#Casetta di Babbo Natale
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4 Regni per Natale: magia, cultura e divertimento ad Alessandria. Un Natale indimenticabile con eventi per grandi e piccini.
Ad Alessandria, l’iniziativa “4 Regni per Natale” sta trasformando la città in un luogo incantato, grazie a un ricco programma di eventi che coniuga tradizione, cultura e divertimento. Promossa da Città di Alessandria, ASM Costruire Insieme, La Città Nostra e Facciamo Squadra Fraschetta, questa iniziativa natalizia coinvolge diverse location e offre attività gratuite grazie alla distribuzione di…
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Natale è alle porte, come dicono ai TG, e volevo farvi dono di un raccontino scritto, come è facilmente comprensibile dalla lettura, nel periodo del Covid. (La foto di copertina è presa dal web)
KLAUS – RACCONTO DI NATALE
A Korvatunturi sin dai primi di Dicembre per le strade è tutto un andirivieni di auto, camioncini, slitte (in quel paese nevica sempre da ottobre ad aprile…) cariche di scatoloni.
E anche nelle case e nei capannoni nessuno sta mai fermo: chi risponde al telefono, chi corre da una parte all’altra per portare borse piene di letterine; o anche un semplice thermos di cioccolato caldo a chi non ha il tempo di fermarsi neanche un attimo per riscaldarsi.
Per le strade, decine di altoparlanti trasmettono musica che ricorda le prossime feste, ed anche il motivo per il quale quel paesino sperduto tra le foreste imbiancate esiste: Korvatunturi è infatti il paese di Babbo Natale.
(Ora, sono anni che gruppi di dissidenti fanno di tutto per eliminare le musiche a tutto andare. E non è che abbiano proprio tutti i torti… Hanno anche proposto di variare la selezione o almeno di ringiovanire un po’ il repertorio, ma il sindaco e la giunta si sono sempre rifiutati di farlo. Anche se tutti danno per sicuro che sia stato Santa Klaus in persona a dire che… lui non lo farebbe.)
Santa Klaus (o Babbo Natale, come è meglio conosciuto) stava nella sua casetta ai margini del paese.
Oddio, non si poteva dire proprio una casetta, ma capite che dovendo ospitare anche un elfo cuoco, un elfo postino e un elfo tuttofare, di spazio ne aveva bisogno.
E poi c’era Amdir che, come dice il nome, è l’elfo che vigila su Babbo Natale.
Amdir sta da tanti di quegli anni con lui che è l’unico al mondo a poterlo chiamare semplicemente Klaus.
E quella mattina stava nella sala a fumare la sua pipa con il lungo cannello di giunco osservando il suo padrone.
“Klaus, ti vedo strano in questi giorni… Normalmente quando arriviamo a metà dicembre sei sempre euforico, salti a destra e a sinistra, dai ordini in continuazione. E invece ora te ne stai lì a fissare il ciocco che scoppietta nel camino… Cosa c’è? Sei preoccupato per questa cosa del virus?”
Santa Klaus aspettò un po’ a rispondere, e poi alzò gli occhi verso Amdir.
“No… cioè: sì, certo che sono preoccupato per tutte le persone che stanno morendo e per quelle che moriranno. Per tutti i bambini che non potranno trascorrere un Natale sereno. Ma mi dispiace che nonostante tutto, la gente continua a vivere del superfluo… “
“Ma per i bambini i giocattoli non sono il superfluo! Per loro giocare è vivere!”
“Certamente. Ma i loro genitori? Nessuno ha spiegato ai propri bambini che ci sono altri bambini che soffrono perché sono poveri e non hanno neanche da mangiare? E che con questa pandemia le cose si sono messe ancora più male? I bambini capiscono la sofferenza dei grandi, la percepiscono a pelle. Perché pensi che un bambino è triste quando vede un adulto triste? Perché un bambino si abbraccia alla mamma e cerca di rincuorarla con la sua presenza quando non la vede sorridente? Perché si fa vicino a lei e vuole dimostrarle il proprio affetto; non con le parole che forse ancora non conosce, ma con quello che ha: il proprio corpo, il proprio cuore… “
Santa Klaus rimase in silenzio, sulla sua sedia a dondolo, immobile. Poi continuò:
“Sì, forse hai ragione, dobbiamo andare avanti, per la gioia di tutti i bambini, però…”
“Capisco” l’interruppe Amdir, “ma tu non potresti fare un miracolo e far sparire tutto con un semplice battere della mano?”
“Io non sono autorizzato a fare i miracoli, lo sai… a meno che non sia il desiderio di un bambino” concluse Babbo Natale.
E i due tornarono a restare nei propri pensieri.
Nei giorni seguenti tutto continuò come sempre a Korvatunturi, con la frenesia dei giorni che si avvicinavano sempre più alla festa. E Babbo Natale era sempre al centro di ogni cosa, a dirigere, a incoraggiare gli elfi e gli uomini ormai stanchi ma sempre gioiosi.
