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#Campionato Italiano Costruttori
rallytimeofficial · 8 months
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Il 47° Rally Il Ciocco inaugura il Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco 2024. Aperte le iscrizioni
🔴🔴Il 47° Rally Il Ciocco inaugura il Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco 2024. Aperte le iscrizioni
Anche per la stagione 2024, sarà il Rally Il Ciocco e Valle del Serchio ad inaugurare la massima serie tricolore, il prestigioso Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco, e sarà anche il palcoscenico di debutto per tutti gli aspiranti al titolo, tra conferme e “new entry” di peso tra equipaggi, costruttori e teams che vivacizzeranno la lotta al vertice, nonché delle novità regolamentari…
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lamilanomagazine · 11 months
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Ferrari: un sogno che può diventare realtà
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Ferrari: un sogno che può diventare realtà. Nel cuore dell'Emilia-Romagna, dove la passione per le auto si fonde con l'arte dell'ingegneria, Ferrari continua a far parlare di sé. Il prestigioso marchio di Maranello, celebre in ogni angolo del mondo, ha recentemente svelato alcune chicche che faranno accelerare il battito cardiaco degli appassionati. Un passo avanti nella tecnologia Ferrari non è solo sinonimo di velocità, ma anche di innovazione. L'azienda, infatti, sta investendo in maniera significativa in ricerca e sviluppo, proponendo vetture che rappresentano il futuro dell'automobilismo. Dai sofisticati sistemi di guida assistita alle soluzioni all'avanguardia per un impatto ambientale ridotto, Ferrari dimostra che performance e sostenibilità possono andare a braccetto. Tra i modelli da non perdere ci sono sicuramente: - Ferrari SF90 Stradale: una supercar che ridefinisce il concetto di potenza, combinando prestazioni da brivido con un occhio attento all'ambiente. - Ferrari Roma: un tributo alla storica "Dolce Vita" italiana, con un design che evoca il passato ma con un'anima profondamente moderna e tecnologica. - Ferrari Portofino M: l'equilibrio perfetto tra eleganza e potenza, ideale per chi non vuole rinunciare a nulla. Primerent: l'esclusiva chiave d'accesso al mondo Ferrari Per chi ha sempre sognato di vivere l'esperienza unica di guidare una Ferrari, Primerent rappresenta la soluzione ideale. Con una vasta selezione di modelli e un servizio impeccabile, l'azienda si conferma come punto di riferimento nel noleggio di vetture premium in Italia e nel sud Europa. Sarai in grado di noleggiare una Ferrari a Medio termine grazie al loro servizio online in totale sicurezza! Curiosità dal Mondo Ferrari Lo sapevi che…? - Recentemente, in collaborazione con Richard Mille, Ferrari ha presentato un orologio da polso da corsa, unendo l'eleganza del design italiano con la precisione della meccanica svizzera. Un accessorio che, come le auto del marchio, è destinato a diventare un'icona. - Ferrari è l'unico team ad aver partecipato a ogni singolo campionato di Formula 1 dal 1950 ad oggi. Un legame indissolubile che ha portato a 16 titoli costruttori e 15 titoli piloti. - A Maranello, la casa di Ferrari, si trova il Museo Ferrari, un luogo dove gli appassionati possono immergersi nella storia e nella cultura del marchio, ammirando da vicino alcuni dei modelli più iconici e scoprendo le storie che li hanno resi leggendari. Per info: Primerent noleggio Ferrari... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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modellismorc · 7 years
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Campionato Italiano Costruttori - Fiorano
Campionato Italiano Costruttori – Fiorano
Dario Balestri conquista la sua prima vittoria con Infinity alla prima prova CIC 2017 corsa lo scorso week end sul “Miniautodromo Jody Scheckter” a Fiorano, davanti al suo compagno di team Alberto Picco e ad Alessio Mazzeo. La finale ha visto un iniziale dominio di Andrea Pirani che era partito dalla Pole avendo vinto 3 round su 4 durante le qualifiche, fino a quando un problema ad una gomma lo…
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La F1 nel 2022, il nuovo regolamento che cambierà tutto?
