#BUZZCOCKS Spiral Scratch 1977
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THE SECOND COMING OF THE FIRST NEW HORMONES RELEASE -- FOR ALL THOSE WHO MISSED OUT ON THE FIRST WAVE.
PIC(S) INFO: Mega spotlight on the "Spiral Scratch" 7 inch EP by Manchester, UK punk rock band, BUZZCOCKS, originally recorded in 1977 and self-released on the New Hormones label in the same year. Featured here is the 2nd pressing from 1979 "with Howard Devoto" added to the picture sleeve.
TRACKLIST:
"Breakdown"
"Times Up
"Boredom"
"Friend's Of Mine"
Sources: www.flickr.com/photos/arlib/7024895755 (Flickr 2x).
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Storia Di Musica #345 - Buzzcocks, Spiral Scratch, 1977
L'Extended Play ha avuto un momento di grande successo durante la stagione del punk. Nell'era d'oro del movimento (1976-1980) la facilità e i minori costi di produzione resero il formato piuttosto amato dalle giovani band punk, che così, in pieno stilema del movimento, potevamo mettere sul banco quel poco che erano capaci di suonare all'inizio: lo spirito ultimo del punk era, soprattutto all'inizio, la ribellione (fittizia a volte, ma è un altro discorso) ai canoni del musicista preparato, per virare in una sorta di spontanea espressione personale, a volte al limite del dilettantismo (principio che se allora poteva apparire rivoluzionario, ai giorni nostri ha tutt'altro significato). La storia musicale di oggi riguarda una band che non solo esordì con un Ep, ma, cosa davvero storica, fu la prima ad autoprodurselo, dando il via alla strada delle etichette indipendenti in Gran Bretagna.
Tutto nasce nel 1975 quando due ragazzi di Bolton, vicino Manchester, Peter McNeish e Howard Trafford, appassionati di musica, decidono che vogliono fondare una band. Si cambiano il nome in Pete Shelley e Howard Devoto, Shelley suona la chitarra e canta, Devoto canta soltanto, e chiedono in giro chi vorrebbe unirsi a loro. Hanno un accordo con un batterista, e leggendo sul New Musical Express che i Sex Pistols stanno iniziando un Tour in Inghilterra vanno a Londra per incontrare la band. Prendono accordi con il manager Malcom McLaren per aprire la data di Manchester, ma malauguratamente tutti i batteristi che contattano sono indisponibili. Ci riescono alla seconda data, nel luglio del 1976, quando vennero reclutati il bassista Steve Diggle e il batterista John Maher, e la loro esibizione d'apertura è possibile rivederla in un documentario su quel primo tour dei Sex Pistols, nel documentario Punk: Attitude diretto da Don Letts.
Quella sera si presentarono al pubblico con un nome decisamente punk: Buzzcocks, che è un misto tra il nome dialettale di quelle zone per chiamare i ragazzi (cocks) e una battuta di un celebre telefilm molto famoso in quei tempi, Rock Follies, che aveva una sorta di battuta tormentone in "that's the buzz, cocks" che vale più o meno "è la voce che gira, ragazzi". Tra l'altro Pete Shelley come lavoretto era commesso in un sexy shop a Bolton, particolare che dava una vena ironica alla scelta.
Decidono, con una mossa che farà scuola, di autoprodursi il primo lavoro, che è l'Ep di oggi. Fondano una propria casa discografica, la New Hormones, che è stata la prima etichetta indipendente di punk in Gran Bretagna. Producono, insieme al mitico produttore Martin Hannet (il capo produttore della Factory di Manchester, fido collaboratore dei Joy Division e di altre storiche band del periodo) questo Ep, che sin dal titolo, Spiral Scratch (a ricordo del suono della puntina sul vinile quando non funziona bene) è un inno al loro punk che sin da subito prende una strada diversa: abbandona i toni "politici" che in parte avevano i Sex Pistols e in seguito i Clash, per scegliere una vena ironica ma non meno devastante, parlando, per primi, dei problemi di droga dei giovani del tempo, della loro solitudine, del sesso. Chiesti 500 sterline a parenti ed amici, affittano con Hannett il 28 Dicembre del 1976 gli Indigo Sound Studios di Manchester, e in tre ore registrano 4 brani, che diventeranno loro icone e piccole perle del primo punk. Breakdown apre il lavoro, con il suo ritmo sostenuto e la chiara devastazione di essere non ancora formato in nulla di una generazione per la prima volta allo sbando (Whatever makes me tick it takes away my concentration\sets my hands a-trembling, gives me frustration\I'm gonna breakdown, I'm gonna breakdown yes). La nervosa Time's Up ha un piccolo refrain che è una dichiarazione d'intenti (Your time's up and me too\I'm out on account of you) prima che si apra la prima canzone icona del gruppo: Boredom prende alla lettera il titolo sviluppandosi in una canzone che in pratica utilizza solo due note, ed è il manifesto di una generazione apatica che ripete come un mantra "noia, noia noia" e, per la prima volta nella musica, ha paura nel futuro. Devoto, che lascerà la band dopo questo Ep dicendosi stanco del già sentirsi "definito e stereotipato" cambierà idea poco dopo fondando una nuova band, i Magazine. Friends Of Mine, con la voce diabolica di Devoto, è molto più estrema del resto, e rimarrà una sorta di unicum del gruppo, he nei lavori successivi amplierà il lato pop-punk, molto ironico, diventando la risposta europea ai Ramones.