Ma i suoi occhi erano ancora velati e il suo sorriso appena accennato.
Tutte le sere Amdir e il suo padrone sedevano davanti al camino a leggere le lettere che continuavano ad arrivare nonostante si fosse ormai a pochissimi giorni dal Natale.
“Trenini, trenini e ancora trenini!” sbuffò Santa Klaus. “Ma quanti ne vogliono, abbiamo già finito due scorte e ne ho ordinata un’altra che speriamo arrivi in tempo per domani.”
“Senti questa, Klaus!” esclamo scoppiando in una risata Amdir. “Questa bambina vuole che sua sorella la smetta di guardarsi sempre allo specchio e di fare quelle mosse sceme mentre ascolta la musica! Ahahahah!”
“Sono bambini, Amdir, sono bambini. E spesso i grandi sono più bambini di loro…”
Continuarono entrambi a leggere e a dividere le lettere in base a un criterio che solo loro conoscevano.
D’un tratto Amdir si fermò e prese a fissare il foglio che aveva in mano con uno sguardo strano e buffo, ancora più buffo perché fatto da un elfo.
“Klaus, guarda un po’ tu questa letterina. Io non ci capisco niente… Io parlo tutte le lingue del mondo, ma questa è incomprensibile” e si sporse porgendo il foglio a Babbo Natale.
Babbo Natale prese la lettera e la scorse, e il volto gli si aprì in un enorme sorriso.
“Perché tu non leggi col cuore ma con gli occhi, non sai leggere ancora la lingua del desiderio” disse il vecchio vestito di rosso.
Lesse ancora per un po’, poi esclamò:
“ Ci siamo, Amdir! Lo possiamo fare! Lo possiamo fare!” e saltò su dalla sedia con l’agilità di un ragazzino, nonostante i suoi… i suoi moltissimi anni.
“Cosa possiamo fare, Klaus?”
“Il miracolo! Possiamo guarire tutti gli uomini!”
Babbo Natale stava ancora ballando per la stanza. Amdir lo guardava trasecolato ma non riusciva ancora a mettere insieme i pezzi.
“Ti dispiacerebbe dire pure a me? Mi sembri un folletto ubriaco!”
Babbo Natale si calmò e tornò alla sua sedia a dondolo.
“Senti cosa dice questa lettera:
Caro Babbo Natale. Mi chiamo Luigino e ho cinque anni. Ti scrivo come so, perché ancora non vado a scuola, ma sono sicuro che tu capirai. Quest’anno penso di aver fatto abbastanza il bravo. Forse non dovevo strappare quel bel disegno di Myriam all’asilo, ma lei mi aveva rotto il castello di pongo che avevo fatto, e così siamo stati pari. Ti volevo chiedere come regalo per Natale un aeroplano con tutte le luci e i suoni, che magari non vola, ma a quello ci penso io. E poi un bel fortino con gli indiani e i cowboy. Ma poi ho pensato: se non posso giocare con nessun bambino con questi giochi perché c’è questa brutta malattia, che me ne faccio? E poi la mamma mi ha detto anche che il nonno non c’è più perché se l’è portato via il virus… Allora ho pensato che per questo Natale non voglio né l’aeroplano e neanche il fortino (che magari poi glielo chiedo alla Befana), ma vorrei che tu portassi via questa brutta malattia. Così io posso tornare a giocare con Myriam e Domenico e Salvatore e Amina. E anche tutti gli altri. E magari torna anche il nonno.
Ti prego, se puoi, di farmi questo regalo, che desidero tanto.
Ti saluto.
Luigino
“Capisci, Amdir! Ora possiamo fare il miracolo! Non si può lasciar passare il desiderio di un bambino!”
E così, mentre nella notte del 24 Dicembre, Babbo Natale sorvolava il mondo intero per consegnare tutti i regali, sparse anche tanta polvere di stelle che uccise il virus e riportò il sorriso ai bambini e la serenità agli uomini.
P.S.: Luigino ha avuto il suo fortino e anche l’aeroplano. Alla Befana chiederà qualche altra cosa.
