe Verdi” Teatro alla Scala, 11.11.23
“Max Vaduku, Through her Eyes” Gallerie d’Italia Milano, 25.11.23
“Maria Callas: ritratto” Gallerie d’Italia, 26.11.23
“She's Analog", e Adele Altro, NJ Weekender, 12.11.23
Daniela Pes, Nj Weekender, 12.11.22
“The Old Oak” di Ken Loach, 18.11.23
“Lou Reed, Re di New York” di Will Hermès, 18.11.23
“Argentina. Quel che la notte racconta al giorno”, Pac Milano, 26.11.23
“La pulce nell’orecchio” di Georges Feydeau, 26.11.23
“100 domeniche” di Antonio Albanese,02.12.23
“Coup de chance” di Woody Allen, 08.12.23
“Boldini, De Nittis et les italiens de Paris”, 09.12.23
“Trilogia della città di K.” di Àgota Kristof. Teatro Studio Melato Milano, 17.12.33
“One life” di James Hawes, 23.12.23
“Foglie al vento” di Aki Kaurismäki”, 30.12.23
Buon 2024
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vulgariumfragmenta · 5 years ago
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A @palazzoesposizioni una mostra dedicata all’anatomia. Per la prima volta si trovano a confronto le cere anatomiche provenienti da La Specola (dopo il recente restauro), le terrecotte di G. B. Manfredini, i manichini in cartapesta di L. T. Auzoux, le tavole ad acquerello di D’Agoty, il seno pietrificato di Girolamo Segato e molti altri artisti fino al contemporaneo. Più foto e video nell’highlight Mostre a Roma 👆�� . . . #sublimianatomie #morbidanatomy #anatomyart #humananatomy #vanitas #mementomori #waxmodels #girolamosegato #cereanatomiche #mostrearoma #rocailleblog (presso Palazzo delle Esposizioni) https://www.instagram.com/p/B4h80QhIQUt/?igshid=tq6bigti6rbn
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Bologna è l’antico capoluogo dell’Emilia-Romagna e una delle mete più amate dai turisti stranieri. I primi insediamenti risalgono agli Etruschi e ai Celti, fino a quando diventò un comune libero sotto il dominio dei Romani. Nel corso dei secoli, l’evoluzione intellettuale, favorì la penetrazione delle idee illuministe e ad oggi, Bologna, è una delle poche città che ancora vive di rendita, con un passato glorioso che ha investito molto nel futuro. Il Palazzo dei Congressi, il quartiere fieristico, insieme a tutte le altre strutture ricettive e le aziende, rendono Bologna un importante centro nevralgico. La città di Bologna, ad oggi, è un importante nodo di comunicazioni ferroviarie e stradali, oltre a essere un’importante area per il settore elettronico, alimentare e meccanico. Bologna, adagiata su dolci colline, è una delle destinazioni preferite in Italia dai turisti stranieri e non: rimarrete positivamente impressionati dalla sua vitalità, dal suo patrimonio culturale e dalla sua storia. Questa città farà breccia nel vostro cuore e non vi lascerà più! Dall’alto, Bologna, appare come una vasta distesa di tetti rossi, i quali danno vita ad una tavolozza di colori che armoniosamente si mischiano tra loro. Bologna è una città che va visitata a piedi o in bicicletta in modo da poter godere pienamente della bellezza del luogo. Inoltre, Bologna, è conosciuta come la città dei portici: si contano circa 38 km di portici nel perimetro cittadino, ma il numero sale a 53 se consideriamo anche quelli fuori dal centro. I portici, eleganti ed antichi, fungono tutt’ora da ampliamento dello spazio cittadino ed il più lungo è sicuramente quello di San Luca. I musei di Bologna da visitare assolutamente A Bologna sono oltre cinquanta i musei che conservano il patrimonio e la preziosa ricchezza della città. L’Istituzione Bologna musei, attraverso le sue collezioni, racconta la storia di questa antica città, dai primi insediamenti preistorici, fino alle dinamiche scientifiche, artistiche ed economiche della società contemporanea. Sono moltissimi, infatti, i musei di Bologna che raccontano il percorso di questa città, articolato su temi differenti. Di grande interesse, inoltre, sono le collezioni storiche di anatomia ed ostetrica, le opere militare del Muse Poggi, le cere anatomiche, così come i manoscritti del giovane Mozart e gli unici strumenti del Museo Internazionale e Biblioteca della musica. Avrete la possibilità di costruire un percorso personalizzato, sulla base delle vostre preferenze e sorprendervi, minuto dopo minuto, nei più famosi musei di Bologna. MAMbo Bologna Il MAMbo, nato nel 