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Siamo ormai alla battute finali della stagione di Formula 1 con la lotta per il titolo piloti tra Hamilton e Verstappen e quella per il campionato costruttori tra Mercedes e Red Bull entrata nel vivo. Sono molte le scuderie che in realtà stanno già pensando al prossimo anno dove il nuovo regolamento potrebbe cambiare in maniera radicale lo status quo per una F1 più competitiva. Lo status quo della Formula 1 attuale Il nuovo regolamento deve assolutamente cambiare le carte in tavola per rendere il massimo campionato motoristico a quattro ruote più competitivo ed imprevedibile. E' dal 2014 che il campionato costruttori della F1 viene conquistato dalla Mercedes dominando in lungo e in largo per una supremazia totale senza grossi rivali in grado di impensierire questa egemonia. Team come la Ferrari stanno dando il massimo per realizzare una macchina per il 2022 quanto più competitiva possibile. L'obiettivo è uno solo: abbattere il dominio delle frecce d'argento del team principal Toto Wolff. Il nuovo regolamento della F1 nel 2022 Un assaggio delle monoposto che saranno protagonista della nuova Formula 1 l'abbiamo visto in occasione del GP di Silverstone. Un auto che potremmo definire come modello per quelle che correranno nel 2022. Quali sono, però, le sue caratteristiche che sono figlie del nuovo regolmento? - Peso: auto più pesanti rispetto a quelle dello scorso anno, circa 40 chili in più - Ruote più grande: si passa dai 13' ai 18' pollici con l'introduzione dei copriruota e di piccoli alettoni sulle ruote anteriori - Ala anteriore: questa parte ed il musetto subiranno grandi modifiche per migliorare la deportanza tra le vetture e favorire i sorpassi - Ala posteriore: il posteriore dell'auto verrà riprogettato per direzionare meglio i flussi d'area - Il Fondo: anche qui grandi novità ma per sfruttare il "celebre" effetto suolo Chi sarà al volante delle nuove auto? Nuove auto ma chi saranno i piloti? Buona parte dei team ha già annunciato chi siederà sulle loro monoposte tra conferme, spostamenti, ritorni e possibili nuovi arrivi dalle Formula 2. La Mercedes conferma il 7 volte campione Hamilton e sarà affiancato dal giovane George Russell che lascia quindi la Williams. La storia scuderia inglese ha confermato Nicholas Latifi e per sostituire il pilota britannico ha ingaggiato Alex Albon fermo da un anno. Altro cambiamento arriva dalla Alfa Romeo Sauber che con il ritiro di Kimi Raikkonen è corsa ai ripari assicurandosi le prestazioni di Valteri Bottas (uscente dalla Mercedes) mentre rimane ancora in bilico la conferma di Antonio Giovanazzi (unico pilota italiano attualmente presente sulla griglia di partenza della F1). Conferme arrivano, invece, per tutti gli altri team tra Ferrari, Red Bull, Aston Martin, Haas, Alpine, Mercedes ed Alpha Tauri. Immagine di copertina: FIA Read the full article
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televaltiberina · 5 years
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La Seat Leon a biometano di Martino-Olivoni (Piccini-Etruria) terza al Sesa Green Endurance La scuderia toscana chiude al secondo posto il campionato italiano energie alternative “Completiamo la stagione pienamente soddisfatti”, dice il patron Marco Piccini: “all'esordio in questa competizione abbiamo centrato il secondo posto nella classifica copiloti con Francesca Olivoni, il terzo nella classifica piloti con Cesare Martino e ancora il secondo nella graduatoria costruttori”.