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Campobasso, "Natale in Città 2023", ultimi giorni di programmazione
Campobasso, "Natale in Città 2023", ultimi giorni di programmazione Con le festività ormai quasi terminate, giunge a conclusione anche il programma di "Natale in Città 2023", il cartellone di eventi realizzato dal Comune di Campobasso per il periodo festivo. Ultimi giorni di programmazione, quindi, quelli del 5, 6 e 7 gennaio; venerdì 5 ultimo appuntamento con "Cosa ne SAI del Natale?", a cura di ASSel: presso la casetta di Babbo Natale allestita in Piazza Vittorio Emanuele II, a partire dalle 18, in scena "Arriva la Befana", spettacolo delle bolle e consegna dolciumi per i piccoli partecipanti del progetto SAI. Sabato 6, il momento tanto atteso dai più piccoli: "Befana tra i bambini"; in Piazza Vittorio Emanuele II, alle ore 10.30, grazie alla collaborazione dei Vigili del Fuoco, farà la sua comparsa la tradizionale figura dell'anziana signora a cavallo della scopa, dispensatrice di doni ai bambini. A seguire, alle ore 17.00, presso la Chiesa di Sant'Antonio di Padova, il concerto "Venite Adoremus" del Coro Polifonico "Samnium Concentus" e, alle ore 19.00, il Concerto di mandolini per la pace e la fratellanza tra i popoli del Circolo Musicale "Pietro Mascagni" di Ripalimosani, presso la Chiesa di San Pietro. Ultimo appuntamento in cartellone, quello di domenica 7 gennaio al Circolo Sannitico, dove è programmata l'iniziativa "Inverno Ludico" a cura dell'Associazione "Gli Argonauti", che accoglierà i partecipanti con giochi da tavolo e giochi di ruolo, dalle ore 16.00 alle ore 23.00. Sarà inoltre possibile visitare, fino al 7 gennaio (10.30-12.30 e 16.30-19) presso il Museo dei Misteri, i presepi di Giovanni Teberino esposti nella mostra "800...da Francesco ai giorni nostri", a cura dell'Associazione Misteri e Tradizioni, mentre fino al 6 gennaio (10-13 e 16.30-20), al Circolo Sannitico è presente la Mostra di presepi durata dai Presepisti Molisani. Sempre aperta, infine, fino al 6 gennaio la pista di pattinaggio installata in Piazza Vittorio Emanuele II.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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I Topini si sono messi comodi nella loro casetta e dal divano vi presentano la mia lista di idee per i regali di Natale per piccolini. La trovate sul blog, potete seguire il link nella bio, oppure scrivete TOPI nei commenti e ve lo invierò in DM.
#christmas2023 #winter 2023#trending#explorepage#christmas#christmas decoration#christmas style#decorations#christmasideas#styleblogger#liketkit#christmas gifts#christmas presents#gifts#idee regalo#natale2023#presentsideas#regali#regalidinatale#kids
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Natale d’a…Mare 2023 a Lignano
Natale d’A…mare, la programmazione sviluppata per le settimane dell’Avvento e i giorni delle festività di dicembre e gennaio dal Comune di Lignano Sabbiadoro in collaborazione con Li.Sa.Gest. e le associazioni locali, con la sua calda atmosfera, le luci e i colori, parte giovedì 7 dicembre alle 17.30 nell’area della chiesa San Giovanni Bosco e proseguirà con l’accensione delle luminarie e del grande albero di Piazza Fontana e l’inaugurazione del Presepe di Sabbia. Quella in programma dal 7 dicembre al 7 gennaio 2024 è un’edizione di Natale d’A…mare ricca di eventi e iniziative, che andranno a interessare diverse zone della città, come da Piazza Fontana dove il maestoso albero di Natale alto più di 15 metri, le luminarie e la musica natalizia, porteranno a una totale immersione nell’atmosfera del periodo. Tra Viale Gorizia e il Lungomare Trieste torna il Villaggio del Gusto, quest’anno con un’offerta più ricca, con le sue tradizionali casette di legno dove effettuare qualche acquisto e assaporare qualche prelibatezze della tradizione friulana, tra birre artigianali e vini Doc, ma anche bevande calde e vin brulè. Sulla spiaggia, all’altezza dell’ufficio 6, da venerdì 8 dicembre e fino al 5 febbraio 2024, è possibile visitare il Presepe di Sabbia, giunto alla 20esima edizione con le sue sculture modellate nella sabbia da artisti internazionali, quest’anno ispirate alle bellezze naturali del territorio della Riviera, a creare lo sfondo alla tradizionale Natività. In via Tolmezzo il Parco San Giovanni Bosco ospiterà il Villaggio di Babbo Natale, dove sarà possibile consegnare direttamente a lui o ai suoi aiutanti Elfi la letterina, visitare la casetta e passare del tempo nelle tante attrazioni presenti, come la grande pista di pattinaggio sul ghiaccio da 300 metri quadrati, dedicata al divertimento di tutta la famiglia, la giostra cavalli e le giostrine per bambini. Partecipando alle diverse iniziative o solo visitando la città per una passeggiata nella sua atmosfera di festa, sarà possibile scattare un selfie con il proprio Smartphone e condividerlo sui canali social taggandolo Lignano Natale d’A…Mare per contribuire a rendere ancora più magiche e felici queste settimane. La programmazione di Natale d’A…mare proseguirà per tutto il mese di dicembre e l’inizio di gennaio con il gran finale previsto per sabato 6 gennaio 2024 con l’arrivo, ovviamente dal mare, della Befana e accensione del Pignarûl in spiaggia. Read the full article