Il disco, che fu stampato in sole 1000 copie, divenne una sorta di piccolo culto, e con il passaparola e con l'aiuto decisivo del manager del Virgin Records Store di Manchester, che lo consigliò ad altri negozi del gruppo, fu ristampato tantissime volte, fino a vendere nelle edizioni New Hormones oltre 16 mila copie. La casa discografica, che ebbe tra le mani i primi lavori di band poi eccezionali come The Fall, Cabaret Voltaire, Gang Of Four, in un primo momento non poté produrre nulla per mancanza di soldi. Solo dopo che la band, nel 1980, ebbe dissidi e non produsse niente l'etichetta iniziò a realizzare lavori, in tutto 21 dischi, ma a Manchester lo scettro era arrivato nelle mani della Factory, che produsse i dischi più innovativi e belli del periodo. Devoto una volta uscito, verrà sostituito spostando Steve Diggle alla chitarra, al basso Garth Smith, che venne ben presto rimpiazzato da Steve Garvey. Pur essendo stati i fondatori della prima piccola etichetta DIY (Do It by Yourself, termine coniato dal critico Simon Reynolds in un capitale saggio sul punk) la band siglerà un accordo con la United Artist per distribuire gli ultimi dischi della band. Con una formazione a 4 pubblicheranno nel 1978 Another Music In A Different Kitchen, uno dei migliori lavori del biennio punk '77-'78, decidendo di curare molto di più la produzione e a brani come Fast Cars, You Tear Me Up e I Don't Mind. Nello stesso anno pubblicano Love Bites, che doveva essere il nome del loro secondo Ep, che contiene la loro canzone più famosa, Ever Fallen In Love?, 2 minuti e 39 di chitarre e cori che sono un'apice del pop-punk, e vi consiglio di ascoltare anche la cover che anni dopo fanno del pezzo i Five Young Cannibals. Poi si sciolgono, e si riuniscono nel 1993, senza lasciare granchè. Una band punk ma non troppo questi Buzzcocks.
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#this song goes so hard#amazing band name btw#Youtube#artist: buzzcocks#album: spiral scratch#song title: boredom#year: 1977
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• Spiral Scratch EP (1977)
Buzzcocks - Breakdown
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47 years ago today
Spiral Scratch is an EP by English punk rock band Buzzcocks, and the only studio record with original singer Howard Devoto, released on this day in 1977.
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In The Rock 1/29/1977: Buzzcocks release their first EP ‘Spiral Scratch’. It’s a bomb blast of fuzz guitar and pure attitude featuring the track “Boredom” and the prescient “Time’s Up”. Despite costing about £750 to record and press 1000 copies, it tears up the British charts, peaking at number 31.
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Manic Mondays Punk Rock Records Released This; The Buzzcocks "Spiral Scratch" (1977), Stiff Little Fingers "Inflammable Materiel" (1979), The Ramones "End Of The Century" (1980), The Replacements "Sorry Ma" (1981), Infa-Riot "Still Out Of Order" (1982);
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SONGS TO REMEMBER: Buzzcocks - Spiral Scratch EP
SONGS TO REMEMBER: Buzzcocks – Spiral Scratch EP
SONGS TO REMEMBER: Buzzcocks – Spiral Scratch EP “PRODUCED BY MARTIN ‘ZERO’ HANNETT/ALL COMPOSITIONS WRITTEN BY HOWARD DEVOTO AND PETE SHELLEY NEW HORMONES/JANUARY 1977 DID NOT CHART Although Jake Riviera and Dave Robinson’s Stiff label had already established itself as a punk independent in London, this seminal (and that’s a word I’m going to be trying to avoid from now on, I promise)…
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"OUT NOW ON NEW HORMONES" -- CLASS OF '77.