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corallorosso · 6 years
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Se dal presepe spariscono il bue e l’asinello, il Natale si fa surreale di Carlo Fruttero e Franco Lucentini Ben volentieri ci siamo lasciati sedurre dai lucidi dépliant annuncianti pace, serenità, una dolce pausa, una specie di coffee break in melodioso raccoglimento, anche se già di lontano sentivamo rombi e tuoni inquietanti, e poi via via grida confuse, strepiti di motori e sirene, perentorie effusioni d’altoparlanti. E una volta qui, davanti al famoso Presepio italiano, ci fermiamo interdetti. «Ma dove sono le antiche mura a secco?». Tutto è piatto, livellato, con qualche gru gialla che spunta altissima dall’orizzonte. «Bé, ecco» spiega la nostra guida, «un po’ stavano crollando da sole, un po’ erano diventate una pubblica indecenza, ratti, rifiuti, drogati, baracche, campi nomadi...». Al loro posto c’è ora un’ellittica arteria a scorrimento veloce, quattro ampie corsie che però s’interrompono sull’orlo di una cascata di carta d’argento. «Non c’è un ponte?». «Ci lavorano da dodici anni, ma tre costruttori sono falliti, il quarto è in galera, e perciò...». Facciamo i primi passi sul muschio, rado e rinseccolito. «Purtroppo l’impresa ha sbagliato l’impianto d’irrigazione» dice la guida. «Tecnicamente era un progetto molto avanzato, molto sofisticato, ma non ha dato i risultati sperati». «Comunque non c’è una sola pecora. Dove sono finite?». «Tutte abbattute in conformità alle direttive Cee. Ma di galli, galline e tacchini ce n’è sempre una quantità». «Non li vediamo». «Sono quei capannoni d’allevamento, laggiù, oltre il laghetto di specchio». «Ma i pastori?». «Metà latitanti, metà pentiti, al sicuro nelle caserme dei carabinieri». Il mulino è in piena attività, per fortuna; la ruota gira incessantemente sotto gli occhi di una dozzina di telecamere. «Stanno intervistando il mugnaio e sua moglie, per così dire...». «In che senso?». «I veri mugnai sono stati soffocati nella farina dalla figlia, pochi mesi fa. Era una sedicenne sensibile, introversa, e d’altra parte i genitori, gente semplice, all’antica, si opponevano caparbiamente a una sua triplice relazione col caldarrostaio, il legionario romano e il cavallo di quest’ultimo. Quei due che vedete sono in realtà un noto comico e una cantante travestiti da mugnai». «Su cosa li intervistano?». «L’eros, il campionato di calcio, l’Aids, l’etica, la metafisica; le solite cose». «E l’arrotino?». «Assunto nel pubblico impiego». «La venditrice di fichi d’India?» «Falciata da una raffica durante un regolamento di conti tra cosche rivali». «Il seminatore?». «Ora fa il posteggiatore abusivo attorno alla Sacra Capanna». Ma anche lui, constatiamo, nulla può contro la pressione della folla urlante e invocante, che ha travolto vigili e transenne. «Però» osserviamo compiaciuti «l’Evento attira sempre!». «Sì, ma c’è stato un piccolo equivoco» confessa imbarazzata la guida. «S’era sparsa la voce che sarebbe arrivata Madonna, la rockstar». «E... l’altra Madonna?». «La... Gospel Star?... Be’, si è pensato di farla ricoverare presso la Usl 22. Il personale scarseggia, ma Giuseppe dà una mano in corsia, le procura il latte, le cambia le lenzuola portate da casa...». «E il Bambino?». «Rapito. Pare che sia arrivata a Roma una busta con dentro un Suo orecchio mozzato. O un Suo lobo». «Ma anche l’asino e il bue sono assenti». «Macellati clandestinamente. Erano perfetti per la mortadella». «E la stella?». «Visto l’aria che tirava, segue un’altra orbita. È partita per la tangente, diciamo». «Dietro quei palmizi si intravedevano sempre i Re Magi in cammino, una volta. Si sono spaventati anche loro? Sono rimasti a casa?». «In un certo senso... Il fatto è che sono più o meno agli arresti domiciliari. Hanno ricevuto un avviso di garanzia per sospetto traffico di droga. Cosa volete, su quei loro cammelli, su quella via dall’Oriente...».