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Natale a Firenze: ecco le iniziative a partire dal 7 dicembre
La città di Firenze si prepara ad accogliere il periodo natalizio con una serie di iniziative e eventi speciali. Luminarie record, alberi addobbati in tutti i quartieri, installazioni artistiche, musica e spettacoli oltre a laboratori a tema, una casetta di Babbo Natale dove consegnare le letterine con i propri desideri, una carrozza trainata da cavalli bianchi e un trenino guidato dagli…
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Ultimi giorni della Casetta di Babbo Natale 🎄🎁🎅🏽🎅🏻🎅🏿🎁🎄 #christmastime #babbonatale #santaclaus #scopello #valsesia #piemontedascoprire (hier: Scopello - Valsesia - Italy) https://www.instagram.com/p/Cmrifx-o6Mz/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Qualche anno fa ho rivisto la vecchia casa dei miei nonni. Quando loro si trasferirono in un’altra abitazione, la precedente fu chiamata «la casetta» e adibita a luogo in cui fare le conserve di pomodoro o il vino, tipo un garage, però arredato. Non che ci fosse chissà quale arredamento. Nella prima stanza c’erano il tavolo, le sedie, una credenza e una panca; nella seconda, i letti e un armadio. Il bagno e la cucina erano fuori. La cucina era tanto stretta che da piccola temevo mia nonna restasse incastrata fra il muro e i fornelli per via dei grossi seni. Mio nonno no, non cucinava, e a dire il vero non si alzava mai, se non per andare a letto, perché per camminare doveva reggersi a un bastone e a qualunque altro ingombro incontrasse sulla sua strada. Mai mi sono domandata perché zoppicasse, l’ho conosciuto così e mi pareva normale.
Non mettevo piede nella casetta da tantissimo tempo. Passeggiavo con il mio compagno, che per la prima volta era venuto in Calabria assieme a me. Era strano muoversi per quelle vie con lui, una specie di cortocircuito spaziotemporale: calpestava il terreno della mia prima infanzia, un posto talmente remoto che a volte credo di averlo sognato, infatti è sopravvissuto lì, nei sogni, spesso ambientati a casa dei nonni. Mi sentivo come se qualcuno si fosse intrufolato nel mio inconscio.
Di fronte alla casetta non ho resistito, mi sono fiondata alla porta sperando non fosse chiusa con un catenaccio, e inaspettatamente era aperta. È stato come precipitare nel buco, o attraversare lo specchio; non mi trovavo più all’inizio dell’estate nella quale avrei compiuto trentacinque anni, di colpo la tavola era apparecchiata e intorno a mio nonno sedevano mio padre e i miei zii, poi mia madre, mia nonna e le zie, che in realtà si alzavano di continuo, facevano avanti e indietro dalla cucina, senza cappotto nonostante bisognasse uscire. D’altronde eravamo in Calabria e, anche se pregavo con tutte le mie forze Gesù di mandarci la neve, per vederla sono dovuta andare al Nord (e comunque non ho mai avuto un Natale innevato, quindi Gesù è ancora in debito con me). Io sedevo a un tavolo separato con i miei cugini e attendevo con ansia il primo – spaghetti al sugo di pesce stocco, una tradizione alla cena della Vigilia – non tanto per la fame, quanto perché sarebbe stato il momento della lettera.
Quand’ero bambina io, almeno nella mia famiglia, non si scriveva a Babbo Natale per chiedere i regali (i regali non si chiedevano e basta, erano un capriccio): si scriveva una lettera al papà. Del resto, se hai un padre in carne e ossa, che sta con te tutti i giorni anziché scendere una volta all’anno di nascosto dal camino (che poi mica avevamo il camino, noi, ci scaldavamo con la stufa, e i miei nonni addirittura con il braciere), insomma, se hai un padre della cui esistenza non puoi dubitare, perché non rivolgerti direttamente a lui? La lettera veniva servita assieme alla pasta fumante. I papà dovevano fingere di non vederla finché non avessero finito: quando il piatto vuoto era portato via, simulavano stupore, poi aprivano la busta e leggevano ad alta voce.
La carta da lettera aveva le righe dorate da terza o quinta elementare, in rilievo sotto i polpastrelli, e l’iconografia classica dei biglietti natalizi. Non ricordo che cosa si scrivesse, ma sono sicura si trattasse di una lettera d’amore. I papà invitavano i bambini a raggiungerli, li abbracciavano e li baciavano, come di solito non facevano: la liturgia delle effusioni era appannaggio delle madri, che nel quotidiano dispensavano bacetti per ogni compito svolto bene e fino in fondo, tipo mangiare la fettina di carne o pulirsi le orecchie; ma nelle feste comandate si scioglievano anche i padri, ed era questo, forse, il regalo per cui fremevo, quella confidenza fisica che mi emozionava in poche occasioni all’anno. Dopo, ci sarebbero state noccioline e torrone, il pranzo dell’indomani, magari un bambolotto arrivato nella notte, di certo non la neve, un sole che spacca le pietre e io che canto davanti alla casa dei miei nonni senza cappotto, col vestito rosso ereditato da mia cugina – ma tutto sarebbe stato una lenta discesa, il culmine già toccato, il Natale già accaduto.