PIC INFO: Spotlight on the advert for BUZZCOCKS' seven inch EP "Spiral Scratch," originally released in January 1977, which ran in the UK's "SOUNDS" musical publication on August 18, 1979. This ad ran for the repressing of the EP, which was released with the words "vocals Howard Devoto." New Hormones (Manchester, UK).
Source: https://x.com/SoundsClips/status/1692469432491155849.
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Granada TV Studios 23rd August 1977
Marc Bolan with his copy of Buzzcocks Spiral Scratch EP. Picture taken by Kevin Cummins at Granada Studios Manchester where Marc was recording his own TV show.
#Marc Bolan#Buzzcocks#1977#t-rex#Granada TV#Manchester#rock photography#Kevin Cummins#Spiral Scratch
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Buzzcocks - Spiral Scratch (1977) The Spiral Scratch EP was recorded in December 1976 and released in January 1977, after which lead vocalist Howard Devoto left the band. This is the re-issue which came out in 1979.... Tracks: A1 Breakdown A2 Time's Up B1 Boredom B2 Friends Of Mine Label: New Hormones (ORG-1) Line up: Howard Devoto - vocals Pete Shelley - guitar Steve Diggle - bass John Maher - drums
#the buzzcocks#buzzcocks#howard devoto#pete shelley#steve diggle#john maher#spiral scratch#ep#single#vinyl#sleeve#artwork#picture sleeve#punk#punk rock#a side#new hormones#1970s#1977
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Indie Buzz
What’s known as the indie music scene, otherwise defined as “Independent Music”, has stretched itself far beyond its original meaning in the past fifty years. In its origin around the year 1970 (mostly taking place in the United States and England), the term “indie” referred to music created by independent labels, or music released and/or funded by the artists themselves. A current example of a traditional indie artist is Sven Gamsky, better known as Still Woozy. Gamsky was signed to the label Interscope Records in 2017 but continues to produce his own indie-pop music. However, “indie” has become a genre of its own rather than being used to disclose who is funding the music, now being associated with alternative rock and pop.
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One of the earliest successes in the production of independent records comes from an English pop-punk/rock band by the name of Buzzcocks, titled the Spiral Scratch EP and released in January of 1977. The EP included four tracks; Breakdown, Time’s Up, Boredom, and Friends of Mine. Each song is electric guitar/percussion heavy, as well as featuring lead vocalist Pete Shelley, who sings with an attitude that can be described as carefree and maybe even spunky. Following the release of their EP, Buzzcocks continued producing records which contributed to the Manchester music scene as well as setting a precedent for indie rock.
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In its earlier years, indie music was also identified as sounds produced locally, or by smaller artists who ended up playing a key role in the development of the genre. Multiple areas housed sub-scenes of this kind, New York’s being the “No Wave” scene in the 1970s and 80s. This included punk and experimental rock, and local artists even became popular in this scene for jazz/funk music. Being that they are an early part of what we now know as indie rock culture, you wouldn’t know many of the musicians involved in No Wave. Teenage Jesus and the Jerks, Rosa Yemen, Mars, and Lydia Lunch among others were local performers and released their music independently, checking both of the boxes to be a part of the independent music scene, even though hearing their music now, you might not associate it with our new definition of “indie”. The stellar guitar riffs were still there, though, as well as the absurd band names that seemed to be a requisite for a lot of indie artists of the time.
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A few of the big bands we consider to be indie rock today can exhibit the substantial change the genre has undergone since its birth in the 70s. The fact that these bands have gained so much success and popularity already speaks volumes regarding the distance from original indie music, seeing as being small and local was one of the major traits that considered a musician to be indie. The popular songs “Do I Wanna Know”, “R U Mine?” and “Why’d You Only Call Me When You’re High”, while written by Alex Turner of the indie-rock band Arctic Monkeys, were actually produced and released by the record label Domino Recording Company. Because of this, Arctic Monkeys fits the indie rock genre, but not the independent scene as it was first created. Many of the individual artists and bands listened to by indie fans today fit this same category of “new indie”, shaped by predecessors who made a similar sound and produced it all on their own. After reading about how it all started, now we know who we should be grateful towards for creating the genre. Of all the bands out there, Buzzcocks made it happen.
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Self-released, diy punk rock at its finest. The first track [Side B] off the Buzzcocks’ first EP: “Spiral Scratch”
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