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lurally · 5 years
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Esclusiva: Crugnola in Citroen, Andrea il predestinato
Fine stagione agonistica 2019. Se da una parte Citroen Italia stava aspettando con trepidazione le decisioni federali in merito all’assegnazione del titolo piloti e costruttori arrivate poi a fine gennaio, dall’altra gli uomini della Doppia Spiga stavano già pensando ad un cambiamento: le aspettative di inizio anno probabilmente non erano state rispettate appieno e l’idea di affidarsi ad un…
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rallyplus · 7 years
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FORD Racing conferma due Ford Fiesta nel CIR 2018
A seguito della vittoria nel Campionato del Mondo Rally Piloti e Costruttori 2017 conseguita dal Team M-Sport, FORD rilancia le sue ambizioni sportive a livello mondiale riservando maggior interesse al settore Rally che contraddistingue da sempre il DNA della casa americana. FORD Racing, ancora oggi struttura di riferimento in Italia, continua il suo percorso sportivo ed annuncia la scesa in campo nel CIR Campionato Italiano Rally 2018 per il titolo Piloti sotto la direzione di Valentino Giorgi che continua nella sua veste di National Coordinator per le attività sportive.
#CIR, #CIR2018, #Ford, #FordRacing
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sportpeople · 7 years
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Dove eravamo rimasti? Sì, a un pomeriggio di undici anni fa. Due lustri, più 365 giorni. Solito viaggio su rotaia, solite facce al seguito delle tante amate “partitelle” e solita adrenalina in attesa di uno show assicurato. Cavese-Taranto era uno degli spettacoli migliori a cui poter ambire in quegli anni. E il pomeriggio non tradì minimamente le attese. Ho ancor ben impresse nelle mente alcune scene di quella giornata: il Lamberti pieno, la Sud con tutti i suoi striscioni storici, l’arrivo dei supporter jonici a partita iniziata, le tensioni con la polizia, la partita sospesa per gli incidenti e gli animi surriscaldati per le seconde maglie indossate nell’occasione dal Taranto: verdi. Un colore non propriamente caro ai tifosi pugliesi.
E poi ricordo il tifo da ambo le parti. Le torce, i fumogeni, gli striscioni, i tamburi e i bandieroni. L’essenza del nostro mondo racchiusa in novanta minuti (in realtà in oltre due ore, a causa della sospensione). Quelle domeniche sempre così diverse e uniche da farti tornare a casa stanco, stordito ma con qualcosa da raccontare con orgoglio il giorno dopo a scuola. Sebbene, a dire il vero, le abbia tenute quasi sempre per me. Difficile parlare di un mondo così complesso e articolato a chi non va al di là del suo piccolo orticello.
Mi fa sorridere il fatto che, undici anni dopo, per tornare a Cava scelga ancora una sfida tra gli aquilotti e una compagine rossoblu. Stavolta un pochino più a nord di Taranto, ma sempre intrisa di storia sia nella sua componente calcistica che in quella del tifo.
Il Potenza vanta diversi campionato in Serie B e proprio come i metelliani è da anni costretto a dimenarsi nei bassifondi del calcio nazionale, anche a causa di un passato recente a dir poco travagliato, fatto di fallimenti, rinascite e brutte ricadute. Sembra possa essere l’anno buono per il ritorno tra i professionisti, almeno questo dicono gli addetti ai lavori. Di certo in un girone del genere, contrassegnato da cotanta gloria pallonara, non sarà facile per nessuno dettare i ritmi.
Undici anni dopo non ho chiaramente la pretesa di trovare tutto immutato. Non solo la Cavese galleggia ormai da qualche tempo tra i dilettanti, ma tante dinamiche all’interno e all’esterno degli stadi sono cambiate. Così come la geografia della curva biancoblu. Cava de’ Tirreni, nel suo piccolo, ha saputo scrivere importanti storie di tifo che, viste da un’occhio pretenzioso di fare una piccola analisi antropologica pur non avendone i mezzi accademici, rappresentano una vera e propria rarità.