2007, è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, il quale comprende anche Museo e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Villa delle Rose e Residenza per artisti Sandra Natali. Il MAMbo di Bologna è in continuo aggiornamento e rinnovamento ed è molto famoso in quanto ripercorre la storia del secondo dopoguerra ad oggi. Questo museo nacque come un’entità totalmente indipendente nella seconda metà degli anni Novanta sotto la presidenza di Lorenzo Sassoli de Bianchi, noto per essere un grande collezionista d’arte ed innovatore. Grazie al lavoro e all’impegno di De Bianchi, il museo è riuscito a posizionarsi in un preciso ruolo culturale, non solo a Bologna ma in Italia. In questo modo, dunque, il MAMbo di Bologna, è riuscito ad acquisire un nuovo ruolo: non solo quello di spazio espositivo, ma di vero e proprio crocevia sperimentale ed informativo per giovani artisti emergenti. All’interno dell’edificio, spesso, vengono organizzate interessanti mostre monografiche dedicate a famosi artisti italiani e stranieri. Il MAMbo di Bologna possiede, inoltre, un importante dipartimento educativo atto a far avvicinare i visitatori alle forme di espressione del nostro tempo. Molto recentemente, nel 2016, il MAMbo di Bologna ha ospitato, nel mese di luglio, la mostra di David Bowie dedicata interamente al cantautore britannico. La mostra è stata tra le più visitate nel 2016 in Italia. Museo Civico Archeologico di Bologna Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel Palazzo Galvani e nasce dall’antica fusione di due musei: l’Universitario, erede della “Stanza delle Antichità” dell’Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili, ed il Comunale, arricchitosi della collezione del pittore Pelagio Palagi. Questo museo è altamente rappresentativo della storia locale di Bologna, dalla preistoria all’età romana e la sua collezione di antichità egizie è fra le più famose in Italia. Dal 2011 il Museo Civico Archeologico di Bologna è parte dell’Istituzione Bologna Musei, un importante organismo che, attraverso le sue collezioni, racconta l’intera storia dell’area metropolitana bolognese. L’area disciplinare del museo ha lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico della città, grazie anche all’ausilio di programmi e convenzioni con altri enti ed istituzioni. Museo della Musica di Bologna Tra i più importanti musei di Bologna vogliamo ricordare quello della musica. Esso è stato inaugurato nel 2004 e ha sede proprio nel centro storico di Bologna, più precisamente presso Palazzo Sanguinetti. Le sale di questo storico museo sono davvero splendide: sono accuratamente affrescate e custodiscono una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal Cinquecento al Settecento. Oltre a questa esposizione, il Museo della Musica di Bologna, ospita una ricostruzione fedele del laboratorio del celebre liutaio Otello Bignami. Oltre ad una sala per eventi, laboratori didattici, un bookshop e postazioni multimediali. Palazzo Poggi a Bologna Palazzo Poggi a Bologna venne costruito nel XVI sotto le direttive di Pellegrino Tibaldi, autore anche degli affreschi interni. All’interno del palazzo è possibile ammirare la preziosa collezione dell’Istituto delle Scienze, composta da sale tematiche, la sala dedicata all’arte d’Oriente e l’aula Carducci. Nel corso del Settecento fu aggiunta al palazzo la famosa “Aula Magna”, ossia l’originale biblioteca dell’Istituto delle Scienze; più tardi, inoltre, venne innalzata la cosiddetta “Torre della Specola”. La peculiarità del Museo di Palazzo Poggi consiste nell’essere la ricomposizione delle collezioni dell’antico Istituto di Scienze, il quale operò in maniera pratica fino al 1799. Da ricordare è sicuramente La Quadreria, ossia un’importante collezione di circa 700 ritratti di uomini illustri dal Medioevo fino ai primi anni del Novecento. Il nucleo più ricco consiste in 403 dipinti di teologi, cardinali e scienziati e risale al lascito testamentario del cardinale bolognese Filippo Maria Monti. Negli anni l’istituto ha anche raccolto una serie di collezioni pittoriche, come la wunderkammer di Ferdinando Cospi e la collezione di Ulisse Aldrovandi. Museo Civico Medievale di Bologna Gli appassionati di storia non potranno non fare un salto al Museo Civico Medievale di