Ho l’impressione che sia accaduto allora una volta per sempre, e per questo non possa accadere più davvero, quasi ogni Natale fosse una replica sbiadita di quello celebrato nella casetta, ma forse è solo che il Natale è una festa dell’infanzia, come l’estate.
Quel giorno in cui ho rivisto la casetta – il televisore in bianco e nero senza telecomando, i quadri con le scene di caccia, la chitarra di mio zio e tutti gli altri oggetti ammucchiati come macerie dopo un bombardamento – abbiamo pranzato da mia zia, e a un certo punto, dal niente, mi sono immalinconita. Mio zio si è un po’ allarmato, i miei cugini mi hanno presa in giro, mia zia ha detto che ero rimasta la stessa di quand’ero picciridda. Io non ho saputo spiegare il cortocircuito spaziotemporale, l’inconscio scassinato, il credito che vanto con Gesù, ma il mio compagno l’ha capito. Ho finito la pasta, non c’era alcuna lettera nascosta sotto il piatto di nessuno, eppure sembrava Natale.
Rosella Postorino
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Lettera a G.
Stasera ho una voglia matta di scrivere, di dirti quanto la tua presenza nella mia vita sia stata e sia fondamentale per me, quanto mi stia aiutando a crescere e vedere le cose sotto una nuova prospettiva, quella dell’adulta che aspiro ad essere ma di cui ho sempre avuto paura. Non c’è mai stato nessuno come te: così costante, sinceramente coinvolto, sicuro di voler restare. E so che sei insicuro su tante cose nella tua vita, ma questa sicurezza che hai a me basta.
Farai scintille in qualsiasi cosa farai, non c’è dubbio, e io accenderò con te la miccia, se me lo permetterai.
Prenderemo una casetta piccolina, in affitto perché all’inizio sarà tutto quello che potremo permetterci, con un bellissimo materasso matrimoniale e due scrivanie. Imparerò a cucinare bene e a fare le lavatrici; stireremo insieme le tue camicie nel week end e avremo finalmente la nostra piccola e rassicurante routine.
Ci dispereremo insieme quando sarà difficile arrivare a fine mese perché avremo speso i nostri risparmi nella nostra prima macchina. E no, amore, non sarà subito una Tesla. E forse non lo sarà neanche quella successiva, perché il cagnolino che prenderemo ci rovinerebbe i sedili, non pensi?
E intanto, tra un anno di fascicoli svolazzanti e l’altro di turni di notte, apriamo un atlante del mondo e scegliamo la prossima meta: New York, Giappone, Grecia, compriamo un biglietto e ci tuffiamo.
E d’estate portami al mare. Il mare bello della Sicilia tua, che profuma di sale e di sfincioni appena sfornati. Così quando tornerai in studio sarai ancora più bello, tutto abbronzato con la cravatta.
E sarai sempre bello, anche quando ti si ingrigiranno i capelli e me ne darai la colpa. Ma forse a quel punto i capelli grigi li avrò anche io e potrò dare la colpa ai bambini che ci doneranno di occhiaie ma anche di tanta felicità, che correranno per tutta la casa con la sciarpetta dell’Inter chiedendo di essere portati allo stadio o ci verranno a svegliare la mattina di Natale, per sapere se Babbo Natale è venuto anche stavolta.
Ho già un intero programma di vita insieme, a te basta seguire il copione e vedrai che andrà tutto bene.
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Gnorri
Bambina: “Lo sai che Babbo Natale è sordo?”
Maestro: “Perchè dici così?”
Bambina: “Perchè gli avevo chiesto il castello di Frozen e mi ha portato una casetta”.
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"4 Regni per Natale" ad Alessandria: arte, cultura e magia natalizia. Visite gratuite alle Sale d’Arte e coupon speciali per scoprire il patrimonio artistico della città
Ad Alessandria, la magia del Natale si intreccia con la cultura grazie all’iniziativa "4 Regni per Natale", promossa dal Comune di Alessandria, ASM Costruire Insieme, "La Città Nostra" e "Facciamo Squadra Fraschetta".