Ciò non vuol dire che i cavesi rappresentino la perfezione (cosa che per me non esiste al mondo) ma è esplicativo di quanto sia importante portare avanti un movimento aggregativo, identitario e inclusivo nel corso degli anni. Esistono pochi casi simili in Italia, ma credo che la formazione di una coscienza comune aiuti soprattutto nelle difficoltà, facendo sì che lo zoccolo duro di una tribù non molli mai e lasci giocoforza ardere il proprio fuoco vita natural durante.
Certo, rispetto a undici anni fa i cavesi non riempiono più lo stadio (ma chi lo fa oggi?) e forse se un tempo a tifo erano da 10 e lode oggi sono da 8.5 (c’è chi nel frattempo è proprio crollato) ma quello spirito originario, che ha fatto conoscere la Sud al mondo intero, sembra resistere. Fuori dallo stadio i ragazzi parlano tra loro spronandosi. “Senza la squadra, senza la nostra Cavese, tutto quello che costruiamo in settimana e sulle gradinate sarebbe inutile” sembrano dire. Vuol dire che un filo trasparente collega ancora intere generazioni, anche in questi nostri asettici anni.
Ho un difetto: apprezzo chi porta avanti le proprie battaglie. Fino alla fine. Lo apprezzo persino se non sono d’accordo. Sarà che essendo un inconcludente cronico ho sempre avuto simpatia per quelli che fanno ciò che dicono o seguono la linea che hanno tracciato inizialmente.
Malgrado il meteo annunciasse piovaschi e maltempo il sole sembra tenere alla grande, tanto da permettermi un buon “antipasto” di partita con una bella passeggiata tra i caratteristici portici del centro storico. In tanti girano con maglia e sciarpa biancoblu già qualche ora prima della partita, e questo sempre un bel segnale.
Il primo impatto con lo stadio non è certo dei migliori. Anche a queste latitudini la struttura è stata ingabbiata dai cancelloni teoricamente adibiti al prefiltraggio. Tante volte credo che gli ultimi quindici anni per i nostri impianti sportivi siano stati un po’ come gli anni ’60/’70 per il territorio italiano, quando tutti si improvvisarono costruttori smembrando letteralmente bellissime zone d’Italia in favore delle oscene colate di cemento che ancora oggi appaiono ai nostri occhi. Bene, fatte le dovute proporzioni, io direi che si tratta dello stesso modus operandi, anche se con finalità differenti.
Finalmente rimetto piede sul manto verde del tempio cavese. E, benché abbia ormai una certa abitudine che mi ha reso inespressivo di fronte agli stadi, provo un certo piacere. Me lo ricordavo persino più piccolo. Fatte le mie valutazioni giungo subito alla conclusione che potrebbe tranquillamente disputare la Serie B, se non addirittura la massima categoria con qualche aggiustamento. Onestamente: molto bello. Vecchio stampo nella sua anima, abbastanza grande e a pianta circolare. Perciò perfetto per scattare le tifoserie sfruttando la pista d’atletica (sic!).
La Sud presenta già tutti i suoi striscioni mentre nel settore ospiti per ora hanno finto l’ingresso solo qualche decina di tifosi potentini. Ne sono previsti trecento. Un bel numero, sicuramente foraggiato da un campionato che si annuncia ai vertici e da una trasferta che dopo tanti anni torna a essere libera. E forse la notizia del giorno è proprio questa: nessuna limitazione per i supporter lucani. Un bel passo avanti. Soprattutto se si pensa che i gironi meridionali della Serie D sono ormai da anni ostaggio delle folli decisioni di Osservatorio, Casms e – spesso e volentieri – di quelle arbitrali dei singoli Prefetti.
Sarebbe anche ora di tornare un po’ alla normalità. Rispetto al passato che tanti noi hanno vissuto e ben conoscono oggi c’è sicuramente un altro approccio alle gradinate. Sì, ci possono essere tensioni e scaramucce, ma è altrettanto vero che questa decade di repressione e terrorismo psicologico nei confronti dei tifosi ha radicalmente trasformato gli stessi. C’è molta meno scelleratezza nel compiere determinati gesti e in tanti hanno scelto una via più soft. Del resto quando rischi anche otto anni di Daspo (ovviamente in recidiva) per aver acceso una torcia non può essere altrimenti.