Bologna. Questo museo ha sede presso l’antico Palazzo Ghisilardi ed espone principalmente testimonianze medievali della città stessa. Potrete ammirare una serie di antiche sculture e materiali risalenti al Trecento e Cinquecento, importanti testimonianze dell’epoca rinascimentale che risalgono ad importanti artisti, quali Jacopo della Quercia, Francesco del Cossa, Vincenzo Onofri. Il museo, inoltre, conserva antiche opere di età longobarda: un’acquamanile di bronzo, la statua di Bonifacio VIII in rame e legno, il piviale della Basilica di San Domenico. Un’interessante raccolta di codici e libri, poi, testimonia la tradizione della miniatura. Bologna: un mix di cultura, shopping e cucina “Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano”, così la definisce Francesco Guccini in una sua canzone. Se siete amanti della storia, Bologna è la città che va per voi: ve ne innamorerete perdutamente! La sua storia è lunga secoli ed è nota per la sua arte, per le moltissime attività culturali, così come per l’ottima cucina. Bologna è sicuramente uno dei centri culturali più attivi in Italia, con una popolazione mediamente giovane grazie alla presenza di moltissimi studenti. Queta città, infatti, possiede un importante primato: ospita la più antica università dell’Occidente, ossia la Alma Mater Studiorum fondata nel 1088. Qui hanno studiato molti personaggi noti come per esempio papa Alessandro VI, Michelangelo Antonioni, Pascoli, Copernico e molti altri. Ancora oggi questo importante ateneo è meta di moltissimi visitatori ed è un centro culturale davvero attivo. Famosissimo a Bologna è anche il Quadrilatero: una volta era conosciuto come il Mercato di Mezzo, ovvero un luogo avvenivano i più importanti scambi commerciali. Le vie centrali di questa zona, pur ospitando negozi moderni e alla moda, ci riportano alla mente il fascino di un tempo. Bologna, infatti, è la città più ricca d’Italia e basta dare uno sguardo alle vetrine dei negozi che costeggiano i suoi portici di marmo per rendersene conto. Se siete di bocca buona, a Bologna troverete moltissime alternative soddisfacenti: i tortelli sono sicuramente il pezzo forte della gastronomia bolognese, ma non dimentichiamoci delle lasagne, assolutamente imperdibili, della pasta fresca all’uovo, disponibile in moltissimi formati. Insomma, la città di Bologna è uno dei tesori più preziosi d’Italia dove potrete gustare piatti deliziosi della cucina italiana, ma anche immergervi in un bagno culturale non di poco conto: non solo musei e antichi edifici, anche eleganti e graziosi portici che rendono Bologna davvero unica nel suo genere. Concedetevi una rilassante passeggiata sotto il portico più lungo del mondo fino alla Basilica di San Luca: una camminata un po’ impegnativa, ma una volta in cima potrete godere di un panorama davvero mozzafiato. https://ift.tt/2VBWFf3 Musei di Bologna: i più belli da visitare Bologna è l’antico capoluogo dell’Emilia-Romagna e una delle mete più amate dai turisti stranieri. I primi insediamenti risalgono agli Etruschi e ai Celti, fino a quando diventò un comune libero sotto il dominio dei Romani. Nel corso dei secoli, l’evoluzione intellettuale, favorì la penetrazione delle idee illuministe e ad oggi, Bologna, è una delle poche città che ancora vive di rendita, con un passato glorioso che ha investito molto nel futuro. Il Palazzo dei Congressi, il quartiere fieristico, insieme a tutte le altre strutture ricettive e le aziende, rendono Bologna un importante centro nevralgico. La città di Bologna, ad oggi, è un importante nodo di comunicazioni ferroviarie e stradali, oltre a essere un’importante area per il settore elettronico, alimentare e meccanico. Bologna, adagiata su dolci colline, è una delle destinazioni preferite in Italia dai turisti stranieri e non: rimarrete positivamente impressionati dalla sua vitalità, dal suo patrimonio culturale e dalla sua storia. Questa città farà breccia nel vostro cuore e non vi lascerà più! Dall’alto, Bologna, appare come una vasta distesa di tetti rossi, i quali danno vita ad una tavolozza di colori che armoniosamente si mischiano tra loro. Bologna è una città che va visitata a piedi o in bicicletta in modo da poter godere pienamente della bellezza del luogo. Inoltre, Bologna, è conosciuta come la