Ad Alessandria, la magia del Natale si intreccia con la cultura grazie all’iniziativa “4 Regni per Natale”, promossa dal Comune di Alessandria, ASM Costruire Insieme, “La Città Nostra” e “Facciamo Squadra Fraschetta”. L’evento, che animerà il periodo natalizio, offre un’esperienza unica tra divertimento, arte e tradizione, con la possibilità di visitare gratuitamente le Sale d’Arte di via…
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Gli eventi di Natale 2022 in Lombardia
Gli eventi di Natale 2022 in Lombardia
www.in-lombardia.it Ammirare antichi presepi in un borgo medievale, rifocillarvi con vin brulé e pan di zenzero in un variopinto mercatino rionale, fare visita a Babbo Natale e ai suoi elfi nella sua casetta di legno, pensare di vivere un sogno ascoltando un’orchestra che suona strumenti di ghiaccio in un igloo di montagna. Qualunque sia l’immagine che associate al periodo natalizio, capace più…
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"Natale in città 2023" il cartellone di eventi realizzato dal Comune di Campobasso
"Natale in città 2023"il cartellone di eventi realizzato dal Comune di Campobasso Ultimi giorni del 2023 e inizio 2024 ancora ricchi di appuntamenti per i campobassani, programmati nell'ambito di "Natale in Città 2023", il cartellone di eventi realizzato dal Comune di Campobasso Venerdì 29 (ore 18) torna in scena "Cosa ne SAI del Natale?", a cura di ASSeL, presso la Casetta di Babbo Natale allestita in Piazza Vittorio Emanuele II con l'iniziativa "Balla con noi in piazza" e "truccabimbi" a cura della ludoteca Animatti; altri appuntamenti, stella location, con "Cosa ne SAI del Natale" sabato 30 (ore 18), questa volta con "Pensieri e propositi per sull'anno che verrà in tutte le lingue del mondo" e domenica 31 (ore 10) con la realizzazione di biscotti pan di zenzero e tipicità culinarie etniche a cura dei beneficiari. E sempre sabato 30 (ore 17.30), in Piazza Vittorio Emanuele II "Caroselli di Luce – Ginnastica ritmica coreografica" a cusa di ASD FisioPro Gym. Il programma dell'ultimo giorno dell'anno prevede, inoltre, lo spettacolo "Maituincampo", il tradizionale appuntamento con le "maitunate campobassane" a cura di Nicola Mastropaolo nella consueta cornice di Piazzetta Palombo a partire dalle ore 18; alle ore 23, appuntamento in Piazza Vittorio Emanuele II per attendere l'arrivo del nuovo anno con "Capodanno in musica". Nel 2024 si riparte il 2 gennaio (17.30), presso la sede dell'Associazione Quartiere Campobasso Nord, in via Gramsci, con il teatro dei burattini: "Il Gioco dell'Oca" in versione natalizia, a cura del Burattino Malandrino. Lo stesso spettacolo verrà riproposto mercoledì 3 gennaio (17.30), questa volta presso la sede dell'Associazione Il Nostro Quartiere San Giovanni in via Emilia. Altro appuntamento in programma per mercoledì 3 (ore 17) è invece dedicato alla lettura con "BiblioLetture NpL – incontri di lettura per famiglie con bambini tra 0 e 6 anni" a cura di Nati per Leggere Molise, che si terrà presso la sala "Zarrilli" della Bibliomediateca Comunale. Ben tre invece le iniziative in cartellone per giovedì 4 gennaio: alle ore 17, presso il Centro Sociale "Nicola Scarano" in via Gramsci, di scena "La Befana vien..." una serata dedicata ai bambini a cura dell'Associazione di Quartiere Campobasso Nord; alle ore 17.30, in Piazza Vittorio Emanuele II, "Caroselli di Luce – Ginnastica ritmica coreografica" a cura di ASD FisioPro Gym, mentre alle ore 18 altro appuntamento con "Cosa ne SAI del Natale?", sempre in Piazza Vittorio Emanuele II, con "Finalmente" – Gran teatro dei burattini di Angelo Miraglia, a cura di ASSel. Fino al 30 dicembre, inoltre dalle 10 alle 20, sarà possibile visitare la personale dell'artista Gino Berardi "Dall'impressionismo all'astratto-informale", a cura di Debora Marchitto, presso la Fondazione Molise Cultura, mentre fino al 7 gennaio (10.30-12.30 e 16.30-19) presso il Museo dei Misteri si potranno ammirare i presepi di Giovanni Teberino esposti nella mostra "800...da Francesco ai giorni nostri", a cura dell'Associazione Misteri e Tradizioni e fino al 6 gennaio (10-13 e 16.30-20), al Circolo Sannitico è presente la Mostra di presepi durata dai Presepisti Molisani. Sempre aperta, infine, fino al 6 gennaio la pista di pattinaggio installata in Piazza Vittorio Emanuele II.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La Grinch intervista