Peraltro sottolineo come questi divieti fossero pressoché ingiustificati. Tra le due fazioni vige una rivalità, è vero, ma non parliamo certamente di odio storico e profondo. Una rivalità come ce ne sono tante tra campani, pugliesi e lucani. Ma questo triangolo spaventa le istituzioni, mi sembra chiaro. Chissà che questa non sia l’annata giusta per dimostrare come uno Stato normale possa gestire anche partite di Serie D con rivalità pesanti. La speranza è l’ultima a morire.
Intanto le squadre hanno terminato il riscaldamento e rientrando negli spogliatoi si preparano a fare il proprio ingresso sul terreno di gioco. A rompere la fastidiosa monotonia della musica da stadio (odiosa) ci pensa l’arrivo dei tifosi ospiti che immediatamente si scambiano attestati di stima con quelli di casa. Gli ultras del Potenza si sistemano velocemente, facendo sfoggio delle loro pezze e mettendosi in evidenza con alcuni bandieroni che sventoleranno per tutta la partita. Due lanciacori si arrampicano sulle reti e quasi tutti si tolgono la maglietta mostrando il petto nudo. La gente sembra quella giusta e per la Ovest si potrebbe trattare veramente dell’ultimo atto di una lenta rinascita di cui si è fatta protagonista in questi ultimi anni.
Dall’altra parte gli ultras della Cavese riempiono lo spazio dietro al proprio striscione. Come detto, se si vuol far loro un appunto occorre riferirsi proprio all’aspetto numerico. Con tutte le attenuanti del caso. Poco da dire per quanto riguarda il tifo. Con la squadra che praticamente subisce per l’intera partita, rimanendo in nove contro undici e terminando con il pesante passivo di 0-3, la Sud tiene botta alla grande continuando a cantare, sventolare i propri bandieroni ed accendere qua e là torce e fumogeni. Se un tempo era persino futile sottolineare questo, oggi è ormai un valore aggiunto. Viviamo nell’era in cui la squadra trascina la curva e non viceversa.
Il settore ospiti, chiaramente fomentato dalla vittoria schiacciante, offre altrettanto spettacolo. I potentini sembrano volersi scrollare di dosso gli anni bui e ora cantano e tirano su le mani con ottima continuità. Per loro sarà importante integrare col tempo anche lo spicchio di pubblico non ultras in maniera da creare un blocco costante in giro per l’Italia. Esattamente come oggi.
Cavese-Potenza è anche la sfida tra due diversi modo di fare il tifo. Tamburi e striscioni da una parte, pezze e cori “all’inglese” dall’altra. Io, che sul tifo ammetto di essere nazionalista e quindi di preferire in tutto e per tutto lo stile italiano, non disdegno questo confronto. Anche perché, pur avendo delle preferenze, se un modo di tifare è concepito da tutti ed eseguito alla perfezione risulta come un gran bel vedere. Proprio come gli ultras lucani quest’oggi.
Finisce così con un netto risultato in campo e un bello spettacolo offerto dalle due tifoserie.
Undici anni dopo sono cresciuto, tante cose sono cambiate e alcune non esistono più. Ma anche stavolta il viaggio di ritorno cela una buona soddisfazione per quanto visto. E stavolta, a differenza dei miei stolti compagni di scuola, ho anche qualcuno a cui raccontarlo. Tutto sommato non mi sembra cattivo come inizio di stagione.
Simone Meloni
Cavese-Potenza, Serie D: undici anni dopo ho qualcuno a cui raccontarla Dove eravamo rimasti? Sì, a un pomeriggio di undici anni fa. Due lustri, più 365 giorni.