città dei portici: si contano circa 38 km di portici nel perimetro cittadino, ma il numero sale a 53 se consideriamo anche quelli fuori dal centro. I portici, eleganti ed antichi, fungono tutt’ora da ampliamento dello spazio cittadino ed il più lungo è sicuramente quello di San Luca. I musei di Bologna da visitare assolutamente A Bologna sono oltre cinquanta i musei che conservano il patrimonio e la preziosa ricchezza della città. L’Istituzione Bologna musei, attraverso le sue collezioni, racconta la storia di questa antica città, dai primi insediamenti preistorici, fino alle dinamiche scientifiche, artistiche ed economiche della società contemporanea. Sono moltissimi, infatti, i musei di Bologna che raccontano il percorso di questa città, articolato su temi differenti. Di grande interesse, inoltre, sono le collezioni storiche di anatomia ed ostetrica, le opere militare del Muse Poggi, le cere anatomiche, così come i manoscritti del giovane Mozart e gli unici strumenti del Museo Internazionale e Biblioteca della musica. Avrete la possibilità di costruire un percorso personalizzato, sulla base delle vostre preferenze e sorprendervi, minuto dopo minuto, nei più famosi musei di Bologna. MAMbo Bologna Il MAMbo, nato nel 2007, è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, il quale comprende anche Museo e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Villa delle Rose e Residenza per artisti Sandra Natali. Il MAMbo di Bologna è in continuo aggiornamento e rinnovamento ed è molto famoso in quanto ripercorre la storia del secondo dopoguerra ad oggi. Questo museo nacque come un’entità totalmente indipendente nella seconda metà degli anni Novanta sotto la presidenza di Lorenzo Sassoli de Bianchi, noto per essere un grande collezionista d’arte ed innovatore. Grazie al lavoro e all’impegno di De Bianchi, il museo è riuscito a posizionarsi in un preciso ruolo culturale, non solo a Bologna ma in Italia. In questo modo, dunque, il MAMbo di Bologna, è riuscito ad acquisire un nuovo ruolo: non solo quello di spazio espositivo, ma di vero e proprio crocevia sperimentale ed informativo per giovani artisti emergenti. All’interno dell’edificio, spesso, vengono organizzate interessanti mostre monografiche dedicate a famosi artisti italiani e stranieri. Il MAMbo di Bologna possiede, inoltre, un importante dipartimento educativo atto a far avvicinare i visitatori alle forme di espressione del nostro tempo. Molto recentemente, nel 2016, il MAMbo di Bologna ha ospitato, nel mese di luglio, la mostra di David Bowie dedicata interamente al cantautore britannico. La mostra è stata tra le più visitate nel 2016 in Italia. Museo Civico Archeologico di Bologna Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel Palazzo Galvani e nasce dall’antica fusione di due musei: l’Universitario, erede della “Stanza delle Antichità” dell’Accademia delle Scienze fondata da Luigi Ferdinando Marsili, ed il Comunale, arricchitosi della collezione del pittore Pelagio Palagi. Questo museo è altamente rappresentativo della storia locale di Bologna, dalla preistoria all’età romana e la sua collezione di antichità egizie è fra le più famose in Italia. Dal 2011 il Museo Civico Archeologico di Bologna è parte dell’Istituzione Bologna Musei, un importante organismo che, attraverso le sue collezioni, racconta l’intera storia dell’area metropolitana bolognese. L’area disciplinare del museo ha lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico della città, grazie anche all’ausilio di programmi e convenzioni con altri enti ed istituzioni. Museo della Musica di Bologna Tra i più importanti musei di Bologna vogliamo ricordare quello della musica. Esso è stato inaugurato nel 2004 e ha sede proprio nel centro storico di Bologna, più precisamente presso Palazzo Sanguinetti. Le sale di questo storico museo sono davvero splendide: sono accuratamente affrescate e custodiscono una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal Cinquecento al Settecento. Oltre a questa esposizione, il Museo della Musica di Bologna, ospita una ricostruzione fedele del laboratorio del celebre liutaio Otello Bignami. Oltre ad una sala per eventi, laboratori didattici, un bookshop e postazioni multimediali. Palazzo Poggi a Bologna Palazzo Poggi a Bologna venne