Il Grinch è arrivato al Christmas Village di Viterbo. Il Natale Viterbese annovera tra i suoi ospiti anche il Grinch, che si è trovato una bella casetta nel centro medievale proprio vicina a quella di Babbo Natale. Si è scelto una bella casetta nel posto più caratteristico del quartiere medievale e da una finestra controlla ciò che fa Babbo Natale. Gli elfi ben informati ci raccontano che sono…
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Caorle Christmas Time 2023
È tempo di Natale a Caorle ed è tutto pronto per il Caorle Christmas Time che si terrà dall’8 dicembre al 7 gennaio 2024. Sarà un calendario ricco di eventi per l’apertura del Villaggio di Babbo Natale accompagnato dal Circo del Natale con elfi e artisti circensi, con il mercatino di 60 caratteristiche casette di legno in cui poter trovare oggetti di artigianato per i regali natalizi, senza dimenticare la attrazioni per tutti a partire dai più piccoli, musica, enogastronomia e street food. La novità dell’edizione 2023 è la pista di pattinaggio su ghiaccio nei pressi dell’Ufficio IAT, aperta per tutto il periodo della manifestazione dalle 10 alle 20. In Piazza Municipio nei pressi dello Street Food ci sarà un palco che ospiterà diversi dj-set e concerti durante tutta la rassegna e, oltre alle giostre in centro, è confermata la ruota panoramica, che permette di vedere dall’alto il villaggio di Natale. L’iniziativa nel centro di Caorle è promossa dall’Amministrazione Comunale e da Xmas Eventi, azienda specializzata nell’organizzazione di eventi di marketing territoriale. Il taglio del nastro si terrà venerdì 8 dicembre alle 16:10 in Piazza Papa Giovanni alla presenza del Sindaco di Caorle, Marco Sarto e dell’Amministrazione comunale oltre a istituzioni del territorio e di Stefano Lovisotto, direttore della filiale di Caorle dell’istituto di credito Volksbank, sponsor del villaggio di Natale, che ha sostenuto la comunità nel periodo di festa. Verso le 16:20 si terrà una passeggiata nel mercatino da Piazza Papa Giovanni fino allo IAT di Caorle insieme alle istituzioni, elfi, artisti e band itinerante. Alle 16:30 si terrà, presso lo IAT di Caorle, l’inaugurazione del Natale con l’accensione dell’albero insieme alla scuola di Musica Paul Jeffrey e ai bambini del Comprensivo Palladio, poi i piccoli potranno scatenarsi alle 17.15 in Piazza Matteotti con la baby dance Natalizia insieme agli elfi e alle 20 in via Roma c’è la musica con il dj set. Sabato 9 dicembre dalle 15 alle 17 nella Casetta di Babbo Natale in Piazza Matteotti i bambini potranno partecipare al laboratorio creativo degli elfi, il Xmas Quiz Show e la baby dance. Per domenica 10 dicembre alle 14:30 da Piazza Papa Giovanni a Piazza Matteotti si svolgerà la Parata di Babbo Natale, con gli Elfi con le loro biciclette circensi e Babbo Natale a bordo di uno specialissimo automezzo Natalizio costruito dai suoi mastro costruttori, accompagnati dalle Majorette Magicstars, che percorreranno tutto il centro storico. Alle 15 in Piazza Matteotti si svolgerà l’esibizione delle Majorette Magic Stars e alle 16.30 nella Chiesa del Castello di Brussa si terrà il Concerto di Natale del Coro Monte. La manifestazione Caorle Christmas Time si terrà dall’ 8 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024, dalle 10 alle 20 ad eccezione delle serate del 31 dicembre che si concluderà alle due di notte. Per tutti i dettagli dell’evento, scoprire il programma, vedere i contenuti video e fotografici, individuare le strutture alberghiere ed i contatti per organizzare il soggiorno c’è il sito https://caorlechristmastime.com/ Read the full article
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SOLI
Canzone consigliata durante la lettura “Don’t Let The Sun Go Down On Me” cantata da Elton John e George Michael al Live AID del 1985.
Perché questa canzone? Ovviamente a caso, la stavo ascoltando nelle cuffiette (ma quanto è bello dire “cuffiette” e non AirPods, che tra parentesi, non ho) mentre stavo accrocchiando un supporto naturale fatto di sassi e bastoni per scattare questa foto.
Che poi a caso non viene nulla, e alla fine magari ci sarà un nesso anche tra questo racconto e la canzone.
Vi ricordate i supereroi che avevamo noi ormai vicino ai cinquanta? Io mi ricordo tra tutti, ovviamente, Spiderman, Superman, Batman, tutti quegli eroi che erano magnifici perché non avevano bisogno di armature per fare i supereroi. Gli bastavano una maschera, un mantello, quattro aggeggi e riuscivano a salvare il mondo dai cattivi.