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lurally · 5 years
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Il Campionato Italiano Rally Costruttori è aperto a tutti
Tra le novità del Campionato Italiano Rally 2020 c’è anche un cambiamento sostanziale per quanto riguarda la corsa ai due titoli Costruttori. Per questa stagione infatti non è prevista l’iscrizione alla competizione dedicata alle case automobilistiche per ambire al titolo italiano.
Quindi ogni marchio potrà inserirsi nella lotta per la classifica Costruttori Assoluto e Costruttori Due Ruote…
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lurally · 5 years
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Andrea Crugnola e Pietro Ometto ufficiali Cittoen
Andrea Crugnola e Pietro Ometto ufficiali Cittoen
Dopo il successo ottenuto nel 2019 con la vittoria nel Campionato Costruttori, Citroën Italia affronta anche quest’anno una nuova sfida e partecipa al Campionato Italiano Rally 2020.
In questa nuova stagione, la Citroën C3 R5 sarà affidata all’equipaggio costituito dal varesino Andrea Crugnola e dal suo navigatore Pietro Elia Ometto, recenti vincitori del Campionato Italiano Rally Asfalto 2019.
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lurally · 5 years
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Citroen C3 R5: una, e per Andrea Crugnola
Citroen C3 R5: una, e per Andrea Crugnola
L’ufficialità deve ancora arrivare, ma i giochi sembrano fatti: Citroen Italia sarà al via del Campionato Italiano Rally 2020 per difendere il titolo costruttori assoluto e per vincere quello piloti, e lo farà con una sola Citroen C3 R5 gommata Pirelli curata da FPF Sport. E a guidarla sarà il trentenne varesino Andrea Crugnola!
Curiosità: il pilota che nel CIR 2019 ha vinto il maggior numero…
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lurally · 5 years
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Luca Rossetti, il CIR, la C3, l’altalena e la carbonara
Luca Rossetti, il CIR, la C3, l’altalena e la carbonara
Gli organi federali di Aci Sport hanno emesso la loro sentenza confermando la vittoria del Campionato Italiano Rally 2019 a Giandomenico Basso e Lorenzo Granai e consegnando il titolo Costruttori a Citroen Italia per mano di Luca Rossetti ed Eleonora Mori. Tutto ciò a due mesi di distanza dall’ultimo round stagionale, il tanto discusso quanto affascinante Tuscan Rewind.
Così, mentre il WRC…
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lurally · 5 years
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CIR 2020: Crugnola piace a tutti, Citroen è delusa
CIR 2020: Crugnola piace a tutti, Citroen è delusa
Andrea Crugnola è il pilota del momento. Piace un po’ a tutti, sponsor e Costruttori. Grinta ne ha da vendere, è preciso, è tecnico, è versatile ed è anche uno dei volti in assoluto più giovani e cristallini di un CIR brizzolato. Il driver lombardo piace ai suoi sponsor e a Citroen che, però, sta meditando se vale la pena continuare ad investire in un Campionato Italiano Rally così ridotto.…
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lurally · 5 years
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CIR, Ford Racing in Friuli anche in ricordo di Leo D'Angelo
CIR, Ford Racing in Friuli anche in ricordo di Leo D’Angelo
Terminato il mese delle vacanze al mare il Campionato Italiano Rally ritorna a calcare il palcoscenico con il rally del Friuli Venezia Giulia, una delle classiche tutto asfalto del panorama tricolore che rientra nella massima serie dopo due anni di assenza. Un appuntamento fondamentale per Ford Racing verso la volata finale per il titolo Italiano costruttori e piloti, con l’equipaggio di punta…
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lurally · 5 years
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Ford tiene duro nel Campionato Italiano Rally Costruttori
Ford tiene duro nel Campionato Italiano Rally Costruttori
L’appuntamento del Campionato Italiano Rally sulle speciali sterrate della Sardegna manda in scena il primo round tricolore il venerdì con lo scontro tra i big del Mondiale Rally, ed piloti di casa Italia protagonisti della serie tricolore. Una gara, quella targata CIR, che riprende nella stessa maniera in cui si era interrotta sulle strade del Targa Florio con Ford Racing sugli altari, ed il suo…
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