costruito nel XVI sotto le direttive di Pellegrino Tibaldi, autore anche degli affreschi interni. All’interno del palazzo è possibile ammirare la preziosa collezione dell’Istituto delle Scienze, composta da sale tematiche, la sala dedicata all’arte d’Oriente e l’aula Carducci. Nel corso del Settecento fu aggiunta al palazzo la famosa “Aula Magna”, ossia l’originale biblioteca dell’Istituto delle Scienze; più tardi, inoltre, venne innalzata la cosiddetta “Torre della Specola”. La peculiarità del Museo di Palazzo Poggi consiste nell’essere la ricomposizione delle collezioni dell’antico Istituto di Scienze, il quale operò in maniera pratica fino al 1799. Da ricordare è sicuramente La Quadreria, ossia un’importante collezione di circa 700 ritratti di uomini illustri dal Medioevo fino ai primi anni del Novecento. Il nucleo più ricco consiste in 403 dipinti di teologi, cardinali e scienziati e risale al lascito testamentario del cardinale bolognese Filippo Maria Monti. Negli anni l’istituto ha anche raccolto una serie di collezioni pittoriche, come la wunderkammer di Ferdinando Cospi e la collezione di Ulisse Aldrovandi. Museo Civico Medievale di Bologna Gli appassionati di storia non potranno non fare un salto al Museo Civico Medievale di Bologna. Questo museo ha sede presso l’antico Palazzo Ghisilardi ed espone principalmente testimonianze medievali della città stessa. Potrete ammirare una serie di antiche sculture e materiali risalenti al Trecento e Cinquecento, importanti testimonianze dell’epoca rinascimentale che risalgono ad importanti artisti, quali Jacopo della Quercia, Francesco del Cossa, Vincenzo Onofri. Il museo, inoltre, conserva antiche opere di età longobarda: un’acquamanile di bronzo, la statua di Bonifacio VIII in rame e legno, il piviale della Basilica di San Domenico. Un’interessante raccolta di codici e libri, poi, testimonia la tradizione della miniatura. Bologna: un mix di cultura, shopping e cucina “Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano”, così la definisce Francesco Guccini in una sua canzone. Se siete amanti della storia, Bologna è la città che va per voi: ve ne innamorerete perdutamente! La sua storia è lunga secoli ed è nota per la sua arte, per le moltissime attività culturali, così come per l’ottima cucina. Bologna è sicuramente uno dei centri culturali più attivi in Italia, con una popolazione mediamente giovane grazie alla presenza di moltissimi studenti. Queta città, infatti, possiede un importante primato: ospita la più antica università dell’Occidente, ossia la Alma Mater Studiorum fondata nel 1088. Qui hanno studiato molti personaggi noti come per esempio papa Alessandro VI, Michelangelo Antonioni, Pascoli, Copernico e molti altri. Ancora oggi questo importante ateneo è meta di moltissimi visitatori ed è un centro culturale davvero attivo. Famosissimo a Bologna è anche il Quadrilatero: una volta era conosciuto come il Mercato di Mezzo, ovvero un luogo avvenivano i più importanti scambi commerciali. Le vie centrali di questa zona, pur ospitando negozi moderni e alla moda, ci riportano alla mente il fascino di un tempo. Bologna, infatti, è la città più ricca d’Italia e basta dare uno sguardo alle vetrine dei negozi che costeggiano i suoi portici di marmo per rendersene conto. Se siete di bocca buona, a Bologna troverete moltissime alternative soddisfacenti: i tortelli sono sicuramente il pezzo forte della gastronomia bolognese, ma non dimentichiamoci delle lasagne, assolutamente imperdibili, della pasta fresca all’uovo, disponibile in moltissimi formati. Insomma, la città di Bologna è uno dei tesori più preziosi d’Italia dove potrete gustare piatti deliziosi della cucina italiana, ma anche immergervi in un bagno culturale non di poco conto: non solo musei e antichi edifici, anche eleganti e graziosi portici che rendono Bologna davvero unica nel suo genere. Concedetevi una rilassante passeggiata sotto il portico più lungo del mondo fino alla Basilica di San Luca: una camminata un po’ impegnativa, ma una volta in cima potrete godere di un panorama davvero mozzafiato. Bologna è una città bella ed accogliente dove coesistono bellezze architettoniche, storiche e gastronomiche oltre a numerosi musei da visitare.
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