Erano credibili anche nella loro incredibilità assurda, perché avevano sembianze umane, anzi, erano uomini, uomini normali che diventavano speciali, il giornalista che volava nella tutina blu e rossa, lo studente che lanciava ragnatele, il ricco uomo d’affari che diventava un pippistrellone.
Però il loro fascino era proprio quello, di toccare le corde dell’immaginazione, di riuscire ad affascinare bambini ed adulti, i più piccoli stupiti, i più grandi con l’immedesimarsi un po’ in loro perché così vicini, potevano essere un collega o un amico, il nostro vicino di scrivania che salva la terra volando con un mantello rosso. (Alcuni, probabilmente, avrebbero voluto gli occhi ai raggi x per vedere attraverso i muri…).
Ma non volevo parlare di supereroi, o meglio, la cosa che mi affascina tuttora in loro è la fortuna di poter guardare le cose dall’alto.
Immaginate Gotham City, di notte, e Batman che osserva ciò che succede sotto, in cima ad una palazzo, lui vede tutto, gli altri non lo vedono.
Questo misto di solitudine e forza, mi ha sempre affascinato.
Quando mi capita di correre di notte, la sensazione è quella.
Le luci della città accese in una fredda notte d’inverno, tutto si muove, le macchine ai semafori, la gente nelle case, uomini e donne al lavoro, tutto vive.
E tu osservi quello spettacolo dall’alto, ti fermi un attimo, ti sembra di essere Batman in quella notte, sei distante ma vicino da poter scorgere i particolari.
Nessuno ti può vedere, sei al sicuro, ti senti invincibile, puoi controllare tutto.
Sono sensazioni strane da descrivere ma il paragone con l’uomo pipistrello o con un altro supereroe che si rintana in cima ad un palazzo, calza a pannello.
É la stessa sensazione che provavo da bambino, quando costruivo capanne sotto ad ogni cosa.
La mia cameretta era bianca e blu, due alti armadi e a collegarli una scrivania. Ecco, la prima capanna l’ho costruita proprio li, con qualche coperta e qualche foglio di giornale.
Non c’era nulla, non ero io ad essere dentro, era tutto il resto ad essere fuori.
Non è come essere su di un sentiero, ovviamente. Ma il brivido, il cuore che batte (e lo senti nel basso ventre) e la sicurezza che provi è la stessa.
Dopo la scrivania sono passato alla capanna sotto al calcetto che mi aveva portato babbo natale, un calcetto bellissimo, con i pulsantoni e un sistema di molle che faceva calciare la palla al calciatore.
Quante partite che ho fatto con l’Anna e il Guido (più con l’Anna).
Be ecco, il problema del calcetto che, a differenza della scrivania, aveva tre lati liberi, quindi risultava un po’ più scoperto e ci andava più lavoro. Col tempo quella capanna è diventata anche tecnologica, essendo arrivato anche un altro regalo, il meccano “elettrico” dove potevi farti un piccolo impianto elettrico (senza saltare in aria) grazie ad una pila, qualche filo, una lampadina e, la cosa più bella, un campanello.
Quindi chi voleva entrare nella mia casetta doveva suonare il campanello (che poi, chi volete ci fosse in casa se non mia mamma e mio papà…).
Un’altra fantasmagorica capanna era quella che costruivo a casa della nonna Gilda, nella stanza dell’ava (cioè dove dormiva la mamma di mia nonna).
Lì, su un lato, c’era un vecchio divano ad arco, cioè non dritto, mentre sull’altro lato della camera c’era la cella frigorifera.
Proprio nell’angolo che si formava riuscivo a tendere una coperta sorretta da qualche manico di scopa o di spazzettone e a chiudere il tutto. La cosa meravigliosa di questa capanna era che, oltre all’entrata principale, disponeva di una bellissima uscita d’emergenza che corrispondeva allo spazio tra il muro ed il divano.
É difficile fare un raffronto e mettere in collegamento questi spazi chiusi e rassicuranti, con la sicurezza che trasmette guardare il mondo da un sentiero a picco sulla città.
Ma il brivido, credetemi, è lo stesso.
Quindi lasciate che la sicurezza di quel bimbo nella sua capanna, al sicuro da tutto e tutti, vi segua anche quando sarete adulti.
Che la semplicità di quei giochi poveri sia la base per una vita in cui quello che avete è già troppo.
Lasciate che l’emozione di un campanello che suona prevalga sul sapere già chi sarà a suonarlo.
Lasciate che le persone credano di vedervi uscire sempre dalla stessa porta, tra il divano e la cella frigorifera, mentre invece siete usciti dal passaggio segreto e gli fate “buh” da dietro le spalle.
E non lasciate mai che il sole tramonti su di voi e su quel bambino che si nascondeva nella capanna e che ora crede di essere Batman.
C’è sempre un nesso tra inizio e fine e niente e mai a caso (o quasi sempre…).
Don’t Let The Sun Go Down On Me.
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